Afganistan: quanta ipocrisia (e ignoranza). Ho denunciato 20 anni fa l’obbligo degli immigrati musulmani di predicare la sharia anche in Italia e in Europa, ma i politici se ne sono strafregati. E ora la sharia la scoprono, sì, ma solo in Afganistan. Intanto continuiamo a leccare il culo all’Arabia Saudita, che la sharia ce l’ha come Costituzione.

https://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/afghanistan-sharia-e-caccia-ai-collaborazionisti-amori-usa-nellislam-estremo-i-precedenti-in-francia-e-italia-3400287/

Tanta retorica, ovviamente nascondendo il tradimento compiuto anche contro la stessa S. Anna di Stazzema col disonore dell’Armadio della Vergogna

Il presidente della Repubblica anziché tacere avrebbe potuto e dovuto spiegare e chiedere perdono agli abitanti di S. Anna di Stazzema e a  tutti gli altri traditi dalla nostra vigliaccheria. Invece…. silenzio. Italiani sempre e solo “brava gente”! A partire dal nostro presidente.
https://www.repubblica.it/politica/2021/08/12/news/mattarella_sant_anna_di_stazzema-313795664/?ref=RHTP-VS-I287409039-P8-S8-T1

https://it.wikipedia.org/wiki/Armadio_della_vergogna#I_contenuti_rinvenuti

Iniziative dell’Unione Europea contro il riciclaggio di danaro illegale. Spazzata via una nostra norma.

Mario Lettieri*  Paolo Raimondi**  *già sottosegretario all’Economia **economista

L’Europol stima che l’1% del Pil dell’Unione europea, equivalente a circa 160 miliardi di euro, è coinvolto in attività finanziarie illegali. E’ clamoroso il caso della filiale estone della banca danese Danske Bank, che dal 2007 al 2015 sarebbe stata il veicolo di transazioni molto sospette per oltre 200 miliardi di euro.

Del resto è risaputo che il riciclaggio di soldi per fini illegali, per il sostegno al terrorismo e per l’evasione e l’elusione fiscale ha assunto dimensioni preoccupanti. Anche le reti criminali si sono dimostrate molto esperte a “dribblare” i regolamenti e i controlli dei singoli Paesi, sfruttandone le differenze, le incongruità e anche le reciproche avversità.

In questa materia l’Unione europea si “barcamena” tra un desiderato coordinamento centralizzato e i provvedimenti dei diversi governi. 

Recentemente la Commissione ha presentato delle condivisibili proposte legislative al Parlamento e al Consiglio europeo per consolidare le norme Ue per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Da notare che inizialmente l’iniziativa era stata osteggiata da alcuni Paesi membri, tra cui Cipro, Malta ed Estonia.

Non convincente, invece, è l’introduzione del massimale di 10.000 euro per i pagamenti in contanti. Si ricordi che in Italia esso è di 2.000 euro. In un attimo, tutta la passata battaglia ideologica di casa nostra sull’argomento è stata spazzata via.

Il citato pacchetto mira anzitutto a creare una nuova autorità europea in materia di riciclaggio. E’ previsto un regolamento con norme direttamente applicabili. C’è una direttiva, relativa agli organismi di vigilanza, da recepire ai vari livelli nazionali. Lungimirante, ci sembra, è il regolamento per tracciare i trasferimenti in cripto-valute.

La nuova autorità europea dovrebbe rafforzare la vigilanza e prevedere un unico sistema integrato per meglio coordinare gli organismi nazionali di monitoraggio. Gli attuali registri nazionali dei conti bancari dovrebbero essere collegati tra loro, consentendo alle varie Unità d’informazione finanziaria di accedere rapidamente ai movimenti sui conti correnti.  

Compito non secondario sarebbe la vigilanza su alcuni enti finanziari che si ritengono più rischiosi.

Per quanto riguarda le cripto-valute e le cripto-attività, si rileva che attualmente solo alcuni prestatori di detti servizi sono soggetti alle norme di antiriciclaggio. Il che è una negligenza grave che potrebbe essere sfruttata anche da interessi illegali. Perciò è positiva la previsione di modifiche per la tracciabilità dei trasferimenti di cripto-attività, come i bitcoin. Saranno inoltre vietati i portafogli anonimi di cripto-attività.

Naturalmente il riciclaggio è un fenomeno globale che richiede una forte cooperazione internazionale. La Commissione è già parte del Gruppo di azione finanziaria internazionale (Gafi), che è il garante a livello mondiale della lotta al riciclaggio di denaro. Gli elenchi del Gafi saranno inseriti in quelli dell’Ue. Essi avranno una “lista nera”, in cui figurano la Corea del Nord e l’Iran, e una “lista grigia”.

Quest’ultima comprende 22 Stati. Oltre a quelli sospettati di terrorismo o coinvolti in guerre, ci sono alcuni dei paradisi fiscali più “gettonati” da interessi europei, tra cui le Barbados, le Cayman, Giamaica, Panama Albania e Malta (!). Anche la Romania stava per esservi inclusa.

E’ incredibile che vi siano coinvolti dei Paesi europei e persino dell’Ue!

Il documento è ricco di dati che evidenziano i rischi connessi ai vari settori economici influenzati o influenzabili dal riciclaggio di soldi sporchi. Ad esempio, si afferma che esso opera principalmente ancora attraverso il trasferimento di contanti e che le banconote da 500 euro sono state largamente usate a tal fine. Si stima che a livello mondiale il riciclaggio sfrutterebbe il mercato immobiliare per 1.600 miliardi di dollari l’anno e quello dei diamanti, che è concentrato soprattutto in Belgio. Il rapporto rileva la crescita dell’utilizzo dei paradisi fiscali quali veicoli per il riciclaggio: già nel 2016 i residenti Eu tenevano ben 1.600 miliardi di dollari nei centri off shore.  

Le nuove proposte della Commissione affrontano la sfida principale per il futuro dell’Unione: operare congiuntamente, senza sabotaggi di varia natura, per fronteggiare e sconfiggere il riciclaggio di soldi sporchi, che mina la sicurezza, la stabilità e il bilancio dell’Europa.

 

Marco Travaglio spara una grande fesseria, ma nessuno se ne accorge. Ignoranza dei giornalisti, che preferiscono il moralismo fuori luogo.

Sorprende che delle infelici frasi del discorso di Marco Travaglio a Bologna contro Mario Draghi nessuno si sia accorto dell’enorme fesseria declamata sotto il sole cocente, della quale parleremo più avanti,  e che tutti abbiano invece puntato il dito scandalizzati contro l’affermazione che l’attuale premier è stato un figlio di papà. A detta degli scandalizzati lo scandalo deriva dal fatto che Mario Draghi è rimasto orfano del padre, cioè del papà, a soli 15 anni “e l’anno dopo” (in realtà quattro anni dopo) anche della madre.
Come i libri di Storia insegnano, si può essere figlie e figlie di papà anche se orfani di entrambi i genitori fin dalla più tenera età, come dimostra la lunga serie di teste coronate diventate tali già da bambini per morte del genitore titolare del trono o di grandi ricchezze e annesso potere. Il padovano Carlo Draghi, padre di Mario,  non era un re, ma un dirigente della Banca d’Italia, proprio quella dove poi regnerà suo figlio, oltre che in seguito un dirigente dell’IRI e della Banca Nazionale del Lavoro. Posizione sociale, professionale ed economica più che solida quella del papà Carlo, già di per se capace di assicurare al figlio – anzi ai tre figli – una ottima educazione e formazione non solo scolastica, di quelle che un po’ per invidia si definiscono da figlio di papà. Anche se un tale papà passa a miglior vita quando il figlio è 15enne, questi non resterà certo sul lastrico. 
La madre di Mario Draghi, Gilda Mancini, era una farmacista titolare della  farmacia di famiglia a Monteverde, posseduta dal nonno e dal padre. Anche la mamma quindi, che scompare quando il figlio ha 19 anni, ha una ottima posizione economica e non lascia certo i figli sul lastrico. Tant’è che la figlia Andreina, diplomata al famoso liceo Tasso a Roma, ha potuto diventare una storica dell’arte e il figlio minore, Marcello, un imprenditore. Sia Marcello che Mario hanno frequentato a Roma il liceo classico dell’Istituto Massimiliano Massimo, retto dai gesuiti e mai frequentato da indigenti.
Tutte scuole più da figli di ricchi, o come si suol dire da “figli di papà”, e papà membri della classe dirigente, che scuole da figli di proletari. Tant’è che al Massimiliano Massimi il nostro futuro premier si è trovato nella stessa classe di Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, altri due bei figli di papà.  E in ogni caso a Monteverde molti ricordano (  https://web.archive.org/web/20140904171649/http://corriereirpinia.it/default.php?id=999&art_id=25000  ) le riunioni di famiglia dei Draghi per dividersi le non irrilevanti proprietà lasciate in eredità da genitori e nonni.
Come si vede, assolutamente fuori luogo dare addosso a Travaglio per avere definito Mario Draghi “figlio di papà”, anche se ha purtroppo usato un linguaggio piuttosto volgare e tranciato giudizi per emettere i quali Travaglio  non ha nessun titolo. Ma si sa, il successo, la comproprietà di un giornale ed esserne il direttore  possono anche insuperbire e dare un po’ alla testa. Così come può dare alla testa stare seduto e parlare sotto un sole boia al parco Cevenini di  Bologna, dove domenica scorsa alla festa nazionale di Articolo Uno Travaglio ha presentato il suo ultimo libro: “I segreti del Conticidio”. 
La tesi del libro è che il governo Conte è stato ucciso da un complotto ordito dai poteri massonici, con alla testa Draghi, e gestito dal Quirinale con il supporto operativo della Cia e di servizi segreti, ovviamente deviati. Complotto che ha armato la mano del killer Matteo Renzi fattosi assassino del governo Conte Due proprio quando, amato da tutti in Italia ed Europa, stava facendo cose meravigliose.
 
Veniamo ora all’enorme fesseria declamata dal direttore del Fatto Quotidiano e passata stranamente inosservata. Nel suo applaudito discorsetto seduto in poltrona  sotto un sole cocente Travaglio riferendosi al secondo governo di Giuseppe Conte ha tra l’altro detto:
 “E il problema è che quel governo era popolare per estrazione ma era popolare anche per la popolarità che aveva. Il presidente del consiglio era il presidente del consiglio più popolare degli ultimi venticinque anni (come risultava dai sondaggi fatti da Repubblica). E i ministri come Speranza erano ai primi posti della graduatoria della popolarità. E quindi voi capite per quale motivo invece di dire “sono popolari” si dice “sono populisti”: perché “popolare” è un pregio, “populista” è un difetto (l’”ismo” è sempre deteriore, no?).  (  https://www.primaonline.it/2021/07/26/328123/travaglio-lha-fatta-fuori-dalla-vaso-con-il-suo-intervento-alla-festa-di-articolo-1-grande-imbarazzo-di-speranza-che-non-ha-capito-la-strategia-del-direttore-del-fatto/  ).
Stando quindi a Travaglio, il suffisso “ismo” è tipico delle parole con le quali si vogliono indicare cose deteriori, spregevoli. E nell’applauso partito freneticamente nessuno si è accorto – come nessuno se n’è accorto neppure nei giorni successivi – che finisce in “ismo” anche la parola “giornalismo”, quella cioè indicante la professione dello stesso Travaglio. 
Per l’esattezza, come indica la Treccani ( https://www.treccani.it/vocabolario/ismo/  ), “ismo” è il suffisso di molti vocaboli astratti utilizzati per indicare dottrine e movimenti religiosi, sociali, filosofici, letterarî, artistici, politici (per es.: manicheismo, islamismo, socialismo, suffisso, empirismo, …). Per un totale di parole tra le 1537 (  https://www.parolecon.it/search.php?f=ismo&tv=2  ) e le 1552 (  https://www.listediparole.it/f/i/4/parolefinisconoismo.htm  ). 
Come si vede, anziché dare addosso a Travaglio per avere definito Mario Draghi “un figlio di papà”, meglio e molto più fondato sarebbe stato attaccarlo per la sua ignoranza della lingua italiana almeno per quanto riguarda i suffissi, a partire da quello della parola “giornalismo”. Ignoranza che per un giornalista, per giunta direttore di giornale, è molto più grave dell’ignorare che Draghi è rimasto orfano di padre a 15 anni e di madre a 19. 
Evidentemente però tale ignoranza è anche di tutti i colleghi che in preda al solito moralismo (suffisso in “ismo) un tanto al chilo hanno massacrato Travaglio per la faccenda “figlio di papà” anziché infilzarlo con la boiata dell’”ismo sempre deteriore”.  

La proposta del G20 per l’Africa

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi **  *già sottosegretario all’Economia  **economista

Lo sviluppo e il futuro dell’Africa sono sempre menzionati nelle conferenze internazionali dei Paesi cosiddetti avanzati. Ma spesso ci si ferma a mere parole vuote o a pochi aiuti caritatevoli. Eclatante è il caso della pandemia: nessuna sospensione dei brevetti dei vaccini che permetterebbe la loro produzione anche in loco ma tante promesse di “regalare” centinaia di milioni di dosi in modi e tempi troppo incerti. Eppure, tutti sanno che le economie dei Paesi africani sono state colpite duramente, in particolare quelli della regione sub sahariana. Sono state già penalizzate dalla Grande Crisi per responsabilità altrui. Si aggiunga che nei prossimi tre anni il debito pubblico dei Paesi africani supererà i 950 miliardi di dollari.

In questa situazione povera di idee e di interventi concreti, vi è, per fortuna, una iniziativa lungimirante, la proposta del cosiddetto “Release G20”, fatta da un gruppo di ong italiane impegnate nella cooperazione internazionale, coordinate dall’organizzazione LINK2007 con sede a Milano. Essa propone la ristrutturazione e la riconversione di parte del debito in investimenti in valuta locale finalizzati agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Nello specifico, si propone una conversione flessibile, totale o parziale, del debito sovrano di uno Stato africano debitore in un fondo in valuta locale. Ciò garantirebbe l’alleggerimento del peso del debito e nello stesso tempo favorirebbe il progresso delle comunità tramite l’avvio di investimenti produttivi di medio-lungo termine. Il fondo sarebbe gestito dal governo del singolo Stato, il quale, in assenza di pressioni dovute al debito, potrebbe promuovere e realizzare i progetti di sviluppo.

Al fine di garantire il rispetto dei principi di trasparenza, efficacia e accountability, “Release G20” prevede l’utilizzo di efficaci meccanismi di monitoraggio e di supervisione da parte del Ministero delle finanze dello Stato interessato e il coinvolgimento degli altri ministeri competenti e delle organizzazioni della società civile. Questi strumenti e procedure servirebbero a rafforzare le capacità amministrative e operative nell’utilizzo dei fondi.

La proposta è stata fatta pervenire al G20 a presidenza italiana. Pochi giorni prima della Conferenza ministeriale “Sviluppo” del G20 tenutasi a Matera il 29 giugno, essa è stata presentata in un incontro online, promosso dalla rete di ong LINK2007 in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Nel citato incontro online, cui hanno partecipato numerosi ambasciatori dei Paesi africani, il vice ministro Marina Sereni ha spiegato che «ridurre il debito dei Paesi più poveri è una sfida cui l’Italia non si sottrae, soprattutto ora che, con la crisi di Covid-19, diventa sempre più difficile, in particolare in Africa, perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu». Ha ricordato, inoltre, che “i ministri delle finanze del G20 stanno lavorando a strategie di finanziamento di questi obiettivi, accogliendo così le proposte che emergono, come nel caso di quest’incontro, dalle organizzazioni della società civile”.

Ibrahim Assane Mayaki, responsabile di “NEPAD”, l’agenzia per lo sviluppo dell’Unione Africana, ha dichiarato che “la ristrutturazione del debito può aiutare l’Africa ad andare avanti a perseguire gli obiettivi dell’Onu in tutti i settori chiave”. Ha ricordato che “il continente perde circa 90 miliardi di dollari ogni anno a causa di flussi finanziari illeciti. Per tale ragione, “Release G20” è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu”.

La trasformazione del debito sovrano in investimenti per la ripresa post Covid-19 sarebbe auspicabile non solo in una prospettiva politica di rafforzamento della collaborazione tra gli Stati ma anche per qualificare la cooperazione internazionale con l’avvio di un’effettiva programmazione di investimenti orientati dai principi dell’equità e della sostenibilità.

In un più recente incontro online organizzato dall’Eurispes, Roberto Ridolfi, presidente di LINK2007, ha invitato i Paesi BRICS a far propria e a sostenere con forza l’iniziativa “Release G20”. Il che non sarebbe irrilevante ai fini della sua concreta realizzazione.

 

 

 

Rischio d’inflazione oppure no?

Rischio d’inflazione oppure no?

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

Il rischio di una ripresa dell’inflazione c’è oppure no? Non si tratta di una questione accademica che tiene impegnati economisti e giornalisti del settore. E’ in gioco la tenuta del sistema già provato da due pesantissime crisi economiche e finanziarie in poco più di un decennio.

La discussione si è aperta anche all’interno del G30, il gruppo di esperti che hanno coperto le più alte cariche delle istituzioni monetarie e finanziarie internazionali.  

L’ex governatore della Bank of England, Mervyn King, senior member del G30, sostiene che “per la prima volta dagli anni ottanta coesistono due fattori che rendono l’inflazione un rischio serio: un eccessivo stimolo monetario e fiscale e una debole resistenza politica alla minaccia inflattiva”. E’ la stessa analisi espressa anche da Larry Summers, ex segretario al Tesoro americano, per quanto riguarda la situazione negli Usa e non solo.

I lockdown hanno avuto un forte impatto sulla domanda e sull’offerta. I dati raccolti dal 2019 indicano che in UK la fluttuazione della produzione è stata grande, ma si è mantenuta in linea con l’andamento in calo della domanda. Oggi si stima che il gap di produzione sia dell’1% nel primo trimestre del 2021 e dovrebbe azzerarsi all’inizio del 2022.

Sia chiaro. Nessuno mette in discussione il fatto che i governi e le banche centrali intervengano a sostegno delle economie, delle imprese e dei lavoratori. Se non fosse stato fatto il mondo sarebbe sprofondato in una crisi economica e sociale senza precedenti. La questione è come gestire gli interventi futuri senza comprometterelo sforzo fatto finora. Il livello d’inflazione tollerabile è, quindi, cruciale.

Si ricordi che l’aumento della spesa pubblica è finanziato non da tasse ma dalla creazione di moneta da parte delle banche centrali,tanto che da marzo 2020 a giugno 2021 il bilancio della Bce è cresciuto da 5.000 a 7.900 miliardi di euro e quello della Fed è raddoppiato, passando da 4.200 a 8.100 miliardi di dollari.

E’ vero quanto sostiene Draghi circa la differenza tra il debito buono, che crea nuova ricchezza, e quello cattivo, che copre le spese correnti e i buchi di bilancio. La questione si porquando si avranno dei tassi d’interesse più elevati e un’inevitabile contrazione dei bilanci delle banche centrali. Senza un aumento delle tasse, che nessun governo vorrebbe fare, come si finanzieranno i disavanzi? Si rischia una risposta troppo lenta ai segnali di aumento dell’inflazione. Anche un’eventuale brusca correzione del mercato avrebbe effetti preoccupanti per l’economia.

Negli Usa il tasso d’inflazione di aprile su base annua è stato del3,1%. I responsabili delle politiche della Federal Reserve hanno più volte affermato che considerano qualsiasi picco d’inflazione sopra la gamma accettabile, cioè il cosiddetto target del 2%, come puramente transitorio”. Tenendo presente le valutazioni sbagliate e le negative esperienze passate, “transitorio” è un aggettivo si dovrebbe attentamente evitare.  

Se la Fed si sbaglia nel ritenere che l’attuale aumento dell’inflazione sia transitorio, il resto del mondo non rimarrà incolume. Un rapido aumento dei tassi d’interesse statunitensi si tradurrà in un dollaro attraente rispetto ad altre valute. Le economie emergenti potrebbero sperimentare un rapido deflusso di capitali verso i mercati americani in cerca di rendimenti più elevati, creando una maggiore volatilità nei loro mercati, con tassi più elevati, una crescita più lenta e il rischio di una nuova recessione. I debiti in dollari diventeranno più costosi e cresceranno le difficoltà dei rimborsi.

C’è anche chi, come l’ex economista capo del Fmi, Kenneth Rogoff della Harvard University, anche lui membro del G30, da anni sostiene che il toccasana per l’economia e per l’abbassamento del debito sarebbe un forte tasso di inflazionecontrollata” del 4-6 % annuo per diversi anni per abbreviare il periodo di «doloroso deleveraging (riduzione del debito) e di crescita lenta». Ricette un po’ superficiali ma molto rischiose. Un vecchio proverbio popolare dice che a giocare con il fuoco ci si scotta.

*già sottosegretario all’Economia **economista

E’ MORTO ANGELO DEL BOCA – ITALIANI BRAVA GENTE. ANZI, BRAVISSIMA.

https://www.lafeltrinelli.it/libri/italiani-senza-onore/9788887009651

https://webreader.mytolino.com/reader/index.html?epuburl=https%3a%2f%2fcdp.pageplace.de%2fcdp%2fpublic%2fpublications%2fDT0251%2f9788852054945%2fPREVIEW%2f9788852054945_preview.epub&cdpid=DT0251.9788852054945&lang=it_IT#reader

https://recs.richrelevance.com/rrserver/click?a=316b853da166dbbd&vg=df4e1e51-0a4b-4477-80c7-645e9784cdf7&pti=1&pa=SEM&hpi=9565&stn=CategorySiloedViewCP&stid=113&rti=0&sgs=&mvtId=-1&mvtTs=1625076068546&uguid=ddfe17b9-0a4b-4477-2b6f-7459fbd450c2&channelId=WEB&s=1ddgwzrlfmlxalurnfhtpe04&pg=2501&p=9788804469476&ind=0&ct=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fitaliani-in-africa-orientale-vol-libro-angelo-del-boca%2Fe%2F9788804469476

https://webreader.mytolino.com/reader/index.html?epuburl=https%3a%2f%2fcdp.pageplace.de%2fcdp%2fpublic%2fpublications%2fDT0251%2f9788852054969%2fPREVIEW%2f9788852054969_preview.epub&cdpid=DT0251.9788852054969&lang=it_IT#reader

https://webreader.mytolino.com/reader/index.html?epuburl=https%3a%2f%2fcdp.pageplace.de%2fcdp%2fpublic%2fpublications%2fDT0251%2f9788852054976%2fPREVIEW%2f9788852054976_preview.epub&cdpid=DT0251.9788852054976&lang=it_IT#reader

https://recs.richrelevance.com/rrserver/click?a=316b853da166dbbd&vg=92b3c64f-fa42-4ddd-a913-5e5e9786053c&pti=1&pa=recs_1&hpi=9565&stn=CategorySiloedViewCP&stid=113&rti=2&sgs=&mvtId=-1&mvtTs=1625076295916&uguid=ddfe17b9-0a4b-4477-2b6f-7459fbd450c2&channelId=WEB&s=1ddgwzrlfmlxalurnfhtpe04&pg=2501&p=9788804426608&ind=3&ct=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fitaliani-in-libia-vol-1-libro-angelo-del-boca%2Fe%2F9788804426608

https://recs.richrelevance.com/rrserver/click?a=316b853da166dbbd&vg=39ad0c71-9d90-4528-2667-dd5e978575d8&pti=1&pa=recs_1&hpi=9565&stn=CategorySiloedViewCP&stid=113&rti=2&sgs=&mvtId=-1&mvtTs=1625076342897&uguid=ddfe17b9-0a4b-4477-2b6f-7459fbd450c2&channelId=WEB&s=1ddgwzrlfmlxalurnfhtpe04&pg=2501&p=9788804432357&ind=0&ct=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fitaliani-in-libia-vol-2-libro-angelo-del-boca%2Fe%2F9788804432357

LA VERGOGNA DISONORANTE DELL’ARMADIO DELLA VERGOGNA:

https://recs.richrelevance.com/rrserver/click?a=316b853da166dbbd&vg=30d6c64f-fa42-4ddd-a913-5e5e9784dea8&pti=1&pa=rvi&hpi=9561&stn=RecentHistoricalItems&stid=1000079&rti=2&sgs=&mvtId=-1&mvtTs=1625076182903&uguid=ddfe17b9-0a4b-4477-2b6f-7459fbd450c2&channelId=WEB&s=1ddgwzrlfmlxalurnfhtpe04&pg=2501&p=9788888389189&ind=2&ct=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Farmadio-della-vergogna-libro-franco-giustolisi%2Fe%2F9788888389189

Dovevano farlo già quando ha chiesto scusa – ma NON perdono! – il parlamento canadese. Ora esigono le scuse del papa da chiedere in Canadà – https://www.huffingtonpost.it/entry/canada-6000-bambini-indigeni-scomparsi-nelle-scuole-residenziali_it_60d9cdf9e4b0dcd799a9837a?utm_hp_ref=it-homepage&utm_source=Sailthru&utm_medium=email&utm_campaign=28%20Giugno&utm_term=it-daily-brief

https://www.huffingtonpost.it/entry/canada-6000-bambini-indigeni-scomparsi-nelle-scuole-residenziali_it_60d9cdf9e4b0dcd799a9837a?utm_hp_ref=it-homepage&utm_source=Sailthru&utm_medium=email&utm_campaign=28%20Giugno&utm_term=it-daily-brief

Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle nostre colpe nella seconda guerra mondiale https://m.libreriauniversitaria.it/#!/product/BIT/9788858123850?utm_source=facebook-shopping&utm_medium=cpc&utm_term=9788858123850&utm_content=Libri%20Italiani&utm_campaign=facebook-shopping-lib

https://m.libreriauniversitaria.it/#!/product/BIT/9788858123850?utm_source=facebook-shopping&utm_medium=cpc&utm_term=9788858123850&utm_content=Libri%20Italiani&utm_campaign=facebook-shopping-lib

E’ semplicemente pazzesco che questi discorsi li debba fare un Fedez e che l’intera “sinistra” (?) non riesca neppure a balbettare

Che io sappia, da anni e anni non paga neppure l’acqua al Comune di Roma. 

Il Concordato è una eredità del Ventennio e Mussolini lo stipulò per essere benedetto lui e il suo fascismo, coi tragici risultati che conosciamo. Venne rinnovato per iniziativa di un dirigente craxiano del partito socialista fervente cattolico desideroso di andare in paradiso, ma a spese della Repubblica Italiana.

Uno Stato civile, per giunta laico, NON dovrebbe avere il Concordato. 

Per giunta, abbiamo regalato alla Chiesa la nomina degli insegnanti di religione – che esistono solo nei Paesi fanatici musulmani e affini – nominati infatti in ogni città dal vescovo locale anziché dal Provveditorato agli studi.  E’ come delegare alle ambasciate e ai consolati stranieri la nomina degli insegnanti delle loro lingue.

E’ semplicemente pazzesco che questi discorsi li debba fare un Fedez e che l’intera “sinistra” (?) non riesca neppure a balbettare. Con la scomparsa di Pannella e dei radicali è morta del tutto anche la già scarsa coscienza civile del BelPaese.

https://video.repubblica.it/politica/ddl-zan-fedez-il-vaticano-non-paga-le-tasse-immobiliari-e-accusa-l-italia-di-violare-il-concordato/389974/390691?ref=RHTP-BS-I278612739-P4-S3-T1&fbclid=IwAR0pN1LGvvhsGGr7Z2wjkF65Dh_qsk6F0uKITta2kAPu9swf3CBt5yD2sZA

E anche il prode Figliuolo penna al vento e petto allagato di mostrine pare che l’abbia fatta fuori dal vaso….

Chissà perché in Italia la campagna vaccinale è competenza NON del ministero della Salute, che è dotato anche di un Comitato Tecnico Scientifico, ma di un privato. Per l’esattezza, del generale Francesco Figliuolo, che NON è né affiancato né tanto meno sovrastato da un qualche Comitato Tecnico Scientifico. Abituato evidentemente a comandare anziché anche a obbedire quando è il caso, il generale anziché obbedire alle raccomandazioni di virologi, tecnici e scienziati che raccomandavano di NON vaccinare i giovani con l’AstraZeneca, ha deciso di farlo: che fossero cioè vaccinati con l’AstraZeneca anche i giovani e anche con gli appositi open day. Una brutta imprudenza, come ha fatto rilevare Marco Travaglio con le seguenti sue affermazioni: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/12/travaglio-a-la7-vaccinare-i-ragazzini-con-astrazeneca-e-stata-una-follia-gravissima-di-questo-deve-rispondere-figliuolo/6227960/

Se poi fosse vero anche quello che afferma Andrea Crisanti, direttore del reparto di Microbiologia e di Virologia dell’Università di Padova, che l’AstraZeneca è stato dato ai giovani per smaltire i fondi di bottega, allora siamo in presenza di qualcosa di degno della corte marziale:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/12/astrazeneca-crisanti-a-la7-la-verita-e-che-hanno-vaccinato-i-giovani-per-smaltire-dosi-inutilizzate-e-per-immunita-di-gregge/6228017/?pl_id=65681&pl_type=category

L’unico che ha avuto il coraggio di non baciare le mostrine e la penna al vento di Figliuolo è stato il governatore  Vincenzo De Luca. Non ha seguito la decisione del generale sempre in divisa – perfino in mimetica! – di vaccinare per fasce d’età:  https://video.repubblica.it/dossier/governo-draghi/vaccini-de-luca-in-campania-non-procederemo-per-fasce-d-eta/385321/386049

e gli ha anche detto quanto per la verità avrebbero dovuto dirgli il Capo dello Stato, il capo del governo e il ministro della Difesa: https://video.corriere.it/cronaca/vaccini-de-luca-il-commissario-figliuolo-giri-l-italia-abiti-civili-non-indossi-divisa/0d46038a-a442-11eb-a7d3-6cda844bb148

Per giunta De Luca si è giustamente chiesto e ha inutilmente chiesto a chi deve dare retta per le vaccinazioni con AstraZeneca: a un medico o a un generale? https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/11/astrazeneca-de-luca-da-governo-disastro-comunicativo-per-seconda-dose-a-under-60-a-chi-devo-chiedere-al-generale-o-a-un-medico/6227411/

Contro gli Open Day e l’AstraZeneca ai giovani s’erano schierati anche altri: https://www.lanotiziagiornale.it/astrazeneca-giovani-figliuolo/

Insomma, ancora una volta è DIMOSTRATO  che la retorica patriottarda militaroide è una “sòla”. E che medaglie e mostrine in gran quantità sono più che altro patacche. I brividi di commozione, estasi e orgasmo di chi va in estasi quando vede una divisa, specie se di alpino o bersagliere (dev’essere l’effetto delle piume d’uccelli), è meglio riservarle ad altre occasioni. Decisamente migliori.