Giornalisti o Minzolini? Di fronte a certa sfacciata cortigianeria c’è di che arrossire. Intanto gli editori preparano la cacciata di altri 500 giornalisti

Anche ammesso e non concesso che il direttore del Tg1 Augusto Minzolini dicesse il vero quando ha spiegato di aver messo il bavaglio al telegiornale Rai per non turbare le elezioni imminenti con quelli che lui ha definito gossip, è dimostrato che la sua valutazione professionalmente parlando si è rivelata fallimentare e totalmente sbagliata. Che non si tratti affatto di semplici gossip lo dimostra il fatto che tutta la stampa occidentale, comprese testate importanti che NON praticano il gossip, si è occupata della vicenda delle escort che bivaccano a palazzo Grazioli e a villa Certosa, residenza romana la prima e sarda la seconda del nostro attuale capo del governo.

Nutro qualche dubbio che tutti quei colleghi stranieri siano dei pettegoli cialtroni e che Minzolini e gli autocensori suoi pari di altri Tg della Rai e di Mediaset siano invece gli unici non cialtroni. Il Times e l’Indipendent sabato 27 giugno hanno addirittura dato la notizia (ripeto: la notizia, non il gossip) che tra gli stessi uomini più vicini al Cavaliere si è fatta largo la convinzione che a questo punto non restino che le sue dimissioni da primo ministro. La CNN sempre il 27 si è occupata del nostro Berlusconi-gate concludendo che “c’è n’è più che a sufficienza per dare le dimissioni”. Ricordiamo che in Inghilterra di recente ben 5 ministri si sono dimessi per faccende molto ma molto meno gravi, per l’esattezza per qualche lucro sui rimborsi spese. E domenica 28 hanno rincarato la dose il Sunday Times e il Telegraph in Inghilterra, il Novel Observateur in Francia ed El Paìs in Spagna. Come minimo quindi Minzolini non ha avuto fiuto. Male, molto male per un direttore di telegiornale Rai. O no? Continua a leggere