Se n’è accorto perfino il papa, anche se “un po'” in ritardo: “Oggi le coppie non vogliono avere figli, ma hanno due cani e due gatti. Così la civiltà diventa più vecchia e senza umanità”

Papa: “Oggi le coppie non vogliono avere figli, ma hanno due cani e due gatti. Così la civiltà diventa più vecchia e senza umanità”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/05/papa-oggi-le-coppie-non-vogliono-avere-figli-ma-hanno-due-cani-e-due-gatti-cosi-la-civilta-diventa-piu-vecchia-e-senza-umanita/6445922/

Io non sono il papa, ma da anni vado dicendo quello che è evidente anche a un cieco e che alla fine ha notato anche questo papa. Il BelPaese è malato di mancanza d’amore per eccesso di benessere,  e conseguente egoismo. Motivo per cui la nostra “superiore civiltà” verrà ridimensionata. Anche perché mentre noi portiamo a spasso i cani e spendiamo e spandiamo anche per i gatti, per giunta rimbecillendoci di tv, “social”, mania della moda, polemiche del cazzo e cose simili, gli immigrati extracomunitari scopano e fanno figli.
Intendiamoci: ognuno è libero e ha il diritto di vivere la propria vita come meglio crede, compreso il preferire cani e gatti al fare figli. Però i cani e i gatti NON diventano ingegneri, fisici, chimici, architetti, artisti, industriali, politici, dottori, scienziati, progettisti, ecc. Perciò la società di queste figure di professionisti ne avrà carenza crescente. Con tutto il danno che ne consegue. Per la società. Oppure la carenza di quelle figure verrà mitigata o scongiurata dall’arrivo di extracomunitari qualificati. Che giustamente si inseriranno, si spera,  in quelle professioni. Facendo cambiare faccia e pelle all’attuale società malata di salvinismo, melonismo, leghismo e “nazionalismo” retorico ciarpame tossico ereditato dal (pessimo) passato.

Purtroppo il papa ha parlato di patria, dicendo pochi giorni fa che il calo demografico danneggia la patria. Termine e concetto pericoloso. Specie in bocca a chi ha vissuto in Argentina e ne è stato arcivescovo della sua capitale: quella Buenos Aires nella quale la dittatura militare faceva sparire migliaia di esseri umani ritenuti oppositori politici o comunque fastidiosi. Il tutto non solo nel silenzio della Chiesa locale, compreso l’allora arcivescovo cardinale Bergoglio, ma anche nella giustificazione fornita dal nunzio apostolico del Vaticano, non ricordo ora se dell’Argentina o del Cile, con la dichiarazione che i movimenti di opposizione avrebbero provocato la reazione “patriottica”. “Patriottismo” che ha torturato nei modi più bestiali migliaia di esseri umani facendone sparire decine di migliaia. Gettati ancora vivi nell’Atlantico dopo essere stati drogati con un’apposita iniezione su consiglio di un pio prelato locale che raccomandava alle belve in divisa di dare una morte “priva di sofferenze”, “più cristiana”

46 commenti
  1. Peter
    Peter says:

    Il punto non e’ a mio avviso che le persone preferiscano gli animali ai bambini, e’ che viviamo in un mondo assai incerto ed instabile, per cui mettere al mondo figli e’ una grave responsabilita’.
    Climate change, inquinamento, virus, ora anche serio rischio di guerre.
    Perche’ diavolo deve la gente fare figli?
    Per vari motivi, decisi molto tempo fa di non averne. E’ una decisione che a volte mi pesa, ma non l’ho mai rimpianta.

    P.

  2. Peter
    Peter says:

    Comunque e’ vero che la societa’ italiana ha un problema demografico grave. Gli ultracinquantenni sono oltre la meta’ della popolazione.
    Era anche ora che Draghi li obbligasse a vaccinarsi.

    P.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Direi che la democrazie, da sempre in grave affanno oltre oceano, si sta preparando ad andare in definitivo esilio. Il ritorno dello psicopatico non è più un’irrealtà… e la sinistra, compreso quella un po’ ridicola di oltre oceano, ha le sue solite folli pulsioni scissioniste.
    Che questo per l’Europa sia un male non è detto: se la Brexit fosse l’inizio di un processo più largo….
    A mio modo di vedere l’unità statale della Cina è in pericolo, ma forse non solo quella. U.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Di Chomsky ho letto solo e in tarda epoca i libri “Palestina Israele – Che fare?” e “Terrorismo occidentale”. Mi capita di leggere dove capito di suoi interventi su vari temi. Mi ha sempre sbigottito scoprire, leggendolo, che abbiamo le stesse idee, chiare e nette, su quasi tutti gli argomenti. La qual cosa mi è stata sempre di conforto perché nel BelPaese non è semplice cantare fuori dal coro. E il coro giornalistica balla e obbedisce servilmente, con collegamenti do ut des anche vietati dall’Ordine e dalla deontologia, alla musica di chi Chomsky critica e accusa.
    Nel sito masada2000.net, gestito da ricchi vitelloni sionisti residenti in Florida che si dicono ebrei e che hanno coniato l’acronimo S.H.I.T. (come dire in italiano M.E.R.D.A.) per gli “ebrei che odiano se stessi e minacciano Israele” – c’è un elenco di ben 7 mila nomi di S.H.I.T., con tanto di foto, indirizzi di casa, luogo di lavoro e posti frequentati, che di fatto sono un invito teppista o meglio terrorista a colpirli. La copertina di questo sito delinquenziale vede una foto di tazza del cesso sporca di merda in modo che lo sporco componga il nome Noam Chomsky. Si parva licet, la cosa mi ha fatto venire in mente gli insulti e le minacce che seminavano nel mio blog a L’Espresso e poi anche qui contro di me alcuni teppisti sionisti, in particolare quello che si firmava Huato van Ghetz Teppisti che hanno fatto in modo che una volta in pensione L’Espresso – che aveva editore e direttora ebrei coi quali Huato van Ghetz vantava rapporti che non credo esistessero davvero – non mi tenesse come collaboratore fisso, al contrario delle usanze consolidate. E che in seguito hanno anche chiesto a Italia Oggi di non pubblicarmi nulla.
    Non potrà mai esserci un Chomsky italiano. Gli intellettuali, specie se accademici, del BelPaese amano essere diciamo accomodanti… Coi potenti. I giornalisti poi…..

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    quelle che hai illustrato sono tra le principali ragioni per cui sono particolarmente lieto, per certi versi onorato, di scrivere costì.
    Abbiamo una vicinanza comune, l’autore citato, che però, a differenza di te io conosco pochissimo; anche se leggo sempre con grande interesse le citazioni che lo riguardano.
    Ma questo, tanto o poco che sia stato, ci ha permesso di cominciare a riflettere ed a scoprire altre contraddizioni nascoste. Fino ad arrivare ad intuire certe verità…
    Un caro saluto U.

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Gli altri sono… altro.
    Faccio sempre più fatica a leggere Repubblica. A parte il pregevole Panbianco, la trovo più a destra del Corriere. U.

  7. Peter
    Peter says:

    @Pino ed Uroburo

    Inutile pero’ dire che Chomsky NON e’ un giornalista, ma uno studioso e polemista critico.
    Parla malissimo anzi dei media americani, salvo scarse eccezioni.
    La sinistra in US non esiste a suo avviso, ne’ i sindacati.
    Le uniche organizzazioni locali ‘di sinistra’ sarebbero chiese (sic) in cui la gente si riunisce per pregare e lamentarsi. Volontariato etc.

    P.

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ma le pare di sinistra (diciamo banalmente progressista) un partito che in tutta la sua storia non ha mai trovato il tempo per affrontare il problema del voto dei negri? O di un’assistenza sanitaria per chi non ce l’ha, fino ai recentissimi tempi di Obama? O di una scuola pubblica un po’ meno razzista/classista? O che al suo interno ha gente schierata con QUESTI repubblicani?
    Certo poi l’estrema sinistra peggiora le cose ma sollevare a livello nazionale i problemi di cui sopra sarebbe doveroso e meritorio.
    Invece si perde tempo a parlare di statue, di diritti sessuali ed altre minchiate radical-chic (una parola che detesto come il suo autore, ma che in questo contesto mi sembra doverosa).
    Forse ha ragione Chomsky a dire che la sinistra c’è solo nel volontariato (laggiù diffusissimo) … u.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    DIPLOMAZIA
    Diverse ragazze giovanissime vengono circondate da decine di teppisti che le palpeggiano dovunque, strappano i loro vestiti, tentano di rubare loro borsetta e cellulare.
    I giornali riportano, scandalizzati, la notizia ma per diversi giorni nessuno dice che i teppisti sono nordafricani.
    I giornalisti sono diventati diplomatici? Temono di essere accusati di razzismo? Dire chi son costoro è politically scorrect?
    Oppure è più meglio evitare grane? U.

  10. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Mi scusi ma….
    Io non sono un fanatico del PC ed in privato, lo ammetto, il mio linguaggio non e’ sempre PC. D’accordo con Chomsky etc.
    Ma lei di sopra usa la parola negri invece di neri; poi si scandalizza perche’, udite udite, per una volta i giornali italiani sono PC e non dicono un gruppo di maschi nordafricani ha fatto questo o quello, evitando cosi’ almeno di aizzare verso ulteriori odi razziali e forse linciaggi.
    Noti che circa la meta’ dei detenuti in carceri italiani sono africani o altre ‘minoranze’.
    Forse oltre la meta’ delle prostitute sono straniere di quei luoghi.
    Oltretutto, non sappiamo se fossero davvero tutti nordafricani.

    Un saluto

    P.

  11. Peter
    Peter says:

    Dimenticavo; le persone di colore sono regolarmente trattate male negli aeroporti ed altri controlli di frontiera.

    P.

  12. Peter
    Peter says:

    Ora ci manca sono Sylvi ‘rediviva’ che mi corregga con la penna rossa come faceva a suo tempo ai militari meridionali in caserma.
    Devi dire carceri italiane, non carceri italiani….
    Ed il mondo e’ di nuovo felice e contento.

    P.

    Ciao Sylvi, come va?

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Che significa PC?

    In effetti è strano che i giornali abbiano taciuto un particolare che viene invece sbattuto in faccia ai lettori a ogni peto commesso da extracomunitari. Una volta ho fatto notare al mio gruppo sindacale giornalistico che si dovrebbe vietare di specificare ogni volta la nazionalità o il colore della pelle di chi viene citato in articoli per un qualche reato. Nessuno specifica se un assassino o grassatore o spacciatore o prosseneta è piemontese o veneto, non si vede quindi per quale motivo si debba invece specificare ogni volta nazionalità e “razza” degli “altri”. Idem per la religione: quando si tratta di islamici lo si urla a squarciagola, quando si tratta di cattolici, cioè nel 9.999 dei casi su diecimila, reati bestiali compresi, non lo si dice mai.

    P. S. Nel mio gruppo sindacale mi diedero torto. Roba da matti.

  14. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    in italiano si è sempre detto negri senza nessunissimo intento spregiativo. Nero era il colore in quanto tale, negro una persona di pelle nera (la mia automobile è nera; mamma oggi i tram ho visto un negro).
    In inglese, e soprattutto in americano, le cose sono diverse, proprio perché gli usi linguistici sono differenti: nigger è ed è sempre stato dispregiativo.
    Oltre a questo, io trovo che il PC, come lo chiama lei, sia un problema interno degli anglosassoni, scaricato, tanto per cambiare, sulle spalle del mondo intero. Per quanto mi riguarda queste problematiche non mi interessano né punto né poco. Sono italiano ed uso la mia lingua nei suoi significati abituali. Se agli anglosassoni non piace me ne farò una ragione. Oltre a tutto trovo il PC, sempre come lo definisce lei, una visione astorica, spesso fuori non solo dalla storia ma anche dalla realtà.
    Credo che continuerò ad essere politicamente scorretto.
    Quanto tema, magari alle ragazze può essere utile sapere cosa può accadere in piazza Duomo a Milano; così magari stanno in guardia. U.
    PS. Quando è successo in Germania qualche anno fa la notizia NON era stata censurata.

  15. Peter
    Peter says:

    @Pino

    PC sta’ per politically correct.
    Mi fa piacere di trovarci d’accordo su quel punto

    P.

  16. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Conosco il suo punto di vista.
    Le obiezioni sono parecchie.
    I neri detestano essere chiamati come dice lei, anche in Italia da sempre. Provi a dirglielo in faccia.
    La n word in inglese non era in origine nigger, una distorsione angloamericana, ma proprio negro, importata dallo spagnolo per designare gli schiavi africani.
    Se la usassi in inglese potrei essere incriminato.

    In merito alla cronaca, secondo lei i giornali devono avvisare le ragazze che i nordafricani a Milano sono da evitare tout court?
    Suvvia….

    Non mi porti i tedeschi come esempio. Un ceco mi diceva che in Germania usavano avvisare che vi era un gruppo di cechi in una shopping mall, quindi che i tedeschi stessero attenti ai portafogli.
    E gli italiani in Germania erano spesso chiamati spaghetti Deutchland o macaronis.

    Un saluto

    P.

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Una canzone italiana, che mi è sempre parsa demenziale e un po’ coloniale, diceva “Noi siamo watussi, altissimi negri”, con il sostantivo negri assolutamente privo di contenuto spregiativo. Semmai, ripeto, era demenziale l’intera canzone. Che trovavo anche un po’ coloniale, ma io su certi temi sono sempre stato ipercritico.
    Un’altra canzone dice “Zingaro chi sei? Vengo di Boemia”, e ci sono le opere liriche Zingara, di Donizetti, Zingari, di Leoncavallo, e nel Trovatore abbiamo il coro degli zingari. Io sono stato dichiarato rom ad honorem, cioè zingaro ad honorem, per il mio impegno nel riconoscimento dei loro diritti e del loro Samudaripen. L’iniziativa l’ha presa Alexian Santino Spinelli, rom abruzzese musicista, musicologo, docente e direttore d’orchestra. Lui al solo sentire la parola zingaro/a/i/e si incazza. Ma io sono più tollerante. So che si usa il sostantivo zingaro anche in modo spregiativo, ma di solito solo con i bambini. Il tono offensivo è ricomparso nei titoli dei giornali e nei relativi articoli per una casa occupata dagli “zingari” e per le attività asseritamente criminali di una famiglia di rom del Lazio. In conclusione, con buona pace del mio caro amico Alexian distinguerei in base a chi usa certi termini.
    Detto questo, se i neri vogliono essere chiamati neri e non negri è ovvio che dobbiamo adeguarci ai loro desiderata. Idem per i rom, sinti, ecc, che non vogliono più essere chiamati zingari.
    Io metterei fuori legge anche parole offensive come puttana. Quando ho scritto il libro Lucciole nere, sulle prostitute nigeriane di Torino, ho dovuto incazzarmi più volte e in modo duro, fino a minacciare di ritirare il manoscritto, con l’editore che nel mio testo sostituiva sempre la parola prostituta con la parola puttana. Anche se la parola puttana etimologicamente significa solo ragazzaccia, da tempo se ne fa un uso orrendo. Prostituta va già meglio, perché significa “che stabilisce il prezzo prima”: sostantivo che non mi turba perché TUTTI, dai negozianti agli industriali, dai lavoratori alle compagnie aeree, hanno sempre un prezzo da stabilire prima: siamo cioè tutti prostituti e prostitute.

    Però col politicamente corretto si può sconfinare facilmente nel grottesco, criminalizzando anche l’ironia. E poi dovremmo abolire la parola cretino perché offende gli abitanti di Creta, la parola beota perché offende i greci della Beozia (non so come si chiami oggi), ecc. La gente va educata e civilizzata a partire dalla scuola, senza di questo le imposizioni di legge non servono a nulla. Anzi.
    .

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    alcune considerazioni:
    1. Come fa a sapere quello che pensavano i negri decenni fa in Italia? Non ce n’erano…
    2. Quando lei era un bambino anche a casa sua i negri venivano definiti negri, perché questo era l’uso generale italiano.
    3. Gli usi e le leggi degli inglesi riguardano solo loro.
    4. Che parola si dovranno mai inventarsi gli spagnoli per far felici gli anglosassoni?
    5. E se a qualcuno non piacesse la nostra faccia dovremmo cambiarla? Fino a che punto le menate (spesso narcisistiche) di qualcuno devono essere valide anche per me/noi?
    6. Lo schiavismo e la discriminazione razziale, e non solo, sono una questione di nomi? Per gli anglosassoni si ma appunto sono forse i due paesi più razzisti del pianeta.
    7. Nonostante queste anglosassoni capziosità il mondo va avanti….
    Un saluto U.

  19. Sylvi
    Sylvi says:

    Bentrovati a tutti! E buon proseguimento di anno, se si può dire immersi come siamo nei virus, nei vaccini, nello studio indefesso di ciò che è aperto, di ciò che è chiuso, di ciò che è concesso e proibito.
    Per me sono state vacanze faticosissime dedicate alla cucina, ai nipoti ..e fin qui pazienza …ma i no vax sono stati veramente …roba a stroncare un elefante.
    Non so se capita solo a me …ma io ne conosco una mezza dozzina che sono o parenti o amici di vecchissima data.
    Poichè la legge li ha chiusi in casa, e poichè volevo far felice mio marito ( sono parenti suoi) li ho invitati , a rate, a cena da noi: Noi siamo triplo-vaccinati .
    Cene estremamente penose. Poichè sono assatanati esattamente come tutti i no vax, poichè era necessario evitare discorsi che ricordassero la pandemia,discorsi che riguardassero la politica, i ristoranti aperti, i viaggi che non si possono fare.. il Papa che raccomanda le vaccinazioni .insomma ci siamo ridotti a parlare dei nipoti, dei cani e gatti. Uno strazio. E mio marito pagherà cara la buona azione che ho fatto!!!
    Seriamente ho riflettuto sui danni che il virus fa sulla salute fisica e psichica ma anche sulla sgradevolissima sensazione che si prova nei rapporti sociali stravolti e avvolti in una nebbia di non detto e di non si può dire. Insomma uno schifo questo esercizio continuo di PC che ho dovuto esercitare.

    Ps Do ragione a Uroburo per quel che riguarda la corretta analisi e relativo significato delle parole “negro” e “nero”
    Certo che la violenza che circola ovunque nei rapporti umani non aiuta una comunicazione corretta.
    Un salùt de furlanie
    ( il primo verso dell’Inno del Friuli)
    Sylvi

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    @ Peter.
    Mi è rimasta nella penna la cosa più importante.
    Ma in un paese che ha un problema razziale secolare sarebbe più importante chiamare i negri in altro modo oppure fare in modo che i negri TUTTI, SEMPRE E DOVUNQUE potessero esercitare diritto di voto?
    Quel democratico paese preferisce la seconda cosa e la chiamano puro Politically Correctness!!!
    Come 150 anni fa, che ai negri gli hanno dato la libbbbertà formale, ma solo quella, come da allora è sempre ststo. U.

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Non per dar ragione alla Silvy, chè questo problema non l’avevo neanche visto…
    In Trentino nelle scuole ci sono state moltissime conferenze sul tema transgender. Con il risultato che un numero altissimo di ragazzi hanno incominciato ad assumere ormoni per poter cambiare sesso; nella curiosa idea che questo avrebbe risolto il loro disagio esistenziale. Non è stato vero, anzi… e molti si sono uccisi. Una cosa per la quale ovviamente non pagherà nessuno dei.loro pessimi imbonitori.
    Dio non ha pietà dei.imbecilli ma la giustizia è dare “unicuique suum”.
    Qui no. U.
    Il tema non e lontanissimo da quello dei negri.

  22. Sylvi
    Sylvi says:

    In merito alla cronaca, secondo lei i giornali devono avvisare le ragazze che i nordafricani a Milano sono da evitare tout court?Peter

    Ricordo quando ero ragazza, il Friuli era letteralmente occupato da caserme e la sera i militari sciamavano in libera uscita con una divisa cucita da un sarto ubriaco, pochi pochissimi soldi da spendere in una pizza e una birra, lo sguardo smarrito in una terra di cui non capivano nè la lingua nè i costumi. Il desiderio di un approccio amichevole con le ragazze era vivo …e se c’era qualcosa di più ..magari…dato che le fanciulle parevano disinibite, libere e disponibili.
    I padri vegliavano occhiuti e arcigni, le madri e le nonne che raccontavano ossessivamente di ragazze perdute e ormai considerate puttane dalla comunità, il prete in Chiesa che esortava alla purezza …
    Insomma se la ragazza voleva perdere la reputazione e l’onore bastava che salutasse un militare.
    Veramente dai discorsi che sentivo in caserma non è che le intenzioni dei soldati fossero solo rivolte a un amichevole e puro saluto.
    Certo è che numerose furono le ragazze friulane condotte all’altare da meridionali, ma all’altare…
    Io che ero una friulana evoluta ( è un rafforzativo!) munita di Fiat 500 raccoglievo regolarmente ogni militare in divisa che faceva autostop, ma in divisa e chiarivo subito, a scanso di equivoci, che insegnavo in caserma!
    Credo che i nordafricani di oggi con gli ormoni alle stelle e senza divisa siano più pericolosi.

    Sylvi

  23. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Perche’ non risponde prima lei?
    Direbbe negro ad un nero in faccia?
    Cosa devono dire i giornali alle ragazze a Milano sui nordafricani?

    Si sbaglia sui neri in Italia, cominciarono negli anni 80 e cosi’ il dibattito su come chiamarli, me lo ricordo. Anche all’universita se ne parlava.
    A me pare semplice, se noi siamo bianchi (o rosei) per colore, loro sono neri e basta.
    Noti che lo dice anche l’accademia della Crusca nel 2011.
    ANCHE in Italia la parola da lei preferita aveva origini razziste, per designare una razza inferiore, e la parola nero e’ da usare invece.
    Le lingue evolvono, mi pare comico che glielo devo far presente io.

    Quanto alla vexata quaestio del razzismo anlosassone e del PC e del voto negato ai neri in vari modi:
    I paesi europei in genere NON sono meno razzisti degli angloamericani.
    Il PC serve al eno ad evitare insulti e risse per stada, ma le parole hanno il loro valore anche emotivo e non solo in valenza ‘narcisistica’.
    Votare in US non serve quasi a niente dato che tutta la politica e’ controllata dalle corporations.
    Le differenze razziali in US (salute, aspettativa di vita, qualita’ di vita) sono anche e soprattutto differenze di classe.

    Sono davvero stanco.

    P.

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    gli hanno Ottanta erano un bel po’ dopo il mitico Sessantotto che ha cambiato gli usi linguistici, proprio sulla base degli usi transatlantici. Ma prima di allora gli usi erano quelli che ho detto io. I miei familiari tutti parlavano così e senza nessunissimo intento dispregiativo.
    Certo che in pubblico non userei mai questa espressione (ci mancherebbe!) ma perché l’uso attualmente dominante è cambiato. E per quanto riguarda Italia e Spagna secondo me in modo ingiustificato.
    2. Posso convenire con lei che la PC, oggi, migliora l’intesa sociale.
    3. Abbia pazienza, ma il fatto che votare sia ormai un esercizio privo di ogni reale potere non toglie l’enorme significato simbolico del diritto REALE di voto.
    Di là non hanno mai neppure affrontato il problema, epperò rompono le tasche al mondo intero con la loro presunta PC del kaiser! Ekkek…o!
    Non se la prenda caro Peter, un blog non deva MAI servire per aver ragione ma solo per esporre i propri punti di vista. A volte con ammirazione per certe brillanti argomentazioni degli altri.
    Un caro saluto u.

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Non ho capito perché tuo marito “pagherà cara la buona azione che ho fatto!!!”. S’è beccato il Covid? E come sta? Spero bene.

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Il problema è che è sbagliato qualificare le persone in base al colore della pelle – la famosa razza – o anche solo rilevarlo, magari ricorrendo all’ipocrisia del “di colore”. Credo che le persone si debbano indicare per nome. Stop.
    Detto questo, la parola italiana negro/a esiste perché in latino nero, inteso come colore e non come razza, si diceva niger, nigra, nigrum. Non potevamo certo inventarci un termine vari secoli fa per seguire il PC degli statunitensi, che non avevamo ancora neppure “scoperto”. E nessuno dei “neri” s’è mai lamentato per le parole prima niger, nigra, nigrum e poi di conseguenza negro, negra.
    Oggi la leccaculeria nei confronti degli USA e annessa lingua arriva al punto che in Borsa anziché dire sentimento diciamo sentiment, nel mondo dello spettacolo anziché dire contesto diciamo contest e nel mondo giudiziario si dice discovery per indicare l’esibizione delle prove d’accusa da parte della pubblica accusa. Manca solo che la messa anziché in latino o in italiano si debba dire in inglese….

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI, a partire da Sylvi

    Ho fatto il militare a Udine, caserma Spaccamèla. Ho voluto mettere l’accento sulla e per evitare che qualcuno dica Spàccamela, come disse la mia futura prima moglie quando venne a Udine per farmi una sorpresa e chiese a un gruppetto di militari in libera uscita dove si trovasse la caserma. Mentre camminavo il mio sguardo cadde su un gruppo di militari che circondavano una ragazza con un lungo cappotto color marrone a me ben noto. Intervenni evitando che la situazione da imbarazzante diventasse offensiva.

    Finito il CAR (lungo) a Sora raggiungemmo Udine su una tradotta, come si chiamava allora il treno quando trasportava solo militari. In ogni stazione la presenza di donne e ragazze sui marciapiedi dei binari veniva salutata con mugghiati assordanti di urla che non dimenticherò mai. Mi vergognavo come un cane in chiesa per quella clamorosa e per me inimmaginabile primitività ululante non so se solo ormonale o anche e soprattutto ancestrale. Massa di maschi prepotenti, potenzialmente usi alla forza, o massa di maschi bisognosi di aiuto dall’altra metà del cielo per uscire dalla barbarie e da animali diventare uomini? Esibizione di forza o esibizione di profondissima debolezza?
    Domande che mi ponevo a ogni stazione, sempre più incredulo per il ripetersi di quel mugghiato che chiaramente doveva essere l’espressione clamorosa di qualcosa di nascosto, dissimulato, compresso, forse ignorato anche dagli stessi urlatori. Espressione di qualcosa. Ma di che cosa?
    Per tutto il tragitto mi crebbe il sospetto di essere in presenza di quel qualcosa che nel corso dell’intera Storia del genere umano è stato alla base del potere maschile, in tutte le sue varie espressioni, nei confronti della donna. E del forte, fortissimo, ancestrale richiamo femminile per i maschi.

  28. Peter
    Peter says:

    @Pino

    Il suo commento di ieri o ieri l’altro era migliore, ma siamo d’accordo che le persone si connotano senza riferimenti razziali.

    Ad nauseam, tuttavia, negro era italiano medievale per nero come colore; e’ rimasto tale in spagnolo e forse portoghese, ma non in italiano, quindi ostinarsi ad usarlo per indicare una ‘razza’ e’ davvero da ottusi, perche’ il colore in italiano moderno si dice nero. Amen. E lo dice la vostra accademia della Crusca, non US.

    In francese, si dice Noir di persone, nègre di musica o cultura africane perche’ il genere noir in senso culturale in francese significa altra cosa.

    Buonanotte

    P.

  29. Peter
    Peter says:

    @tutti

    Perche’ non ve la prendete piuttosto con la barbarie di istituzioni ‘totali’ come le caserme italiane del passato? Non che ora saranno meglio, ma almeno non sono piu’ obbligatorie.
    Penso che solo le prigioni fossero peggiori, e sono lietissimo di avere schivato ‘di misura’ il ‘servizio’ militare ai miei tempi.
    La barbarie dei comportamenti umani, specie maschili, dipende soprattutto dalle circostanze. Nordafricani o svedesi.

    P.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    @Peter
    Guardi però che nègre in francese e una parola altamente spregiativa. Che io sappia in qualunque contesto. U.
    Abitualmente si una noir. Non so se si usi Musique noire, altrimenti si direbbe piuttosto La musique des noirs. U.

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    @Peter
    Guardi però che nègre in francese e una parola altamente spregiativa. Che io sappia in qualunque contesto.
    Abitualmente si una noir. Non so se si usi Musique noire, altrimenti si direbbe piuttosto La musique des noirs. U.

  32. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,
    mio marito fortunatamente sta bene. Siamo entrambi convinti della validità della scienza e quindi entrambi vaccinati tre volte.
    Ma forse tu non sai che cosa voglia dire passare un’intera serata con due no vax quando si gioca a evitare assolutamente argomenti sulle vaccinazioni, a cercare disperatamente altri argomenti di conversazione che i nostri commensali riproponevano ossessivamente.
    Sarebbe stato più facile con due Testimoni di Geova!!!
    E’ stata una lunga faticosa notte quella di Capodanno e mio marito mi è debitore, perchè i parenti erano i suoi!

    Sylvi

  33. Sylvi
    Sylvi says:

    Perche’ non ve la prendete piuttosto con la barbarie di istituzioni ‘totali’ come le caserme italiane del passato? Peter

    Lei sta facendo affermazioni per sentito dire, come al solito?
    Io che ne ho bazzicate posso affermare che c’erano lati positivi e lati negativi come in tutte le comunità dove sono costretti a vivere gomito a gomito un numero notevole di persone soggette a disciplina, ad orari indiscutibili inconsueti prima nella propria famiglia.
    Intanto bisogna inserire il servizio militare obbligatorio nel suo contesto storico, poi è necessario ricordare che i ragazzi di leva provenivano da tutto lo Stivale con le loro storie di vita famigliare e sociale le più disparate.
    Non è ininfluente che le basi culturali fossero le più eterogenee.
    E questa varia umanità si è ritrovata a dividere stesse regole, stesso cibo, direi quasi stesso letto e ,Ahimè; stessi scherzi cretini, a volte siì barbari e inaccettabili.
    Il cibo, lo dico con cognizione di causa perchè spesso l’ho assaggiato, era più che decente, mai immangiabile se non per ragazzi che erano schizzinosi e difficili.
    Certamente chi si aspettava la caserma come un Hotel serviti e riveriti forse avevano qualche problema di suo.
    Posso ammettere che il mio punto di vista era decisamente diverso da quello di un ragazzo di leva costretto ad una vita del tutto diversa di quella precedente, ma è indubitabile che tutti ne sono usciti diversi e sicuramente con una base di educazione civile che i nostri ragazzi di oggi ignorano, e i risultati si vedono!!!
    Ma Pino, che il militare l’ha fatto non per sentito dire, potrà dire la sua opinione molto più seria e argomentata di chi era imboscato a casa!!!
    Sylvi

  34. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    Grazie per il lei, ce ne era bisogno.

    Semmai e’ lei che come usual pretende di elevare le sue personali esperienze a ‘regole universali’ e con la consueta supponenza e maleducazione si permette anche di darmi dell’imboscato come se si fosse in guerra (gia’ gia’, lei e’ ferma a 80 anni fa, lo sappiamo) e senza sapere un tubo di dove io poi realmente stessi, se a casa, o a fare il volontario, o a chiiacchierare con suo nonno in carriola, per dir cosi’.

    Pero’ anche lei ‘ammette’ questo o quello, bonta’ sua.

    Come se ‘per sentito dire’ non si sapesse di suicidi a catena, nonnismo che a volte culminava in vere persecuzioni, ranci spesso immangiabili con scatolame scaduto da anni e salumi ricoperti di muffa, punizioni ingiustificate che privavano i militari di leva di licenze, colonnelli ed altri ufficiali che facevano lavorare i militari di leva per loro e senza retribuzione, etc etc. Senza contare i resoconti visti anche in TV all’epoca delle situazioni orrende nelle carceri militari, dove vi erano anche obiettori di coscienza.
    Ma gia’, da lei in Friuli….

    I comportamenti sgradevoli ed agressivi di gruppi di maschi forzati a stare insieme dipendono largamente dalle circostanze.
    Se si fida della scienza, si fidi anche di questo.

    Buon anno

    P.

  35. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Nègre in francese si puo’ usare come aggettivo se riferito a musica o cultura, o almeno si poteva sino a pochi (davvero pochi, meno di 10) anni fa.
    Musica o film noir significherebbe altra cosa, come lei certo sa

    Un saluto

    P.

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    io il militare l’ho fatto: non tutto ma 2/3.
    Concordo sul fatto che il cibo nelle caserme era sì cucinato male (i cuochi erano soldati di leva senza nessuna preparazione) ma che il materiale era normale. Carne, frutta e verdura erano di normale qualità.
    Il vero problema della naja era la forma mentis di ufficiali e sottufficiali: incapaci e lavativi ma con poteri enormi (l’obbedienza pronta, cieca e assoluta, una cosa più unica che rara).
    È vero che uscir di casa era utile ad un popolo di eterni mammoni come il nostro, ma il prezzo (non solo in termini di tempo perso ma di malattie, incidenti, disagi gravi) era decisamente troppo alto.
    Sul piano tecnico una scuola reclute di 4 mesi (facciamo 6 perché siamo ittagliani!) sarebbe stata più che sufficiente e più utile anche per svegliare i ragazzini.
    L”educazione civica te la sogni: si aveva a che fare con gli aspetti più perversi dell’ittaglianità: lavativismo, corruzione, violenza (e non quella dei nonni), incapacità, autoritarismo. La naja era solo un’organizzazione delinquenziale, senza alcun merito o vantaggio. Detto da uno che non l’ha patita neanche male: dopo cinque anni di collegio il militare per me non aveva alcuna novità).

  37. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    Mi scappa il lei solo con lei…chissà perchè???
    Il tu presuppone empatia, vicinanza, condivisione di idee e visioni del mondo simili.
    Eppure il mio tentativo di TU era disponibilità che Lei non ha percepito!

    Sylvi

  38. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    Stia tranquilla; di non condividere la sua visione del mondo posso solo compiacermi, per una volta.
    Di simpatia ne ho poca, di empatia per lei giusto il necessario.
    Siamo umani, come diceva quello

    Buonanotte

    P.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Le istituzioni totali sono gironi infernali, caserme comprese. Luoghi di abusi di tutti i tipi che da una parte confermano che noi esseri umani (umani?) siamo in definitiva solo dei mammiferi, cioè degli animali. E dall’altra, con il comportamento degli strati dirigenti, confermano il comportamento classista strafottente, prevaricatore e prepotente della classe dirigente – Uroburo la chiama classe diggerente – italiana. La cui gaglioffaggine e disprezzo verso i sottoposti e più in generale verso le classi più deboli sono dimostrati in modo clamoroso soprattutto nella prima guerra mondiale, ma anche nella seconda: truppe mandate al massacro con cinismo criminale che sopperisce alla incapacità professionale degli ufficiali, dei comandi e degli stati maggiori.
    Io alla mia naja di 18 mesi ho posto traumaticamente fine digiunando di nascosto finché hanno dovuto ricoverarmi in ospedale e mandarmi definitivamente a casa con tre mesi di anticipo.
    Peggio delle caserme affollate dalla truppa ci sono solo le galere, sovraffollate anche quelle in modo incivile, e la case di ricovero per anziani, una volta c’erano anche gli orrori indescrivibili dei manicomi e dei brefotrofi. Tutti luoghi dove oltretutto si faceva e si fanno “creste” notevoli su qualunque tipo di fornitura, da quelle delle armi a quelle del vitto.
    Il problema è che IN TUTTO IL MONDO quando molti maschi sono costretti a vivere insieme, dai monasteri agli eserciti, quasi tutti danno il peggio di sé, chiacchiere e ipocrisie “patriottiche” o pio “religiose” a parte. E da che mondo è mondo il peggio del peggio sono i gruppi di militari, sia nel comportamento interno che – peggio ancora – in quello esterno contro i “nemici”. Soprattutto, ripeto, da parte di chi comanda. Sempre chiacchiere a parte.
    Non è un caso se abbiamo il record europeo di morti sul lavoro e di suicidi in carcere. Frutto del menefreghismo che spesso trascende nel disprezzo di chi comanda verso chi è comandato.

  40. Peter
    Peter says:

    Vedo che siamo d’accordo su diversi punti, ma non sulla chiusa.
    Le donne non sono ‘migliori’ degli uomini, e neanche meno competitive.
    Sono evolute biologicamente di pari passo con le controparti maschili, di cui portano gli stessi geni salvo alcuni.
    Il fatto e’ che per almeno 200.000 anni, in realta’ molti di piu’ se si contano nel novero anche le specie umane precedenti, siamo vissuti e ci siamo adattati in gruppi completamente diversi da oggi, piccole bande di 20-30 individui al massimo.
    Le cose cambiarono con la rivoluzione agricola appena 12000 anni fa, e cosi’ gruppi sempre piu’ grandi si formarono, forzando sempre piu’ a coabitare in spazi sempre piu’ ristretti individui che non erano ‘evoluti’ in quel modo; oggi li chiamiamo violenti, aggressivi, sciovinisti, macho e quant’altro, e con ragione, ma quei geni e quei caratteri avevano una funzione utile in piccole societa’ di cacciatori e raccoglitori; le quali erano sparse e raramente si facevano guerra tra loro, come gli studi archeologici hanno spesso provato.
    Non tutti i maschi sono ‘alfa’, ovviamente, e cosi’ si formano le gerachie nei gruppi. Questo spiega anche perche’ in genere, anche se non sempre, i maschi formano dei gruppi tutto sommato piu’ efficienti in quello che fanno, buono o cattivo che sia.

    P.

  41. Peter
    Peter says:

    Certo la biologia da sola non spiega i tristi fenomeni delle caserme italiane del recente passato, altre istituzioni totali e compagnia bella, perche’ molto dipendeva da come erano organizzate e gestite, cioe’ malissimo. Ma gli effetti deleteri di una coabitazione cronica forzata di grandi gruppi sottoposti a rigida disciplina gerarchica si vedono in tutte le societa’ e stati.

    P.

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    In Germania nelle feste 2016 sono state centinaia e centinaia le ragazze palpeggiate, malmenate, derubate, da centinaia e centinaia di immigrati musulmani, in massima prevalenza magrebini. Che facevano cerchio, all’interno del quale accadeva di tutto.
    Quindi violenze premeditata da persone che avevano/hanno costituito un’associazione a delinquere.
    Questi sono i fatti e questa è la verità e, secondo me, compito dei giornali è quello di dire la verità.
    Nel massimo rispetto di opinioni diverse dalle mie. Un saluto U.

  43. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    L’episodio e’ ampiamente documentato dato che 1200 donne vennero assalite nel corso del Capodanno 2016.
    Noti pero’ che i tedeschi rilevarono che non vi erano prove di premeditazione o vera associazions a delinquere. Le spiegazioni date o interpretazioni delle loro autorita’ sono molteplici e, devo ammettere, molto razionali e plausibili.
    Ma molti assalitori vennero debitamente identificati, pertanto non si fece di tutte le erbe un fascio

    Un saluto

    P.

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