Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari firmato il 24 ottobre 2020 da 50 nazioni dell’ONU impedisce espressamente qualunque tipo di giustificazione per l’uso di armi nucleari nel diritto internazionale. Vieta lo sviluppo, i test, la produzione, l’immagazzinamento, il trasferimento, l’uso e la minaccia delle armi nucleari. Più chiaro di così non poteva essere.

È anche l’unico Trattato che proibisce esplicitamente ai suoi membri di ospitare armi nucleari appartenenti ad altri Stati (un classico esempio è quello della NATO nel nostro Paese). Gli Stati dotati di armi nucleari e non nucleari devono lavorare in cooperazione per ottenere l’eliminazione di tutti gli arsenali nucleari.

Purtroppo nessuna potenza nucleare l’ha firmato, e solo 6 dei 49 Stati europei hanno approvato e ratificato il Trattato: Austria, Irlanda, Malta, San Marino, Liechtenstein e lo Stato del Vaticano. L’Italia non ha firmato né ratificato il Trattato. Non ha partecipato alla negoziazione del Trattato alle Nazioni Unite a New York nel 2017 e quindi non ha votato sulla sua adozione. L’Italia è attualmente uno dei cinque Stati europei che ospitano testate nucleari statunitensi nell’ambito di accordi NATO. Si tratta di circa 40 bombe nucleari B61 presso la basi aeree di Aviano e di Ghedi. Nel 2019 l’Italia ha votato contro una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che invitava ad aderire al Trattato.

Siamo un Paese ridicolo. Vorrei sapere quali politici irresponsabili non hanno capito che non solo deve finire la corsa agli armamenti nucleari ma bisogna anche procedere allo smantellamento degli arsenali nucleari già esistenti. Quindi bisogna imporre alla NATO di eliminare l’arsenale nucleare dalle sue basi sul nostro territorio.

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