La tragedia di Haiti è anche il nostro ignorare l’enorme debito morale, politico e civile che l’intero Occidente ha nei suoi confronti

La tragedia di Haiti è tale da lasciare senza parole. E da rendere ancor più piccine e petulanti se non tragicamente ridicole quelle che affollano la scena politica italiana. Sto leggendo un bel libro, che consiglio a tutti, “I giacobini neri”: narra la storia della rivoluzione degli schiavi di Haiti, allora ricchissima e invidiatissima colonia della Francia, in contemporanea con la Rivoluzione Francese. Quella di Haiti è l’unico esempio nella Storia del genere umano di rivoluzione vittoriosa di schiavi contro i padroni schiavisti. Tralascio le efferatezze compiute di routine e per un paio di secoli – con la benedizione del clero – dalla “superiore” civiltà europea contro qualche milione di poveri disgraziati sradicati dall’Africa e trasformati in schiavi dall’altra parte del mondo e spesso anche nella stessa Europa. Basti pensare a un particolare abominio creato dai cattolicissimi coloni: la suddivisione dei mulatti in ben 168 tipi, sottotipi e sottosottotipi a seconda delle frazioni – da una a 167 – di sangue da avi bianchi che potevano vantare: la quantità e il tipo dei diritti loro concessi variavano in base a quelle frazioni di sangue, fermo restando che comunque erano pur sempre angariati e discriminati anche quando avevano 167 parti di sangue “bianco” e una sola di sangue “nero”, per quanto assurdi siano questi termini.
E tralascio il fatto, molto poco noto, che lo stesso Robespierre aborriva sì la definizione di schiavo, ma non la sostanza della situazione, del resto lo stesso Voltaire lucrava con quote di possesso di navi addette alla tratta degli schiavi, le famigerate navi negriere, e che il grande Napoleone e la borghesia francese post rivoluzione francese hanno voluto con testardaggine riesumare lo schiavismo. Se non ci sono riusciti se non per breve periodo, lo dobbiamo agli haitiani, agli schiavi haitiani che si sono ribellati e hanno vinto guadagnandosi anche l’indipendenza di Haiti. E con l’indipendenza ci fu la prima abolizione definitiva dello schiavismo in uno Stato, dopo quella proclamata nel 539 a. C., cioè quasi 2.000 anni prima, da Ciro il Grande, creatore del concetto, e della pratica, dei Diritti mani, abolizione, concetto e pratica caduti però purtroppo in disuso con i suoi successori. Gli Stati Uniti infatti, considerati con la Rivoluzione francese i primi abolizionisti, in realtà lo schiavismo lo hanno abolito sull’intero territorio nazionale solo il 6 dicembre 1895, quando venne finalmente completato l’iter dell’approvazione del XIII emendamento della Costituzione. Ovvero, un secolo dopo Haiti!

Se l’Inghilterra dopo la Rivoluzione francese divenne abolizionista – contribuendo così in modo decisivo all’abolizione dello schiavismo nel mondo – lo dobbiamo alla rivolta degli schiavi di quella parte dell’isola di S. Domingo chiamata Haiti, cioè la parte occidentale, quella di fronte a Cuba. La parte orientale, diventata in seguito lo Stato che ancora oggi ha per capitale una città che si chiama S. Domingo,  era invece sotto dominazione spagnola e non diede grattacapi ai suoi coloni piovuti dalla Spagna. La Haiti di allora era di fatto l’unica colonia della Francia nonché la sua principale fonte di ricchezza, possedimento invidiato e bramato da tutto il resto dell’Europa. L’Inghilterra non vedeva l’ora di vendicarsi dell’aiuto militare dato dalla sempre odiata Francia  alla ribellione della sua colonia americana diventata in seguito gli Stati Uniti.

L’occasione si presentò quando il governo di William Pitt, discepolo di Adam Smith, si accorse di tre cose. La prima: che senza Haiti l’economia francese sarebbe crollata. La seconda: che il 50% degli schiavi razziati dall’Inghilterra in Africa venivano finivano acquistati dai coloni francesi di Haiti, e che quindi era la stessa Inghilterra a ingrassare l’odiata Francia dandosi così la zappa sui piedi. La terza: mentre la Francia aveva come unica colonia la floridissima Haiti, l’Inghilterra aveva invece altre grandi colonie, come per esempio in India, dove avrebbe potuto far produrre lo zucchero, il cotone e l’indaco, cioè le grandi ricchezze commerciali dell’epoca, ai disgraziati indigeni pagandoli appena un misero penny al giorno senza il peso del doverseli mantenere in toto come schiavi. Il maestro di Pitt, cioè Adam Smith, aveva condannato con Arthur Young la produzione con manodopera schiava perché risultava il tipo di produzione più costoso al mondo. Ecco perché il governo di Londra diventò di colpo abolizionista e in Inghilterra nacque la Società abolizionista. Non per motivi umanitari o convinzioni civili, ma solo perché si voleva soffiare sul fuoco della rivolta degli schiavi di Haiti per mettere in ginocchio l’eterna rivale sul continente europeo. La porcaggine inglese era infatti arrivata al punto che il capitano di una nave trasporta schiavi trovava il tempo di arricchire la religione britannica componendo l’inno “Come è dolce il nome di Gesù”. No comment.

Le mire di Londra sarebbero rimaste prive di efficacia se a Parigi non fosse nato il club degli Amici dei Negri, con rivoluzionari del calibro di Brissot, Mirabeau, Condorcet e l’Abbé Gregoire. Brissot era un giornalista che anziché sproloquiare o leccare il culo dei potenti come si usa oggi aveva visto con i suoi occhi cosa fosse la schiavitù negli Stati Uniti e ne era rimasto shoccato. Senza i soldi e l’appoggio inglese, interessati a togliere Haiti alla Francia, e senza l’esplosione della Rivoluzione francese, gli Amici dei Negri sarebbero rimasti dei romantici filantropi privi di reali capacità.

Per capire meglio l’importanza di Haiti nella nostra storia riporto due passi del libro cho ho citato:
1) Dal prologo, a pagina 28:
“Cristoforo Colombo sbarcò per primo nel Nuovo Mondo sull’isola di S. Salvador e, dopo aver innalzato lodi al Signore, si mise in fretta alla ricerca dell’oro. I nativi, i pellerossa, erano pacifici e cordiali e lo indirizzarono ad Haiti, una vasta isola (grande quasi come l’Irlanda) che dicevano essere ricca del prezioso metallo. Colombo salpò dunque per Haiti. Allorché una delle sue navi andò a incagliarsi in un fondale, gli indiani haitiani lo aiutarono tanto volenterosamente che ben poco andò perduto e di tutto il materiale portato al sicuro sulla spiaggia non fu rubato nemmeno uno spillo.
Gli spagnoli, gli europei più progrediti dell’epoca, si annetterono l’isola, la chiamarono Hispaniola e presero sotto la loro protezione gli arretrati isolani. Introdussero il cristianesimo, i lavori forzati nelle miniere, l’assassinio, lo stupro, gli sbirri, varie malattie sconosciute, la carestia artificiale (distruggendo le coltivazioni per ridurre alla fame i ribelli). Queste e altre caratteristiche della “civiltà superiore” ridussero la popolazione indigena da mezzo milione, forse un milione d’anime, a circa 60.000 nello spazio di 15 anni”.

2) – Dalla prefazione alla prima edizione, pagina 22:
“Nell’anno 1989 la colonia francese di Santo Domingo nelle Indie Occidentali copriva i due terzi del commercio internazionale della Francia e rappresentava il più vasto mercato della tratta europea degli schiavi. Era parte integrante della vita economica dell’epoca, la massima colonia del mondo, l’orgoglio della Francia, l’invidia di ogni altra nazione imperialista”.

Come si vede, Haiti con i suoi 500 mila schiavi esistenti nel 1789 e protagonisti di una rivolta durata 12 anni, ha avuto un ruolo centrale non solo nei destini economici di tre continenti, America, Europa e Africa, ma anche sullo sviluppo di quella che con un eurocentrismo tanto maniacale quanto immotivato chiamiamo Civiltà europea e occidentale, nella quale oggi viviamo. Se siamo liberi, lo dobbiamo in buona misura anche a quei martiri di Haiti, che conquistata l’indipendenza hanno anche saputo respingere ben tre eserciti invasori, spediti dalla Francia, Dalla Spagna e dalla rapace Inghilterra. Tanto rapace, che a un certo punto un ebreo di nome Karl e cognome Marx ha sentito il dovere di mettersi all’opera…

A parte tutto ciò, leggere i nomi di una serie di località e i fatti storici, eccezionali o quotidiani, che vi si sono dipanati, seguire le cronache e imparare a conoscere i personaggi di allora fino a sentirsi proiettati nell’Haiti di 2-3 secoli fa, e apprendere all’improvviso dai giornali che quella di oggi è ridotta a un mare di macerie e di morti, è una ben strana sensazione. Come una vivere una inspiegabile sovrapposizione del Passato con il Presente, un innestarsi della Storia con la Cronaca di una tragedia di Oggi. Bisogna però riaversi in fretta dalla stupefazione, e chiederci, ognuno nel suo piccolo, cosa possiamo fare per aiutare chi è rimasto di quei poveri disgraziati. Lasciando al ludibrio della Storia gli sciacalli che su quotidiani italiani sparano a titoli cubitali in prima pagina l’accusa di “tragedia del rifiuto del capitalismo”. Come se tragedie simili non possano presentarsi ovunque, compresi gli Usa degli uragani e dei vari terremoti di S. Francisco, e gli Usa sono la patria del capitalismo moderno.

E come se tragedie simili non si fossero mai presentate, a volte in dimensioni simili, vedi lo tsunami di Sumatra del 17 luglio 2006, e a volte in dimensioni per fortuna più piccole, in Paesi che il capitalismo lo hanno adottato eccome – spesso anche quello di rapina – come la stessa Italia, il cui territorio è un tremolio continuo che ogni tanto sfocia in tragedia tellurica dalla Sicilia al Friuli, passando per la Calabria, l’Irpinia e l’Abruzzo. Solo gli ignoranti in mala fede possono far finta di non sapere che non esistano le grandi responsabilità degli Usa, cioè della patria del capitalismo, nel disastro economico di Haiti, e di gran parte del centro e sud America, dove la Casa Bianca si è sempre alleata con la peggiore feccia al potere per poter rapinare le ricchezze del “cortile di casa”, come ha ricordato con un documentato commento il nostro forumista che si firma Vox.

Avrei voluto occuparmi anche di ciò che bolle nella pentola del Bel Paese, dove i berluscones cianciano di riabilitazione di Bettino Craxi quando sono i primi ad averne tradito soprattutto la politica estera accodandosi per esempio sempre più passivamente anche ai peggiori governi israeliani. E dove il papa si trova sempre più alle prese con contraddizioni e antagonismi non tutti positivi, anzi alcuni con pericolosità che non è affatto il caso di sottovalutare o tacere per evitarsi le solite lapidazioni oggi di moda. Ma di fronte alla enormità della tragedia haitiana le attuali nostre miserie è bene cedano il passo almeno per qualche giorno.

343 commenti
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  1. ber
    ber says:

    x tutti,
    io condivido il discorso che ha fatto Uro sull’intelligenza in generale.

    Il napoletano ha sviluppato una certa arte dell’arrangiarsi che lo trasmette con il suo dna,…e qualcuno lo chiama intelligenza.

    Quando una nazione diventa prospera e riesce senza molti sforzi
    a risolvere i suoi bisogni primitivi,…casa ,cibo,sanità etc,…si adagia nel suo benessere e,…decade.

  2. Peter
    Peter says:

    xBer

    bravo Ber. Anni fa Nicholas Cage fece un bel film, Lord of War, in cui era chiaro che gli USA vendono armi a tutti i paesi del (terzo) mondo

    Peter

  3. Peter
    Peter says:

    xBer

    sono d’accordo sull’arte di arrangiarsi, e’ pura necessita’ di sopravvivenza. Non sono d’accordo sulla seconda parte. Soddisfare i bisogni primari di tutti e’ l’unico modo perche’ gli esseri umani non si comportino da animali. Ne consegue non la decadenza (mi e’ difficile immaginare un posto piu’ decadente di Napoli, o decaduto, senza offesa) ma la premessa per una sana evoluzione sociale.

    Peter

  4. Linosse
    Linosse says:

    X Ber 250
    Ciao Ber,vorrei ricordare che le mine e le armi prodotte dagli ittaliani sono meno dolorose e più “gentili” delle altre,forse anche più pietose e che diamine siamo brava gente!
    L.

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter:
    …La reputazione e’ la stessa che i belgi hanno presso i francesi, i frisoni presso i tedeschi del Nord, e i carabinieri tra gli italiani.
    ——–
    Una di queste reputazioni è profondamente motivata. Non ti dico quale.
    Hai comunque dimenticato i polacchi, che hanno la stessa fama degli irlandesi.

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il napoletano ha sviluppato una certa arte dell’arrangiarsi che lo trasmette con il suo dna,…e qualcuno lo chiama intelligenza. ( Ber)
    ——-
    Non è solo quello. L’arte d’arrangiarsi è l’intelligenza dei poveri. Poi c’è l’intelligenza delle persone colte e quella è di tutto rispetto. Mi rendo conto che non c’è nessun napoletano che legge questo blog, perchè a Napoli ci sono centri d’eccellenza in diversi settori, solo che non ho riferimenti esatti, ovvero non conosco i nomi dei centri di ricerca, che un napoletano certamente conoscerà.

  7. Linosse
    Linosse says:

    Con questo distinguo tra reputazioni,finito il girotondo internazionale,resta il dubbio di chi sia lo stupido DOCG.
    Ricordo il detto:
    È meglio essere stupidi in un mondo di intelligenti o intelligenti in un mondo di stupidi?.
    Ai presenti l’ardua sentenza
    L.

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, noi ci scherziamo su, e facciamo bene. La vita umana è una tale barzelletta che è meglio che ce la prendiamo a ridere.
    Il riso fa buon sangue, cuor contento il Ciel l’aiuta.
    Tu frequenteresti più volentieri una persona allegra o una sempre ammusata? Chi ce l’ha col mondo in realtà ce l’ha con la propria incapacità di adattamento e, si sa, l’incapacità di adattarsi è micidiale per la sopravvivenza della Specie.

  9. Peter
    Peter says:

    xMarco T.

    e no caro, i polacchi me li ero scordati apposta. Comunque, era una reputazione che avevano, mi pare, presso gli americani. Forse anche i tedeschi? ma per i tedeschi tutti gli slavi erano ‘inferiori’.
    Guarda che lo so che i belgi non ti sono simpatici, visto che ami tanto la Svizzera (svizzeri e belgi…).
    Riguardo l’Italia del Sud, non mi risulta neppure che vi sia stata una lunga dominazione araba, tranne forse in Sicilia (mica era la Spagna, dove vi rimasero per sette secoli). E la scarsa intelligenza degli arabi sarebbe poi tutta da dimostrare…In realta’ vi sono state numerose dominazioni, da parte sia di popoli mediterranei, che molto nordici. E’ divertente vedere siciliani (o pugliesi) biondi e con gli occhi azzurri, e pelle chiarissima, parlare nei piu’ ostici dialetti locali. Le mescolanze arricchiscono il pool genetico delle popolazioni, aumentandone anziche’ ridurne le capacita’ di adattamento e quindi anche l’intelligenza

    Peter

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Linosse:
    di solito il simile cerca il simile. L’intelligente cerca compagnie intelligenti, il meno intelligente cerca i suoi pari. E’ la legge d’attrazione e di sintonia, my dear!

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ divertente vedere siciliani (o pugliesi) biondi e con gli occhi azzurri, e pelle chiarissima, parlare nei piu’ ostici dialetti locali. Le mescolanze arricchiscono il pool genetico delle popolazioni, aumentandone anziche’ ridurne le capacita’ di adattamento e quindi anche l’intelligenza
    ——-
    Ho un’ottima opinione dei siciliani, sempre avuto splendidi rapporti con loro. Ma anche con i sudtirolesi, se vogliamo.

  12. ber
    ber says:

    Ciao Peter,
    il discorso sulla decadenza di Napoli sarebbe molto lungo e
    dovrebbe essere inserito sul discorso del meridione in generale.
    I governi italiani,incominciando dall’unità d’Italia,si sono tutti
    preoccupati dell’industrializzazione del nord,…
    tanti operai,…tantissimi voti,…affossando il sud con le sue risorse agricole,….
    “anche i soldi della famosa cassa per il mezzoggiorno sono finiti
    nel nord”….montagne di carte lo confermano.

    Adesso le” industrie del nord” sono scappate all’estero,…gli extracomunitari che raccolgono le arancie nel sud sono anche malmenati,…stiamo a vedere come i vari marroni &C.,…
    risolveranno i problemi del mezzoggiorno…
    Un saluto,Ber

    PS:mia figlia è in UK e si trova bene all’università,…io non sono un indivino,… ma,…forse,…penso abbastanza presto,…sarò anch’io da quelle parti….

  13. Linosse
    Linosse says:

    X M.T.
    Allora continuerà la ricerca del più stupido tra gli intelligenti e nella stessa maniera(dove avranno appreso a distinguere?)tra gli stupidi,ad libitum.Chissà che ne pensa brunetta?Va a finire che si mette all’opra e ci farà sopra un de cretino.
    L

  14. ber
    ber says:

    Ciao Linosse,
    a me non è andato giù la storia di Calipari,…loro accumulano montagne di porcherie e a noi ci sparano addosso perchè abbiamo pagato il riscatto di una giornalista.
    La storia della vendita delle armi rientra in questa ottica,…
    l’italiano inaffidabile e mafioso.
    Una ventina di anni fa eravamo al terzo posto,…adesso siamo
    quasi all’ultimo e non vendiamo armi,..ma solo tecnologia.
    Perchè non guardano ai guadagni che fa Israele con la vendita
    di armi ai paesi del terzo mondo che li pagano con i ns aiuti umanitari?
    Un saluto,Ber

  15. Peter
    Peter says:

    xMarco T.

    uhmm. Correva voce che per il reclutamento…non si passava se l’IQ era superiore ad un certo limite ai tests psico-fisico-attitudinali…

    Peter

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Perchè non guardano ai guadagni che fa Israele con la vendita
    di armi ai paesi del terzo mondo che li pagano con i ns aiuti umanitari? ( Ber)
    ——
    E’ una triste realtà. Gente che sta ai piedi di Cristo e che negli armamenti ha costosissimi aeroplani da guerra, proprio non lo concepisco.
    Il vero aiuto umanitario che si può dare a certi popoli è impiccarne i governanti e chi vende loro armamenti inutili ed estremamente costosi, mentre la gente muore di fame e di malattie.

  17. ber
    ber says:

    diceva Pascal:

    “nel paese dei ciechi,i guerci sono beati”,…
    è il caso dell’Italia,…il paese dei furbi…

  18. Linosse
    Linosse says:

    X Ber 265
    Meno male che ,nel caso Callipari, eravamo li come alleati altrimenti….
    Saluti
    L.

  19. Linosse
    Linosse says:

    Una storia infinita
    Da Repubblica oggi:
    In una lettera a la Repubblica, l’attentatore del Papa sostiene che la ragazza sia viva
    La famiglia: “Ci auguriamo che non siano buffonate. La ferita è ancora aperta”
    Caso Orlandi, la speranza della mamma
    “Adesso voglio incontrare Ali Agca”
    Chissa cosa ne pensa P. Nicotri?
    L.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Si racconta di un nobile piemontese (non ricordo il nome ma famoso: del livello di Cavour o di Costantino Nigra) figlio cadetto della sua famiglia e quindi escluso dalla successione. Il padre chiese consiglio al re su dove collocare questo suo figlio, per altro un piccolo genio. Il padre aveva pensato di mandarlo a fare l’ufficiale di professione dell’esercito.
    Il re, che pare conoscesse benissimo la famiglia ed anche il giovinetto rispose, in dialetto piemontese che certamente Controcorrente conoscerà benissimo: Non mandatelo nell’esercito, non è abbastanza stupido.
    Non tutti gli eserciti rispettavano questa legge (non, ad esempio, usaegetta, crucchi e sovietici) ma in altri paesi, che non è il caso di precisare, questa legge non contempla eccezioni. U.

  21. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Mandelu ne(i)n a fè al suldà, a le ni(e)n abastansa fol !
    Più o meno suona così,adesso chiedo a Cota,che non so se ha fatto o meno il soldato, ma di sicuro…..

    cc

  22. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro linosse,
    non so cosa nè pensi Nicotri, ma di sicuro ci mancava Agca,che dicendosi figlio di Dio, può contribuire efficacemente alla Beatificazione di GP II

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Uroburo,
    Costantino Nigra ,non era un nobile di nascita,ma figlio di un notatio.
    Conte lo fecero per i servizi resi al Piemonte.
    Di certo è stato forse, il miglior capo dei “servizi segreti”sabaudi.
    Inviato a Napoli per metter ordine nel casino che riuscì a fare Garibaldi , come governante, “resse” quel poco, che gli consentì di capire che il suo destino era quello di fare l’ambasciatore nelle più grandi capitali europee,occupandosi di filologia e di belle donne!

    cc

  24. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    “Il lascito politico di Craxi, a parte alcuni episodi di politica estera, non è una cosa di cui andare fieri.

    La corsa alla sua glorificazione che da più parti viene portata avanti ha il sapore della rivincita, contro la magistratura e contro il PCI.

    Chiediamo a questi novelli glorificatori: “dobbiamo onorare un politico che ha contribuito a portare il debito pubblico italiano al 130% del PIL ?, dobbiamo osannare un’uomo che aveva fatto della corruzione una leva importante del suo essere politico?.

  25. Anita
    Anita says:

    x Faust

    “I marines dove sono..?? e ddio??”
    ________________________________

    Sono sul posto distribuendo le tonnellate di necessita’ che arrivano sul luogo.
    Per ora sono li’ per aiuto umanitario.

    In caso di necessita’ si presteranno per la sicurezza.
    Le autorita’ di Haiti hanno dato questo compito alla polizia locale.

    Gli ospedali galleggianti sono in funzione, la nave ospedaliera arrivera’ il 22 di questo mese.
    Poi non ci sono solo Marines, c’e’ la guardia costiera e militari della Guardia Nazionale.

    Stanno arrivando i primi mezzi pesanti, ma ci vuole il santo tempo per tutto. E’ questione di logistica.

    Dalle notizie si apprende che 8’000’000 di razioni militari sono state distribuite, si chiedono perche’ non di piu’…..perche’ questa e’ la nostra capacita’ di produzione in massa.
    Le altre arriveranno presto.

    Diverse zone non hanno ricevuto alcun sostegno, stanno cercando di raggiungerle.

    Una nave sta disalinando l’aqua, ne produce in grande quantita’, ma bisogna distribuirla.

    La Portaerei Italiana sta preparandosi per partire da Genova.

    Ti assicuro che vediamo 24 ore il giorno le fosse comuni, le buche chi si riempiono di corpi spezzati, di immondizia e terra, i bulldozers coprono tutto.
    I camion sono stracarichi di corpi gonfiati…passano alla vista di tutti.
    Non possono avere nemmeno una decente sepoltura.
    Il fetore dei morti copre tutta l’isola…..

    Anita

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Linosse

    Penso quello che ho sempre pensato, e che dirò nella ristampa del libro che mi dicono imminente. Oggi aggiungo che penso sia uno scherzo da ragazzini per chi è nientepoppòdimmènokké Agca-Vero-Gesù-Cristo-Eterno riportare Emanuela Orlandi a casa! Magari anche con quale elefante che vola, un paio di mammuth in bicicletta e – perché no? – qualche balena che fuma la pipa.
    Per poter dichiarare “santo subito” Wojtyla, e sottrarlo così non tanto all’indagine degli storici quanto al credere loro da parte dei buoni cristiani, devono chiudere alla bell’e meglio il caso Orlandi, nodo centrale dei vizi, degli stravizi e dei cinismi vaticani. Per chiuderlo si può agire in tre modi:
    – come Sabrina Minardi, in modo da poter chiudere il caso dicendo che è morta e sepolta per esempio a Tor Vaianica, pur senza mai trovare neppure un osso del suo corpo o uno straccio del suo vestiario;
    – con un “supertestimone” (?!) che “rivela” di avere vissuto anni con la Orlandi e che ora la ragazza è sepolta – che so – al Polo Sud o nel deserto del Kalahari o nella foresta Amazonica o tra i boscimani oppure tra gli aborigeni australiani….. Insomma in un posto dove ogni ricerca risulterebbe vana, però sufficientemente “misteriosa” per dare da bere al pubblico un’altra puttanata, magari sotto forma di altre mille puntate di “Chi l’ha visto?”, con altra promozione e aumento di stipendio “de sinistra” per Federica Sciarelli;
    – infine il modo più raffinato. Vale a dire: spendere i quattrini necessari per poter mettere in scena senza impicci e smentite una donna che si presenta come Emanuela “ritornata” e gli Orlandi che si prestano al gioco, come del resto si sono prestati finora ad altri giochi. Magari per il tempo necessario di arrivare in Vaticano, provocare un clamore galattico con baci e abbracci in famiglia e al pastore tedesco, qualche intervista e comparsata in tv, e poi prudentemente sparire di nuovo, accampando come motivo la nostalgia per dove ha trascorso questi 26 anni quasi 27 e annessa “famigghia” con tanto di “figghi”.
    Insomma una truffa. Più truffa delle altre. Ma sufficiente a chiudere ufficialmente il caso e con soddisfazione di tutti, Orlandi e Sciarelli “de sinistra” compresi, per poter procedere finalmente a dichiarare Wojtyla “santo subbito” (con due b). Mettendo così una pietra tombale su una serie di pericolose possibilità.
    W l’Ittaglia
    W l’Informazzzzione.
    W il Volemose Bbene
    W il Semo tutti ittagliani
    pino nicotri
    P. S. Per Pio XII la via è un po’ più complicata. Però un po’ alla volta….

  27. Linosse
    Linosse says:

    X P. Nicotri
    Che Agca sia un’altro figlio di Dio non lo metto in dubbio,siamo 6 e passa miliardi per cui uno meno uno più non ci sono problemi,che sia in grado di riportare Emanuela Orlandi lo ritengo improbabile.Se non sbaglio adesso gli va molto bene con dichiarazioni”incredibili” per cui meglio abbondare per il bene dell’informmazzzione ,naturalmente.

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Linosse

    Ma lui non è solo figlio di Dio come gli altri 6 miliardi e passa, bensì proprio Gesù Cristo. Del resto basta dare un’occhiata alla sua carta di identità… E passar sopra al fatto – un’inezia – che anziché un rabbino ebreo crocifisso era un lupo grigio musulmano crocifiggente. “Quisquillie, pinzillacchere”, diceva Totò. Che almeno faceva ridere.
    Mah.
    pino

  29. Linosse
    Linosse says:

    X Nicotri
    Il tempo passa rapidamente,come del resto tutto per cui anche i lupi grigi passano e si trasformano in volpi senza colore e religione
    L.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X la striscia rossa

    Craxi, metafora italiota classica , un classico, e come ho letto da qualche parte..

    dal codardo oltraggio al servo encomio.

    Nel senso che a darmi fastidio più di tutti, come al solito, sono quelli che gettavano monetine e agitavano cappi in parlamento,queli che con Berlusconi neanche un caffè e intanto puppavano soldi anche loro dalla Montedison…
    Insomma il solito popolino, vigliacco e gretto…

    cc

  31. Linosse
    Linosse says:

    X CC 284
    Magari fossero solo vigliacchi e gretti ,fanno le prove generali per vedere come butta.Dopo quello che hanno combinato e che continuano a combinare meglio preparare il terreno
    Saluti
    L.

  32. Peter
    Peter says:

    xAnita

    l’Italia non ha portaerei, credo siano proibite dal trattato di pace del secolo scorso (come pure i bombardieri).

    Peter

  33. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    allora al povero giovane sara’ toccata la carriera ecclesiastica…mai chiedere consigli ai Savoia

    Peter

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro linosse,
    per quel che mi riguarda,direi ormai un sereno addio alla verità,un cosciente viale del tramonto ,con la certezza però che non ora e neanche dopodomani,voltandomi indietro possa intravvedere ancora un briciolo di luce ,eco del fuoco dei nodi venuti al pettine , mentre bruciano in un immenso falò.

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    C’è la portaerei Garibaldi, che ho visitato, camuffata da nave “tutto ponte”.
    W l’Ittaglia! E i garibbaddini.
    pino

  36. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Gli accadimenti avvenuti e ben noti mi hanno costretto a cambiare agenda.

    Sarebbe stato mio intendimento rendere dichiarazioni spontanee ma per i miei difensori ciò sarebbe stato erroneo.

    Silvio Berlusconi, lettera ai giudici del Tribunale di Milano
    18 gennaio 2010

  37. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro peter ,
    la Cavour è una portaerei a tutti gli effetti.
    Non nucleare, di media stazza ,ma adatta ad agire nel teatro mediterraneo.
    Strategicamente parlando poi,è l’efficienza del sistema di difesa antimissilistico ed antiaereo a fare la differenza ,consentendo parimenti di mantenere inalterate le capacità di colpire a distanza.
    Dipende dai teatri assegnati e dal ruolo: piccola,media potenza regionale.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Cavour_(550)

    Se vuoi fatti due risate per i costi!
    Per scherzo poi, ti dirò che ormai il tramonto della “regina dei mari ” è un fatto assodato,mettevi il cuore in pace.

    cc

  38. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Al volo sugli ultimi due post, CC e Linosse, in merito alla più o meno ufficiale riabilitazione, quasi glorificazione del pregiudicato Craxi Bettino.

    Craxi non solo si è, avario titolo, impossessato di un bel po’ di soldi della collettività, cosa di per se deplorevole. Il danno maggiore pero non sono i soldi presi direttamente ma quelli, 100 volte maggiori, che ha sperperato per giustificare quelli presi, gonfiando il debito pubblico come una mongolfiera. una cosetta che noi ci stiamo portando appresso da una trentina di anni (ed i nostri figli almeno per altrettanti) come la classica palla al piede della nostra economia.

    All’anima del grande statista

    Eppure in questi giorni, dal migliorista che burocraticamente siede al Quirinale, alla pletora di ex qualcosa, tutti in un coro stonato a cantare le lodi del prode Bettino,con in prima fila quelli che all’epoca erano in prima fila a prendevano a sputi e monetine. (i più schifosi)

    E non è neppure il caso di declamare la storica frase .. “il popolo senza memoria …..” che vale forse per il popolino, ma a questi non è la memoria che manca ma la coerenza e la dignità.
    Insomma per dirlo alla “toscanaccia ”e só proprio “buui di ‘ulo”

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  39. Cartellino rosso
    Cartellino rosso says:

    La Bondi del Buco

    Al Tg1 di Scodinzolini il ministro Sandro Bondi ha detto di Bettino Craxi: “Se la prima repubblica ha avuto delle colpe, lui ha pagato per tutti. Bisogna ora riconoscere i meriti che ha nei confronti del Paese”.

    Aiuto Bondi a formulare un pensiero corretto: Bettino Craxi ha pagato per tutti.

    Bisogna ora riconoscere quelli che l’hanno fatta franca e farla pagare anche a loro.

  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Faust,
    gli haitiani morti non si contano.
    Quelli vivi non hanno mai contato.
    Così va il mondo.
    Cane.
    Hasta siempre.
    C.G.

  41. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    La Garibaldi ” camuffata” da “incrociatore tutto ponte” lo dissi come battuta all’Ammiraglio Camarlinghi, (lo accompagnavo a fare la dialisi, normalmente non frequento ammiragli). Mi spiegò che non si trattava di un escamotage ma che era per armamento sistemi di difesa e di attacco a tutti gli effetti un incrociatore anche se particolare + una piccola portaerei. La considerava un gioiello della tecnica navale militare, e secondo lui in un confronto testa a testa con le superportaerei USA se le sarebbe messe …. ed indicava il taschino della giacca … anche due alla volta.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  42. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x AZ
    Chissà se il Crasso dopo il lancio di monetine davanti al Raphael
    non abbia mandato poi qualcuno a raccoglierle?
    C.G.

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Quello che pensano gli Afghanistani…
    Sperando che Anita ,non intervenga a dirci che anche in questo caso è un sito di propaganda..antiamericana

    VIENNA – Un nuovo rapporto dell’Unodc, l’ Ufficio dell’Onu contro la Droga e il Crimine, arriva alla conclusione che ”per gli afghani la corruzione e’ il male peggiore del Paese”. Il 59% ritiene infatti che la quotidiana vessazione ”da parte delle autorita” e’ una preoccupazione piu’ grande dell’insicurezza (54%) o la disoccupazione (52%)”. Gli afghani dicono chiaramente che ”e’ impossibile ottenere un servizio pubblico in Afghanistan senza pagare una mazzetta”, ha sottolineato il Direttore esecutivo, Antonio Maria Costa.

    Il rapporto si basa su un campione assai vasto con 7.600 interviste in 12 province e oltre 1.600 villaggi in zone urbane e rurali. Le persone – uomini e donne, funzionari e capi tribu’ – sono state intervistate tra l’autunno 2008 e l’autunno 2009. Emerge in dettaglio che la corruzione e’ parte della vita quotidiana. Un afghano su due dice di avere dovuto pagare almeno un pizzo a un pubblico ufficiale nell’arco dei 12 mesi dell’ inchiesta. Piu’ della meta’ delle volte (56%), la richiesta di pagamenti sottobanco e’ stata fatta dall’incaricato del servizio.

    Nella maggior parte dei casi (3/4), i baksheesh, le mazzette, sono stati pagati in contanti. La tangente media e’ 160 dollari (il reddito medio pro-capite e’ di 425 dollari l’anno). ”La corruzione e’ una tassa esorbitante” estorta ”ad una popolazione tra le piu’ povere al mondo”, ha detto Costa. Negli ultimi 12 mesi la corruzione e’ costata agli afghani 2,5 miliardi di dollari pari a un quarto del pil.

    L’industria della droga genera un ammontare analogo, 2,8 miliardi nel 2009: ”Droga e corruzione sono le due maggiori fonti di reddito in Afghanistan, assieme generano transazioni illegali pari a circa la meta’ del pil ufficiale”. I maggiori trasgressori sono i garanti della legge: il 25% delle tangenti e’ andato alla polizia o ai funzionari locali, il 10-20% a giudici, procuratori e magistrati, membri del governo. In media agli afghani e’ stata chiesta una tangente il 40% delle volte che sono entrati in contatto con le istituzioni. In pochi pensano serva fare ricorso: solo il 9% della popolazione urbana ha denunciato un singolo caso di concussione alle autorita’.

    La comunita’ internazionale non sfugge alle critiche: il 54% degli afghani crede che ”le organizzazioni internazionali e le ong siano corrotte e rimangano nel Paese solo per arricchirsi”. ”Il rapido aumento del flusso di denaro della droga (e dagli aiuti internazionali) ha creato una nuova casta, ricca e potente, che opera al di fuori delle tradizionali strutture di potere tribale e mobilita risorse ben al di la’ di quanto possa permettersi un Paese tanto povero”, dice Costa. ”La corruzione riproduce nell’amministrazione pubblica lo stesso fenomeno, con dimensioni analoghe”.

    Diventata onnipresente, la corruzione ha gravi conseguenze politiche, economiche e strategiche: la mancanza di fiducia nelle istituzioni pubbliche rischia di avvicinare la popolazione agli insorti. ”Il cancro della corruzione e’ metastatico”, per fermarlo ”il Presidente Karzai deve urgentemente usare il bisturi e somministrare chemioterapia”, gli accordi internazionali contro la corruzione ”sono la terapia adatta”. La stampa internazionale scrive che la corruzione e’ un problema enorme: ”questo rapporto prova come l’afghano medio la pensa allo stesso modo”, il denaro del cittadino e il rispetto delle istituzioni ”spariscono in un buco nero, che alimenta traffico di droga e insurrezione”.

    Recentemente l’Unodc ha confermato che nel 2008/09 un numero crescente di province afghane si e’ liberato dell’oppio: ”la liberazione del Paese dalla corruzione puo’ avvenire nello stesso modo, recuperando una provincia dopo l’altra, un distretto dopo l’altro, allo stato di diritto e alla cultura del buon governo”, dice Costa invitando la nuova amministrazione Karzai a dare all’anti-corruzione la massima priorita’. La comunita’ internazionale puo’ aiutare, traducendo la Conferenza di Londra sull’Afghanistan (28 Gennaio) in uno sforzo comune contro la disonesta’ dell’amministrazione pubblica in un Paese gia’ stremato da violenza e poverta’.
    Da ANSA
    _________________________________________

    Per la serie ..quando si esporta la democrazia!

    cc

  44. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    certo che non mi sono sognata la Portaerei Conte di Cavour.

    Ho letto un articolo ed i commenti.

    Eccco il primo commento dall’autore dell’articolo:

    Portaerei in partenza! 18/01/2010 17:33

    Allegria! Sta per salpare da Genova il Cavour, quel pachiderma che a detta dei competenti di Marina Militare costa un occhio della testa ogni giorno solo per tenerla agli ormeggi.(Alla Spezia sono bene informati!)
    Partirà stracarica di aiuti (medicinali,generi alimentari,…) o di soldati? Una nave container non sarebbe stata più opportuna al posto di quella crociera esibizionista?
    Non abbiamo voluto scimmiottare gli Yankees cercando di convincere nel contempo la comune sprovvedutezza della utilità di impiego di quel pachiderma? Solo che la portaerei nucleare americana ha ben poca strada da fare per raggiungere Haiti: il nostro Cavour, tra andata e ritorno dovrà sciropparsi su per giù la bazzeccola di 15 mila miglia marine.Quando attraccherà al largo di Port au Prince?
    Quante palanche se ne andranno solo per il tragitto? Queste palanche non potevano essere impiegate molto più proficuamente, tramite le Organizzazioni Assistenziali di mezzo mondo già attive in loco, rifornendosi nella vicina America?
    Datemi pure dell’asino antipatriota, ma di grazia convincetemi di aver detto una sciocchezza, se ci riuscite!

    Seguono poi altri commenti, piu’ favorevoli.
    ___________________________________

    Ecco la photo:

    http://en.wikipedia.org/wiki/File:Cavour_(550).jpg

    Ciao, Anita

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