Ed ecco puntuale il tentativo – lanciato dall'”esperto” Alessandro Meluzzi – di minare con una balla clamorosa la mia credibilità di giornalista che si occupa da dieci anni della scomparsa di Emanuela Orlandi. Tentativo imprudentemente benedetto da Pietro, fratello di Emanuela

Che la scomparsa della bella sedicenne vaticana Emanuela Orlandi sia stata trasformata da tragedia privata, della sua famiglia che l’ha persa nel 1983, a show e ormai anche a farsa macabra, è cosa nota. Specie ai lettori di questo blog. Ed è ben noto che per tenere in piedi lo show non sono stati risparmiati i numeri e le invenzioni più indecorose, alle quali purtroppo si è arresa anche la magistratura con la devastazione dell’antico cimitero sotterraneo della basilica romana di S. Apollinare. Ormai però si va avanti solo ed esclusivamente a base di frottole e diffamazioni, ed eccetto rarissime eccezioni  non c’è giornale o programma televisivo che eviti di sporcarsi nel gioco al massacro altrui. Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, che sulle accuse anonime e false ha fatto la sua fortuna negli ultimi 7 anni, per poter continuare ad attirare i gonzi è arrivata ormai a sostenere sia pure indirettamente che la scuola di musica frequentata dalla ragazza vaticana fosse nella basilica di S. Apollinare! Una balla demenziale, utile solo a intorbidire ancor più le acque, visto che quella scuola musicale era al quarto piano del palazzo adiacente e con la basilica non ha mai avuto nulla a che spartire. E’ un po’ come dire che Federica Sciarelli conduce Porta a Porta…. o magari Report. Per dire certe cose ci vuole molto pelo sullo stomaco, oltre a una faccia di bronzo formato kolossal. Che comunque, per quanto kolossal, ha trovato volenterosi imitatori.

Venerdì scorso sono stato infatti avvertito che nel programma televisivo Quarto Grado, aspirante concorrente Mediaset di “Chi l’ha visto?” della Rai, il famoso e spesso esilarante “esperto in psichiatria” Alessandro Meluzzi mi ha tirato in ballo addebitandomi l’esatto contrario di quanto ho in realtà scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi – La verità”, edito nel 2008. Ospite di Quarto Grado assieme a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e Meluzzi c’era infatti la signora Maria Antonietta Gregori, sorella delle ragazza romana Mirella Gregori scomparsa nel maggio dell’83, per l’esattezza tre settimane prima della Orlandi volatizzatasi la sera del 22 giugno di quello stesso anno. A un certo punto il discorso è caduto sul ritrovamento di un teschio avvenuto qualche anno fa, teschio che secondo Meluzzi doveva essere di Mirella. E quando la signora Maria Antonietta gli ha chiesto da dove avesse mai preso una tale affermazione, “l’esperto in psichiatria” ha bofonchiato: “In un libro di Nicotri”.

Affermazione, quella di Meluzzi, che definire sballata è molto riduttivo. “Una boiata pazzesca”, la definirebbe il vecchio comico Paolo Villaggio. A Meluzzi forse è scappata in buona fede, diciamo, non credo avesse il dente avvelenato per la nostra divergenza su padre Pio alla presentazione di un libro a Roma un paio di mesi fa, relatori lui ed io. Ma molto imprudentemente ne ha approfittato Pietro Orlandi per farsi una risata di scherno, come a dire che io scrivo cazzate. Un modo molto comodo per continuare a latitare nei confronti delle molte domande che gli ho rivolto non solo da questo blog e alle quali è incapace di fornire risposta. Pietro lo scherno lo risevi a se stesso e al suo socio coautore Fabrizio Peronaci per come si sono fatti infinocchiare, infinocchiando a loro volta l’opinione pubblica, dal famoso e fumoso “ex oo7 Lupo”, quello del “tua sorella Emanuela è viva, in manicomio a Londra”, con annessa trasferta a Londra molto strombazzata.

Per capire da soli la cinica disinvoltura di Meluzzi e Orlandi, anche nei confronti della signora Gregori, pubblico qui di seguito l’intero capitolo, non a caso intitolato “La ballata del teschio”, nel quale derido tutti coloro che hanno affermato a suo tempo che quel teschio fosse o potesse essere di Mirella, e non è mancato chi diceva fosse o potesse essere della stessa Emanuela. Dopo il capitolo – che è il 15° del mio libro – potrete leggere il testo che ho pubblicato in alcune pagine su Facebook del telegramma che ho provevduto a inviare alla signora Gregori dopo avere constatato che era impossibile ricevere risposte alle mie telefonate a Meluzzi e Quarto Grado nonché una risposta decente dallo stesso Pietro Orlandi, al quale pure – come agli altri ospiti del programma Mediaset – avevo inviato il capitoletto in questione.

Se mi dicessero che di gentaglia e di gente ambigua non deve essercene in giro poca, non saprei come confutare l’affermazione.

LA BALLATA DEL TESCHIO

Detta così, parrebbe macabra. Ma non lo è. Negli ultimi giorni dell’agosto 2001, nel solito vuoto di notizie estive, i giornali «rivelano» che il 13 maggio, nel giorno del ventesimo anniversario dell’attentato a Wojtyla, il parroco Giovanni Lucci della chiesa di San Gregorio VII, vicina al Vaticano, ha trovato in un confessionale un teschio e che gli inquirenti sono all’opera perché potrebbe trattarsi di quello di Emanuela Orlandi. Alle domande dei giornalisti, il portavoce della Santa Sede, Navarro Valls, risponde di «non avere nulla da dire». Il quotidiano «Liberazione» scrive: «La prima ipotesi presa in considerazione dai servizi segreti del Vaticano e dai carabinieri è che potrebbe essere il teschio di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, un altro mistero vaticano che dura da 18 anni, legato con gli oscuri intrecci dell’attentato al Papa». «Quel teschio avrà almeno cento anni – commenta il parroco – altro che Emanuela Orlandi.» Ma le parole del parroco si perdono nel nuovo vento caldo dell’estate…

In attesa dell’improbabile responso degli inquirenti sul teschio, il 3 novembre 2001 il «Corriere della Sera» scrive che «Tredici mesi fa Alì Agca ha scritto una lettera ai servizi segreti turchi offrendo di infiltrarsi in Al Qaeda, andare in Afghanistan e prendere Osama Bin Laden “vivo o morto”». «L’America ci ha consegnato Abdullah Ocalan come un regalo. Se mi liberate io darò Bin Laden all’America, come un regalo», ha scritto nella sua missiva l’uomo che sparò a Giovanni Paolo II. Nella faccenda s’è infilato il solito ex magistrato Ferdinando Imposimato, così che il «Corriere» ne riporta le parole: «Ali Agca era inserito in una rete di islamici che avevano basi in Francia, Olanda, Turchia, Italia, Svizzera e che avevano dato prova di una grandissima efficienza. Da queste basi provenivano anche alcuni dei dirottatori dell’11 settembre. Perciò non sottovaluterei la lettera che ha inviato ai servizi segreti turchi. Agca potrebbe aver lanciato un messaggio con il quale vuol far sapere di conoscere molte altre cose e di essere in grado di rivelarle». Insomma, tanto per cambiare: chiacchiere.

Il 9 novembre i giornali pongono fine all’attesa, creandone però un’altra. Ecco cosa scrive il «Corriere della Sera»: Secondo la perizia eseguita dalla medico legale Carla Vecchiotti consegnata alla procura di Roma, è di una giovane tra i 25 e i 35 anni, morta tra i 15 e i 20 anni fa, il teschio trovato lo scorso 13 maggio, giorno del ventesimo anniversario dell’attentato al Papa, in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII, nella omonima via a Roma, vicino al Vaticano. Il ritrovamento potrebbe nascondere un intreccio che lega l’attento al Papa e la vicenda di Emanuela Orlandi.

Secondo il quotidiano «Liberazione», che citava un’ipotesi dei servizi segreti, quel teschio potrebbe essere quello di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma nel 1983 all’età di 15 anni. È probabile che la Procura possa chiedere una proiezione computerizzata del teschio che permetterà al computer di ricostruire il volto della donna. Una volta ricostruito il viso al computer, verrà confrontato con quello di Emanuela Orlandi per verificarne la compatibilità. L’esame del Dna verrà

preso in considerazione solo come ultimo accertamento. In ambienti della procura si fa notare che è presto per dire se il teschio abbia a che fare con la ragazza scomparsa nel 1983, ma gli accertamenti verranno condotti doverosamente, dal momento che la consulenza non escluderebbe «la compatibilità della morte presunta di Emanuela Orlandi in data non definita».

Il 10 novembre la suspence è resa più forte dal possibilismo avvalorato di colpo da tutti un po’. Vediamo per esempio cosa scrive lo stesso «Corriere»: «Una croce senza fine», dicono i genitori di Emanuela Orlandi, che si preparano a vivere altri giorni pieni di angoscia, dopo 18 anni, nella loro casa dentro le mura vaticane. Il teschio fatto ritrovare in una chiesa vicino a San Pietro il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II, potrebbe appartenere alla ragazza scomparsa. «C’è una compatibilità», ha ammesso ieri il pm Maria Rosaria Minutolo, dopo aver letto la perizia del medico legale Carla Vecchiotti. Al computer si cercherà ora di ricostruire il volto della donna per metterlo a confronto con quello di Emanuela. Se necessario, si farà infine anche la prova del Dna. Emanuela Orlandi, figlia di un messo della Prefettura pontificia, oggi in pensione, sparì nel nulla a Roma il 22 giugno 1983. Aveva 15 anni. Erano le sette di sera quando uscì dalla lezione di flauto, diretta alla fermata dell’autobus. A casa però non è più tornata. Secondo la perizia, il teschio rinvenuto, privo della mascella, sarebbe di una giovane donna, di 25-30 anni, un’europea, morta almeno 15-20 anni fa. Sul cranio risulterebbero segni di violenza: la ragazza fu uccisa. «C’è una compatibilità», ripete il pm. La medicina legale è una scienza abbastanza elastica: se Emanuela, però, fosse morta 15 anni fa, cioè nel 1986, avrebbe avuto all’epoca 18 anni.

E non 25, come indicato nella perizia. «È giusto – osserva il pubblico ministero Minutolo –. Infatti noi prendiamo in considerazione tutte le ipotesi. Purtroppo, sono tante le ragazze di cui in questi anni si son perse le tracce. Potrebbe trattarsi anche di uno scherzo di pessimo gusto. O di un teschio rubato al cimitero chissà per quali scopi».

Messe nere? Satanismo? «Tutte le ipotesi sono al vaglio.» L’avvocato della famiglia Orlandi, Massimo Krogh, ha parlato ieri con Ercole e Maria, il papà e la mamma della ragazza scomparsa. «Attenderemo l’esito di questi nuovi esami – hanno confidato al legale. Purché venga fatta luce». In attesa che si faccia luce, dopo appena sei giorni il teschio cambia padrona. «Forse» non è più di Emanuela, ma «forse» di Mirella… Ecco cosa scrive infatti lo stesso «Corriere della Sera» nella sua edizione online del 16 novembre 2001:

Dopo 18 anni il filo che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori non si è ancora spezzato. La storia delle due studentesse, svanite nel nulla a 15 anni, torna a intrecciarsi attorno al cranio ritrovato in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII Papa il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II. L’ultima congettura della procura della Repubblica è che il teschio possa essere appartenuto a Mirella, sparita il 7 maggio 1983. Anche Emanuela fu rapita quell’anno, il 22 giugno, a sei settimane di distanza. Il pubblico ministero Maria Rosaria Minutolo non esclude che il cranio sia da attribuire alla Orlandi, ma avanza anche l’altra ipotesi perché i sequestri delle due studentesse sono sempre stati considerati come pezzi di un unico puzzle.

Con quale faccia tosta o abissale ignoranza dei fatti si possa scrivere che le due ragazze scomparse sono sempre state considerate «come pezzi di un unico puzzle» è un altro bel mistero. I magistrati hanno infatti concluso nel 1997 che i due casi non sono collegati, se non come utilizzo del secondo per intorbidire ancor più le acque e meglio nascondere le reali finalità del primo.

L’articolo del «Corriere» on line conclude così: È certo invece il test del Dna, che confronterà il cranio con i capelli dei genitori delle due ragazze. È l’unica strada possibile per scoprire se il cranio è appartenuto a Emanuela o a Mirella, sempre che non sia stato rubato in un cimitero per un rituale macabro o uno scherzo di pessimo gusto.

L’unico Dna analizzato sarà però quello per mano della fotografa Roberta, quando nel 2003 – come abbiamo già visto – fingerà di inciampare per potersi aggrappare alla madre di Emanuela strappandole così qualche capello.

Dai teschi alle tombe il passo è breve, quasi obbligato. E infatti, il passo verrà iniziato nel 2005 e perfezionato nel giugno 2008, per celebrare secondo le migliori tecniche del marketing il venticinquesimo anniversario del «rapimento».

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QUESTO E’ IL TESTO DEL TELEGRAMMA CHE HO INVIATO POCO FA A MARIA ANTONIETTA GREGORI, LA SORELLA DI MIRELLA OSPITE DI “QUARTO GRADO”. E’ STATA LA SIGNORA MARIA ANTONIETTA A PORRE A MELUZZI LA DOMANDA ALLA QUALE MELUZZI HA RISPOSTO NEL MODO CHE HO PUBBLICAMENTE DENUNCIATO. A SCANSO DI EQUIVOCI PUBBLICO ANCHE I RIFERIMENTI BUROCRATICI DEL MIO TELEGRAMMA. PER OVVIE RAGIONI ELIMINO IL MIO NUMERO DI TELEFONO E INDIRIZZO PRIVATO, COME ANCHE L’INDIRIZZO DELLA GREGORI PUR TRATTANDOSI, MI DICONO ALLA TELECOM, DI UN BAR, ESERCIZIO QUINDI PUBBLICO:

Copia Mittente – Numero Accettazione: 2000005779665

ZCZC 150237070325
IGRM CO IGRM 187
00100 SERVIZIOCALLCENTER 187 03 1103

GREGORI MARIA ANTONIETTA
VIA XXXXX
001XX ROMA

NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO QUANTO SOSTENUTO DA ALESSANDRO MELUZZI NELLA TRASMISSIONE QUARTO GRADO. NON E’ CIOE’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE IO ABBIA SCRITTO IN UN MIO LIBRO CHE UN TESCHIO TROVATO IN UNA CHIESA APPARTENEVA A MIRELLA. E’ INVECE
VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: NEL CAPITOLO CHE NON A CASO HO INTITOLATO ” LA BALLATA DEL TESCHIO ” HO DERISO LA MANIA DELLE ATTRIBUZIONI DI QUEL TESCHIO ALLA ORLANDI O A MIRELLA.
NEL CASO SIA VERO CHE A QUARTO GRADO ERA OSPITE ANCHE FRANCESCO BRUNO, LA VOLGARE MENZOGNA DI MELUZZI APPARE ANCORA PIU DA MASCALZONE: E’ STATO INFATTI PROPRIO BRUNO A SUO TEMPO AD AVVALORARE QUELLE DEMENZIALI ATTRIBUZIONI DEL TESCHIO.
QUANDO MI HANNO SEGNALATO LA BUGIA DI MELUZZI HO TELEFONATO IMMEDIATAMENTE A QUARTO GRADO E A UNA SUA REDATTRICE, ILARIA MURA MA NON HO OTTENUTO NULLA. HO IN SEGUITO TELEFONATO E MANDATO MESSAGGI VIA FACEBOOK ED SMS SIA A MELUZZI CHE AL
CONDUTTORE DI QUARTO GRADO, SOTTILE, MA NON HANNO MAI RISPOSTO. POCO FA L HO CERCATA PER TELEFONO AL BAR DI VIA VOLTURNO, MA NON RISPONDE NESSUNO. PUO’ TELEFONARMI IN OGNI MOMENTO AL 338XXXXX. CORDIALI SALUTI.
PINO NICOTRI

MITTENTE:
NICOTRI PINO
VIA XXXXX
MILANO
NNNN
POSTE ITALIANE S.p.A. – SERVIZIO TELEGRAFICO PUBBLICO
UFFICIO DI SERVIZIOCALLCENTER MITTENTE:
TELEGRAMMA N.RO 15023707032501030620121103 NICOTRI PINO
DEL 03/06/12 ORE 11:03
PAROLE 187
IMPORTO EURO 20.76 201XX MILANO
ESCLUSA TASSA DI FONODETTATURA
IVA SECONDO VIGENTE NORMATIVA

371 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    rispondo a lei perchè con la Silvy mi sembra veramente fatica sprecata, non essendo in grado di uscire dai suoi limitatissimi schemini.
    Togliatti è staro un grande uomo politico, uno dei più grandi della storia d’Italia, ma per capirlo bisogna conoscere bene la storia dell’epoca e soprattutto la storia della III Internazionale.
    La maggiore grandezza togliattiana, ed il merito è tutto e solo suo, è stata quelle di impedire la normalizzazione, se vuole può chiamarla anche sovietizzazione, del PCI, unico è solo partito comunista europeo ad evitare quel destino. Giova precisare che al mondo l’unico altro esempio fu quello del PCC ma con ben altre forze.
    Togliatti ha salvato definitivamente l’anima gramsciana del PCI impedendo che diventasse un partito stalinista come tutti gli altri. Lo ha fatto negli anni Trenta impedendo che la dirigenza del partito fosse sostituita da “qualche oscuro giovanotto” prono agli ordini di Stalin. Togliatti non lo fu mai.
    Come il generale Jaruzelski, che era un nazionalista polacco iscritto al PCP soprattutto per difendere gli interessi del suo paese, allo stesso modo Togliatti ha dovuto essere stalinista per salvare l’anima del partito italiano. Direi che c’è riuscito benissimo.
    Il secondo grande merito di Togliatti invece è stato quello di avere potenziato le radici gramsciane del partito italiano con la pubblicazione delle opere di Gramsci immediatamente dopo la guerra. Anche questa operazione è servita a difendere le caratteristiche nazionali del PCI, cosa che gli ha permesso di sopravvivere come partito di massa, nonostante i suoi errori.
    Chiunque conosca la storia di quel partito, il che esclude a priori la gente come la pregevole Silvy, sa che il Pci è stato un partito nazionale, compatibilmente con la situazione dell’epoca.
    Il terzo grande merito di Togliatti è quello di aver difeso con grande forza la missione educativa che il partito ha avuto nei confronti delle masse popolari italiane che avevano bisogno d i una grande cultura politica per uscire dal cieco ribellismo che aveva sempre caratterizzato la loro storia. Il PCI è stato una grande diffusissima scuola di quadri preparati e di semplici cittadini che si sono avvicinati ad una visione gradualista, direi riformista, della politica.
    Il quarto grandissimo merito i Togliatti è stato proprio questo, quello di avere una visione gradualista e della politica e di avere sempre promosso alleanze e collegamenti con tutti i partiti popolari. Compreso la DC che purtroppo non potè accettare l’offerta.
    Quanto all’accusa di viltà la può dare solo chi non consce la situazione a Mosca ai tempi della III Internazionale. Togliatti aveva uno straordinario controllo dei propri nervi, cosa che può avere solo un uomo molto coraggioso.
    Togliatti era un realista, forse troppo, uno che non ha chiesto al suo partito ed al suo paese più di quanto si potesse avere; ma quel che si poteva avere l’ha grosso modo ottenuto. Che per un politico è la massima lode.
    Un saluto U.
    PS. Se potessi rinuncerei anch’io alla cittadinanza ittagliana, quindi non si capisce bene dove sia lo scandalo. Tuttavia direi che come italiano Togliatti ha difese fino in fondo i bisogni profondi del paese. Compreso quelli di far capire che chi fa certe scelte poi se ne prende anche i risultati.
    PS. Un’ultima osservazione a proposito del diverso trattamento per i crimini nazifascisti, useggetta e kommunisti. In parte è vero e dipende da una valutazione complessiva.
    Il sistema nazifascista era strutturalmente criminale.
    Quello useggetta è strutturalmente imperialista.
    Quelli comunisti non lo sono stati se non per un concorso di cause per lo più estranee alle reali scelte delle persone.
    Il tutto detto da uno che non ha mai avuto in saccoccia una tessera di partito.

  2. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    io sono in grado benissimo di uscire dai ” miei limitatissimi schemini”!
    Mi aiuta un certo ribellismo sia ideologico, sia creativo, per non dire piuttosto disordinato…ehhh, le pilloline mia figlia si rifiuta di prescrivermele!!!
    Lei piuttosto ha scritto un post che sembra “un libro stampato” come si dice dalle mie parti , di chi si perde dietro le teorie e i desiderata…che non sono i Fatti e la Storia.
    Lei inoltre dimentica la geografia, materia di scuola negletta ed eliminata dai programmi scolastici…dalle riforme della sx…chissà perchè.
    Quello che lei scrive sono i suoi sogni e desiderata…e quelli di tutta la sx.
    In Italia prima di tutto c’era, c’è, il Vaticano…cosa che lei dimentica. E fa molto male!!!
    Togliatti non so come si barcamenasse…ma pare che fosse più grande il sogno di liberarsi del Papa, che non le sue capacità di farlo!
    Infatti si sono visti i risultati…e i tempi della Chiesa sono lunghi…ohh molto lunghi….so quel che dico.
    Quelli del Comunismo togliattiano si sono squagliati come un gelato.

    Poi c’era la geografia: l’Italia fra la Francia rivoluzionaria, la Spagna e l’Austria …attaccata alla Baviera…cattolicissime!
    E lei vorrebbe dirmi che questo Granduomo in Italia, nel mezzo del Mediterraneo, ha fatto tutte quelle cose meravigliose che dice???
    E i potenti vicini glielo avrebbero permesso???
    Ma lei mai che veda oltre il suo orto lombardo???Ehhh,!

    Io non contesto, ci mancherebbe, la rivoluzione socialista, e comunista, del XX sec., ha cambiato il Mondo!

    Il Socialismo, e un certo Comunismo “italiano” di intellettuali e politici già citati da Peter hanno sicuramente raccolto i fermenti rivoluzionari che venivano da Marx, Engels ….

    Ma la teoria troppo spesso non è stata capace di tradursi in pratica, in Italia, almeno . I risultati lo dicono.
    Cos’è rimasto di profondo del comunismo in Italia?
    Forse non lo sanno nemmeno gli ex comunisti.

    Lei parla di terza Internazionale…io sono ignorante e illogica, come tutti sanno,… non so se parla di quella del dopoguerra!!!
    So che il Socialismo Democratico è stato, ed è, un’ottima battaglia da combattere, un’opportunità da perseguire, chiamiamolo il VERO risveglio dal Medioevo…
    So che è stato, ed è, fonte di Giustizia e di Libertà per i più deboli e per i dimenticati, in Europa …non proprio nel Mondo.
    Se permette, è stata la mia battaglia di vita.
    So anche che molti di buona volontà si sono cimentati e si cimentano per farne la norma di vita sociale.
    Anch’io!

    Togliatti vedeva soltanto un Pezzo del suo tempo…figurarsi il futuro!
    E soprattutto aveva una esagerata percezione di sè.
    Io non pretendo di essere lucida nel mio giudizio su Togliatti…
    ma, come Andreotti, ha COMANDATO in Italia, non ha GUIDATO l’Italia.
    Io sono una povera maestra, ma ho imparato e so la differenza che c’è fra autoritarismo e autorevolismo.

    Sylvi

  3. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    ….e magari parleremmo d’altro.

    Oggi non ho neanche sentite le notizie…nemmeno la borsa…cosa che mi interessa dato le paure che ci fanno prendere.

    Il nostro Obama non ci risparmia paure…sempre colpa degli altri…colpa dell’Europa se affondiamo, gloria sua se stiamo a galla.

    Un abbraccio,
    Anita

    PS: ti sei dimenticata la foto del tuo nuovo nipotino ??
    Come e’ stato accettato da Richi?

  4. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    hai ragione!
    Richi ha chiuso ieri l’asilo.
    C’era una festina, e tante canzoncine. Bello!
    Sabato l’abbiamo avuto tutto il giorno noi nonni. E’ stata una festa.
    Lui è sempre felice di stare a casa nostra…tanto spazio e tanta libertà…il nonno fa le capriole con lui sul prato!
    Non voleva tornare a casa.

    Per le foto…devo scegliere fra quelle che ci sono.
    Lo farò appena mio marito può..al più presto!
    Gli metterò i post it ovunque …altrimenti si dimentica.

    Richi comincia ad accettare “l’intruso” anche se non accetta ancora che i suoi nonni siano nonni anche di quell’altro!
    Ma ha un bellissimo rapporto con il papà e con il nonno…già maschilista!

    Ps , anche dedicato a cc…che così è contento!
    Le petunie stanno bene…le ortensie sono un trionfo di colori.
    Il giardino roccioso quest’anno è una vera bellezza.
    Mi sono rotta la schiena a togliere la gramigna.

    un abbraccio
    Sylvi

  5. Marta Turilli
    Marta Turilli says:

    DIAMO UN CALCIO AL SIONISMO
    Libertà per Mahmoud Sarsak,
    giocatore della Nazionale di calcio palestinese.
    Libertà per i prigionieri politici palestinesi

    Lo sciopero della fame di massa dei prigionieri palestinesi si era concluso con un accordo per il rilascio della maggior parte dei prigionieri politici che sono in detenzione amministrativa e con la promessa da parte di Israele di ridurre l’applicazione di una reclusione di questo tipo. Ma Mahmoud Sarsak è in prigione senza accuse, senza processo e, come “aggravante”, con un’accusa ancor più illegale, quella di essere un “combattente nemico illegale”.

    Mahmoud Sarsak, 25 anni, palestinese di Rafah nella Striscia di Gaza, è un giocatore di calcio della Nazionale di calcio palestinese; è stato arrestato il 22 luglio 2009, dopo aver ottenuto dagli israeliani il permesso di unirsi alla squadra per una partita a Balata, in Cisgiordania. Appena giunto al valico di Erez, è stato arrestato, interrogato per 30 giorni e da allora è detenuto in assenza di accuse o di processo.
    Giovedì 7 giugno Mahmoud Sarsak è entrato nell’ 85° giorno di sciopero della fame, senza interruzione dal 19 marzo scorso.
    Sarsak rischia la morte in qualsiasi momento; le autorità israeliane insistono nel trattenerlo nel carcere di Ramleh dove manca ogni tipo di attrezzaura medica per curarlo.
    Sarsak respinge il ricatto israeliano, la falsa promessa di liberarlo il primo luglio prossimo in cambio dell’interruzione dello sciopero. Le autorità israeliane rifiutano di rilasciare un documento ufficiale in cui dichiarano che sarà liberato il primo luglio come dicono.
    Ricordiamo ancora una volta che nelle carceri israeliane ci sono più di cinquemila prigionieri, sottoposti ai più svariati tipi di tortura; chiediamo la loro liberazione.

    Sono iniziati i campionati europei di calcio. Sarsak è un giocatore della nazionale palestinese: per questo invitiamo tutti a manifestare solidarietà, a intensificare l’invio di lettere e fax, e ad organizzare iniziative mirate a fare pressione sul governo israeliano per il rilascio immediato di Sarsak, prima che sia troppo tardi.

    Invitiamo a partecipare, con kefie, bandiere palestinesi, striscioni e cartelli che chiedono la liberazione di Sarsak e dei prigionieri palestinesi al sit-in davanti alla sede della Federazione Italiana Gioco Calcio che rappresenta la FIFA (Federazione Internazione di calcio) in Italia, in via Gregorio Allegri 14 a Roma. La FIFA, così come La UEFA, continua ad ignorare le violazioni di Israele e mantiene normali relazioni con la forza occupante israeliana.

    Roma, mercoledì 13 ore 11
    via Gregorio Allegri 14
    Libertà per i prigionieri palestinesi
    Palestina Libera

    Comitato “Con la Palestina nel cuore”
    Associazione amici dei prigionieri palestinesi
    Rete romana di solidarietà con la Palestina
    Giovani Palestinesi
    PdCI
    Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
    Comunità palestinese di Roma e del Lazio
    Un ponte per…
    Coordinamento Freedom Flotilla – Benvenuti in Palestina

  6. Marta Turilli
    Marta Turilli says:

    http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/avraham-burg-even-i–an-israeli–think-settlement-goods-are-not-kosher-7821011.html

    Un interessante articolo scritto il 7 Giugno 2012 per l’ Indipendent ,UK, di Avraham Burg, israeliano, che è stato Presidente del Parlamento Israeliano, era del Partito laburista. Ha lasciato la vita politica ed è diventato estremamente critico della politica Israeliana, quando si dimise scrisse un articolo contro la politica di colonizzazione, cioè di espansione di Israele tramite le colonie e il conseguente soffocare i palestinesi. Il suo libro dal titolo “Sconfiggere Hitler”, dove intende della necessità di sconfiggere Hitler nella mente della popolazione ebraica, è davvero di grande interesse.

  7. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Anche la mia allora nipotina, era un gelosa del fratellino, non mi dimentichero’ mai la sua voce stizzita quando portarono a casa il fratellino, tre anni di differenza, avevo baby Alan Robert in braccio e lei mi disse:

    Put down that baby, he doesn’t belong here!!!
    = Metti giu’ quel bambino, non appartiene qui.

    Non voleva che fossi la nonna del nuovo arrivato.

    Quest’anno ho un aiutante nel giardino, gioca con la terra….per $15 l’ora…ha 26 anni…
    Ogni giorno mi racconta che gli hanno rotta la mascella e mi sentire il clunk clunk che fa quando apre e chiude la bocca, mi dice: tocca, tocca….
    No, thank you!!!

    Quel poco che fa e’ sempre un aiuto…cosi’ ci rido sopra.
    Nessuno vuol piu’ lavorare, e’ un epidemia.

    Buongiorno ormai.
    Anita

    PS:
    Parliamo di politica…mi meraviglia che sia informato, e’ repubblicano a modo suo, ma e’ conservatore repubblicano.

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Togliatti non so come si barcamenasse…ma pare che fosse più grande il sogno di liberarsi del Papa….

    Vabbè Sylvi, ma se si facesse ora, un giretto di Ducento anni, in Avignone , non so se saremo in molti a piangere..il giro di affari Romano ne risentirebbe senza dubbio…e ad Aquilea fa troppa umidità..Potresti accoglierli Tutti in Villa…in Friuli..sai poi metti fuori un giro di bancarelle e non hai più preoccupazioni industriali..l’acqua benedetta non scade mai..

    Mia cara scherzavo naturalmente,ma credo che tu hai detto una grande “idiozia”…sul fatto che Togliatti volesse liberarsi “scientemenet”del papa…a dimostra zione del fatto che è sempre dubbio se ci sei, ci fai,o ignori..o che chessò che altro !

    cc

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    ps- Dimenticavo….se i baldi Alpini della Julia,fossero entrati trionfatori a Mosca e fosse magari toccato a loro l’onore di catturare L’ateo,antipattriottico,e Comunista Togliatti…direi che è dubbio se con Lui ,magari avrebbero adottato l’umanità italica nel far le guerre di conquista o piuttosto in parata marziale a Roma sotto l’arco di Costantino, non gli avrebbero fatto fare un giretto con la sua testa appesa su una picca. o su un Alpenstock a piacere..
    Mah!?
    Non è dato sapere ,nè si saprà mai…la storia non si fa con i se e i ma,..

    cc

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    psdel ps

    Poi sai magari Togliatti non mi era simpatico pure a me..ma questo fa parte del fatto che io pianterò mirtilli e tu semi di petunie..due attività onorevolissime per carità ..!

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Controcorrente

    E’ più adatto l’arco di Tito. Con spettacolo successivo nel Colosseo. Tipo Vercingetorige e famiglia.
    Un saluto non alpino e non ancora marino.
    pino

  12. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    io non ho usato il termine” scientemente” perchè intendevo liberarsi del Potere che ha il Papa…può essere che non mi sia espressa bene…ma non pensavo all’eliminazione fisica…tanto… Morto un Papa se ne fa un Altro.

    Quanto agli Alpini…soprattutto dopo il trattamento ricevuto nei gulag grazie al Migliore …beh forse costui avrebbe ricevuto sicuramente …un trattamento adeguato!
    Vedi, tu leggi solo quello che ti fa comodo…io invece ho letto molte cosucce …quando sono riuscita ad arrivare in fondo…
    perchè non sempre ce l’ho fatta!!!

    Comunque sia …possiamo convivere nella diversità di giudizio su Togliatti…chi se ne frega.
    La Storia si incarica sempre, nell’aldiqua, di dividere gli uomini dai vigliacchi…noi non possiamo più niente!

    Sylvi

  13. sylvi
    sylvi says:

    Ps: il Papa ad Aquileia???
    No caro, noi ci intendiamo di Patriarchi, non di Papi;
    ed Aquileia è ben ventilata…chiedilo ai compagni aquileiesi!
    S.

  14. controcorrente
    controcorrente says:

    Quanto agli Alpini…soprattutto dopo il trattamento ricevuto nei gulag grazie al Migliore …beh forse costui avrebbe ricevuto sicuramente …un trattamento adeguato!

    Cara Sylvi,
    infatti tu continui a fantasticare….le cose non andarono così, quando gli Alpini finirono nei Gulag(o campi di prigionia insieme ai camerati tedeschi…),era già più che chiaro che era più alta la probabilità che i Cosacchi si abbeverassero nelle fontane di Roma, che i prodi scalassero le Mure del Cremlino a caccia della testa di Togliatti….Sai più che sul Don, a Stalingrado la spocchiosa macchina da guerra tedesca si era infranta….non senza miglia e migliaia di vittime…di fame e stenti..e a Leningrado migliaia e migliaia di civili morirono di fame stenti e malattie in quel gioioso Gulag ….!!!
    Il Don non fu che un piccolo particolare…in quel gioioso Macello… messo su dagli italo -tedeschi..in Otalia si sapeva pochetto, ma in Russia se ne erano accorti…sai ognuno piange i sui morti..ed i nostri, sono solo un ruscello di lacrime nel grande mare dei pianti delle madri russe..a cui nessuno pensa mai !!
    Già ma dal punto di vista patriottardo le madri italiani valgono di più delle madri russe, secondo i canoni di Dio, patria ect…

    cc

    per gli internazionalisti e i cittadini del mondo..tutte le madri sono uguali !
    E con questo ti voglio ricordare che la Gioiosa Seconda Internazionale social-democratica al posto di predicare Pace, lavoro,giustizia e libertà corse a votare patriotticamente parlando i crediti di guerra , nei parlamenti democratici …mandando al macello immane milioni di proletari..meno male che i Socialisti italiani non lo fecero..meno alcune minoranze che Voi conoscete bene !

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia cara e buona Silvy,
    facciamo così, mentre io mi detergo le ginocchia dalle abbondanti secrezioni lattee lei si deterge i labbri dalla bava che vi percola.
    La sua frase “Quanto agli Alpini…soprattutto dopo il trattamento ricevuto nei gulag grazie al Migliore …” è ovviamente la migliore manifestazione della rabbia belluina che la pervade e della paranoia (definirla malafede mi sembra perfin troppo) che caratterizza l’animo suo.
    I tedeschi sono finiti in campi analoghi e non avevano nessun Togliatti, il che dimostra che lei parla a vanvera. L’importante è spalar letame, che credo sia l’unica cosa che lei sa fare veramente bene.
    Come si è già detto tante volte, nel corso della guerra i russi avevano altro a cui pensare, soprattutto nell’inverno 42-43, quando l’esito della guerra non era ancora stato sicuramente definito: Ma evidentemente per lei la cosa fondamentale è che ci si occupasse del benessere degli invasori. Un po’ troppo, direi.
    Lei fa proprio venir voglia di dire che gl’ittagliani dovevano stare a casa loro e non sarebbe successo loro nulla.
    Vede, cara, lei è così stupida che fa venir voglia di dire cose che poi magari neppur si pensano.
    Ha ragione CC, con lei è veramente fiato sprecato, infatti avevo scritto a Peter e non a lei.
    Vadi, vadi ….. U.

  16. sylvi
    sylvi says:

    E io scrivo a CC e non a Uroburo!

    Non piace a nessuno essere preso per i fondelli …neppure a me!
    Io NON ho parlato dei russi, nè delle loro madri-
    non ti permetto di insegnarmi il dolore di chi perde un figlio, anche due, in guerra-
    E solo gli internazionalisti si curano del dolore delle madri???
    Ma che dici???

    non ho parlato nemmeno di quel che succedeva nei gulag con il beneplacito del Migliore.
    Avrei da dire, ma taccio di proposito!
    Leggiti i documenti!
    Appunto; io ho parlato solo di pseudo-leaders italiani, traditori della Patria, canto 32° dell’Inferno!
    Spero sia là!

    Tutto il resto… sono elucubrazioni tue e del tuo compagno di merende!

    Sylvi

  17. sylvi
    sylvi says:

    Ps: per entrambi.
    Voi siete rimasti dietro al Muro, alla cortina di ferro, alla Lubianka che persino Putin ha astutamente rinnegato.
    Sveglia! gli archivi russi sono stati aperti!!!
    S.

  18. sylvi
    sylvi says:

    2 Ps: A Yalta, dove aveva una seconda casa, nessuno ricorda il Compagno Togliatti…anzi addirittura non sapevano manco chi fosse…
    e pare che …i medici abbiano fatto con calma nei soccorsi al leader colpito da ictus.
    Infatti…tentarono un intervento …dopo una settimana!
    S.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Silvy
    Ecchissenefrega?
    Di tutto a cominciare dalla morte di Togliatti, episodio fondamentale della storia mondiale.
    Comunque lei ha scritto “soprattutto dopo il trattamento ricevuto nei gulag grazie al Migliore”, che è una vera e propria attribuzione di responsabilità: è l’accusa di averlo fatto lui.
    Mia cara non è che noi siamo rimasti indietro è che lei è matta, nel senso che lei ha costruito un’altra realtà e ci si trova benissimo. Brava, continui così. U.

  20. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Che cosa significa ” attribuzione di responsabilità”?I soldati morivano di fame, come mosche, perchè i russi non avevano sicuramente cibo da sprecare per degli invasori,… morivano loro di fame…anche se sarebbe stato più che sufficiente che avessero rispettato la Convenzione di Ginevra.

    La “rieducazione” invece dei prigionieri è cosa che riguarda i comunisti italiani…e come avveniva???
    Sa, qualche “scolaro ” è tornato…dopo anni e anni…e ha raccontato!
    Il “maestro” non era certamente Togliatti…lui era il Direttore Didattico!!!

    Si dia una calmata, prima di darmi della matta!

    Sylvi

  21. rodolfo
    rodolfo says:

    Un annosa questione senza fine che dura da anni oramai….vi leggo….e mi fa´tenerezza la caparbieta di Sylvi a tenere testa a cc e Uro..
    2 contro 1… e lei combatte per le sue idee e convinzioni….
    i miei complimenti
    Un saluto
    Rodolfo

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    chi mi conosce bene sa che sono sempre disposta a mettere in discussione le mie idee, e anche a modificarle.
    Ci sono solo due o tre argomenti sui quali non mollo, caschi il mondo!
    Questo è uno di questi!
    Ho passato molto tempo a cercare, a leggere, a documentarmi.
    Se consideri che solo nel ’91 abbiamo avuto notizie dal Ministero, e non erano notizie che provenivano dagli archivi russi, ma notizie che lo Stato aveva e che avrebbe potuto comunicarci subito dopo la fine della guerra.
    Questo Stato ha lasciato morire tanti genitori senza nemmeno il conforto di poter mettere un dito sopra una carta geografica. Figli svaniti nel nulla!
    Gli scomparsi e i dispersi si cercano…e io ho capito perchè non è stato fatto!

    ciao
    Sylvi

  23. rodolfo
    rodolfo says:

    Io ho parlato di caparbieta´ e non del tiro alla fune…. Sylvi sente la questione in modo particolare perche´ ne e´direttamente e dolorosamente coinvolta…io la capisco benissimo.
    R

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia povera cara,
    io sono calmissimo e lei che fa il suo solito paciugo.
    Tentare di far cambiare parere ai prigionieri era la prassi regolare (quando non li passavano per il camino) un po’ dappertutto, soprattutto in un sistema comunista in cui si pensava che il poppppolo sarebbe stato dalla parte della democrazia e contro il capitalismo. Si vede che non conoscevano bene i contadini ittagliani.

    La convenzione di Ginevra …. detta da un ittagliano la frase fa ridere: noi non l’abbiamo mai rispettata, visto che siamo stati gli ultimi ad usare i gas asfissianti (e per di più contro la popolazione civile!).
    Si plachi mia cara, si plachi e fermi quel suo furore belluino. U.

  25. sylvi
    sylvi says:

    La “rieducazione” invece dei prigionieri è cosa che riguarda i comunisti italiani…e come avveniva??? Sylvi

    signor Uroburo,

    lei ha urgente bisogno di un ripasso di analisi logica e del periodo.
    Rilegga con attenzione il pensierino, e capirà che io ho detto che i “rieducatori” erano italianissimi, non russi.
    Italiani comunisti in Russia, nei lagher, a maltrattare e minacciare i prigionieri indolenti che non imparavano la “lezione”!
    Per ribadire il suo macabro esempio, e come se kapò ebrei avessero infilato per il camino altri ebrei!
    Le è più chiaro:
    Si applichi di più.

    Sylvi

  26. controcorrente
    controcorrente says:

    Questo Stato ha lasciato morire tanti genitori senza nemmeno il conforto di poter mettere un dito sopra una carta geografica. Figli svaniti nel nulla!

    Commovente fino al “parossismo” ittalico…ma per favore ,quante madri russe hanno potuto mettere il dito sui Campi tedeschi ?
    Ma per favore un briciolo di dignità !

    cc
    Ps Ma già quelle erano madri slave incivili ,non cattoliche,tuttalpiù pure comuniste..non piangevano per i propri figli ,questi anomali..ma per favore , smettila e si parli d’altro che si rasenta il ridicolo, (a Rodolfo piace)

  27. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    “II fat­to che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini e soprattutto la spedizione in Rus­sia si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore, il più efficace degli antì­doti“». Togliatti a Vincenzo Bianco

    Gliela dedico! Naturalmente lei dirà che è un falso!
    Oppure che un politico non può mettersi a piantare petunie, come direbbe il suo compare!
    E come no!!! Anche Pol Pot avrà detto così!

    Sylvi

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia buona Silvy,
    eppurtuttavia è un dato di fatto che le cose si imparano meglio quandosi paga di persona.
    Quindi se un poppppolo – come quello ittagliano che tra gli europei mi pare quello che ha fatto più guerre nel periodo 1850-1945 – paga di persona forse (FORSE, perchè con teste come la sua non si sa mai) impara che le guerre è meglio non farle.
    In questo senso una guerra perduta è effettivamente il più efficace degli antidoti a quello spirito militarista e guerrafondaio che ha attossicato la politica ittagliana per un secolo.
    Direi che Togliatti ha dimostrato di essere un grande maestro di vita.
    Vadi, cara, vadi …. e lasci perdere cotesti temi che sono decisamente troppo grossi per il suo cervellino. U.

  29. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro cc
    2 volte vergognati ….forse hai saltato…. tu che parli di ridicolo ma nel ridicolo ti ci sei catapultato…. il post 216 di Sylvi:-
    “Non piace a nessuno essere preso per i fondelli …neppure a me!
    Io NON ho parlato dei russi, nè delle loro madri-
    non ti permetto di insegnarmi il dolore di chi perde un figlio, anche due, in guerra-
    E solo gli internazionalisti si curano del dolore delle madri???
    Ma che dici???

    Il dolore di una madre? Certo….ma perche´non si parla mai del dolore del padre? Forse e´ diverso?Io non credo.
    Dunque direi che il dolore dei genitori per la perdita di un figlio e´esattamente uguale….in qualsiasi punto del pianeta.


    Caro uroburo
    Non credo a questa sua frase:-“In questo senso una guerra perduta è effettivamente il più efficace degli antidoti a quello spirito militarista e guerrafondaio che ha attossicato la politica ittagliana per un secolo”.


    Se non si fosse costruita con la buona volonta di tanti….che ne hanno intuito la necessita´….l´Europa come e´oggi, qualche altra guerra poco ma sicuro sarebbe scoppiata….quanto ci si sente con le spalle al muro.

    Perche´vede….e´sempre stato cosi …che per una guerra perduta….il periodo di pace seguente non e´stato altro che uno spazio di tempo per preparare la guerra successiva o… se si era occupati…la rivolta per l´indipendenza….vedi i paesi dell´est.
    Ancora oggi il trend e´questo…basta aprire gli occhi.
    Un saluto a voi
    Rodolfo

  30. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    lei mi fa anche ridere, perchè dice tutto e il contrario di tutto!
    Sono convinta che pensa di Togliatti quello che penso io, ma spirto di contraddizione, alto senso della polemica la portano su su per gli specchi!…
    Il popolo italiano militarista e guerrafondaio per un secolo???
    E io che credevo che fosse, in generale, un popolo un po’ vigliacchetto e leccaderetani, sempre pronto a salire sul carro del vincitore…come diceva anche Bocca.
    Ma li ha mai visti i film con Sordi, quelli di Monicelli e Comencini?
    E poi, su un secolo, il fascismo è durato ventanni…e gli altri ottanta?
    S e il mio cervellino non ce la fa, perchè non mi illumina lei???
    Forse sempre passati a negare l’evidenza …come fa lei…e non solo?

    Sylvi

  31. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    hai ragione! Il dolore di un padre si esprime in maniera diversa…ma a volte è ancor più terribile perchè senza sfogo evidente.
    Non ho visto mio nonno piangere…incanutì precocemente in una settimana, e non andò più al bar a fare la partita a carte!
    Ma è un banale esempio.

    Ho visto , in questi anni, padri a cui mancò il figlio in un incidente stradale, o per altri motivi.
    Si rinchiusero in un bozzolo…qualcuno morì letteralmente di crepacuore.

    Sylvi

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Mi sembra però che ci sono dolori di serie A e dolori di serie B.
    Almeno così vengono percepiti.
    CC in quella sua frase aveva ragione da vendere, anche io per anni mi sono sforzato (invano) di farlo capire alla komare riferendomi
    a chi viene preso tra le reti di una mattanza di guerra.
    Le lacrime di una madre o di un padre di Bagdad erano esattamente le stesse di una mamma o di un papà di New Orleans che avevano perso un loro figlio o una figlia causa la schizofrenia della guerra.

    Spesso e volentieri si sono usati due pesi e due misure e questo lo trovo fondamentalmente ipocrita.
    Senza nessuna giustificazione, senza se e senza ma.
    Il NON rispetto verso gli altri comincia da qui e mi fa soffriggere le palle quando ci viene propinata la solfa del “ognuno piange i propri morti”.

    Come il dolore, morti di Serie A e quelli di Serie B.
    Non ho mai perso l’occasione quando si discuteva su questo, di mandare gentilmente, amichevolmente, decisamente, irreversibilmente ma cordialmente il mio interlocutore affanculo.

    C.G.

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.

    Ci sono anche dolori di serie C. Perfino di serie P, P come Palestinesi. E dolori di serie Z, anzi doppia Z: come “non ce ne frega un caZZo”. Noi occidentali ed europei in genere siamo molto sensibili…..
    pino

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia povera cara,
    ma lei è veramente (absit injuria verbis) una poverina.
    Ma perchè mai dovrei fare la fatica di scrivere quel che non penso? Per polemizzare con lei? Ma se è una delle cose più pallose della vita!
    Mia cara, si prenda un banale manuale di scuola superiore, ultimo volume. Conti le campagne militari ittagliane nel periodo e quelle di qualunque altro stato europeo e poi faccia la somma: dovrebbe arrivarci persino lei. Credo che non ci sia un altro paese in Europa che abbia fatto così tante guerre.
    Con una specificità tutta nostra: non ce ne hanno mai dichiarata una, le abbiamo fatte tutte noi di nostra scelta!
    Legga, mio piccolo gegno, ci può arrivare anche da sola.
    Un caro saluto U.

  35. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro cg
    io non penso e non ho mai letto in un post della commare come la definisci tu….ma e´Anita …che lei abbia mai sostenuto che le lacrime
    di una madre a Bagdad…siano diverse di quelle di una madre a Boston.
    Mai ho letto qualcosa del genere.
    Lei avra´ parlato forse delle sue lacrime e perche´non dovrebbe?
    La madre di Bagdad che piange per un suo figlio….non pensa certo alla madre che piange le stesse lacrime e sta a Boston. Non credi?
    Ad ognuno le sue lacrime….
    Quando poi si parla in modo globale del dolore…..credo che signora Anita sappia benissimo…e non potrebbe essere altrimenti…che le lacrime dell´una valgono quelle dell´altra. E tu la sai pure che e´cosi.
    Un saluto
    Rodolfo

  36. rodolfo
    rodolfo says:

    manca un “la” vicino a signora Anita ….
    ed alla fine un “la” che e´un lo…

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Infatti, non lo ha mai sostenuto, ma a quanto mi è dato di sapere, neanche preso in considerazione il fatto che potrebbe essere stata esattamente la stessa cosa.
    Mi è venuta in mente l’Anita, niente di personale nei suoi confronti, sia chiaro, ma di esempi e dove la signora non c’entra niente, ne potrei fare a decine.
    “La guerra è guerra”, si spiega così quando non si riesce a vedere
    aldilà del proprio setto nasale, dall’altra parte del fosso.
    Il dramma è che, nel contesto del dolore, si sventolano bandiere, si cantano gli inni nazionali e quel che è peggio e volgare, si pregaiddio che ci “protegga”.

    C.G.

  38. sylvi
    sylvi says:

    Commovente fino al “parossismo” ittalico…ma per favore ,quante madri russe hanno potuto mettere il dito sui Campi tedeschi ?
    Ma per favore un briciolo di dignità ! CC

    caro C.G.

    se è questa la frase che approvi…posso dire la mia.
    Io ho parlato dello Stato Italiano che se ne fregò della sofferenza dei suoi cittadini… non di madri russe o di Bagdad.
    O vuoi anche tu dirmi che questo Stato che, prima obbligò, non pena Gaeta, ma il plotone di esecuzione come traditore!!! i suoi soldati a partire e poi nemmeno si curò delle conseguenze , nè trovò la dignità, …quella che CC dice che devo avere io e per questo gli ripeto di vergognarsi…anzi mi vergogno io di parlare la sua stessa lingua…

    La responsabilità della guerra era dello Stato italiano, chi venne dopo ne accettò l’eredità, debiti e crediti.
    In fondo scrivere su questo blog mi è stato di grande aiuto…
    quante cose ho capito!

    ciao
    Sylvi

  39. sylvi
    sylvi says:

    x C. G

    Ho lasciato una frase in sospeso…
    ma chi ha voglia di capire , capirà!!!

    Sylvi

  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    Appunto, occhio non vede cuore non duole.
    Chissenefrega, in italiano.
    E già..

    C.G.

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Approvo in toto quando CC si riferisce al dolore che non dovrebbe avere colore, ma pietà senza pregiudizi.

    D’altro, ne so talmente poco e non mi intrometto.

    Salute e saluti

    C.G.

  42. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro cg
    Al di la´delle POLEMICHE …questo si chiama Patriottismo …e se e´un Patrottismo sano si puo´anche chiedere …secondo il mio parere anche la protezione di Dio….e´una cosa a margine…ma se c´e´la fede va bene cosi…. e si puo´ anche con manifestazioni varie commemorare i caduti…
    che e´un´altra cosa se sono morti invano o per una causa sbagliata ….questo anche a margine.
    La stessa cosa dicasi per il Campanilismo….che ha anche a che fare con un mucchio di cose…dal dialetto che gia´cambia a 10 Km di distanza agli usi ….costumi e tradizioni….cose che ci dovremmo tenere care e non perdere. Un Campanilismo sano e´bello, cosi come il Patriottismo.
    Un saluto
    Rodolfo

  43. rodolfo
    rodolfo says:

    In Israele per esempio…si sono analizzati in questi ultimi mesi gli errori di Sharon e Begin….Begin era succube di Sharon….se ho tempo ne scrivero´qualcosa….ma e´uscito fuori che tutte le guerre e le invasioni del Libano sono state un errore….non sono state necessarie….quelle guerre sono state fatte attraverso la menzogna e il trucco e i sotterfugi. Adesso vengono chiamate “”le guerre della menzogna”…
    1500 soldati ….diciamo uomini sono morti invano….per la vanita´e gli errori e la smania di grandezza di un solo uomo.
    Non hanno forse quei soldati il diritto di essere commemorati?
    Devono essere dimendicati….perche´morti per una guerra sbagliata?
    Rodolfo

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Sylvi { 13.06.12 alle 10:51 } caro Uroburo, lei mi fa anche ridere, perchè dice tutto e il contrario di tutto!
    ———————————————
    Mia buona signora,
    detta da lei è una frase che mi lascia senza fiato!
    Lei non sa neppure quel che dice ed accusa me.
    Terrificante! Lei parla a vanvera, E non sa neanche cose che fanno ormai parte del sapere comune di tutti. Come quella che le classi diggggerenti fanno la politica ed i poppppoli pagano.
    E’ così per tutti e da sempre ma si dovrà fare un’eccezione per il Friulidelkaxxo…. Ogggesugggesùùùùùùùù! U.
    PS. Ettecredo che lei ha imparato qualcosa in questo blog: quanto meno avrà visto come si argomenta. Perfino Rodolfo riesce a seguire un filo logico meglio di lei.

  45. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg
    Pensa che son passati da quegli avvenimenti 30 anni …e la polemica e´cosi grande….che non e´escluso….un comunicato di scuse del governo Israeliano a quello Libanese.
    Io personalmente non ci credo ….ma se cio´avvenisse sarebbe cosa buona.
    R

  46. rodolfo
    rodolfo says:

    Ammazza ao´….”perfino Rodolfo”…..
    lei Uroburo sa offendere in modo molto sottile….mi piace…
    R

  47. sylvi
    sylvi says:

    …E’ così per tutti e da sempre ma si dovrà fare un’eccezione per il Friulidelkaxxo…. U.

    Signor Uroburo,

    si ricomponga!!!
    Sembra un cagnetto rabbioso uscito dagli antri lombardi!
    Certo che ho imparato come sono certi pappagalli ammaestrati …l’ho imparato soprattutto da lei…che è il prototipo dell’arroganza vile, della saccenza, della pedanteria sputasentenze e della violenza dell’argomentare del normotipo italiano!
    La sua logica, il suo rigore di ragionamento arriva lì,lì…giusto dove gliel’ha concesso non lo studio e la ricerca del fatto, ma l’indottrinamento dei suoi studi… di bidello!
    Togliatti ha avuto successo con lei…prono e ubbidiente ai dettami…e ha fallito con i contadini da lei tanto disprezzati…perchè quelli…scarpe grosse e cervello fine!
    Io qui ho imparato che esistono persone come lei che non usano argomenti….solo insulti…perchè più in là proprio non ce la fanno!

    Un saluto da Friulidelkaxxo!
    Sylvi

  48. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi
    Il ritornello delle colpe,da attribuire con caparbietà da parte tua solo ad una parte,ormai è sempre più fuoro tono.
    A questo punto sarebbe meglio dare risposta a tanti interrogativi che ancora restano sospesi nell’aria friulana.
    Restiamo nell’argomento della seconda guerra mondiale ,con la giusta attribuzione delle colpe
    -Chi ha voluto ,conoscendo bene tutte le situazioni strategico-logistiche nostrane,l’entrata in guerra?.
    -Chi ha girato la frittata l’8 settembre 1943?
    -Dove sono finiti i tanti generaloni di una ed altra parte dopo l’8 settembre?
    Mentre ti aggiorni ricordo solo:
    Risultati dell II Guerra
    Da Wiki
    Italiani caduti [modifica]
    Caduti nei fronti di guerra dal 1940 al 1943:
    • In combattimento o prigionia: militari 194.000, civili 3.208;
    • Bombardamenti aerei anglo-americani: militari 3.066, civili 25.000.
    Fatti d’arme nel periodo dall’8 settembre 1943 – Novembre 1945:
    • Fronti di guerra e dispersi: militari 27.731; civili 300.
    Periodo bellico dal Settembre 1943 al 25 aprile 1945:
    • Partigiani in Italia: militari 17.488, civili 37.288.
    • Partigiani nei Balcani: militari 9.249.
    • Deportati: militari 1.478, civili 23.446.
    • Internati militari in Germania: militari 41.432.
    • Forze Italiane con gli alleati: militari 5.927.
    • Bombardamenti aerei anglo-americani: civili 38.939.
    • Forze Armate della R.S.I.: in Italia: militari 13.000, civili 2.500.
    Militari feriti, congelati, mutilati ed invalidi sui vari fronti e per l’intero periodo bellico 1940/1945: circa 320.000.
    Vittime suddivise per nazionalità [modifica]
    StatoAbitanti (1939)Vittime MilitariVittime Civili
    Albania
    1 100 000 28 000
    Australia
    7 000 000 39,366 735
    Belgio
    8 400 000 12 000 76 000
    Birmania
    17 500 000 60 000
    Brasile
    41 500 000 493
    Bulgaria
    6 300 000 22 000
    Canada
    11 600 000 39 300
    Cecoslovacchia
    15 300 000 30 000 340 000
    Cina [1]
    530 000 000 4 100 000 15 500 000
    Corea [2]
    23 400 000 378 000
    Danimarca
    3 800 000 4 100
    Estonia
    1 100 000 40 000
    Etiopia
    14 100 000 5 000 200 000
    Filippine
    16 400 000 42 000 119 000
    Finlandia [3]
    3 700 000 91 000 2 000
    Francia [4]
    41 700 000 210 000 350 000
    Germania [5]
    78 000 000 5,318 000 2 100 000
    Giappone [6]
    78 000 000 1,930 000 700 000
    Grecia
    7 200 000 20 000 280 000
    India
    345 000 000 36 100 1 500 000
    Indocina
    24 600 000 2 000 485 000
    Indonesia
    70 500 000 400 000
    Iraq
    3 700 000 1 000
    Isole del pacifico
    1 900 000 57 000
    Italia [7]
    43 800 000 313 000 130 000
    Jugoslavia
    15 400 000 300 000 900 000
    Lettonia
    2 000 000 220 000
    Lituania
    2 500 000 345 000
    Lussemburgo
    300 000 4 000
    Malaysia
    5 500 000 83 000
    Malta
    300 000 2 000
    Mongolia
    700 000 300
    Nuova Zelanda
    1 600 000 12 200
    Norvegia
    2 900 000 3 000 7 000
    Paesi Bassi
    8 700 000 12 000 200 000
    Polonia
    34 800 000 123 000 5 500 000
    Regno unito
    47 800 000 272 000 93 500
    Romania
    19 900 000 317 000 450 000
    Singapore
    700 000 200 000
    Spagna
    25 500 000 4 000
    Sudafrica
    10 300 000 6,841
    Thailandia
    15 300 000 5,647 310
    Tunisia
    2,781 000 1700 450
    Ungheria
    9 200 000 300 000 280 000
    Unione Sovietica [8]
    168 500 000 10 400 000 12 600 000
    USA
    132 000 000 405 000 8 000
    Totale 1,899 500 000 22,564,947 48,525,113 =71.069.060
    E per cosa?
    Risultato una gran valle di lacrime nella quale si confondono anche quelle friulane,fai tu un resoconto della percentuale local-friulana.
    L.

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