Scarsa chiarezza e arretramenti al G20 di Amburgo

Pericolosi passi indietro al G20 di Amburgo
Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**Scarsa 
L’ultimo summit del G20 di Amburgo segna, purtroppo, un grande e pericoloso arretramento sul fronte delle riforme dell’economia e della finanza.
Si ha l’impressione che sia stato definito un “commercio internazionale à la carte”. Infatti, nonostante i media abbiano evidenziato il compromesso raggiunto sul commercio estero, secondo noi, non vi è affatto chiarezza. Nel documento si afferma che “continueremo a combattere il protezionismo e tutte le pratiche commerciali scorrette e riconosciamo allo stesso tempo il ruolo degli strumenti di difesa commerciale legittima”, ma sembra proprio che ogni Paese sia legittimato a fare ciò che vuole. Protezionismo no, ma anche sì. Potrebbe aversi una ripresa delle guerre commerciali.

L’altro fronte, tanto sbandierato, è quello del clima. Gli Usa hanno bloccato il loro contributo finanziario per la realizzazione del trattato di Parigi, mantenendo un vago impegno ad abbassare le emissioni di co2 nel quadro del sostegno alla propria crescita economica e del miglioramento della propria sicurezza energetica. Ad alcuni può suonare accettabile, ma si tratta di un drastico ritorno alla politica dell’unilateralismo americano.
I passi indietro sono ancora più evidenti se si confronta il comunicato di Amburgo con le linee guida e le proposte formulate qualche mese prima a Baden Baden nel summit dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G20.

Sono del tutto scomparsi alcuni passaggi rilevanti relativi alla politica monetaria. Per non mettere in discussione eventuali prolungamenti del Quantitative easing , non si fa più riferimento al fatto che “la politica monetaria da sola non può portare ad una crescita bilanciata”.
Coerentemente con la nuova politica commerciale con meno regole, la dichiarazione finale non menziona più che ”l’eccesso di volatilità e i movimenti disordinati sui tassi di cambio possono avere delle implicazioni negative per la stabilità economica e finanziaria”. Scompare anche la volontà di “trattenersi da svalutazioni competitive e dall’uso dei tassi di cambio per scopi competitivi”.

Scompare il precedente impegno a “ridurre gli eccessivi squilibri economici”. Prima si voleva mitigare i grandi surplus commerciali di alcuni Paesi per non danneggiare gli altri e per evitare eventuali crisi sistemiche.

Nel documento finale non si menziona più “il rafforzamento dei controlli sui flussi di capitale e della gestione dei rischi risultanti da un’eccessiva volatilità del flusso di capitali”. Meno male che si riafferma la necessità di mantenere i controlli su possibili rischi sistemici e sulle vulnerabilità associate al cosiddetto “sistema bancario-ombra”.

Particolarmente grave è l’assenza di ogni riferimento al pericolo rappresentato dai derivati over the counter, notoriamente i più speculativi e destabilizzanti. Mentre a Baden Baden si affermava l’importanza del lavoro del Financial Stability Board nel definire le riforme dei mercati dei derivati otc e si invitava i membri del G20 a completare tempestivamente e a rendere operative in tempi brevi le riforme relative agli otc.

Inoltre il G20 ha quasi del tutto ignorato le analisi e le raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale che, poco tempo prima, aveva evidenziato l’importanza della progressiva multipolarità negli affari economici, monetari e commerciali internazionali. Si ricordi che, tra l’altro, il Fondo aveva anche sollevato la questione destabilizzante, divenuta periodica, della volatilità nei flussi di capitali e degli alti debiti pubblici di molti Paesi. Di conseguenza, il Fondo aveva proposto il rafforzamento di una Global Financial Safety Net, che è un insieme di misure per evitare eventuali destabilizzazioni finanziarie. A tal fine poneva l’accento sul ruolo positivamente crescente dei Diritti speciali di prelievo che, com’è noto, sono la moneta internazionale basata su un paniere di valute importanti.

Il summit ha anche ignorato le raccomandazioni della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea che ha evidenziato il rischio rappresentato dal debito globale dei paesi del G20. Si ricordi che, senza contare il settore finanziario, esso è pari a 220% del loro Pil, con un aumento del 40% rispetto al 2007.

Nel documento di Amburgo, purtroppo, non si tiene conto del monito della BRI circa l’aumento del protezionismo: escludendo i dazi, dal 2010 le misure concernenti i regolamenti protettivi e i sussidi, sono quadruplicate. Mentre in dieci anni il commercio internazionale è rimasto fermo al 60% del Pil mondiale.

Si ha l’impressione che il meeting di Amburgo sia stato negativo nei risultati. Tutt’al più è stato uno scenario amplificato per l’ingresso di due nuovi protagonisti, Trump e Macron.
*già sottosegretario all’Economia **economista

49 commenti
  1. Linosse
    Linosse says:

    Insomma un ulteriore passo avanti nel cambio ,non solo di vocale,della globalizzazione in glebalizzazione.
    L.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    alla fine della prima guerra mondiale nessuno ha potuto scegliere, come per altro mai nessuno aveva scelto durante le guerre risorgimentali. Tutti, a nord come a sud, si sono cuccati il pacco regalo in blocco e senza scelte di alcun genere.
    E gli italiani hanno fatto oltre l’Isonzo esattamente quel che avevano fatto in meridione ed in Africa: hanno imposto delle norme del tutto estranee manu militari e con gran spreco di sangue.
    In un modo non troppo diverso da come descriveva Conrad in Cuore di tenebra….
    Quindi da un certo punto di vista si potrebbe dire che la creazione dell’Italia unita è stata tutto un seguito di sanguinose invasioni …. Che adesso come adesso personalmente definirei inutili: natura non facit saltus e la civiltà (posto che fossimo in grado di farlo) non si esporta come la Coca Cola o gli spaghetti.
    Un saluto U.

    Cara Silvy,
    faccio un po’’ fatica a capire perché mai i palestinesi dovrebbero riconoscere Israele ed invece gli isaeliani non dovrebbero riconoscere la Palestina. Spiegami tu. U.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Peter e non solo dovrebbero leggersi il contenuto della legge Pica, che invece ci tengono accuratamente nascosto non solo a scuola. La buinanima di Sabino Samele Acquaviva mi raccintava delle sue raccapriccianti scoperte negli archivi del Sud, compreso il resoconto di mani mozzate ai “banditi rivoltosi” e inchiodate come monito e trofeo alle porte delle chiese. L’Unità d’Italia è stata fatta male, oltre che con la violenza militare, e nell’interesse di un ben determinato, anche geograficamente, gruppo di potere. Il Sud è stato messo in ginocchio, il Sud che ha dato al mondo pensatori come Giordano Bruno, Giovanbattista Vico, Tommaso Campanella, ecc., e che aveva industrie di tutto rispetto anche in Sicilia, con una flotta che non era seconda neppure a quella inglese.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Sylvi, e non solo lei, dovrebbe leggere il libro “L’invenzione del popolo ebraico”, scritto dal docente ebreo e israeliano Shlomo Sand. Così scoprirebbe quante balle ci raccontano a proposito del “popolo ebraico” e della favola della sua provenienza in blocco dalla Giudea poi diventata Palestina. Scoprirebbe anche dove è nato il sionismo e cosa ha in comune con tristemente famosi movimenti coevi e più o meno conterranei che non voglio neppure nominare.
    Gli ebrei, europei da secoli e secoli, non immaginavano neppure da lontano di essere “semiti”. E purtroppo, per gli interessi di loro classi dirigenti, si sono prestati a fare da colpo di coda del colonialismo europeo in una zona vitale per gli interessi e l’ingordigia della “civilissima e superiore” Europa, ancora maestra del divide et impera.
    pino

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Sylvi, bada che è Israele che ha rifiutato tutti i piani di pace globale, compreso il migliore di tutti proposto dal re dell’Arabia Saudita vari anni fa. E a suo tempo Arafat, che negli Usa la tirava per le lunghe per una accordo davvero credibile col suo interlocutore israeliano (ora non ne ricordo il nome, ma ricordo che divenne primo ministro), venne piantato in asso perché erano imminenti le elezioni israeliane e il suo interlocutore preferì rientrare un Israele a mietere voti gridando la menzogna che i palestinesi non volevano nessun accordo.
    I sionisti mentono fin dall’inizio, quando nell’800 per poter mettere le mani sulla Palestina coniarono lo slogan “Una terra senza un popolo per un popolo senza terra”, quando invece la Palestina un popolo lo aveva e da millenni. Quello è stato l’inizio del culturicidio e del popolicidio dei palestinesi per mano sionista. Mano foraggiata dai banchierri Rothschild, quelli la cui grande ricchezza ha avuto inizio ingannando la Borsa di Londra: grazie alla loro agenzia di corrieri i Rothschild avevano saputo per primissimi che Napoleone a Waterloo aveva perso, ma misero in giro la voce che aveva invece vinto per poter comprare a prezzi stracciati la gran massa di beni svenduti dagli inglesi terrorizzati all’idea della vittoria napoleonica. Sono gli stessi Rothshild per ingraziarsi i quali il governo inglese, bisognoso di soldi a causa dell’indebitamento per le spese della prima guerra mondiale, tramite lord Balfour se ne venne fuori con l’affermazione indebita e colonialista “È ora di dare agli ebrei un focolare domestico in Palestina”. La tragedia attuale, che probabilmente sfocerà in altre grandi guerre, è nata così: i soliti colonialisti cinici inglesi, una cui dirigente del Foreign Office tracciò i confini dell’Iraq a bella posta “perché così non avrà mai pace”, come annotò sul proprio diario vantandosene.
    Altro che balle!
    pino

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    molti anni fa avevo letto un libro sulla guerra di Corea scritto da un americano che aveva usato come fonti praticamente solo i grandi giornali useggetta. Avevo imparato a leggere tra le righe dei giornali benpensanti (o, se si preferisce, di regime) e mi ero reso conto che le cose venivano quasi sempre accennate, ma in modo che non si capissero con chiarezza. A meno, appunto, che non si imparasse a leggere tra le righe…

    Qualche tempo dopo ho cercato di capire qualcosa sulla questione palestinese e così mi sono preso la briga di leggere un po’ di cose. L’ho fatto partendo dalle origini: gli articoli del Corriere trovati all’emeroteca. Allora non c’era altro perché La Repubblica era, forse, appena nata. Sono partito dal 1945, il Corriere del Ventennio era un giornale dichiaratamente di regime e come tale del tutto inattendibile.
    Tutto quel che so risale principalmente a quelle fonti, ma ti assicuro che ne ho ricavato un quadro sostanzialmente corretto, come mi dimostra la tua ultima citazione sui fatti e misfatti dei Rotschild. Dopo di allora ho letto pochissimo altro, e quel che ho letto ha solo aggiunto alcuni particolari non fondamentali a quello che già sapevo o avevo intuito.
    La lettura o le citazioni di alcune opere di Herzl, pochissimo per la verità, mi hanno dato la conoscenza diretta di quel che pensavano e volevano i sacri padri fondatori: esattamente quel che è accaduto in seguito. Il sionismo nasce e rimane strutturalmente razzista e genocida.
    Tutto questo la Silvy non lo sa ma lei è, in buona fede, convinta che le sue banalità siano la storia. Così ci parla, con il quore spiezzato, dei diritti dei poveri ebrei scacciati e vilipesi. Ma non l’ho mai sentita una volta riflettere sui diritti dei palestinesi … Si vede che sono una razza inferiore. Quando ne accenna è con delle battute di una volgarità desolante che mi rifiuto di commentare.
    Mi piacerebbe molto leggere il libro che hai citato, ma credo che non lo farò: non leggo più nulla sulla questione mediorientale da anni: mi fa stare troppo male. Allo stesso modo non leggo più nulla sulla guerra dei nazi-fascisti nei paesi occupati: il racconto di quelle crudeltà non aggiunge nulla a qual che già so ma mi fa stare malissimo. Invecchio ….
    Comunque ti ringrazio per le citazioni: il fatto che siamo spesso d’accordo, io con le mie quattro letture e tu con i tuoi approfondimenti molto più completi, mi fa pensare che avevo visto giusto, pur con i miei poveri mezzi di ancor-quasi-studentello di periferia.
    Un caro saluto U.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Per amor di precisione devo dire che quando ho incominciato la mia ricerca pensavo che gli israeliani avessero il diritto di rimanere costaggiù, magari accordandosi con i palestinesi …. U.

  8. Peter
    Peter says:

    Sembra che io me la cavi a buon mercato, dato che devo solo leggermi il testo della legge Pica, per cui non ho bisogno di ripetere che il Villari (anzi i Villari, dato che ve ne sono stati diversi) rese abbondantemente giustizia come storico alle risorse umane e materiali del Sud subito prima dell’Unita’. Tuttavia mi ricordo che i dati del Villari si riferivano soprattutto alla Campania di allora, non saprei della Sicilia; e dire che la marina militare delle Due Sicilie fosse addirittura pari come forza a quella inglese mi pare una palese esagerazione! Poteva essere stata per un certo tempo la terza in Europa, dopo quella inglese e quella francese, visto anche il pasticcio indescrivibile combinato dai liguri a Lissa nel 1866.

    Tuttavia non mi pare che si debba ribattere sul solito tasto della questione meridionale trita e ritrita.
    Io osservavo solo che il peccato di superbia di Sylvi (tanto per usare un linguaggio che lei capira’ meglio) consiste da sempre nel considerare come ‘speciali’ l’Istria o il Friuli, e magari anche il Veneto se le capita a tiro, mentre si capisce benissimo che non vi fu alcuna differenza di trattamento (se non forse addirittura in meglio) rispetto alle altre parti d’Italia annesse o unificate. Gia’, ma ‘loro’ non erano italiani…

    Invece non mi e’ del tutto chiaro chi erano ‘gli italiani’ per Uroburo.

    Saluti

    P.

    Ps

    Sono appena rientrato da Bordeaux, bellissima citta’ del sud-ovest della Francia. E’ stato tutto molto meglio di come mi aspettavo, salvo forse il mare troppo atlantico ed il tempo caldo ma non eccellente. Mais on ne peut pas toujours avoir tout.

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Caro Uroburo,
    ti capisco. Sono stato due volte in Palestina/Israele e non ci tornerò più: troppe ingiustize e troppi orrori, che fanno veramente star male, creano solo dolore in chi vede certe cose, figuriamoci in chi le subisce. Ti cito solo un dato: i militari di guardia ai check point si divertono a umiliare le lunghe file di palestinesi con ispezioni e controlli estenuanti, evidentissimamente provocatori. A una certa ora il check point viene chiuso e riapre a una certa ora del mattino, ma la soldataglia, bestiale come tutte le soldataglie del mondo, non ha mai fretta di riaprire… Sono CENTINAIA LE DONNE PALESTINESI COSTRETTE AD ABORTIRE a causa delle lunghe attese di un’autombulanza che di notte non arriva mai e al mattina deve aspettar che la soldataglia si decida ad aprire i check point, che sono centinaia perché ormai il territorio palestinese è ridotto a francobollini isolati l’uno dall’altro. Ho visto filmati orribili di donne incinte in preda alle doglie costrette a stare in piedi fino allo sfinimento, la rottura delle acque avvenuta nel più completo menefreghismo della soldataglia. Quando sono andato alla moschea di Abramo, dove anni fa un colono israeliano armato di mitra fece strage di palestinesi in preghiera – è impressionante vedere come i coloni possano girare armati, e a Gerusalemme Vecchia ho visto israeliani non coloni passeggiare con la pistola nella fondina come nel Far West – sono dovuto passare per un corridoio di rete di metallo che conduce a una porta girevole che impedisce – come in tutti i check point – il passaggio di più di una persona alla volta. Bene: il soldato israeliano di guardia alla porta girevole ti tiene sotto tiro con il suo mitra e ti fissa con odio evidente, pronto a sparare per ucciderti senza il minimo dubbio come è avvenuto con la ragazza la cui foto campeggia nella mia pagina Facebook, uccjsa da meno di un metro di distanza solo perché si rifiutava si togliersi il velo. La sequenza di quelle foto, il volto alterato dall’odio del militare che sta per sparare per ucciderla, con le solite superarmi oscene e pornografiche, non ha bisogno di commenti, sono la rappresentazione perfetta della situazione reale.
    I cosiddetti “nuovi storici” israeliani, ed ebrei, compreso Ben Morris che per non perdere il posto all’Università si è in parte pentito del suo magistrale Vittime, oltre 800 pagine stravolgenti, hanno demolito la retorica delle narrazioni ufficiali e dimostrato la crudeltà dei sionisti basandosi su documenti degli archivi militari e perfino sui diari di Ben Gurion! Oltre 400 città, paesi e quartieri palestinesi sottoposti a pulizia etnica, saccheggio dei loro beni e confisca DI TUTTI I CONTI IN BANCA DI OLTRE 700 MILA PALESTINESI CACCIATI ARMI IN PUGNO TRA UN ECCIDIO E L’ALTRO. E questo solo tra il ’47 e il ’48!!! Poi sono seguite le deportazioni della popolazione di intere città, come quelle che oggi, cancellati i loro nomi originari con un culturicidio e urbicidio di massa, si chiamano Sderot e Askelon. Poi man mano le spoliazioni, i furti di terra e di fonti d’acqua, le demolizioni di migliaia di case, gli espropri di altre migliaia di case e lo sradicamento di centinaia di migliaia di ulivi e alberi di agrumi, e tutto il resto che con le motivazioni più vergognose decise dai militari che amministrano a loro piacimento i territori palestinesi ha ridotto la Palestina a piccoli francobolli tipo territori bantù e riserve indiane (che però a differenza di quelle palestinesi sono vaste e oggi, grazie anche al turismo, spesso floride).
    La realtà è tale che non pochi israeliani ebrei non la accettano e ne documentano pertanto i soprusi con organizzazioni coraggiose, che Netanyahu vuole mettere fuori legge. Così come nel mondo ci sono non pochi ebrei che rifiutano il sionismo specie quello di questo stampo. Negli USA il sionismo è diffuso anche tra i cristiani e sono stati lo zoccolo duro che fece vincere le elezioni al delinquenziale Bush figlio.
    Sylvi forse si sveglierà dopo avere letto i libri del professor Eisenman, che trasudano un odio incontenibile verso il cristianesimo e una grande volontà di rivincita nei suoi confronti e quando si renderà conto che una larga fetta del mondo politico e religioso israliano vuole recidere le radici geografiche del cristianesimo. Basta vedere le scuse vergognose e barbine con le quali è stata rifiutata la richesta del papa di poter avere e gestire il Cenacolo, cioè il luogo dove secondo la tradizione si è svolta l’Ultima Cena, e in che condizioni sono tenute la casa di Maria dove secondo la tradizione è avvenuta l’Annunciazione e il palazzo di Pilato, dove secondo la tradizione lo stesso Gesù ebbe a subire la fustigazione a sangue e l’interrogatorio di Pilato. Quando i cristiani percorrono in piccole processioni la Via Dolorosa, la stessa percorsa secondo la tradizione da Gesù avviato con la croce in spalla alla crocifissione, spesso i passanti sputano per terra in segno di disprezzo.
    Le radici geografico storiche del cristianesimo sono “ospiti”, sempre liù somiglianti a ostaggi, dello Stato di Israele, nel cui mondo religioso e politico non è affatto debole il risentimento e spesso l’odio verso il cristianesimo, in particolare verso il cattolicesimo, come documentano gli scritti di Eisenman, ritenuto il più grande esperto al mondo dei Rotoli del Mar Morto.
    La Fisica parla chiaro e le sue leggi non fanno sconti a nulla e a nessuno: Ogni azione provoca la reazione di una forza della stessa intensità e di segno opposto.
    Un saluto.

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DIMENTICAVO: come in passato ho già scritto su questo blog, il colono massacratore di palestinesi nella moschea di Abramo, lo stramaledetto Baruch Goldstein, ha una sua tomba monumento ed è venerato come un santo nella colonia dove viveva. Sulla tomba, oggetto di venerazione e meta di pellegrinaggi, c’è ancora oggi scritto più o meno che fece un’azione giusta e santa.
    Già questo orrore parla chiaro. Ma parla ancora più chiaro se si pensa che se fosse stato un palestinese ad andare a fare strage di ebrei in preghiera la sua abitazione sarebbe stata demolita, la sua campagna sradicata e confiscata, e chiunque si azzardasse a erigerne una tomba finirebbe direttamente in galera.

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DIMENTICAVO ANCORA: vada Sylvi a vedere come è ridotto il Campo dei Pastori, quello dove secondo la tradizione gli angeli annunciarono ai pastori la nascita di Gesù nella vicina grotta di Betlemme. E osservi cosa c’è di fronte all’affacciarsi del Campo sulla valle contigua: con un solo colpo d’occhio anche Sylvi capirà tutto. Compreso quello che inevitabilmente accadrà. Anzi, sta già accadendo.

  12. caino
    caino says:

    Un caldo pensierino per la Sylvi !

    Vedo che questi “ragazzacci” ti tormentano.
    Riflettevo in questi tempi sul tuo pensiero sul che fa L,ANPI al mio paesello.
    Pare che l’oggetto del contendere abbia detto che era una ricerca !
    Ti affido questa riflessione : Di partigiani ne sono rimasti pochi e probabilmente sui novanta, bisognosi di badanti, al pari di Nurse con Biberon per quelli dell’ANA , in ” camicia verde “.
    Gente simpatica !

    caino

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    nello specifico per italiani intendevo la classe digggerente successiva all’unificazione del Bel Paese, dal 1861 ad ora. .
    Del nord o del sud allo stesso modo chè quanto a ferocia (ne’ confronti degli altri) non c’è mai stata nessuna differenza.
    Un saluto U.

  14. sylvi
    sylvi says:

    A Uroburo vorrei far notare che io ho parlato di DUE STATI, magari recintati con il fil di ferro…
    questo ho scritto.

    Il mio ragionamento parte da dove voi vi siete fermati. Voi fate una continua analisi della situazione che potrebbe essere valida se avesse i crismi della razionalità staccata da ogni sentimento e sensibilità partigiani.
    La vostra analisi, inoltre, non si pone come punto di partenza per programmare obiettivi da raggiungere.
    Obiettivi fattibili, praticabili, non desiderata solo sognabili.

    caro Pino, io credo a tutto quello che hai scritto, esperienze inoltre fatte con i tuoi piedi e la tua sensibilità di fronte a tanto dolore.
    Io mi sento compartecipe a tanto dolore, ma subito aggiungo: CHE FARE?
    Aggiungo: i palestinesi, intesi come persone, non sono gli unici innocenti e vittime; dall’altra parte ci sono altre persone, nate e cresciute in quelle terre, nemmeno loro hanno altre Patrie dove andare.
    I bambini israeliani hanno diritto a una terra dove vivere esattamente come i bambini palestinesi, sempre che non auspichiamo una pulizia etnica di tali proporzioni!
    Voi potreste aggiungere che potrebbero essere in atto pulizie etniche più subdole o ambigue.
    Se così fosse ci sarebbero motivi in più per fermare entrambe le parti.

    Oltre che porre l’attenzione sui diritti all’esistenza di Entrambi i Popoli, ponevo ancor più l’accento sull’eredità di odi incommensurabili che si trascinerà per tempi biblici.
    A chi giova perpetrare in eterno questa situazione orrenda?
    Io ho capito in Yugoslavia che cosa sia l’odio rimasto anche dopo carneficine, o forse proprio per queste; un odio che pervade ancora oggi gli animi di tutti i contendenti. Ma almeno non si ammazzano vicendevolmente, e bene o male stanno ognuno nei loro confini.
    Poi…il tempo aiuterà!

    Se avessi potere e mi schierassi da una parte, non potrei essere d’aiuto a nessuna delle due parti, considerando anche che lo riterrei controproducente perchè Israele ha la forza, ma anche la consapevolezza di dover vendere cara la pelle.
    Israele deve essere riconosciuto come degno di esistere, ma a fronte di dimostrazioni chiare e inequivocabili di volere la Pace nella Giustizia per la Palestina.
    Non ce la faranno mai da soli; ma dove sono i Leaders di altri Stati che li obblighino a venire a patti?
    Questi Stati sono più colpevoli di loro.

    Parlo di due Stati rigorosamente divisi perchè le religioni restino rigorosamente segregate: le religioni sì, che sono il lievito dei massacri.
    Gerusalemme dovrebbe essere un discorso a parte, possibile che non sia possibile immaginare uno Status per Gerusalemme che scontenti tutti il meno possibile?
    Ma c’è una volontà politica internazionale alla quale stiano a cuore le sofferenze di tanta gente per porvi un rimedio?

    un saluto
    Sylvi

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    cambio per ora argomento, giusto per respirare, perchè il mega temporale di ieri sera è stato più bufera che ha rinfrescato ben poco.
    Oggi si boccheggia di nuovo!
    Dunque: già l’anno scorso mio marito aveva posizionato in giardino, ovviamente per rallegrare i nipoti!, una piscina gonfiabile dove i bambini potessero saltarci a piacere.E anche lui!
    Ma…sorsero subito, a suo avviso, dei problemi:
    – il motorino con il filtro a sabbia era troppo piccolo
    – l’acqua non si scaldava a sufficienza, max 26°..
    e altri due o tre problemini a cui intese subito porre rimedio. E questa era la parte che più gli piaceva.
    Comprò un motore più grosso; poi dei tappeti neri, posizionati al sole, che riscaldano l’acqua e la rimettono in circolo; collegò il tutto con una marea di tubi e valvole e morsetti…insomma una centralina niente male che mescola l’acqua, filtri che la mantengono pulita, il controllo del ph e quello del cloro.
    Ma…quest’anno continua a far un caldo feroce e l’acqua della nostra piscina troppo curata continua a scaldare fino a raggiungere i 30° in questi giorni!
    E’ necessario allora raffreddarla, altrimenti sudi più di prima e allora immette acqua fredda, controllando il livello, il ph, il cloro ecc.ecc.
    Non so quale diavoleria stia rimurginando ancora… ma ti posso garantire che qualcosa inventerà.
    Io? In queste notti di luna piena mi piazzo in vasca e guardando il nostro satellite la interrogo:
    -Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi che fai, silenziosa luna?-
    E passeggio lungo i bordi della vasca con somma goduria!

    Sylvi

  16. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,

    la Luna di questi tempi ,osserva assorta il tuo passeggiare in terra-
    Nel frattempo tutto si muove come deve essere ,ovvero come dice la mia amica Olympe :a proposito di quel tal Eugenio da Scalfari :

    Rapporti sociali e rapporti di produzione, la degradazione del lavoro, la logica di morte che si accompagna a quella del profitto, la crisi capitalistica, la ricchezza che diserta la produzione, l’esistenza regolata dalle quotazioni di borsa, e altre balle del genere non c’entrano nulla o sono fatti collaterali. Tutto ciò accade invece per effetto dell’insoddisfazione, per il crescere del desiderio, sia esso elementare o senilmente evoluto, e soprattutto perché la badante s’è dimenticata di dargli la pasticca per la pressione.

    In sostanza tutto come deve essere per il momento .
    Intanto le mia pastiglia io la prendo !

    un saluto

    caino

  17. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    per intanto consiglierei a Giacomo di produrre in scala degli F35, visto che :

    07 agosto 2017Il programma F35 “è oggi in ritardo di almeno 5 anni” per le “molteplici problematiche tecniche” che hanno fatto anche sì che i costi del super-caccia siano “praticamente raddoppiati”. Anche le prospettive occupazionali per l’Italia “non si sono ancora concretizzate nella misura sperata”. Tuttavia, “l’esposizione fin qui realizzata in termini di risorse finanziarie, strumentali ed umane è fondamentalmente legata alla continuazione del progetto” ed uscirne ora produrrebbe importanti perdite economiche. E’ quanto si legge in un’analisi della Corte dei conti –

    Mi viene da ridere.
    Attenta all’eclissi parziale di Luna !

    caino

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Cara Sylvi, il che fare è chiaro come il sole, ma proprio per questo osteggiato soprattutto dalla classe diggerente israeliana oltre che da quelle arabe e anche palestinesi che, tutte comunque su mandato Usa ed europeo, usano la popolazione palestinese come merce di scambio e carne da cannone.
    La soluzione dei due Stati è da tempo solo una barzelletta, che oltretutto non fa neppure ridere, perché NON ci sono più le basi per creare uno Stato palestinese che non sia una serie di piccoli bantustan o l’immondezzaio e il serbatoio della mano d’opera disperata a buon mercato per Israele, i cui coloni già sfruttano come operai malpagati quelli che erano i proprietari delle terre espropriate per dalle autorità militari israeliane. Un eventuale Stato palestinese non potrebbe avere nessuna dignità autonoma e voce in capitolo internazionale perché Israele ha già chiarito prr esempio che lo spazio aereo sarebbe comunque TUTTO di sua competenza e MAI permetterebbe lo sviluppo di forze armate palestinesi degne di questo nome. Israele nel laido silenzio internazionale, che per certe cose abbaia solo contro la Corea del Nord, ha un armamento anche atomico formidabile, più utile all’opzione Sansone che alla propia difesa, ma non permetterebbe a un ipotetico Stato palestinese non solo le atomiche , ma neppure una difesa antiaerea e antimisilistica diversa dalle fionde….
    La soluzione? La soluzione è uno Stato UNICO, che per decenza dovrebbe cambiar nome e chiamarsi Israele Palestina o Palestina Israele, ma che la classe diggerente israeliana e l’annesso rabbinato abbaiante – i mascalzoni come il defunto rabbino Jussuf Ovadia non mancano – non permetterà mai abbia un nome diverso da quello attuale. La soluzione è uno Stato UNICO i cui cittadini – ebrei, musulmani, cristiani, atei, ecc. – abbiano TUTTI EGUALI DOVERI E DIRITTI. Ma questo i sionisti e la loro classe diggerente NON lo permetteranno MAI, MAI, MAI. Perché? Perché come ha chiarito coraggiosamente il docente ebreo israeliano Shlomo Sand nel suo fondamentale libro L’invenzione del popolo ebraico, la cittadinanza israeliana, a differenza di quella dei Paesi europei e degli Usa, NON è di tipo inclusivo, ma di tipo esclusivo, non è riconosciuta sulla base del pagamento delle tasse e neppure dallo Ius Solis di cui oggi tanto si discute nel BelPaese, bensì SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SULLA “PUREZZA DEL SANGUE” E ASCENDENZE PRIMORDIALI, PRIMIGENIE. Tradotto in italiano: se non sei ebreo NON potrai mai essere un cittadino israeliano e alla pari dei cittadini israeliani ebrei. Sand scrive anche una cosa sorprendente e ignorata da tutti, e cioè che non esiste la cittadinanza israeliana, esistono i documenti, i passaporti, ecc., rilasciati dalle autorità e dallo Stato israeliano, ma NON esiste la cittadinanza israeliana in quanto tale, bensì l’appartenenza religiosa o meglio “etnica”. Sand non a caso fa rilevare che il sionismo è nato nella stessa parte di Europa orientale dove sono nati il panslavismo e il nazismo, per i quali il concetto di cittadinanza è pure basato sulla “purezza del sangue” e ascendenze primigenie, cioè cittadinanza non di tipo inclusivo, bensì esclusivo.
    Tutto ciò si chiama razzismo, ma noi facciamo finta che in Israele invece sia democrazia. Per fortuna ci sono non pochi israeliani che denunciano che si tratta di una democrazia a geometria variabile: ebrei cittadini pieni; musulmani, palestinesi, cristiani, ecc., cittadini con meno diritti; palestinesi dei Territori Occupati cittadini di serie C, con pochi diritti e per giunta governati da MILITARI israeliani. Questi i FATTI, cara Sylvi, e NON solo ciò che vedono la “mia sensibilità” e “i miei piedi”.
    Il diritto o quanto meno la prassi internazionale prevede che quando in uno Stato una minoranza arriva al 20% debba diventare uno Stato binazionale, argomento sul quale si basano i diritti delle minoranze di lingua tedesca in Trentino e Alto Adige. Ma alla classe diggerente e razzista sionista israeliana la sola idea di diventare uno Stato binazionale fa accapponare la pelle, la considerano peggio di una bestemmia. Piuttosto scateneranno altre guerre, ma la binazionalità NON la accetteranno MAI!!!!!!
    Alla stessa stregua, Netanyahu e i ceffi come lui vorrebbero annettersi altre terre palestinesi, come la Samaria, ovviamente adducendo le solite ridicole e blasfeme scuse basate sulla bibbia, ma per ora non hanno il coraggio di farlo perché la minoranza palestinese supererebbe di molto il 20%. Lo faranno quando avranno trovato il modo, e la complicità di Usa ed Europa, di non riconoscere la binazionalità inventandosi qualcosa di miserabile per evitarla fottendosi però altre terre altrui.
    Ecco i motivi per cui ipocritamente si continua a blaterare di due Stati. Ed ecco i motivi per cui è inevitabile ci siano altre guerre, altri massacri e altre distruzioni. Ma noi “europei di civiltà superiore” continueremo a sentirci buoni, pii, giusti e politicamente corretti continuando a parlare dell’elemosina, per giunta impossibile, dello Stato palestinese sulla base dei due Stati.
    P. S. Ho le prove di attività da lungo tempo nei miei confronti, e di chi come me scrive di questi argomenti, di ben precisi ambienti diplomatici di stanza a Roma. Si va dalle schedature alla diffamazione e all’esclusione e all’ostracismo con scuse varie da quegli ambienti di lavoro e attività su cui hanno influenza. Non poca, come è noto. Ma noto non a sufficienza.

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Visto che il cristianesimo è nato in Giudea, oggi Palestina e Israele, dove pure fu perseguitato, e visto che stando all’Eneide i romani vengono da Troia – per giunta cacciati anche loro dopo una sconfitta militare esattamente come buona parte degli abitanti della Giudea dopo la vittoria di Adriano – (s)ragionando come i vari Netanayahu non si vede perché la Chiesa non accampi diritti di sovranità territoriale su Gerusalemme, Nazaret, Betlemme, Samaria, Tiberiade e sull’intera ex Giudea. E non si vede perché l’Italia non debba reclamare la sovranità territoriale su una fetta della attuale Turchia.

  20. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,
    scrivo ancora della Palestina anche se da anni so che è come abbaiare alla luna.
    Mi disturba non poco inoltre sapere che espongo idee che sono esattamente l’opposto delle tue e di quelle degli altri intervenuti passati e presenti nel blog; polemizzare con voi non è sempre divertente.

    Premetto che non essere mai stata in Israele o in Palestina deforma sicuramente l’immagine che ho dei luoghi e delle situazioni. Troppo spesso ho sperimentato che l’immagine di un territorio che mi ero costruita su racconti, libri, giornali divaricava notevolmente dalla realtà che calpestavo proprio con i miei piedi e delle immagini che mi rimandavano i miei occhi.
    Ci provo ugualmente a confutare le tue tesi, ma soltanto sulle basi razionali , sulla realtà dei numeri che non sono un’opinione quasi sempre.

    Perchè non sono d’accordo con la tua ipotesi di un UNICO Stato:
    – in Israele vivono cr. 5mln di ebrei e cr. 1.5mln di arabi palestinesi.
    -In Palestina sono cr 6mln di arabi palestinesi più altrettanti palestinesi che anelano al ritorno in Palestina. E fanno sui 12mln di palestinesi.
    E il diritto al ritorno lo postula Maometto nel Corano
    Mi pare evidente che soltanto questa premessa impedisca qualsiasi ipotesi di discussione su uno Stato unico di ebrei e palestinesi.
    Sarebbe come chiedere agli ebrei di Israele di suicidarsi.
    Ecco! La Religione.
    Io credo che la Penisola italiana sia diventata una Nazione perchè nonostante le enormi differenze di usi e costumi, anche di lingua, professavamo tutti la stessa Religione.
    Poi…il pene ha aiutato la religione!
    Il Kosovo è stato tolto agli ortodossi serbi con il Corano e il pene.
    Il pene, altra arma potente accoppiata alla religione.
    Le armi vengono dopo e completano il quadretto.
    Ritornando in Israele-Palestina: come si può immaginare che si costituisca un UNICO STATO quando chiunque, anche una massaia come me capisce benissimo che entro due o tre decenni gli israeliani ebrei che avessero firmato una specie di pace sarebbero spazzati via da quelle terre?
    Possiamo essere ingenui noi, ma non gli ebrei che hanno girovagato per il mondo e che ora credono di avere una Patria. E che difenderanno con le unghie con i denti.
    E poi, ad essere brutali, gli arabi tutti insieme hanno tentato più volte di buttarli fuori, ma hanno sempre perso la guerra.
    E nessuno meglio di me sa il significato di Vae victis.
    Se ne facciano una ragione anche gli arabi e vengano a patti. Anche su “comandamenti coranici”.
    Altrimenti? E’ inutile discutere, si scanneranno fino all’ultimo bambino.
    Orrendo, ma è così!

    un saluto
    Sylvi

  21. Peter
    Peter says:

    Come Pino, ed a differenza di Sylvi, fui in Israele una volta, e per un mesetto, ma ahime molti anni fa, 25 per l’esattezza. Cio’ non mi rende piu’ ‘saggio’ sulla questione. Non andai a Gaza perche’ un gruppo di ragazzi romani a Gerusalemme ci gridarono dal loro affollatissimo ostello ‘ se annate alla striscia fateve accompagna’, senno’ ve fanno er culo!’. Il mio sparuto gruppetto era formato da tre italiani ed uno svizzero, lasciammo perdere perche’ una guida araba ci aveva gia’ spillato molto piu’ del dovuto mentre i soldati israeliani gli facevano l’occhiolino divertiti. Gli arabi avevano i loro negozi e business vari e non sembravano essere trattati male. Un paese certo militarizzato, ma vivibile, almeno allora. Gerusalemme era interessante, ma Tel Aviv decisamente preferibile, mi ricordava molto le citta’ italiane del Sud, architettura a parte.

    P.

  22. Peter
    Peter says:

    ‘Una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor’, cantava il Manzoni, ma il paese cui si riferiva era infatti uno solo di altare, al momento della unificazione; le memorie sono spesso fallaci, il sangue e’ sempre misto, la lingua era troppo diversificata, il cor secondo lo stesso Manzoni non sa nulla, o appena un po’ di cio’ che e’ gia’ accaduto, e dell’arme e’ meglio non parlarne.
    Sylvi ha in questo ragione, da almeno 10.000 anni non e’ solo ‘cuius regio eius religio’, ma anche ‘cuius religio eius regio’, come dimostrano in anni recenti anche i fatti da lei citati. Volendo, si potrebbe dire che da millenni la religione e’ stata almeno uno dei mezzi, e non il meno importante, per affermare il possesso di un gruppo su di un territorio. Non a caso, i romani distrussero Israele perche’ si rifiuto’ di riconoscere l’imperatore come divino, tra le altre birichinate come rivolte, zeloti, rifiuto di pagare tasse etc.

    L’integrazione di minoranze sempre crescenti in Europa e’ difficile anche per quello, ma oggi non si tratta tanto di conflitti tra religioni diverse (come ancora accade appunto in Israele e non solo, si pensi a Turchia, Iraq e medio oriente in genere) quanto tra uno scontro tra la concezione laica della societa’ e dello stato, faticosamente acquisita in Europa da appena un secolo, ed una persistente concezione religiosa, teocratica, tradizionalista e medievale tipica dei paesi di origine di molti immigrati.
    E la religione, in tale contesto, va sempre scritta con la minuscola, cara Sylvi, compresa la sua.

    Quanto al pene, che ha la sua importanza come dice lei, farebbe ben poco senza la controparte femminile, da cui dipende il reale potenziale riproduttivo di ogni popolazione, scusi la lezioncina biologica.
    Il vero problema di oggi e’ appunto quello. Siamo ora 7.5 miliardi, saremo oltre 11 entro la fine del secolo. La sola Nigeria e’ passata da appena 50 milioni a oltre 170 in appena 60 anni. E si calcola conterra’ quasi 500 milioni alla fine del secolo, se il pianeta come lo conosciamo oggi esistera’ ancora, il che e’ un grosso SE.
    E si vada a vedere quali religioni benedicono ed auspicano la sovrappopolazione in tutti i paesi in cui e’ in atto l’esplosione demografica attuale.

    P.

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Cara Sylvi,

    commetti solo un piccolo errore, tipico dei cristiani e cattolici che ignorano la reale Storia della propria non encomiabile religione, che ha benedetto prima lo schiavismo a partire da S. Paolo e poi perfino i cannoni e gli eserciti di Hitler e Mussolini passando per le crociate e il colonialismo bibbia e vangelo in una mano e armi nell’altra. E tralascio l’Inquisizione.
    Dunque: i musulmani NON hanno mai rotto le scatole a gente di altre religioni. All’epoca dell’impero arabo e musulmano bastava pagare una tassa e nessuno ti proibiva nulla. A differenza del cristianesimo e del cattolicesimo, sempre persecutori nei confronti delle fedi altrui finché i rapporti di forza gliel’hanno permesso. L’Europa è stata cristianizzata con la spada da Carlo Magno, che così rendeva al papa il favore che questi aveva fatto a suo padre organizzando il colpo di Stato che detronizzava i merovingi e metteva sul trono al loro posto i carolongi. Porcheria massima, visto che erano stati proprio i merovingi a convertirsi al cattolicesimo convertendo così quella che oggi chiamiamo Francia, primo Paese cattolico d’Europa e per questo chiamata da Wojtyla “prima diletta figlia dell’Europa cristiana”. E oggi con le varie feste di Halloween e affini le radici “pagane” dell’Europa, sparita la spada di Carlo Magno e le croci più o meno uncinate, tendono a riaffiorare….
    L’eterno “girovagare” per il mondo degli ebrei è – come spiega e dimostra lo storico ebreo israeliano Slomo Sand e come dimostra la Storia – una delle balle inventate dal cristianesimo con la puttanata – scusa il linguaggio, ma date le tragedie che ne sono nate è l’unico adatto – dell'”ebreo errante”. Sand DIMOSTRA come i sionisti siano stati abili nell’utilizzare proprio i miti cristiani, in particolare cattolici, e proprio a partire dal mito dell’,ebreo errante”, per il successo della vulgata che va per la maggiore, alla quale non sei certo e purtroppo l’unica ad abboccare.
    Gli ebrei di patrie – oltre a quelle dove vivevano – ne hanno avute più d’una, visto che hanno partecipato allegramente all’invasione delle Americhe a partire da quelli imbarcati sulla nave Mayflower dei cosiddetti Padri Pellegrini, feccia umana che ha ripagato con l’invasione e gli stermini successivi i “pellerossa” che li avevano salvati da morte certa per vame nel primo inverno dopo lo sbarco dal Mayflower rifornendoli di tacchini. Donde la festa del Ringraziamento negli Usa di oggi, a base di tacchini e Smemoria sulla sorte che è stata fatta fare ai “pellerossa” fornitori di tacchini. A ricordare oggi che sul Mayflower c’erano anche rappresentanti del “popolo santo”, cioè degli ebrei, è lo storico ebreo israeliano Ben Morris. Se cerchi su Google trovi il suo articolo per il Corriere della Sera dove racconta di quella presenza. Stranamente da tutti dimenticata…. A partire dalla cinematografia Usa, gestita per lunga pezza da produttori quasi tutti immigrati ebrei, che ha sfornato migliaia di film a base di pellerossa selvaggi e crudeli e pii coloni timorati di Dio, senza stare a specificare troppo quale.
    Ogni tanto il mio amico Ariel Toaff gioisce per il ritrovamento di resti di templi ebraici in Brasile o altrove: dimentica solo di ricordare che in Brasile i costruttori e i frequentatori di quesi templi non erano arrivati come invitati dagli indigeni, ma anche loro come invasori. La Georgia degli USA ha una bella storia di colonizzazione ebraica, basta andarsela a studiare. E del resto basta vedere quante Palestine, Sion, ecc., ci sono oggi negli Usa. Come vedi, di “terre promesse” rubate armi in pugno agli altri popoli dagli europei, cristiani ed ebrei per me non fa differenza, ce ne sono una bella quantità – fino in Australia – prima di arrivare a occupare anche la Palestina arrivando a rubare agli arabi ben più di quanto già ingiustamente deciso dall’Onu: ingiustamente perché l’Onu aveva stranamente assegnato alla MINORANZA sionista la MAGGIORANZA delle terra palestinese.
    Cara Sylvi, rubare agli arabi anche il pene agli arabi non sarà facile. Cosa che tu ignori, lo abbiamo già fatto a spese degli indios della foresta amazonica. I pii coloni europei – cristiani, ebrei, atei – davano una ricompensa a chiunque portasse orecchie tagliate agli indigeni come prova di averli accoppati. Quando si accorsero che spesso venivano portate all’incasso orecchie di indigeni non uccisi, quei pii coloni ebbero la bella idea di dare il premio non più alle orecchie mozze, bensì ai peni tagliati. Ma se è per questo tu – ma non solo tu – ignori anche che i cattolicissimi spagnoli che fabbricavano spade nella cattolicissima Spagna di re e regine cattolicissime usavano indurire l’acciaio rovente delle lame infilzando a morte un “negro”, cioè uno schiavo, di solito animista o musulmano. Ne ha scritto perfino Repubblica qualche anno fa a firma di una collega di cui ora non ricordo il nome.
    Se la patria di “tutti gli ebrei del mondo” è Israele”, altra balla formato kolossal, prima o poi la gente comincerà a chiedersi, con annesse brutte conseguenze, se la patria degli ebrei francesi, statunitensi, tedeschi, brasiliani, italiani, ecc., sia Israele o il Paese dove vivono, Italia compresa. Il mio amico David Parenzo, co-conduttore de La Zanzara, è italiano o è israeliano? Per te evidentemente è israeliano, per me invece è italiano. E prima o poi qualcuno si accorgerà che ci sono ebrei che vanno a fare il servizio militare in Israele, cosa illegalissima, ma sulla quale anche i “servizi” molto servizievolmente tacciono…. Infine: se la vera patria anche degli ebrei marocchini, iracheni, sauditi e di altri Paesi arabi e mediorientali è Israele, perché ci si lamenta se molti di loro sono stati spinti ad abbandonare i Paesi dove vivevano indisturbati da secoli per andare a vivere invece nella loro vera patria Israele?
    In Sud Africa i discendenti dei pii boeri, gentaglia della peggior specie, alla fine hanno dovuto arrendersi alla realtà, compresa quella dei peni. Gli israeliani, supportati dai pii sionisti cristiani, tu ti auguri invece che alla realtà anche dei peni sputino invece in faccia: è possibile, forse probabile, se non certo come sostieni tu. Ma di conseguenza ne nasceranno catastrofi sempre più grandi. Che potrebbero anche finire con l’inghiottire l’Europa che di quelle catastrofi, comprese quelle che l’hanno già precedute e annesse basi storiche, è la vera e unica responsabile. Intanto ne è già nata una strana “democrazia a geometria variabile”, come denunciano tra gli altri i giornalisti ebrei istareliani Amira Hass e Gideon Levi.
    Con la bibbia in mano sono arrivati anche i pii boeri nella “terra promessa”, ovviamente anche quella promessa sempre e solo a noi europei. La bibbia, che l’ebreo spagnolo Baruch Spinoza – espulso dalla gretta comunità ebraica olandese – raccomandava di buttare nella spazzatura, è stata fatta diventatare da tempo una vera e propria arma di distruzione di massa.
    Termino questa mia inutile tiritera – utile solo a farmi meglio schedare dai soliti noti – facendo rilevare due particolari comici e drammatici allo stesso tempo:
    – se definiamo semiti gli ebrei, barando sul fatto che sono invece europei, americani, ecc., come tutti noi, dobbiamo di consgeuenza ammettere che sono semiti esattamente come gli arabi. Le lingue semitiche comprendono infatti anche l’arabo e l’ebraico, nonostante oggi si usi utilizzare la terminologia dei fascisti del Duce nata dalla loro pantagruelica ignoranza;
    – Maometto non fece altro che sostituire la religione “pagana” degli arabi con quella che lui stesso chiamava “la religione del libro”, cioè basata sulla bibbia. Esattamente come quella degli ebrei. Tradotto in italiano: Maometto non fece altro che ebraicizzare gli arabi! A dividerli però furono – come sempre capita al genere umano – il prevalere degli interessi materiali preesistenti.

    E taccio, per carità di patria, che i pii sionisti cristiani – te compresa, Sylvi – ignorano bellamente che mentre per i musulmani la Madonna e Gesù sono figure venerate, anche se Gesù non lo riconoscono come “figlio di Dio” se non come tutti gli altri esseri umani, per la tradizione rabbinica invece la Madonna era una baldracca e Gesù il suo figlio bastardo, nato dalla relazione con il legionario romano soprannominato Pantera (o Panthera).
    Mi interessa solo far notare che la religione, tanto invocata, NON c’entra un fico secco. È solo utilizzata come l’elastico delle mutande, che si può allungare e accorciare a piacimento. Anche per le mutande sporche.

    Un caro saluto.

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Bada che non cerco certo di convincerti, so bene che è impossibile. Inoltre scoprire certe verità in età matura è devastante. Cosa che non ti auguro.
    Approfitto solo per mettere meglio a punto alcune cose e prenderne io nota tra le mie (inutili) carte.
    Il dramma del genere umano è che i diritti – e i doveri, concetto la cui esistenza abbiamo ormai dimenticato – nascono solo ed esclusivamente dai rapporti di forza. Il che è una conseguenza della legge fisica secondo la quale lo Spazio, e quindi la Natura, non ammette il vuoto. Motivo per cui dove la densità e la pressione sono minori è inevitabile che arrivi l’intromissione delle densità e pressioni contigue maggiori.
    pino

  25. Peter
    Peter says:

    x Pino Nicotri

    Le leggi della fisica non si applicano alle societa’ umane, e neanche a quelle animali, se non in senso puramente metaforico come ha fatto lei di sopra.
    Hanno certo importanza per il funzionamento dei nostri corpi e le nostre interazioni con l’ambiente, ma la densita’ delle societa’ umane e la loro distribuzione e’ governata da leggi molto differenti (per nostra sfortuna, sarei tentato di aggiungere).
    Nessuno impone alle societa’ umane di riprodursi a dismisura, anche se le risorse ambientali sono in netto declino (il mondo ha gia’ consumato in 7 mesi le risorse prodotte in un anno dal pianeta, and counting) , l’inquinamento e l’effetto serra incalzano, gli oceani si riscaldano e contengono sempre meno ossigeno e CO2 etc etc.
    O meglio, lo impongono i nostri geni, ‘egoisti’ come disse R. Dawkins, i quali ‘vogliono’ solo riprodurre copie di se stessi all’infinito, ‘fregandosene’ delle condizioni di vita dei loro vettori, cioe’ noi. L’ordine ‘crescete e moltiplicatevi’ del sacro testo non viene da dio, ma dai nostri geni di cui siamo succubi. Ma abbiamo anche un cervello, forse molto piu’ sviluppato di quanto i nostri geni (e sicuramente i geni di quasi tutti gli altri esseri viventi) non avrebbero mai ‘auspicato’ che dovesse accadere, dato che e’ esso la fonte primaria di tutti i guai che la nostra specie ha combinato da tempo immemorabile, con netti peggioramenti in tempi recentissimi. Dicevo, abbiamo comunque un cervello, il problema e’ usarlo in modo razionale. La sovrappopolazione e l’espansione in altri territori per via della ‘pressione’ demografica non e’ affatto razionale; potrva ancora funzionare fino a pochi secoli fa, ma oggi non piu’.

    Un saluto

    P.

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Cari Sylvi e Uroburo, e cari tutti,

    il docente di Storia Shlomo Sand, ebreo e israeliano, nel suo libro “L’invenzione del popolo ebraico” ha il coraggio e l’onestà intellettuale di riconoscere che alla base quanto meno degli orrendi pogrom contro gli ebrei russi c’era non la religione e neppure “l’antisemitismo”, espressione ridicola inventata dal fascismo, e che all’epoca era semplicemente impensabile, quindi non esisteva, bensì la lotta di classe. Gli ebrei infatti molto spesso esercitavano la professione che usando un termine del vangelo potremmo definire quella del “publicano” e quella del gabelliere con un termine più laico: spremevano e riscuotevano cioè le tasse per i nobili dalla marea di contadini e servi della gleba inchiodati a lavorare nelle loro terre e ai poveri cristi che pure dovevano sgobbare per i nobili e i padroni vari. Finché la massa bruta di gente, abbruttita dallo sfrutamento e tenuta nell’ignoranza più greve, esplodeva e andava a massacrare i gabellieri, e non solo loro, ovviamente senza processi di nessun tipo ma con l’esercizio della violenza belluina pura e semplice. Il problema per quella massa di disperati inferociti e autori dei massacri generalizzati non era che i gabellieri fossero ebrei, ma che erano gabellieri: che esercitavano cioè, e con manìere molto spicce, la professione dell’andare di casa in casa a prendersi le tasse per conto dei padroni. Ovviamente tenendo poi per sé una percentuale.
    Tracce del brutto mestiere esercitato in Russia dalla gran parte degli ebrei le troviamo anche nel fenomenale romanzo “Il dono di Asher Lev”, scritto dal rabbino Chaim Potok. Rabbino, ma senza esecitare il ministero, esattamente come il mio amico rabbino Ariel Toaff (docente di Storia a Tel Aviv e figlio della buonanima dell’ex rabbino capo di Roma, nonché emigrato in Israele, dove è stato anche ufficiale militare). Potok nel suo romanzo abbozza un profilo sommario del nonno del protagonista, il giovane ebreo Asher Lev emigrato a NY dalla Russia coi genitori, specificando che per l’appunto faceva il brutto lavoro di gabelliere per conto di un nobile. Il quale ogni tanto per divertimento massacrava i suoi contadini, magari bruciandone da ubriaco le abitazioni….
    Stando così le cose, ci stupiamo davvero se a volte succedeva quel che purtroppo succeveda, cioè i pogrom?
    Ogni tanto salta fuori che i polacchi, cattolicissimi, odiano gli ebrei e durante l’occupazione tedesca hanno compiuto contro di loro non poche violenze. Ma anche lì il problema non era “l’antisemitismo”, ma il lavoro odioso che molti ebrei escitavano. La violenza è sempre da condannare, ma lo sfruttamento feroce e la complicità con esso la favoriscono.
    C’è un famoso autore ebreo, del quale ora non ricordo il nome, mi pare sia Abraham Yehoshua, che nel suo libricino che mi pare si intitoli Antisemitismo e sionismo, o qualcosa di simile, ricorda che “l’esodo”, cioè l’emigrazione, degli ebrei dalla Giudea, e dal regno di Israele un po’ più a nord, era cominciato molto prima che arrivassero i romani e facessero quello che hanno fatto con Tito e con Adriano (nota: senza che gli ebrei che vivevano a Roma e altrove nell’impero avessero qualcosa da ridire: strano, per essere un popolo. O no?). La “terra promessa” era infatti un postaccio pietroso che non riusciva a sfamare tutto il “popolo eletto” che la abitava, motivo per cui spesso la gente emigrava. Basti ricordare che ad Alessandria, dove pure ci fu una mattanza di quegli immigrati, di quartieri ebrei ce n’erano ben tre. E certo gli egizi non hanno mai sofferto, specie a quell’epoca, di “antisemitismo” o di odio verso le religioni altrui.
    Dio avrà anche scelto quel popolo come il suo, il prediletto, avrà anche stipulato con loro il famoso patto – basato curiosamente sulla circoncisione (no comment: mi limito a chiedere “e le donne, che non possono essere circoncise?”, e a far notare che si circoncidevano e si circoncidono anche gli arabi e gli egiziani, che però ciononostante il “buon Dio” non amava e non ama affatto….) – però s’è dimenticato di far sì che tutti i membri del suo popolo nella “terra promessa” potessero avere di che mangiare. Del resto, che Dio sia piuttosto distratto è tristemente noto….
    Termino questo inutile pappone raccomandando la lettura anche del libro del docente romano Mario Liverani sull’antico Israele: dimostra tra l’altro che la “schiavitù a Babilonia” è un’altra balla, visto che gli ebrei vi si amministravano un territorio, compreso il culto e la giustizia, e si conoscono i nomi di cinque famiglie ebree che prestavano soldi al re di Babilonia. Una ben strana “schiavitù”. Del resto era strana anche la “schiavitù”degli ebrei in Egitto, visto che gli egizi non avevano schiavi, ma solo i prigionieri di guerra che comunque venivano rapidamente integrati sposando le egiziane e, a differenza degli schiavi della nostra ava Roma, non potevano essere uccisi a piacimento e tanto meno usati per barbarie come quella della “civilissima Roma” consistente nei “ludi (!!!!!!!!!!!) gladiatori”. Con Liverani, ma anche con molti aktri autori, scopriamo che Nabuccodonosor invase la Giudea, deportandone in Babilonia le classi dirigenti, non perché animato da “antisemitismo”, ma perché il,giovane re p,mche egli stesso aveva messo sul trono dopo averne spodestato lo zio, complottava con altri popoli contro Babilonia e Nabuccodonosor. Un’invasione quindi più che giustificata, che chiunque in quelle condizioni avrebbe fatto. Del resto, nonostsnte ce lo nascondano accuratamente, non furono deportati o trasferiti d’autorità in Babilonia solo i giudei, ma anche sltre genti del regno babilonese per meglio amalgamarne la popolazione. Che fossero ebrei o non ebrei non fregava nulla a nessuno, il,fatto è che erano abitanti della Giudea governata da un giovane monarca che ricambiava i babilonesi con complotti ai loro danni. E che la loro religione non fregasse nulla a nessuno lo dimostra il fatto che Ciro il Grande dopo appena 70 anni permise ai giudei che lo desideravano di tornarsene in Giudea. Scelta che peraltro non tutti fecero perché non pochi restarono in Babilonia, antenati degli ebrei odierni che vivono indisturbati in Iran con il diritto di un loro rappresentante in parlamento. Nota: Ciro permise di andar via anche ad altri “trasferiti d’autorità” di altri popoli e ai giudei ricostruì anche alla grande il tempio che le truppe di Nabuccodonosor avevano distrutto.,
    Raccomando anche la lettura del libro Le orme di Mosè, con il quale gli archeologi ebrei Neil Asher Silberman e Israel Filkenstein, che è anche israeliano, DIMOSTRANO che tutta la vicenda di Mosè emigrato coi suoi da Ur è un’altra colossale balla. E che gli ebrei non sono arrivati in Giudea come invasori rubandola agli indigeni perché “terra promessa” loro da Dio, ma erano semplicemente un popolo autoctono, indigeno, formato da gente arrivata lì chissà quando e chissà da dove. E dedita in gran parte al politeismo finché i monoteisti non spazzarono via i politeisti, con uno dei primi pogrom o genocidi della Storia.
    Nota tragicomica: mi pare sia stato il rabbino capo di Venezia a far notare anni fa che il dna dei palestinesi mostra ascendenze giudee più di quello di larga fetta degli ebrei europei “tornati” in Israele. Come mai? I palestinesi non sono infatti altro che i discendenti dei giudei, ebrei, convertiti all’Islam per evitare di pagare la non leggera tassa che dava diritto a professare una fede diversa da quella islamica. Pazzesco, vero?

    Quanta fatica inutile: ma chi me lo fa fare?
    ‘Notte.
    pino

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Il termine “semita” è stato coniato per la prima volta dal linguista Schlözer nel 1781 e si riferiva alle varie lingue di ceppo iniziale comune, dall’arabo all’ebraico fino al cananeo e fenicio. Schlözer scelse quel termine perché secondo la (stramaledetta) bibbia derivavano da Sem, il figlio che non derise suo padre Noè ubriaco, i vari popoli che parlavano quelle lingue con lontana origine comune.
    È solo nel 1897 che il termine “semita” acquista il significato idiota, improprio e limitante che ha ancora oggi. Per la precisione, è stato il giornalista tedesco Wilhelm Mar che lo ha creato assieme al suo complementare “antisemita”, vocabolo altrettanto idiota, improprio e limitante, quando ha fondato la Lega Antisemita per denunciare l’asserito strapotere ebraico in Germania e affermare che quel Paese sarebbe diventato preda del potere ebraico se i tedeschi non avessero reagito. Hitler non farà altro che riprendere quella tematica demenziale.
    Come si vede, prima di allora gli ebrei di tutto il mondo non sapevano di essere semiti…, una simile idiozia non gli sarebbe mai passata neppure per l’anticamera del cervello.
    Non c’è quindi proprio nessun motivo – anzi! – per riprendere certa terminologia usandola per giunta nel modo sballato e strumentale utilizzato da nazisti e fascisti. E ripescato dai sionisti per evidenti e non encomiabili motivi di propaganda. Grave però che ci sia chi copia dai fascisti e nazisti facendo propri termini inaccettabili loro.

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    il figlio maledetto di Noè era Cam, progenitore dei Camiti o uomini del sud.
    La leggenda (per altro biblica) è servita da giustificazione dell’inferiorità (evidente, avrebbe detto Kipling) dei negri e quindi del diritto di ridurli in schiavitù. [Tra parentesi ho l’impressione che se noi bianchi dovessimo vivere nel Kalahari senza i nostri mezzi ce la caveremmo peggio dei Boscimani….]
    La cosa curiosa è che noi non sappiamo nulla delle civiltà africane precedenti la colonizzazione, che invece avevano un notevole livello sociale, economico e culturale: anni fa avevo visto una bellissima mostra di arte africana medievale con sculture in legno, pietra e bronzo, semplicemente meravigliose.
    Pare che una spedizione inviata da non so più quale imperatore del Mali abbia raggiunto il Brasile ben prima di Colombo (che per altro fu preceduto da cinesi, polinesiani, vichinghi, fenici, ed altri ancora).
    Il fatto è che gli altri, tutti gli altri, non avevano grandi navi e soprattutto non avevano cannoni (ed, in secondo luogo, archibugi). La vera differenza tra gli europei e gli atri è stata solo questa.
    Un saluto U.

  29. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Scusi, ma che i fenici avessero ‘scoperto’ l’America e’ solo una teoria, le cui fonti sono per lo meno dubbie se non molto sospette.
    Per quello che vale, direi anche che le tecnologie navali del primo millennio avanti Cristo, la capacita’ di autonomia in navigazione e l’arte stessa della primitivissima navigazione di allora rendono tale ipotesi ancora piu’ implausibile.

    Anche le prove a sostegno della scoperta polinesiana sembrano essere molto deboli, pare si trovi nel DNA delle patate dolci!

    Stessa storia per l’ipotesi cinese, anche se i cinesi ne sarebbero stati tecnologicamente capaci. Le navi cinesi fino al 1430 erano di gran lunga piu’ grandi e meglio equipaggiate delle misere caravelle di Colombo, ed una flotta arrivo’ fino in Africa dove i cinesi esplorarono e commerciarono per un po’. Ma la conquista di terre lontane non li interessava, e’ stata da sempre una caratteristica europea. Poco dopo un imperatore cinese mise la grande flotta in disarmo e tutto fini’ li’.

    I vikinghi arrivarono in America intorno al XI secolo, lasciarono segni inequivocabili.

    Va comunque notato che lo stretto di Bering si apri’ non troppi millenni or sono. Le Americhe vennero ‘colonizzate’ a piedi da asiatici siberiani e non solo, direi circa 30000 anni fa; erano i progenitori dei cinesi a venire, ed infatti gli ‘indios’ e gli ‘indiani’ del Nordamerica hanno molte somiglianze genetiche coi cinesi di oggi.

    Non sono troppo d’accordo che le uniche differenze tra europei ed ‘indigeni’ di oltremare fossero tra il fuoco degli uni e le frecce degli altri.
    Il livello di organizzazione sociale e soprattutto le lingue degli europei erano, mi pare, assai piu’ complicati. Dai tempi dei greci, in Europa ci si cimentava con problemi che altrove erano percepiti come astrusi ed astratti. L’arte in Europa era nettamente superiore, anche nel medio evo e poi nel rinascimento. Lei certo ha un’idea di quanto fosse complicato il lavoro preparatorio sui muri per un ‘semplice’ affresco, i materiali occorrenti, le tecniche etc.

    L’igiene dei nativi di altre terre era molto superiore a quella europea del rinascimento, e nessuno nega che anche gli altri popoli avessero cultura, arte, lingue, societa’ piu’ o meno avanzate etc.
    Ma il desiderio di avventurarsi a grandi distanze e con gravi pericoli, per conoscere e poi conquistare, e’ stata una caratteristica quasi esclusiva dei popoli europei in genere, forse mediterranei in primis (pensiamo anche ad Alessandro etc).

    Un saluto

    P.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Uroburo, grazie per la segnalazione. Ho provveduto a corregere. In effetti ricordavo male, ma la sostanza del discorso resta immutata.
    Buona serata.
    pino

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    certo prove dirette ci sono solo quelle degli insediamenti vichinghi in Canada ma prove indirette ce ne sono altre.
    Appunto le patate dolci sono un ortaggio americano ma viene usato anche dai polinesiani, che chiamano la patata con un nome quasi identico a quello usato dai quechua.
    La cronaca di Annone parla di una terra ben al di là delle colonne d’Ercole. Esisterebbe una carta cinese con una mappa simile alla costa del Nordamerica. Insomma senza togliere nulla ai meriti di Colombo è possibile che altri l’abbiano preceduto e forse anche molte volte.

    A me risulta che i pellirosse siano discendenti da tribù dell’estremo oriente siberiano, un po’ più ad est dell’Altai da cui deriverebbero i cinesi del nord (mentre quelli del sud mi risultano essere di “razza” thai). Tra l’altro le ondate migratorie sono state diverse, tre e forse addirittura quattro.

    Francamente non vedo in cosa gli europei fossero superiori a chiunque altro (in particolare cinesi, indiani, persiani ed arabi) fino al medioevo. L’arte europea era nettamente più primitiva e le tecniche pure.
    Condivido invece la sua affermazione che fa della filosofia (per come la intendiamo noi) una specialità esclusivamente europea. Gli orientali non conoscevano l’ontologia e nemmeno la metafisica: le loro filosofie si occupavano soprattutto di etica ma anche di politica.
    Però non so cosa nulla di cosa gli orientali speculassero in campo logico, gnoseologico, psicologico, linguistico, fisico.

    Gli occidentali erano proto-capitalisti, volevano arricchirsi (la vera molla delle esplorazioni). Ma i mezzi che l’hanno loro permesso sono stati esclusivamente militari: i cannoni (molto più dei fucili). Di fronte ai cannoni non c’erano mura che tenessero o eserciti in grado di resistere. All’inizio abbiamo vinto solo per quello, più tardi la tecnologia europea ha messo a disposizione mezzi che gli altri non hanno potuto eguagliare.
    Tuttavia mai nessuno è finora riuscito ad essere il più forte per l’eternità (e quindi spero tanto che prima o poi gli israeliani paghino il fio delle loro soperchierie). Il mondo deve mettere un limite allo strapotere predatorio degli occidentali oppure perire. Non mi sembra che ci siano alternative. Per questo io spero tanto che sia possibile realizzare un equilibrio tra quattro o cinque grandi potenze che riescano a mettere in atto una gestione un po’meno folle di questo povero pianeta.
    Un saluto U.

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo e Peter

    I cinesi nel 2006 hanno ammesso che la carta di Zheng Hu (alcuni scrivono He anziché Hu) è un falso. Si tratta della carta che ha permesso di sostenere che l’America l’hanno scoperta loro. Tesi sulla quale ex ufficiale della marina inglese ha scritto un libro, comunque interessante e utile.
    ‘Notte.
    pino

  33. pino nicotri
    pino nicotri says:

    Soprattutto per Sylvi

    Quando si parla di S. Paolo – nato a Tarso e di nome Saulo, ebreo con cittadinanza romana che viveva in Giudea e a Gerusalemme – illuminato sulla via per Damasco, al massimo si sa che prima perseguitava i cristiani e che dopo tale illuminazione smise e diventò cristiano pure lui. Tutto qui, non si va oltre. Non ci si rende cioè conto che a perseguitare i cristiani NON era solo il signor Saulo di Tarso, futuro S. Paolo, ma l’intero mondo ebraico della Giudea. Tradotto in italiano: i monoteisti giudei, di religione ebraica, hanno perseguitato i cristiani, esattamente come hanno perseguitato, fino a eliminarlo, il politeismo ben diffuso in Giudea e più a nord in Israele. Negli affreschi della chiesa o basilica romana di S. Stefano Rotondo ce n’è uno, malconcio, che rappresenta una scena della persecuzione giudea ebraica dei cristiani, ma i turisti non ci fanno caso o non capiscono. Così come di fronte al dipinto del Caravaggio di S. Paolo che cade da cavallo per la forte luce dell’illuminazione sulla strada di Damasco, dove l’ebreo Saulo si stava recando per organizzare la repressione dei cristiani in quella città, ci si limita ad ammirare il dipinto e a pensare commossi che Saulo si convertì.
    I cristiani – ingannati dalle narrazioni della Chiesa – preferiscono inventarsi invece la loro persecuzione da parte di Nerone, che fece uccidere anche Saulo-S. Paolo, quando si è trattato invece di esecuzioni capitali dopo regolare processo per l’incendio di Roma, che i cristiani si inventano sia stato appiccato dallo stesso Nerone mentre invece era dovuto ai fuochi e alle baci per arrostire spiedini e carni varie che soprattutto gli ebrei di Roma, e per ebrei si intendeva ovviamente anche i cristiani perché ebrei erano Gesù e sua madre, gestivano nella zona tra il circo Massimo e la Suburra. E’ una falsificazione simile a quella del motivo per cui Nabuccodonosor invase e conquistò la Giudea e a quella degli ebrei schiavi in Babilonia (e in Egitto). Oltretutto Nerone, che si trovava a Ostia, quando seppe dell’incendio corse a Roma e si fece anche lui il culo quadro per combatterlo. In una pausa di questo suo impegno si è riposato suonando un po’ la lira: tanto è bastato perché la vulgata della Chiesa capovolgendo la realtà non solo attribuisse l’incendio a Nerone, ma lo calunniasse anche attribuendogli l’essersi messo a suonare per divertire se stesso e gli ospiti godendosi la vista dell’incendio che divorava l’Urbe. E’ uno dei giganteschi falsi per combattere la religione mitraica, molto forte a Roma e che vedeva Nerone effigiato come fosse il Sole, simbolo del dio Mitra, nella sua statua colossale in bronzo, fatta prudentemente sparire, ma della quale è rimasto il nome nel Colosseo: che si chiama infatti così NON perché fosse una costruzione colossale, ma perché è stato costruito nella stessa zona dove si trovava la colossale statua in bronzo di Nerone, della quale ancora oggi si può vedere l’orma del suo basamento in terra. Parentesi: il Colosseo è stato costruito dai Flavi con il ricavato del bottino del sacco di Gerusalemme compiuto da Tito oltre che con il ricavato della vendita dei 60-80 mila giudei portati via come schiavi e con la manodopera di quella parte di schivi non venduta. Sotto l’arco di Tito è scolpita la scena dei legionari che portano in trionfo una menorah di oro massiccio, parte del saccheggio del Tempio. E ripeto che gli ebrei di Roma, come quelli di tutte le altre località dell’impero, NON batterono mai ciglio per le guerre giudaiche e annesse pesanti conclusioni. Per essere un “popolo” è piuttosto strano. Chiusa la parentesi.
    E’ come per le “atomiche di Saddam”, la “tirannia del dittatore” Gheddafi, la “pazzia” del presidente della Corea, e via mentendo per ingannare i popoli e poter continuare a comandarli. E averne l’appoggio quando si aggrediscono altri popoli.
    Sylvi si lamenta che quando lei parla di Palestina è come “abbaiare alla luna”. Ma non si rende conto che la luna alla quale abbaia non è la Luna, ma un falso in gesso. O di cartone. Come i tanti altri inganni che in questi miei commenti ho indicato, ma ce ne sono tanti e tanti e tanti altri.
    Sic stantibus rebus, le prossime guerre e catastrofi (anche) per la Palestina e Israele non saranno dovute (solo) alla cattiveria degli uni e/o degli altri – senza dimenticare l’elementare principio di civiltà che il più forte ha sempre responsabilità maggiori del più debole – ma saranno dovute invece all’ignoranza nostra e degli altri riguardo la realtà dei fatti e della Storia, ignoranza che la Chiesa, l’Europa, il sionismo ebraico e quello cristiano, cioè di fatto ormai il sionismo israeliano, europeo e americano, hanno seminato, seminano e semineranno a pienissime mani.
    Buon pranzo.
    pino

    .

  34. pino nicotri
    pino nicotri says:

    Gli ebrei vanno a pregare al Muro del Pianto, che i turisti vanno ad ammirare, tutto ciò che resta del Tempio distrutto dai romani. Ma almeno del Tempio distrutto dai romani è rimasto quel muro. Invece del Tempio parimenti grande che sorgeva sul monte Garizim nella Samaria non è rimasto nulla: distrutto per motivi di concorrenza, ovviamente spacciati per motivi religiosi, dal gran sacerdote del Tempio di Gerusalemme Giovanni l’Ircano,prudentemente non ne è stata lasciata nessuna traccia….
    Il Tempio sul Garizim secondo la tradizione samaritana sorgeva nel punto in cui Abramo stava per sacrificare un suo figlio. Da notare che anche La Mecca sorge nelle vicinanze di un altro luogo ritenuto egualmente il posto dove quel padre di merda Abramo stava per sgozzare il figlio per dimostrare il proprio amore (!!!!!) verso Dio.

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    non lo sapevo ma è ovvio che in assenza di prove certe (come quelle dei vichinghi) si è in presenza di interpretazioni che possono anche essere basate su dati falsi.
    Però che polinesiani e fenici possano essere arrivati in America sfruttando le correnti (che conoscevano bene) potrebbe essere plausibile. Insomma la realtà è sempre più complicata di qualunque romanzo. U.

  36. Peter
    Peter says:

    Mi pare che di Zheng Hu parlai io l’anno scorso. Era appunto l’ammiraglio della ‘grande flotta’ con oltre 30000 uomini a bordo di essa; raggiunse Malindi in Kenya (di oggi) e molti altri posti ed e’ tutto documentato, pertanto dubito moltissimo che se avesse mai raggiunto una terra incognita (come le Americhe) la cosa non sarebbe ben nota. Ma la flotta venne disarmata intorno al 1430. Le sue navi erano di una grandezza spaventosa, e circa 30 volte piu’ capaci delle caravelle di Colombo 60 anni dopo. Ma non si avventurarono mai su rotte e mari del tutto ignoti. Del resto colonizzare o invadere via mare non era nella cultura cinese, basti ricordare che lasciarono il Giappone a se stesso per tutta la sua storia, ed era il vicino di casa.
    Resto della mia opinione su polinesiani (anche se la cosa potrebbe essere teoricamente possibile) e soprattutto sui fenici. Che un popolo mediterraneo nell’eta’ del bronzo avesse potuto passare Gibilterra, avventurarsi nell’Atlantico per mesi senza avere idea di cosa vi fosse ‘oltre’, e via dicendo, e’ un’ipotesi da mille e una notte (anche se venduta a man bassa da parecchi narratori).

    Vi sono certo state diverse ondate migratorie dall’Asia alle Americhe in remote epoche preistoriche, finche’ lo stretto di Bering non divenne invalicabile a piedi. Ma cio’ certo non toglie che potessero continuare ad attraversarlo in barca. Infatti anche l’Australia venne colonizzata da popolazioni asiatiche del Pacifico, che vi arrivarono in barca circa 45000 anni fa.
    I siberiani che popolarono le Americhe a piu’ riprese non erano esattamente ‘cinesi’ ma certo vicinissimi ad essi (per esempio ai manciuriani a venire, i quali non si considerarono essi stessi cinesi finche’ non conquistarono Pechino e fondarono una nuova dinastia….).
    Insomma, gli amerindi e gli eschimesi sono geneticamente molto piu’ prossimi ai cinesi di quanto non lo siano a noi o agli africani.

    P.

  37. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Si lasci dire che lei va decisamente a ruota libera. Quello che puo’ essere un punto di convergenza e’ che effettivamente non si puo’ oggi criticare Israele senza essere accusati di antisemitismo. Lo si vede spesso sui media (e certo non solo italiani) ed e’ costato la carriera a diversi politici di sinistra. La distinzione tra sionismo e cultura ebraica in genere non viene praticamente accettata.
    Lei pero’ va decisamente troppo oltre. Tralasciamo l’antica Roma dato che le fonti sono troppo inquinate e confuse dalla cultura cristiana imperante da 15 secoli. Vi puo’ essere del vero che l’antisemitismo (mi spiace ma per diritto o per rovescio la parola e’ invalsa nell’uso da oltre un secolo, ed ha una sua valenza che piaccia o no; io non sono bianco ma al limite rosa piu’ o meno abbronzato, ma per tutti gli altri sono ‘bianco’) fosse inspirato dall’odio politico di classe, ma cio’ non toglie che l’odio verso gli ebrei rimase anche quando gli ebrei smisero di essere gli esattori o i prestatori esclusivi ad interesse. Ferdinando ed Isabella li scacciarono dalla Spagna insieme ai mori, coi quali gli ebrei erano sempre andati d’amore e d’accordo, non ultimo per via di tabu’ alimentari molto simili. I pogrom in Europa orientale non erano affatto giustificati da motivi di classe.
    Anche nel resto d’Europa, agli ebrei erano vietate molte professioni, persino a Vienna potevano studiare solo legge o medicina, le professioni ‘liberali’. Freud ricordava che suo padre venne spinto via da un marciapiede da un gentile, che gli tolse anche il berretto nuovo e lo getto’ nel fango, e questo quasi un secolo prima dell’avvento del nazismo. Il kaiser prussiano era fortemente antisemita (del resto lo era gia’ Lutero a suo tempo), ed attribui’ la sua sconfitta della Prima GM ad una specie di complotto ebraico.

    La religione non puo’ non avere avuto un ruolo in tutto questo. Persino le contadine ignoranti di una volta delle mie parti parlavano degli ebrei come ‘era sempre gente ca era ‘cciso lu Signore’ e parte della liturgia di una volta recitava ‘preghiamo per i perfidi ebrei’. L’ accusa di deicidio si e’ tramandata per secoli e secoli, e la lessi con una certa sorpresa anche nel ‘ il maestro e Margherita’ di Bulgakov, che certo non era cattolico.

    P.

  38. sylvi
    sylvi says:

    cari tutti,
    non so come siate messi voi nelle vostre rispettive terre, per quel che mi riguarda ho spento or ora le candele e le pile che avevo in casa.
    Ieri c’è stato veramente una spaventosa bufera. Ero sola in casa e mi sono trovata improvvisamente con fuori e dentro tutte le cose che volavano.Correre disperatamente a chiudere scuri, battenti, vetri pericolanti.
    Fuori tutto volava in giardino.
    Non ricordo una tale bufera.
    Senza energia elettrica fino a notte fonda. Oggi altre otto ore di black out.
    Senza luce, senza elettrodomestici, senza musica, senza tv, soltanto una luce a batteria per scendere le scale.
    E persino il computer aveva scaricato la batteria!
    Ogni tanto fa bene ricordare come si vive raccattando una candela e l lampioncini che portavamo nella barchetta della gioventù.
    Niente di tragico!
    Ricordo come vivevano durante la loro guerra dei primi anni ’90 gli ex yugoslavi, quelli rischiavano anche la pelle, di qualsiasi religione, razza ed etnia.
    E penso a tutti quelli che nel mondo a cui i miei disagi parrebbero ridicoli.
    Domani vado per due settimane a Grado; spero di poter comunicare con voi se torna l’ingegnere elettronico dalle vacanze.

    Buonanotte
    Sylvi

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter
    Troppo oltre per avere riportato quanto scritto dal docente di Storia ebreo israeliano Shlomo Sand? Oibò, sorprendente.
    La vicenda di S. Paolo, dello sdradicamento del politeismo e della distruzione del Tempio dei samaritani sul monte Garizim sono tra le dimostrazioni che neppure la religione ebraica e i suoi seguaci sono esenti dalle mani sporche di sangue e fin dall’inizio. Del resto basta leggere la bibbia, madre benedicente i primi genocidi e di Sansone precursore dei kamikaze. Possiamo inoltre aggiungere che il movimento dei sicari, che accoltellavano a caso per seminare il terrore e circoncidevano con la forza i non ebrei come forma di lotta contro l’occupazione romana, è il progenitore dell’intifada dei coltelli. Ma curiosamente ci si dimentica di dirlo….
    Sand ricorda che difficilmente un ebreo osservante mangia a tavola con un non ebreo, perché lo ritiene impuro, prevenzione – o razzismo? – che dura da oltre due millenni. Lei amerebbe chi la ritiene impuro? Ne dubito assai. Per lo stesso motivo gli ebrei hanno sempre evitato di mescolarsi con i non ebrei, tant’è che hanno sempre voluto abitare in quartieri solo loro. Quello di Venezia era nella zona delle fonderie, che i veneziani chiamavano “getti”, donde il nome “ghetto”. Ho più volte citato l’autore ebreo, mi pare francese, che in un suo libro ha fatto notare che la Chiesa prima e i nazisti dopo per chiudere i ghetti non hanno fatto altro che seguire confini di quartiere già esistenti e amanti del non mescolarsi.
    Quelli che noi diciamo che gli ebrei chiamavano e chiamano “gentili” erano e sono indicati dagli ebrei in realtà con il termine goy al singolare e goim al plurale: termine spregiativo per secoli e secoli – ma anche oggi per la maggior parte degli ebrei – anche se per salvare la faccia si cerca di sostenere che non è vero. Ma già il semplice, e molto presuntuoso, definirisi “il popolo eletto”, “il popolo di Dio”, implica di fatto un notevole razzismo verso gli altri popoli, anche se si stostiene che non sia vero, anzi. Termini oggi avallati dalla Chiesa, che per farsi perdonare e nascondere secoli e secoli di astio, e anche peggio, oggi corteggia “i nostri fratelli maggiori” per fin troppo evidente opportunismo.
    Opportunismo reciproco perché c’è in palio da una parte, quella cristiana europea, il far dimenticare i genocidi – decine e decine se non centinaia di popoli e culture semplicemente spazzate via, ovviamente bibbia alla mano – non solo colonialisti in giro per il mondo, e dall’altra, quella ebraica, il monopolio delle sofferenze e delle violenze subite nel corso della Storia. Monopolio utile e utilizzato conicamente per zittire e lapidare chi osa criticare la politica dei governi israeliani e il sionismo reale in modo ragionato e argomentato – quindi pericoloso – anziché alla cazzo di cane e sventolando le bandiere della solita propaganda. Utile leggere il libro “Olocausto americano” non ricordo ora l’autore, mi pare Stannard, e il libro “L’industria dell’Olocausto”, scritto da un ebreo canadese, Norman Finkelstein, fatto “misteriosamennte” sparire molto velocemente dalle librerie. Ma credo lo si possa trovare ancora via Google e scaricarselo gratis. Utile anche riflettere che – come ho detto mille volte – sul fatto che la shoà degli “zingari”, forse percentualmente più grave perfino di quella ebraica, non solo non viene citata neppure di striscia nello smemoratissimo Giorno della Memoria, ma oltre a non saperne il nome – Samudaripen e Porrajmos – continuiamo a ignorare che sia esistita…. Più cinismo di così!!!
    Gli ebrei inoltre hanno goduto ovunque sempre di un qualche privilegio, in particolare l’amministrarsi la giustizia e a volte mi pare anche l’evitarsi il servizio militare.
    Il mio amico Ariel Toaff, rabbino non esercitante e docente di storia in Israele, nella sua pagina Facebook una volta ha fatto i nomi degli ebrei impegnati nel commercio degli schiavi in Europa, del quale pare avessero una sorta di monopolio non solo nel Medioevo stando all’autore, ora mi sfugge il nome, olandese o belga, del libro Carlo Magno e Maometto, o viceversa, ed è cosa certa che pirati ebrei facessero scalo a Livorno per i rifornimenti.
    Che i cristiani abbiano sempre detestato gli ebrei è cosa nota, e alla base di alcune persecuzioni e del genocidio nazista, ma bisogna essere onesti e dire che ancor PRIMA gli ebrei, a partire da quelli del Sinedrio e a seguire con l’uccisione di Giacomo fratello di Gesù e con le persecuzioni NON SOLO di Saulo di Tarso/S. Paolo, non hanno certo iniziato amando Cristo e i cristiani. O no? Per la tradizione ebraica Cristo è figlio illegittimo di una prostituta, Maria, e di un legionario romano soprannominato Pantera.
    Ancora oggi moltissimi cattolici sono convinti che le sventure degli ebrei, Shoà compresa, sono dovute al fatto che gli ebrei non riconoscono che Gesù era figlio di Dio… Insomma, tra le due religioni è una bella gara anche in quanto a concezione blasfema di Dio: orrendo quello della bibbia e molto vendicativo anche quello dei cristiani.
    Insomma, il più pulito ci ha la rogna, come si suol dire. I rapporti tra ebraismo e cristianesimo sono sempre stati pessimi. E lo sono anche oggi pur se si fa finta che siano idilliaci. Entrambi per opportunismo sono passati da un eccesso a quello opposto, da odio e disprezzo reciproco a salamelecchi reciproci dettati da esigenze politiche: il cristianesimo ha bisogno della pace e dell’abbraccio con gli ebrei in funzione anti islamica; gli ebrei sionisti hanno bisogno della pace e dell’appoggio del cristianesimo, e della Chiesa, in funzione pro Israele, nonché anti araba e anti palestinese.
    Le tragedie non sono finite.
    ‘Notte
    P. S. Ovviamente spero di sbagliarmi. Lo spero ardentemente. Ma i FATTI che ho esposto non sono confutabili. Si possono ignorare o accusare di falso, ma sono e restano inconfutabili. I fatti sono testardi… Continuano a esistere anche se vengono negati.

  40. 76Dyan
    76Dyan says:

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  41. Uroburo
    Uroburo says:

    Cari tutti,
    se qualcuno si mettesse a studiarsi la Bibbia e la storia dell’antico Israele si renderebbe conto che gli israeliani fanno ora quel che han sempre fatto fin dal l’inizio.
    Son stati il primo popolo genocida della storia dell’umanità. U.

  42. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Per fortuna secondo Mario Liverani, docente de La Sapienza e autore di un ottimo libricino sull’antico Israele, si tratta di genocidi vantati, ovviamente ordinati dal buonissimo Jahvè (curiosa la somiglianza di questa parola con Giove, che però era molto più umano), ma non avvenuti, cioè solo mitologici. C’è però da dire che la banda sionista Stern, antesignana negli anni ’40 del terrorismo moderno, aveva come base ideologico programmatica l’ordine dato da Jahvè di uccidere tutto il popolo degli amaleciti, che la banda Stern identificava o oppaiava ai palestinesi, cosa che fanno anche alcuni rabbini israeliani di oggi. Come se il loro Dio oltre 2000 anni fa avesse dato al suo “popolo eletto” un ordine anticipato e in codice di eliminare i futuri palestinesi, quelli di oggi.

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    ricordo che in passato già qualche altro commentatore aveva proposto l’interpretazione del tuo ultimo messaggio. Io ne prendo atto perchè una risposta vera e storicamente reale la potrebbero dare solo i dati archeologici, che guarda caso in Israele possono essere studiati solo da israeliani: i palestinesi di Israele non possono studiare archeologia, come nessun’altra facoltà scientifica tranne medicina (curioso, no?).
    Comunque pare che Gerico non sia mai stata rasa al suolo, il che però non vuol dire che tutti i suoi abitanti non possano esser stati passati a fil di spada proprio come scrive la Bibbia. Resta il fatto che duecento-trecento anni dopo il loro arrivo il territorio dell’antico Israele era juden-frei (pardon: auslander-frei), il che in qualche modo confermerebbe la versione biblica…
    Tuttavia, se la Bibbia mente, cosa di per sé possibile in questo come in tanti altri casi, resta il fatto che quello è il modo come gli israeliti volevano esser visti: Insomma, se non erano genocidi ci tenevano tanto ad essere considerati tali. Beninteso a maggior gloria di Dio!
    Il che però conferma l’assoluta incapacità degli ebrei a convivere con chiunque altro se non in posizione di minoranza, perché quando diventano maggioranza gli altri o vengono eliminati o se ne devono andare. Proprio come scriveva Herzl e come diceva il famigerato generale Dayan.
    Sarà molto difficile arrivare ai due stati, a meno che i palestinesi non emigrino in Madagascar …
    Comunque gli indiani hanno fatto esattamente la stessa cosa, giusto settant’anni fa. Natura non facit saltus. Un saluto U.

  44. caino
    caino says:

    CRONACHE DA FERRAGOSTO….

    Tralasciando i disastri naturali , compreso il Capitalismo, che come ben sanno i cultori del gossip è connaturato al caso..,ci restano alcuni casi curiosi
    A) La solita donna fatta a pezzi a Roma e dispersa in vari cassonetti della capitale
    B)Il solito ragazzo massacrato di botte in Spagna dal solito cultore di Arti marziali
    C) Il solito investimento di una donna negli States, (evidentemente L’ISIS fa scuola anche tra neonazi ,,KKK, suprematisti bianchi ect,ect)

    Coglie nel segno dei tempi, l’esclusione di una ragazza di colore ad un concorso canoro nel civilissimo veneto, nel suo cuore pulsante di Verona, città simbolo della buona musica. Sentito il fratello maggiore in TV, che detto di sfuggita, parla un veneto meglio della nostra Sylvi).
    direi che tutto sommato la battuta POLITICA più eclatante di questo ferragosto sia stata quella dell’Ex Capo del KKK che ha proposito di Trump ha affermato che a proposito dei “fatti” in questione ha affermato che al Presidente non resta che “guardarsi allo specchio “,poco altro mi resta da aggiungere ,salvo che ,tutto PROSEGUE SECONDO NATURA ” E CHE SOLO L’INFORMAZIONE CI rende partecipi di fatti che un tempo venivano ignorati..
    Non ci resta che attendere le dichiarazioni autunnali di Salvini per metterci al passo dell’andazzo internazionale (si sa, noi italici arriviamo sempre con qualche minuto di ritardo sui tempi storici )
    Detto ciò .non mi resta che salutarvi

    vostro

    caino

  45. caino
    caino says:

    DIMENTICANZA…

    A proposito dei fatti di Verona, dimenticavo che a Foggia nell’ammazzatina generale i “genitori ” dei colpevoli, presumibilmente erano immigrati del Tanganika, il che suona stridente con il Salvini che si appresta ad abbandonare il NORD, (che voglia farsi carico anche del Nord Africa ?)
    Bah ! che tempi confusi .

    caino

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