EMANUELA ORLANDI E’ VIVA! ABITA A ROMA IN VIA DI VILLA CHIGI. DITELO A “CHI L’HA VISTO?”. E A PIETRO ORLANDI. COSI’ SI POSSONO LUCRARE ALTRE PUNTATE, ALTRA AUDIENCE E ALTRE COPIE DI LIBRO DA VENDERE

Tanta fatica per niente, e da ben 28 anni, quando basta andare a un ben preciso numero civico di via di Villa Chigi a Roma e suonare il campanello: EMANUELA ORLANDI. Oppure farle una telefonata, dato che figura regolarmente nell’elenco telefonico. Invece Pietro Orlandi è partito per Londra…. Ha ragione chi, come Gianfranco Zucchi, nel sito Politicamente Corretto, intitola “Emanuela Orlandi: quando la speculazione è un’arte” il suo pezzo su questa ennesima macabra  puntata della lunga messinscena. Ormai siamo davvero all’arte della speculazione, ma è evidente che più che un’arte è una scienza: della speculazione e soprattutto del depistaggio.

Ironie a parte, Pietro è accompagnato da una troupe di “Chi l’ha visto?” per tentare lo scoop del secolo, perché di questo si tratterebbe se davvero sua sorella Emanuela, la bella ragazzina vaticana sparita nell’83, fosse rinchiusa in un manicomio di quella città. Come è noto, a sostenere quella che vorrebbe essere l’ultima verità del famoso mistero vaticano è un sedicente ex 007 del nostro servizio segreto militare. Ex non perché in pensione, ma, come ha spiegato in seguito lui stesso, cacciato dal Sismi per non avere eseguito un ordine troppo sporco. Qualificandosi come Lupo Solitario, il sedicente ex agente segreto la scorsa settimana ha telefonato al programma televisivo Metropolis, di RomaUno, mentre erano in studio Pietro Orlandi e il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci per presentare il loro libro “Mia sorella Emanuela”, nel quale Pietro racconta i suoi ricordi di Emanuela e le ormai quasi trentennali vane speranze di ritrovarla. Il sottotitolo del libro – “Il rapimento Orlandi: voglio tutta la verità” – indica però che si parte da un presupposto sbagliato: è infatti ormai chiaro che non si è trattato di un rapimento, come dimostrato non solo nei miei due libri sull’argomento (il secondo, edito nell’ottobre 2008, si intitola “Emanuela Orlandi. La verità”), ma come dimostrato soprattutto dall’assoluta incapacità dei “rapitori” di esibire la benché minima prova di avere davvero in mano la ragazza. Un particolare, tale assoluta mancanza di prove, che distingue – smascherandolo – il caso Orlandi da tutti gli altri rapimenti non solo italiani, che già da soli sono centinaia. Emanuela è scomparsa, certamente contro la sua volontà, ma non è detto sia stata rapita, può essere rimasta vittima di un incidente, imbarazzante oppure no, banale (anche se una morte non è mai cosa banale) oppure no, e i motivi per i quali il suo cadavere non si trova o non viene fatto trovare possono essere i più vari.

Riguardo la “pista” del Lupo, gli inquirenti sono convinti che si tratti dell’ennesima bufala, ma Pietro non demorde ed è partito. Perché? Lo ha spiegato lui stesso: “E’ un tentativo che bisogna fare per non lasciare dubbi. Stiamo partendo armati di pessimismo, perchè, in fondo è solo una segnalazione, ma non ce la sentiamo di restare nel dubbio: prima o poi ci sarà una volta buona!”.

Il primo viaggio finito con un buco nell’acqua è stato 18 anni fa. L’immancabile “supertestimone” aveva fatto sapere che Emanuela viveva in un convento del Lussenburgo, pista colta al balzo dai magistrati. Pietro infatti racconta: “Ricordo la prima volta che ho tentato un viaggio del genere, nel Lussemburgo. Era il 1993, ero accompagnato dalle forze dell’ordine. Mi è rimasta impressa quell’esperienza più di altre, perchè allora eravamo tutti convinti di andarla a riprendere: l’ennesima delusione, la più brutta finor.” Tornando all’oggi, Pietro aggiunge: “Anche se c’è solo una probabilità su mille che si trovi lì, non voglio lasciare nulla d’intentato: la nostra ricerca della verità, per quanto dolorosa e difficile, non si fermerà mai. Nonostante sia molto scettico e non mi faccia illusioni, davanti a situazioni d’incertezza e trepidazione come questa, noi familiari non abbiamo altra scelta: vincono le ragioni del cuore.Ne abbiamo sperimentato tante, non ci si può più arrendere adesso, anche perchè i responsabili di tutto questo devono sapere che non rinunceremo mai”.

Pietro Orlandi è stato anche in Turchia, a parlare con Alì Agca, il terrorista dei Lupi Grigi turchi, l’uomo che nell’81 attentò alla vita di papa Wojtyla sparandogli all’addome alcuni colpi di pistola. Agca è uno degli uomini meno attendibili del pianeta, vista la marea di panzane che ha rifilato un po’ a tutti, specie durante il processo che si concluse con la sua condanna all’ergastolo. Graziato dal presidente della Repubblica nel 2000, è stato poi tenuto in carcere in Turchia e infine rilasciato. A Pietro Orlandi ha ovviamente detto di sapere tutto su sua sorella, anche dove si trova e come andarsela a prendere. E’ perfino parso credibile, agli occhi di Pietro. Che però la sorella non l’ha comunque trovata, nonostante le mirabolanti parole del Lupo Grigio Agca. Ora tocca al Lupo Solitario….

Uno dei motivi per i quali gli inquirenti non credono alle sue parole è che ha nominato una banca, la Antonveneta, come crocevia di strani maneggi di danari scoperti da Ercole Orlandi, padre di Emanuela e Pietro, all’epoca della scomparsa di sua figlia. Che si tratti di una balla lo dimostra il fatto che l’Antonveneta è nata ben 13 anni dopo l’epoca di cui parla il sedicente 007. Un altro motivo è che nella sua telefonata “Lupo” prima ha nominato la clinica psichiatrica Queen Margaret e poi invece ha fatto il nome del Queen Elizabeth II. Ma Pietro non demorde: “Prima proveremo la’, poi in altre strutture analoghe: non abbiamo un itinerario preciso”.

Al Queen Elisabeth II si è già recata a razzo una troupe televisiva del Tg2. A quanto si dice, qualcuno della struttura ha confermato che, in effetti, una ricoverata di nome Orlandi c’è stata. Ammesso che sia vero, è chiaramente impossibile che venga chiusa in un manicomio e registrata con il suo nome una persona che è stata rapita. E in ogni caso il cognome Orlandi è molto diffuso. Basta dare un’occhiata agli elenchi telefonici di una qualunque città, e non solo italiana. A Roma, ripeto, c’è una Emanuela Orlandi che abita in via di villa Chigi. Ma procediamo. Un Queen Elizabeth II Hospital in Inghilterra c’è, ma non a Londra. Dove invece c’è un Queen Elizabeth Hospital Woolwich. Il problema è che nessuno dei due è dotato di strutture adatte al raccontino del Lupo ex 007. Non vi esistono strutture psichiatriche, quelle cioè dove si curano i matti o vi si rinchiudono a forza quelli che per matti si vuole far passare. Basta dare un’occhiata a Internet via Google per vedere che c’è sì un reparto di Neurologia ( http://www.nhs.uk/Services/hospitals/Services/Service/DefaultView.aspx?id=92057 ), ma cura malattie come l’Alzheimer. Tra le migliaia di pazienti, può benissimo essercene stata una che sia chiama Orlandi o che ha un altro cognome famoso, senza tuttavia averci nulla a che fare. Le omonimie a volte giocano brutti scherzi: il Cesare Battisti fuggito prima in Francia e poi in Brasile non è il famoso patriota, giornalista, politico socialista e irredentista italiano fucilato dagli austriaci a Trento il 12 luglio 1916, ma un ex terrorista condannato per alcuni omicidi degli anni ’70.

La strana telefonata fatta a Metropolis, evidentemente da qualcuno che sapeva ci sarebbero stati proprio quei due ospiti, Orlandi e Peronaci, somiglia molto a un espediente pubblicitario a favore del loro libro, così come somiglia molto a una trovata pubblicitaria a favore del libro e del film “Romanzo criminale” la telefonata del luglio 2005 a “Chi l’ha visto?”, mandata in onda a settembre, che ha riesumato la faccenda della tomba di Enrico “Renatino” De Pedis nella basilica di S. Apollinare, già archiviata come priva di lati oscuri dal magistrato Andrea De Magistris dieci anni prima. Le parole del Lupo Solitario sembrano lo sbocco di quelle del telefonista, anonimo pure lui, che il 4 maggio ha telefonato a “Chi l’ha visto?” per ricicciare la vecchia tesi già naufragata nel nulla: “I casi Gregori e Orlandi sono collegati”, dove Gregori di nome fa Mirella, sparita anche lei, tre settimane prima di Emanuela, senza lasciare nessuna traccia e nessuna rivendicazione degna di tale nome. Come riportano i giornali, il nuovo anonimo telefonista di “Chi l’ha visto?” ha “rivelato” che: “a proposito del caso Orlandi e Gregori, le due scomparse sono opera della stessa mano. Un’esca interna al Vaticano, nel caso Gregori, ed un informatore, sempre interno al Vaticano, nel caso Orlandi: basta che andiate a rivedere la storia e, sopratutto, cercate di riparlare con (….) amica di Mirella Gregori, lei sa chi è stata l’esca che l’ha fatta rapire, Ok? Vi richiamerò”. Ovviamente non ha più richiamato, ma i puntini usati per non dire il nome dell’amica della Gregori sono superflui. E’ scritto nei giornali dell’epoca, nei miei libri e in una marea di siti internet che l’amica si chiama Sonia De Vito e che, interrogata come testimone, è stata sospettata dai magistrati di reticenza, ma le prove non ci sono. Insomma, anche questo anonimo rilancia nel ventilatore notizie vecchie e stravecchie, che miracolosamente, come certi cibi disidratati messi sotto il rubinetto, riacquistano di botto spessore…

Chi sia Lupo Solitario non è dato sapere. Eppure Peronaci, il coautore del libro “Mia sorella”, lo ha intervistato. Una combinazione alquanto suggestiva. In ogni caso, per capire che l’asserito ex agente segreto non è molto credibile, è istruttivo leggere l’intervista pubblicata sulle pagine romane del Corriere della Sera:

Ma perché dice la verità a rate? Se riuscisse a far ritrovare viva la ragazza sarebbe un grandissima benemerenza.

«Lo so, ma a che rischi si va incontro?» .

Rischi?

«Eh eh, lo sai benissimo…».

Intende la pista dei soldi «da ripulire in Vaticano» , come ha detto l’altra sera in diretta tv a Romauno?

«Esatto».

Lupo, il collega Argo 3, da lei definito «mercenario» , un anno fa avrebbe visto Emanuela: aveva i capelli rasati. Altri particolari?

«La si può riconoscere perché qualche cosa di come era prima le è rimasto».

Che lingua parla?

«Un inglese farfugliato: ha la voce impastata per i tanti sedativi che le fanno prendere».

Al fratello, Pietro Orlandi, consiglierebbe di salire su un aereo e andare a verificare?

«Intanto di stare attento a come si muove».

In che senso?

«Suvvia, giornalista! Questa è una faccenda un po’ strana, io non mi fido neanche delle mutande che porto. Attenti alle persone che si vanno a toccare. Ci sono in ballo troppi soldi».

Meglio non alimentare speranze?

«La speranza sì, ma senza far casino. Il fratello può andare là, prendersela e portarsela a casa. Ma senza creare un polverone e toccare centri di potere».

Il Sismi. Lei era a busta paga fino al 2000, giusto? Poi è andato in pensione.

«Macché, non prendo neanche quella, mi hanno buttato fuori a calci nel sedere».

Ha compiuto reati?

«Reati no, piuttosto ordini da me eseguiti che non sono piaciuti. Guardiamoci in faccia! Io rischio la galera e anche la vita qui in Italia, mentre in Brasile sto bene, sono tutelato» .

Oltre al giallo Orlandi, lei sostiene di essersi occupato del caso Calvi. Ha già rivelato che nel calzino del banchiere impiccato sotto il ponte dei Frati Neri c’era un biglietto: «Tanti auguri da Lupo» . Ulteriori dettagli?

«I quattro sassi in tasca al morto. A che cosa servivano?»

Come zavorra (nuova risata).

«Macché, l’acqua era alta 20 centimetri! I sassi erano il segnale per delle persone che il lavoro era stato portato a termine».

Altre inchieste scottanti?

«Il caso Moro».

Pure lì ha pestato qualche callo?

«Sì, ma tanti, tanti… Mmh, chi era il capo dei servizi all’epoca? Cossiga. Lo stesso che aveva promesso a Moro che non gli avrebbero torto un capello. E infatti poi è morto».

E dunque? «Morto per mano dei servizi, non delle Br»

E in tutto ciò il ruolo di Lupo?

«Te lo dico quando ci vediamo».

Non teme di essere intercettato?

«Non me ne frega niente, da un momento all’altro possono spararmi. Io non voglio parlare con nessuno. A fine mese torno in Brasile: vengano a trovarmi e dico tutto».

Torniamo a Emanuela. Ieri aveva detto che stava telefonando a dottori e infermieri a Londra, ma non rispondevano.

«Esatto. E oggi sto ritentando, mi hanno detto di chiamare alle 20.30 tramite i nostri canali, niente mail o Skype che sono intercettate. gente dei servizi, di certe strutture, e a noi italiani, fino al 2000, ci hanno invidiati…».

Poi, come dice lei, l’hanno esiliata.

«Quando mi guardi in faccia capisci».

Ha ferite sul volto?

«No, ma ho un proiettile in pancia e uno nel sedere, una spalla e due gambe rotte».

Accipicchia.

«Tutte cause di servizio».

Per quale motivo aveva detto di essere un killer professionista?

«Ci sono persone che vengono pagate per fare lavori sporchi. Io ero uno di quelli. Andiamo, giornalista, tu lo sai… Ci sono i film, ma la realtà è diversa. É più cruda».

Da notare che oltre all’errore sulla banca Antonveneta e sul nome dell’asserito manicomio, il sedicente Lupo Solitario commette un altro errore, imperdonabile per un agente segreto anche se ex: Cossiga all’epoca del sequestro Moro non era affatto il “capo dei servizi”, ma il ministro degli Interni. Che se può avere una qualche autorità – forse – sui servizi segreti civili (all’epoca si chiamavano Sisde), non aveva assolutamente nessun potere su quelli militari, il Sismi di allora. Senza contare che chi ha davvero notizie utili per risolvere i gravi casi di cronaca nera non li spara in diretta tv o in strampalate intervistine, giocando così sulla pelle del dolore altrui, ma le fa avere ai magistrati o alla polizia o ai carabinieri. Specie se si è stati 007. E magari in forma pur sempre anonima, se non vuole finire sotto i riflettori.

Quasi quasi mi faccio fare da qualche amico tutta una serie di telefonate anonime a un bel gruppone di programmi televisivi per rilanciare i miei libri….

117 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. peter
    peter says:

    x Anita

    francamente il tuo punto di vista sugli ispanici mi lascia perplesso…
    Trovo i messicani gente simpatica e gradevole. Non vedo perche’ non sarebbero ‘bianchi’ anche secondo un metro razziale, volendo…sono cristiani e latini, e parlano spesso un ottimo inglese. Ne ho conosciuto uno ieri a Vienna, pensavo fosse di US dato che il suo inglese era buono almeno quanto il mio. Infatti mi ha poi detto che fa l ‘insegnante a Euston…
    Senza contare che buona parte dei Southern States erano una volta messicani, e US li ha gentilmente presi e fatti ‘americani’…

    Peter

  2. peter
    peter says:

    xSylvi

    i viennesi sono gente cordiale e affabile. Pero’ le cose da vedere si esauriscono presto. Non e’ Roma, Parigi o Londra…
    Il museo di storia naturale e’ uno dei migliori d’ Europa e forse del mondo. Domani visitero’ anche quello dei dipinti.
    Niente strudel, ma le salsicce alla viennese sono una squisitezza.
    Ed i viennesi parlano inglese molto meglio dei tedeschi.
    Una cosa che, ho notato, non gli entra in testa e’ che il Sud-Tirolo e’ in Italien…
    Nel museo, veniva presentato come tale, i suoi minerali erano tirolesi, anche se il nome era solo in italiano, tipo ‘Cinque valli’…strano, neh?
    E cosi’ la lista dei marinai di una nave austro-ungarica che ando’ al Polo Nord intorno al 1870…quelli di Brazza (heute Italien), Trieste (heute Italien), Fiume (heute Croaten…). Quelli alto-atesini, Sud-Tirol…e basta.

    Poi il nazionalista sarei io…pero’ non direi che Nizza non sta in Francia…

    Nel museo ho appreso che i continenti si rifonderanno ancora una volta tra loro in un’unica massa (Pangea Ultima) in 250 milioni di anni. L’Europa ed il Mediterraneo spariranno. Vi sara’ un unico super-continente, pieno di deserti salati…Ma la specie umana sara’ estinta da un pezzo, presumo.
    E’ successo tre altre volte nella storia geologica: Columbia (1800 milioni di anni fa), Rodinia (900 milioni), Pangea (300 milioni).
    Non si finisce mai di imparare…

    Peter

  3. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Bersani chiude a Berlusconi:«Dialogo è parola fumosa»
    Il Pd è «un partito di governo momentaneamente all’opposizione», dice il segretario. E gela anche Casini: «Niente governi d’emergenza, andiamo al voto».

  4. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Lei riesce sempre a dire spropositi!
    A Vienna c’è poco da vedere…ma non è che le han fatto male i wurtel??? ( mangi anche molto altro…non ci sono solo i wurtel!)

    Nel Kunsthistorische Museum corra come può…ma non si perda il Brughel…piuttosto vada al Belvedere ad ammirare il Bacio di Klimt o le sale di Schile , oppure vada al Museo di Arte Moderna e sotto al Teresine Keller si mangi un favoloso stinco di maiale con i crauti.

    NON vada a concerti reclamizzati per turisti, piuttosto si sieda a S.Stefano…si in Cattedrale e speri di sentire uno Chopin all’organo.

    La prossima volta …visiti Fiume, Trieste, Lubiana…si accorgerà che era proprio tutto …austroungarico! Roba loro, compreso il Sud Tirol.Anche se non le piace!
    Spero trovi il tempo per “sorvolare” Schonbrunn!
    Per non dire altro!!!!

    Ps: Nel quartiere vecchio che circonda S.Stefano c’è una trattoria, non ricordo il nome ahimè, dove fanno le “viennesi” cotolette da mezzo metro di diametro…che non c’entrano niente con le milanesi.
    Si fa la coda per entrare, se non prenotato!

    E poi dirà che non le voglio bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Sylvi

  5. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ne ho conosciuto uno ieri a Vienna, pensavo fosse di US dato che il suo inglese era buono almeno quanto il mio. Infatti mi ha poi detto che fa l ‘insegnante a Euston…
    ———————————————————————–

    Non credo che sia uno di questi:

    Hidden Cameras on the Arizona Border: Coyotes, Bears, and Trails

    http://www.youtube.com/watch?v=PkK7g2NdE8g&feature=related

    Anita

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara Sylvi,
    mi sembra però che le genti del Südtirol non hanno mai fatto gli schizzinosi quando si trattava di succhiare le mammelle dello Stato (italiano) per i massicci contributi elargitigli per decenni.

    Però, a dover di verità, li hanno investiti bene, con serietà tutta “spartaiana”
    Su questo ne do loro atto più che volentieri.
    Fosse stato così anche per il resto del Paese a quest’ora potevamo chiamarci l’Eldorado dell’ Europa.
    C.G.

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G.

    hai assolutamente ragione per quel che riguarda la “mammella” però la storia andò come andò…
    De Gasperi si prodigò per non perdere l’Alto Adige, nessuno si prodigò per Istria e Dalmazia.
    Andò così!!!
    Per molto tempo gli italiani oltre il Mincio non sapevano distinguere fra l’Alto Adige, dove scoppiavano le bombe, e il resto delle Venezie. I soldi andavano a Nord per far tacere le bombe, ma non si fermavano nel resto del Nordest.
    Sì, li hanno spesi bene ma…non credere…non sono italiani …al massimo ti accolgono amichevolmente se parli friulano che è come il ladino.
    Qualcosa cambia adagio adagio se parli d’Europa…altrimenti sono pronti ad andarsene.
    Però…anch’io penso che non si può sempre aspettare “Mamma Stato”…diamoci tutti una mossa se vogliamo restare uniti.

    Ps: A Chiusaforte sede del Battaglion Cividale della Julia avevo 26 ragazzi a scuola. Nessun analfabeta, tutti con la sesta-settima e ottava in Altoadige, ma non parlavano italiano!
    Io insegnavo solo italiano!

    Sylvi

  8. sylvi
    sylvi says:

    x Anita e C.G.

    a proposito del post 50 di Anita.
    Non solo ritengo non sia razzista ma aggiungo che “il problema” è sicuramente più diluito in America. Meno pericoloso.

    Qui siamo tutti… venghino, venghino , …compresa SMC e mi sto ancora chiedendo quanto ci guadagna…!!!
    Parlavo l’altra sera coi soliti amici che hanno un figlio in Svezia;
    là , ma anche in Danimarca e nella liberale e domocratica Olanda, si accolgono gli stranieri migranti.
    Non esistono, se non in numeri ininfluenti, gli extracomunitari IRREGOLARI.
    Appena si ha lavoro e casa di proprietà ( ma la casa là non è problematica come da noi!) si vota per le amministrative; dopo cinque anni di residenza si diventa cittadini con doppio passaporto e con tutti i diritti-doveri.
    Tutti gli stranieri sono obbligati alla frequenza di corsi di integrazione, di conoscenza di una lingua, almeno l’inglese o il tedesco, che permetta la comunicazione a tutti i livelli!

    So benissimo che ormai non si parla più di colore della pelle, ma di un meticciato che rispetti le leggi della Nazione in cui si decide di vivere. Mi pare il minimo!

    In Italia vivono da anni extracomunitari più o meno regolari, con mogli più o meno bigame, che non conoscono una parola di italiano nè evidentemente hanno un’idea delle leggi che reggono la Nazione. Altrove NO.
    Ma noi siamo creativi……….
    Nelle Scuole , naturalmente per i bambini che le frequentano e non vanno a chiedere la carità, si fa un bel minestrone di colori, lingue, usi e costumi nel nome del “volemose bene”, sicuramente non nel nome di una cultura o di una una educazione comune veramente integrata.

    Cara Anita,
    questa superficialità, e incapacità di vedere lontano dal proprio naso lo pagheremo caro, lo pagheremo a lungo!!!
    Solo una Scuola pubblica, efficiente e contemporaneamente severa potrebbe favorire una vera integrazione…almeno nel futuro! Figurati!!!
    Ora? Su Repubblica di oggi si parla di non “affaticare” i poveri studenti con compiti durante i TRE mesi di vacanza!

    I GENITORI, ma anche gli insegnanti, ritengono che i poveri ragazzi sono troppo affaticati…hanno bisogno di andare in discoteca, di …magari …violentare qualche coetanea…è successo anche ieri… tre adolescenti “per bene” italiani contro una coetanea …che naturalmente ” se l’è cercata” come dicono da noi i maschietti delinquenti!
    Insomma siamo nella normalità!

    Spero tu stia meglio, per me giornata molto laboriosa!

    Ti abbraccio e vado a dormire.

    Sylvi

  9. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    gli Stati Uniti sono una terra di immigranti, ma gli immigranti dovevano avere carte in regola, un posto di lavoro e domicilio assicurato, doveva essere richiamato da un parente sanguineo, e facevano del loro meglio per assimilarsi con la societa’ americana pur mantenendo le loro tradizioni e religioni.
    Non era facile…!!!

    Ogni anno si dovevano registrare, lo fatto io per 5 anni.
    Lo ha fatto Diana (la signora che mi aiuta in casa) suo marito, i suoi genitori ed anche i suoi due figli.
    (di recente)

    Una nazione dovrebbe sapere chi sono i cittadini, invece ci sono due leggi, una per una persona come me, cittadina da oltre mezzo secolo ed un altra per i clandestini.

    Ma ti sembra giusto?

    I clandestini mandano alle loro famiglie il 59% del loro guadagno, quasi sempre via Western Union.

    Non si assimilano, formano zone tipo ghetto e non imparano la lingua, i loro figli nati qui sono automaticamente cittadini.

    Il resto l’hai letto ed e’ solo uno spuntino….

    Buona notte,
    Anita

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    I bambini non hanno nessun problema con i loro coetanei, siano essi bianchi, neri, gialli oppure arancioni.
    I problemi subentrano quando gli adulti ci mettono bocca, specialmente quegli adulti che spendono una vita nell’oblio di sentirsi “razza superiore”, cioè bianco-europea.
    I quali, da non dimenticare MAI, nei secoli hanno fatto tante di quelle porcate di cui, come minimo, ci si dovrebbe vergognare.

    Ma si sa, per questi la vergogna è solo un’optional.

    C.G.

  11. Faust
    Faust says:

    In Italia vivono da anni extracomunitari più o meno regolari, con mogli più o meno bigame, che non conoscono una parola di italiano nè evidentemente hanno un’idea delle leggi che reggono la Nazione. Altrove NO.

    In Italia vivono da anni extracomunitari più o meno regolari,

    Sylvi ma chi e’ che non li vuole integrati e legali??
    Tocca alle autorita regolamentare e legiferare… non e’ colpa degli immigrati se li fai entrare e non gli dai il permesso di soggiorno… primo gradino x integrarsi e legalizarsi…
    ma ce chi non vuole… e uno dei motivi e x sottopagarli… allora chi non vuole integrarli e legalizzarli¿¿ l’opposizione di sinistra O i governi di destra e la lega, partitello di lotta e di governo???
    … Te lho gia detto pensa prima di scrivere sbirimbolate…
    Sia tu che l’Anita non sapete come si integra e si legalizza un “clandestino” Anita straparla sul welfare… tu sull’accoglienza/ che non gli daresti nemmeno l’accoglienza caritatevole della chiesa…
    e dici stronzate quando asserisci che fosse x la sinistra accoglierebbe tutti e chiunque abbracciaperte… LA SINISTRA li vuole regolari o regolarizzarli… quindi non sai di quel che scrivi…
    ciao bambinelle cresciute al sole di marzo… Abbacchi e Braci
    Faust

  12. Anita
    Anita says:

    x Faust

    I clandestini o illegali venono qui a orde, vengono dal Sud America, dall’America Centrale, dalle Isole, dalla Cina, dall’Africa, dai paesi Musulmani, dall’India…….
    Entrano illegalmente dalle frontiere, via mare, molti non rinnovano il permesso di lavoro e lo stato di studente.

    Non richiedono di essere legalizzati, la maggioranza rimane illegale per varie ragioni.

    Non lo dire a me, usano carte false, diversi alias, i loro figli vanno a scuola, usano le emergency rooms o le cliniche, Medicaid assorbe tutte le spese per la sanita’, e non si possono fare domande.

    Nel mio Stato hanno abolito E-verify, cioe’ non si puo’ verificare.
    Tutte mosse politiche…
    ————————————————-

    English to Italian translation

    In Texas, il 54 per cento degli immigrati regolari e il 70 per cento degli immigrati clandestini ricevono l’assistenza sociale, con gli immigrati clandestini in generale beneficia di prestazioni per conto dei loro figli nati negli USA, secondo lo studio, scritto da un think tank che favorisce la riduzione dell’immigrazione negli Stati Uniti

    Nel complesso, Texas e’ legato con la California e New York per il secondo più alto tasso di benessere immigrati dietro Arizona.

    Congratulazioni, Texas.
    Manteni il buon lavoro e diventerai il numero UNO in pochissimo tempo.

    Fonte: Houston Chronicle

    Anita

  13. Faust
    Faust says:

    http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_giugno_27/schiave-via-padova-190961424553.shtml

    cchi li vuole ILLEGALI¿¿?? se non facevano la denuncia le vittime… lo sfruttamento durava chissa quanto… e dura ancora nelle imprese del nordest… nei caporalati del sud e nella lombardia di formiconi… continuate a non capirci na bella mazza… sia tu che Sylvi… se danno assistenza sanitaria alle mamme illegali… xche non le legalizzano una volta x tutte¿¿ tanto questi genitori non se ne andranno mai… tanto vale legalizzarli e tappare la bocca ai tea party e ai conservatori che non sanno come si amministra e legifera in una societa multietnica, cosi pagano anche le tasse e il welfare… you not?¿ se entrano da tutte le parti significa che il governo non sa governare… ma le frontiere sono infinite… bene allora legalizza la immigrazione… se non lo sai fare non dare la colpa agl’immigranti… fosse x loro tutti vorrebbero essere legalizzati… e che non li vogliono legalizzare x fare piacere ai datori di lavoro in nero… (conservatori)… ma non riescono a gestirli… e danno la colpa ai democratici… ma finitela na buona volta di far fessa l’opinione degli ingenui… eccheccavolo…!!!
    Faust

  14. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Guarda che si parla di almeno 15 milioni di illegali.

    Ci sono centinaia di migliaia che vogliono entrare legalmente, con tutte la carte in regola ed aspettano per anni, persone con una buona educazione, persone che non sarebbero di peso allo stato della loro preferenza, sento e leggo di persone che che sono in attesa da 11 anni….

    Percio’ ti sembra giusto e logico che si dia amnistia a chi ha commesso un crimine?

    Prova ad entrare nel Messico illegalmente, la prima volta ti arrestano e ti multano, la seconda volta vai in prigione.

    Il Presidente Messicano Felipe Calderon l’ha detto chiaro e tondo che non vuole cambiare la DEMOGRAFIA della sua nazione.
    Ha avuta la faccia di dirlo ad Obama mentre lo rimproverava per la situazione degli illegali negli US.
    L’ho sentito io, ed ho pensato; ma che faccia di tolla.

    Tu sai solo dei lavoratori usualmente con permesso di lavoro, non sai cosa combinano gli altri.

    Sai cosa fanno, molti lavorano per giardinieri, (con carte false) dopo un po’ di tempo vanno dai clienti del loro datore di lavoro e gli rubano il cliente ad un prezzo un po’ ridotto, non finisce qui.

    Di solito hanno accesso ai capannoni con tutti gli attrezzi, gli fregano si gli attrezzi e si mettono in business in altre zone.

    Il mio giardiniere e’ alle gocce, ha perso 5 dei suoi uomini due deportati per ripetuti arresti mentre intossicati, con auto non registrate, senza patente e senza assicurazione.
    Tre’ gli hanno rubato sufficiente macchinario per lavorare per conto loro.

    Lavora 7 giorni la settimana fino a tarda sera per non perdere i clienti fedeli…come me.

    Anita

  15. Faust
    Faust says:

    … ma allora Anita, in gringolandia non sanno tenere a bada la situazione… ma ma proprio come in ittaglia… e non e’ colpa della polizia… ma delle leggi sbagliate dei politicanti ignoranti come delle bbestie… da noi le leggi le fa la lega dei trotoni… e il governo fa le leggi che sti pesci trotoni gli chiedono… anzi le impongono… Vedi un esempio che non e’ colpa degli immigranti… ma dei politici pescioloni col pannolone…
    ciao bella tusa “forse http://www.vvuaddurmi. now ciao Mary… bon nuit!!
    Faust

  16. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G. ma anche Faust che dorme,

    non esiste problema di colore della pelle nè per gli adulti e tantomeno per i bambini. Nessuno bada a chi è “abbronzato” o no.Ma bada se lavorano e se i bambini vanno a scuola!
    Il lavoro nero , caro Faust, è nei termini abbastanza controllabili!!!

    Il problema della regolarizzazione e dell’integrazione esige il possesso di un lavoro e di una casa, in tutte le nazioni civili!
    Faust mi dice che non so niente di migranti illegali e regolari…di sicuro in Italia ne so più di lui…perchè è dai tempi della guerra yugoslava che mi interesso del problema!
    La Chiesa e anche organizzazioni laiche sono attivissime nel dare aiuto a chi vuole inserirsi, ma c’è chi non vuole regolarzzarsi e chi vive di espedienti.
    Poi…parliamoci chiaro…la crisi che attraversa ancora l’Italia, non permette di assorbire i disoccupati italiani…figurarsi accoglierne di nuovi;
    cacciamo dall’Italia i nostri figli laureati per far posto a chi vuol vivere di espedienti?
    O pensiamo che non esiste la legge sulla impenetrabilità dei corpi???
    O non pensiamo che l’inserimento selvaggio crea gravi problemi economici e di ordine pubblico, tanto più in una nazione che non ha gli spazi della Francia, nè men che meno degliUS???
    Anche nella generosità dell’accoglienza ci vuole serietà e buon senso…perchè diventi vera accoglienza e non una buffonata.
    Qui sono ormai quasi mille i profughi dalla Libia accolti alla spicciolata in vari Comuni, in più c’è il CARA e il CIE.
    I comuni sono stati brutalizzati dai tagli, è la gente comune che dà una mano…ma non può essere in eterno!
    Le altre nazioni d’Europa l’hanno capito, noi no; continuiamo a ragionare con la demagogia…e non è solo Berlusconi ad essere ritenuto dall’Europa poco affidabile…sono proprio gli italiani in blocco…e lo sappiamo tutti!

    buonagiornata Sylvi

  17. l'Ingegnere Comunista
    l'Ingegnere Comunista says:

    I RAGAZZI ITALIANI STANNO A GUARDARE LA NAVE ITALIA CHE AFFONDA

    La nave affonda e i topolini svegli lo sentono prima degli altri, provano a scappare correndo giù per le funi, immaginando una salvezza all’asciutto. Quando le energie nuove di una nazione non sono più disposte a spendersi per il miglioramento collettivo, ma pensano solo a fare la valigia, salire su un aereo e volare oltre i confini, non è per niente un bel segno. Poi in realtà molti dicono di voler partire – moltissimi, ripeto, più della metà – e invece rimangono, perché la mamma li vuole vicino, perché la fidanzata è bella, perché la squadra del cuore non si abbandona mai, rimangono per mille motivi, e qualcosa faranno: ma a malincuore, senza entusiasmo, come chi lavora all’obitorio o al camposanto, che quattro soldi magari si rimediano pure, ma la gioia no, la passione nemmeno, la sostanza vitale dell’esistenza neanche a parlarne.Si resta perché la nave è inclinata, imbarca acqua, ma non affonda, galleggia come una bagnarola, resiste e procede così piano che quasi pare ferma. Si resta perché non siamo ancora rumeni disperati, magrebini senza pane e senza pace, si resta perché partire è faticoso, si soffre a dire addio, lo sappiamo bene. Ma qui non si combinerà niente di buono, come vitelloni al bar si invecchierà in un paese senza sogni, tra la televisione e il biliardo, il camparino e il campionato, la cassiera bona e il superenalotto. Per ripartire l’Italia avrebbe bisogno della fiducia, dell’entusiasmo e dell’amore dei suoi figli più giovani. Avrebbe tanto bisogno di ragazzi che desiderino ancora qualcosa qui, in questa nazione smontata pezzo a pezzo dal cinismo dei padri e dei fratelli maggiori, dal berlusconismo, dalla distrazione di tutti, dall’appetito smisurato di parecchi, da vent’anni di chiassosa malinconia.

  18. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Bene, cominciassero i piccoli e medi imprenditori del Nordest che li impiegano, sfruttandoli, pretendendo che alla sera spariscono dalle strade e dalle piazze.
    Mi è stato detto che (la fonte è certa) di un legaiolo, consigliere comunale in un paesone del trevisano e che abbaia continuamente contro gli extracomunitari, è stato scoperto di aver ammassato 6 cristi in una stanza pretendendo da loro 150 euro a testa di affitto. In nero, ovviamente.

    Solo un banale esempio, certamente. Però sintomatico su dove può arrivare l’ipocrisia e il cinismo truffaldino di certi paladini della “legalità” del menga.
    Per decenza, un commento sui certi “giardinieri” US e sopratutto chi li ingaggia: basta che l’erbetta sia verde e ben tosata e che l’albero di petunie germogli più bello di quello del vicino tanto da farlo schiattare di invidia..questo importa. Il meccanismo lo conosco, anch’io vivo in un quartiere tutto schizzinoso, precisino e pulitino. Sul resto, cosa c’è dietro o dentro, per quanto riguarda lo sfruttamento di braccia, chissenefrega!

    Sul mio praterello ci faccio portare, quando occorre, tre pecore da un agricoltore vicino. A parte lo “scandalo” e le grullate di testa dei precisini con le forbicine e miei vicini, in due giorni quesi benedetti animali lo fanno diventare come Wimbledon.
    Qualche kakketta la lasciano, certo, ma ciò serve a nutrire la terra.
    Anche per questo ci crescono fiori di tutte le specie e le farfalle
    che ci svolazzano intorno sono un toccasana per i miei occhi diventati quadrati .
    C.G.

  19. Anita
    Anita says:

    Che strano, la mia vicina di fronte aveva 10 pecore, 8 capre tutt’ora, 3 cavalli ed ha lo stesso giardiniere che ho io.

    Le capre divorano tutto, percio’ devono stare nel loro vasto recinto, i cavallo fanno montagne di letame, pero’ li vedo a mangiare l’erba ma sempre nel recinto.
    Costano un occhio da mantenere tra fieno e mangime…e pulizie.

    Nei prati verdi ci sono fertilizzanti, insetticidi e fungicidi, non adatti per le pecore.

    Anita

  20. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G.

    il “nero” inteso come lavoro, fa ridere nel nordest se paragonato al sud!!! e così gli affitti criminali .
    Non prendiamoci in giro!!!
    Un altro esempio te lo faccio io: i ragazzi che finalmente fanno degli stage nelle aziende, potrebbero durante l’estate essere assunti dalle aziende stesse, imparerebbero e si guadagnerebbero qualcosa.
    Una quintalata di carte e permessi da scoraggiare chiunque.
    Stipendio come fosse un operaio finito!
    Nel frattempo finiscono le vacanze!
    L’imprenditore non cresce, lo studente non impara e non ha possibilià di assunzione finiti gli studi!

    Poi ci sono le sacrosante verità dell’ingegnere comunista, qui sopra!
    Non credere che ci siano molti extracomunitari sfruttati, qui da noi almeno, la prima cosa che fanno è denunciare l’imprenditore fedifrago, le leggi italiane le conoscono a menadito e anche il ricatto per spillare soldi il più possibile!
    Esempio: le badanti in nero sono scomparse.
    Avevano sempre un marito o un amante che ricattava la famiglia, magari dopo aver sedato o picchiato o maltrattato il povero vecchio affidato.

    E ci sarebbe molto altro da dire!!!
    Sylvi

  21. Ripresa e rigore, le carte vincenti per abbattere il debito : di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
    Ripresa e rigore, le carte vincenti per abbattere il debito : di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi** says:

    La Commissione europea, come noto, ha raccomandato all’Italia di mettere i conti a posto, di diminuire il debito pubblico e di azzerare il deficit entro il 2014. In soldoni questo vuol dire un taglio di 45 miliardi di euro entro la data indicata. Non si tratta di imporre austerità all’Italia e all’Europa, dice Bruxelles, ma “l’insostenibilità delle finanze pubbliche sta limitando il nostro potenziale di crescita”.

    Ancora una volta abbiamo il vecchio e irrisolto dilemma: viene prima l’uovo o la gallina? Prima tagliare le spese come condizione per ripartire oppure rilanciare subito l’economia per abbattere il debito?

    La Commissione Ue da sempre privilegia i tagli di bilancio come se fosse il toccasana per fermare il crescente debito pubblico. E’ la storica deformazione di considerare tutto come costi, siano essi gli interessi passivi, le spese correnti o gli investimenti.

    Noi pensiamo che debba essere la crescita dell’economia a “guidare” il risanamento dei conti. Riteniamo che il freno del rigore possa essere tirato senza intaccare le capacità produttive del paese, i livelli di vita dei cittadini e i diritti dei lavoratori. Può sembrare un’eresia, ma non lo è.

    Si possono risparmiare 10-15 miliardi di euro con i tagli ai costi della politica, a partire dal finanziamento pubblico dei partiti e dagli emolumenti più scandalosi nel pubblico e nel parapubblico e da una riforma fiscale che riduca le aliquote soprattutto per i redditi bassi e medi, razionalizzando e riducendo gli enti pubblici, standardizzando i costi nella sanità e nei ministeri per effetto del federalismo e della informatizzazione digitale.

    Si possono e si devono ricuperare miliardi di euro dall’evasione fiscale, dal sommerso e dall’economia criminale. I grandi evasori sono ancora troppi!.

    Non bisogna vendere i “gioielli di famiglia” per tappare i buchi del debito. L’esperienza delle privatizzazioni fatte a partire dal 1992, mentre la lira si svalutava sotto l’attacco della speculazione internazionale, è stata deleteria e dovrebbe averci insegnato qualcosa.. Le privatizzazioni non sono un male, ma sono un processo delicato e complesso che non bisogna mai sperimentare nei momenti di difficoltà e di crisi. I rapaci sono sempre pronti ad approfittare.

    Da tempo si parla anche di vendere parte delle riserve di oro della Banca d’Italia per abbattere il debito pubblico. Si vorrebbe alienare un bene con un valore reale in cambio di una momentanea illusione numerica di miglioramento della nostra situazione debitoria.

    Secondo noi invece uno dei problemi di fondo del sistema economico italiano è la mancanza di uno strumento istituzionale capace di creare e assicurare credito agli investimenti, alla modernizzazione e allo sviluppo. Le risorse non mancano e neanche le capacità.

    Si pensi che a fine 2010 la Banca d’Italia deteneva riserve auree per 2.412 tonnellate con un valore di oltre 83 miliardi di euro. Oggi sarebbero circa 90 miliardi di euro.

    Anziché venderlo, una parte di questo tesoro potrebbe diventare il capitale di base per un “Fondo Nazionale di Investimento” al fine di emettere credito a basso tasso di interesse e di lungo periodo per progetti e investimenti in infrastrutture leggere (ricerca, istruzione) e pesanti (trasporti, acqua, smaltimento rifiuti), di modernizzazione industriale e tecnologica e per sviluppare, senza guasti ambientali, seri interventi nell’energia pulita.

    Come nella parabola dei talenti, tale “oro” sarebbe messo a frutto. Creerebbe attività produttive, ricchezza, lavoro ed entrate fiscali per lo Stato che potrà utilizzarle anche per abbattere il debito.

    In quest’ottica la Cassa Depositi e Prestiti potrebbe essere riformata e orientata per mettere a frutto la “grande riserva di risparmi” dei cittadini italiani. Sono ben 210 miliardi di euro provenienti dalla raccolta postale! Una piccola parte è già destinata al sostegno della PMI e al finanziamento delle opere pubbliche degli Enti locali. Il resto sta a garanzia dei conti dello Stato per situazioni di emergenza. Si potrebbe mettere a frutto una parte di esso, non per abbattere di un 1-2% il debito pubblico del paese, ma per creare uno specifico Fondo equity (20-30 miliardi di euro) destinato agli investimenti per le infrastrutture e lo sviluppo in grado di sollecitare anche la partecipazione dei privati.

    * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi ** Economista

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara Sylvi.
    Nò, non mi prendo in giro e tantomeno prendo in giro chicchèsia.
    Quello che ho voluto esprimere è solamente un dato di fatto.
    Se poi nel nostro (nostro!) sud quelle cose succedono più frequentemente , si sà, sono… tutti delinquenti, ladruncoli, zozzi e arruffoni (!) questo non giustifica e minimizza il delinquente, il ladruncolo, lo zozzo e l’arruffone in camicetta verde del Nordest.
    E non mi si venga a dire che da quelle parti si usa la legge del “taglione” perchè non è vero. Un corno!
    Il nepotismo, la corruzione , la mazzetta vige come giù a sud.
    Lo fanno solo più “elegantemente”….protetti dai loro capicosca.
    Sarebbe però opportuno non fare di tutta un’erba un fascio, liberarci dai luoghi comuni e non caderci dentro come la vispa(?) Teresa del blog acidamente persevera. Per lei sono tutti della stessa pasta, qualcuno deve avergli piantato una tegola davanti al setto nasale e quindi il suo mondo finisce lì, nei pressi del suo naso.

    C.G.
    Conosco gente splendida e farabutti

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Conosco gente splendida e farabutti di diverse etnie, ma non mi sognerei mai di metterli tutti nello stesso calderone.
    Conosco il nostro sud, nel caso la Sicilia. Bene, nei miei frequenti soggiorni da quelle parti ho SEMPRE incontrato gente gentile e disponibile. Dato che laggiù esiste la mafia dovrei ritenere i siciliani mafiosi?
    Not in my name.

    C.G.

  24. peter
    peter says:

    x CG

    francamente non saprei chi sia la piu’ vispa delle due…
    Tu te la prendi sempre con Anita, la quale pero’ non e’ affatto razzista verso gli italiani, a differenza della balda ‘austroungarica’ di casa nostra…
    Il punto dove Anita toppa e’ la sua fobia verso gli immigrati. Non e’ che io non approvi che gli immigrati debbano essere controllati e regolati…ma quando sento la paura della maggioranza ‘bianca’ che diventa minoranza, mi lascia molto perplesso. Forse si dimentica che gli italiani in US non erano considerati bianchi fino a non molto tempo fa…erano ‘dagos’ come gli ispanici, mi pare. Come sempre, poi, ‘dat census honores’. Gli italiani si sono riscattati un po’ quando si sono fatti i soldi. Le sottigliezze sulle ‘differenze culturali’ e sul colore della pelle si esercitano sempre su chi al momento sta peggio di noi.
    Per dirla tutta, dubito che i latinos di oggi siano piu’ rozzi o meno colti dei nostri emigranti di anche solo 50-60 anni fa (Anita esclusa, sia chiaro), per non parlare di quelli del secolo precedente

    un saluto

    Peter

  25. peter
    peter says:

    a Sylvi vorrei poi far presente che se Roosevelt e Truman usarono un occhio particolare per l’Italia dopo la guerra non fu certo solo per De Gasperi ed il papa…
    Gli italiani in US (quasi tutti del Sud dell’Italia) votavano, e nonostante il fascismo avevano sostenuto Roosevelt ed il suo New Deal negli anni Trenta…
    E vi erano molti soldati italo-americani nella Quinta Armata

    Peter

  26. sylvi
    sylvi says:

    caro C. G.

    non sempre mi riesce di capire le tue fucilate contro Anita.
    Quello che scrive sono idee di persona retta e coraggiosa…ci vuol coraggio per mantenere ed esporre le proprie idee anche in questo blog!!!!!
    Ha mantenuto la mentalità meneghina e io lo ritengo un pregio!!!

    Anche tu a volte , anche spesso, fai di ogni erba un fascio!!!
    Non è vero che tutti i leghisti fregano elegantemente…sicuramente, e questo non lo puoi negare, nella maggioranza ,che è anche quella che ha votato il referendum, hanno mantenuto uno spiccato senso della comunità, del civismo che è molto meno evidente al sud.
    Parlano i fatti!
    Senza togliere l’ammirazione che ho per i meridionali che si sforzano di rispettare le leggi…cosa molto più difficile, a volte eroica, che da noi!

    Vorrei anche aggiungere che è vero che sono accoglienti, gentili e disponibili, ma questa nazione per stare in piedi ha bisogno d’altro, anche di gente che si dà da fare e rispetta le leggi.
    Da come siamo messi…fra poco avremo anche finito di scavare.

    Rileggiti il commento dell’Ingegnere comunista, dal nik non sembra di dx!!! E io sposo tutto quello che lui ha scritto.
    Ma se siamo sempre gli ultimi in Europa, se abbiamo una classe politica che è indescrivibile…ma non sarà solo colpa dei leghisti!

    Anzi…io aspetto Bersani che sostenga senza se e senza ma…i tagli alla politica proposti da Tremonti!
    Che la politica italiana costi come quella media europea. Ragionevole mi pare!!!
    Spero di non aspettare troppo!!!!

    Sylvi

  27. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Vuoi vedere adesso che la IIGM mondiale l’hanno vinta gli italoamericani provenienti dal sud Italia?
    Nessuno le ha detto che gli italiani in America erano nei campi di concentramento, durante la guerra, che lavoravano e che gli americani pagarono regolarmente nelle mani di…Andreotti…e nessuno seppe mai che fine fecero quei soldi???

    Truman sapeva un po’ di geografia o la conoscevano i suoi consiglieri, e nella cartina vide che, lasciato Trieste a Tito non c’era più un porto importante fino ad Ancona!!!
    Per le democrazie occidentali, non per la faccia degli italiani!
    Evidentemente non si preoccupò nè del Papa nè delle gentilezze ai meridionali…

    Sicuramente avrà visto TUTTO di quel paesello chiamato Vienna!!!!!

    Sylvi

  28. peter
    peter says:

    x Sylvi

    affannarsi a vedere ‘tutto’ e’ per me una cosa da provinciali. Mi accontento di vedere quello che posso, e non rinuncio alle mie abitudini anche in vacanza. Lei permette?
    Ho scoperto che gli austriaci sono parecchio diversi dai tedeschi, piu’ come gli europei orientali, e tanto mi basta. Quello che mi interessa dei nuovi posti e’ prima di tutto la gente. Ho notato anche che sono molto attratti (e attratte…) dagli italiani, in tutti i sensi…

    Per tenerla contenta, ho visto il Belvedere ed anche Schonbrunn, oltre alla (noiosa) S. Stefano. Ne valeva la pena, ma se la tirano troppo con questi residuati imperiali per una capitale che ha perso l’impero un secolo fa, no? Direi che Versailles docet sempre, per l’architettura dei palazzi reali…
    Domani vado a Salisburgo.

    Gli italiani internati in US durante la guerra furono pochissimi. Era molto piu’ conveniente mandarli in prima linea…
    Non e’ molto che lei possa insegnarmi sulla comunita’ italiana in US, quindi non ci provi…

    un saluto

    Peter

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Peter.
    Esatto. Ma vedrai, metterà i puntini sulle i.
    “… mica avevo la valiga legata con lo spago, ho fatto la traversata in aereo, con un vestitino a pois, la borsetta e le scarpine lucidine-lucidine..”

    x Sylvi
    Aspetta e spera…le sparate di Trekonti valgono tanto quanto quelle delle pernacchie del legaiolo e di quell’altro che doveva già da tempo essere messo dietro le sbarre, possibilmente all’Ucciardone di Palermo.
    P.S.: non faccio di tutta l’erba un fascio. Mi rifiuto da mezzo secolo a questa parte di considerare i miei simili come uno bianco e illibato, l’altro invece nero e zozzo. Tutto qui.
    C.G.

  30. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    In aereo si’, ma con pantaloni e camicetta.
    Borsa da viaggio.

    Allora le donne che portavano i pantaloni erano rare, sia in Italia che negli US.

    Pantaloni fatti da me stessa, so anche cucire e bene…se voglio.

    Anita

  31. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    ritengo che non hai visto il video del mio post #56.

    Hidden Cameras on the Arizona Border: Coyotes, Bears, and Trails

    http://www.youtube.com/watch?v=PkK7g2NdE8g&feature=related

    —————————————

    No, gli Italiani di allora non arrivavano cosi’.
    Arrivavano su navi registrate, ci sono tutti i records, nave, porto, molo, date, nomi cognomi, destin-azione, lavoro, parenti, indirizzi, etc…
    Dovevano passare per una doccia disinfettante, se non idonei andavano in quarantina o rimandati i Italia.
    Venivano qui per LAVORARE, uomini, donne, famiglie con figli.

    Si’, erano discriminati, cosi’ come gli Irlandesi.

    Ma si sono assimilati, molti avevano skills, muratori, falegnami, agricoltori, sarti, barbieri….si sono adattati a tutto lavorando giorno e notte comprese le mogli ed i figli.

    Allora non c’era il WELFARE, se la dovevano cavare da soli, gente coraggiosa, i piu’ deboli ritornavano in Italia.

    Io ero discriminata perche’ sposata con un siciliano, ma e’ nel passato.
    Io guardo sempre in avanti.

    Mio marito si e’ fatto strada onestamente ed io nel mio piccolo godo di molto rispetto.
    —————————————–

    Adesso vado a dare un occhiata ai miei giardinieri, stanno tagliando i cespugli, oltre un centinaio…alla fine del mese mi mandano il conto che prontamente saldo per ASSEGNO, non in nero come suggerisce il C.G.

    Ciao,
    Anita

    Se non puoi visionare il video sul forum, copia il link sul tuo browser o sulla tua e-mail.

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x la Vispa.
    Non ho mai suggerito di pagare le prestazioni degli operai in nero. Quindi eviti di postare stupidaggini sul mio conto.
    La lingua italiana non si può interpretarla come più fa comodo.

    Denchiù verimatsch.
    C.G.

  33. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    You are welcome.

    Credo che volesse scrivere: Thank you very much.

    Good night,

    Anita

    PS:
    No, non lo ha scritto a me ma lo insinua spesso.

  34. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Si e’ sbagliato per dettaglio piu’ importante.
    Niente vestitino a pois, borsetta e scarpine lucidine-lucidine….

    Ai miei tempi si viaggiava in aereo, sono partita dalla Malpensa.
    Molto piu’ conveniente sia per me che per mio marito che mi aspettava a Boston.
    L’aeroporto piu’ vicino.

    Due dei motori presero fuoco e l’areo dovette ritornare a Shannon, cosi’ arrivai con moltissime ore di ritardo con l’areo quasi vuoto.
    Accettavano solo 5 volontari…per ragioni di peso e di sicurezza.
    Cosa che oggi non si sognerebbero neanche di fare.

    Credo che per una giovane donna sola il viaggiare in aereo fosse piu’ conveniente e sensibile.

    O ha qualche cosa da ridire?

    Anita

  35. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La prima classe costa mille lire,
    la seconda cento, la terza dolore e spavento
    E puzza di sudore dal boccaporto
    e odore di mare morto
    Sior Capitano mi stia a sentire,
    ho belle e pronte le mille lire,
    in prima classe voglio viaggiare
    su questo splendido mare

    Ci sta mia figlia che ha quindici anni ed a Parigi ha comprato un cappello,
    se ci invitasse al suo tavolo a cena come sarebbe bello
    E con l’orchestra che ci accompagna con questi nuovi ritmi americani,
    saluteremo la Gran Bretagna col bicchiere tra le mani
    e con il ghiaccio dentro al bicchiere faremo un brindisi tintinnante
    a questo viaggio davvero mondiale, a questa luna gigante

    Ma chi l’ha detto che in terza classe,
    che in terza classe si viaggia male,
    questa cuccetta sembra un letto a due piazze,
    ci si sta meglio che in ospedale
    A noi cafoni ci hanno sempre chiamato
    ma qui ci trattano da signori,
    che quando piove si può star dentro
    ma col bel tempo veniamo fuori

    Su questo mare nero come il petrolio ad ammirare questa luna metallo
    e quando suonano le sirene ci sembra quasi che canti il gallo
    Ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore piano piano
    si vada a squagliare in mezzo al fumo di questo vapore di questa vacanza in alto mare
    E gira gira gira gira l’elica e gira gira che piove e nevica,
    per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America

    E il marconista sulla sua torre,
    le lunghe dita celesti nell’aria,
    riceveva messaggi d’auguri
    per questa crociera straordinaria
    E trasmetteva saluti e speranze
    in quasi tutte le lingue del mondo,
    comunicava tra Vienna e Chicago
    in poco meno di un secondo

    E la ragazza di prima classe, innamorata del proprio cappello,
    quando la sera lo vide ballare lo trovò subito molto bello
    Forse per via di quegli occhi di ghiaccio così difficili da evitare,
    pensò “Magari con un pò di coraggio, prima dell’arrivo mi farò baciare”
    E com’è bella la vita stasera, tra l’amore che tira e un padre che predica,
    per noi ragazze di terza classe che per sposarci si va in America.

    (Titanic, Francesco De Gregori)

    C.G.

  36. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    “noioso” Stephansdom??? Che castroneria!
    Solo lei può usare certe espressioni, e non ha nemmeno la scusa di non conoscere l’italiano!!!
    Le Cattedrali europee sono imparagonabili fra loro…userei tutti gli aggettivi…fuorchè “noioso”. Ma tant’è… a lei fanno velo sempre le sue emozioni razziste!!!

    Non so se la torre Steffi è ancora avvolta nelle strutture di ristrutturazioni.
    Si dice a Vienna che questa torre sia rimasta sola, senza la sua gemella, perchè la Fabbrica della Cattedrale non aveva più il becco di un quattrino nemmeno per completarla.
    I Turchi premevano alle porte, e la Steffi rischiava, pure lei, di restare incompiuta.
    Vennero in soccorso le “signorine” di Vienna che per una settimana “lavorarono” gratis e versarono tutto alla Fabbrica.
    E Vienna ebbe la sua Torre completata!
    Poi naturalmente si provvide a benedirla abbondantemente!

    Mah…chissà…sarà una leggenda…ma i viennesi amano la loro Steffi completata ” con amore”!!!!

    Se avesse sentito l’organo in Cattedrale…capirebbe che cos’è la sonorità di un edificio per la musica.
    Come vede non parlo nè della Storia, nè della Fede!

    Sylvi

  37. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Credo di aver visto e sentito l’organo di cui parli, ma solo in un video.
    Spettacolare…da rimanere senza parole.
    —————-

    Sono proprio “stracca”, ho lavorato in giardino per 4 ore consecutive, non ho ancora finito, ma quasi.

    Siamo tutti in ritardo tra la pioggia ed il freddo del mese di maggio…ed anche in questo mese.

    Devo chiamare un arborista perche’ il mio pero ornamentale che ormai da ombra a buona parte del mio terrazzo non mi sembra tanto salutivo.

    Veramente tutti gli alberi sono devastati da insetti invisibili, la mattina durante la nostra camminata ho sempre il naso per aria e non ho mai visto tanto danno senza una visibile presenza di insetti o bruchi.

    Mi sento meglio, ma ne approfitto troppo…sono testona…

    Sai mentre lavoravo in giardino mi sentivo un po’ colpevole, una mia vicina, due case dopo di me e’ morta ieri mattina, ha combattuto col cancro alle ovaie per 3-4 anni, aveva 51 anni.

    Avevano totalmente ricostruita la casa che avevano acquistato non molto prima della diagnosi….
    Lascia due figli ancora molto giovani…e si era risposata col primo e unico marito.

    Sto quaglieggiando, non voglio annoiare troppo il forum. ;-)

    Un abbraccio,
    Anita

  38. Faust
    Faust says:

    Sto quaglieggiando, non voglio annoiare troppo il forum. ;-)

    Un abbraccio,
    Anita

    Cara Ciquelita de mi corazon… NON annoi affatto, come farei senza la tua presenza in questo blog… prima di addormentarmi entro nel blog x l’ultima occhiata… leggo i tuoi post e tranquillo http://www.vvuaddurmi.now Due Abbacchi e Braci…
    Faust

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    BUON COMPLEANNO AMNESTY !!!
    Amnesty International è l’organizzazione non governativa e sovranazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.
    Il suo scopo è quello di promuovere, in maniera indipendente e imparziale, il rispetti dei diritti umani sanciti nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite.
    Fu fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson e conta oggi oltre due milioni (tra cui il sottoscritto) che risiedono in 140 Paesi. Il suo simbolo è una candela nel filo spinato.
    Nel 1977 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace e nel 1978
    del Premio dell’ONU per i diritti umani.

    C.G.

  40. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    credo che ascoltare Chopin o un Gregoriano nella Cattedrale di Vienna o anche nella Basilica di Aquileia o il Canto Patriarchino nella Basilica di Grado siano quelle emozioni che aiutano a superare tutte le fatiche del vivere!

    Ho giornate fatte di ansia e fatica, e Riccardo è l’unica gioia.
    Mi restano ben sei miei “vecchietti”, zii di parte materna e paterna , il più giovane, ed è un giovanotto pieno di salute, ha 83anni.

    Gli altri, tutti attorno ai novanta e superati abbondantemente si trovano come scriveva Ungaretti:
    Si sta
    come d’Autunno
    sugli alberi
    le foglie.

    Ed essendo ancora molto lucidi hanno tanto bisogno di parole.
    Ai più vicini ricavo mezz’ora, gli altri per telefono anche se non sarebbe sufficiente.
    In Sudafrica la nuora di una mia cugina si è impiccata dopo aver avere avvelenato la figlia di sei anni. Depressione!
    Mia figlia voleva partire immediatamente…poi ha recuperato la ragione!

    Giornate molto faticose!

    Poichè pare che il blog sia in vacanza, ne possiamo approfittare per parlare di altro che non siano sempre i Massimi Sistemi o la politica che sembra morta più dei nostri alberi!
    Io invito sempre un cugino agronomo, di cugini ne ho a bizzeffe, ma questo è a portata di mano.
    Dice che molto dipende dall’inverno passato e dal clima che c’è stato, e perciò ogni anno ci vuole una cura diversa senza ricorrere a veleni.
    Mi ha fatto un discorso sui muschi e licheni sui tronchi…ma ti dirò che ci ho capito poco!

    Grado fa parte dei Comuni più Fioriti d’Italia assieme a Transacqua (Trento) e parteciperà a Entente Florale Europe 2011 che è il più importante concorso europeo fra le città e i villaggi di 11 Paesi europei.
    Io partecipo nel mio piccolo.
    L’anno scorso avevo messo sul terrazzo di casa alcuni gerani, poi…sono stata in Ospedale e li ho abbandonati!
    Neppure messi a riparo.
    In marzo, senza molte speranze, li ho potati, calzati con terra e concime…
    un miracolo!
    Da allora fioriscono in maniera incredibile, hanno sempre più fiori che foglie. Li curo una volta alla settimana e fanno sbavare di invidia tutti quelli che passano.
    Mi è venuto il maligno pensiero che …gli esseri viventi bisogna trascurarli perchè diano il meglio di sè!!!

    Chissà!
    Ciao caro, un abbraccio
    Sylvi

  41. sylvi
    sylvi says:

    Ooooooooooooooohhhhhhhhhhhhh,

    il grilletto parlante che di tanto in tanto mostra i cornetti fuori dalla tana!!!!

    Un filo d’erba ruvida lo fa saltare sul prato!!!
    Cri, cri, cri…rietra veloce …altrimenti, copiando Pinocchio, potrei tirarti dietro uno zoccolo!!!!

    Ho un po’ di ciripà da sciacquare e stendere, con quel che costano i Pamper noi donne ci organizziamo…mentre i maschietti fanno precipitare il PIL , fra un bunga bunga e una chiaccherata al Bar Spot!!!

    Sylvi

  42. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Mia cara,
    il pensiero sano “conservante” come direbbe Anita,afferma che per il bene e la ripresa dell?economy , bisogna recuperare anche i “sani valori fondanti di un tempo della” old society”….
    Per cui verrebbe da dire..come un tempo ..Zitte e a cuccia per il bene della new economy ..

    reitero : ” qualcuno deve fare dei sacrificy e tocca a voi..Lo Disse Alberto da Giussano quando sconfisse il barbarossa..le donne a casa a cucir stendardi..e vinse a legnano..
    Anche se L’Alberto non è è mai esistito, un pò di mito e di sano recupero delle tradizioni e dei valori ancestrali non guasta mai..
    Eh,eh

    cc

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