EMANUELA ORLANDI E’ VIVA! ABITA A ROMA IN VIA DI VILLA CHIGI. DITELO A “CHI L’HA VISTO?”. E A PIETRO ORLANDI. COSI’ SI POSSONO LUCRARE ALTRE PUNTATE, ALTRA AUDIENCE E ALTRE COPIE DI LIBRO DA VENDERE

Tanta fatica per niente, e da ben 28 anni, quando basta andare a un ben preciso numero civico di via di Villa Chigi a Roma e suonare il campanello: EMANUELA ORLANDI. Oppure farle una telefonata, dato che figura regolarmente nell’elenco telefonico. Invece Pietro Orlandi è partito per Londra…. Ha ragione chi, come Gianfranco Zucchi, nel sito Politicamente Corretto, intitola “Emanuela Orlandi: quando la speculazione è un’arte” il suo pezzo su questa ennesima macabra  puntata della lunga messinscena. Ormai siamo davvero all’arte della speculazione, ma è evidente che più che un’arte è una scienza: della speculazione e soprattutto del depistaggio.

Ironie a parte, Pietro è accompagnato da una troupe di “Chi l’ha visto?” per tentare lo scoop del secolo, perché di questo si tratterebbe se davvero sua sorella Emanuela, la bella ragazzina vaticana sparita nell’83, fosse rinchiusa in un manicomio di quella città. Come è noto, a sostenere quella che vorrebbe essere l’ultima verità del famoso mistero vaticano è un sedicente ex 007 del nostro servizio segreto militare. Ex non perché in pensione, ma, come ha spiegato in seguito lui stesso, cacciato dal Sismi per non avere eseguito un ordine troppo sporco. Qualificandosi come Lupo Solitario, il sedicente ex agente segreto la scorsa settimana ha telefonato al programma televisivo Metropolis, di RomaUno, mentre erano in studio Pietro Orlandi e il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci per presentare il loro libro “Mia sorella Emanuela”, nel quale Pietro racconta i suoi ricordi di Emanuela e le ormai quasi trentennali vane speranze di ritrovarla. Il sottotitolo del libro – “Il rapimento Orlandi: voglio tutta la verità” – indica però che si parte da un presupposto sbagliato: è infatti ormai chiaro che non si è trattato di un rapimento, come dimostrato non solo nei miei due libri sull’argomento (il secondo, edito nell’ottobre 2008, si intitola “Emanuela Orlandi. La verità”), ma come dimostrato soprattutto dall’assoluta incapacità dei “rapitori” di esibire la benché minima prova di avere davvero in mano la ragazza. Un particolare, tale assoluta mancanza di prove, che distingue – smascherandolo – il caso Orlandi da tutti gli altri rapimenti non solo italiani, che già da soli sono centinaia. Emanuela è scomparsa, certamente contro la sua volontà, ma non è detto sia stata rapita, può essere rimasta vittima di un incidente, imbarazzante oppure no, banale (anche se una morte non è mai cosa banale) oppure no, e i motivi per i quali il suo cadavere non si trova o non viene fatto trovare possono essere i più vari.

Riguardo la “pista” del Lupo, gli inquirenti sono convinti che si tratti dell’ennesima bufala, ma Pietro non demorde ed è partito. Perché? Lo ha spiegato lui stesso: “E’ un tentativo che bisogna fare per non lasciare dubbi. Stiamo partendo armati di pessimismo, perchè, in fondo è solo una segnalazione, ma non ce la sentiamo di restare nel dubbio: prima o poi ci sarà una volta buona!”.

Il primo viaggio finito con un buco nell’acqua è stato 18 anni fa. L’immancabile “supertestimone” aveva fatto sapere che Emanuela viveva in un convento del Lussenburgo, pista colta al balzo dai magistrati. Pietro infatti racconta: “Ricordo la prima volta che ho tentato un viaggio del genere, nel Lussemburgo. Era il 1993, ero accompagnato dalle forze dell’ordine. Mi è rimasta impressa quell’esperienza più di altre, perchè allora eravamo tutti convinti di andarla a riprendere: l’ennesima delusione, la più brutta finor.” Tornando all’oggi, Pietro aggiunge: “Anche se c’è solo una probabilità su mille che si trovi lì, non voglio lasciare nulla d’intentato: la nostra ricerca della verità, per quanto dolorosa e difficile, non si fermerà mai. Nonostante sia molto scettico e non mi faccia illusioni, davanti a situazioni d’incertezza e trepidazione come questa, noi familiari non abbiamo altra scelta: vincono le ragioni del cuore.Ne abbiamo sperimentato tante, non ci si può più arrendere adesso, anche perchè i responsabili di tutto questo devono sapere che non rinunceremo mai”.

Pietro Orlandi è stato anche in Turchia, a parlare con Alì Agca, il terrorista dei Lupi Grigi turchi, l’uomo che nell’81 attentò alla vita di papa Wojtyla sparandogli all’addome alcuni colpi di pistola. Agca è uno degli uomini meno attendibili del pianeta, vista la marea di panzane che ha rifilato un po’ a tutti, specie durante il processo che si concluse con la sua condanna all’ergastolo. Graziato dal presidente della Repubblica nel 2000, è stato poi tenuto in carcere in Turchia e infine rilasciato. A Pietro Orlandi ha ovviamente detto di sapere tutto su sua sorella, anche dove si trova e come andarsela a prendere. E’ perfino parso credibile, agli occhi di Pietro. Che però la sorella non l’ha comunque trovata, nonostante le mirabolanti parole del Lupo Grigio Agca. Ora tocca al Lupo Solitario….

Uno dei motivi per i quali gli inquirenti non credono alle sue parole è che ha nominato una banca, la Antonveneta, come crocevia di strani maneggi di danari scoperti da Ercole Orlandi, padre di Emanuela e Pietro, all’epoca della scomparsa di sua figlia. Che si tratti di una balla lo dimostra il fatto che l’Antonveneta è nata ben 13 anni dopo l’epoca di cui parla il sedicente 007. Un altro motivo è che nella sua telefonata “Lupo” prima ha nominato la clinica psichiatrica Queen Margaret e poi invece ha fatto il nome del Queen Elizabeth II. Ma Pietro non demorde: “Prima proveremo la’, poi in altre strutture analoghe: non abbiamo un itinerario preciso”.

Al Queen Elisabeth II si è già recata a razzo una troupe televisiva del Tg2. A quanto si dice, qualcuno della struttura ha confermato che, in effetti, una ricoverata di nome Orlandi c’è stata. Ammesso che sia vero, è chiaramente impossibile che venga chiusa in un manicomio e registrata con il suo nome una persona che è stata rapita. E in ogni caso il cognome Orlandi è molto diffuso. Basta dare un’occhiata agli elenchi telefonici di una qualunque città, e non solo italiana. A Roma, ripeto, c’è una Emanuela Orlandi che abita in via di villa Chigi. Ma procediamo. Un Queen Elizabeth II Hospital in Inghilterra c’è, ma non a Londra. Dove invece c’è un Queen Elizabeth Hospital Woolwich. Il problema è che nessuno dei due è dotato di strutture adatte al raccontino del Lupo ex 007. Non vi esistono strutture psichiatriche, quelle cioè dove si curano i matti o vi si rinchiudono a forza quelli che per matti si vuole far passare. Basta dare un’occhiata a Internet via Google per vedere che c’è sì un reparto di Neurologia ( http://www.nhs.uk/Services/hospitals/Services/Service/DefaultView.aspx?id=92057 ), ma cura malattie come l’Alzheimer. Tra le migliaia di pazienti, può benissimo essercene stata una che sia chiama Orlandi o che ha un altro cognome famoso, senza tuttavia averci nulla a che fare. Le omonimie a volte giocano brutti scherzi: il Cesare Battisti fuggito prima in Francia e poi in Brasile non è il famoso patriota, giornalista, politico socialista e irredentista italiano fucilato dagli austriaci a Trento il 12 luglio 1916, ma un ex terrorista condannato per alcuni omicidi degli anni ’70.

La strana telefonata fatta a Metropolis, evidentemente da qualcuno che sapeva ci sarebbero stati proprio quei due ospiti, Orlandi e Peronaci, somiglia molto a un espediente pubblicitario a favore del loro libro, così come somiglia molto a una trovata pubblicitaria a favore del libro e del film “Romanzo criminale” la telefonata del luglio 2005 a “Chi l’ha visto?”, mandata in onda a settembre, che ha riesumato la faccenda della tomba di Enrico “Renatino” De Pedis nella basilica di S. Apollinare, già archiviata come priva di lati oscuri dal magistrato Andrea De Magistris dieci anni prima. Le parole del Lupo Solitario sembrano lo sbocco di quelle del telefonista, anonimo pure lui, che il 4 maggio ha telefonato a “Chi l’ha visto?” per ricicciare la vecchia tesi già naufragata nel nulla: “I casi Gregori e Orlandi sono collegati”, dove Gregori di nome fa Mirella, sparita anche lei, tre settimane prima di Emanuela, senza lasciare nessuna traccia e nessuna rivendicazione degna di tale nome. Come riportano i giornali, il nuovo anonimo telefonista di “Chi l’ha visto?” ha “rivelato” che: “a proposito del caso Orlandi e Gregori, le due scomparse sono opera della stessa mano. Un’esca interna al Vaticano, nel caso Gregori, ed un informatore, sempre interno al Vaticano, nel caso Orlandi: basta che andiate a rivedere la storia e, sopratutto, cercate di riparlare con (….) amica di Mirella Gregori, lei sa chi è stata l’esca che l’ha fatta rapire, Ok? Vi richiamerò”. Ovviamente non ha più richiamato, ma i puntini usati per non dire il nome dell’amica della Gregori sono superflui. E’ scritto nei giornali dell’epoca, nei miei libri e in una marea di siti internet che l’amica si chiama Sonia De Vito e che, interrogata come testimone, è stata sospettata dai magistrati di reticenza, ma le prove non ci sono. Insomma, anche questo anonimo rilancia nel ventilatore notizie vecchie e stravecchie, che miracolosamente, come certi cibi disidratati messi sotto il rubinetto, riacquistano di botto spessore…

Chi sia Lupo Solitario non è dato sapere. Eppure Peronaci, il coautore del libro “Mia sorella”, lo ha intervistato. Una combinazione alquanto suggestiva. In ogni caso, per capire che l’asserito ex agente segreto non è molto credibile, è istruttivo leggere l’intervista pubblicata sulle pagine romane del Corriere della Sera:

Ma perché dice la verità a rate? Se riuscisse a far ritrovare viva la ragazza sarebbe un grandissima benemerenza.

«Lo so, ma a che rischi si va incontro?» .

Rischi?

«Eh eh, lo sai benissimo…».

Intende la pista dei soldi «da ripulire in Vaticano» , come ha detto l’altra sera in diretta tv a Romauno?

«Esatto».

Lupo, il collega Argo 3, da lei definito «mercenario» , un anno fa avrebbe visto Emanuela: aveva i capelli rasati. Altri particolari?

«La si può riconoscere perché qualche cosa di come era prima le è rimasto».

Che lingua parla?

«Un inglese farfugliato: ha la voce impastata per i tanti sedativi che le fanno prendere».

Al fratello, Pietro Orlandi, consiglierebbe di salire su un aereo e andare a verificare?

«Intanto di stare attento a come si muove».

In che senso?

«Suvvia, giornalista! Questa è una faccenda un po’ strana, io non mi fido neanche delle mutande che porto. Attenti alle persone che si vanno a toccare. Ci sono in ballo troppi soldi».

Meglio non alimentare speranze?

«La speranza sì, ma senza far casino. Il fratello può andare là, prendersela e portarsela a casa. Ma senza creare un polverone e toccare centri di potere».

Il Sismi. Lei era a busta paga fino al 2000, giusto? Poi è andato in pensione.

«Macché, non prendo neanche quella, mi hanno buttato fuori a calci nel sedere».

Ha compiuto reati?

«Reati no, piuttosto ordini da me eseguiti che non sono piaciuti. Guardiamoci in faccia! Io rischio la galera e anche la vita qui in Italia, mentre in Brasile sto bene, sono tutelato» .

Oltre al giallo Orlandi, lei sostiene di essersi occupato del caso Calvi. Ha già rivelato che nel calzino del banchiere impiccato sotto il ponte dei Frati Neri c’era un biglietto: «Tanti auguri da Lupo» . Ulteriori dettagli?

«I quattro sassi in tasca al morto. A che cosa servivano?»

Come zavorra (nuova risata).

«Macché, l’acqua era alta 20 centimetri! I sassi erano il segnale per delle persone che il lavoro era stato portato a termine».

Altre inchieste scottanti?

«Il caso Moro».

Pure lì ha pestato qualche callo?

«Sì, ma tanti, tanti… Mmh, chi era il capo dei servizi all’epoca? Cossiga. Lo stesso che aveva promesso a Moro che non gli avrebbero torto un capello. E infatti poi è morto».

E dunque? «Morto per mano dei servizi, non delle Br»

E in tutto ciò il ruolo di Lupo?

«Te lo dico quando ci vediamo».

Non teme di essere intercettato?

«Non me ne frega niente, da un momento all’altro possono spararmi. Io non voglio parlare con nessuno. A fine mese torno in Brasile: vengano a trovarmi e dico tutto».

Torniamo a Emanuela. Ieri aveva detto che stava telefonando a dottori e infermieri a Londra, ma non rispondevano.

«Esatto. E oggi sto ritentando, mi hanno detto di chiamare alle 20.30 tramite i nostri canali, niente mail o Skype che sono intercettate. gente dei servizi, di certe strutture, e a noi italiani, fino al 2000, ci hanno invidiati…».

Poi, come dice lei, l’hanno esiliata.

«Quando mi guardi in faccia capisci».

Ha ferite sul volto?

«No, ma ho un proiettile in pancia e uno nel sedere, una spalla e due gambe rotte».

Accipicchia.

«Tutte cause di servizio».

Per quale motivo aveva detto di essere un killer professionista?

«Ci sono persone che vengono pagate per fare lavori sporchi. Io ero uno di quelli. Andiamo, giornalista, tu lo sai… Ci sono i film, ma la realtà è diversa. É più cruda».

Da notare che oltre all’errore sulla banca Antonveneta e sul nome dell’asserito manicomio, il sedicente Lupo Solitario commette un altro errore, imperdonabile per un agente segreto anche se ex: Cossiga all’epoca del sequestro Moro non era affatto il “capo dei servizi”, ma il ministro degli Interni. Che se può avere una qualche autorità – forse – sui servizi segreti civili (all’epoca si chiamavano Sisde), non aveva assolutamente nessun potere su quelli militari, il Sismi di allora. Senza contare che chi ha davvero notizie utili per risolvere i gravi casi di cronaca nera non li spara in diretta tv o in strampalate intervistine, giocando così sulla pelle del dolore altrui, ma le fa avere ai magistrati o alla polizia o ai carabinieri. Specie se si è stati 007. E magari in forma pur sempre anonima, se non vuole finire sotto i riflettori.

Quasi quasi mi faccio fare da qualche amico tutta una serie di telefonate anonime a un bel gruppone di programmi televisivi per rilanciare i miei libri….

117 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x CC

    Non ho mai scritto “conservante”.

    Conservativo o conservatore.

    In Inglese e’ “Conservative” , non c’e’ una traduzione in Italiano se non che “prudente o conservatorio.

    Mentre c’e la traduzione per Conservative Party” = “Partito Conservatore”, cioe’ di destra.

    Anita

  2. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    qui i gerani non si possono lasciare fuori, alcuni li potano e li portano in casa….io compro quelli di serra del secondo anno, zonal geraniums.

    Ne ho una trentina, ma tutti comprati ogni anno.
    Anche loro hanno requisiti particolari, alcuni non amano troppo sole, quelli rosa sono piu’ delicati, le foglie ammuffiscono facilmente, alcuni crescono troppo alti ed il vento li rompe, poi altre piante non si abbinano bene con i gerani….chi vuole molta acqua e chi meno…
    Quest’anno ne ho di tutti i colori meno quelli bianchi, i fiori durano pochissimo, troppa umidita’.

    Questa e’ una zona molto umida, pensa che le foto prese il giorno dell’inaugurazione del nuovo parco naturale sono come avvolte nella nebbia.

    La mia intervista era riuscita bene, ma appena l’ho vista in TV ho mandato una e-mail alla stazione televisiva, c’era un errore madornale.
    L’hanno rimossa immediatamente. Peccato perche’ potevano tagliare solo poche parole.

    Mi hanno scritto in tre’. Anche il reporter si e’ scusato per l’errore.

    Spesso quando sono nel mio giardino vedo la coltre di nebbia che rotola come un muro bianco, davanti a me c’e’ il dodicesimo
    golf fairway, 550 yards di prato rasato che inizia dal mare.
    (502.92 m)

    Cosi’ non tutti i fiori sono adatti.

    Le begonie sono quelle che non richiedono nessuna cura, e fioriscono fino al primo gelo o quasi.

    Ne ho ancora un bel po’ da piantare…oggi sarebbe stata una giornata ideale, ma dovevo andare dal mio cardiologo e mentre sono fuori ne approfitto per altre faccende.

    Buon riposo.

    Anita

    Questa e’ una serie di video sui gerani, zonal geranium, presentazione, cura, insetti, fertilizzanti etc…
    Il video avanza da solo dopo pochi secondi.

    Growing Zonal Geraniums | eHow.com

    http://www.ehow.com/video_4418654_growing-zonal-geraniums.html

    Se non si apre sul forum, copia il link.

  3. sylvi
    sylvi says:

    mio caro grilletto,

    del Dewey, quando lo nomini, dovresti metterti in ginocchio come il giorno della Prima Comunione!
    Scuola e Società; Democrazia ed Educazione; sono fari della Pedagogia.
    E se io, femina, non sono mai stata fascista e nemmeno comunista …lo devo a lui!!!

    Sylvi

  4. peter
    peter says:

    x Sylvi

    come sempre, con lei tutto finisce in aria fritta…
    S. Stefano ha un bel coro ed un bell’organo, l’acustica e’ buona, ma i corali a cappella non sono i miei preferiti. E Chopin non lo suonano ogni giorno…
    Noiosa, dato l’esterno molto gotico e l’interno cosi’ barocco, un senso soffocante di mancanza di spazio. Poco ‘aperta’ alla gente, mi pare. Ed un eccessivo sviluppo verticale…

    L’Austria e’ cattolicissima, vedo. Crocefissi persino in farmacie e panetterie…Ecco perche’ le piace tanto.
    Razzista io? il fatto che siano diversi dai tedeschi lo dicevo come un complimento, cara la mia ingenua. Gli austriaci sorridono quasi sempre, da un capo all’altro del loro ameno paesello. I tedeschi quasi mai. Oggi mi trovo a Monaco (di Baviera), avrei fatto meglio a lasciar perdere. Quasi nessuno parla inglese, o accetta di farlo. Lei crede che con l’italiano mi andrebbe meglio? ho preferito non provare…
    Invece in tutta l’Austria si trovano informazioni in italiano, accanto a inglese e tedesco. Per una volta, ai francesi va buca

    Peter

  5. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    a parte che io non mi metto in ginocchio di fronte a nessuno, Dewwy filosofo pedagogista lo conosco benissimo,per un sacco di ragioni che ritengo inutile qui spiegare.
    Il “amore” per il filosofo mi giunge strano…proprio per il fatto che “Ello” a modo suo era un tipetto che aveva sposato la filosia del “panta rei”…nel senso che predicava contro le fossilizzazioni della mente …e riteneva “i valori “sotto certi aspetti in modo molto relativo…(fossili)

    …Infatti la sua scuola pedagogista,fu attaccata violentemente in USA da quel “bravuomo”di Mc carty,…sai quello che vedeva “comunisti”sotto il letto…
    Un metodo troppo “progressista!..per quei “rabbini di puritani conservanti”…
    strano..molto strano…

    cc

  6. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Non l’ho scritto ma avevo indovinata la nazione in cui avresti passato un po’ di ferie.

    Ma quante ferie hai?

    Beato te…

    La maggioranza degli Americani si prendono poche ferie, non per questioni finanziarie, io vedo i miei vicini che passano le loro ferie lavorando in giardino, riparando le loro case, anche in inverno, le mogli vanno in Florida per 2 o 3 mesi ma i mariti per non piu’ di due settimane.
    Il mio dottore si prende 10 giorni…beh 14 se si conta questo weekend che include il lunedi’, the Fourth of July.

    Anche il mio cardiologo, sara’ assente nello stesso periodo, me l’ha detto ieri.

    Divertiti finche’ sei scapolo e non hai figli….

    Ciao,
    Anita

  7. peter
    peter says:

    x Anita

    vedo che sei maliziosetta…
    Intanto non sono il tuo dottore o cardiologo, poi considera che le mie ferie sono cominciate appena una settimana fa…
    Per voi il dollaro viene prima di tutto, compresa la salute ed il benessere mentale…Uroburo in quello ha ragione. Gli europei guadagnano molto meno ma vivono molto meglio…
    Salisburgo e’ piena di americani. Tutti corretti e cortesi, ma cosi’ LOUD!!!!

    ciao, Peter

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    Dewey e Dottrens
    Makarenko e Lucjanosky ( non ricordo se è scritto giusto)
    Paperone e Paperino
    mi hanno giovato un 49/50 all’esame di abilitazione che mi ha fatto spendere gli ultimi spiccioli che avevo in un pessimo spumante, ma nessuno se n’è accorto!!!

    Mi viene il dubbio che devo rifare il giudizio su di te!
    Ma che c’entri tu col Dewey????Mah!!!
    E da dove pensi che mi sia ANCHE venuto questo riformismo che ,
    in Italia pende…pende…pende e mai non vien giù????
    Non sono io che sono strana negli “amori”…i miei amori sono coerenti…persino con quello che scrivo qui!
    Sei tu che sei fuori di ciribiricoccola …o forse
    lo hai solo letto…io l’ho studiato per obbligo e per piacere!

    Sylvi

  9. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ma cosa c’entri tu col mio dottore o il cardiologo, l’ho solo scritto perche’ ieri sono andata dal cardiologo, appuntamento cancellato due volte e questa mattina ho ricevuta una telefonata dall’ufficio del mio dottore rimandando l’appuntamento al 12 di luglio anziche’ l’undici, l’ufficio sara’ chiuso fino alla 11.

    Quelli loud devono essere texani….non credo del New England, o forse c’e qualche convention, se e’ il caso ti posso dire che nelle
    conventions gli italiani sono i piu’ rumorosi…e beoni.
    Si trovano spesso nelle isole caraibiche.

    Gli Americani vivono per la birra, forse stanno assaggiando le birre Austriache….

    Italiani da tutte le parti d’Italia, li ho trovati anche a New Orleans ed in Atlanta, non solo nelle isole.
    ——————————————–

    In alcuni ceti le finanze possono limitare le vacanze, ma quello che ho scritto piu’ sopra non e’ il caso, non e’ questione di soldi e’ abitudine…per molti trastullarsi con la loro proprieta’ e’ una vacanza e ne sono orgogliosi a lavoro finito.

    L’unico commento e’ venuto da mio papa’, mi disse che se la gente faceva lavori manuali significava che non si potevano permettere la casa…..mentalita’ italiana.
    Quando tanto lui con la sua amica vennero negli US si credevano che io la cameriera d’hotel, idem per mia mamma….

    Reagan and Bush did and do minial work around their properties, remember?

    Il malizioso sei tu, non io….

    Bye, Anita

  10. Anita
    Anita says:

    PS:

    Anche il beauty parlor del mio cane sara’ chiuso fino al 15 di luglio.
    La proprietaria guadagna oltre $500’000 l’anno, passera’ la sua vacanza a sistemare cose che non puo’ fare durante l’anno…
    A.

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Scappa Alex!!
    Sennò ti fanno pure la permanente!
    Sii cane con le palle.
    C.G.

  12. Controccorrente
    Controccorrente says:

    L?internazionale degli Imbecilli è sempre incinta

    USA abbiamo la Palin
    Nord Est italico abbiamo la Lega culinaria e di governo

    http://www.repubblica.it/politica/2011/07/01/news/pdl_e_lega_si_spaccano_sull_orso_no_al_banchetto_di_carne_-18518977/?ref=HREC1-8

    In effetti in Piemonte si potrebbe aprire la caccia all?orso Borghezio, ma non credo che nessuno se lo mangerebbe..lo avete mai visto da vicino ? Io si e vi assicuro che ….che i Maiali si metterebbero a dieta !

    cc

  13. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Mi dispiace di deluderla, Alexander va al beauty parlor solo per pulizia, il pelo, capelli, sono lunghi ed ha ancora i suoi gioielli di famiglia.
    Io lo pettino ogni giorno, o piu’ volte al giorno.

    Anita

  14. Anita
    Anita says:

    x CC

    Sarah Palin non ha ancora annunciata una possibile candidatura.

    Personalmente non credo che getti il suo cappello nell’arena….

    Michelle Bachmann si e’ gia’ candidata, e’ alla pari con Mitt Romney.

    Ci sono molti candidati e diversi non hanno ancora annunciato.

    May the best man win!

    Anita

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