Ex capo del Mossad rivela retroscena della dichiarazione di Balfour, origine di tragedie ancora in atto

http://www.jpost.com/Israel-News/Ex-Mossad-chief-Jewish-spies-were-instrumental-in-Balfour-Declaration-500553

13 commenti
  1. Uroburo
    Uroburo says:

    I Bizantini erano chiamati Romani semplicemente perché quello, Stato dei romani, era il loro nome ufficiale. Il loro stato era infatti, senza alcuna soluzione di continuità, la prosecuzione dell’Impero romano di Augusto e Costantino che aveva semplicemente perso la parte orientale, non cambiando nulla del resto. E che aveva mantenuto per secoli anche un possesso sull’Italia meridionale (il Salento è stato l’ultimo territorio bizantino in Italia perduto, mi pare a favore dei Normanni).
    Sangue greco in Italia meridionale ce n’è stato moltissimo da sempre, ma era molto precedente alle conquiste di Giustiniano: erano i discendenti dei greci antichi che non erano mai andati via.
    Credo che sul piano genetico pochi paesi al mondo siano tanto mescolati come l’Italia, ma, direi che Peter ha ragione, le mescolanze sono cessate con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, perché le irruzioni dei “barbari” erano costituite da poche decione di migliaia di persone (i “terribili” Longobardi erano 80.000, probabilmente in tutto!).
    A differenza di quel che si pensa comunemente le invasioni “barbariche” erano favorite dagli optimates romani (d’Occidente), che preferivano dare ai “barbari” un terzo delle terre – che non erano mai le loro ma sempre e solo quelle dei contadini liberi o quelle dello stato – piuttosto che permettere che una parte dei loro contadini venissero arruolati nell’esercito imperiale. Una dimostrazione di raro senso dello stato!… Dimenticavo che, altre a tutto, gli optimates erano regolarmente esentati dalle imposte… Cosa che per la verità accade ancora adesso: quando mai lor signori (loro Santa Madre Chiesa in testa) pagano le tasse?!…
    Quindi le caratteristiche genetiche italiane sono fondamentalmente stabili da duemila anni, con l’eccezione di notevoli contributi semiti in Sicilia, con gli arabi, che per la verità erano soprattutto berberi che non si sa bene da dove venissero ma che certamente arabi non erano.
    L’Italia non ha mai conosciuto invasioni come quelle degli Slavi nella Balcania, dove realmente la struttura della popolazione è stata radicalmente cambiata. Curiosamente i Bulgari, che erano popolazioni mongoliche come i turchi, hanno lasciato poche tracce genetiche (ed ancor meno linguistiche): evidentemente erano pochi, proprio come i Longobardi ed i Goti.

    Non sapevo invece che gli italiani avessero una presenza maggiore, rispetto ad altri popoli, di geni neandertaliani; avrei la sensazione che i secondi dovrebbero essere gli spagnoli. Si tratta comunque di percentuali minimissime…. Ma anche qui logiche: erano territori a sud delle glaciazioni alpine. I rapporti (sessuali) con i sapiens sono però stati limitati: probabilmente erano incroci poco fecondi trattandosi di due specie diverse.
    La mia personale opinione è che i sapiens abbiano pian piano ma attivamente sterminato i neandertal, perché la scomparsa per ragioni endogene di una popolazione in cinquemila anni mi sembra poco probabile.
    Mi piacerebbe avere con Peter uno scambio di opinioni sulle mutazioni genetiche, ma oggi non ho tempo.
    Un saluto a tutti U.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    ho letto con fatica l’articolo da te segnalato, con fatica perché ormai tutto mi sembra chiarissimo e non vedo proprio alcuna via d’uscita per la questione mediorientale, esattamente come per la questione italiana, d’altro canto.
    Personalmente rimango però del parere che il patto con i sionisti sia stato fatto prima, quando i Rotschild hanno prestato un sacco di soldi al governo di sua maestà.
    Gli accordi tra servizi di spionaggio non hanno un peso così determinante e così a lungo termine, ma quelli tra le banche sicuramente sì.
    Un saluto U.

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    per molto tempo ho evitato di parlare della tragedia palestino-israeliana soprattutto perchè non ho la presunzione di poter dire qualcosa di utile e di fattibile in quella intricata vicenda.
    Non essendo direttamente toccata dalle problematiche sul campo, suppongo però di avere una qualche idea e qualche opinione che sia diciamo a mente fredda.
    Credo di capire invece la tua posizione schierata affettivamente , non solo professionalmente, da una parte.
    Bisogna, nei ricordi, dare anche atto a Rodolfo di aver cercato di difendere la sua parte, anche se non sempre in maniera accettabile.
    Dico la mia per quel che può valere:
    – teniamo presente la nascita, l’evoluzione e la situazione attuale dello Stato di Israele.
    Si pòssono condannare gli inglesi che hanno ceduto, come e dove, i primi insediamenti, si può discutere su tutte le guerre che si sono succedute in questi 60anni, sempre vinte peraltro dagli israeliani e tutti voi mi avete sempre ricordato che – chi perde la guerra ha sempre torto-.
    E questa legge perchè deve valere per l’Istria e non per la Palestina?
    Forse che i veneto-istriani hanno sofferto meno dei palestinesi?
    Non mi si venga a dire che i primi erano invasori e i secondi sono gli aggrediti.
    Gli istriani erano a casa loro da secoli, esattamente come i palestinesi,
    Gli italiani furono gli invasori e gli aggressori prima, e gli slavi poi esattamente come gli ebrei.
    E non mi si parli delle atrocità fasciste perpetrate dall’Italia, non dall’Istria e Dalmazia che furono esse stesse invase dagli italiani fascisti.
    Ma non mi dilungo in queste beghe che abbiamo abbondantemente sviscerato negli scorsi anni.
    Vorrei invece riflettere su cosa sarà di Israele e Palestina nei prossimi, non secoli, ma decenni.
    L’Europa, Italia in primis, si sta misurando con l’Africa che migra e ancora non sappiamo con quali risultati, il Medio Oriente è una polveriera, la vecchia Europa non sa letteralmente a che santo votarsi.
    Davvero la Palestina resterà nelle attenzioni del resto del mondo?
    E davvero sarà facile cacciare milioni di ebrei e la loro tecnologia?
    E che farebbe la Palestina se gli ingenti aiuti internazionali sia da est che da ovest dovessero non dico cessare, ma ridursi?
    Io non capisco perchè, nonostante le sconfitte, fino ad ora i palestinesi hanno rifiutato qualsiasi approccio a una trattativa di pace, soprattutto rifiutando il riconoscimento dello Stato di Israele, e Israele si allarga…impunemente.
    Ora è tutto più difficile…trattare…cominciando da dove e da come?
    In guerra chi è più debole tratta per necessità…conviene alla Palestina ridursi a trattare perchè definitivamente vinta?
    E cosa resterà di questi popoli che concepiscono, dopo 60anni , soltanto l’odio reciproco?
    In Yugoslavia la religione subentrò, dopo una feroce guerra e pulizia etnica.
    In Palestina sono le religioni che impediscono una qualsiasi possibilità di dialogo.
    Credo che invece di schierarsi per una fazione o per l’altra dovremmo recuperare una possibilità, se non laica almeno umana di approccio alla tregua e poi a una pace dignitosa.
    Ma chi siamo noi per schierasi , quando fra qualche decennio avremo lasciato ai nostri nipoti un meticciato che… chissà come finirà?

    Prendile come riflessioni in libertà.
    Buonanotte
    Sylvi

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    stanotte non riuscirò a dormire al pensiero che una maestra fascista è venuta a imbrattare le menti immacolate dei bimbini del tuo villaggio medaglia d’argento della Resistenza.
    Ma tu dov’eri?
    Ahh, non c’è più l’Anpi di una volta!

    Sylvi

  5. Peter
    Peter says:

    Che ‘gli italiani’ fossero invasori o aggressori in Istria e’ una delle frasi preferite di Sylvi, che mi fanno andare (quasi) in bestia. Vi e’ o era una forte minoranza italianofona in Istria, o erano slavi? O austriaci?
    La signora dovrebbe svegliarsi dal suo sonno di oltre un secolo, e capire che il cosiddetto impero fini’ nel 1918. La cosa non le entra nel cervello, forse per ragioni biologiche. Posso capire che i poveri viennesi ancora aspettino il ritorno a cena a Schonbrunn del loro kaiser del kaiser, ma lei??!!

    Roba da chiodi

    P.

    Ps

    Posso ‘capire’ tra virgolette

  6. Peter
    Peter says:

    E’ interessante notare che la nostra specie subisce da 50 a 100 mutazioni genetiche ogni nuova generazione, cioe’ le mutazioni sono frequentissime anche se non si notano spesso.
    Il perche’ accadano e’ una domanda complessa.

    L’Italia e’ uno dei paesi piu’ geneticamente stabili al mondo, che
    lo si creda o no. E’ infatti vero, come dice Uroburo, che i contributi genetici degli invasori fossero scarsi.

    Sapiens laxio’ l’Africa da 70 a 80 mila anni fa, molto dopo i Neanderthal. Era la cosiddetta rivoluzione cognitiva, il cervello della nostra specie fece un balzo in alto per ragioni ignote (forse dietetiche, forse genetiche) e soppianto’ presto i Neanderthal in Europa.

    E’ probabile che vi furono conflitti aperte tra bande sempre meglio organizzate e numerose di Sapiens da un lato, e Neanderthal dall’altro. I Sapiens erano molto meglio organizzati socialmente e quindi formavano gruppi sempre piu’ numerosi. Il loro linguaggio era diventato sempre piu’ complesso, astratto e metaforico.
    Tuttavia, dubito che i Neanderthal venissero letteralmente sterminati.
    Vi era semplicemente competizione per le stesse risorse tra due specie simili ma diverse, e scarsamente interfeconde.
    Oggi potrebbero clonare nuovi Neanderthal, le cellule sono disponibili. E donne Sapiens sono piu’ che disposte a fare da gestanti per gli embrioni Neanderthal.

    P.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    non ho nessuna voglia di aprire una discussione con te sulla questione mediorientale. Oltre a tutto tu non la conosci per nulla: se ci avessi dedicato qualche mese di ricerche come ho fatto io parleresti in altro modo.
    Senza minimamente rendertene conto tu bon fai altro che ripetere la versione occidentale, quella pubblicata su tutti i nostri giornali, che ripete, come un disco rotto, le ben note versioni israeliane senza cambiarle di una virgola.
    Così affermi che non capisci “perchè, nonostante le sconfitte, fino ad ora i palestinesi hanno rifiutato qualsiasi approccio a una trattativa di pace, soprattutto rifiutando il riconoscimento dello Stato di Israele”.
    E se fosse vero il contrario? Quando mai, per esempio, gli israeliani hanno riconosciuto uno stato palestinese, con un suo territorio?
    Un saluto U.

  8. caino
    caino says:

    cara Sylvi,

    io, al contrario, ho dormito benissimo.
    Di imbecilli in rete che inneggiano al passato regimi ve ne sono a valanga.
    Di conseguenza penso che anche una maestra non sfugga a questa regola.
    Sulle menti immacolate dei giovani virgulti avrei qualche dubbio ,la futura disoccupazione ,provvederà a indirizzare le loro giovani menti (non è dato sapere in quali direzioni )
    Un caro saluto

    caino

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Uro,
    calcolavo l’altro giorno…saranno almeno dieci anni che scrivo sul blog di Pino. In tanti anni sull’argomento Palestina-Israele avrò scritto si e no tre volte o poco più.
    Non ho la pretesa di capire tutte le dinamiche di quelle terre disgraziate…ho letto però qualche manuale che considerava rigorosamente e freddamente le problematiche da un punto di vista storico e non cronicistico e leggo sempre i giornali, quasi tutti di orientamento di sx, cioè favorevoli alle ragioni dei palestinesi.
    Questo per chiarire il mio approccio alle vicende mediorientali. Non ho motivi di schierarmi per una o l’altra parte, anche se giudico dal punto di vista soprattutto umanitario le ragioni dei palestinesi.
    Ribadisco però che se si vuol cercare una soluzione, una via d’uscita, a questa tragedia bisogna rompere assolutamente con le dinamiche che si sono ingarbugliate oltre ogni razionalità in tutti questi anni.
    Non è per niente facile, perchè tutto è incancrenito, però se nello stesso istante i palestinesi dicessero: riconosco lo Stato di Israele nei confini ante….ante…
    e contemporaneamente gli israeliani dicessero: io comincio a trattare… contemporaneamente!
    Perchè dovrebbero, gli israeliani, riconoscere uno stato palestinese per bontà d’animo e senza nulla in cambio? In fondo ne va della loro esistenza.
    Tu o altri vedete altre possibilità di soluzioni che non siano la guerra fino alla fine dei secoli???
    Per ottenere la continuazione della guerra basta che gli israeliani vogliano l’intera Palestina, e che i palestinesi con il pene sperino di estinguere gli israeliani.
    Ma questo non è desiderio di pace, e allora…mi verrebbe da dire… che se la vedano fra loro!
    Il Kosovo è diventato albanese e musulmano perchè lo hanno voluto gli americani.
    L’America contrarierà i suoi cittadini ebrei per sostenere i palestinesi?
    Quale altra potenza potrebbe o vorrebbe infilarsi in quel ginepraio?

    Come vedi io osservo la realtà odierna, non serve a niente e a nessuno ribadire sempre i torti e le ragioni passate senza una proposta …qui e ora.
    Ritengo che il tempo delle recriminazioni sia abbondantemente trascorso.

    Per me sarebbero auspicabili due stati, ben separati, direi con il filo spinato, perchè gli odi accumulati avranno bisogno di secoli di decantazione.

    Infine: sono passati 25anni dalla guerra fra Croazia e Serbia, fa notizia sui giornali il matrimonio fra una croata e un serbo!!!

    ciao Sylvi

  10. sylvi
    sylvi says:

    mio caro Peter,

    … Vi e’ o era una forte minoranza italianofona in Istria, o erano slavi? O austriaci? Peter

    Lei batte sempre il solito chiodo…e non le entra in testa.
    In Istria abitavano istriani da mille anni che parlavano un venesian de mar, una lingua franca marinara che non c’entrava con l’italiano di Dante, nè tantomeno erano italiani dal momento che l’Italia nazione era ancora “nella mente di Dio”!
    Gli slavi che vennero dopo nell’interno dell’Istria erano stati colà spediti dal Kaiser per farne dei contadini. Cicio (slavo) no xe per barca!
    Lo si dice ancora nei due golfi di Trieste e Fiume.
    Perciò la smetta di andare in bestia, piuttosto…studi un po’ prima di scrivere le solite cavolate.

    Sylvi

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    l’Emilia, la Lombardia, il Veneto, il Friuli (parlo di quel che so), sentono profumo di ripresa abbastanza robusta.
    Leggo che diminuisce la disoccupazione, che aumentano i fatturati…e tu insisti con le tue geremiadi sulla futura disoccupazione.
    Ma sì,… troveranno un lavoro anche i bimbini del tuo villaggio.!
    Intanto dovresti tu, che sei tesserato Anpi, controllare che le giovani menti siano indirizzate nella TUA giusta direzione e non distorte da ideologie fascisteggianti.
    Vai a Scuola a fare un po’ di indottrinamento nella giusta direzione!!!
    Altro che stare sempre in piola a bere barolo!
    ciao
    Sylvi

  12. Peter
    Peter says:

    mia cara signora,

    per confutare cio’ che dice in quasi tutto, non ho bisogno di ‘studiare’ , mi basta attingere alla mia ancora discreta memoria.
    come denota la grande sciocchezza di paragonare l’Istria alla Palestina, su cui evidentemente Pino Nicotri ha pensato bene di sorvolare o glissare, ed io mi associo, il vero problema e’ che lei non si rende troppo bene conto dei contesti storico-politici.

    L’Italia o la Germania non sono state create da Dio, ma dalla volonta’ politica di farle, dare le premesse adatte. Premesse prima di tutto culturali, linguistiche, ed aggiungiamo pure etniche. Aggiungiamo pure l’espansionismo e la sete di potere della classe dirigente piemontese dell’epoca. E l’idealismo ed abilita’ guerrigliera di Garibaldi. E l’abilita’ diplomatica di Cavour.
    Ed il romanticismo nazionalista dell’800 in tutta Europa.
    Ma la lingua di Dante, nonostante l’universale riconoscimento letterario nella Penisola, la parlava meno del 10% degli italiani dell’epoca. Per cui i suoi istriani non erano meno ‘italiani’ dei corsi, sardi, pugliesi, lombardi, piemontesi…tutti parlanti idiomi o dialetti romanzi e piu’ o meno italianeggianti. Tenga conto che nel solo Piemonte si contano numerosi dialetti, tra i quali il franco-provenzale e l’occitanico, e parliamo di oggi. Che poi gli istriani, dice sempre lei, non volessero essere italiani e’ un conto, ma quale erano le alternative?!
    Credo che persino lei si renda conto che l’indipendenza dopo la Prima GM e’ un’ipotesi assurda?!
    Allora, passare alla Iugoslavia neonata e gia’ ultradivisa?!
    O restare all’Austria ridotta gia’ ai minimi termini?!
    Suvvia, la smetta lei di scrivere sciocchezze e si arrenda infine alla realta’ dei fatti.

    Se la cosa la puo’ consolare, non ho mai avuto simpatia per D’Annunzio a Fiume ed i fascisti in genere, ma i confini sarebbero stati piu’ o meno uguali dopo la Prima GM anche senza di loro. E senza di loro, lo sarebbero rimasti (invariati) fino ad oggi.

    P.

I commenti sono chiusi.