Troppe interferenze in Iran da parte di chi in altre occasioni è cieco, sordo e muto. “Escortopoli” e Berlusconistan: colonna sonora, reality e pochade della nuova estate italiana. Intanto Fiat e Confindutria vogliono ancora in regalo soldi dallo Stato (cioè da noi), ma senza dare in cambio nulla. Soprattutto, come sempre, niente azioni e partecipazione per i lavoratori

Non capisco più bene il comportamento di Moussavi. Mi pare francamente difficile si possa organizzare una truffa elettorale delle dimensioni da lui denunciate, sono cose oggi impossibili anche in una repubblica della banane. L’Iran non è una repubblica della banane, ha un parlamento, una opposizione, molti più laureati dell’Italia e gli iraniani non sono né distratti né menefreghisti e tanto meno cretini in massa. D’altro canto mi pare strano che Ahmadinejad abbia vinto con un margine così grande, quando alla vigilia del voto quasi tutti in Iran erano convinti si arrivasse al ballottaggio, e cioè che Ahmadinejad avrebbe vinto sì, ma non al primo turno elettorale. Così come l’afflusso massiccio alle urne fa pensare sia dovuto più al desiderio di cambiamento che a una riconferma plebiscitaria dell’attuale capo dello Stato, che pur non essendo il tipo che viene descritto dalla stampa occidentale non ha comunque fatto compiere all’Iran passi talmente in avanti da poter suscitare entusiasmi giganteschi e quindi vincere le elezioni con un margine così smaccato. Per giunta la gente, compresa una larga fetta del clero, vuole una politica di sviluppo senza pericoli di guerra o di bombardamenti israeliani, perciò l’entusiasmo oceanico per l’attuale capo dello Stato non mi pare abbia motivi per esserci. Continua a leggere