COGLIERE AL VOLO COME LA GERMANIA L’OPPORTUNITA’ DI PARTECIPARE AL GRANDE SVILUPPO INFRASTRUTTURALE DEL KAZAKHSTAN. CHE NEL 2017 OSPITERA’ L’EXPO’ SUL TEMA “ENERGIA DEL FUTURO”

Sviluppo infrastrutturale del Kazakhstan: grande opportunità per il “Sistema Italia”

Mario Lettieri* Paolo Raimondi** 

L’Italia dopo l’Expo 2015 di Milano passerà il “testimone” al Kazakhstan che nel 2017 ad Astana organizzerà l’Expo internazionale specializzato dedicato all’“Energia del futuro”. Questo fatto potrebbe diventare un’occasione privilegiata di dialogo con il governo kazako. Occorre che l’Italia, in quanto “sistema Paese”, coinvolga attivamente, secondo noi già da ora, le autorità di Astana con cui preparare insieme i progetti per il futuro.

Potrebbe essere per il nostro Paese l’occasione per allargare gli sbocchi e l’export, in particolare nei settori delle tecnologie, dell’agro-industriale e del nostro più qualificato made in Italy. Del resto, come è noto, il Kazakhstan è già un partner amico. Ora può diventare un alleato strategico.

Il Kazakhstan con una popolazione di 17 milioni di abitanti e un territorio vastissimo di circa 2 milioni e 700 mila kilometri quadrati è il cuore dell’Eurasia, ricco di materie prime, a cominciare dal petrolio e dal gas.

All’inizio del 2015 l’Unione Euroasiatica, di cui il Kazakhstan fa parte insieme alla Russia, alla Bielorussia e all’Armenia, abbatterà le barriere doganali tra gli Stati membri. Ciò induce a pensare ad un significativo incremento delle attività produttive dei Paesi interessati e del Kazakhstan, che già nel 2013 ha fatto registrare 225 miliardi di dollari di Pil. Si ricordi che la sua situazione economica e finanziaria è abbastanza positiva se si considera che ha un debito estero irrisorio (2,6% del Pil) e riserve monetarie per oltre 95 miliardi di dollari.

Dopo Russia e Cina l’Italia è il suo terzo partner commerciale. Nel 2013 l’interscambio è stato di circa 4,6 miliardi di euro, dei quali soltanto 730 milioni di euro sono esportazioni italiane. Le potenzialità per l’Italia sono quindi enormi.

Recentemente il presidente kazako Nursultan Nazarbayev ha illustrato l’importante programma quinquennale “Nurly Zhol – Via verso il futuro” nella consapevolezza che anche l’economia kazaka rischia di entrare in difficoltà a causa delle tensioni geopolitiche, del rallentamento complessivo dell’economia mondiale, della politica delle sanzioni, della caduta dei prezzi del petrolio e delle materie prime.

Perciò il presidente ha annunciato con tale programma l’avvio di una Nuova Politica Economica che, utilizzando i 10 miliardi di dollari a suo tempo accantonati nel Fondo Nazionale, dovrebbe promuovere investimenti in particolare nei settori delle reti dei trasporti e dell’energia, nonché nel sostegno alle attività industriali, alle Pmi e al welfare. Si intende evidentemente puntare molto sullo sviluppo economico e sociale interno rispetto alla tradizionale politica di esportazione di materie prime.

In questo modo il Kazakhstan diventerebbe di fatto il ponte strategico tra la Cina, la Russia e l’Europa. Nel 2015 infatti sarà completato il cosiddetto “porto secco” di Khorgos, snodo ferroviario e porta orientale aperta verso la Cina. La rete ferroviaria in costruzione diventerà parte della nuova grande Via della Seta “Europa Occidentale – Cina Occidentale”. Dalla Cina, passando per Mosca, essa raggiungerà l’Europa attraversando il Kazakhstan per 2.787 km. Con la realizzazione della nuova ferrovia ci vorranno 10-12 giorni mentre dalla Cina oggi i trasporti via mare richiedono 30-35 giorni per raggiungere l’Europa.

L’altro grande progetto è il “Parco Tecnologico Petrolchimico Industriale” già in fase di realizzazione nelle città di Atyrau e di Taraz.

In questo grande piano di sviluppo soprattutto delle infrastrutture e della logistica parteciperanno 100 grandi imprese internazionali. Si rammenti inoltre che già dal 2005 le 10 zone economiche libere kazakhe godono di importanti agevolazioni fiscali e hanno raccolto investimenti stranieri diretti per 184 miliardi di dollari. E’ un’occasione per l’Italia di mettere in campo tutto il meglio del suo “sistema Paese”

Le uniche aziende italiane presenti con continuità sul territorio kazako sono l’Eni e Finmeccanica. Purtroppo invece marginali sono le nostre Pmi, anche quelle di alta capacità tecnologica. Forse in merito bisognerebbe muoversi come fa la Germania.

L’impegno italiano verso il Kazakhstan ovviamente non può che essere guidato dal governo con il coinvolgimento non solo dei privati ma anche soprattutto degli organismi statali e parastatali ad esso facenti capo, la Cassa Depositi e Prestiti, l’ITA-ICE, l‘agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, la Simest per i crediti all’esportazione.

Noi riteniamo che se davvero si intende partecipare alla realizzazione di tali progetti di cui ha parlato il presidente Nazarbayev non vi sia altra strategia. Del resto i Paesi del Brics e gli stessi Stati Uniti, Germania e Giappone, che sono i grandi “pilastri” del mondo capitalistico occidentale, si muovono in quest’ottica per conquistare grandi fette di mercato e accaparrarsi grandi appalti dei vari progetti.

Molti degli obiettivi di sviluppo dell’economia kazaka offrono una concreta possibilità per il nostro Paese di concorrere da protagonista con le proprie capacità imprenditoriali alla realizzazione di importanti reti infrastrutturali ed anche di svolgere un significativo ruolo stabilizzante in questa delicata fase di tensione geopolitica.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

85 commenti
« Commenti più vecchi
  1. pino nicotri
    pino nicotri says:

    X Peter
    Vedo che anche lei equipara l’allattamento alla merda dei pannolini. No comment. È meglio. Meglio cambiare argomento.
    Riguardo i ristoranti, non capisco perché ne parla con me. Comunque: in Italia gli ebrei sono più o meno 7 mila e gli islamici mi pare meno di un milione. Pretendere che tutti i ristoranti abbiano appositi menù per ebrei che non vedranno mai o per islamici che forse vedranno qualche volta mi pare eccessivo. Più appositi menù per buddisti, animisti, scintoisti, induisti, maroniti, ecc., ecc., ecc. Caro Peter, è la domanda che crea l’offerta. Nessuno si tiene menù in lingua eschimese o circassa…. Non lo farebbe neppure lei. Miei amici ebrei, islamici, induisti e buddisti hanno mangiato spesso con me e io con loro in ristoranti non specifici o a casa mia quello preparato per cena da me e mia moglie o a casa loro quello che veniva servito in tavola. Nessuno ha mai avuto problemi.
    Le mense universitarie che ho frequentato da studente erano affollate di giovani di tutte le razze e religioni, ognuno dei quali sapeva come scegliersi i piatti per lui più adatti. E quando a Milano vado in un ristorante etiope o giapponese o a Roma in un ristorante ebraico non mi sogno certo di trovarci spaghetti alla carbonara o stinco di maiale e neppure la vignarola di cui sono ghiotto, ma non per questo mi lamento o ne ritengo incivili i proprietari.
    Certo, quando le minoranze saranno molto più robuste anche in Italia ci saranno menù più variati, come accade in altri Paesi anche in mense aziendali e su linee aeree per i passeggeri. Io mangio di tutto, ma non mi passerebbe mai neppure per l’anticamera del cervello di ritenere “impuro” chi non mangia ciò che mangio io. Motivo per cui ritengo poco civile chi invece ritiene impuro chi mangia cose per lui vietate. E ritengo ridicolo ritenere che ci siano cibi “puri” e cibi “impuri”. Ho letto le acrobazie che si compiono per produrre vino kosher, per via del terrore che durante la sua produzione qualche “impuro”, o “gentile” o goy che dir si voglia, possa toccare qualcosa. Per evitare di andare sul pesante preferisco evitare di dire cosa penso di chi soffre della stralunata mania del pericolo degli “impuri”. Questi “puri”, “puristi”, “puritani” e via elencando sono una versione della mania induista della divisione in caste, con i paria intoccabili e con le cucine dei bei ristoranti affollate solo dai bramini perché i “più puri” di tutti in quanto la casta più pregiata.
    Come diceva Totò, persona seria, a volte bisogna domandarsi se siamo uomini o caporali….
    Un saluto.
    pino
    P. S. Buon appetito.

  2. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Peter, Uroburo e non solo.

    Faccio cortesemente notare che siamo al punto che nei ristoranti possono entrare e sostare anche i cani dei clienti e avventori. Idem le spiagge, che oltre a essere il portacenere e il portacicche dei fumatori stanno diventando anche il cacatoio e l’orinatoio dei “migliori amici dell’uomo”. Come non prendere a calci nel sedere chi dovesse avere da ridire invece per una donna che allatta? La quale, caro Peter, NON esibisce mai “tette turgide” al pubblico, ma fa sempre in modo di mostrare il meno possibile di quello che si chiama seno e comunque mai coram populo. Anche perché a nessuna donna verrebbe mai in mente di non essere discreta in una tale circostanza.
    pino

  3. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Veramente non si trattava di una equiparazione, ma di una osservazione su dove si debba tracciare il confine tra il diritto a ‘fare le proprie cose’ e il dovere di rispettare gli altri in posti dove nessuno e’ a casa propria, ma si e’ tutti ospiti. Non credo che allattare il proprio bambino faccia eccezione, ma personalmente lascio la decisione al management del ristorante. Come ha aggiunto anche Uroburo, ogni ristorante seleziona la propria clientela, e se in quel ristorante la distinta signora e’ stata invitata a non mettere in mostra le tette in sala doveva adeguarsi e basta, senza fare tanto bordello.
    Fino a 20 anni fa, i fumatori gridavano allo scandalo per simili ‘duscriminazioni’.

    Preciso che non parlavo ‘con lei’ dei menu nei ristoranti, semmai e’ lei che e’ intervenuto verso me e Sylvi.

    Io non condivido i taboo a tavola, come non condivido molti taboo sessuali, ad esempio. Ma trovo imbarazzante che una mia amica islamica dovesse a volte restare praticamente a digiuno perche’ il maiale per lei e’ taboo. In altri paesi basta chiedere il menu senza maiale, senza diminutio capitis per la cucina francese o italiana o britannica. Semmai sarebbe impossibile in Germania, Austria e Polonia….

    Non allarghi troppo il discorso in senso filosofico-politico-metafisico su impurita’ e commistioni tenute da ebrei e musulmani contro di noi.
    Non mi pare il caso in questo contesto, se permette. In Israele mangiai a tavola con ebrei senza che loro temessero contaminazioni di sorta, e cosi’ con islamici in altri paesi. Gli ortodossi, in ambo le religioni, sono un’ altra cosa. Nessuno si e’ mai schifato in mia presenza se mangiavo prosciutto, ma loro mangiavano altro.
    I musulmani spesso bevono alcool, tranne il venerdi’, ma non mangiano mai maiale. E’ una regola alimentare da cui non derogano mai.

    Un saluto

    P.

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    riscrivo e copio: ” In base all’Equality Act del 2010, in questo Paese è illegale chiedere a una donna che sta allattando di allontanarsi da un luogo pubblico, un caffè, un negozio o un mezzo di trasporto”..
    Lei si metta d’accordo con le leggi della sua nuova Patria e con l’etichetta!

    Buonanotte
    Sylvi

  5. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Infatti alla esibizionista signora non era stato intimato di ‘allontanarsi’, ma era stato chiesto di coprirsi il seno con un lenzuolino di carta assorbente. Altrimenti la cosa sarebbe finita in tribunale.
    Come dicevo, la legge e’ una cosa, l’ etichetta dei locali un’altra.
    Trovo comunque la legge eccessiva e demagogica, per casi del genere.
    Due terzi degli intervistati in questo paese si dicono ‘disturbati’ dalla vista di donne che allattano in pubblico, comunque.

    L’ allattamento al seno e’ sempre piu’ raro, ma non vedo perche’ le poche o pochissime che ancora lo fanno ci tengano ad esibirlo tanto, anche se e’ una pratica salutare per i loro figli.

    P.

  6. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Peter e in parte x Uroburo

    Caro Peter, il suo insistere sul “mettere in mostra le tette” è in primis sbagliato, una donna che allatta non mostra “le tette”, ma si limita ad allattare (se non ricordo male, con un seno alla volta e spesso ne basta uno), è in secundis porta allo scoperto il problema: una evidente riprovazione verso un atto interpretato per quel che NON è.
    Riguardo il fatto che i ristoranti possano scegliersi la clientela e imporre le loro regole, mi risulta che i ristoranti siano luoghi pubblici e NON club privati. In un luogo pubblico le discriminazioni non sono ammissibili e i regolamenti non possono essere fatti a capriccio, le leggi continuano a valere perfino nei club privati.
    Trovo molto strano che la sua amica islamica sia restata quasi digiuna perché il maiale per lei è tabù: in che razza di ristorante l’ha portata da non avere altra scelta se non il maiale? È sicuro che non fosse una norcineria? Suvvia, in qualunque ristorante italiano un islamico ha ampia scelta di cibi non porcini. E in ogni caso, se scelgo di seguire regole molto rigide e scelgo anche di vivere in un posto dove gli altri non le seguono è ovvio che o mi adatto o accetto eventuali limitazioni, mica posso pretendere che ovunque io vada, cioè in tutto il mondo, siano gli altri a doversi adattare alle mie scelte! Un africano abituato a mangiare cavallette non può certo lamentarsi se da noi non le trova. Io adoro la cassata siciliana e la pasta e ceci, vado matto per la vignarola, ma quasi sempre nei ristoranti non le trovo. Che faccio, mi metto a gridare che mi discriminano? C’è il rischio mi portino alla neuro…
    Riguardo poi l'”allargare il discorso”, se permette lo allargo se, quando e quanto io lo ritenga eventualmente opportuno. Il primo che ha allargato troppo il discorso sono stati quel cameriere e quel ristorante inglese. E lei che gli ha dato corda.
    Un saluto.
    pino

  7. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Guardi che la mia amica non si lamentava mai di nulla, anzi apprezzava molto i cibi italiani. Ero io che trovavo imbarazzante che spesso vi fosse maiale nelle pietanze. Andavamo in buoni ristoranti, ma spesso non potevano garantire che nello spezzatino di manzo, ad esempio, non vi fosse di straforo anche del maiale. Che e’ una carne molto versatile, a quanto vedo. La cosa creo’ seri problemi almeno due volte, sempre in Veneto.
    Se io fossi allergico a noci, ad esempio, non potrei mangiare fuori quasi mai, o praticamente mai, dato che pochi ristoranti garantiscono l’assenza di noci di vario tipo nelle salse o cibi vari. Di certo non in Italia.
    Il casino nel ristorante a Londra e’ dipeso solo dalla signora e dalle femministe di turno, sempre ansiose di attirare attenzione. Come dicevo, il cameriere aveva solo chiesto alla donna di coprire il seno mentre allatava in sala, una cosa ragionevolissima.

    P.

  8. caino
    caino says:

    IN una campagna elettorale di alcuni anni fa,mentre ero al Mercato,vidi Borghezio,.dal vivo.
    Da un punto di vista strettamente personale ,la sua vista mi dava un fastidio terribile,nel senso che dal “vivo” apperiva proprio come in Tv.
    Non per questo chiesi il suo allontanamento,dal sacro suolo del paesello ,contaminato dalla sua presenza…mi allontanai io,basto girare l’angolo,in fondo di bancarelle di frutta e verdura ve ne erano un sacco,piu” avanti e anche piu” indietro.

    Caino

  9. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Peter

    Non vorrei insistere, perché non voglio certo avere ragione a tutti i costi né convincere qualcuno. Ma l’errore è stato del cameriere o meglio ancora della direzione del ristorante. L’invito a quella signora andava fatto da una donna e NON da un uomo, la direzione ha mancato di tatto, o meglio di educazione. Tutto qui. E mi pare elementare.
    Fossi stato il compagno o il marito di quella signora il cameriere e/o la direzione avrebbero avuto ciò che meritavano. Non ci sarebbe stato bisogno che si scomodassero le femministe….
    Un saluto.
    pino

  10. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Bene, ma almeno siamo d’accordo che la richiesta del cameriere fosse ragionevole. E lo staff non e’ sempre del genere ‘richiesto’, nei ristoranti come altrove.
    Per essere uno che non vuole mai avere l’ ultima parola, ‘you do a bloody good job at it, dear Mr Pino’.

    Regards

    P.

  11. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Se vogliamo parlare di etichetta, suppongo che nel miglior Hotel di Londra ci sia un maitre d’hotel, anzi ne sono sicura, perchè mio zio ricoprì per decenni questo ruolo a Londra con la catena Forte.
    Mi sono presa la briga di telefonargli e raccontare…mi ha risposto che Londra deve essere scesa ben in basso perchè il suo miglior Hotel non abbia risolto la questione con fair play e senza nessuno scandalo.
    Il Claridge non è mica l’ultima bettola che aspira a finire su tutti i giornali d’Europa!

    Invece per quel che riguarda l’allattamento che secondo lei è una pratica ormai in estinzione…forse dovremmo specificare DOVE?
    Tutte, dico TUTTE, le giovani mamme che conosco allattano fino a quando è possibile.
    Per dire: a Trieste c’è un Ospedale pediatrico fra i primi in Europa!
    Mia figlia , che ha allattato fin oltre l’anno, le racconterebbe la storia “medica” di come si scoraggiasse, fin subito dopo la IIGM, l’allattamento al seno.
    Mi dice sempre che chi lo faceva, nonostante propaganda medica e anche modaiola, diventava una eroina ( io fra loro) , e tutto era, è questione economica!!! Sempre l’economia! Facciamo felice Caino!
    Poi, lei non è padre e non sa quanto costano i latti artificiali! Una botta!
    C’era un business sui latti artificiali, ( c’è!) che arrivava fino a dire che il latte materno o era poco nutriente, o che la madre avrebbe perso le attenzioni del marito, o che il seno si sarebbe definitivamente rovinato!
    E tutto questo ci arrivava …indovini da dove???

    Infine c’è l’aspetto psicologico: Pino ha detto giustamente che un uomo , un padre, non guarda “la tetta” della madre, guarda il bambino, e questo non può disturbare nessuno, anzi provare un moto di stupore e tenerezza per la meraviglia della nascita.
    E vale anche per gli animali!
    Lei non è padre, non può capire, ma le manca parecchio, mi spiace. Ma non è colpa di chi nasce e di chi allatta di questa sua defaillance.
    Che la mamma in questione avesse potuto essere più attenta alle paturnie di altri ospiti…può essere!
    Ma non possiamo pretendere etichette dove ci fa comodo, mentre accanto ci possono essere sbaciucchiamenti, strofinamenti etero e omo di coppie che pretendono la libertà.
    Ha ragione mio zio…non si salvano più nemmeno gli ambienti più chic!

    Sylvi

  12. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    in effetti l’allattamento al seno,toglie PROFITTI,ma non sia mai che coloro che fecero il giuramento di IPPOCRATE, (IN effeti se gli si toglie una p..),si possano adattare a sconcezze quali quelle di favorie DITTE FARMACEUTICHE,piuttosto che altre o comunque..e questo dai Medici dibase,sempre oberati da schiere di rappresentanti,fino ai consigli superiori della Sanita’ pieni di ex_primari in pensioni e solerti funzionari del piu! Alto grado che penso abbiano giurato su Codice di Quintino Sella…
    Per cui….credo oramai che l’allattamento al Seno diventi un lusso per “ricchi”,poiche’ gia’ai miei tempi,le madri lavoratrici ,magari a cottimo piu’ turni potevano avere il latte materno inquinato….

    Caino

  13. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Lei ha dirottato come al solito il discorso da un punto ben piu’ importante, e cioe’ che in Italia i ristoranti se ne sbattono di minoranze varie, a differenza di gran parte d’ Europa. Cosi’ come i politici se ne sbattono delle minoranze in genere. Come al solito, lei trova conveniente ricorrere a meschini artifici retorici e sofistici per ‘ribattere’ che invece sono io che vivi in un paese barbaro. E poi in Friuli….
    La sua e’ una cultura fascistoide-veterocattolica, o dichiarata o in pectore. Lo ribadisco ancora una volta, con tutto il rispetto formale che e’ dovuto a lei ed al blog.

    Premesso cio’, parlo della mia esperienza personale. Ben di rado sono andato in locali esclusivi, in genere perche’ mi avevano regalato buoni acquisto che potevo spendere solo li’ come ‘omaggio’. Cosa che mi pare un grande spreco. Il maitre che piace tanto a lei, ed i camerieri, tutti in ‘black tie’. Si faccia dire da suo zio che significa. Nessun sorriso o battute di scherzo dei camerieri verso i clienti. Inutile dire che anche il povero sottoscritto era costretto ad indossare il frac, magari preso in affitto….le clienti tendevano in effetti a parlare a voce troppo alta, i clienti tutti a bisbigliare. Musica in sottofondo.
    Orbene, ma lei si immagina l’ effetto di una che ‘di bello buono’ si spoglia il seno ed allatta il poppante in un ambiente simile, dato che e’ ‘ naturale’??!!! No eh? Certo perche’ lei e’ una santa madre martire ed io non capisco.
    Quella ‘befana’ non aveva idea di dove si trovasse. O meglio, lo sapeva benissimo, voleva farsi pubblicita’ gridando allo scandalo, ha fatto la sua provocazione ed i fessi ci sono cascati. Se guarda in rete, ora esibisce le tette poppanti ben esposte ai quattro angoli del mondo.
    Che era quello che, evidentemente, bramava.

    Mi saluti suo zio

    P.

  14. caino
    caino says:

    Credo che parlare di usi e costumi vari,sia molto utile in fondo,anche al sottoscritto che a volte esagera con una visione troppa riduttiva,per badare di pku’ al sodo.
    In effetti ,anche incucina, bisogna essere precisi con l’uovo sodo, nel senso che se e’ sodo il bianco deve essere anche il rosso,dato che l’albume esterno solidifica piu’velocemente del tuorlo interno,per cui a volte…ci possono essere sorprese…

    Tornando a noi,le osservazioni di Peter del dopo evento,mi paiono molto pertinenti..oggi i media seguono lo spettacolo,il dopo non interessa piu’ a nessuno….questo lo sanno bene gli interessati…
    In poche parole …personalmente non sono stato mai incline a manifestazioni pubblicitarie o provocazioni gratuite ..in poche parole da certi posti mi sono sempre tenuto alla larga…nel limite del possibile..
    Pero’ non mi lascio mai sfuggire il Tuorlo Sodo….
    Caino

    x Pino
    Sul caso Berlinguer,per anni mi e’ sfuggito il Tuorlo sodo,ma in parte mi auto assolvo…anche se i comunisti sono stati ridotti all’ impotenza..dal potere degli Stalinisti…anche questomediatico,e pure con qualche bastonata in testa…e sovente pure piombo come inSpagna..nel panorama pero’ degli antistalinisti , bisogna riconoscere che si sono fatte una bella serie di cazzate….dagli anni 60 in poi…il panorama all’epoca era vasto e complesso…in provincia poi quasi impossibile distinguere analizzare…

  15. caino
    caino says:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/08/mafia-capitale-carminati-fasciomafioso-salvato-per-18-anni-indulti/1257315/

    Certo che quella del “Cecato”e’ una bella storia ittagliana,giunta fino ai giorni nostri…una panoramica di Historia ittaliota ,istruttiva….da Annales direbbe la Sylvi…perche’ perdere tempo con le biografie di grandi Uomini ,battaglie ect,dinastie….Carminati ,un piccolo grande uomo…io lo propongo come tesi di storia contemporanea…e poi subito sui libri di Storia …nel primo ciclo di istruzione…se i francesi scavano nei registri parrocchiali,NOI SCAVEREMO NEI CASELLARI GIUDIZIARI…per fare la storia..ehhh si

    Caino

  16. caino
    caino says:

    SISTEMA ITTAGLIA IN PUTREFAZIONE….SEMBREREBBE…?

    Una rondine non fa Primavera…direbbero gli antichi..di certo una lettura sommaria,della Stampa di Torino,non aiuta a capire…di dove stiamo andando..speriamo che almeno ci sia qualche “buontempone ” che lo sappia !
    Dunque ,a parte la solita notizia che ..sembra che una madre sia coinvolta nell’ammazzamento di un figlio…cosa che a ben pensarci oggi non fa piu notizia…sembra pure che manchino sei miliardi di Euro,per far contenti i conti..nemmeno questa e’ una notizia….che volete che sia ..nei tempi antichi si sopperiva con una piccola svalutazione..un giro in piu” di rotative a Fabriano e tutto tornava lisssio come l’olio…

    Le notisssie importanti a mio avviso,sono i fatti di Romma..ove non si riesce piu’ a comprendere una sega di nulla…per esempio mentre il Fattaccio qotidiano,spara azero sul coinvolgimento di Alemano (COGNOME DI ORIGINI BARBARICHE) il giornaletto dei piccoli,spara a zero sul coinvolgimento di Veltroni et company….mentre i giudici avvertono che vi e’ parecchia merda in circolazione nelle intercettazioni….
    Tutto quanto fa spettacolo..direbbe il Profeta ACCA BUBBO,..STUPISCE poi ..sempre dalla Gazzetta del piemonte la notizia dell’asse Salvini_Putin,…ai tempi miei ERESIA ERESIA SI SAREBBE DETTO….oggi un connubio interessante..i Soldi di Mosca,non puzzano piu’ a quanto vedo ..in Lombardiae presumo anche in Veneto…o su da quelle parti..
    Poi i Centristi ,che non si sa piu’ bene cosa diavolo siano,si stanno organizzando per l’elezione del Presidente della Repubblica …ma non e’ che questi puzzino di antico doroteismo antico..bene si organizzino pure in fondo sta rinascendo la “sana” balena bianca di antica memoria,semmai anche qui potrebbero stupire le canditature di Veltroni e Finocchiaro..in contrapposizione ai candidati di sicura fede Renziana…che dire Grillo torna a fare quello che gli riesce meglio,avanspettacolo,e questa e’ una notizia positiva nel panorama..ognuno deve fare quello che gli riesce meglioo..

    Insomma cari amici,io non ci capisco piu’ nulla se seguo i vecchi schemi mentali, mentre se seguo quelli nuovi,ci capisco perfin troppo..per cui tornando al titolo del mio post,Sento un fetore DI PUTREDINE…come disse Gilgamosc,nulla e’ piu’ nuovo del vecchio che si ripete…pure una Mara Provoleri,che per darsi un nome si chiamo’ VENIER…GIa’ con un cognome vicino al provolone avrebbe stentato..anche se ben ricordo fu amica di Arbore cognome piu’ delizioso…

    Cosa volete non ci capisco piu’ nulla eh,eh.eh,eeehh !

    Caino

  17. caino
    caino says:

    PAGINA 33

    SUPPONGO che la pag 33 degli attuali giornali,sia la vecchia pag 3,dei vecchi..
    La Gazzetta del Piemonte,ne propone due di interessanti .
    Il primo di Stefano Lepri ed il secondo di certa Anne Marie Slaughter,Presidente e amministratore delegato di New American Foundatio, una no profit ammergana,se non sbaglio..titolo intrigante : Governare un Mondo nel CAOS.
    EQUILIBRATO il pezzo di Lepri,iintrigante l’equiparazione Ittaglia – Giappone..solo che tiene a precisare l’ l’economista noi non siamo il Giappone e siamo in Eu.

    Il secondo e’ degno di considerazione…ultimamente ho preso il vezzo di leggere gli articoli al contrario ,cioe’ parto dalle conclusioni per arrivare alle premesse,di solito 4/5 di premesse e due righe di conclusioni..
    ..Dice il guru dei nuovi cervelli americani ,alla fine:

    A) viviamo in un mondo di problemi globali e di soluzioni in gra parte nazionali…ma basta lah..
    B) Le istituzioni del secondo dopoguerra sono oramai insufficienti..e’ tempo di riformarle (ma si gurda bene dal dire come)…e mettere a punto nuovi strumenti e strumenti progettati per affrontare i problemi globali..ma basta lahhh..
    Mi domando, se io non mi meriti un posto di rilievo in questa istituzione di rilievo..a gatis gia’ anni fa dicevo le stesse cose..

    Solo che i modi per raggiungere questi fini sono ben mascherati , nei 4/5 delle premesse ,non vi sto a tediare..basti sapere che la fondazione e’ ammeregana..salvo che bonta’ sua parla di un principio ostico a digerersi per i cultori di storie parrochiane e coe’ Il principio westfaliano della molteplicita’ che bonta’ loro questi nuovi cervelli ,presumo ben pagati,DICONO CHE SARA’IL PUNTO CRITICO E CIOE’ come consentire A DIVERSI PAESI E CIVILTA’DI OPERARE IN BASE A DIFFERENTI PRINCIPI NAZIONALI…

    LA FONDAZIONE CAINO MALEDETTO A QUESTE CONCLUSIONI E DOMANDE CI ERA ARRIVATA DA SOLO ,LEGGENGO A GRATIS LE PAGINE E GLI ARRETRATI DI QUESTO BLOG PRESUMO CI SI POSSA RENDERE CONTO A MENO DI NON ESSERE IN MALAFEDE CRONICA..

    Caino

    Lepri mi pare piu’ leggibile ,ma non ho tempo..un bacione a tutti

    Ricaino

    • Anita
      Anita says:

      Interessante L’allattamento in pubblico:

      Secondo me, c’e’ posto e c’e’ posto. Sta alla discrezione della mamma.
      Forse e’ anche questione di cultura e usanze di provenienza.

      L’ITALIANO MEDIO E le mamme che allattano in pubblico – YouTube

      https://www.youtube.com/watch?v=HOfEaU7ZBOo

      Mia nipote ha allattato per qualche mese, per il 90% usava la pompa, un gran traffico,,, Le giovani mamme ci provano, per quanto tempo poi non lo so’.
      Non mi sognerei mai di portare un baby poppante in ristoranti anche se non di lusso.
      Ma anche in casa di amici, di solito la mamma si scusa e va ad allattare in privato.
      Certo non a tavola con ospiti…
      Non c’e’ niente di male…..ognuno e’ libero di fare quel che vuole, attenendosi alle leggi e regole vigenti.
      ============================
      x Pino
      Caro Pino, all’inizio di questo articolo lei scrive che in Italia ci sono 7’000 Ebrei…A me risultano 35’000 inscritti alle comunita’ Ebraiche.
      Principalmente da Roma in su.

      Il cibo e’ un problema, in alcune scuole e’ vietato portare cibi che possono essere offensivi ad alcune minoranze, addio pane e mortadella !!!

      Sto scrivendo allo zoom level del 50%, faccio fatica a vedere……

      Saluti a tutti,
      Anita

  18. Peter
    Peter says:

    x Anita

    Le culture moderne favoriscono la segregazione….iIn effetti non avevo pensato che nei paesi arabi, o in Israele, i loro ristoranti non offrono prosciutto o affettati vari. Comunque io paragonavo l’ Italia ad altri paesi europei piu’ liberali, non all’Egitto o Arabia Saudita o Pakistan.
    Non credo che in US le minoranze arabe o ebraiche possano vietare ai cristiani o laici di mangiare maiale dove gli pare. Mi scocciai invece in Croazia, dove in albergo spari’ il prosciutto dalla mensa un weekend in cui erano venuti dei turchi in gran numero. Non appena lo feci notare, mi portarono al tavolo un lauto assortimento di affettati suini.
    Sugli allattamenti siamo d’accordissimo. Ma tieni presente il narcisismo di chi mette i figli avanti ad ogni occasione, come se ce li avessero solo loro o fossero speciali o unici! Spesso chi va a mangiare fuori, se lo fa, cerca un ambiente calmo e tranquillo, senza strilli di poppanti e toddlers che corrono tra i tavoli. Per prevenire tutto cio’, alcuni ristoranti usavano proibire anni fa il consumo di qualunque cibo non fornito dalla loro cucina. Comprese le poppate! Abile e lodevole trucco, finche’ non hanno fatto anni fa una legge ridicola ad personam.

    Mi spiace che tu abbia tali limitazioni funzionali. Sempre il collo?

    Ciao, Peter

    • Anita
      Anita says:

      x Peter

      Si’, purtroppo sempre il collo.
      Mi limita parecchio, guido l’auto ma con timore…solo per necessita’. I miei dotttori sono tutti nel radio di 20 minuti.
      Per fortuna che abbiamo qualsiasi mezzo diagnostico in abbondanza e, sempre non lontano.
      Per me c’e’ speranza…il chiropractor mi dice che quando avra’ finito saro’ 5’11 alta. :-)
      Temo l’inverno rigido, il ghiaccio e le brevi passeggiate col cane, ma anche lui e’ un senior citizen e non gradisce le intemperie stagionali.
      Ciao,
      Anita

  19. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Anita

    Non mi sono accorto d’avere saltato una cifra, il numero 3. In effetti sono 35-37.000. Una minoranza talmente minima che è assurdo prevedere ovunque menù “corretti”. Mi pare siano di più i buddisti, i valdesi, gli induisti, gli shintoisti, ecc., dei quali neppure sappiamo cosa possano mangiare e cosa eventualmente no.
    In qualunque ristorante medio e pizzeria italiana chiunque può mangiare senza “fare peccato”. Alla peggio, ci sono il riso e le pastasciutte in bianco, con olio d’oliva, cibi ottimi, ci sono i formaggi, le verdure, i vegetali in genere. Se poi uno è schizzinoso e vuole per forza rompere le palle in modo “politicamente corretto”, beh, può anche attaccarsi al tram. O restare a casa o portarsi appresso cosa mangiare. E poi non prendiamoci in giro: nelle grandi città non mancano mai i ristoranti per tutta una serie di minoranze, perciò non vedo il problema. Io quando vado all’estero mi adatto, l’ho fatto in Una ventina di Paesi, da NY a Samarcanda, dal Cairo a Singapore, dal Malawi al Nepal, dall’India alla Tanzania, da Tel Aviv a Shiraz, da Gerusalemme Est a Gerusalemme non Est…. Mi sono adattato anche come vestiario a volte, con donne che hanno dovuto adattarsi moooooolto di più. Senza mai frignare.
    Un saluto.
    pino

  20. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Gli islamici in Italia sono mooolto piu’ degli ebrei, e le loro regole alimentari sono quasi le stesse.
    Gli islamici che vanno con dei ‘cristiani’ negli stessi ristoranti sono gia’ molto liberali. Infatti vanno in posti dove si beve alcool e si mangia maiale, benedetto maiale. Poi derogano da altre regole, infatti mangiano con noi manzo o agnello o pollo non macellati secondo le loro regole.
    Sarebbe civile per favorire tale integrazione, fare un piccolo sforzo e garantire che non vi sia maiale dove in effetti nin divrebbe esserci, tipo spezzatino di manzo, e poi anche in altro cibi sotto forma di gelatine etc.

    P.

  21. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    mi fa piacere leggerti; spero tu stia bene!
    L’allattamento: parlo di quel che so. A parte il fatto che i reggiseni adatti alla bisogna sono aperti a metà, e a parte il poppante, gli altri vedono ben poco. Inoltre ovunque, anche se Peter non ci crede, ci sono ambienti protetti per la bisogna.
    Peter ha tirato fuori il fatto che le donne al ristorante esibiscano il seno…non esiste.
    La signora di Londra era a prendere il the, e non so come sono tali ambienti in GB:
    In Austria e in Germania invece so che l’organizzazione è estremamente efficiente: ci sono il Wechsel Raum per il cambio di pannolino provvisti di ogni comodità, anche il pannolino, fazzoletti umidi, creme compresi.Ci sono poi angoli per i giochi, le attività didattiche, fogli, pennarelli compresi.
    Accanto ci sono comode sedie per la mamma che può allattare.
    Che la signora inglese potesse essere esibizionista mi pare indubitabile, ma quel fatto, in un Hotel di gran lusso, avrebbe dovuto essere gestito in maniera elegante come si confaceva!

    Invece per quel che riguarda i menù adatti a comunità religiose di varia specie…
    molti anni fa andavo regolarmente ad Abano Terme a fare i fanghi per curare i primi inizi di artrosi…sono problemi di famiglia!
    Nello stesso albergo, di ottima categoria, incontravo ogni anno un folto gruppo di ebrei che provenivano non solo da NY, ma anche dalla California e dalla Florida e altri Stati.
    Avevano la loro sala per le preghiere del sabato, le loro usanze scrupolosamente osservate dall’Hotel.
    In sala da pranzo c’era un ricchissimo buffet di ogni gusto e il menu elencava le pietanze calde con la descrizione accurata degli ingredienti.
    Certo, in un Hotel dove non andavano ebrei forse tutto questo non c’era.Però, nel passare degli anni, i menù sono sempre di più accurati e descrittivi in qualsiasi ristorante, esclusi quelli che ha frequentato Peter e la sua amica!!! Ovviamente!

    Trieste è una città che ha ancora oggi una comunità ebraica, pur piccola rispetto al passato, ancora molto ligia alle sue tradizioni.
    Eppure non esiste un ristorante per soli ebrei. E nessuno si lamenta!
    Aggiungerei , da quel che ricordo, che nella sola Trieste ci siano oltre 5000 ebrei, perciò Pino ha contato male.
    Forse dovremmo dire che abbiamo una tradizione di cucina talmente varia che tutti trovano ciò che più li aggrada.
    Vorrà pur dire qualcosa se la cucina italiana è famosa in tutto il mondo!

    Come ogni anno, sono impegnata nell’allestimento del Presepio e nell’acquisto dei doni di Natale per i più piccoli.
    La crisi dice: per i più grandi solo un “pensierino”!
    Non oso pensare che cosa sarà del mio presepio con tre bambini che vanno da un anno e mezzo a cinque !!!
    Forse la mia casa non sarà molto ordinata…ma in fondo…non me ne importa niente!!!

    Un abbraccio… e un saluto affettuoso anche a Rodolfo, quando lo senti!

    Sylvi

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ti è sfuggito che ho già ammesso con Anita che non mi sono accorto di avere saltato la prima cifra, il 3.
    NON esistono ristoranti “per soli ebrei”, perché sarebbero illegali. I ristoranti sono luoghi pubblici e non club privati. Immagino tu volessi dire “ristoranti con cucina ebraica”. Come quelli che a volte frequento nel ghetto di Roma, in uno dei quali ho mangiato un ottimo stinco di maiale con piselli.
    Un saluto.
    pino

  23. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    il tuo maiale sarà sicuramente stato macellato kosher!!! E accompagnato da un ottimo sorso di birra!
    Ma mi stupisce Peter che si inventa inserimenti di maiale nello spezzatino di vitello;evidentemente lui non riesce a distinguere il maiale dal vitello; poi improbabili gelatine di chissà cosa….fantasie da cucina inglese!
    Quando ne parla lui mi pare di vivere in un altro mondo, non in Italia. Mah!
    Mi raccontavano i migrati di un tempo in Europa o peggio in America e Australia…quando finalmente riuscirono a ritornare in visita in Italia se la immaginavano come l’avevano lasciata, un paese di straccioni incivili usciti da una guerra persa!
    Non si capacitavano dei cambiamenti che erano intervenuti nel frattempo! E facevano gran fatica a liberarsi dell’ antica immagine che avevano costruito in lunghi anni.
    Ecco, Peter è così. Chissà che non venga in Italia per esibire i suoi successi nella “civile” GB rispetto a questa Nazione che arranca, arranca con coraggio!!! E chissà che travaso di bile constatare che oltre alla melma che ci sommerge in alcune città, ci sono anche, la maggioranza, territori che la melma la spalano e camminano sull’asciutto e pulito cercando di non staccare i Gruppi europei di testa.
    Poi…lui non vede la melma britannica…perchè loro sono abituati a nasconderla sotto la moquette!

    Buona giornata.

    Sylvi

  24. Peter
    Peter says:

    Vedo che la Sylvi piena di bile e stizza non ha ora neanche il coraggio di rivolgersi a me di persona…
    E dice sciocchezze velenose come usual.
    Infatti io non ho alcun bisogno di inventarmi nulla, osservo e riporto, punto. Invece lei si arrampica su improbabili specchi ‘austro-germanici’ da cui puo’ solo scivolare e cadere.
    Che molti ristoranti non garantissero aggiunte di maiale ‘per dare sapore’ e’ un fatto, ed almeno erano onesti nel dirlo a richiesta.
    Quando io faccio confronti, di solito mi riferisco all’Europa occidentale in genere, l’unica dove vi sono standards oggi considerati accettabili piu’ o meno da tutti. NON faccio quasi mai riferimenti specifici al paese in cui vivo, caratterizzato anche da molta insularita’, e la ‘melma’ la vede o attribuisce solo Sylvi, a questo paese o al suo, non io.
    E’ chiaro che e’ una persona molto conservatrice, per la quale questo e’ gia’ il migliore dei mondi possibili, ma solo per le categorie di persone che non le vanno a genio, su cui e’ inutile dilungarmi di nuovo.
    Il mondo e’ per lei da rifare solo per imprenditori, il retaggio aureo ed aulico del Friuli, le signore di mezza eta’ ed in su, o almeno con figli.
    Amen.

    In Austria, e mi pare anche in Baviera, quello che fanno per ‘madri con figli’ e’ di sbattere fuori da interi scompartimenti in treno gli altri passeggeri, specie se maschi, anche se le madri con figli sono scortate dai mariti, in genere musulmani a giudicare dalle apparenze, ma la legge vige per tutte.
    Successo a me ed a un giovane austriaco.
    Se le ‘madri che allattano’ si dicono disturbate dalla presenza di altri, non vedo perche’ il disturbo non possa essere inteso come reciproco.

    P.

  25. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Non sapevo che in Austria, in treno, sbattessero fuori i maschi per far posto alle mamme.
    So però che in autobus e nella metro tutti lasciano ancora il posto a donne incinte e a persone anziane con qualche problema di deambulazione!
    In Italia, invece, siamo , ad oggi, alla centoventisettesima vittima donna dall’inizio dell’anno.
    127 donne uccise da uomini, ha chiaro? Altro che omofobia, questa sì che è donnafobia.
    Poi c’è qualche buontempone che vuole andare nelle scuole a spiegare ai ragazzi quali sono i sintomi di una eventuale omosessualità,…mica spiegare i sintomi di violenza maschile nei confronti delle donne., cosa che mi parrebbe più urgente!
    Ma si sa che io sono vergognosamente conservatrice, possibilmente della vita , in questo caso, delle donne!

    Poi non sapevo, maledetta ignoranza, che si aggiungesse maiale per dare sapore al vitello! Ma per piacere…che razza di bettole frequenta?
    Ha mai sentito parlare di tempi di cottura diversi fra le varie carni, altrimenti la pietanza è una schifezza…vitello troppo cotto, maiale semicotto, manzo crudo!!!!!
    Nemmeno in Ungheria, che per me resta il massimo della cucina immangiabile, sono arrivati a tanto!
    Il gulasch ad esempio, e loro lo sanno fare bene quasi ovunque se si ha la fortuna di imbattersi in un buon ristorante, cosa non facile fuori di Budapest, deve essere rigorosamente di muscolo di manzo; mentre lo stinco di vitello è per i malatini, e i musulmani!
    Ma il gulasch vuole rigorosamente due ore di cottura dolce , cosa che manderebbe in pappetta tutte le altre carni.
    Ma non insisto…la sua cultura culinaria è piuttosto limitata…e allora fantastica su strani miscugli!

    Sylvi

  26. Peter
    Peter says:

    X Sylvi

    La mia cultura culinaria sara’ carente, ma riportavo cio’ che mi era stato detto sul loco, cioe’ che il maiale si puo’ trovare di straforo ovunque. Lei e’ una donna di dura cervice. D’ accordo invece cge in Ungheria si mangi da schifo, mai piu’.

    Femminicidio e’ una parola emotiva. Il rapporto maschi-femmine uccisi in Italia e’ di 4:1.
    Lei obiettera’ che le donne sono in grande maggioranza uccise da uomini, ma anche gli uomini lo sono…
    Nell’ insieme, la percentuale di donne uccise rimane stabile, ma il numero totale di omicidi e’ in diminuzione, per cui l’ Italia e’ un paese relativamente sicuro, una statistica favorevole nonostante la mafia.
    E’ noto che i maschi siano piu’ inclini alla violenza fisica data una cosa chiamata testosterone. Da 70 anni in Europa non li si manda piu’ al macello periodico chiamato guerra, lei consiglia di ripristinarlo, per caso?!

    Scusi il sarcasmo, ma la sua ideazione mi pare un tantino persecutoria.

    P.

  27. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Senza esagerare in nuove guerre che potrebbero non guardare in faccia nè il genere nè l’età, nè la geografia, sarei dell’opinione di , anzichè perdere tempo e denaro nella ricerca di uteri in affitto, di rimescolamenti strani di ovuli e di spermatozoi, dedicare invece studi e soldi per un vaccino periodico di deprivazione planetaria del vostro prezioso testosterone !
    Forse ci sarebbe qualche galletto in meno e qualche gallina in più che invece di giocare ai soldatini giocherebbe a fare cocodè!
    Se ci deve essere un aumento di omogalline per scongiurare le guerre…ebbene sia, purchè non si mettano in testa di diventare ermafroditi.
    Sospetto che a molti piacerebbe!

    Ps: Seriamente; 70anni, dice lei senza guerre…nel nostro cosiddetto Mondo Civile, abbiamo migliaia di soldati sparsi per il mondo a tentare di impedire ( o forse promuovere) nuove guerre!
    Non c’è continente che sia privo di guerriciole civili,tribali e quant’altro! Non crede che basti per il suo/ vostro testosterone?
    Come lei immagina, io non capisco, perchè non ho problemi di ormoni impazziti! Non faccio più nemmeno cocodè!!!

    Sylvi

  28. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Cara signora, non sono io a volere guerre, e per sua informazione ANCHE lei ha il suo bravo testosterone, in piccole dosi ma ce l’ha, dato che i surreni producono un pochettino pure quello…e’ tutta una questione di proporzioni, infatti anche le donne possono diventare violente ed uccidere, ma gli uomini di piu’.
    Il testosterone e’ importante, forse essenziale, per la specie, e non nel modo che pensa lei, o non solo. Di fatto, e’ un ormone importante perche’ il cervello maschile, ma un po’ anche quello femminile, sviluppi interesse in nuovi orizzonti, ricerche ed esplorazioni, tutte attivita’ piuttosto aggressive anche se non necessariamente violente. Ma a pensarci bene, esplorazioni, scoperte geografiche e violenza contro terzi sono sempre state interconnesse nella storia. E le scoperte tecnico-scientifiche hanno apportato molte comodita’, ma anche nuove e piu’ efficaci forme di ‘warfare’, fino alle atomiche ed oltre.
    Anche la ricerca scientifica ‘pura’ e’ intimimamente legata all’aggressivita’ di tipo maschile, che le piaccia o no. ‘Penetrare’ i segreti della natura, ‘scoprire’ nuove cose, ‘superare’ i limiti del proprio tempo, e’ un linguaggio che le richiama echi e risonanze di altro? A lei forse no, a me si’.
    Data la sua omofobia galoppante, le ricordo ancora una volta che uteri in affitto e inseminazioni artificiali, uffa che palle ripetermi, sono da decenni a quasi esclusivo vantaggio di donne ‘normali’ che hanno le uova ma non possono fare la gestazione. Ma in quale lingua glielo si deve ripetere???!!! Ma quanto e’ testona acchista, direbbero a Napoli.

    Gliene racconto una che ho sentito l’ altro giorno. Chissa’ che non capitera’ un giorno ai suoi discendenti o collaterali?! Meglio essere preparati.

    Un giorno un ragazzo va da sua madre e dice ‘mamma, te lo debo proprio dire, sono gay’. La madre dice, ok figlio mio, non te ne fare un grande cruccio, succede, tua mamma ti vuole bene lo stesso. Allora il secondo figlio si fa avanti e dice ‘mamma, a questo punto te lo devo dire allora pure io, sono gay anch’io!’. La signora e’ un tantino provata, ma dice, va bene figlio mio, non ti preoccupare troppo, come dicevo a tuo fratello un minuto fa e’ ok, tua mamma ti vuole bene lo stesso….
    Mentre la buona signora beve un cordiale, il terzogenito le tocca la spalla e dice, ‘ cara mamma, non sarebbe giusto se io tacessi, devo dirtelo anch’io, sono gay come i miei fratelli!’. La povera donna, esasperata, getta il bicchiere a terra esclamando’ ma santo Dio, in che mondo viviamo? Che ne sara’ di noi? E’ possibile che a nessuno piaccia la f…ca nella mia famiglia?!!!’.
    Allora sua figlia le grida dalla stanza accanto ‘ a me piace, mamma!’….

    P.

  29. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Io ho tre nipoti maschi , sigh! Perciò niente femmine a cui piacerebbe solo la “passeretta”!

    Forse avrò raccontato che ho una amica carissima che è stata piantata, con due figli, dal marito fuggito con “un altro”!
    Può immaginare la tragedia , venticinque anni fa!!! Sola con due bambini piccoli!
    Per consolarla ce la scorrazzavamo, per le isole dalmate, assieme a sua sorella e suo cognato , molto meglio attrezzati sulle vicende della vita.
    Andando per isole, cercando di distrarla dai suoi dolori; Incontrammo ad un tratto le capre che brucavano con soddisfazione i finocchi selvatici, di cui l’isola era piena.
    Lei le guardò e disse di botto : ( in friulano renderebbe molto meglio) – mangiate, mangiate…se non ne avete abbastanza vi posso mandare il mio ex marito!-
    Era guarita!

    Per i suoi figli non è stato altrettanto facile!
    Buonanotte
    Sylvi

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