Israele caccia un ebreo, inviato dell’Onu. La colpa? Avere detto chiaro e tondo che i metodi israeliani contro i palestinesi somigliano a queli dei nazisti contro gli ebrei. Non è un caso che gli obiettori di coscienza si organizzino

Ecco una storia di ordinaria ferocia, che bene spiega una serie di cose. Compresa la nostra ipocrisia e il nostro voler guardare da un’altra parte quando i soprusi sono ai danni dei palestinesi per mano degli israeliani. Si suona la grancassa ingigantendo gli attriti tra l’Iran e gli Usa fino a inventare espulsioni o blocchi ordinati da Teheran contro gli ispettori dell’Onu, secondo un copione già in scena contro l’Iraq, con le note conseguenze. Ma se si tratta di Israele, la musica cambia. Anzi, cala il silenzio. Questa volta i  cialtroni che al grido di “è un antisemita!” lapidano chiunque osi criticare le nequizie israeliane si trovano in difficoltà: la vittima della prepotenza israeliana infatti è un ebreo. Per giunta americano…. Nonché inviato dall’Onu, organismo di cui lo Stato di Israele continua a far parte pur disprezzandolo da molto tempo, da quando cioè a preso a cestinare una dopo l’altra l’ottantina di risoluzioni del Palazzo di Vetro che lo riguardano. Tanto in difficoltà che,  soprattutto la stampa italiana – caratterizzata da un servilismo verso Israele molto simile a quello verso il Vaticano – ha fatto finta di niente, ha preferito tacere. Una conseguenza, questo silenzio, dovuta anche al volersi evitare la seccatura di denunce come quella che Leone Paserman, portavoce della comunità ebraica romana, elevò contro Michele Santoro reo do avere mandato in onda nel suo programma televisivo un servizio che mostrava – sia pure in piccola parte – come sono trattati i palestinesi in Israele. Paserman venne condannato a pagare a Santoro varie decine di migliaia di euro di danni morali, ma non tutti hanno voglia di guadagnarsi i quattrini in questo modo…., se non altro perché le scocciature proseguono anche in altri modi. Santoro, per esempio, in occasione  mi pare dell’Israel Day   fu minacciato di non avvicinarsi alla sinagoga di Roma nel caso avesse voluto fare il suo mestiere di giornalista raccogliendo pareri e dichiarazioni di ebrei romani.
I fatti. Il 10 dicembre, il Consiglio ONU per i Diritti umani ha chiesto a Israele di togliere il blocco che paralizza Gaza e liberare molti dei palestinesi detenuti, inviando sul posto il professore statunitense di Diritto internazionale Richard Falck, ebreo, perché si documentasse e presentasse poi all’Onu una relazione sulla situazione a Gaza. Falk pur essendo ebreo non ha esitato a definire la politica israeliana verso i palestinesi molto simile a un “crimine contro l’umanità”. Non solo. Falk davanti a Ginevra davanti al Consiglio per i diritti umani ha detto chiaro e tondo che “sarebbe obbligatorio per una Corte criminale internazionale investigare sulla situazione e determinare se i leader politici israeliani e i comandanti militari responsabili dell’assedio di Gaza non andrebbero accusati e processati per violazioni contro le leggi criminali internazionali”.
Falk ha chiesto che l’Onu faccia uno sforzo per proteggere la popolazione di Gaza e il suo  Consiglio per i Diritti umani, composto da ben 47 membri di varie nazionalità, ha discusso la faccenda per due giorni. La conclusione è stata la consegna al rappresentante israeliano di  99 raccomandazioni “per migliorare il rispetto dei diritti umani verso i palestinesi”. Perché le cose non restino come al solito nella spazzatura del governo israeliano, il Consiglio ha dato tempo fino a marzo dell’anno prossimo a Israele perché risponda spiegando per iscritto come intende attuare le raccomandazioni. Le agenzie di stampa avevano invece, tanto per cambiare, dato in pasto all’opinione pubblica solo la rassicurante versione dell’ambasciatore israeliano all’ONU: “Israele è impegnato a rafforzare le aree in cui stiamo avendo successo e a migliorare i punti che necessitano miglioramenti”, aggiungendo che il dialogo nella Commissione era stato “positivo e produttivo”.
Ma come spesso accade, a rivelare la verità è stato un giornale israeliano. Il quotidiano Haaretz ha reso noto che, senza aspettare marzo, la risposta di Israele alle raccomandazioni dell’ONU è stata l’espulsione dallo Stato ebraico di Falk il 15 dicembre. Il governo ha motivato il suo provvedimento con l’accusa a Falk di avere dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli israeliani ai palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli ebrei. Come se non bastasse, il governo israeliano ha accusato l’inviato dell’ONU anche di “limitare le sue denunce alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi e di non includervi le violazioni dei palestinesi verso Israele”.
Ma i nostri mass media non hanno dato spazio neppure a un’altra notizia. Il vice presidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini, ha contribuito a fare del 18 dicembre una giornata per ricordare e chiedere la liberazione dei vari giovani obiettori di coscienza, ragazze comprese, che Israele condanna reiteratamente a qualche settimana di galera – con possibili conseguenze negative nella vita civile almeno per quanto riguarda il lavoro – perché si rifiutano di indossare la divisa e prestare servizio nei territori occupati, cioè a dire di usare le armi per angariare ulteriormente la popolazione palestinese. Per sostenere questi detenuti e chiederne la liberazione è nato il movimento degli Shministim, cioè degli obiettori di coscienza. E il 18 dicembre è diventato il giorno della Azione Shministim. Morgantini ha inviato al ministro della Difesa israeliano la seguente lettera, che è anche un appello:
Io sostengo gli Shministim e il loro diritto a obiettare pacificamente al servizio militare. Lancio un appello per il rilascio di quegli adolescenti che sono stati imprigionati per il loro rifiuto di prestare servizio in un esercito che occupa i Territori Palestinesi. La detenzione di questi obiettori di coscienza e’ una violazione dei loro diritti umani ed è contrario alla Legge Internazionale”.
La vice presidente del parlamento europeo ha anche rivelato e fatto circolare i nomi e le dichiarazioni di alcuni obiettori. Vediamoli:
Tamar Katz
Eta’: 19
Citta’: Tel-Aviv
Perche’ sono uno degli Shministim:
“Io mi rifiuto di arruolarmi nell’esercito israeliano per motivi di coscienza. Non desidero diventare parte di un esercito di occupazione che e’ un invasore di terre straniere da decenni, che perpetua un regime razzista di furto di queste terre, tiranneggia i civili e rende la vita difficile per milioni di persone sotto un falso pretesto di sicurezza
”.
Yuval Ophir-Auron
Eta’: 19
Sono convinto che nessun altro che noi stessi determini il nostro fato e il dover vivere secondo le leggi della spada. Ci sono altre vie, che non sono quelle della guerra. C’e’ la via del dialogo, della comprensione, della concessione, del perdono, della pace. Io credo che ogni persona debba prendersi la responsabilita’ e sentirsi in armonia con la via intrapresa. Ecco perche’ non mi uniro’ a un esercito le cui azioni non posso condividere e il cui comportamento non posso giustificare”.

Raz Bar-David Varon
Eta’: 18
Non sono nato per essere un soldato che occupa le terre altrui e la lotta contro l’occupazione e’ anche la mia lotta. E’ una battaglia per la speranza, per una realta’ che a volte sembra tanto lontana. Io ho una responsabilita’ verso la societa’. La mia responsabilita’ consiste nel rifiutare”.

Omer Goldman (19)
Tel-Aviv
Io credo nel servire la societa’ in cui vivo e questo e’ esattamente il motivo per cui rifiuto di prendere parte nei crimini di guerra commessi dal mio paese. La violenza non portera’ ad alcuna soluzione e io non devo fare violenza, sia quel che sia”.

Mia Tamarin (19)
Tel-Aviv
Non posso diventare parte di un’organizzazione il cui scopo e di frenare la violenza con la violenza,
perche’ e’ contro tutto cio’ in cui credo e alla mia vita. Esistono sempre altre opzioni, non violente, e queste sono quelle che io scelgo
”.

Sahar Vardi (18)
Gerusalemme
”Pur rendendomi conto che il soldato al checkpoint non e’ responsabile per l’odiosa politica degli oppressori contro I civili, non posso sollevarlo dalla responsabilita’ per la sua condotta… La responsabilita’ umana di non causare sofferenze a un altro essere umano”.

Udi Nir (19)
Tel-Aviv
Non daro’ una mano all’occupazione e ad atti che contraddicono i diritti fondamentali: quelli umani, quelli della democrazia e della responsabilita’ personale che ogni essere vivente ha verso altri esseri umani”.

Il movimento Shministin in Israele gode di non poca simpatia e appoggi, e si sta dando da fare per organizzare gruppi che visitino i consolati israeliani negli Usa e altrove. L’attivista Ed Asner ha inviato al giornale Huffington Post la seguente lettera:
Sono al mondo ormai da un bel po’ ed e’ difficile lasciarmi senza parole. Ma quando ho saputo di Omer Goldman, la sua storia mi ha toccato profondamente.
Se non avete ancora sentito il nome di Omer Goldman, sedetevi e munitevi di Kleenex. Il suo coraggio e il coraggio degli altri “Shministim” d’Israele e’ straordinario e non prendete queste parole alla leggera. Come potete vedere dalla foto, e’ giovane e carina, ha 19 anni. E’ gia’ stata nella prigione militare israeliana due volte, dove ha dovuto portare un’uniforme americana (un regalo agli israeliani), oppure subire l’isolamento. Ora e’ fuori per motivi di salute. Ma mentre leggete tutto questo, molti dei suoi giovani amici sono nelle prigioni israeliane per aver rifiutato di fare la leva. Questa nuova generazione di ragazzi israeliani resiste al governo e vengono chiamati “Shministim.” Gli Shministim, tutti di 17, 18 e 19 anni, stanno resistendo. Essi credono in un futuro migliore, piu’ pacifico per se’ stessi, per gli israeliani e i palestinesi, e rifiutano di prestare servizio nell’esrcito di Israele. Sono in prigione, sopportando enormi pressioni da parte delle loro famiglie, degli amici e del governo. Hanno bisogno di sostegno e ne hanno bisogno adesso. Omer ha mandato una lettera al ministro della Difesa di Israele:
”Mi chiamo Omer Goldman. Sono una degli Shministim. Ho bisogno del suo aiuto. Sono stata arrestata una prima volta il 23 settembre per 35 giorni. Ho avuto fortuna, perche’ dopo due periodi di detenzione sono stata rilasciata per motivi di salute, ma in questo sono l’unica. Molti dei miei amici sono anch’essi in prigione: dentro per tre settimane, fuori per una, poi dentro di nuovo, e cosi’ via, fino a quando avranno 21 anni. Il motivo? Ci rifiutiamo di prestare servizio nell’esercito israeliano a causa dell’occupazione. Io sono cresciuta a contatto con l’esercito. Mio padre era vice-capo del Mossad e ho visto mia sorella, che ha 8 anni piu’ di me, fare la leva. Quando ero una ragazzina, volevo fare il soldato. L’esercito era talmente parte della mia vita, che non l’ho mai messo in dubbio. All’inizio di quest’anno ho partecipato a una manifestazione di pace in Palestina. Mi era sempre stato detto che l’esercito israeliano stava li’ per difenderci, ma durante la manifestazione, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su di me e i miei amici con pallottole di gomma e bombe lacrimogene. Ero shoccata e spaventata. Ho visto la verita’. Ho visto la realta’. Ho visto per la prima volta che la cosa piu’ pericolosa in Palestina e’ il soldato israeliano, ovvero coloro che avrebbero dovuto essere dalla mia parte. Quando sono rientrata in Israele, sapevo di essere cambiata. Cosi’, mi sono unita al novero di giovani che rifiutano la leva. Ci chiamano Shministim. Il 18 dicembre avremo la Giornata di Azione in Israele e siamo determinati a mostrare al paese e al mondo che esiste un vasto sostegno per fermare la cultura della guerra. Vorreste unirvi a noi? Per favore, mettete una firma. E’ quanto basta”.

Omer Goldman. Ora che l’avete incontrata, scommetto che non la dimenticherete. Fate qualcosa per lei, per gli Shministim, per la pace. Jewish Voice for Peace e’ il gruppo Usa che si organizza per loro.
Un’ultima cosa. So che questo e’ un argomento difficile per molti di noi ebrei, ma trovo difficile credere che uno possa guardare Omer dritto negli occhi e dirle che deve rischiare la sua vita e il suo futuro per Israele, che lo voglia o no. Non e’ giusto. Specialmente in questo periodo dell’anno, quando molti di noi si stanno preparando a celebrare una festa dedicata alla liberta’.
Ed Asner
”.

Come si vede, siamo lontani anni luce dalle notizie a una sola dimensione che ci vengono ammannite in continuazione. Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Chi vuole sostenere gli obiettori di coscienza israeliani può farlo tramite il sito http://december18th.com oppure tramite il sito www.jehwishvoiceforpeace.org . D’ora in poi questi due siti figureranno tra i siti amici nella colonna di destra della home page di Arruotalibera.

353 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco t,

    ….La guerra dei 6 giorni è stata un’anticipazione strategica di un attacco che tutte le nazioni copnfinanti messe insieme stavano portando ad Israele per distruggerla…

    Comincio a pensare seriamente che Uroburo non ha tutti i torti..

    E cazzo c’entra il popolo palestinese, con l’aggressione “araba”(sic)…si direbbe banalmente ?
    Ah vabbè , ma se quello palestinese non è un popolo, allora anche il Cavallo bianco di Napoleone era Nero, polticamente parlando…

    In questo credo che anzichè denigrare il calendario Maya, te ne dovresti occupare più seriamente…è un campo che vedo adatto alle tue qualità “medianiche”..che non la politica..può perfino darsi che gli antichi riti Maya contenessero più verità (anzi ne sono sicuro)che la politica del Bar Sport ….

    un saluto

    cc

  2. Faust  x cchi non avesse capito....
    Faust x cchi non avesse capito.... says:

    rileggetevi come offende, fra le righe o sottilmente (secondo me grossolanamente) come usa la parola odio, ora anche perfidia.. e tante altre parole non in uso fra persone civili… in una normale conversazione in un blog, diverso da tanti… Sono parole comunemente ripetute fino allo stremo dai ciarlatani delle sette religiose, invece secondo lui noi siamo dei coglioni sfigati ed Ello ” ci capisce” a mme ed ad Az… non pensa cche noi capiamo lui…. noo solo Ello capisce e se ne duole x noi che della sua bbibbia non ce ne fotte na mazza… anzi mi vien da vomitare… xcolpa di questo cretino… devo9 tutti i giorni della mnia vita preoccuparmi di discutere con sto settasiolo … passo il mio tempo a rispondere a sto mentecatto…. dovro farmi vedere da un medico… penso che si puo vivere anche senza sta afflizzione quotidiana… allora cosa devo fare?¿? 2 cose: 1) andare dalmedico che mi dia qualsiasi cosa che mi desaAffligga; 2) non aprire ppiu il blog… e che la bbibbia se la ficchino nel culo….

    …penso che x portarmi avanti con il medico, non apro ppiu il blog…

    non correggo e non rileggo visto che nessuno mi legge… ma penso cche sono lunico ad ammalarmi arruotalibbera… visto che sono lunico a soffrirne…in questo modo fobico e doloroso… aaah!! dimenticavo il mio nikname…questo me lo tengo… Al dottore spieghero cosa mi duole… eccome un animaletto che mi morde il cervelletto… diciamo una piattola… provero a stere alcuni gg fuori dal blog… voglio vedere di pensare ad altro…cche non centri gniente con bbibbie e stronzi… ma dimmi tu, qui a discutere e litigare contro un settario… un bbibblio fagoho visto decine di video delle sette americane, uguali alle religioni.. e parlano come sto invasato…
    Faust

    … scusate ma non ho tempo di leggere e correggere… x me il discorso è chiuso. Auguri a tutti!!
    … cancellami pure Pino!!

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, come stiamo messi a barbera? O preferisci il barbaresco? E’ vero che in tempi di festa gli si dà dentro, ma…

    La guerra dei 6 giorni non è stata contro i palestinesi ma contro Egitto, Siria e Giordania innanzitutto, che stavano per invadere Israele.

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro rachamim,
    attendo sempre una risposta sui “farisei”…
    Mi avevi scritto di aspettarti ed io ti aspetto!

    cc

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Faust, ma quanti anni hai?
    E che, ti incazzi per così poco, alla tua (nostra) età?
    Incazzarsi fa male alla salute, non lo sai? Specie a noi che abbiamo il cuore sensibile…

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco t,
    non c’è nulla fare..!
    Io a barbera sto benissimo…ho ampie scorte..
    Ha ragione Uro, meglio parlar di Fica..

    cc

  7. Rachamim
    Rachamim says:

    Caro Marco mi fà piacere che conosci il Tedesco.
    Ma forse ti è sfuggito ,che qui si parla di un avvenimento che si ripete solo dopo 28.500 anni, e cioè il sole si trova il 21 Dicembre 2012 ad attraversare la” pianura a capo” della via lattea.
    Devo essere sincero , non trovo una migliore traduzione di ” Hauptebene”.

    -Un saluto

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Da wikipedia:
    La guerra dei sei giorni ebbe inizio il 6 giugno 1967 e si annovera nella storia del conflitto arabo-israeliano come il terzo scontro militare. Fu combattuta da Israele contro Egitto, Siria, e Giordania. L’Iraq, l’Arabia Saudita, il Kuwait e l’Algeria appoggiarono con truppe ed armi la fazione dei paesi arabi. Il conflitto si risolse in pochi giorni a favore di Israele che occupò i territori palestinesi

  9. Faust  x cchi non avesse capito....
    Faust x cchi non avesse capito.... says:

    lultimo mio post lho scritto ed inviato dopo aver vomitato sul 244… adesso vedo che ci sono stati nel frattempo molti altri che non ho letto… li leggeroo…

    QUESTE SONO DIFFERENZE

    si, avete parlato di perfidia riguardo gli Ebrei.

    … perfidia… odio… ttu invece sei bbbuono…

    mavvva accagare scemo…
    Faust, CocoLoco, Satanasso, e il cazzo cche tefreega..-.

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il 5 giugno 1967 l’aviazione israeliana lanciò un attacco a sorpresa contro le forze aeree dell’Egitto e della Siria, annientandole quasi completamente a terra. Dei circa 385 velivoli di costruzione sovietica la quasi totalità di essi fu distrutta a terra insieme alle piste di decollo, lasciando quindi le forze armate egiziane senza copertura aerea.
    ————
    Di quel giorno ho un ricordo particolare.
    Il mio amico che allora aveva 17 anni ed in seguito è diventato comandante dell’Alitalia, venne da me costernato non per lo scoppio della guerra ma…per gli aerei che erano stati distrutti da Israele!
    Per lui era una dissacrazione intollerabile distruggere degli aerei!
    A 17 anni già volava, poi il volo è diventato il suo lavoro e il suo hobby.

  11. Rachamim
    Rachamim says:

    xControcorrente
    pensavo che la risposta Nr. 244 bastasse.
    Se no, mi devo andare a rileggere il tuo post , su che cosa tu volevi esattamente sapere,o vuoi sapere quel che tu esattamente sai o credi di sapere.

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Qualunquismo

    da Wilki…In termini quotidiani, l’informazione e l’intrattenimento di massa offrono costanti espressioni di qualunquismo e lo coltivano come elemento di controllo del consumatore e dello spettatore. Sono vari gli esempi nella pubblicità, dove si presentano situazioni in cui la congruenza logica è volontariamente compromessa, o nella fiction televisiva (ad esempio la celebre serie Happy Days, in cui il protagonista, a seconda della situazione del plot scelto per l’episodio, si mostra estremamente insensibile, ottuso, magnanimo, coraggioso, arguto senza soluzione di continuità). Nella comunicazione, il qualunquismo può far parte di una strategia di livellamento popolare operata per ragioni commerciali o politiche.

  13. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x rachamim

    la dove io chiedevo se condividevi o meno quannto scritto da Wilki a proposito di “farisei”…

    Fallita la ribellione dei giudei ai romani nel I secolo d.C., e distrutta Gerusalemme, i farisei emersero dalla catastrofe che aveva travolto la loro nazione quale unica corrente spirituale vitale, capace di coagularne attorno a sé i resti che non vennero assimilati dalla società romano-ellenica o che non si convertirono al cristianesimo. Dai farisei trae origine l’ebraismo rabbinico o moderno….

    cc

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    A me a 17 anni piaceva tanto la Fica, ma allora era duro che qualcuna tela desse…!!

    da li è nato il mio interesse per la filosia della Fica , naturalmente..

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Hauptebene è il ‘piano principale’.
    L’ho cercato nel vocabolario, il mio scarso tedesco non arriva fino a tanto.
    Comunque, c’è qualcos’altro di interessante astronomicamente quest’anno, e cioè l’opposizione tra Saturno e Urano, l’ultima delle quali è avvenuta a Dicembre 1965.
    Porta cambiamenti importanti nella vita di ognuno di noi, in settori che vengono determinati da altri parametri.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x CC:
    e già, allora vigeva il ‘te la dò se mi sposi…’
    Comunque poi è venuto il ’68 e la faccenda ha preso una piega decisamente migliore.
    Ricordo gli appostamenti al Regio Parco a Torino, per accalappiare le ragazze che facevano filone a scuola…

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Nella comunicazione, il qualunquismo può far parte di una strategia di livellamento popolare operata per ragioni commerciali o politiche
    ——
    Toh, CC ha scoperto l’acqua calda!
    E’ da quel dì che sto dicendo come bisogna fare per catturare i consensi delle masse e come ha fatto il cavaliere ad accalappiarsele…

  18. Rachamim
    Rachamim says:

    x Controcorrente
    per farla corta, si, spada e libro, dove la vittoria non era mai una vittoria militare ma una vittoria dello spirito e della morale contro il degrado dell’ellenismo.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Ooohhhhhhhhhhhh mio buon marco tempesta!…. Strano che un cinicone come lei (“si cerca di essere il più violenti possibile proprio per scoraggiare l’aggressività”), uno che non riconosce leggi né umane né divine, sia così disposto a bersi su una propaganda da carosello!
    Adesso provi un po’ ad usare la materia grigia invece delle papille gustative che ho qualcosina da spiegarle.
    Dopo il 1945 l’Usaegetta ha montato una grancassa propagandistica basata su un inesistente espansionismo russo (i cavalli cosacchi verranno ad abbeverarsi nelle fontane di San Pietro). La Russia non aveva né il potenziale umano né il potenziale militare e men che meno il potenziale industriale per non dico tenere occupata ma neppure occupare l’Europa ad ovest dell’Elba. E all’Elba ci arrivò solo per gentile concessione dell’Usaegetta che avrebbe potuto arrivare a Berlino prima dei russi finendo la guerra ai primi di aprile (pur se con qualche complicazione diplomatica e politica).
    Attualmente si fa un gran parlare di guerre di civiltà, tra un islamismo espansionista ed un occidente che fatica a difendersi da queste orde assatanate di invasori. Naturalmente c’è sempre qualche imbecille che a questa autentiche (ancorché criminali) caxxate ci crede veramente (nel blog di Bocca c’era ad esempio un certo signor Carlo, un poverino, ancorché un autentico criminale). Una persona intellettualmente normale invece si chiederebbe immediatamente con quali uomini, con quali armi, con quali mezzi (militari ed industriali), con quale denaro, sarebbe possibile un tale dominio. E’ una cosa del tutto impossibile. Anche qui si tratta solo di propaganda che ha lo scopo di coalizzare la popolazione occidentale preparandola alle future guerre per conquistare le aree petrolifere del pianeta.
    Quel che conta nella vita non è solo quel che uno vorrebbe fare ma anche i mezzi reali che uno ha.
    Io potrei tanto volermi scopare Demi Moore ma…. mi sembrerebbe un desiderio poco realistico…
    Gli stati arabi, presi collettivamente (cioè tutti insieme), non sono mai stati in grado non solo di vincere ma semplicemente di tener testa agli ebrei ed allo stato d’Israele, da sempre. Come non erano in gradi di farlo i pellerosse, gli aztechi e gli inca, che infatti vennero spazzati via. Non è solo un problema militare, è qualcosa di più: una superiorità ideologica, la convinzione del dominio. Sono problemi difficili per uno come lei il cui principale pensiero è la figa, però si sforzi.
    Potrei fermarmi qui ma le risponderò anche sul resto, anche se solo per punti.
    1. La pace gli israeliani la vogliono solo alle loro condizioni, che sono semplici e ripetute tante volte: il problema palestinese è un problema arabo, se lo risolvano gli arabi. E’ stato detto anche qui nel blog. Cheffà? Non legge? E allora che parla a fare?
    Naturalmente si intende con questo il problema dei vecchi profughi, quelli del 1948, e quello dei nuovi, quelli che verranno buttati fuori dai Territori Occupati.
    Quel che sente lei è il prodotto della propaganda alla quale lei VUOLE credere.
    2. Naturalmente le teocrazie medievali potrebbero vivere moooolto meglio in una situazione tranquilla che non in momenti di crisi ormai secolari. Tant’è che si sta espandendo l’integralismo islamico che è il principale nemico di quelle teocrazie.. Ma lei vede il mondo capovolto? Ahhhh, il senso artistico ….
    3. I paesi arabi non ne possono più di una guerra che non possono vincere e farebbero la pace a tutti i costi, come hanno fatto. Chi la pace non vuole sono solo gli israeliani e gli usaegetta. Le ragioni le vede perfino un cieco come lei ma naturalmente lei dimentica subito di averle viste.
    4. Gli aiuti internazionali ai palestinesi sono l’unico strumento che impedirebbe l’esplosione generale di tutta quell’area che diventerebbe ingovernabile. O che crede che l’Usaegetta possa conquistarsi il mondo intero con le sue truppe che non hanno voglia di combattere?
    5. Come possa venire meno “da un giorno all’altro” l’esistenza di una della maggiori potenze militari ed economiche del pianeta lo sa solo un genio come lei ma lasciamo perdere ….. Ci sono anche quelli che credono alla Fatina dai capelli turchini…..
    Mi fermo qui, mi pare che ce ne sia abbastanza. Non avrei nulla in contrario a che lei fosse un altro convinto sionista, ne abbiamo avuti tanti. Ma questo suo voler essere sopra alle parti, fasullo come una moneta i princisbecco, è veramente inammissibile. Si schieri oppure stia zitto e si informi. Uroburo

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    contro il degrado dell’ellenismo. Rodolfo
    ————————————–
    Il degrado dell’ellenismo???
    Perdio, eravate una tribù di barbari incivili, selvaggi ed intolleranti che non avete portato nulla all’umanità se non un pensiero da paranoici ed un dio schizofrenico e parlate anche?
    L’ellenismo è stato uno dei momenti alti, uno de più alti, dell’intera cultura occidentale. Della quale voi non avete mai fatto parte. U.

  21. Rachamim
    Rachamim says:

    Bah, caro Uroburo, non mi pare davvero che Marco si sia schierato da una parte o dall’altra.
    Marco cerca solo di ragionare con logica senza farsi abbagliare dai fanatismi.

  22. Rachamim
    Rachamim says:

    xUroburo
    Per noi no, per lei si. E amici come prima.
    Ma prima o dopo a proposito di cos’era l’ellenismo”per noi”, scriverò qualcosa.
    Il tempo purtroppo è avido.

  23. Peter
    Peter says:

    la stampa in GB ha dato ampio spazio alle critiche contro il discorso papale di lunedi’, a proposito di gays e ‘transgenders’.
    Il papa ha detto che difendere il genere umano dalla ‘minaccia’ dei gays e transgenders e’ altrettanto importante che proteggere la foresta pluviale (o qualcosa del genere).
    Le associazioni per i diritti dei gay e transessuali hanno ribattutto che messaggi papali come questo non possono che facilitare o persino indurre il bullismo contro quelle minoranze, come pure il ‘gay bashing’, cioe’ atti di violenza e discriminazione.
    E’ stato anche ricordato l’atteggiamento del Vaticano a proposito della proposta francese all’ONU di decriminalizzare l’omosessualita’ nel mondo

    Peter

  24. Peter
    Peter says:

    la stampa in GB ha dato ampio spazio alle critiche contro il discorso papale di lunedi’, a proposito di gays e ‘transgenders’.
    Il papa ha detto che difendere il genere umano dalla ‘minaccia’ dei gays e transgenders e’ altrettanto importante che proteggere la foresta pluviale (o qualcosa del genere).
    Le associazioni per i diritti dei gay e transessuali hanno ribattutto che messaggi papali come questo non possono che facilitare o persino indurre il bullismo contro quelle minoranze, come pure il ‘gay bashing’, cioe’ atti di violenza e discriminazione.
    E’ stato anche ricordato l’atteggiamento del Vaticano a proposito della proposta francese all’ONU di decriminalizzare l’omosessualita’ nel mondo.

    Peter

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    xU:
    come ha già detto Anita, le fonti di informazione sono diverse e contrastanti. Fatto sta che se wikipedia alla quale ho fatto ricorso per rinfrescare i miei ricordi di 40 e passa anni fa, non è di parte, allora si evince che tre nazioni sostenute da altre nazioni stavano per fare la pelle ad Israele.
    Se invece anche ciò che è scritto su wikipedia è propaganda, se è propaganda tutto ciò che circola sulla guerra dei 6 giorni, significa che gli ebrei la propaganda sanno farla bene, più che bene.
    Che gli Stati Uniti non vogliano la pace mi suona strano, perchè avrebbero un avamposto a disposizione nell’area, senza temere rogne. Quale vantaggio reale avrebbero nel permanere dell’instabilità? Vendere armi? Potrebbe essere un motivo. Mi sembra strano però che possa essere l’unico motivo. Nicotri parla di petrolio, ma a scatenare una guerra nell’area ci ha già pensato Bush e non credo abbiano soldi per farne un’altra, impelagati come sono in Afghanistan.
    No, non ci vedo chiaro, le sue spiegazioni non mi convincono…ho l’impressione che siano forzature per giungere al risultato che Israele da lì deve andarsene.
    Ritengo che andandosene da quello schifo di posto gli ebrei farebbero la cosa migliore, ma loro non sono del mio stesso parere. Per cui, per quel che mi riguarda, si arrangino.

  26. Rachamim
    Rachamim says:

    hahahahahahahaha, forte questa:-“Per cui, per quel che mi riguarda, si arrangino”.

    Ma non hanno mai avuto altra alternativa.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Naturalmente le teocrazie medievali potrebbero vivere moooolto meglio in una situazione tranquilla che non in momenti di crisi ormai secolari.
    —-
    A me sembra invece che stiano lì pronte come falchi ad intervenire nel momento in cui si crei anche un minimo spiraglio di intervento. Israele e la Palestina pacificati raggiungerebbero un tenore di vita e di modernità che disturberebbero i vicini diventando un termine di paragone.

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Mi sono rotto la scatole a parlare di questo papa, dannoso più degli altri. Ma temo che, essendo Natale ed avendo i suoi deliri raggiunto negli ultimi tempi vette inarrivabili gli dedicherò la puntata di domani, sempre che io riesca a superare il senso di nausea che Scarpette Rosse ormai mi provoca. Gay? Trans? Bisessuali? Trisessuali? Ma la vera anomalia, il vero insulto alla Natura e al Creato è la castità che questi personaggi predicano e di cui asserendo di praticarla loro si vantano, peraltro a vanvera perché non sono casti neppure in un orecchio. Il vizio peggiore di tutti è la castità, sia perché non esiste e sia perché se davvero praticata destruttura una persona, la ammala, le mangia il cervello, il cuore e l’anima. La castità è come il digiuno e il non bere: alla lunga debilita, mina, ammala, uccide.
    In Italia il giornalismo è ormai particolarmente servo, del Vaticano come di Israele in attesa di esserlo del prossimo potere forte di turno. Che tristezza. E che vergogna.
    Un saluto.
    pino

  29. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x Controcorrente
    per farla corta, si, spada e libro, dove la vittoria non era mai una vittoria militare, ma una vittoria dello spirito e della morale contro il degrado dell’ellenismo.

    Grazie caro rachamim, per la “schiettezza” , direi molto “illuminante”..
    devo dire che in una certa misura ,qualcosa del genere sospettavo,,per cui , prossimamente direi il “nostro ” dialogo partirà proprio da questo “assunto ” che tu confermi.

    Molto interessante..!

    cc

    Ps- ovviamente le mie osservazioni in futuro nulla avranno a che vedere con “le farneticazioni antisemite”della storia,ma magari insieme tenteremo di ricostruire (insieme con il metodo del contraddittorio aperto) con i nostri scarsi mezzi “due righe” della storia del potere e dello spirito inteso però in senso ovviamente più allargato che non solo quello “strettamente religioso”.
    Sai per non parlar sempre di fica, ai miei tempi al bar Sport era noto che quelli che più ne parlavano, raramente toccavano “il boccino”..

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x marco tempesta

    Stia attento con la faccenda dell'”attacco preventivo per non essere spazzati via”, perché oltre a essere stato la scusa barbina di Bush, con la corte di nani e ballerine (pagate in dollari), è stata anche la motivazione addotta dai giapponesi a Pearl Harbour. Mi sorprende constatare che anche tu sei in compagnia dei Giuliano Ferrara nel dire che avevano ragione i giapponesi.
    Potrei aggiungere che anche Hitler e la sua propaganda dicevano che la Germania si difendeva, invadeva l’Unione sovietica per evitare di esserne sopraffatta. E’ il leit motiv vecchio come il cucco di tutti gli invasori e di tutti i prepotenti. Noi bianchi europei e occidentali in genera abbiamo sempre ragione: o invadiamo le terre altrui e ne massacriamo i popoli per evitare che ci invadano loro o invadiamo le terre altrui e ne massacriamo i popoli per motivi “superiori”: 1) portare la civiltà; 2) portare la “vera religione”; 3) esportare il liberalismo (vedi guerra dell’oppio contro la Cina); 4) esportare la democrazia…..
    Tutte esportazioni che in realtà servono solo a mascherare le importazioni : di schiavi prima e di manodopera a buon mercato dopo, di metalli preziosi (oro, argento, diamanti) e di metalli necessari o strategici (ferro, rame, uranio, ecc.), di spezie e generi voluttuari (tè, caffè, cioccolata, ecc.), di frutta esotica (a partire dalle banane) e di petrolio, che ormai dovremmo chiamare non più “oro nero”, ma “sangue nero”, tanto ne abbiamo versato, ne versiamo e ne verseremo per accaparrarcelo. Tutte importazioni a basso costo per noi e a costi elevati per le nostre vittime.
    Ma non c’è motivo di essere tristi. Obana farà la guerra all’Iran, innescando la terza guerra mondiale, della quale l’accoppiata Bush-Blair ha solo fatto le mosse d’anticamera, preparatorie. Ho la vaga impressione che tra qualche anno Bush lo Scemo dovremo rimpiangerlo. La propaganda, le menzogne sistematiche e le paure seminate ad arte non sono mai cose che avvengono senza un obiettivo ben preciso: spingerci alla guerra. Ancora un’altra! Come se non avessimo già allagato il mondo del sangue delle nosytre vittime da ormai 2000 anni. Le dimensioni della disinformazione, della propaganda e della semina di paura sono ormai colossali.
    Ovviamente come sempre spero di sbagliare. In ogni caso, la radice del male è il monoteismo, che in realtà è solo un monopolio e talmente idiota da avere partorito ben tre monoteismi! Più infinite loro diramazioni: tutte monoteiste, quindi per definizione dedite allo stesso Jahwè-Dio-Allah, eppure da 3000 anni sempre tutte in lotta feroce tra loro. Più assurdi e idioti di così i cleri non potrebbero essere. Le vere armi di distruzione di massa sono la bibbia e il monoteismo: la prima fa da innesco alla seconda, così come la atomica fa da innesco all’H.
    Altro che “amici della vita” come blaterano certi cialtroni più o meno opusdeiani, leccatori di scarpettine rosse! Altro che il blaterare di “degradazione dell’ellenisno”! Prima di pronunciare la parola “ellenismo” ci si dovrebbe almeno lavare la bocca. E magari anche disintossicarsi il cuore, il cervello e l’anima.
    Mah.
    pino

  31. Rachamim
    Rachamim says:

    IL RIFIUTO DELL’ELLENISMO=IL RIFIUTO DELL’IDOLATRIA
    Durante il suo regno Alessandro il Macedone, Alessandro Magno, assoggetta prima la Grecia, poi le regioni appartenenti
    all’impero persiano; rivolge quindi la sua attenzione ai paesi mediterranei, e siccome da sempre la Giudea è una
    via di primaria importanza fra oriente e occidente sia per il commercio, sia per scopi militari, Alessandro la conquista
    senza peraltro trovare alcuna resistenza da parte della popolazione dal momento che fino ad allora era stata sotto il
    dominio persiano.
    Le varie provincie dell;impero fondato da Alessandro, pur sottoposte al governo centrale, godono di una notevole
    autonomia. Il giovane imperatore, innamorato della cultura greca, si adopera a diffonderla presso tutti i popoli sottomessi.
    Fu lui, infatti, a dare inizio all’epoca che viene definita ellenistica, epoca di grande rinnovamento culturale e
    artistico, terminata con la conquista della Grecia da parte dell’impero romano.
    La tradizione ebraica afferma che Alessandro rimase profondamente colpito anche dalla cultura dei savi di Israele coi
    quali ebbe frequenti contatti; su questo argomento il Midrash, che sempre su basi storiche, ci fornisce interessantissime
    testimonianze. Tuttavia numerosi ebrei si lasciarono influenzare dalla cultura greca, dall’ellenismo, giunto
    all’epoca al culmine del suo splendore.
    La civiltà religiosa e sociale ebraica, fondata sulla Torah e sulla letteratura profetica che insegnano monoteismo e
    l’uguaglianza tra tutti gli uomini, è però radicata e diversa da quella greca che erge i suoi ideali sulla forza e sulla
    bellezza fisica, suoi valori artistici e sull’idolatria. Questa distanza culturale impedisce che l’ellenismo penetri
    in profondità soprattutto tra la popolazione strettamente legata e fedele agli ideali ebraici.
    Alla morte di Alessandro Magno (IV sec. A. Era Cristiana) il regno si smembra e sovrani dei vari stati divengono i
    diadochi.
    Segue un periodo molto confuso di lotte, alla fine delle quali la maggior parte dell’impero di Alessandro viene
    diviso fra Egitto sotto il dominio dei Lagidi, e Siria, sotto quelli dei Seleucidi.
    La Giudea rimane in un primo tempo sotto l’Egitto sul trono del quale si succedono tre re lagidi uno dei quali,
    Tolomeo II Filadelfo, commissiona la traduzione della Bibbia in greco: fatto di grande rilievo poiché da questo momento
    la Bibbia che, scritto in ebraico, era praticamente inaccessibile alle culture di lingua diversa, può essere letta e studiata
    anche dai non ebrei.
    Tale lettura esercita una notevole influenza sulle classi più culturalmente preparate e sui filosofi già alla ricerca di una
    concezione religiosa e sociale diversa da quella dell’epoca: ed è così che tutta la civiltà successiva darà fortemente
    influenzata sia dalla cultura ellenistica, sia da quella ebraica.
    egue un periodo di lotte fra Lagidi e Seleucidi che si riflettono anche in Giudea con alternarsi di momenti più o meno
    tranquilli, e infine la Giudea passa sotto il dominio dei Seleucidi.
    Antioco III, re di Siria, non esercita un potere troppo oppressivo, ma si arroga il diritto di destituire e nominare i sommi
    sacerdoti ebrei. Sotto Antioco IV si verificherà una scandalosa lotta di potere tra due personalità ebraiche, che avevano
    ellenizzato i loro nomi in Giasone e Menelao, lotta che coinvolge moralmente e materialmente tutta la popolazione
    ebraica.
    Molti del popolo in Giudea simpatizzavano invece coi chassidim, gli ebrei ligi alle leggi della Torah, perché ritenevano
    che l’eccessiva influenza dell’ellenismo sulla cultura ebraica potesse portare all’annullamento della
    sua identità.
    Diviene re Antioco IV che si trova a governare popoli di diverse e non omogenee culture: ritiene di poter ovviare a tale
    difficile situazione imponendo a tutti, compresi gli ebrei, una totale ellenizzazione che significava anche accettazione del culto idolatra.
    La cultura ellenistica era penetrata senza difficoltà fra la popolazione ebraica affascinata dall’arte,
    dall’amore per l’estetica, dalla filosofia greca. I giovani si erano appassionati agli esercizi ginnici e
    frequentavano con entusiasmo il gymnasium, le palestre.
    Ma nessuno dei predecessori di Antioco IV si era intromesso nel credo ideologico ebraico, salvaguardando, almeno agli
    occhi degli ebrei, la loro stessa libertà civile, sostanzialmente coincidente secondo la loro cultura con la libertà religiosa.
    L’obbligo di accettare il culto dei greci che sottintendeva il riconoscimento di tutto il suo pittoresco e variopinto
    Olimpo, non aveva suscitato alcun risentimento presso i popoli idolatri abituati sempre ad aggiungere con la massima
    disinvoltura ai propri anche gli dèi dei conquistatori; nella Giudea, invece, questa imposizione suscitò una reazione
    violentissima soprattutto fra i chassidim, i fedeli, i pii, che, come già detto, avevano sempre guardato all’ellenismo
    con diffidenza, e inoltre non erano mai stati favorevoli alla dinastia dei Seleucidi che si era troppo immischiata nelle
    questioni religiose ebraiche.
    Ma il potente Antioco IV, che si fa chiamare Epifane, “Dio che si manifesta”, ma che gli ebrei chiamano
    Epimane, “il pazzo”, non può permettere che un piccolo popolo quale quello degli ebrei resti apertamente
    fedele a un’ideologia monoteista in aperto contrasto con quella di Stato e completamente diversa da quella degli
    altri popoli del suo impero.
    Di fronte al tenace rifiuto degli ebrei di accettare l’idolatria greca, assume un atteggiamento apertamente
    persecutorio che mira a colpire il cuore della fede ebraica: il 25 di Kislev fa erigere un altare a Giove sul monte del
    Tempio, proibisce lo studio della Torah, la pratica della circoncisione, l’osservanza del Sabato e delle feste. I rotoli
    della Torah vengono bruciati sulle pubbliche piazze. A Gerusalemme viene compiuta una strage fra la popolazione
    fedele all’ebraismo e costruita una fortezza, l’Acra, presidiata da truppe siriache.
    Fra gli ebrei si verificano atti di eroismo: al vecchio Eleazar viene promessa salva la vita purché compia anche solo il
    gesto di mangiare carne di maiale per dare una dimostrazione al popolo. Eleazar rifiuta e viene ucciso.
    Anna, madre di sette figli, li esorta a rifiutare l’imposizione di Antioco di inchinarsi agli idoli, e li invita a proclamare
    apertamente la loro fede in Dio: i suoi figli vengono torturati e uccisi davanti ai suoi occhi, precedendo di poco la sua
    stessa sorte.
    Ma il popolo ebraico non si arrende: il precetto della circoncisione viene effettuato segretamente, le feste celebrate
    nell’intimità delle case, la Torah insegnata di nascosto.
    Antioco non sopporto la resistenza passiva della popolazione e invia nei vari paesi suoi funzionari a edificare altari su cui
    far sacrificare agli dèi animali impuri, in particolare maiali, dagli stessi ebrei. Per compiere il sacrificio vengono scelte di
    proposito eminenti personalità del mondo ebraico. Se rifiutano vengono uccise. Antioco spera che vedendo i loro capi
    profanare apertamente e pubblicamente il proprio credo, anche la popolazione si arrenda alle imposizioni siriache; se
    questo tentativo fallisse confida tuttavia di fiaccare la volontà del popolo di fronte al martirio dei capi.
    Alcuni funzionari siri giungono a Modi’in, piccola città dove si era rifugiato Mattatià della famiglia degli Asmonei, che
    era stato il Kohen Gadol, il Sommo Sacerdote.
    Anche lì viene edificato un altare e viene imposto a Mattatià di compiere il sacrificio.
    Mattatià uccide il funzionare, poi distrugge l’altare.
    E’ l’inizio della rivolta.
    Mattatià e i suoi cinque figli, Jochanan, Simeone, Giuda, Gionata e Eleazaro, abbandonano Modi’in e si rifugiano
    sugli impervi monti della Giudea.
    La notizia di questo atto di coraggio si diffonde. Una nuova speranza accende gli animi. Intorno a Mattatià e ai suoi figli si
    riuniscono tutti coloro che, intolleranti dell’oppressione siriaca, scelgono la strada della ribellione per mantenere la
    propria libertà. Sui monti della Giudea si formano centri di raccolta e rifugi in cui vivere, e organizzare azioni contro i siri.
    Giuda, uno dei figli di Mattatià, prende il commando dei ribelli.
    Si verifica così la prima guerra partigiana della storia: una guerriglia che non dà tregua alle truppe sire impedendo loro i
    movimenti tra una città e l’altra, cogliendo di sorpresa e disarmando i drappelli in transito, e mettendo in seria
    difficoltà tutta la bene organizzata e potente macchina bellica sira.
    Gli ebrei combattono all’insegna dell’improvvisazione, ma hanno un’ottima conoscenza del
    territorio e dei monti, e soprattutto fede e un ideale da difendere.
    Per questa tattica di continuo martellamento sul nemico Giuda merita il titolo di Maccabi, da maccab,
    “martello”, appellativo con cui in seguito vengono designati anche tutti i suoi fratelli conosciuti infatti come i
    fratelli maccabei.
    La guerriglia si trasforma in una vera e propria guerra: l’entusiasmo di Giuda e dei suoi soldati ha spesso la
    meglio sul potente esercito nemico. Gli attacchi compiuti dagli ebrei sono preceduti da discorsi di Giuda , da preghiere e
    da digiuni.
    Antioco manda nuovi generali e nuovi soldati in Giudea, ma si trova in una difficile situazione politica. Inoltre si sta
    affacciando sul Mediterraneo una nuova, pericolosa potenza: Roma, che sta combattendole guerre puniche per il
    predominio del Mediterraneo.
    Le vittorie conseguite mettono Giuda in condizione di attaccare Gerusalemme. La fortezza sira, l’Acra, cade; il
    Tempio viene liberato, ma è necessario riconsacrarlo con l’accensione del Ner Tamid, un lume che non doveva
    mai, per nessuna ragione, essere spento in quanto testimonianza della vigile presenza e della fede del popolo in Dio.
    Ma i siri avevano imperversato nel Tempio rubando e distruggendo tutto ciò che vi era contenuto, perfino l’olio
    consacrato necessario per riaccendere il lume: in tutto il Tempio viene ritrovata una minuscola ampollina ancora sigillata,
    ma il suo contenuto potrà garantire luce solo poche ore e per prepararne dell’altro occorrono per lo meno otto
    giorni!
    Nasce una discussione fra i Sacerdoti: bisogna rinviare la consacrazione di otto giorni, o riconsacrare subito il Tempio
    pur sapendo che l’olio non basterà il tempo necessario a prepararne della’altro e che quindi a un certo
    punto si spegnerà?
    La fede ha il sopravento, il lume viene acceso e il Tempio riconsacrato.
    E, racconta il Midrash, accade il miracolo: il poco olio dura otto giorni, e il Ner tamid non si spegne.
    Nel trattato Shabbath della Mishnah leggiamo:
    Che cosa significa Chanukkah? Quando i greci entrarono nel Tempio profanarono tutto l’olio che vi si trovava, ma
    quando i re della casa degli Asmonei li sopraffecero e furono vittoriosi, cercarono nel Tempio e trovarono soltanto
    un’ampollina d’olio con il sigillo del sommo sacerdote che conteneva olio appena sufficiente per un giorno:
    e accadde un miracolo e durò per otto giorni.
    u così istituita la festa di Chanukkah, “inaugurazione” e quindi “riconsacrazione”, e i Maestri
    ritennero giusto che durasse otto giorni, anche in analogia con la ricorrenza di Sukkoth, la più lunga delle ricorrenze
    sacre stabilite della Torah (cf Lv 23).
    Durante questi otto giorni in ogni casa ebraica vengono accese le luci, per perpetuare il ricordo del miracolo
    dell’olio e celebrare la vittoria della fede.
    E’ significativo che le luci siano accese vicino alla finestra perché i passanti le vedano, gioiscano e ne traggano
    un monito: non solo la vita del prossimo è sacra, ma anche i suoi ideali.
    Fonte: Le pietre del tempo di Clara ed Elia Kopciowski

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro rachamim,

    “degrado dell’ellenismo..già, partiamo di qui , e cioè da una cosa che più ovvia di così si muore.
    L’ellenismo fu fin da Alessandro il macedone il tentativo più alto di avviare i popoli verso un “sincretismo” religioso e culturale .
    Ovvio che la prima delle Religioni Monoteistiche , chiamasse tutto ciò Degrado.

    Cominciamo da qui va benee procediamo per gradi, aspetto un tuo contraddittorio su quanto da me affermato.

    cc

  33. Peter
    Peter says:

    xNicotri
    due considerazioni ‘en passant’ sul suo ultimo post.
    Le banane: non sapevo che fossero fonte di tanti e tali risentimenti finche’ non ho visto la scritta ‘fair trade bananas’ in un noto, e vasto, supermercato qui in GB. Ted mi spiego’ cosa ‘fair trade’ significasse nel contesto, ed allora ho capito maglio il significato di ‘repubblica delle banane’. Noi americani, diceva lui, mangiamo le banane a spese del terzo mondo. Diceva americani per occidentali, ovviamente. Oddio. E diceva anche che era ‘very good of them’ esporre tale advert in un supermarket di tali dimensioni.
    Sull’oro nero, ho visto ‘there will be blood’ con Daniel D. Lewis. Un film orrendo, che pero’ esprime bene la metafora tra petrolio e sangue, quindi vampirismo. Notare il carattere ‘gotico’ delle scritte del film.
    Spero proprio che lei sia ‘cassandreo’ (a vuoto) sulla prossima guerra in Iran di Obama. O e’ fuorviato da ‘l’ingranaggio’ del vecchio Sartre? spero proprio di si’. Credo che su quello si sbagli rotondamente

    un caro saluto

    Peter

  34. Rachamim
    Rachamim says:

    Caro Nicotri , provi lei prima di pronunciare la parola “Ebraismo ” o “Thora” a lavarsi almeno la bocca. E magari anche disintossicarsi il cuore, il cervello e l’anima. Rodolfo

  35. Rachamim
    Rachamim says:

    Caro controcorrente
    avevo previsto, e nello stesso attimo 22:18, ti ho scritto una esauriente risposta.
    Ahahahahahahahahahahahahahahaha, forte, non è vero?

  36. Rachamim
    Rachamim says:

    E veni Natali, senza rinari, mi leggiu u giunnali e mi vaiu a cuccà.
    E vatti a cuccà.
    Buonanotte a tutti

  37. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    forse dovrebbe lei disintossicarsi in toto dal Talmud e bibbia ebraica, se e’ vero la meta’, anzi un terzo, di quello che ne e’ stato pubblicato negli ultimi giorni sul blog . O e’ sempre questione di interpretazioni? In claris verbis, non fit interpretatio

    Peter

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro rachamim,

    devo dire che da buon “apatico” ellenista ti ho fatto una domanda molto più semplice , ovvero è naturale o no che il Monoteismo per antonomasia combatta il 2sincretismo” ovvero il tentativo interculturale tra i popoli..
    Non do infatti un giudizio di merito ,ovvero se ciò sia bene o no,ti ho solo fatto una domanda a cui si può rispondere si, no, non lo so , ma vedi, ect,ect non farmi “interpretare ciò che non sono in gardo di fare o di leggere tra le righe di passi ..
    Sintetizza per me , io mi fido delle tue “sintesi”..

    cc

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    PARLAR CHIARO..!!!

    Sarà magari sconfitto dal poppolo, ma almeno per il momento è uno che parla chiaro e di Politica ,non di altro..

    E Soru ci sarà: “Da dopodomani sarò in giro per i paesi della Sardegna a raccontare cosa abbiamo in questi anni e a presentare un programma certamente diverso da quello della destra”.

    cc

  40. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X rachamim,

    già peccato che la storia sia raccontata solo dai maccabei ( i martelli di Dio) , mentre sembra anche che una della ragioni della lotta, oltre che la lotta contro gli” idolatri” sia stata anche ..come dire più “prosaica” ovvero il tesoro di Gerusalemme…
    Money, sempre money alle radici..

  41. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ma Luca era Gay,o non era Gay..?

    inizia un tormentome mediatico di quelli corposi , cosa non si fa per “quattro canzonette”.
    Se non fosse per alcune questioni serie del tipo l’omosessualità è una “malattia” dalla quale si può guarire ,basta affidarsi a degli “istituti specializzati in Santologia”,ci sarebbe da congratularsi con Bonolis per il magnifico Colpo mediatico…!
    Un pò meno per qualcuno che magari tra qualche anno potrebbe essere “ricoverato”in qualche struttura per essere guarito …..tanto è una malattia …che si può curare…
    Siamo comprensivi, siamo buoni a Natale,cominciamo a dare contributi per l’ istituzione di Cliniche per la cura dell’Omosessualità , bisogna essere previdenti.
    Versamento cc n° 616161 presso Pio Albergo ect,ect che già si sta attrezzando…ect,ect
    Aids, ect ect,possono nel frattempo aspettare tanto ect,ect

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    Mio caro, immenso, sublime marco tempesta, provi a fare un piccolo ragionamento. Dunque, dunque: “tre nazioni sostenute da altre nazioni stavano per fare la pelle ad Israele”. Innumeri orde di barbari Golia si scagliavano contro il povero Davide.
    Il quale Davide le ha fatte fuori tutte in sei (SEI; S E I; S-E-I) giorni. Meglio ancora del Blitzkrieg nazista, perdinci!
    Mio immenso genio, provi ad usare il suo cervello invece della propaganda del MEMRI: se REGOLARMENTE gli israeliani battono gli arabi in pochi o pochissimi giorni vuol dire che c’è una sproporzione di forze enorme e quindi che il vero Davide sono se mai proprio gli arabi. O no? Ha capito mio geniale amico?
    Lo scopo di tutto questo è quello di dividere i paesi arabi in modo da controllare meglio le risorse petrolifere. Quando non ci sarà più petrolio di Israele non importerà più nulla a nessuno.
    Quanto alle famose teocrazia, i cani da guardia dell’Usaegetta nella regione, guarda caso sono sempre state le più favorevoli alla pace con Israele. Per altro non si capisce proprio cosa importerebbe a quelli che sono i paesi più ricchi del mondo, se anche altri si arricchissero.
    Su, caro: un altro tentativo e vedrà che potrà andarle meglio.
    Dire poi che lei non ci vede chiaro è un eufemismo: lei non ci vede per nulla. Ad esempio la mia posizione sul Medioriente, che è chiarissima, visto che la ripeto da anni

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Il signor Rachamim, al quale preferisco non rivolgermi, mi ha invitato a sciacquarmi io la bocca, ecc., prima di pronunciare le parole ebraismo e torà, che lui chissà perché mette sempre con la maiuscola, cosa che mi pare peraltro non faccia per gli equivalenti altrui. Il signore in questione si è adirato perché io nel mio post precedente ho scritto: “Prima di pronunciare la parola “ellenismo” ci si dovrebbe almeno lavare la bocca. E magari anche disintossicarsi il cuore, il cervello e l’anima”. Cosa cavolo c’entri l’ebraismo e la torà con la mia affermazione lo sa solo Lucifero. E’ come se fosse intervenuto un islamico o un cattolico dicendo che devo sciacquarmi la bocca, ecc., prima di nominare il corano o i vangeli. Mah.
    In ogni caso, l’ accostamento fatto da Rachamim è talmente strumentale e forzato da apparire anche a un cieco platealmente disonesto, e fornisce la misura del veleno che il signor Rachamim vuole assolutamente riversare qui, per fare deragliare il blog o comunque portarlo su tematiche che oltre una certa misura interessano solo lui. Staffetta con un suo simile precedente? Si direbbe, stando ai fatti.
    Che tristezza la fissazione piagnona e la maleducazione di certa gente.
    pino nicotri

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    ho letto il suo messaggio n. 244. Pare che lei stia cercando di fare un confronto tra ebraismo e cristianesimo. Intento magari anche interessante solo che io sono del tutto ateo e quindi non mi importa nulla del cristianesimo come anche dell’ebraismo.
    Il resto del suo discorso mi è abbastanza oscuro.
    Vede Rodolfo, delle due l’uno: o veramente voi siete il popolo di Dio ed allora dovreste essere eticamente impeccabili mentre la vostra Bibbia dimostra che non lo siete. Oppure siete un popolo come tutti gli altri ed allora vi si giudica come tutti gli altri e come tutti gli altri potete avere cose buone o cattive.
    Tuttavia la Bibbia, che è il vostro testo sacro, è un testo repellente anche se alcune parti possono contenere concetti saggi ed umanamente accettabili.
    Ma non è accettabile l’integralismo delle vostre posizioni e la vostra assoluta incapacità di confrontarvi con il resto del mondo se non alle vostre condizioni: Se voi viveste su Marte sarebbe possibile, ma in una zona nevralgica come il Medioriente non è mai stato possibile. E’ quello che di voi hanno detto tutti i popoli dell’antichità nessuno escluso ed erano popoli che non hanno mai imposto fedi e credenze a nessuno ma le hanno accolte tutte.
    Le rispondo ora per punti:
    1. Se Israele è la vostra terra allora la Gallia è terra italiana visto che faceva parte dell’impero romano. La Palestina è dei palestinesi. Avete vinto con la forza ma non avete il diritto, la vostra vittoria è solo una sconfitta della giustizia.
    2. Naturalmente in nessun paese, neppure nei più selvaggi, ci sono solo cose cattive. Ma il popolo di Dio non deve averne neanche mezza.
    3. Se le cose scritte sono vero, fanno parte del vostro passato. E secondo me anche del vostro presente. Mi dispiace. Proprio come i massacri in Etiopia fanno parte del mio.
    4. “Ammesso e non concesso….” Non capisco cosa vuol dire.
    5. Come ho già detto nei suoi confronti ci sono, qui nel blog, atteggiamenti di intolleranza che a me sembrano inaccettabili. Io non sono d’accordo con lei su nulla ma non ho mai detto che lei se ne deve andare. Se lei ricorda, non l’ho mai detto nemmeno allo huato van ghetz. Io, se un posto mi sta stretto per le più svariate ragioni, sono abituato ad andarmene via io non a cacciare gli altri. Io la chiamo buona educazione ma forse la si potrebbe definire anche uguaglianza di diritti, che è una caratteristica della sinistra. Purtroppo spesso la sinistra se ne dimentica e diventa intollerante.
    Devo anche dirle che, continuando a non condividere nulla di quello che lei scrive, l’ho sempre giudicata in buona fede. Un giudizio che invece non riconosco né al Popeye né allo huato van ghetz.
    Un cordiale saluto ed ancora Buone Feste. U.

  45. Robert Fisk: persino io m'interrogo sulla "verità"sull'11 settembre
    Robert Fisk: persino io m'interrogo sulla "verità"sull'11 settembre says:

    Robert Fisk: persino io m’interrogo sulla “verità”sull’11 settembre
    Ogni volta che all’estero discuto di Medio Oriente c’è sempre qualcuno fra il pubblico – solo uno – che io chiamo il “delirante”. Mi perdonino qui tutti gli uomini e le donne che vengono alle mie discussioni con domande brillanti e pertinenti – spesso abbastanza umilianti per me in quanto giornalista – e che dimostrano di comprendere la tragedia del Medio Oriente molto di più dei giornalisti che la raccontano. Ma il il “delirante” è reale. Ha preso forma a Stoccolma e a Oxford, a San Paolo e a Yerevan, al Cairo, a Los Angeles e, sotto forma femminile, a Barcellona. Non importa qual’è il paese, ci sarà sempre un “delirante”.
    Le sue domande fanno più o meno così: “Perchè, se credi di essere un giornalista indipendente, non racconti ciò che veramente sai sull’11 Settembre? Perché non dici la verità – che l’amministrazione Bush ( o la CIA o Mossad, decidi tu) ha fatto esplodere le Torri Gemelle? Perché non sveli i segreti che stanno dietro l’11 Settembre?” In ognuno di questi casi si suppone che Fisk sa – che Fisk ha una scrivania piena di fatti concreti e
    blindati contenenti la prova finale di quello che “tutto il mondo sa” (questa spesso è la frase utilizzata) – di chi ha distrutto le Torri Gemelle. A volte il “delirante” è chiaramente stremato. Un uomo a Cork mi ha gridato la sua domanda e poi – nel momento in cui suggerivo che la sua versione dei fatti era un po’ bizzarra – ha lasciato l’aula, urlando insulti e prendendo a calci le sedie.

    Spesso ho provato a dire la “verità”: che mentre ci sono delle domande senza risposte sull’11 Settembre, io sono il corrispondente del Medio Oriente per l’ Indipendent, non il corrispondente della cospirazione; che ho già abbastanza fatti reali fra le mani in Libano, Iraq, Syria, Iran, il Golfo, ecc, per occuparmi di fatti immaginari a Manhattan. La mia versione finale – un argomento decisivo, secondo me – è che l’amministrazione Bush ha sbagliato tutto ciò che ha cercato di fare in Medio Oriente – militarmente, politicamente, diplomaticamente -; quindi come diavolo poteva risolvere con successo il crimine internazionale contro l’umanità negli Stati Uniti l’11 Settembre 2001?

    Beh, sono ancora di questa opinione. Qualsiasi corpo militare che afferma – come gli americani hanno fatto due giorni fa – che al-Qa’ida è in fuga, non può essere capace di risolvere niente delle proporzioni dell’11 Settembre. “Abbiamo distrutto al-Qa’ida, facendoli fuggire” ha detto il Colonnello David Sutherland in riferimento all’operazione il cui ridicolo nome in codice è “Martello Fulminante” nella provincia irachena di Diyala. “La loro paura di affrontare le nostre forze prova che i terroristi sanno che non esiste un rifugio sicuro per loro”. E tanto altro ancora, tutto falso.
    In poche ore al-Qa’ida ha attaccato Baquba con la forza di un battaglione e massacrato tutti gli sceicchi del luogo che si erano arresi agli Americani.
    Mi ricorda il Vietnam, la guerra che George Bush guardava dai cieli del Texas – cosa che spiega come mai questa settimana ha confuso la fine della guerra del Vietnam con il genocidio in un altro paese chiamato Cambogia, la cui popolazione alla fine è stata soccorsa dagli stessi Vietnamiti, contro i quali colleghi più coraggiosi di Mr Bush avevano combattuto a lungo.

    Ma, andiamo avanti. Sono sempre più preoccupato dell’inconsistenza della versione ufficiale dell’11 Settembre. Non si tratta solo di ovvie contraddizioni: dove sono i pezzi dell’aereo (motore, ecc) dell’attacco al Pentagono? Perché gli ufficiali coinvolti nel volo United 93 (che cadde in Pennsylvania) sono stati messi a tacere? Perché le macerie del volo 93 erano sparse per miglia e miglia quando si supponeva che fosse caduto intero?

    Ripeto, non sto parlando della folle “ricerca” di David Icke di Alice nel Paese delle Meraviglie e il Disastro del World Trade Center – che indurrebbe ogni uomo sano di mente a tornare a leggere l’elenco telefonico. Sto parlando di fatti scientifici. Se è vero, ad esempio, che il cherosene brucia a 820° in condizioni ottimali, come hanno potuto le travi d’acciaio delle torri gemelle – il cui punto di scioglimento si suppone sia a circa 1480° – rompersi nello stesso momento? ( Sono cadute in 8,1 e 10 secondi). E che dire della terza torre – il cosiddetto Edificio 7 del World Trade Center ( o Salmon Brothers Building) – che è caduta su se stessa in 6,6 secondi alle 17:20 dell’11 Settembre? Perché è caduta in maniera così ordinata quando nessun aeroplano l’aveva colpita? L’American National Institute of Standards and Technology fu istruito di analizzare le cause della distruzione di tutti e tre gli edifici. Non hanno ancora fatto rapporto sull’edificio 7. Due eminenti professori americani di ingegneria meccanica – sicuramente non facenti parte della schiera dei “deliranti” – stanno adesso mettendo in discussione da un punto di vista legale i termini di riferimento di questo rapporto finale, sulla base del fatto che questo potrebbe essere “fraudolento o fuorviante”.
    Giornalisticamente ci furono parecchie cose strane sull’11 Settembre. I primi racconti dei reporter che sentirono “esplosioni” nelle torri – che potevano essere benissimo le travi che si stavano rompendo – sono facili da respingere.

    Meno facile il racconto che il corpo di una hostess fu trovato in una via di Manhattan con le mani legate. Ok, diciamo pure che fu soltanto una diceria del tempo, così come che la lista della CIA dei dirottatori suicidi arabi, che includeva tre uomini che erano – e lo sono ancora – più che vivi e del Medio Oriente, fu un primo errore di intelligence.

    E che dire della misteriosa lettera presumibilmente scritta da Mohamed Atta, il dirottatore-assassino dal volto sinistro, il cui consiglio “islamico” ai suoi raccapriccianti compagni – rilasciati dalla CIA – sconvolse ogni amico
    musulmano che conosco del Medio Oriente? Atta menzionava la sua famiglia – che nessun musulmano, anche se ignorante, avrebbe mai incluso in una simile preghiera. Ricorda ai suoi complici assassini di dire la prima preghiera del giorno e poi la cita. Ma nessun Musulmano avrebbe bisogno di farsela ricordare – né si aspetterebbe il testo della “Fajr” scritto nella lettera di Atta.

    Lasciatemelo ripetere. Non sono un teorico della cospirazione. Risparmiatemi i “deliranti”. Risparmiatemi i complotti. Ma come chiunque altro, vorrei conoscere l’intera storia dell’11 Settembre, non di meno perché è stata la scintilla della forsennata, falsa “guerra al terrore” che ci ha portato al disastro in Iraq e in Afghanistan e in gran parte del Medio Oriente. Il consigliere di Bush, felicemente dimesso, Karl Rove, una volta ha detto che ” adesso siamo un impero – creiamo la nostra stessa realtà”. Davvero? Almeno ditecelo. Farebbe smettere la gente di prendere a calci le sedie.

    Note:
    Link al testo originale in inglese:
    http://news.independent.co.uk/fisk/article2893860.ece

    Traduzione di Angela De Nicola per http://www.peacelink.it Il testo è liberamente utilizzabile per fini non commerciali, citando la fonte, l’autore ed il traduttore.

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