Antisemita a chi?

Un ebreo nella direzione di al-Fatah. Per la prima volta il partito fondato da Arafat prende una decisione di questo tipo. Uri Davis, 66 anni, insegna sociologia all’università Al Qods a Gerusalemme est. Il professore è stato uno dei primi obiettori di coscienza di Israele e si considera “un palestinese che parla ebraico”.

RAMALLAH (CISGIORDANIA) – Svolta storica per al-Fatah. Per la prima volta un ebreo è stato eletto nella direzione del partito dell’attuale presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas). Uri Davis, questo il nome del neoeletto, ha 66 anni ed è un professore di sociologia all’Università Al Qods di Abu Dis, alla periferia di Gerusalemme est.

“Sono di nazionalità israeliana e britannica, ma mi considero innanzitutto un palestinese che parla ebraico”, ha dichiarato Davis all’agenzia Afp prima della sua elezione, avvenuta domenica scorsa ma resa nota solo oggi. Il militante antisionista, iscritto ad al-Fatah dal 1984 (il partito venne fondato nel 1959 da Yasser Arafat), è stato uno dei primi obiettori di coscienza di Israele e ora dichiara di voler rappresentare in seno al partito “centinaia di militanti non-arabi che hanno partecipato alla lotta palestinese”.

204 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro FAUST,
    il tuo silenzio si fa “assordante ” in materia…..
    In fondo dillo, dove cacchio abbiamo sbagliato!!
    Ti dedico una canzone di “nicchia” che il sottoscritto osò proporre ai tempi andati ..alee SQUOLE DEL PAESELLO”
    iN VERITà ERA UN CONCERTO , CHE PArtendo dai Platters tentava di spiegare l’evoluzione della musica ai tempi….!!
    tutto inutile!
    Eravamo giovani ,risottate , canti .. e?
    Cantanti sulle tavole..e tante speranze….!!
    No, non lo rifarei più !!
    Farei altro..ehe,eh!!

    http://www.youtube.com/watch?v=0eX5hVNH4-0

    cc

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Sob!
    E’ forse dal punto di vista delo stato di avanzamento dell’attuale filosofia,la miglior chiave di interptretazione!

    Sob!

    cc

  3. “Il sionismo è razzista e difende interessi economici”
    “Il sionismo è razzista e difende interessi economici” says:

    http://www.resistenze.org – popoli resistenti – palestina – 08-04-08 – n. 222
    da Rebelion – http://www.rebelion.org/noticia.php?id=65472
    “Il sionismo è razzista e difende interessi economici”
    Intervista con Agustín Velloso, autore del libro “Palestina. Testi antisionisti”

    Martxelo Díaz – Gara
    03/04/2008

    Professore dell’UNED (Universidad Nacional de Educación a Distanzia) a Madrid, Agustín Velloso ha viaggiato frequentemente in Palestina per comprenderne il sistema educativo. In virtù della propria esperienza, ha scritto numerosi articoli, ora raccolti in un libro pubblicato da Bajo Cero con un titolo che rivela, in modo terribilmente chiaro, la sua posizione.

    Agustín Velloso è giunto ad Iruñea (Pamplona) su invito dell’organizzazione internazionalista Aldea per presentare il suo libro e tenere una conferenza. La sua opinione sulla situazione in Palestina è chiara: uno stato sionista, Israele, calpesta in modo permanente i diritti di un popolo, il popolo palestinese, con l’aiuto di Stati Uniti ed Unione Europea.

    La situazione in Palestina è la conseguenza di un’ideologia razzista ed escludente, il sionismo.

    Stiamo di fronte ad un conflitto che ha quasi cento anni di storia. Ora, ciò cui assistiamo è la conseguenza di cento anni di sionismo, un’ideologia razzista ed escludente che, inoltre, difende interessi economici molto forti. Sono un’arma dell’imperialismo statunitense. Israele vive di sovvenzioni perché senza il denaro degli Stati Uniti non potrebbe sopravvivere e, in cambio, svolge la funzione di portaerei degli USA.

    Il Museo dell’Olocausto è costruito in un villaggio nei pressi di Gerusalemme, da dove furono espulsi tutti gli abitanti. Ed ora in Europa, quel museo riceve attestati d’amicizia. È qualcosa di molto indicativo.

    Recentemente, abbiamo visto che Israele è stato il paese invitato come ospite d’onore alla Fiera del Libro di Torino e di Parigi.

    Paradossalmente, molte delle critiche ad Israele possono arrivare proprio da Israele più che da Stati Uniti (dove è impossibile trovarne) o Europa. Il giornalista Gideón Levy di Haaretz, analizzando gli “amici”di Israele, ha dichiarato che i nemici non sono necessari con “amici” di quella categoria. Si riferiva a Sarkozy, alla recente visita della Merkel o a Gordon Brown, che stanno contribuendo ad aumentare il disastro che vive la Palestina.

    Il caso di Israele è il paradigma dell’ipocrisia di un’organizzazione come l’ONU, incapace di fare applicare le proprie risoluzioni come quella che esige il ritorno dei rifugiati del 1948, o quella che esige la fine dell’occupazione di Gaza e Cisgiordania del 1967.

    Il termine ipocrisia è un autentico eufemismo. Le due condizioni poste dall’ONU affinché l’Israele potesse diventare membro di quest’organizzazione erano che portasse a termine il piano di partizione del 1947 – il quale fissava per loro il 55% della terra ed il 45 % per i palestinesi, quindi già qualcosa di ingiusto -, ma rimase col 65 % che in seguito ha continuato ad ampliare con il furto sino ad arrivare all’80% attuale. Inoltre, si esigeva il ritorno dei rifugiati del 1948. Niente di questo si è realizzato. Al contrario, nel caso dell’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, il giorno seguente le truppe statunitensi stavano già bombardando Baghdad.

    Tuttavia, gli israeliani nel 1948 espulsero 750.000 palestinesi, che attualmente si sono trasformati in cinque milioni di rifugiati, e 60 anni più tardi neanche un rifugiato può ritornare alla propria casa. Non è solo ipocrisia, ma qualcosa di peggio.

    Ma ad Israele è permesso di agire liberamente per soggiogare il popolo palestinese, raggiungendo lo scandalo nel caso di Gaza.

    Il diritto internazionale è chiaro: la potenza occupante è responsabile di quello che succede nel territorio occupato. Ma in questo caso, sono anche molto intelligenti. Teoricamente, si sono ritirati da Gaza. Prima stavano in pieno centro ed ora sono ripiegati. Continuano però a controllare lo spazio aereo ed il mare. I pescatori non possono uscire a pescare. I sei punti d’uscita da Gaza sono controllati da Israele. Il trucco di affermare che si sono ritirati non li solleva dalle loro responsabilità, perché la legge internazionale definisce l’occupazione come il controllo di un territorio. Neanche il minimo indispensabile, ovvero che la popolazione civile abbia garantiti i diritti di base, è assicurato per via del blocco. È un caso unico nella storia mondiale, in cui una popolazione occupata sta subendo una punizione crudele.

    E’ simile a quanto accade con l’UNIFIL in Libano. Come può una forza dell’ONU posizionarsi nel territorio di un paese aggredito [Libano] invece che in quello dell’aggressore [Israele]?

    Come risultato, a Gaza la gente muore quotidianamente per il blocco. Se si ha una peritonite e non ti lasciano attraversare la frontiera, muori alla frontiera. Circa 50 persone sono decedute in questo modo, può capitare a chiunque.

    Stanno utilizzando i bisogni primari della popolazione come un’arma di guerra.

    Effettivamente è così. La politica sionista è come quella di qualunque altro colonizzatore, con la differenza che gli altri si appropriavano della terra per starci un po’ di tempo. Questi no, vogliono la terra ma senza la gente. Ma, giacché i palestinesi hanno la sventurata mania di rimanere vivi e di voler vivere nella propria terra, la strada che hanno scelto è quella di render loro la vita impossibile. Operano come la polizia quando vuole sgomberare una casa occupata, e taglia acqua ed elettricità.

    Quando aprirono il varco di Rafah, centomila palestinesi uscirono da Gaza per andare in Egitto. Era il momento per dire “ guardate come fugge la gente dall’islamismo e dagli imam”. Ma tornarono tutti. Questo sì, ritornarono con sigarette, benzina, pane, acqua e con medicine. È evidente che vogliono vivere nella loro terra.

    Che muoia un neonato per un soffio al cuore perché hanno chiuso la frontiera non è una notizia d’apertura per i giornali. Neanche che abbiano sradicato 12.000 olivi lo è. Non siamo coscienti di cosa rappresentino quei 12.000 olivi, però essi sono il mezzo di sussistenza per 1.000 famiglie. Ed ognuna di queste famiglie è composta da sei od otto figli. I sionisti hanno distrutto 1.000.000 di olivi in Palestina, eppure questa non è una notizia. Ma, se qui sradicano alcuni olivi, lì chiudono la frontiera, tagliano l’acqua, le medicine non arrivano ed i bambini non possono andare a scuola, tutto appare come qualcosa di totalmente premeditato.

    In un territorio come la Cisgiordania, [con un’estensione che è approssimativamente la metà di Nafarroa (Bassa Navarra)], sono presenti più di 500 fra checkpoints e controlli. La vita quotidiana è impossibile. Vai coi tuoi pomodori per venderli a Gerusalemme e, quello che dovrebbe essere un tragitto di venti minuti, si trasforma in un viaggio di tre ore sotto il sole. Non ci sono pomodori che resistono.

    L’obiettivo di questa politica è chiaro: rendere ai palestinesi la vita impossibile. È un’evidente politica razzista, basata su un dominio non solo ideologico ma economico. Israele si definisce come stato ebreo unicamente per gli ebrei. Tutti gli altri gli eccedono. Per questo motivo, qualunque mezzo è lecito per espellere gli arabi: li ammazzano, li spaventano, gli tolgono il lavoro, gli rubano l’acqua…

    Se vivi a Gerusalemme e ti sposi con una ragazza di Ramallah, ti impongono di vivere a Ramallah. Ti impediscono di entrare a Gerusalemme. Sono appena quindici chilometri ma sono separati da un muro. Cosa succede? Succede che in una città dove prima c’erano 200.000 palestinesi, ora ce ne sono 150.000. Non è una notizia da prima pagina, ma è qualcosa che succede continuamente.

    Quest’idea la espresse lo stesso David Ben Gurion [primo presidente dello Stato d’Israele]: “Bisogna continuare a prendere capra dopo capra, albero dopo albero, dunam [misura tradizionale che equivale a 1.000 metri quadrati] dopo dunam, fino a che vadano via”. Questo lo disse nel 1948 e oggi si prosegue così.

    È evidente che i sionisti hanno percorso molta strada da quando nel 1900 iniziarono le prime immigrazioni. Nel 1948 s’impadronirono di una parte importante della Palestina, nel 1967 di un’altra parte e perseguono ancora la stessa politica.

    Un altro aspetto del dramma dei palestinesi è rappresentato dalla loro dirigenza, con l’Autorità Palestinese erosa dalla corruzione e ad Annapolis più preoccupata di negoziare al ribasso per mantenere i suoi privilegi, che del benessere del proprio popolo.

    Il problema è che ci sono stati 50.000 negoziati come quello di Annapolis. Purché ci siano negoziati sui palestinesi, finiscono le città del mondo: Annapolis, Taba, Sharm el-Sheikh, White River, Camp David, Madrid, Oslo… Colloqui se ne sono avuti molti, ma la storia dimostra che nessuno vale. Non è possibile che ci siano 80.000 trattative e che non si dia seguito neanche al diritto internazionale. Annapolis è una farsa e si cerca di mantenerne l’illusione. Inoltre, non toccano i temi chiave, come quello dei rifugiati.

    Quanto alla dirigenza, capita che, come in altri movimenti di liberazione, traditori e venduti siano ovunque. La dirigenza è tanto cattiva che gli stessi palestinesi hanno deciso di farla cadere e mettere Hamas al suo posto. È sospettoso che al dirigente di una nazione che cerca di ottenere la propria liberazione, Bush dia pacche sulla schiena. Io sarei un poco preoccupato.

    La prova sta nel fatto che i dirigenti palestinesi che non hanno accettato questo, o sono stati assassinati, come Abdelaziz Rantisi ed Ahmed Yassin [i due fondatori di Hamas], o sono in carcere come Ahmed Sa’adat [segretario generale del FPLP]. Se ti dà una pacca sulla schiena Bush significa che non sei un vero leader del popolo palestinese.

    Ma questa è una storia vecchia. Il bisnonno dell’attuale re della Giordania, Abdallah, fu ucciso ad al-Aqsa perché si era alleato con Ben Gurion per spartirsi Gerusalemme e Palestina, che non erano sue. Nel 1951 arrivò un membro dell’Hamas dell’epoca e gli sparò. Ci furono traditori già nel 1948, fra quelli che vendevano la terra.

    Dramma quotidiano
    “Che muoia un neonato ad un “checkpoint” per mancanza di cure sanitarie non è una notizia, ma qualcosa che sta succedendo in Palestina”

    Terra senza gente
    “I sionisti hanno un obiettivo: vogliono la terra, ma senza palestinesi. Per questo motivo, rendono loro la vita impossibile, per ottenere che vadano via”

    Trattative
    “Colloqui, come quelli di Annapolis, se ne sono tenuti molti, ma la storia dimostra che nessuno vale”

    Dirigenza
    “È sospettoso che al dirigente di una nazione che cerca di ottenere la sua liberazione gli dia pacche nella schiena George Bush”

    Criticare Israele non è “antisemitismo”
    Una delle principali difese dei sionisti, quando si denuncia quello che stanno facendo in Palestina, è tentare di squalificare gli autori di quelle critiche chiamandoli antisemiti, un’etichetta che non corrisponde nel modo più assoluto con la realtà.

    Sanno perfettamente che non c’entra niente. È una contraddizione in termini. I semiti sono gli arabi e gli ebrei. Non si può essere antisemita se si appoggiano gli arabi. È un trucco di bassa lega, ma che gli funziona. Equiparano antisemitismo ed antisionismo, mentre sono due cose differenti. Non sono io a dirlo ma l’ONU, che definisce il sionismo come una forma di razzismo. Pertanto, è perfettamente condannabile. Il fatto è che difendere i palestinesi dovrebbe quasi essere un obbligo, quando si vede lo Stato sionista ammazzare bambini nella culla e lasciare la gente senza cibo. Lo Stato sionista obbliga 1,5 milioni di persone a vivere ammassati a Gaza, le quali devono soffrire come quando passano volando, quasi all’altezza dei tetti, aerei F-16 solo per fare rumore e farli impazzire. Studi psichiatrici affermano che il 35 % della popolazione di Gaza ha problemi di carattere nervoso. È un miracolo che, nelle condizioni in cui si trovano, i malati non siano l’85 %. Questo è il sionismo. Come non essere antisionisti!

    Al momento di difendere l’esistenza dello Stato d’Israele, si usa l’argomento della compensazione per l’Olocausto, commesso dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

    L’Olocausto fu un crimine tremendo, ma i palestinesi non ne furono responsabili. Se i tedeschi perseguitavano gli ebrei, quelli che ne dovrebbero rispondere sono i tedeschi. Perché non esigono che la compensazione per l’Olocausto sia una parte del territorio di Berlino invece di continuare a prendersela con la Palestina? In ogni caso, i reclami dovrebbero essere delle vittime e dei loro discendenti, non dello Stato d’Israele che neanche esisteva a quell’epoca. M.D.

    Traduzione dallo spagnolo per http://www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

  4. Faust x Pino
    Faust x Pino says:

    Anitaaaa! Bob Dylan puo’ avere iniziato con country folk music, ma erano solo gli esordi.
    folk, country, blues, rock, pop, con altri generi musicali, rappresentano ritmi e costumi (cultura musicale) legati fra loro dalle 7 note…
    Bob Dylan ( Robert Allen Zimmerman) è un cult del Pop, una somma di generi musicali con le radici nel blues, dei canti dei neri, schiavi nei campi di cotone. Il country e countryfolk è la musica degli schiavisti bbianchi… dei cowboy… sempre bianchi… quindi 2 vie diverse che non sincontrano ne allinfinito. Bob Dylan del country non ha preso nulla, ma ha preso tutto dalla musica negra e lha cantata da bianco..( con il suo difetto secondo Vox, della voce nasale…( anche ramazzotti ha una voce nasale, ma è proprio quella caratteristica che fa un genere che li rende unici… scusate laccostamento di Dylan con Eros Ramazzotti… solo x spiegare il concetto… (Nel difetto… il pregio) e come dice Peter:: Molte canzoni sono pura poesia, nell’accezione che ne ha dato anche Uroburo.
    Dal blues nasce il rock, Little Richard, Ray Charles, Elvis Presley, Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix…
    Dal blues nasce il soul ed (il mio preferito) il Rhythm and blues e la motown music. Musica nera x tutti, bianchi e neri..
    ..continua
    Faust

  5. Faust x CORREZIONE
    Faust x CORREZIONE says:

    .. scusate la fretta non mi è amica… il post di sopra era x Peter e Anita… e non x Pino.. F.

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara anita,

    magari il “sobbismo”,……sarebbe troppo facile…per tanti..!!!
    Sob,sob,sob dice l’incazzato, sob.sob,sob, dice il deluso…
    L’oggettivo dice ..tempo al tempo…!!!!
    Ma qui sta il trucco, non è una profezia biblica !
    Gira e rigira,giro,giro tondo, casca il mondo tutti giù per terra !!
    Però con calma …adelante Pedro con judicio, diceva il “mio maestro Manzoni”
    Tutti sotto il fico!!

    Paura ,,neh dice ,il maestro del brivido…no,no no…
    Tutto ciò che deve accadere, accadrà…!!
    Paura del profeta..no..no..no!!
    tranquilli …mi ricordo di Aleberto di Monaco,rapito dagli spiriti maligni , delle borse ,ora nell’empireo ..degli investimenti …caro dove sei finito ?
    Questo Blog, attende lumi ?
    Batti un colpo ..!!

    cc

  7. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cazzo a me sta bene tutto,
    ma una lenzuolata spaventosa come l’ultima mette i brividi!!!
    Vado a dormire!!

    cc

  8. Anita
    Anita says:

    x Faust

    La colpa e’ sempre mia…e quando mai.

    Bob Dylan

    Birth name Robert Allen Zimmerman

    Also known as
    Elston Gunnn, Blind Boy Grunt, Lucky Wilbury/Boo Wilbury, Elmer Johnson, Sergei Petrov, Jack Frost, Jack Fate, Willow Scarlet, Robert Milkwood Thomas, Tedham Porterhouse

    Born May 24, 1941 (1941-05-24) (age 68)
    Duluth, Minnesota, U.S.
    Genre(s) Folk rock, Country, Rock
    Occupation(s) Singer-songwriter, author, poet, screenwriter, disc jockey
    Instrument(s) Vocals, guitar, harmonica, keyboards, bass
    Years active 1959–present

    Mamma mia quanti nomi….quanti alias.

    Anita

  9. Faust ... Woodstok...musica, fiori, amore e cannoni di Pace!!
    Faust ... Woodstok...musica, fiori, amore e cannoni di Pace!! says:

    Quel 15 agosto 1969 cambiò la vita dei presenti a Woodstok, nel raduno rock, di 3gg diventati 4gg, che cambio la storia di quelli sopra il palco e i 500mila sotto il palco e di varie generazioni di giovani avvenire. Avevano tutti lo stesso sogno”cambiare il mondo dellodio e della guerra x un mondo di Amore & Pace” “Mettete dei fiori nei vs.cannoni” Un sogno affogato nella culla, ne sopravvissero le illusioni, nascoste dai capelli lunghi… e han cominciato a percorrere le strade del mondo x incontrare “La Conoscenza”, con una chitarra al collo pronta a diffondere il sogno nellaria ettuttointorno… : Peace & Love!! poi… Allen Ginsberg e Jack Kerouak, Bob Dylan e Joan Baez e il sogno camminava, fumando erba e mangiando funghi allucinogeni, Guru indiani e musiche psichedeliche, Siddharta e George Orwell, Pink Floyd e ttanta ttanta musica..
    Son passati 40 anni, i sogni si sono rivelati allucinazioni ed invece di fumare erba, ci siam fumati il cervello e nel frattempo Wall Street ha continuato aqquotare al rialzo titoli chimici e tecnologia di guerra… oggi ha chiuso in rialzo… e le guerre nel mondo sono in continuo aumento… oltre lerba e il cervello ci siam fumato La Vita… ed io quasi non me ne sono accorto!!
    Faust

  10. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    Occupation(s) Singer-songwriter, author, poet, screenwriter, disc jockey

    … forse manca una pagina… Bob Dylan, oltre cche discjockey ha fatto anche : Il muratore, il pastore anglicano, il vetraio cristallista, il soldato di ventura, il chirurgo plastico, il sagrestano… e di notte x arrotondare è stato anche una lucciola…ed altri lavori non riportati nella sua biografia ufficiale
    Bob Dylan, come Joan Baez, fanno musica con testi di protesta sociale… in qualche canzone Dylan si accompagna con una chiterrella banjo… forse da li nasce la classificazione errata e forse anche da un altra cosa… Le canzoni country raccontano delle storie… e siccome Bob fu conosciuto come cantastorie… appunto allinizio come dice Peter e suonava, in qualche canzone, la chitarra banjo, strumento tipico della musica country… ma Dylan suona la chitarra classica e canta testi da cantastorie di protesta… insomma è un folk song, cche non è solo folk, ma folk song, solo folk come solo country sono tuttaltra musica.. se proprio vogliamo cercare luovo nel pelo…
    Faust

  11. Peter
    Peter says:

    xFaust ed Anita

    grazie del link ad Anita, Eric Clapton e’ fantastico.

    si impone la poesia piu’ famosa di Dylan Thomas, dedicata a suo padre:

    Do not go gentle into that good night (titolo)

    Do not go gentle into that good night.
    Old age should burn and rave at close of day;
    Rage, rage, against the dying of the light.

    Though wise men at their ene know that dark is right
    Because their words had forked no lightning they
    Do not go gentle into that good night.

    Good men, the last wave by, crying how bright,
    Their frail deeds might have danced in a green bay
    Rage, rage against the dying of the light

    Wild men who caught and sang the sun in flight
    And learn, too late, they grieved it on its way,
    Do not go gentle into that good night.

    Grave men, near death, who see with blinding sight
    Blind eye, could blaze like meteors and be gay,
    Rage, rage against the dying of the light.

    And you, my father, there on the sad height
    Curse, bless me now with your fierce tears, I pray.
    Do not go gentle into that good night.
    Rage, rage against the dying of the light.

    (Dylan Thomas)

    Peter

  12. Anita
    Anita says:

    Caro Faust,
    si’ 40 sono passati da Woodstock, mio figlio maggiore ci voleva andare, aveva 16 anni.
    Mai e poi mai.

    I suoi amici ci sono andati, alcuni dei suoi amici sono ritornati drogati e stupefatti, ammalati dopo 5 giorni nel fango, all’aperto.
    Hanno lasciato un porcile, infatti un raduno simile non e’ stato piu’ permesso.

    Tu sei un sognatore, ben pochi ci sono andati per ideali o per cambiare il mondo.
    Io ero qui ed avevo a che fare con la gioventu’ di allora, e’ stato l’inizio della cultura delle droghe.
    La glorificazione delle droghe, altro che LOVE & PEACE.

    Molti se ne sono andati prima che arrivasse Jimmy Hendrix.

    Guarda quanti di quei ICON sono morti di drug overdose:
    Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Keith Moon and John Entwistle, Bob Hite, e solo per menzionarne alcuni.

    Quando sono venuti nel mio Stato: The Who, The Grateful Dead, The Blue Magoos, Aerosmith, ho fatto l’immane sforzo di portarci i miei figli….la feccia era da far paura, meno male che avevo sedie davanti.

    Questi pazzi bruciavano gli strumenti sul palco, musica assordante, il terreno tremava.

    All’uscita mi sembrava l’inferno di Dante, dovevo prendere strade a zid zag per levarmi da quei drogati in auto.

    No, non erano bei tempi.

    ‘Notte, Anita

  13. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    mia figlia non parlava di gente deforma,parlava di ragazzi con piccoli difetti fisici ai piedi che quando sono bambini possono essere guariti con poche spese.

    Circa le imprese governative che falliscono,sono d’accordo con te,e proprio qui in abruzzo abbiamo un caso di clinica privata che,dopo aver finanziato politici e partiti per ottenere appalti,…ha chiuso mettendo sulla strada 6000 persone tra medici ed infermieri.
    E’ l’iniziativa privata che qualche volta riesce e spesse volte ne approfitta solo per fare soldi,…i ns esempli piu’ eclatanti sono:
    telecom,20000 dipendenti licenziati,…pochi industralotti che ci
    hanno lucrato,…l’azienda in bilico…
    alitalia,4 miliardi di euro fregati al contribuente,…e le cose sono peggio di prima,…etc…etc,…

    Il fallimento o meno di un’azienda dipende dal suo manegemet,…
    se e’ onesto va avanti,…se no’ finisce all’italiana.

    Io non voglio annoiarti facendo gli elogi di Obama o altri,…ma mi
    sembra che la destra reazionaria lo stia attaccando in tutti i modi
    per boicottarlo,….la mala fede e’ quello che mi rende furioso,…
    forse io sono ancora un ingenuo.
    Comunque anche noi abbiamo i ns problemi e anche piu’ grossi dei vs,…auguri ad entrambi.
    Un caro saluto,Ber

  14. ber
    ber says:

    x Pino,
    la ringrazio delle precisazioni sulla particolare situazione in Israele in cui convivono ebrei di diverse etnie e palestinesi di origini o meno locali,ma ad un lettore normale,che vede,dopo quasi 60 anni,dei fanatici che mandano un esercito per punire donne e bambini,…la cosa gli rimane un po’ostica per quel senso di giustizia insito in ogni uomo civilizzato.

    Conclusione:
    Mettiamo pure i puntini sulle i, ma la politica di Israele a me fa schifo sia dal punto di vista sociale che umano,e pare di non essere il solo,anche se sono un pacifista di natura,….ad affermarlo.

    Un saluto,Ber

  15. Faust ... Woodstok...musica, fiori, amore e cannoni di Pace!!
    Faust ... Woodstok...musica, fiori, amore e cannoni di Pace!! says:

    Questi pazzi bruciavano gli strumenti sul palco, musica assordante, il terreno tremava.

    All’uscita mi sembrava l’inferno di Dante, dovevo prendere strade a zid zag per levarmi da quei drogati in auto.

    …sei stata nell Inferno dei Poveri Diavoli… ( Dante è un cuggino di terzo letto… di CocoLoco..) e non me lhai mai detto??
    Faust

  16. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    La più grande mania del nostro premier buffone nano è quella di mortificare ed offendere i magistrati.
    Non era ancora mai sucesso che smentisse il ministro dell’interno che gli sedeva accanto davanti alle telecamere RAI, è successo il 15 agosto al Viminale su un fatto assai importante, lo scioglimento del comune di Fondi per infiltrazione mafiosa.

    Il ministro Maroni braccio destro di Bossi, fantastico imbroglione al servizio del mafioso nano, molto solerte ad organizzare le ronde per arrestare poveri uomini, donne, bambini che fuggono da guerre, da dittature, dalla fame, giri la testa e non assolva le direttive della Magistratura per lo scioglimento di un comune, che al suo interno ha la quasi totalità di personaggi collusi con la mafia.

    Questa è la Lega, questo pseudo partito con a capo un folle uomo, seguito da quattro personaggi incolori e privi di umanità, perseguono un unico scopo, ch’è quello di sgangherare le istituzioni della nostra Repubblica nata dalla Resistenza con l’unico fine di dividere l’Italia.

  17. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    Ieri è venuto Berlusconi, ma non mi hanno avvertito.

    Se venivo anch’io, c’era un altro terremoto… avremmo fatto Verdone, Berlusconi e Benigni: i tre più grandi comici italiani all’Aquila.

    Roberto Benigni.

    L’Aquila 16 agosto.

  18. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Il piano della Lega secessionista. E a dirla tutta anche LADRONA come l’odiata Roma.

    Ci risiamo. Un’altra sparata della Lega Nord, la quale, dopo il Parlamento del Nord, aggiuntivo al Parlamento Italiano, adesso vorrebbe aggiungere al tricolore italiano i simboli delle varie Regioni. Aspettiamoci anche in questo caso una smentita. Al tempo di internet, YouTube, microfoni e telecamere piazzate ovunque, questi signori si prendono il lusso di fare delle dichiarazioni alla luce del sole e smentirle spudoratamente nonostante l’evidenza.

    L’ultima smentita ha visto protagonista quel Calderoli di un ministro, il quale, a proposito del rapporto di Bankitalia sulla differenza del costo della vita tra Nord e Sud, ha prima parlato di “gabbie salariali” e poi ha smentito dicendo di aver parlato solo di “parametrare le buste paga al costo della vita”.

    Quella del tricolore affiancato ai simboli delle Regioni, non riconosciuti dalla Costituzione (v. art. 12) è una proposta spregevole e demagogica. Spregevole perché non è più accettabile che un Partito, i cui ministri hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana ancora si permetta di mettere in dubbio le fondamenta su cui la Repubblica si basa; demagogica perché verrà bocciata senza appello dalla stessa maggioranza, quasi completamente contraria ad una castroneria del genere.

    Dopo tutti questi anni, però, è necessario aprire gli occhi! Non è più possibile sottovalutare le proposte “indecenti” della Lega e bollarle come semplici provocazioni. Non si tratta più di cani che abbaiano dall’opposizione. Un certo numero di italiani, ha avuto la “bella” idea di mandarli al Governo e adesso questi “cani” abbaiano da altre sponde; su mille versi almeno novecento vengono ascoltati dal “padrone”, attento a mantenere l’equilibrio di un governo in cui, ne sono convinto, molti esponenti vorrebbero già sbattere fuori dalla coalizione i verdi ministri a calci nel sedere fino a farglielo diventare verde… di nome e di fatto.

    I leghisti hanno un piano per l’Italia mai archiviato. Un piano con un nome preciso: secessione! Non ne parlano più esplicitamente, i toni sono “istituzionalizzati”. Questo perché solo così è possibile dare al progetto secessionistico un iter meno evidente ma più penetrante. E per realizzare questo piano, la Lega si è “abbassata” al livello di quella Roma padrona e ladrona di cui adesso fa parte a pieno titolo.

    Sul sito ufficiale Lega, campeggia lo slogan:

    Lega Nord – per l’Indipendenza della Padania.

    Secondo voi è costituzionalmente corretto o meglio… è lecito che un partito che lotta per “l’Indipendenza della Padania” stia in Parlamento, a Roma, sede della capitale della Repubblica Italiana? E’ stato eletto democraticamente, certo, ma fu così anche per Mussolini e Hitler…

  19. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    di prima mattina ho letto il tuo 101 e ascoltato il Baradel ( questo si sente e l’Evira no!).
    Ci siamo fatti gran risate e anche qualche sospiro noi due, ma ci è piaciuto moltissimo il commento di “vecchiapellaccia”.
    Sei tu per caso?

    Il ’74 è l’inizio delle grandi rifome della Scuola: programmi Scuola Media, Decreti Delegati che “nelle intenzioni” avrebbero dovuto lanciare la Scuola verso la Democrazia, l’Uguaglianza Culturale e la Libertà del Popolo attraverso la cultura!!!!
    Stranamente i professori presero vari sgargianti colori…garanzia di qualità neh?

    Comunque, guadato il millennio, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

    Buinezornade vecje volp!
    Sylvi

  20. Il   giudice
    Il giudice says:

    Eversione e secessione

    Da giorni e giorni mi interrogo su cosa stia accadendo in Italia.
    Raccolgo tutti i pezzi, la somma farà il totale.

    Pezzo n. 1
    Con la Legge 24 febbraio 2006, n. 85, nella distrazione generale, l’allora Governo Berlusconi, con la complicità di un fedele ed interessato alleato (la Lega), fa approvare dal Parlamento, già ridotto a protesi inerte, la modifica di diversi articoli del codice penale, tra gli altri, alcuni particolarmente significativi.
    Si tratta degli articoli 241, 270, 283, 289, 292, e 299.
    Rispettivamente, si tratta dei seguenti reati:
    241. Attentati contro la integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato.
    270. Associazioni sovversive.
    283. Attentato contro la Costituzione dello Stato.
    289. Attentato contro organi costituzionali e contro le Assemblee regionali.
    292. Vilipendio della bandiera o altro emblema dello Stato.
    299. Offesa alla bandiera o ad altro emblema di uno Stato estero.
    Ciascuno di questi articoli è stato modificato in modo da escludere la rilevanza penale delle fattispecie in essi descritte, se consumate senza ‘atti violenti’ o ‘espressioni ingiuriose’.
    Inoltre, l’art. 270, nel ‘nuovo testo’, non considera più reato promuovere, costituire, organizzare o dirigere associazioni dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale. Il testo era parte del testo originario dell’articolo, cancellato nel nuovo testo e, ripeto, non più reato.
    Qui di seguito gli articoli, come modificati.
    http://www.camera.it/parlam/leggi/06085l.htm
    A mio avviso, queste modifiche sono assolutamente incostituzionali e, come tali, in un ipotetico giudizio penale, suscettibili di impugnazione, in via incidentale, innanzi alla Corte Costituzionale. Ritengo, quindi, che ove lor signori avessero pensato di prepararsi il terreno alla scopo di autolegittimarsi audaci colpi di Stato, spacciandoli per democrazia, quel terreno, costituzionalmente parlando, è un terreno minato. Se vogliono fare un colpo di Stato, peraltro già da molti denunciato come già in atto, devono farlo chiamandolo con il suo nome.

    Pezzo n. 2
    Legge 6 agosto 2008, n. 133.
    Vi prego di notare la data, 6 agosto, gli italiani sono al mare.
    Questa è la legge di conversione del decreto legge 112/2008, l’ultima finanziaria di Tremonti.
    Con questa finanziaria, Tremonti distrugge definitivamente lo Stato italiano.
    I tagli finanziari sono un autentico massacro per una amministrazione pubblica già ridotta alla canna del gas.
    Non solo, in questa legge, sono numerose le misure adottate per indurre al pre-pensionamento molti, forse scomodi funzionari dello Stato.
    Brunetta sembra compiere l’opera, con una campagna pesantemente denigratoria e diffamatoria dei dipendenti pubblici, chiamandoli ripetutamente e pubblicamente ‘fannulloni’. Introduce i tornelli, con l’evidente scopo di umiliare e mortificare la dignità dei servitori dello Stato, soprattutto quelli più alti in grado.

    Pezzo n. 3
    In piena recessione e crisi finanziaria, con un debito pubblico che ha ormai superato i 1700 miliardi di euro, Tremonti sposta ingenti risorse al nord (es. Milano expò 2015) e continua ad assecondare l’evasione fiscale, presentandola addirittura come ‘ammortizzatore economico sociale’. Tanti soldi, dei pochi rimasti, si stanno pericolosamente spostando al nord..

    Pezzo n. 4
    La Lega firma la carta igienica berlusconiana (lodo Alfano, intercettazioni,..) in cambio di misure a stretto giro leghiste. Tra di esse, le ronde.
    Le ronde suscitano l’indignazione di molti. Tutti concentrano l’attenzione su aspetti gravi, che però, artatamente, allontanano lo sguardo dall’aspetto più grave ed insidioso di tutti.
    Con le ronde, di fatto e di diritto, la Lega svela un’organizzazione (para)militare su territorio.
    Bossi, o Boss(ol)i come l’ha ribattezzato Grillo, da tempo parla di fucili e di secessione.
    Insomma, la Lega si assicura i soldi e si organizza militarmente su territorio.
    Miss padania è solo un’anticipazione della ‘autonomia’ leghista.

    Pezzo n. 5
    La Lega diventa ingombrante, non meno di Berlusconi.
    Il comitato d’affari capisce e non gradisce.
    Berlusconi viene isolato e stretto in un angolo.
    Dicono a nuora perché suocera intenda.
    Non possono attaccarlo su nessuno dei suoi estesi talloni di Achille, poiché sono anche i loro, ma possono esporlo al pubblico ludibrio per le sue perversioni sessuali, da cui è afflitto.
    Insomma, provano a ‘sputtanarlo’.
    Questi dilettanti non si sono resi conto che l’Italia di oggi, quella che loro hanno voluto e che a loro è servita e serve, è ormai essa stessa una puttana senza ritegno, pronta a vendersi al migliore offerente e del tutto indifferente alle ‘porcate’ del Presidente del Consiglio di turno.

    Pezzo n. 6
    Questo è il pezzo da novanta.
    Come scrivevo qualche post fà, il creatore di Forza Italia (e non solo di quella, Berlusconi deve molto a quest’uomo) è Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a nove anni (ed altro) per associazione mafiosa.
    Nella sentenza, tra le altre cose, si legge:

    « La pluralità dell’attività posta in essere da Dell’Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l’altro offerta l’opportunità, sempre con la mediazione di Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici. »

    E ancora

    « Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale. »

    Stando alle risultanze giudiziarie, si direbbe che Berlusconi abbia debiti con creditori di poche parole.
    Chissà perché mi viene in mente una battuta del Padrino ‘gli farò un’offerta che non può rifiutare’.

    Pezzo n. 7
    Lombardo, Miccichè e Dell’utri minacciano il Partito del Sud.
    Totò Riina, improvvisamente, ha voglia di parlare.
    Massimo Ciancimino, anche lui, altrettanto sorprendentemente, si rivela un gran chiacchierone.

    In Sicilia, il sentimento è nudo, ma la ragione è vestita.

    Pezzo n. 8
    Il ‘leghista’ Tremonti deve correre ai ripari: il piatto piange.
    Assegna subito quattro miliardi alla Sicilia.
    Il contabile appende al chiodo arco e frecce di un improbabile e posticcio Robin Hood e se ne esce con la ancor più assurda e agghiacciante tassa sull’oro.
    Dopo aver esaurito, svendendolo, tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare italiano (nostro, per intenderci), in piena recessione economica e crisi finanziaria, non sapendo più dove andare a prendere i soldi e pressato dalle perentorie richieste dei creditori del Sud, Tremonti ha pensato bene di usare le riserve auree, quelle che uno Stato tocca solo in caso di guerra o situazioni disperate e solo nell’interesse del Paese.
    Non può nemmeno usarle direttamente, l’Italia è membro dell’UE ed è ormai nella moneta unica.
    Le riserve auree della Banca d’Italia sono garanzia della sua quota parte di euro. Il sistema monetario è vincolato.
    Ci prova con la tassa sull’oro.

    Povera Italia, in tutti i sensi.

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x ber

    L’importante è non confondere tra Israele e gli ebrei. Gli ebrei italiani, per esempio, sono italiani, non israeliani, anche se spesso tifano per Israele “a prescindere”. E non sono ebrei neppure, ripeto, i cittadini israeliani di etnia araba, drusa, ecc. Non sono ebrei neppure gli “ebrei russi” fatti affluire in Israele come massa di manovra contro i palestinesi perché ormai di ebrei del mondo disposti a trasferirsi in Israele ce ne sono molto pochi e anzi semmai cresce il numero di quelli ferocemente contrari alla sua politica contro i palestinesi.
    Il lato comico dei dementi che lanciano sempre l’accusa di antisemitismo contro chi osa criticare – oibbò – Israele è che di semiti in Israele ce n’è solo una piccola minoranza. Infatti gli israeliani ebrei europei, che sono la maggioranza, essendo europei non sono semiti neppure con le cannonate, così come gli israeliani ebrei falascià essendo etiopi non possono certo essere semiti, bensì semmai camiti. A parte il fatto che è demenziale già il parlare di jafetiti, semiti e camiti, quali sarebbero i discendenti dei tre figli di Noè, Jafet, Sem e Cam: gli europei e mi pare tutti gli ariani discendenti di Jafet, i semiti discendenti a Sem e i camiti da Cam. Il Dio della Bibbia infatti, per quanto particolarmente odioso e disumano, non poteva certo ignorare che esistevano anche i cinesi, gli australiani, i nativi delle Americhe, ecc. Queste sono le allucinazioni che nascono dal prendere troppo sul serio i cosiddetti “libri sacri”. Oltretutto, in questa faccenda della discendenza dell’intera umanità da quei tre figli di Noè c’è del razzismo vero e proprio. Infatti, quando Noè si ubriacò dopo avere “scoperto” il vino diede in escandescenze e si denudò, ma mentre Jafet e Sem si preoccuparono di coprirlo – chissà poi perché, dato che siamo stati creati nudi – Cam invece lo derise, motivo per cui Cam e la sua discendenza sono stati maledetti dal caro paparino ancora ottenebrato dai fumi dell’alcol. Gli africani sono perciò sono maledetti in blocco, cosa che agli occhi dei “pii” cristiani giustificò tra l’altro lo schiavismo dei neri. Più razzismo di così!
    A parte il fatto che una mente sana non può certo comprendere perché mai i deliri del signor Noè, reduce da una colossale sbronza, debbano necessariamente essere stati presi sul serio dal Padreterno al punto da tradurre in realtà eterna le minchiate dal sen sfuggite dell’avvinazzato signor Noè . Fermo restando il fatto che una mente sana non può comprendere neppure perché mai il Padreterno si sia preso la briga di sterminare col diluvio universale l’intera umanità eccetto il citato ubriacone e la sua famiglia. Anche a voler sorvolare sugli incesti che ne sono necessariamente conseguiti nella balla famigliola e sul fatto che non si vede il nesso tra la pretesa rettitudine di Noè e quella eventuale dei suoi familiari (tutti comunque gentaglia, Noè compreso, visto che non hanno avvertito nessun altro essere umano dell’arrivo del diluvio) questi casini succedono quando si scopiazzano i miti altrui (mesopotamici, in questo caso) e si ha anche la stramba pretesa che una volta copiati siano “migliori” e “veri”.

    Mettere i puntini sulle i, come dice lei, non significa certo applaudire Israele – o metterne in dubbio il suo diritto ad esistere – anche quando compie autentiche efferatezze, che purtroppo – come attestano le molte condanne emesse dall’Onu – non sono infrequenti.
    Un saluto.
    pino nicotri

  22. sylvi
    sylvi says:

    x il Passatore

    “la Lega lotta per l’indipendenza della Padania!”?

    Ma possibile che non ci sia nessuno che gli chieda :
    Quale Padania?
    E pretendesse una risposta seria e documentata!
    La Padania NON sono i voti della Lega!
    Un esponente di sinistra che avesse voglia di studiare non le baruffe D’Alema- Bersani contro Veltroni- Franceschini, ma le motivazioni dei voti alla Lega…..
    E’ lì il serbatoio da vuotare a destra!!

    Ma no! Troppo difficile e poi si soprirebbero certi altarini…
    Meglio sputtanare il Bossi!

    Sylvi

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    non ho fatto caso ai commenti, volevo solo segnalare “la canzone”.
    Vecchiapellaccia non sono io,all’epoca avevo 25 anni o giù di li e non potevo certo essere stato allievo del cantante.
    Vecchia pellaccia probabilmente è solo un somaro qualunque che si meritava di essere “stangato”.
    Credo ci sia sempre una differenza …in genere i comunisti non sono somari…
    Vecchiapellaccia probabilmente non è un comunista, di certo uno dei tanti somari dell’epoca..come in ogni epoca daltronde..mica solo nel 68.
    Dieri che oggi è peggio!
    Io sento solo più “ragli”sovente in dialetto!
    Mi scusi l’Asino bestia nobile, intelligente e con carattere !

    cc

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Faust.
    E sì, Jack Kerouak “In the road”.
    Sulla strada.
    Magnifico, anche perchè scandalizzava facendo venire i foruncoli nel dedrìo ai bacchettoni (e le bacchettone) che si sbattevano il petto sperando invano che il padreterno gli “blessasse” il loro Paese.
    Come se, sempre il padreterno, non avesse nient’altro da fare che arrabattarsi con questi individui.
    C.G.

  25. x Nicotri
    x Nicotri says:

    Ma non si vergognano i suoi colleghi blogger dell’Espresso, in particolare Goldkorn, a ospitare da oltre un anno una campagna di diffamazione contro lei, il suo lavoro e il suo blog? Possibile che ci siano suoi colleghi caduti così in basso? Possibile che la direzione dell’Espresso si sia ridotta a reggere la coda ai diffamatori di professione? Oltretutto, si tratta di blog in gran parte zeppi di disegni osceni, scemenze e volgarità di ogni tipo.
    Questo sarebbe il giornalismo che intende battere Berlusconi? Poveri illusi.
    Shalom

  26. ber
    ber says:

    x Pino,
    La ringrazio per la lunga spiegazione della “sacra bibbia”,libro che
    i conquistatori portavano sempre con loro,..ma da tutto questo casino risulta,almeno alla mente dei piu’ attenti,che il tutto e’
    fondato sulla” pura mala fede”.
    Cioe’,”io giustifico con la bibbia la mia espansione coloniale”,…
    le risoluzioni Onu ci sono state ma gli Us si sono sempre opposti,
    Obama sta andando verso una apertura di due stati,…non e’ che
    si stia boicottando anche questo per vie traverse?
    Un saluto,Ber

  27. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Per Silvy n.128

    Cara Signora Silvy; noi non denigriamo nessuno. Io riporto solo bislacche movenze politiche, astrusi fatti politici, portati avanti con misera furbizia, al sol scopo di distruggere la nostra democratica Italia. Loro i leghisti vogliono solo la secessione.

    Questo io voglio evidenziare, non ci riusciranno ne oggi ne domani, ne sono certo, però cara Signora noi tutti non dobbiamo mai e poi mai abbassare la guardia! Non ci sono altarini ne altaroni, noi, non sputtaniamo nessuno, segnaliamo, ripeto evidenziamo solo miseri e demenziali comportamenti del partito di quel Bossi che razzola male e in maniera ondivaga, meglio, dice, disdice, rettifica, Signora sono solo miseri cialtroni, li osservi bene!!!

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il legaiolo di Gemonio/VA starnazza sul fatto che nessuno conosce l’inno di Mameli? Allora chiedete a qualcuno delle camicette verdi che ci governano (sob!) di recitare il “Va pensiero” e di spiegarvi il significato di versi come: “Arpa d’or dei fatidici vati – perché muta dal salice pendi? Certo è che se lo chiedete a Bossi o a suo figlio, noti somari, ne sentirete delle belle.
    Poi, per questi cialtroni sarebbe molto più pertinente, arrabattarsi su quella splendida ballata del Giorgione Gaber, “Trani a gogò”
    “…si passa la sera scolando barbera, scolando barbera nel trani a gogò…
    Davvero.
    C.G.

  29. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    chiedre a Bossi che cos’è la Patania…???
    Ma andiamo suvvia ….
    Il 2 ottobre a Milano con i pomodori…tutti a inneggiare al Barbarossa..!!!

    cc

  30. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Io non voglio annoiarti facendo gli elogi di Obama o altri,…ma mi sembra che la destra reazionaria lo stia attaccando in tutti i modi per boicottarlo,….la mala fede e’ quello che mi rende furioso,…
    forse io sono ancora un ingenuo.
    _______________________________________

    No Ber, non e’ la destra reazionaria, sono i cittadini preoccupati per il loro avvenire.
    Sono di destra, apolitici, conservatori, repubblicani, democratici, indipendenti.

    Obama li ha chiamati “angry mob”, solo perche’ si fanno e si sono fatti sentire ai “townhall meetings”.

    I townall meetings sono sempre esistiti, sono appunto per discutere e per esporre le proprie grievances.

    Con piu’ insulta i cittadini con piu’ si fanno sentire.

    Nancy Pelosi li chiama “un american”……..
    Non c’e’ niente di “un american” chiedere spiegazioni su riforme che potrebbero essere dannose alla maggioranza ed ai piu’ vulnerabili.

    Il Presidente sta gia’ facendo dietro-marcia, i suoi polls stanno cadendo ogni giorno, forse ha capito che i dittatori non sono piaciuti negli Stati Uniti.

    Ha messa troppa brace sul fuoco senza le pinze per toglierla.
    Quando si espongono programmi, bisogna leggerli, capirli, trovare alternative ed ascoltare chi ne viene assoggettato.

    Tu sei un fan di Obama senza sapere chi e’ e chi sono le persone che lo circondano, nominate da lui stesso ad alte cariche.

    Sta indebitando la Nazione in modo spaventoso, non ti sembra preoccupante abbastanza?

    Aveva promesso “trasparenza”, se lo e’ dimenticato in fretta.
    Aveva promesso di lavorare con ambo le parti, invece lavora solo con una parte, la sua.

    Buon pomeriggio,
    Anita

  31. Faust x Alex
    Faust x Alex says:

    … scusa sai, sono un ppo confuso… Tu sei Alex e non alessandro, quindi ho indirizzato ad uno, convinto fosse laltro…
    … Quindi sei tu che volevi sapere il nome dellattore amico mio?? La domanda era: Il suo cognome, lo scrivono con due B, ma ne ha una sola…

    Ha vinto Ber, che ha indovinato..
    Faust
    Ps: chi volesse rispondere, mi scriva una email nikcometa@live.it… Ricchi Premi e cotillons!|!!

  32. Faust x Ber
    Faust x Ber says:

    eeeeeila…!! vecchio Leader … di quelli veri, mica di quelli che lo credono solo loro..) Hai VVintoo!!! hai indovinato, sei stato eccezziunale veramente!!!
    Abbacchi e bbacci!!!
    Faust

  33. Faust
    Faust says:

    Kabul, la nuova legge sulla famiglia Niente cibo alle mogli disobbedienti
    Accuse al presidente Karzai: ha venduto le donne in cambio di voti

    Dal nostro inviato
    KABUL — Il diritto allo stu­pro coniugale (semplice ed esplicito) è scomparso, ma per i mariti sciiti dell’Afghani­stan (e le loro mogli schiave) cambia poco. Con la nuova versione della legge sul dirit­to di famiglia riservato alla co­munità sciita, circa il 20 per cento della popolazione, gli uomini dovranno solo aspet­tare che il «diritto al ricatto», concesso loro dalla norma, faccia il suo effetto. Sesso in cambio di cibo: prima o poi la fame convincerà anche la mo­glie più ritrosa.

    http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_15/nicastro_kabul_legge_famiglia_13e59a2c-8972-11de-a4ad-00144f02aabc.shtml

    … e i soldati italiani difendono questo insulto allintelligenza umana… un maiale… Se si dovesse fare male qualche decina di militari italiani… ai funerali nella prece… cosa dira il solito prete scappellano militare… che sono morti x aiutare questo maiale affare queste leggi… mah!
    Faust

  34. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    non sono un fan di Obama,…Obama da delle speranze all’Usa come lo dava Kennedy,…e lo hanno ammazzato.
    I programmi bisogna leggerli e capirli,..dici tu,gia’,questo bisogna spiegarlo al ns banana,….che sta indebitando le famiglie italiane e dice che la crisi non c’e’.
    La citta’ di Cicago e’ alla bancarotta,…cosi pure la maggior parte delle grande citta’ che fanno servizi,…gli impiegati comunali fanno vacanze prolungate,….gli insegnanti pure.
    E’ per questo che ammiro gli Usa,un paese che sa reagire,tutti si danno dafare per venir fuori dalla recessione,…che il popolo non ha creato ma che sempre subisce.
    Un caro saluto,Ber

  35. ber
    ber says:

    Caro Faust,
    non si e’ leader per indovinare un,…idovinelllo,….
    un leader e’ uno che si assume le sue responsabilita’,non dice bugie ed e’ onesto con il suo popolo,…i veri leader sono rari e il bel paese
    non e’ un paese che li produce,…la ns terra e’ arida.
    Un caro saluto,Ber

  36. Israele contro Obama
    Israele contro Obama says:

    ISRAELE E L’ AMERICA DI OBAMA
    Repubblica — 07 agosto 2009 pagina 41 sezione: COMMENTI

    Dopo soli quattro mesi dal suo varo, il governo israeliano è in serie difficoltà. L’ altro giorno è esploso il caso Lieberman, il ministro degli Esteri vicino all’ estrema destra, che la polizia accusa di corruzione, falso e riciclaggio di capitali. Sugli altri due partner maggiori della coalizione messa insieme da Netanyahu, il Labore l’ ortodosso Shas, incombe il pericolo d’ una spaccatura che farebbe dissolvere la maggioranza del governo in parlamento. E soprattutto, ben più rischioso politicamente dei malesseri interni alla coalizione, c’ è oggi lo stato dei rapporti tra Israele e l’ America di Barack Obama. Per la prima volta negli ultimi diciotto anni, infatti, un governo di Washington ha messo un governo d’ Israele con le spalle al muro. Come il presidente Obama aveva detto subito dopo il suo insediamento, gli Stati Uniti non intendono più tollerare che gli israeliani continuino ad espandere le colonie ebraiche a Gerusalemme Est e in Cisgiordania. Non è più questione di vaghe esortazioni, come ce ne furono anche negli anni di Bush, quando Condoleezza Rice raccomandava un congelamento delle nuove costruzioni perché “non aiutano il processo di pace”. Adesso la musica è diversa, le richieste americane sono drastiche. Gli insediamenti sono “illegittimi”, impediscono l’ intesa con i palestinesi, e quindi da ora in poi non un mattone dev’ essere più messo su un altro, ad opera dei governi di Gerusalemme, nelle terre che faranno parte del futuro Stato palestinese. La pressione politica di Washington s’ è fatta sempre più decisa. La scorsa settimana c’ erano a Gerusalemme ben quattro inviati di Obama: il negoziatore tra israeliani e palestinesi George Mitchell, il segretario alla Difesa Robert Gates, il consigliere per la sicurezza nazionale James Jones e l’ esperto di Iran alla Casa Bianca Dennis Ross. E benché abbiano parlato con i governanti israeliani anche di Iran, tutti e quattro hanno insistito sulla necessità di sospendere subito e completamente l’ allargamento delle colonie. Da qui i cartelli inalberati nelle manifestazioni delle destre israeliane. Lì, Barack Obama è indicato sempre e soltanto col suo secondo nome, Hussein, a denunciarne la discendenza da un padre kenyota. In altri cartelliè disegnato con un turbante intorno al capo. E in altri ancora, definito in questi termini: “L’ arabo che gli americani chiamano presidente”. Colore e demagogia a parte, nessun presidente degli Stati Uniti aveva mai subito un simile trattamento nelle piazze d’ Israele. Quando la nuova amministrazione americana dichiarò che non avrebbe più taciuto sull’ illegalità dei nuovi insediamenti ebraici, nell’ ambiente liberale pacifista israeliano si fecero molte scommesse. Sarebbe riuscito Obama ad ottenere da un governo israeliano quel che nessuno dei suoi predecessori aveva mai ottenuto dai governi di sinistra e di destra che si succedevano a Gerusalemme? Erano circa vent’ anni, infatti, che gli americani avevano capito quanto sarebbe stato importante, sulla strada d’ una soluzione del conflitto in Palestina, che Israele cessasse di costruire colonie sulle terre palestinesi. Ma ad eccezione d’ un tentativo fatto da Bush padre nel ‘ 91 di sospendere gli aiuti economici ad Israele se gli insediamenti avessero continuato a crescere (tentativo abortito dopo pochi mesi), nei sedici anni di Clinton e Bush jr. pressioni americane serie, efficaci, non ne erano mai venute. Da qui le discussioni e le scommesse dei pacifisti israeliani. Le parole di Barack Obama si sarebbero disperse al vento dopo i primi rifiuti di Benyamin Netanyahu, o il governo di Washington era stavolta deciso a imporre la sua linea? A giudicare dal clima politico che c’ è oggi in Israele, le scommesse le hanno vinte i pochissimi che prevedevano una svolta nei rapporti tra Washington e Gerusalemme. Nessun dubbio, infatti che la svolta ci sia stata, e più brusca, più veloce di quanto si potesse immaginare. La presa di distanza degli Stati Uniti rispetto al loro maggiore alleato in Medio Oriente (dopo che da anni molti politologi americani avevano messo in discussione la coincidenza tra “interessi dell’ America” e “interessi d’ Israele”), è a questo punto clamorosa. Né i contraccolpi in Israele s’ avvertono soltanto nei settori di destra o tra i coloni. Secondo un recente sondaggio solo il 6 per cento degli israeliani si fida infatti della politica mediorientale di Obama, mentre il 50 per cento si dice convinto che il presidente americano sia ormai su posizioni più pro-palestinesi che pro-israeliane. Il primo segnale, dunque, d’ una sfiducia nei confronti dell’ America, sino a ieri considerata la più sicura, incrollabile protettrice dello Stato ebraico. Uno degli effetti di questa diffidenza nei confronti degli Stati Uniti, è stato tuttavia la crescita in Israele della popolarità di Netanyahu. Il primo ministro appare adesso il coraggioso difensore dell’ autonomia nazionale. Nessuna personalità del paese, nemmeno sul versante della sinistra, si è sinora pronunciata contro di lui e il suo rifiuto di fermare del tutto l’ ampliamento delle colonie. Ed è anzi da qui che Netanyahu sta ricavando in questi giorni il consenso per il suo governo, che altrimenti – come s’ è detto all’ inizio – sarebbe già pericolante. La sua linea di difesa è duplice. Verso l’ esterno, insistere sul fatto che il pericolo di un’ arma nucleare iraniana è ben più urgente della questione palestinese. All’ interno, mostrarsi come la diga che si erge contro le pressioni di Washington. E questo mentre Barack Obama viene visto dagli israeliani come un alleato incerto, flessibile con tutti (con gli ayatollah di Teheran, con la Siria, con Putin), meno che con Israele. La partita tra Netanyahu e Obama è quindi ancora aperta. Obama ha dalla sua parte l’ intero Occidente, la Russia, e forse la maggioranza degli ebrei americani. Ma a sorreggere Netanyahu ci sono una società, un elettorato tra i più orgogliosi e imprevedibili, oltre che viziati in questi trent’ anni dalla pazienza e remissività dell’ America e degli europei. Ancora qualche mese, e si vedrà se “l’ arabo che gli americani chiamano presidente”, come si legge sui cartelli nelle manifestazioni delle destre israeliane, riuscirà ad ottenere da Netanyahu, dopo l’ assenso forzoso per la formula “due popoli, due Stati”, anche la fine dell’ irragionevole, ingiusta proliferazione delle colonie ebraiche in Palestina. – SANDRO VIOLA

  37. Barack Obama: "Basta risse sulla Sanità, chi è malato vuole la riforma"
    Barack Obama: "Basta risse sulla Sanità, chi è malato vuole la riforma" says:

    Basta risse sulla Sanità
    chi è malato vuole la riforma
    di BARACK HUSSEIN OBAMA

    IL NOSTRO Paese, oggi, è impegnato in un grande dibattito sul futuro dell’assistenza sanitaria in America. Nel corso di queste ultime settimane, gran parte dell’attenzione dei media si è concentrata sulle voci di coloro che gridavano più forte. Ciò che non abbiamo udito sono le voci dei milioni di americani che silenziosamente lottano ogni giorno con un sistema che spesso avvantaggia più le compagnie di assicurazione che loro.

    Sono persone come Lori Hitchcock, che ho incontrato nel New Hampshire la scorsa settimana. Lori, attualmente, è una lavoratrice autonoma e sta cercando di avviare un’attività commerciale, ma a causa di una epatite C non riesce a trovare un’assicurazione che le stipuli una polizza. Un’altra donna mi ha raccontato che una società di assicurazioni non copre le patologie dei suoi organi interni, provocate da un incidente avvenuto quando aveva 5 anni.

    Un uomo ha perso l’assicurazione sanitaria durante un ciclo di chemioterapia. Perché la società assicuratrice ha scoperto che aveva i calcoli biliari, di cui egli non era a conoscenza quando aveva stipulato la sua polizza. Poiché la cura è stata sospesa, l’uomo è morto. Ho ascoltato tutti i giorni tante storie come queste, ed è per questo che stiamo lavorando con rapidità affinché la riforma sanitaria possa essere approvata entro quest’anno.

    Non devo spiegare ai quasi 46 milioni di americani sprovvisti di copertura sanitaria quanto ciò sia importante. Ma è altrettanto importante per gli americani che sono assicurati. Sono quattro i modi in cui la riforma che proponiamo darà più stabilità e sicurezza ad ogni americano. Primo, se non avete un’assicurazione sanitaria, potrete avere comunque una copertura di qualità ad un costo accessibile, per voi e per le vostre famiglie, copertura che vi seguirà anche se vi trasferirete, se cambierete lavoro o se lo perderete.

    Secondo, la riforma metterà finalmente sotto controllo una spesa sanitaria che è alle stelle, il che significa un risparmio reale per le famiglie, per l’economia e per il governo. Taglieremo centinaia di miliardi di dollari di sprechi e di inefficienze che si nascondono nei programmi sanitari federali come Medicare e Medicaid (i due programmi di assistenza pubblica destinati agli anziani e ai poveri, ndt), e nei sussidi ingiustificati dati alle società di assicurazione che non fanno nulla per migliorare l’assistenza e tutto per aumentare i loro profitti.

    Terzo, rendendo Medicare più efficiente, saremo in grado di garantire che venga destinato più denaro a favore dell’assistenza agli anziani, anziché per arricchire le assicurazioni.

    Infine, la riforma darà ad ogni americano alcuni strumenti di tutela del consumatore che metteranno le assicurazioni nella condizione di rispondere del loro operato. Un’indagine nazionale del 2007, in effetti, dimostra che nei tre anni precedenti, le assicurazioni avevano discriminato più di 12 milioni di americani che avevano malattie o disturbi già in atto. Le società assicuratrici si sono rifiutate di stipulare loro una polizza, oppure hanno fatto pagare un premio più elevato.

    Noi metteremo fine a questa pratica. La nostra riforma proibirà alle società assicuratrici di rifiutare la copertura a causa della storia medica di un individuo. Né permetteremo loro di revocare l’assistenza in caso di malattia. Non potranno più ridurre la copertura proprio quando se ne ha più bisogno. Non potranno più limitare arbitrariamente il livello di copertura assicurativa che può essere ricevuta in un determinato anno o nel corso della vita. Nessuno in America deve rovinarsi in caso di malattia.

    Più importante di tutto, chiederemo alle società assicuratrici di coprire anche i controlli di routine, le cure preventive e gli esami di controllo, come le mammografie e le colonoscopie. Non c’è ragione per la quale non dovremmo affrontare queste malattie in via preventiva. È ragionevole, può salvare delle vite e far risparmiare denaro.

    Il lungo e acceso dibattito sull’assistenza sanitaria che si è svolto negli ultimi mesi è un segno positivo. L’America è questo. Ma assicuriamoci di parlare gli uni con gli altri, non gli uni sopra gli altri. Possiamo essere in disaccordo, ma dobbiamo esserlo sui temi veri, non su assurdi travisamenti che non hanno nulla a che vedere con ciò che è stato proposto. Questo è un argomento complesso e delicato, e merita un dibattito serio.

    Malgrado ciò che abbiamo visto in televisione, credo che in tutte le case americane si stia discutendo con serietà. Negli anni recenti ho ricevuto innumerevoli lettere e domande riguardo all’assistenza sanitaria. Alcuni sono favorevoli alla riforma, altri sono preoccupati. Ma quasi tutti si rendono conto che bisogna fare qualcosa. Quasi tutti sanno che dobbiamo iniziare a rendere le società assicuratrici responsabili e dare agli americani un maggior senso di stabilità e di sicurezza in materia di assistenza medica.

    Sono certo che quando tutto sarà stato detto e fatto, potremo avere il consenso di cui abbiamo bisogno per raggiungere questo obiettivo. Siamo più vicini ad avere una riforma della copertura sanitaria di quanto sia mai accaduto in passato. Abbiamo dalla nostra parte l’American Nurses Association e l’American Medical Association, perché le infermiere e i medici del nostro Paese sanno bene quanto sia necessaria questa riforma. Abbiamo un largo consenso al Congresso sull’80 per cento di ciò che stiamo tentando di fare. Abbiamo un accordo con le società farmaceutiche per rendere più economiche le prescrizioni mediche per gli anziani. L’AARP (associazione di tutela dei pensionati, ndt) sostiene questa linea politica e concorda con noi che la riforma deve entrare in vigore quest’anno.

    Nelle prossime settimane, i cinici e gli oppositori continueranno a sfruttare politicamente i timori e le preoccupazioni. Ma ciò che è veramente spaventoso, e rischioso, è la prospettiva di non fare nulla. Se manteniamo lo status quo, continueremo a vedere ogni giorno 14.000 americani perdere la loro assicurazione sanitaria. I premi continueranno ad aumentare. Il nostro deficit continuerà a crescere. E le società di assicurazione continueranno a fare profitti discriminando chi è malato. Questo non è il futuro che voglio per i miei figli, o per i vostri. E non è il futuro che voglio per gli Stati Uniti d’America.

    Alla fine, questo non riguarda la politica. Riguarda la vita e la sopravvivenza della gente. Riguarda le attività economiche. Riguarda il futuro dell’America, se saremo capaci, negli anni a venire, di guardare indietro e dire “quello fu il momento in cui abbiamo fatto i cambiamenti di cui avevamo bisogno e abbiamo dato ai nostri figli una vita migliore”. Sono convinto che possiamo farlo e che lo faremo.
    (Copyright New York Times Syndicate/La Repubblica. Traduzione di Antonella Cesarini)

  38. Anita
    Anita says:

    x 144

    Mi spieghi perche’ Obama sta spendendo 3 volte di piu’ degli oppositori in TV ads.

    Sono i soldi che parlano…chi ne ha di piu’ da spendere vince.

    Obama Backers Outspend Conservative Opponents Nearly 3-to-1 on Healthcare Ads

    Sunday, August 16, 2009 9:25 PM

    Supporters of President Barack Obama’s healthcare plans are outspending rivals nearly 3-to-1 even as Democrats complain about the grass-roots protests that have broken out around the country.

    Uno dei maggiori contribuenti e’………George Soros.

    Anita

  39. Megiddo
    Megiddo says:

    A me questa storia dei dialetti mi lascia perplesso e incerto. Perplesso, perchè insegnare qualche cosa a chi non vuole impararla è uno spreco di tempo. Io credo che una lingua si imponga per egemonia culturale: vedi il succeso dell’ inglese negli ultimi cinquant’ anni.
    Lo è stato per il toscano che è diventato italiano per la forza di Dante, Petraca ecc. Lo è stato per il francese, diffuso in tutta Europa nell’ ottocento e prima lingua straniera insegnata in Italia fino alla fine degli anni cinquanta.
    Incerto, perchè capisco che la diversità è una ricchezza. L’ omologazione porta alla noia ed alla tristezza civile.
    Per fare un paragone: il nostro paese ha raggiunto l’ eccellenza nella gastronomia per la grande diversità dei suoi cibi e vini.
    Togliere la diversità linguistica non sarebbe forse subire in continuazione la tagliata con la ruccola e le pennette al salmone?

  40. DECAPITATO  BOSSI LA  LEGA   RESTITUITECI   LA   TESTA
    DECAPITATO BOSSI LA LEGA RESTITUITECI LA TESTA says:

    VICENZA – Dopo il braccio destro, la statua di Umberto Bossi a Recoaro, in provincia di Vicenza, perde anche la testa, decapitata durante un atto vandalico.

    Adesso il segretario della locale sezione del Carroccio, Franco Besco, ne chiede la restituzione: “Fateci ritrovare la testa in maniera che la statua possa essere restaurata”. Il ministro Luca Zaia: “Esplicito attacco alla Lega”.

    La statua. Negli anni Novanta, l’allora proprietario dell’ex albergo Augusteo, nella località termale, ha collocato la statua dedicata al Senatur nel giardino dell’hotel insieme ad altre due raffiguranti sé stesso e la moglie.

    Ora a collegare il monumento a Umberto Bossi resta solo l’ampolla, che idealmente contiene l’acqua della sorgente del Po. Negli anni scorsi le era stato staccato il braccio destro, un mese fa il capo, ma la vicenda è divenuta di rilevanza nazionale solo a Ferragosto, che nella città termale coincide con la Festa dell’acqua, quando il segretario della locale sezione del Carroccio, Franco Besco, ha lanciato l’appello per la restituzione.

  41. Faust x Ber
    Faust x Ber says:

    un leader e’ uno che si assume le sue responsabilita’,non dice bugie ed e’ onesto con il suo popolo,

    sostituisci “con il suo popolo” e metti “con i suoi dipendenti” e quello sei tu… ciao Bel Ber!! salutami la famiglia con affetto!!
    Faust

  42. ber
    ber says:

    x Meggiddo,
    io sono d’accordo con te ma e’ il bossi che lo vuole,…prova a
    spiegarglielo…..

  43. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La venere di Milo, vedendo la testa decapitata del legaiolo, dixit:
    “mi cadono le braccia”…
    C.G.

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