Attacco aereo di Israele all’Iran? Tecnicamente impossibile: può servire solo a voler costringere gli Usa a intervenire militarmente

Le guerre peggiori scoppiano d’estate. Forse perché il gran caldo fa impazzire non solo le menti deboli. La prima guerra mondiale iniziò il 28 luglio, la seconda il 1° settembre, l’invasione israeliana del Libano che portò alla mattanza di Sabra e Chatila scattò il 6 giugno. Sta dunque per esplodere anche la guerra di Israele contro l’Iran? Quasi tutti lo danno per certo. Netanyahu, Barak, Lieberman e il loro rabbino di riferimento Josef Ovadia, che prega per “la distruzione dell’Iran”, forse hanno tutte le rotelle a posto, ma sono spinti da uno zelo politico “religioso” (!) tipico dei fanatici pericolosi sotto ogni cielo. E in effetti il governo israeliano sta costruendo caparbiamente la legittimità morale della sua guerra contro Teheran senza tenere in conto – almeno in apparenza – neppure i sondaggi che dimostrano come la gran parte degli israeliani sia contro questa nuova guerra: 42% di no contro il 32 di sì, il resto è incerto. Se poi si dovesse tener presente il parere dei palestinesi che di fatto vivono insaccati in enclave interne a Israele, pari a 2,1 milioni di persone, e quello degli arabi con cittadinanza israeliana, il 20% della popolazione israeliana, pari a quasi un altro milione e mezzo di persone, ecco che quel 42% schizzerebbe molto più in alto. Ma in Israele i non ebrei non hanno molta voce. E la stampa è impegnata a suonare la grancassa a favore del governo  in modo da coprire o diluire le voci critiche. Eccone un buon campionario, scelto non da me, ma da chi è per Israele senza se e senza ma, sempre e comunque, e come se non bastasse spinge anche per la guerra all’Iran: http://www.israele.net/articolo,3513.htm .

Senza contare l’atteggiamento di parte di alcune comunità all’estero, come quella che in Italia si riconosce nella linea isterica di  Informazione Corretta, il cui motto è in pratica l’allucinante e allucinato “Armiamoci e partite”, con la strana pretesa di insegnare agli israeliani cosa devono fare e di spingerli alla guerra restandosene però loro comodamente al calduccio e al sicuro in Italia e altrove lontano da Israele.

Dato che abbiamo nominato il rabbino Ovadia, che nonostante le apparenze e i vestiario bizzarro NON è una innocua figura folkloristica, ma il capo carismatico di un partito di governo e di destra “religiosa” ultra ortodossa, cioè di ultra destra, qual è il partito Shas, vale la pena fare una domanda. Questa: perché quando Ovadia parla di “distruggere l’Iran”, cioè un Paese di 70 milioni di persone, facciamo un sorriso e non lanciamo allarmi, mentre quando, barando sulla traduzione, le stesse cazzate le dice Ahmadinejad nei confronti di Israele, che di abitanti ne ha un decimo dell’Iran, suoniamo le sirene d’allarme e ci strappiamo vesti e capelli invocando la guerra all’Iran?

Se l’invasione dell’Iraq è stata possibile grazie alla frottola avvalorata dagli Usa che Saddam produceva armi atomiche, il colpo all’Iran si basa su più frottole e allarmi assurdi. Si afferma infatti che Teheran sia arrivata ad arricchire l’uranio 238, militarmente inutilizzabile, fino al 20% di uranio 235, l’isotopo utile per produrre una bomba atomica perché molto più instabile e quindi idoneo a innescare la fulminea reazione a catena che scatena l’esplosione. Ma le atomiche si fanno con l’uranio arricchito almeno al 90-95% di uranio 235, mentre con quello al 20% si possono fare solo attrezzature mediche o per altre applicazioni industriali, ma certo non ordigni esplosivi. Arrivare al 90-95% di arricchimento è per gli iraniani semplicemente impossibile. Ma andiamo per ordine

Sono 20 anni che l’establishment israeliano predica l’inevitabilità dello scontro militare con l’Iran. Già nel 1992 il neo primo ministro Yitzak Rabin nella sua prima visita negli Usa si spese non poco per convincere la Casa Bianca che l’Iran è un pericolo troppo grande per gli interessi e la sicurezza di Israele. Però Rabin, che come è noto è finito ucciso da un fanatico israeliano, si oppose alla guerra contro Teheran, come vi si oppose in seguito lo stesso Ariel Sharon, nonostante le pressioni e le pretese dei capi militari. Tra i quali spiccava il generale Ephraim Sneh, uno dei comandanti del raid ad Entebbe del 1976 nel quale perse la vita, unico tra gli israeliani, Yonatan Netanyahu, fratello dell’attuale primo ministro. E’ dal  1993 che Sneh avverte:  “Carthago delenda est”, dove per Carthago non si intende più Cartagine, bensì Teheran: “l’Iran è pericolo strategico per lo Sato di Israele”, usa dire Sneh agitando il suo corposo dossier per dimostrarlo.

E’ proprio Sneh a non lasciare oggi adito a dubbi di sorta: “Non parliamo di risposta a un attacco iraniano: a Israele spetta infatti la prima mossa”. Per giunta, il generale aggiunge: “La rappresaglia iraniana sarebbe dolorosa, ma sostenibile”. Il governo prevede infatti una guerra lampo di soli 30 giorni e un massimo di appena 600 vittime civili israeliane. Chi non è d’accordo perché ritiene non concreta la minaccia di un attacco iraniano e catastrofiche le conseguenze di un attacco israeliano, viene sostituito. E chi ritiene illusoria come sempre l’idea della guerra lampo, detta anche Blitzkrieg con il termine coniato dai tedeschi della seconda guerra mondiale,  non viene ascoltato. Un anno e mezzo fa venne destituito l’allora capo del Mossad, generale Meir Dagan. All’ex capo di stato maggiore delle forze armate Gabi Askhenazi, l’uomo che diresse la sanguinosa invasione di Gaza nota come “Piombo fuso” e che oggi non ritiene realistico un attacco dell’Iran contro Israele, non viene dato credito.

Ma come stanno le cose sul piano strettamente militare? Vediamo.

L’aviazione israeliana non ha portaerei, motivo per cui i suoi velivoli devono decollare da aeroporti israeliani. Non possiede bombardieri a lungo raggio come i B-1 e B-2 degli Usa, e neppure una gran flotta di aerei cisterna per rifornimenti in volo. Israele sarebbe quindi costretta a sorvolare spazi aerei altrui. La via diretta per Natanz, sede di una centrale nucleare ritenuta “sospetta”, a torto visto che un’autostrada trafficata anche da turisti, due anni fa me compreso, vi passa a più o meno 200 metri di distanza,  conta quasi 1.800 chilometri sorvolando Iraq e Giordania. Responsabili militari del cielo iracheno sono gli Usa, che non darebbero certo il permesso di sorvolo visto che non sono d’accordo con Netanyahu.

Non resta che passare sopra l’Arabia Saudita, con un percorso di 2.400 chilometri, o sorvolare la Turchia, su una rotta di 2.200 chilometri. Sia l’Arabia Saudita che la Turchia sono però alleati degli Usa e possiedono una notevole forza aerea, fornita dagli Usa. In più la Turchia fa parte della Nato e ospita una grande base aereonautica a mezzadria con gli Usa che verrebbe a trovarsi proprio sulla rotta dei velivoli israeliani.

Tutto ciò comporta due conseguenze. La prima – anche ammesso che nessuno degli Stati sorvolati abusivamente reagisca – è che sarebbe impossibile l’effetto sorpresa. La seconda è che sarebbero impossibili ulteriori ondate di attacchi israeliani. Infatti, anche se colti di sorpresa al primo sorvolo, in seguito tutti gli Stati in questione, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Turchia sarebbero invece in grado di reagire. E la loro reazione  comporterebbe per Israele conseguenze pesanti, con problemi irrisolvibili. La violazione dei cieli iracheni metterebbe inoltre gli Usa in una posizione con Bagdad più brutta di quella attuale e un’eventuale seconda ondata di bombardamenti provocherebbe quasi di sicuro la crisi definitiva tra l’Iraq e gli Usa.

Come seconda ondata di bombardamenti, a Israele non resterebbero che i missili lanciati dai suoi sottomarini. Ma i missili costano molto più delle bombe e Israele nei sottomarini e navi militari di superficie non ne possiede in grande quantità.

Facciamo ora un po’ di conti: con quali velivoli avverrebbe l’attacco ordinato da Netanyahu? Israele possiede 25 cacciabombardieri  F 151, dotati di 2.500 chilometri di autonomia di volo, e 100 cacciabombardieri F 161, la cui autonomia di volo secondo indiscrezioni israeliane può essere di 2.100 chilometri, ma negli Usa se ne accreditano solo 1.500-1.600. In conclusione, 125 cacciabombardieri in totale potrebbero colpire molti siti iraniani, ma non tutti e non con attacchi multipli. Dopo avere colpito, per tornare in patria avrebbero comunque bisogno di essere riforniti in volo. Ma non ci sono aerei cisterna sufficienti. E comunque al momento della delicata manovra di rifornimento in volo su un Paese sovrano, il cui spazio aereo è stato violato per una aggressione non condivisa, sia i cacciabombardieri che gli aerei cisterna diverrebbero bersagli fin troppo facili.

Insomma, per risparmiare carburante gli israeliani dovrebbero sorvolare la Giordania e l’Iraq, vale a dire due Stati  in rapporti stretti con gli Usa, il che autorizzerebbe il mondo intero a credere che in realtà Natanyahu agisca su mandato o disco verde di Obama. Cosa che renderebbe impossibile per gli Usa di proseguire l’attuale politica nel medio Oriente, vanificando soprattutto quanto fatto in Iraq.

Oppure non resta che utilizzare come aerei cisterna metà degli F 161, cosa possibile se al posto delle bombe li si carica di serbatoi di carburanti. Ma questo significa che l’attacco verrebbe sferrato non con 100, ma solo con 50 degli  F 161 in dotazione a Israele. Se poi dovessero rifornire in volo anche gli F 151, ecco che gli F 161 utilizzabili per l’attacco scendono ad appena 25 velivoli. Sommati agli F 151, viene fuori la cifra di 50 aerei utilizzabili. Come dire che l’attacco dal cielo è fallito in partenza, perché non può assolutamente colpire tutto ciò che secondo gli israeliani c’è da colpire.

Conclusione? Le conclusioni sono due:

+ o si usano solo 50 aerei, con rifornimenti in volo più o meno da tiro al piccione, o se ne usano al massimo tutti e 125, ma per una unica ondata. Impossibile che colpiscano tutti gli obiettivi indicati dai servizi segreti. Impossibile, in particolare, che possano colpire eventuali obiettivi scoperti nel corso e a causa delle operazioni di sorvolo e bombardamento.

+ In ogni caso, i programmi nucleari iraniani, ammesso che puntino davvero alla bomba atomica, verrebbero ritardati per non più di un paio d’anni, ma certo non cancellati.

Neppure Israele si può permettere il lusso di bombardare l’Iran ogni due anni…. Né di praticare in eterno la politica del bombardare a suo piacimento i Paesi che non le obbediscono o, come fa in Iran, di assassinarne gli scienziati atomici e sabotarne con virus informatici gli impianti.. E qui vale la pena di notare che bombardare un Paese o accopparne suoi cittadini costituisce atti di guerra, che da soli legittimerebbero la reazione militare degli interessati. Che però sono evidentemente più saggi e sani di mente di quanto si vuole far credere, visto che si guardano bene dal restituire pan per focaccia. Cosa succederebbe se fosse l’Iran o l’Egitto o la Siria o l’Arabia Saudita a bombardare gli impianti di produzione di armi nucleari di Dimona, in Israele, o a uccidere suoi scienziati nucleari? Forse che Israele ha più diritti degli altri Stati? Certo che no. Certe cose le può fare solo perché è militarmente più potente, ma il diritto non c’entra assolutamente nulla se non il solito diritto del più forte. Che però alla lunga diventa un boomerang e produce disastri, come dimostrano i libri di Storia.

Aggiungo che fa un brutto effetto sentire personalità israeliane vantarsi di “armi segrete la cui esistenza abbiamo tenuto nascosta anche ai nostri alleati americani”, armi segrete che a loro dire garantirebbero la vittoria istareliana. Verso la fine della seconda guerra mondiale c’era un tale di nome Adolfo e un altro tale di nome Benito che promettevano la vittoria parlandosi addosso proprio di armi segrete….

Insomma, il colpo risolutivo come quello che distrusse gli impianti nucleari iracheni a Osirak e l’altro che distrusse la centrale nucleare (per uso civile!) in costruzione in Siria NON è replicabile con l’Iran. Che ha imparato dalla Corea del Nord a costruire a grande profondità tutto ciò che non può correre il rischio di essere bombardato. Dato che ci siamo, varrebbe la pena osservare che non è proprio il massimo della civiltà costringere Paesi sovrani a ridursi come le talpe…. Ma tant’è, abbiamo fatto anche di peggio.

Passiamo ora alla questione dell’allarme lanciato con la scusa dell’uranio arricchito al 20%. Che non serva per fare bombe lo abbiamo già detto. Vediamo ora perché gli iraniani non potranno arrivare a produrre quello arricchito al 90-95% se non in tempi biblici. Per arricchire l’uranio, estraendo il rarissimo 235 dalla gran massa di 238, è necessario trasformare il minerale in gas esafluoruro d’uranio e farlo passare attraverso almeno 40.000 ultracentrifughe. Le quali schizzano via man mano un po’ alla volta dal gas il 238, più pesante del 235, e trattengono quest’ultimo per passarlo ognuna all’ultracentrifuga successiva. In modo che, non prima di 40 mila passaggi successivi, si arrivi ad ottenere piccoli quantitativi arricchiti al 90-95% di uranio 235.

L’Iran però di ultracentrifughe ne possiede al massimo tra le 5 e le 7 mila. Non ha le tecnologie necessarie per costruirle e non troverà mai nessuno che gliene venda altre 35 mila.  Ecco perché l’allarme lanciato per fare accettare all’opinione pubblica l’aggressione all’Iran è un allarme fasullo, basato su una grande frottola. Con buona pace dei giornali secondo i quali  con il minerale arricchito ad appena il 20% l’Iran passerebbe subito a produrre “varie superbombe atomiche”. Come se la Fisica nucleare fosse un’opinione….

Certo, le atomiche si possono produrre anche con il plutonio, ma anche in questo caso ci vuole una tecnologia molto particolare. Tanto particolare che nessuno, onde evitare il ridicolo, solleva questo tipo di allarme contro l’Iran.

Veniamo infine all’ipotesi estrema, e cioè che gli iraniani riescano a lanciare una o due atomiche su Israele. Ipotesi da fantascienza per due buoni motivi. Il primo è che il Segretario di Stato Usa, signora Hilary Clinton, ha già chiarito pubblicamente che il governo di Teheran non farebbe in tempo neppure a mettere il primo missile in posizione di lancio che “verrebbe ridotto all’epoca delle caverne”. Ridotto alla preistoria da una grandinata di missili a testate atomiche lanciati dalle navi Usa di stanza nel Golfo Persico e dintorni.

Il secondo motivo è che anche ammesso, ma non concesso, che gli iraniani facessero in tempo a lanciare ordigni nucleari su Israele, è sicuro che verrebbero comunque cancellati dalla faccia del pianeta dalla rappresaglia Usa e soprattutto israeliana: i missili con testate nucleari di Israele sono infatti già da tempo puntati su una serie di obiettivi iraniani.

Non ha quindi nessun senso parlare di atomiche iraniane lanciate su Israele, si tratta solo di propaganda su un tema che vede l’opinione pubblica tanto ipersensibile quanto del tutto ignorante, alla quale quindi si può dare da bere di tutto per suscitarne le reazioni nella direzione voluta. In Israele e nell’intero Occidente ha fatto presa quanto dichiarato da un intellettuale pur moderato come Benny Morris, studioso che ha smontato quasi tutte le versioni ufficiali, tutte edificanti, sulla nascita dello Stato israeliano mostrandone una ben diversa realtà storica. “Gli iraniani sono spinti da una logica superiore. E lanceranno i loro razzi. Tutto sarà finito in pochi minuti per Israele”.

Parole suggestive, che colpiscono nel profondo, ma che non hanno nessuna base reale. Evidentemente fondate sul razzismo, visto che   bollano gli oltre 70 milioni di iraniani come incivili desiderosi di genocidio altrui e proprio! Perché il grave allarme di Morris non ha nessuna base reale? Due motivi li abbiamo spiegati prima, ma ce ne sono almeno altri due.

Il primo degli altri due motivi è che in Israele c’è Gerusalemme, con la sua Spianata delle Moschee, e ci sono non pochi altri luoghi sacri anche per l’islam, come per esempio la mosche di Abramo a Hebron. Nessuno Stato islamico potrebbe mai arrivare a distruggerli, tanto meno uno Stato retto da una teocrazia come quella iraniana, che non a caso ha dato all’Iran il nome di Repubblica Islamica. Né più e né meno come il Vaticano non lancerebbe mai atomiche su Gerusalemme o Betlemme o Nazareth e Israele non le lancerebbe mai su quella che era Ur, oggi in Iraq, perché da quella città secondo la tradizione provenivano Abramo e la sua gente.

Il secondo degli altri due motivi è che dentro i confini dello Stato israeliano tra palestinesi, 2,1 milioni di esseri umani, e arabi israeliani, un altro milione e mezzo, vivono 3,6 milioni di islamici. Nessuno Stato islamico oserebbe massacrarli se non in una guerra direttamente  contro di loro. E insistere sulla volontà di martirio di TUTTI gli islamici è solo pura demagogia, razzismo della peggior specie. Né più e né meno come dire che tutti i cattolici aspirano al martirio per imitare Cristo o che gli ebrei della Germania nazista accettavano con entusiasmo le camere a gas.

Facciamo ora l’ipotesi che non ci auguriamo neppure da lontano, e cioè che gli iraniani impazziscano e riescano a fare arrivare a destinazione un paio di atomiche. Davvero “Tutto sarà finito in pochi minuti per Israele”, come sostiene non solo Morris? Anche qui, bisogna evitare di dire cose suggestive, patetiche, comprensibilmente dolorose, ma assurde. Come è noto, gli Usa hanno lanciato due atomiche sulle città giapponesi Hiroshima e Nagasaki. Ma né per il Giappone né per le due città c’è stato il “tutto finito in pochi minuti”, eccetto la vita di oltre 150 mila persone, che è comunque un danno mostruoso, inaccettabile. Sia Hiroshima che Nagasaki sono ancora lì dove si trovavano, non sono state cancellate dalla faccia della Terra: pur distrutte, sono risorte. Ancor meno sarebbe quindi cancellabile l’intera Israele.

Per arrivare al “Tutto sarà finito in pochi minuti” ci vorrebbero bombe atomiche o bombe H da almeno 50 megatoni. I sovietici ne fecero esplodere per esperimento una addirittura da 100 megatoni. Ordigni mostruosi, ne basterebbe uno fatto esplodere a una certa altezza sull’Italia per renderne inabitabile a causa delle radiazione almeno un terzo per secoli e secoli. Ordigni quindi di nessuna utilità militare, utili solo come deterrenza estrema. Ma per produrre un ordigno nucleare da 50 o 100 megatoni ci vuole tanto di quell’uranio 235 o tanto di quel plutonio che l’Iran non se lo può neppure sognare. Con una bomba H l’uranio 235 o il plutonio servirebbero in quantità molto minore, perché le H usano le atomiche solo come detonatore per portare di colpo a una temperatura di vari milioni di gradi una massa di elio liquido provocandone così la fusione nucleare che scatena l’inferno. Ma anche le H sono per l’Iran pura fantasia, si tratta di ordigni che non possiede neppure la Cina.

Conclusione? Le conclusioni sono due. La prima è che l’attacco all’Iran NON ci sarà. A meno che Netanyahu punti a coinvolgere gli Usa costringendoli ad accorrere in soccorso di Israele per difenderla dall’inevitabile rappresaglia iraniana. E magari a sabotare la rielezione di Obama per punta all’elezione del candidato repubblicano che s’è già dichiarato pronto ad assaltare l’Iran con Israele. Ma un tale gioco obtorto collo potrebbe non piacere affatto al popolo americano, fallire e travolgere quindi Netanyahu. E’ vero che gli ebrei negli Usa sono oltre 6 milioni e mezzo, Bernardo Valli su Repubblica ha scritto che sono mezzo milione di più di quelli che vivono in Israele, ed è anche vero che sono molto potenti e influenti, ma a parte il fatto che NON è vero che sono tutti pro Israele senza se e senza ma, resta il fatto che il totale degli  statunitensi è oggi di 302 milioni, vale a dire molti ma molti di più dei 6-7 milioni di ebrei. E potrebbero anche non dico incazzarsi, ma svegliarsi accorgendosi finalmente che, come sostengono in molto da tempo, la politica Usa pro Israele sempre e comunque NON fa gli interessi statunitensi. L’eventuale decisione di Netanyahu di attaccare l’Iran per trascinare nel conflitto gli Usa equivarrebbe di fatto a un esproprio del potere decisionale della Casa Bianca, vale a dire a una dichiarazione di guerra di Israele contro gli Usa, né più e né meno. Sono certo che in Israele se ne rendano conto anche nel governo, dove infatti ci sono sei ministro pro attacco all’Iran e sei contrari. Contrari anche il presidente della Repubblica Simon Peres e quasi tutti i capi militari specie quelli dei servizi segreti. E le manovre di Netanyahu per piazzare suoi fedeli nei posti più nevralgici cominiano a somiglia secondo alcuni a un golpe. Ciò non vuol dire che Peres e gli latri contrari all’attacco all’Iran siano diventati di colpo tutti pacifisti, ma semplicemente che preferiscono attaccare l’Iran d’amore e d’accordo e assieme con gli Usa, cosa che non è fattibile prima del marzo 2013, ammesso che alla Casa Bianca a marzo impazziscano di colpo.

La seconda conclusione deriva dall’impossibilità di tenere a cuccia tutti i Paesi arabi o islamici del Medio Oriente e bombardarli ogni volta che pensano alle atomiche. Ed è ancor più impensabile pretendere che mentre Israele ha un poderoso arsenale atomico gli altri Stati debbano invece rinunciarci altrimenti vengono bombardati. In definitiva è legittimo che gli altri Stati limitrofi non gradiscano affatto un tale arsenale e se ne sentano minacciati, come – lo vedremo meglio tra poche righe – fa notare lo scienziato nucleare ed ex tenente colonnello israeliano Uzi Even. Certo, Israele è uno Stato civile, che mai userebbe le atomiche almeno non per primo. Ma ciò che è vero oggi non è affatto detto sia vero anche domani. La Germania del secolo scorso era forse lo Stato più civile e con la cultura più formidabile dell’intera Europa in vari campi. Eppure è poi arrivata al nazismo e ai suoi orrori.

La Storia dimostra che il futuro è imprevedibile e che in futuro può impazzire qualunque Stato, anche Israele.  La conclusione è quindi che l’unica soluzione è il disarmo atomico di TUTTO il Vicino e Medio Oriente, compresa Israele. Da fonti vicine a Netanyahu mi è stato detto due o tre anni fa che Obama ha posto con franchezza questo problema al governo israeliano, proponendo nel frattempo una soluzione simile a quella pakistana: “Per ora vi tenete le atomiche, però le mettete sotto custodia anche nostra”. Se questa richiesta è stata davvero fatta non si può escludere sia uno dei motivi del gelo di Netanyahu&C verso Obama.

La realtà è più prosaica. Oltre alla ferrea volontà occidentale di non perdere il potere di controllo del petrolio mediorientale, che alimenta il mondo, c’è l’altrettanto ferrea volontà di non permettere ai Paesi islamici non filo occidentali di sviluppare grandi capacità industriali. L’Iran ha bisogno delle centrali nucleari non per costruire atomiche di soppiatto, ma per produrre energia elettrica utilizzando meno petrolio in modo da poterne vendere di più e avere così più quattrini per finanziare il suo impetuoso sviluppo industriale e infrastrutturale (strade, ferrovie, metropolitane, porti, ecc.). Israele ha distrutto la centrale nucleare in costruzione in Siria non già per il solito campato per aria pericolo di essere bombardata con le atomiche, ma per impedire alla Siria di poter disporre di energia elettrica in quantità sufficiente per svilupparsi di più e meglio, dato che la Siria non ha petrolio e quindi deve anch’essa spendere somme enormi per acquistarlo all’estero. La destra israeliana non sopporta l’idea di Paesi arabi o islamici industrialmente potenti.

Visto che parliamo di atomiche e Iran, è bene ricordare che l’allora scià di Persia Reza Pahlavi ebbe dagli Usa il permesso di comprare il formidabile laboratorio di fisica nucleare del M.I.T., vale a dire del Massachusett Institute of Technology. Il motivo dell’acquisto lo spiegò con orgoglio lo stesso scià: “Intendiamo arrivare quanto prima alla produzione di bombe atomiche iraniane”. Intenzione che al governo Usa andava bene perché all’epoca l’Iran dello scià era un prezioso alleato confinante con l’Unione Sovietica e faceva comodo poterle eventualmente lanciare contro ordigni nucleari da così vicino. Lo shopping al M.I.T. per fortuna non andò in porto per la decisa ribellione di studenti e docenti universitari, tra i quali primeggiava Noam Chomsky, uno dei massimi intellettuali esistenti al mondo ed ebreo in forte polemica con Israele. Se invece l’affare fosse andato in porto, cacciato lo scià il regime teocratico iraniano le bombe atomiche se le sarebbe già trovate bell’e pronte in casa,  senza il bisogno delle prolungate acrobazie di cui viene accusato ormai da almeno 20 anni. E senza la moria di scienziati nucleari che è opinione diffusa siano stati man mano eliminati dai servizi segreti israeliani.

Il precedente iraniano dimostra che se anche in Israele ci fosse un cambio di regime, cosa che nessuno può onestamente escludere, il suo arsenale atomico non è detto resti in buone mani.

Duole dover rilevare che in Italia intellettuali come Vittorio Messori, cattolico a 24 carati, ha a suo tempo scritto che è inevitabile per Israele usare le atomiche, e usarle per primo, per difendersi dai nemici arabi. Una dichiarazione grave, che purtroppo nessuno ha censurato né contestato e neppure criticato.

Una via d’uscita da questo scenario infernale che si addensa anche sulle nostre teste l’ha suggerita lo scienziato nucleare israeliano Uzi Even: “Chiudere gli impianti nucleari di Dimona, che oltretutto sono tra i più vecchi del mondo, e che prima o poi dobbiamo demolire. Il mondo arabo, e certo anche l’Iran, è convinto che Israele ha un grande arsenale atomico”. Da notare che Even ha lavorato proprio a Dimona con il grado di tenente colonnello. E che ha anche aggiunto, con evidente cognizione di causa: “L’Iran nuclearizzato è qualcosa con cui possiamo convivere”. Una dimostrazione in più che Netanyahu e i suoi supporter mentono sapendo di mentire o hanno una visione distorta del mondo.

Duole dover informare che il libretto “L’Iran e la Bomba”, edito dal giornale Il Sole 24 Ore e  scritto da Giorgio Frankel, accredita a Israele un arsenale atomico assolutamente spropositato per la sola deterrenza e sospetta la produzione anche di bombe H e perfino di bombe N. Quest’ultime sono bombe atomiche a esplosione debole che generano però una tempesta di neutroni capace di ammazzare ogni essere vivente, ma di lasciare in piedi tutti i manufatti, palazzi, industrie, ponti, dighe, ecc. Sia le H che le N sono creature di Edward Teller, un ebreo statunitense. Che come tale potrebbe in linea teorica avere fatto arrivare a suo tempo a Tel Aviv informazioni utili a realizzare anche quegli ordigni. Così come i coniugi Rosenberg, ebrei anche loro ma comunisti, furono condannati alla camera a gas per avere fatto arrivare all’Unione Sovietica le informazioni per produrre bombe atomiche “semplici”, quelle cioè a fissione sperimentate “in corpore vili” sul Giappone. Frankel è un ebreo torinese di origine rumena, niente affatto sospettabile di essere una testa calda islamica o filo islamico. E Il Sole 24 Ore non è certo un organo votato alla sharia.

Teller era di origine ungherese, fuggì negli Usa per evitare le persecuzioni naziste, nel 1991 venne insignito del Premio Nobel per la Pace e il 23 luglio 2003 il presidente George W. Bush lo insignì della Medaglia Presidenziale della Libertà.  Era infatti allora opinione comune che l’esistenza di ordigni così infernali come le H e le N avrebbero messo le guerre al bando della Storia del genere umano. Speriamo sia vero….

236 commenti
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  1. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Le grosse fandonie di Grillo, fallito come comico, ora tenta di fare il politico. «L’Aids? Non esiste» L’uomo che impazza sul web e vuole dare l’assalto alla politica e al Palazzo è un ciarlatano e un collezionista di fandonie, bugie colossali fatte sulla pelle dei creduloni.
    Mai rettificata la grave affermazione detta in uno spettacolo del 2008. E il caso infiamma i social network.

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Mi indichi per cortesia dove io avrei parlato di lobby. E non faccia come Sylvi che ha evitato di rispondere alla mia domanda su dove avrei scritto di non dare assistenza sanitaria al fumatore che non avesse le ipotetiche marche da bollo dell’assicurazione antifumo.
    Comincio ad averne le scatole piene del vedermi attribuire affermazioni ed espressioni che non ho mai fatto e neppure pensato.
    Buona domenica.
    nicotri

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Sono io che ho accennato, molto tempo fa, ad una Lobby Ebraica.
    Sono convinto che ci sia, e per di più da molto, moltissimo tempo. C’era già all’inizio del secolo scorso (si veda la dichiarazione Balfour).
    Ovviamente una lobby è un centro di potere (non ufficiale) che potrebbe anche non avere un corrispettivo elettorale.
    La Lobby Ebraica condiziona pesantemente la politica degli Useggetta, del Regno Unito e della Francia. Tutti paesi a forte componente massonica.
    Che rapporti ci siano tra Massoneria e Lobby Ebraica non lo so. Magari Pino potrebbe informarsi, perchè il tema è interessante.
    Un saluto U.
    PS. Io non ho la fissa della Lobby, osservo i fatti e ne traggo delle conclusioni che reggono alle osservazioni critiche. Una prassi che Rodolfo conosce poco: egli è piuttosto uomo da osservazioni apodittiche.

  4. Daniele
    Daniele says:

    Post #40 Nicotri scrive:
    “L’elettorato americano di fede ebraica, infatti, non è soddisfatto dell’operato del presidente e la potente lobby che costituiscono negli USA può rivelarsi cruciale per le sorti delle elezioni. ”

    Il problema dell’USA e’ il fatto che anche loro, grazie a Obama, stanno diventato un stato socialista come quelli europei. Il debito pubblico e’ vicino a 16 trilioni de dollari non lontano dal debito pubblico italiano per capita. Attribuire il movimento di soldi, da una parte o l’altra, a ebrei o chiunque altro come supporto per o cotro al problema palestinese o all’Iran e’ pura fantasia.
    Il fatto e’ che Romney come tutti gli altri repubblicani e la maggioranza dei democratici hanno sempre sostenuto e continueranno a sostenere il stato d’Israel. Obama sul supporto d’Israel e’ un bugiardo. Dice di sostenerlo ma sotto sotto fa tutto per minarlo.

    Mi sono fatto delle belle risate sull’analisi militare dichiarando che e’ impossibile attaccare l’Iran glissando sul fatto che tutti i paesi arabi nel medio oriente hanno la stessa paura delle atomiche dell’Iran e faranno del tutto anche se non lo dicono per aiutare Israel. Poi e’ stato totalmente ignorato la potenza navale, specialmente dei sottomarini, israeliana, la loro capabilita’ cyber, e la creativita’ dei loro militari.

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    GRILLO
    Grillo è, secondo me ed osservandone l’evoluzione, un classico rappresentante delll’antipolitica. E l’antipolitica nella tradizione storica del nostro paese è sempre stata di destra o di estrema destra, come il fascismo ed il qualunquismo.
    L’antipolitica non fa differenze, e fare differenze è l’essenza del realismo e della logica. L’antipolitica spara ad alzo zero contro tutto e contro tutti dando credito a dei demagoghi come il povero Buce, il Banana, il Bassi e tutta la genoria (insieme di gentaglia) che ha sempre attossicato un poppppolo fondamentalmente beota come il nostro.
    Mai l’antipolitica ha dato soluzioni al paese, ma ha sempre lasciato dopo di sè situazioni peggiori di quelle trovate. Vedi fascismo, berlusconicmo e leghismo. Adesso abbiamo il Grillo, sciaguratamente al 20%, che è un dato da spararsi nelle muttttande. U.

  6. peter
    peter says:

    x Daniele

    per curiosita’, mi puo’ dire di che regione e’? la mia impressione e’ che sia italo-americano da come scrive

    un saluto

    Peter

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    lei nel Bliz quotidiano parla di una assicurazione obbligatoria per i fumatori.
    Io ho scritto : e chi non si è assicurato?- aggiungo – e chi non compra i bolli-
    Le sigarette sono già pesantemente tassate, già sono carissime.
    Qui da noi i fumatori tornerebbero a fare la coda in Slovenia, non avendo nemmeno più l’obbligo di una sola stecca come un tempo!
    Mettiamo: un fumatore, ma anche un amico ne acquista 5 stecche, se ne tiene una e il resto rivende…avremmo ampliato il contrabbando …e legalmentre, e con sigarette garantite da uno Stato, la Slovenia, che non vende le sigarette letali che provengono dall’Ucraina o Cechia.
    Quelle andrebbero al Sud…ad avvelenare i meridionali.
    Fino a quando il prezzo delle sigarette italiane non si discosta tanto da quelle slovene, il fumatore compra qui…ma se il prezzo si discosta vistosamente …allora chi ci perde è lo Stato e il tabaccaio che chiude.
    E allora che facciamo dei malati…targati fumatori?
    Senza bolli li curiamo o no???

    Lei sa che in FVG abbiamo, tutti i proprietari di auto, la tessera -carburante.
    A seconda dalla distanza dei confini abbiamo uno sconto benzina.
    La Regione ha approvato la legge sotto i clamori e le proteste dei benzinai friulani che chiudevano i loro esercizi…
    con la tessera sono scomparse le code chilometriche ai distributori sloveni, non c’era più convenienza… e i benzinai friulani hanno ripreso a lavorare.
    Bisogna sempre guardare al contesto…io credo.

    Le ho risposto mi pare esaurientemente. Anche a proposito dell’assicurazione obbligatoria.

    buona domenica
    Sylvi

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    al di là di quelle che sembrano le sue bennote punte di antimeridionalismo (le sigarette letali che provengono dall’Ucraina o Cechia … andrebbero al Sud…ad avvelenare i meridionali.) sembra anche a me che l’idea di non riconoscere come malattia le dipendenze sia una follia di tipico impianto culturale useggetta.
    Sono quelle manovre da avvocaticchio yankee su cui si basa l’insieme delle giurisprudenza useggetta e che partono da un concetto di responsabilità individuale divenuto totalizzante e del tutto disumano oltre che irrealistico.
    Se vede che agli useggetta l’idea di assicurare contro le malattie (TUTTE le malattie) TUTTA la loro popolazione gli fa venire l’orticaria. E’ una forma di socialismo, dicono, che è la pura verità.
    Speriamo che cotesta visione delirante passi, almeno in Useggetta. Abbiamo bisogno di tenerli occupati per impedire che facciano altri disastri in giro per il mondo.
    Un saluto U.
    PS. Eddai, trovi la maniera di venire da CC: le assicuro che la saluterò con un sorriso e che continuerò a sorridere anche ascoltando le sue assurdità. Un cordiale saluto u.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    PS per Silvy
    E poi inviti lei anche Rodolfo: poffarbacco, dobbiamo festeggiare cotesto nuovo amore!
    Pensi che io ci sono arrivato solo adesso, a dire di quanto non badi agli affari privati e personali della gente.
    Ancora un cordiale saluto U.

  10. peter
    peter says:

    x Sylvi

    il fumo ‘pulito’ non esiste. Al Sud esisteva ai miei tempi la vendita illegale di sigarette per strada, non saprei se le cose sono cambiate molto…ma dubito che fossero piu’ tossiche di quelle col MS.
    Personalmente sono contrario a sanzioni economiche contro i fumatori. Basta alzare i costi dei tabacchi al dettaglio, ma occorrerebbe farlo a livello europeo, evitando cosi’ comodi rifornimenti dal paese UE accanto come dice lei…
    La pubblicita’ delle sigarette andrebbe vietata in toto, cosa che gia’ accade in molti stati.
    E’ comunque possibile posporre interventi chirurgici di routine in persone che fumano, cioe’ usare due liste d’attesa. Si potrebbe al limite fare il test della saliva per verificare, anche se sarebbe un po’ draconiano. In alcuni paesi accade gia’. Ammetto che in Italia sarebbe impossibile una cosa del genere, con liste d’attesa gia’ ridicolmente manipolate e corrotte da primari e baroni vari.
    Abolirei anche l’esenzione dal pagamento di ricette per i fumatori. Se spendono soldi per fumare, non vedo perche’ non debbano pagare un tot per una ricetta medica, e’ ridicolo

    Peter

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Daniele

    Sono contento che lei si sia fatto delle risate. Mi ricorda però il motto latino secondo il quale le risate abbondano “in ore stultorum”.
    Guarda caso lei ha commesso lo stesso errore di attribuzione di Rodolfo. Curioso, nevvero? Riguardo l’analisi militare, è quella dello scenario preso in esame da esperti Usa della Cia, del Dipartimento di Stato e dell’attuale governo Usa, membri del Saban Center. Tutta gente che a lei fa solo ridere. Bene. Perché non prende il posto di Netanyahu, che invece senza lo zio Sam non ride molto?

    E’ sballato anche quel “Nicotri scrive”. Non lo scrivo io, ma Bernardo Valli su Repubblica. Lo avessi scritto io, sarei stato più preciso nelle cifre e avrei evitato l’espressione monolitica imbecille “lobby ebraica”, che oltretutto regala tutti gli ebrei Usa in blocco a Netanyahu e Romney. Un regalo che esiste solo nelle menti dei mitomani, degli antisemiti intesi come anti ebrei e degli stolti che ridono anche quando forse non è il caso.
    Ma se non sa leggere e non capisce ciò che legge, perché scrive le sue bananate?
    Buona domenica, ovviamente dopo un ottimo shabbat.
    nicotri

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Silvy

    A parte la sua distrazione del non avere letto anche il resto, mettiamola cinicamente e molto più chiaramente così: ognuno è libero di suicidarsi sparandosi in testa. A patto però che non schizzi addosso ai passanti i pezzi del cervello e il sangue, che potrebbe essere infetto, e che il proiettile resti nella sua capoccia senza colpire innocenti. Non esiste, nel mondo civile e tra persone civili, nessuna libertà di suicidarsi ammazzando il prossimo. Lo fanno solo i terroristi e gli illusi giapponesi ammirati come eroi e noti come kamikaze. Veda un po’ lei….
    Buona domenica e buon fumo.
    pino nicotri

  13. peter
    peter says:

    x Uroburo

    la dipendenza dal fumo e’ puramente psicologica. Non da’ significativa dipendenza fisica, il kick della nicotina e’ molto sopravvalutato. Infatti i cerotti alla nicotina o i chewing gums aiutano relativamente, e molti riprendono a fumare parecchi mesi dopo avere smesso con successo con tali prodotti.
    Il gusto della manipolazione, l’immagine, la gratificazione orale di un certo stadio di sviluppo libidico…

    Peter

  14. peter
    peter says:

    x Uroburo e sylvi

    vi faccio poi notare che la repubblica Ceca e’ un paese UE, e come tale soggetta alle stesse regole della fatidica Slovenia tanto amata e decantata dalla razzista Sylvi

    un ‘caro’ saluto ad entrambi

    Peter

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino

    insomma è solo questione di chiarire : dove, come, quando, quanto e perchè…la mia libertà finisce dove comincia la sua.
    Tutt’altro che questione da poco!!!

    x Uroburo

    l’antimeridionalismo, o razzismo!!!, non c’entra niente.
    Ai confini un giorno sì e l’altro pure, forze di polizia sia italiane che austriache, fermano camion carichi di sigarette di contrabbando; provengono soprattutto dall’Ucraina…ma non solo.
    Tutti indistintamente sono diretti a sud.
    Colpa del “mio antimeridionalismo”???

    Ps: purtroppo non dispongo più del mio tempo…nemmeno per andare dalla parrucchiera!
    Inoltre verrei con mio marito, …ho un intervento di cataratta a breve…e non guiderei così a lungo.
    Vedremo….se posso mi piacerebbe vedere il suo sorriso stampato!!! Ma non prometto nulla…

    Se Anita e Rodolfo uniscono piacevolmente le loro solitudini…noi non facciamo che esserne felici per loro! Non crede?
    saluti
    Sylvi

  16. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Lei vada pure da CC…io non credo che riuscirei a reggerla per un paio d’ore…mille volte meglio dieci Uroburo!!!

    Ho riferito quelle che sono NOTIZIE, non COMMENTI.
    Hanno analizzato le sigarette ucraine e anche ceche o slovacche, ora non ricordo…le hanno trovate farcite da non so quali porcherie e veleni che non si usano assolutamente in quelle “legali”.

    Questo è tutto!

    Sylvi

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ma io che c’entro con la Cechia? Non ho neanche aperto bocca.

    Non posso condividere una tassa, di qualunque genere, specifica su chi ha una dipendenza (a parte il prezzo d’acquisto). Continuo a considerare le dipendenze come comportamenti fuori controllo, in qualche modo obbligati. Non possono essere ulteriormente penalizzati e questa visione moralisticheggiante mi dà proprio fastidio. [Ovviamente io non fumo]
    Lasciamo queste caxxate a sfondo religioso agli useggetta.

    Cara Silvy,
    probabilmente le schifezze d’importazione dirette a Sud sono partite da contrabbandare in mezz’Europa (Ittaglia compresa).

    Quanto ad Anita e Rodolfo ho detto esattamente quel che ha detto lei: ne sono lietissimo per loro. Non sia sempre acida.

    Suvvia sia buona: se veniste insieme – lei e Peter, dico – mi metto in mezzo io a fare da cuscinetto. E vedete di ringraziarmi …
    E poi perchè non convince Rodolfo ed Anita a venire insieme?
    Chi meglio di lei?

    Un cordiale saluto ad ambedue U.

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Nel post Nr. 40…lei consiglia Anita di leggere un articolo di cui riporta poi dei passi.
    Ritengo ….se lo consiglia…che lei sia molto daccordo con l’ analisi di Bernardo Valli….per cui fa di quelle parole ….parole sue.
    Tra quelle parole c’ e’ anche la frase riportata da Daniele.
    Buona Domenica
    Rodolfo

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    poi nel suo post a Daniele lei specifica che se lo avesse scritto lei quell’ articolo …sarebbe stato piu’ preciso nelle cifre ed avrebbe evitato l’ espressione monolitica imbecille di “lobby Ebraica”.
    Ed io come faccio a sapere …dove esattamente in un articolo non suo.. che lei posta….dove sono i passi a lei non congeniali ?
    Ancora una serena Domenica ….per voi agli sgoccioli per me appena cominciata.
    Rodolfo

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    Ho letto sugli gli spaventosi effetti delle bombe DIME usate dai militari di Israele sulla striscia di Gaza.

    Mi domando solo una cosa: questi “scienziati” che le hanno sviluppate, dormono la notte? Guardano il loro eventuali figli negli occhi? Quando al mattino si fanno la barba guardandosi allo specchio, cosa pensano? Orgoglio, vergogna?

    C.G.

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Certo le nostre rispettive libertà finiscono dove inizia quella dell’altro, ma resta il fatto che io ho scritto quanto segue:

    “Il costo dell’assicurazione potrebbe essere caricato già sul costo delle sigarette, dei sigari e del tabacco da pipa, magari con apposite marche da bollo che il fumatore potrebbe essere obbligato a conservare, per esibirle al momento del ricovero, onde evitare il boom del contrabbando, anche se ovviamente non si possono negare ricoveri e cure a chi evitasse di pagare l’assicurazione comprando sigarette di contrabbando”.

    La parte finale di questo passo dimostra che lei mi pone una domanda immotivata, perché avevo già scritto che ” ovviamente non si possono negare ricoveri e cure a chi evitasse di pagare l’assicurazione comprando sigarette di contrabbando “.
    La sua libertà dunque NON può arrivare a farmi dire cose mai neppure pensate.
    Un saluto.
    pino nicotri

  22. sylvi
    sylvi says:

    —E’ comunque possibile posporre interventi chirurgici di routine in persone che fumano, cioe’ usare due liste d’attesa.—Peter 61

    Ho notato, con un certo stupore, che nessuno, sul blog, si è scandalizzato per una affermazione così clamorosamente intollerante, fanatica, razzista…direi quasi criminale.
    Due liste d’attesa…e perchè no… una per settentrionali e una per meridionali???
    Una per biondi con occhi azzurri e una per mori con occhi neri?
    E perchè…in un incidente stradale…non si cura prima l’investito e poi…se c’è tempo, con calma …l’investitore?
    Uroburo nel suo 69 parla di penalizzazione del fumatore e di visione moralisticheggiante.
    E lei così pacato, caro Uroburo?
    Pino che evoca suicidi con relativi cervelli spappolati…e il medico che accanto dice:. ben ti sta! Impari a fumare!!!
    ( beh diciamo che quest’ultima l’ho aggiunta io!)
    E mi stupisce non poco…perchè il nostro blogmaster è sempre col cuore in mano verso tutti i derelitti….ma i fumatori…crepino!
    Mah, mah e poi mah!!!

    Sylvi

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Mi riferivo a quanto ha scritto Bernardo Valli nell’articolo che cito nel mio pezzo argomento di questa puntata del blog:
    ” E’ vero che gli ebrei negli Usa sono oltre 6 milioni e mezzo, Bernardo Valli su Repubblica ha scritto che sono mezzo milione di più di quelli che vivono in Israele, ed è anche vero che sono molto potenti e influenti, ma a parte il fatto che NON è vero che sono tutti pro Israele senza se e senza ma”, ecc., ecc.

    Nel mio commento n. 40 riporto passi che mostrano il modo malsano di pensare altrui, tifosi e supporter di Romney compresi, modo malsano che comprende anche il pensare e dire che gli ebrei Usa sono una lobby. Negli Usa ci sono varie lobby ebraiche, ma – come ho fatto notare più volte nel corso dell’esistenza del mio blog – certo non tutti gli ebrei sono suddivisi in lobby né tanto meno appartengono a una lobby unica. Ci sono infatti molto ebrei Usa contrari perfino alla stessa esistenza dello Stato ebraico , come i Naturei Karta, e molti ebrei come Noam Chomsky, come le centinaia di rabbini che pochi giorni fa hanno firmato un appello pro Obama e come i mille rabbini che protestarono per iscritto contro la sanguinosa invasione di Gaza.

    Spero dunque di essermi spiegato e di NON vedermi attribuire affermazioni non mie.
    Un saluto.
    pino nicotri

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Errare humanum, perseverare diabolicum. Nonostante quanto ho RI-spiegato con il mio post 74 lei si permette ancora di scrivere ” E mi stupisce non poco…perchè il nostro blogmaster è sempre col cuore in mano verso tutti i derelitti….ma i fumatori…crepino!
    Mah, mah e poi mah!!! “.

    Che io stia col cuore in mano lo dice lei, e comunque anche fosse vero non sta né a lei né ad altri rilevarlo perché qui si dovrebbe argomentare esprimendo le proprie idee anche se contrarie a quelle altrui, ma certo non evitando le denigrazioni o i sarcasmi sul piano personale, cui purtroppo alcuni forumisti, lei compresa, indulgono spesso come ho più volte fatto rilevare pregando di cambiare registro.
    Facciamo il calcolo di quanto costano ogni anno i danni provocati dai fumatori, incendi compresi, e suddividiamolo per quanti pacchetti di sigarette, sigari e scatole di tabacco da pipa si fumano nei 12 mesi. La cifra X che salta fuori dovrebbe a mio avviso essere AGGIUNTA al costo attuale delle sigarette. In modo che comunque sia fatto salvo per le casse dello Stato il guadagno che intende realizzare con l’attuale costo delle sigarette. Dopodiché però per scoraggiare il contrabbando di dovrebbe rendere reato penale, con mandato di cattura obbligatorio, anche il “semplice” acquisto di sigarette non regolari. Anziché tirar fuori periodicamente l’idea idiota, moralista e ipocrita di perseguire penalmente i clienti delle prostitute anche se maggiorenni, mi pare che sarebbe il caso di pensare agli untori della casse dello Stato e della salute pubblica, dove per pubblica si intende anche la salute propria privata perché fa parte del bene pubblico.
    So bene che il mio è un discorso impossibile, come è impossibile eliminare le guerre. Non per questo apprezzo la produzione e l’uso di armi…..
    Spero che anche lei, come Rodolfo Cicca d’Oro, non mi attribuisca affermazioni che non mi appartengono neppure da lontano.
    pino nicotri

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Un conto però è finanziare qualcuno per finanziare un partito o un politico e un altro conto è per finanziare una guerra. Non trova?
    Occhio alle vongole…
    pino

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.

    Lo stesso interrogativo dovrebbe valere per l’esercito di progettisti dell’infinità di tipi di armi, dai proiettili dum dum alle mine anti uomo e alle bombe al fosforo, dal napalm alle armi chimiche, batterilogiche, nucleari… Gente spregevole, che se crepasse in blocco non sprecherei per loro neppure una lacrima. Anzi, penso che festeggerei.
    Wroom wroom! Da non confondere con boom boom…
    pino

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Ci vado con la mia mogliera per farle vedere Kiwa, Samarcanda, Bukhara e altre meraviglie.
    Un abbraccione senza fumo.
    pino
    P. S. Perché dici che pare si tratti solo o soprattutto di bombe N?

  28. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    si sbaglia.
    Non ho inteso nè essere sarcastica, nè denigratoria.
    Anzi, intendevo darle atto della sua solidarietà verso il prossimo!

    Più sopra Uroburo mi invita a non essere acida e anche là ho visto travisato il mio scritto. Saranno problemi virtuali!
    Mi atterrò alle sue raccomandazioni e mi scuso anche se so che le mie intenzioni erano altre!

    saluti
    Sylvi

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 02.09.12 alle 16:24 } Ho notato, con un certo stupore, che nessuno, sul blog, si è scandalizzato per una affermazione così clamorosamente intollerante, fanatica, razzista…direi quasi criminale.
    ——————————————-
    Io ho detto che non sono per nulla d’accordo nel mio n. 69.
    Un saluto U.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    avevo letto che le bombe israeliane erano soprattutto bombe N: massimi danni e poco inquinamento.
    Ma potrebbe essere stata una notizia di diversi anni fa. U.

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Dimenticavo: ci torno in viaggio di “cozze”, come definisco il nostro viaggio di nozze.
    pinus

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ma non c’è nulla di cui scusarsi, semplicemente volevo sgomberare il campo dagli equivoci. Su certe cose ammetto di essere ipersensibile, magari intollerante, ma – a parte la mia usuale pignoleria – la serie di attacchi e insulti che ricevo su Facebook – e non solo su FB – per la mia posizione su Israele, Palestina, ecc, e per il mio non cantare nel coro riguardo il caso Orlandi, mi ha francamente stufato e reso molto meno tollerante.
    Un abbraccio.
    pino

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Credo che lei si riferisca alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America….

    No, non e’ giorno di vacanza.
    Election Day in alcuni stati e’ una festa civile/comunale …
    Alcuni altri Stati richiedono che i lavoratori siano autorizzati ad assentarsi dal lavoro senza perdita della retribuzione.
    California Codice Elezioni stabilisce che i dipendenti che altrimenti non potrebbero votare si permettano due ore fuori con pay, all’inizio o alla fine di un turno.
    ———————————-
    Cara Anita,
    visto quello che lei scrive, se ne deduce che per poter esercitare il diritto di voto in Useggetta bisogna avere un reddito relativamente alto. O, se preferisce, che chi è povero non può, o lo può solo con varie difficoltà, esercitare il diritto di voto.
    Di conseguenza possiamo dire che la democrazia useggetta impedisce, de facto, di votare a chi appartiene alle fasce più povere della popolazione.
    Insomma, quella useggetta è una democrazia per i ricchi o comunque NON è una democrazia per i poveri. Come si sa da sempre.
    Un saluto U.
    PS. La sola idea di doversi registrare per poter votare è antidemocratica: il diritto di voto dovrebbe essere consustanziale con la cittadinanza.

  34. peter
    peter says:

    x Sylvi (ed Uroburo)

    lei Sylvi mi fa spesso ridere, ma vedro’ di darle una risposta seria.
    Oltre ad aggiungere, lei spesso omette. Per esempio, io avevo detto ‘interventi di routine’, il che escludeva tutte le situazioni cruente descritte nel suo post molto infiammatorio…avevo anche detto che tali misure in Italia sarebbero impossibili, data la cronica malasanita’ del paese, che affligge certe regioni piu’ di altre, per i motivi detti tante volte. Per esempio, si immagina quelli che fanno la visita privata da un primario in via ‘preliminare’, e poi si sentono dire ‘dato che fuma la operiamo in 2 mesi anziche’ uno’…Per inciso, la sanita’ italiana opera gia’ molte discriminazioni in un modo o nell’altro, oltre a veri e propri abusi, quindi si scandalizzi se puo’ per quelli.

    Tuttavia in alcuni paesi lo si fa, dato che chi fuma e’ soggetto a piu’ complicanze operatorie di altri. Per cui l’intervento al ginocchio viene messo in sospeso finche’ non hanno smesso di fumare per almeno un mese, o cosi’ mi si dice. Aggiungo anche che interventi ortopedici di routine vengono rifiutati a chi a un rapporto peso altezza superiore ad un certo limite (i ciccioni e ciccione, per intenderci), date le complicanze davvero eccessive dopo le operazioni in tali persone. Non vedo dove sia lo scandalo. Anzi, io gli toglierei anche l’esenzione che dicevo sopra. Se uno spende 300 euro al mese solo per il fumo, mettiamo, non vedo perche’ non dovrebbe pagarne 20 o 30 per medicinali su ricetta. Vi e’ solo la difficolta’ pratica di mettere in atto misure del genere

    un saluto

    Peter

  35. peter
    peter says:

    x Uroburo

    qui dove vivo il sistema elettorale e’ molto simile a US. Solo che non occorre andare a registrarsi per votare, ogni anno ogni casa riceve la richiesta scritta di indicare gli aventi diritto che ci abitano, dato che cambiano spesso, specie in certi posti. Se tale richiesta non viene ottemperata, non si ricevono i certificati elettorali in seguito.
    Il giorno delle elezioni, che mi ricordi, non e’ sempre festivo. Di certo non lo e’ per le elezioni locali

    un saluto

    Peter

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Sylvi

    Negli Usa da tempo in più posti se fumi non ti assumono. Mi dicono che finalmente cominciano anche in Italia, sia pure timidamente e pressoché solo aziende straniere. Una volta – e anche adesso un po’, anzi un po’ troppo – non si assumevano donne perché se restavano incinta, come loro diritto, si assentavano per un bel pezzo ma si doveva pagar loro egualmente lo stipendio. Oggi si penalizza il fumatore perché oltre a danneggiare l’ambiente prima o poi le sua malattie diventano ore, giorni, settimane, mesi e anni di lavoro perso.
    In Italia mi dicono ci siano magistrati che nelle cause di divorzio preferiscono assegnare l’affido dei figli al genitore che non fuma.
    C’è da restare allibiti perché tutto ciò suscita proteste o scandalo. Segno che il principio della responsabilità personale fa fatica a farsi strada…. La religione perde terreno, ma siamo sempre alla morale secondo la quale una volta assolti dal confessore che cavolo vuole la società?
    Mah.
    Un saluto.
    pino

  37. peter
    peter says:

    x Pino

    pensa che gia’ 30 anni fa i fumatori di vari paesi gridavano al nazismo (!) solo perche’ si stabilivano vagoni in treno per fumatori, o perche’ vi erano aree riservate a fumatori nei ristoranti o caffe’, e loro pretendevano di esercitare il loro ‘diritto’ ovunque…
    Ancora oggi, dei medici miei amici mi dicevano che certi furboni gli dicono’ per l’asma mi devi dare medicinali piu’ potenti’. Perche’ non smetti di fumare? ‘il fumo e’ una mia scelta. E’ il mio stile di vita. Se non mi dai quello che voglio ti querelo’.
    Questo vale anche per l’amico Uroburo, che sostiene che siamo tutti vittime di dipendenze.

    un saluto

    Peter

  38. sylvi
    sylvi says:

    In Italia mi dicono ci siano magistrati che nelle cause di divorzio preferiscono assegnare l’affido dei figli al genitore che non fuma.
    C’è da restare allibiti perché tutto ciò suscita proteste o scandalo. Pino

    caro Pino,
    come faccio a non esprimerle il mio completo disaccordo?
    Io sì sono allibita che possano esserci magistrati che assumono come criterio di affidamento dei figli il fumare o meno?
    Ho abbastanza esperienza per sapere che esistono genitori non fumatori ai quali sicuramente non affiderei nemmeno il canarino.
    Maltrattamenti, abbandono, violenze fisiche e psichiche…
    ohhhhhh va tutto bene, purchè non fumi!

    Mi creda…ci sono amore e tenerezza anche con la sigaretta e altro…ben altro, senza sigaretta!
    No, in questo caso quel magistrato andrebbe sollevato dal suo incarico…non capisce niente di bambini!
    Fumatore o no!

    Sylvi

  39. sylvi
    sylvi says:

    Avete mai sentito parlare di ragazzi presi irrimediabilmente nel giro del gioco delle macchinette dei bar?
    Non sto parlando di uomini e donne, anche in là con gli anni che si mangiano la magra pensione…no, sto parlando di ragazzi che magari hanno anche un lavoro, anche se insoddisfacente, di ragazzi delusi, incapaci di affrontare difficoltà e responsabilità, che fanno la cessione del quinto per mangiarselo a videpoker…che si indebitano e …comincia la china a meno di trentanni!
    Molto spesso poi fumano e bevono…e sono sempre più numerosi che si chiudono in se stessi , sordi alla vita che gli gira attorno.
    Non costano allo Stato?, non costano alla comunità?
    Sicuramente lo Stato ci guadagna in questa disfatta, in questo fallimento; e per loro, per queste anime deboli non ci sono quasi strutture che li aiutino…ma tanto…se la sono cercata!!!

    Sylvi

  40. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    se si pensa che il diritto di voto sia un diritto connaturato con la cittadinanza si deve fare in modo che tutti possano votare indipendentemente dal loro reddito. Quindi certificato elettorale a tutti gli aventi diritto; un diritto controllato, naturalmente.
    Se così non è il sistema elettorale tende strutturalmente ad escludere dal voto alcune categorie e questa non può essere democrazia.
    Mi dispiace ma, a mio modo di vedere, tertium non datur.

    Quanto al fumo: ribadito che io NON fumo e che il fumo mi dà fastidio, io penso che si abbia diritto ad esser curati per qualunque malattia si abbia. Un diritto che è anche un vantaggio sociale: chi non è curato non muore a comando e costa molto di più. Quindi anche da un punto di vista piattamente economicista la mancanza o la diminuzione di cure è un errore.
    Per altro se incominciamo a rifiutare le cure ai tabagisti, a maggior ragione dovremmo negarle gli alcoolisti; e ad ancora maggior ragione ai tossicomani; e poi anche ai diabetici visto che molti diabetici son tali per la loro eccessiva avidità. E naturalmente a tutte le persone sovrappeso; e poi anche ai malati di TUTTE le malattie veneree.
    Mi spiace ma questa è una visione religiosa ed io sono del tutto ateo.
    Quanto alle sentenze della magistratura citate da Pino le trovo aberranti: i giudici giudichino in base alle leggi e non si inventino cose che non stanno scritte espressamente da nessuna parte. Il diritto di interpretare la legge non può essere assoluto. Il giudice deve interpretare i bisogni condivisi di una determinata società in un determinato momento storico.
    Un saluto a lei, Pino e Silvy. U.

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. il rischio per l’operazione al ciccione è per chi?
    Per il paziente o per la buona fama del medico? U.

  42. Asgabot
    Asgabot says:

    A proposito di lobby, ci sono lobby e lobby. C’è innanzittutto l’Aipac i cui favori sono assolutamente indispensabili a chiunque negli Usa abbia aspirazioni politiche importanti (dalla Presidenza al Congresso ecc.) E’ la stessa lobby che ogni anno, con i soldi dei contribuenti americani, spedisce in Israele per ricevere istruzioni svariate decine di rappresentanti del Congresso, eletti grazie ai suoi buoni uffici. C’è poi, fra le altre minori, la “J Street” che raggruppa gli ebrei usa meno sfacciatamente sionisti, quelli che hanno in George Soros il loro nume tutelare oltre che generoso finanziatore. Sullo strapotere dell’Aipac rimando alla lettura del documentatissimo saggio di Walt e Mearsheimer (Mondadori editore) “La politica estera americana e la Israel lobby” (ammesso che sia ancora possibile trovarlo nelle librerie, cosa di cui dubito). Quanto allo strapotere della lobby, oltre agli Usa, autentico golem di Israele, la Gran Bretagna (feudo dei Rothscild) e la Francia (la più forte comunità d’Europa), sono messi bene pure (si fa per dire!) Olanda, Austria e, soprattutto, Germania. Comunque anche il nostro Paese, quanto ad influenza sionista, si difende molto bene.

  43. peter
    peter says:

    x Uroburo

    il punto e’ che il sesso non fa male, anche quello poligamico o promiscuo o ninfomame, ma comporta dei rischi se lo si fa senza precauzioni come spesso accade. Spesso per via di alcool e droghe varie…o per misinformazione. Pensi che un medico diceva a mio nipote a Bologna (!) che il rischio di HIV nella popolazione universitaria e’ cosi’ basso che poteva tranquillamente farsi tutte le coetanee che voleva senza condom…(le quali coetanee magari la pensavano allo stesso modo). L’alcool fa male in eccesso, cosi’ il cibo, ma l’obesita’ non dipende oggi tanto da golosita’, quanto dal mangiare e bere cose sbagliate, ed i motivi possono essere vari, paradossalmente anche la poverta’. Vi e’ di mezzo anche la genetica, quella che a lei dispiace tanto.
    Comunque alcool e droghe varie danno una vera dipendenza fisica, mentre il tabacco, la cannabis ed anche la cocaina direi di no.
    Lungi da me l’idea di penalizzare i malati per le loro malattie, dato che prima o poi ci ammaliamo tutti.
    Noti pero’ che qui non si parlava di non curare le malattie dovute al fumo, ma di posporre certi interventi di routine nei fumatori, cosa che accade gia’ in alcuni paesi. Infatti le complicanze polmonari degli interventi sono assai piu’ frequenti in chi fuma, e smettere anche per un mese o due riduce il rischio.
    Vi e’ evidenza che operazioni sul ginocchio, sull’anca, mi pare anche su ernie, falliscono spesso in chi ha BMI molto alto (es uno alto 1.70 che pesa 120 chili), per cui non ne vale la pena, direi prima di tutto per i pazienti, poi per la collettivita’ che paga, poi certo anche per il chirurgo, che pero’ i soldi li prende sempre

    Peter

  44. peter
    peter says:

    x Sylvi

    signora, le societa’ moderne danno molte dipendenze, questo e’ vero. Ma non si puo’ condannarne una per giustificarne un’altra…

    Peter

  45. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    io non ho nulla contro la genetica ma non la uso per abolire le cause o le influenze ambientali e sociali.
    Ciò premesso credo che la sostanziale differenza sia che per me le dipendenze sono una malattia; anche quando sono un vizio. Come vizio possono anche farmi venire i fottoni (milanese futùn: fumi, diciamo così), ma come malattie ritengo che DEBBANO essere curate.
    Perchè è un diritto e perchè è un vantaggio sociale.
    I costi devono essere calcolati complessivamente; compreso i costi indotti. Ad esempio: quanto costa alla società un tizio senza lavoro, comprendendo i disagi dei figli e le conseguenze complessive? E le malattie a questo collegate?
    Un saluto U.

  46. peter
    peter says:

    x Uroburo

    e dagli…mi pareva di averle risposto esaurientemente.
    Qui non si e’ mai parlato di dare voti e giudizi a chi si ammala, sul perche’ ed il percome…non ultimo, perche’ il rischio e’ sempre statistico, ma le ragioni particolari per cui tizio o caio si e’ ammalato sono individuali e come tali non note al 100%…e quando si colpevolizza qualcuno penalmente, il criterio non e’ quello statistico, ma ‘al di la’ di ogni ragionevole dubbio’…
    Scherzi a parte, ripeto che non ho mai detto cio’ che mi attribuisce.

    Tuttavia, sono effettivamente contrario a medicalizzare tutto. E’ un discorso che ho fatto ad Alessandro giorni fa, secondo lui occorre ‘curare’ un Breivik che ha deliberatamente fatto fuori 77 giovani…e ripete al mondo che ha fatto benissimo, anzi si duole di non averne uccisi di piu’…
    Credo che anche nel quotidiano delle persone ordinarie occorra tracciare una linea. Aiutare si’, considerare tutti ‘malati’ direi proprio di no. Le dipendenze psicologiche non sono per me vere malattie, semmai debolezze o autoindulgenze. Con gli adolescenti perenni occorre anche una certa fermezza

    ‘notte

    Peter

    ps

    non ho idea di cosa siano i fumi…

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