Ma Barack, bello, sincero e democratico, avrà il coraggio di Nixon, bruttino, repubblicano, ariano e bugiardo? E in Italia davvero è in arrivo un “nuovo ’68” o è un sogno della sinistra dei “barackati”?

Obama for president! Lo gridano anche i nostri della sinistra, gli stessi che – a scoppio ovviamente ritardato – sono riusciti a dirsi “filo americani da sempre e mai stati comunisti”. Vale a dire, gli stessi che erano e sono filo Kennedyani, erano e sono tuttora amanti del suo mito della Nuova Frontiera (dozzine di popoli “indiani spazzati via per farla, ma tralasciamo: “semo de sinistra” “se po’ fà”…), “ma anche” (=leit motiv di Uòlter) erano contro la guerra del Vietnam sorvolando che l’aveva voluta alla grande proprio Kennedy! Filocubani, castristi, chevariani, ma facendo finta di non sapere che a tentare di ri-colonizzare Cuba, invadendola armi alla mano, fu proprio la buonanima di Kennedy. Eh, quando si tratta di memoria… facciamo tutti cilecca e ci ammantiamo con l’ipocrisia della Memoria.

Dubito che Obama possa fare davvero meglio del suo avversario, se non altro perché in Vietnam il disastroso dopo Kennedy è stato disinnescato – negli Usa, non nelle fantasie onanistiche della nostra sinistra a stelle e a strisce – grazie al repubblicano Richard Nixon, che oltre a non essere del partito democratico era anche un bugiardo matricolato, tanto da diventare l’uomo del Watergate costretto a dimettersi perché colto in castagna nel suo raccontar balle e maneggiare affari illegali. E poi negli Usa – lo ho detto e ripetuto, ma il primo a dirlo è stato il presidente repubblicano Dwight “Ike” Eisenhower - il grave problema è il complesso militare-industriale, vale a dire quell’insieme di intrecci e affari reciproci che vedono alleate larghe fette del pentagono e le industrie che producono armi: sono questi i responsabili della follia di essere arrivati a costruire decine e decine di migliaia di bombe atomiche, bombe H e bombe a neutroni più tutto il pazzesco resto, con due bei risultati complementari: far proliferare le armi di distruzione di massa, compresa la polveriera del Medio Oriente, spalancando così le porte a una nuova guerra – ma questa volta nucleare!!!! – e a impoverire l’Unione sovietica fino ad affamarla e provocarne il crollo.

Speriamo che il democratico afroamericano Obama Barack, sobrio, elegante e fascinoso, sappia fare in Iraq, Israele-Palestina e Afganistan quello che il repubblicano bianco di pura razza ariana – wasp – Nixon, goffo e bruttino, ha saputo fare in Vietnam. Sì, speriamo. Ma al momento possiamo solo sperarlo. Certezze non ce ne sono, a parte le solite chiacchiere blateratorie “de sinistra”, la sinistra ormai di “barackati” e amanti dell’”Oba-Oba”. Concentriamoci quindi ancora su casa nostra, visto anche che le manifestazioni contro la “riforma Gelmini” non accennano a smobilitare e c’è chi insiste a fare paragoni con il “mitico” ’68.

Come stanno in realtà le cose? Personalmente non credo sia un nuovo ’68, però, però ….

Beh, se fosse un nuovo ’68 non ci sarebbe da piangere, anzi. Nel ’68 ormai tanto vituperato – con il senno di poi e il voltagabbanismo nazionale – ci sono stati tre avvenimenti nuovi, vere e proprie rotture storiche con il passato e grandi conquiste per il presente e – si spera – il futuro. Naturalmente c’era anche molto folklore, e non poca merda, ma se i tipi alla Pansa tanto per cambiare vedono solo ciò che puzza, chi non ha le fette di prosciutto e il caviale sugli occhi o il fiele nel cuore sa che nel ’68 sono nati: 1) il femminismo, cioè la fine della subordinazione animalesca della donna; 2) il “tradimento di classe” fatto in massa, e cioè il rifiuto dei giovani di essere automaticamente fotocopie degli interessi classisti dei genitori. Vale a dire, il rifiuto di avere la mentalità da padrone perché figlio di padrone o di essere reazionario perché figlio di ricchi o di comunque privilegiati. Certo, la feccia “pariolina” e “sanbabilina” è rimasta, ma è e resta feccia agli occhi di quasi tutti; 3) la nascita dei movimenti contro la guerra, quindi a favore per la pace. La lunga e accanita stagione delle manifestazioni contro l’assurda guerra del Vietnam – qualche milione di vietnamiti massacrati e 40 mila soldati americani morti in armi e lontani da casa – ha infatti innescato e partorito ciò che oggi è un patrimonio mondiale e ha per bandiera l’arcobaleno anziché le singole bandiere nazionali. E’ cioè morto il “patriottismo” beota, quello della massa intesa come carne da cannone da spedire al fronte contro i “nemici”, che altri non erano e non sono se non poveri cristi pure loro, pure loro vittime delle tossine e della propaganda dei rispettivi sistemi di governo, o meglio di malgoverno e sfruttamento.

A parte le chiacchiere e i soliti tromboni più o meno pentiti per vocazione, specie quando si trovano nel campo degli sconfitti o degli obsoleti, è chiaro che senza queste tre conquiste, che da sole bastano a far capire l’importanza del ’68, saremmo ancora pronti a farci incantare dal primo fesso che passa, o “uomo della Provvidenza” che dir si voglia, e le donne starebbero ancora chiuse in cucina e in camera da letto. Il simpatico Ignazio La Russa gonfia il petto e loda e imbroda i militari, in un impeto patriottardo aumentato dal ricordo dei “bei tempi”, cioè della propria gioventù che non c’è più, ma non se lo fila nessuno. Eccetto qualche scemo con la testa rapata e il cervello rapatissimo, livellato.

Ma questa “onda” lunga contro la “riforma” Gelmini annuncia un nuovo ’68? Premetto che questa cosiddetta riforma qualcosa di buono ce l’ha, o meglio l’avrebbe se non fosse di fatto solo una legge di taglio di spesa, per esempio trovo buona la reintroduzione della materia chiamata Educazione civica. Ma senza fondi per preparare, assumere e qualificare i relativi insegnanti, la nuova materia non sarà neppure da lontano una materia utile a insegnare ai giovani l’educazione civica, bene quanto mai prezioso e necessario, bensì un’altra ora di ricreazione. Come era già ai tempi in cui andavo al liceo io, ahimè long time ago. Ciò premesso, credo che questa nuova ondata di proteste giovanili abbia comunque un dato nuovo e interessante. Non credo affatto che siano “strumentalizzati” dalla sinistra, come ripete chi è uso strumentalizzare tutto e tutti – ministri e ministre comprese – e all’uopo farsi strumentalizzare se gli fa tornaconto. Magari la sinistra avesse la capacità di “strumentalizzare” così tanta gente e in particolare così tanti giovani…

Credo invece che questo exploit di proteste, sbagliate o giuste che siano per quanto riguarda l’obiettivo dichiarato, vale a dire la miopia della occhialuta Gelmini, sia la dichiarazione pubblica, forte e chiara, delle nuove generazioni che si sono rotte i coglioni di fare da spettatori televisivi, da oggetti per le griffe e le mode più sceme e da acquirenti di beni di consumo.

Questa generazione di giovani e giovanissimi NON ha la mentalità da TV, così come la generazione della tv NON ha la mentalità da cinema, con buona pace dei Uòlter che sono rimasti indietro, fermi all’era dei film, rispetto la realtà, che era diventata l’era della tv. Questa è la generazione del computer, o meglio: di Internet. Il computer senza Internet è infatti solo una macchina per scrivere più moderna e/o una calcolatrice. Con Internet il computer è invece tutt’altra cosa. Che cosa? La fuga dalla sedentarietà e dalla socialità formato televisivo o bar sotto casa, formato famiglia non numerosa e per giunta spesso in crisi, visto anche che la socialità fatta di persone in carne e ossa è scomparsa perché sono scomparsi i luoghi fisici della socializzazione. E’ la fuga dai quartieri dormitori, ma anche dalla gabbia d’oro dei quartieri alti.

Insomma, a me sembra che questi giovani abbiano rotto le catene della socialità imposta dall’alto, scandita dalla tv o dalla scuola sempre meno qualificata, scandita dal provincialismo e dal localismo, “padano” o no, fatto del proprio metro quadro dove si vive. Rotte quelle catene, si sono inventati nuovi tipi di socialità incontrollabile. Alla faccia della miseria e dei fallimenti di noi genitori, ‘68ttini compresi, della scuola, della parrocchia, del quartiere, del tifo calcistico, ecc., la socialità di questi giovani è la socialità via Internet, via facebook, via e-mail, via sms, via Google, via Skype, via chat, via youtube, via webcam, via web tv. Noi adulti quando spegniamo il computer ci ritroviamo soli: senza l’altra metà del cielo, quale che esso sia, e cioè senza odori altrui, senza sguardi altrui, senza sospiri altrui, senza sorrisi altrui, senza l’emozione di calligrafie tanto attese… Insomma, diciamocela tutta: senza calore umano, cioè senza vita. Che non sia quella “virtuale”.

Noi adulti con Internet al massimo ci ingozziamo di porno e di e-mail, se va bene anche di ricerche e approfondimenti di argomenti – i più disparati – tramite i motori di ricerca, che permettono di accumulare in una giornata quello che fino a pochi anni fa richiedeva mesi di ricerche, non di rado in biblioteche sparse nel vasto mondo. I giovani dell’”onda” contro la Gelmini invece con questi strumenti “post” moderni si stanno costruendo una socialità vera, la propria modernità, anzi la propria attualità. Ma il dato più importante, ai fini della politica e della “rottura” non solo generazionale, è che usare più Internet anziché farsi usare dalla TV e/o dalla play station significa essere fuori dalla propaganda, dalla pubblicità e dagli interessi che hanno creato l’era berluscona, vale a dire non solo la fortuna e il potere di Berlusconi, ma anche la subalternità della sinistra al mezzo televisivo e, di conseguenza, a Berlusconi, al suo sistema di potere e alla mentalità berluscona. La subcultura ormai NON è solo quella dei berluschini, ma anche quella dei uòlterini: sono infatti tutti espressione di un passato che sta passando, e anzi per molti versi è già passato e c’è il rischio che ce lo spazzino via del tutto da una parte la mega crisi finanziaria e dall’altra la mega concorrenza di un miliardo e mezzo di cinesi e un miliardo di indiani, più gli altri a seguire.

Da notare che l’uscita in massa o almeno la forte riduzione della dipendenza dei giovani dal circuito televisivo significa anche picconare gli interessi economici e la base del potere politico di Berlusconi Silvio. Stare sulla web tv significa NON stare su Mediaset e neppure sulla Rai, satellite o non satellite, digitale terrestre o non digitale terrestre. Il che significa NON solo evitare di bere le loro porcherie e relativi modelli di vita, ma anche diminuirne l’audience, e quindi il budget, la capacità di dare “consigli per gli acquisti”. Alla lunga, Mediaset – cioè Sua Emittenza il pluri capo di governo Berlusconi – rischia di diventare una cosa come le altre, non più la pompa di benzina che ha alimentato il panzer berluscone.

Per carità, non credo che via Internet ci sarà la rivoluzione, arriverà un Berlusca o un Ted Turner o un Murdoch che faranno anche di Internet un altro strumento di potere, il loro, al quale e con il quale tenere legate le masse, cioè noi. Ma per Mediaset e per questo Berlusconi, il Cavaliere a dondolo Silvio, sarà se non la catastrofe almeno il ridimensionamento drastico. Che la crisi finanziaria, ed economica, renderà ancora più grave con l’inevitabile calo dei consumi e quindi della pubblicità e dell’”Allegria!” sparsa a piene mani dagli emuli di Mike Bongiorno (peraltro un vero signore, inimitabile. Merita di essere nominato senatore a vita).

Idem per la Rai. E infatti non a caso si comincia a dire che sarebbe bene far pagare il canone a TUTTI i possessori di computer! Almeno a quelli con abbonamento alla banda larga o comunque in grado di ricevere canali televisivi. Compresi magari quelli che hanno la web camerina incorporata….

La creazione del Registro degli Operatori dell’Informazione, noto anche come ROC, è stata la prima zeppa messa di traverso all’informazione on line, debitamente gravata di balzelli da pagare. Ora si vocifera di tasse o comunque altre zeppe sulla web tv, che permette a chiunque di fottersene di Mediaset, della Rai e di Berlusconi. Anche la sinistra ha paura di questo mostro che cresce senza che ne sappia più di molto poco, al massimo c’è il Pinco Pallo che si candida alla guida dei “ggiovani pidisti”, cioè dei giovani del PD, solo perché ha qualche migliaio di “new friend” su Facebook. Se Berlusconi ha interesse a frenare o soffocare il nuovo perché a 70 anni non può certo ricreare on line il miracolo che ha creato via etere, se i nani e le ballerine hanno interesse a frenare il nuovo per poter continuare a mungere mamma Rai, la sinistra ha ancora in mente – oltre al mondo del cinema di Uòlter – l’informazione che passa per mamma Rai e quindi la sua attenzione è monopolizzata da Rai3. D’Alema mi pare si sia dotato di Red Tv, che se non erro è una tv via Internet. Qualcosa di simile sta facendo il partito di Oliviero Diliberto con Pcdi Tv.

Conclusione: non credo che siamo all’alba di un nuovo ’68, però potremmo essere all’alba di un 2008 o 2009 molto interessanti. Di svolta. Di buona e sana rottura con un passato sclerotizzato, imbolsito, mummificato, tenuto su con i tacchi, i trapianti di capelli, la tintura degli stessi, le Carfagne, molti circenses televisivi e sempre meno panem. Nei giovani bisogna avere fiducia, anche se le ragazze a noi “matusa” manco ci guardano e i ragazzi alle “befane” manco ci badano. Giustamente, peraltro. I giovani vanno aiutati. I giovani vanno formati, lasciando però anche briglia non sempre stretta. Su di loro bisogna investire, a partire da scuola, Università, sport – fatto in prima persona e non come (tele)spettatore – e ricerca di buona qualità. I giovani – di qualunque epoca storica – sono sempre meglio dei loro padri e nonni, se non altro perché non hanno ancora dovuto piegare la schiena, scendere a compromessi e magari anche vendere il sedere per le necessità della vita o per ideali sballati. Per carità, poi diventeranno vecchi anche loro, purtroppo, così come lo sono diventati i giovani di TUTTE le generazioni precedenti. Però è nostro dovere fornire loro la migliore chance possibile, le migliori basi di partenza.

Ecco perché la Gelmini non mi piace. Ed ecco perché spero che questa lunga “onda” che l’ha investita sia l’avvisaglia di un mare nuovo. Non più il “glorioso” – ma pur sempre angusto e ormai da tempo superato dall’Atlantico – Mare Nostrum, ma il più vasto Oceano Mare del vasto mondo.

291 commenti
« Commenti più vecchi
  1. Furtaya
    Furtaya says:

    Bravo Linosse, dipende proprio da tutti noi, però sappi ch’è già nato e cammina in mezzo a noi.

    saluti

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco T,
    che fai ,ti senti forse a disagio,guarda che scherzavo, mentre tu Oddio, non me lo sarei mai aspettato date ..mandi messaggi in codice simil -mafioso , dai scherzavo!

    cc

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Se Obama è così baccalà da prendersela per una battuta di Berlusconi…forse era meglio se avesse vinto l’altro.
    Ma chi è, il presidente degli Stati Uniti o il bidello del circolo?
    Se è così permaloso, se questo è il suo tallone d’Achille, ha già finito di campare: lo faranno martire, con le battute!
    Credo comunque che siano i giornali a pompare sull’aneddoto: fa scandalo.
    I problemi veri sono altri, ben più serii di una squallida battuta!

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, i biscegliesi sono incredibili, non ci credevo neanche io agli aneddoti che giravano copiosi sulla loro onnipresenza, fino a quando non ho toccato con mano che te li trovi dove meno te li aspetti.

  5. Linosse
    Linosse says:

    X Furtaya
    In questo caso l’attesa sarà,lo spero per noi TUTTI,una GRAN BELLA ATTESA!
    Saluti
    L.

  6. Linosse
    Linosse says:

    x Marco Tempesta
    “Credo comunque che siano i giornali a pompare sull’aneddoto: fa scandalo.
    I problemi veri sono altri, ben più serii di una squallida battuta!”
    ::::::::::::::::::::::::::::::
    Vedi com’e importante la scelta di un VERO RAPPRESENTANTE DI UNA NAZIONE!
    L.

  7. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco T,

    allora che famo, torniamo al serio,lasciando da parte le squallide battute!
    Sono d’accordo con te,anche se Tu sei stato quello che rimprovera la sinistra di non 2saper usare “metodi pubbliciari”.
    Ovvero quando si Può si deve “picchiare”!
    Mi sembra a volte che tu voglia una Sx che sale sul Ring con una mano legata dietro la schiena: – Ovvero quando picchia l’avversario, bisogna prenderle, quando tocca a noi ,bisogna essere seri!
    Mi sembra che di proposte serie siano state fatte, sulla scuola, sull’economia,sulla crisi..!
    Parliamone…e vediamo se anche questa volta e cioè si parla di cose concrete ,non si è all’altezza della pubblicità!

    cc

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Questa è la notizia Ansa:

    Ai bulli la violenza piace proprio, infatti dà loro soddisfazione e appagamento: è quanto emerge dal primo studio sul cervello di giovani classificabili come bulli e coetanei senza il disturbo di condotta. Questi ultimi invece restano colpiti dal dolore procurato su altri ed empatizzano con questa sofferenza. Osservando l’attività cerebrale con la risonanza magnetica, Jean Decety della University of Chicago ha visto che nel cervello dei bulli cui vengono mostrati atti di prevaricazione e violenza si attivano le aree del piacere. Piuttosto che empatizzare con la sofferenza altrui, dunque, i bulli ne godono, è spiegato sulla rivista Biological Psychology.
    ———–
    Interessante. Bisognerebbe dirlo ai sociologi.

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, chi ha parlato di picchiare? Certo non io.
    In poltitica le armi da usare sono subdole, non evidenti.
    Soprattutto, però, bisogna usare il cervello e qui casca l’asino.
    I ‘cervelli’ molto difficilmente si mettono in politica e, se lo fanno, è per scopi che certo non favoriscono tasche diverse dalle proprie.

  10. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco t,

    un sociologo ,non smentirebbe quanto affermato dai Neurologi con la risonanza magnetica, ricorderebbe però ai medesimi che la corteccia cerebrale si è sviluppata di pari passo con il progredire della civiltà e che le connessioni neuronali possibili è il più grande numero che L’uomo può concepire, più grande del numero dei protono presenti nell’universo , ma molto molto più grande!
    Per cui in un rapporto evolutivo,la parola fine non sarà mai della Risonanza magnetica!
    Senza contare come tu affermi che ci sono dei limiti nella fisica quantitstica tra mezzo e oggetto dell’esplorazione.
    Mi sembra che eri proprio tu a ricordare queste cose,o sbaglio?

    saluti
    cc

  11. Linosse
    Linosse says:

    X Marco Tempesta
    A me piacciono i cibi sostanziosi,non mollicci ,ben elaborati e dalla giusta cottura!Le pappette mi lasciano indifferente.
    Non bisogna MAI DISPERARE!
    Ricorda il detto cinese(e di chi poteva essere!):
    Con la pazienza e la saliva un elefante riuscirà a “convincere” anche una formica……..
    L.

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco T,
    ma davvero hai inteso il mio “picchiare” in senso reale e non metaforico come era più che evidente!
    La metafora del “picchiare” era legata piuttosto ai tuoi rimproveri passati alla SX di mancanza di efficacia!
    Tu saresti il primo a dire che la “reclame” picchia e come se “picchia”!
    Scusa ma talvolta ti trovo un Pò contraddittorio o perlomeno “non chiaro”

    un saluto

    cc

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Beh, che l’osservazione modifichi l’oggetto osservato non è un’idea mia. Chi l’ha avuta mi sembra ci abbia preso il Nobel.
    Per quel che riguarda i sociologi, non tengono conto della struttura intrinseca della personalità: per loro il bambino è una tabula rasa, in concodia con la maggior parte degli psicologi.
    Ne deriva che i comportamenti devianti sono attribuiti all’educazione e all’ambiente, che sono invece delle concause ma non la matrice, che è biologica.

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    mah, caro CC, bisogna intendeci sui termini.
    Per me il picchiare è un atto di violenza tangibile, mentre la pubblicità subliminale è violenza difficilmente percepibile a livello conscio. Sono atti di violenza entrambi ma, mentre le sinistre vanno ancora sulle barricate, i berlusconidi usano la infinitamente più efficace quanto mefistofelica ‘pubblicità’.

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Linosse, quel detto lo ignoravo.
    Sono in attesa anch’io dell’uomo della Provvidenza, di colui che riuscirà finalmente a renderci orgogliosi del nostro ‘sentire’ di sinistra, invece di vergognarci di chi pensa di rappresentarci e invece non è altro che l’espressione della immarcescibile Democrazia Cristiana!
    Mi sa però che vale ancora la canzone che diceva …aspetta e spera che già l’ora si avvicina…( un’ora che non è mai arrivata).
    O quel detto anch’esso molto noto in ambito di sinistra: ‘addavenì Baffone!’.
    Non è venuto, per nostra fortuna.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Obama ha vinto, e il PD pure. Almeno secondo loro. Dall’elezione in poi, è tutto un tirare per la giacchetta Barack. Una gara a chi è più ridicolo. Che poi c’era da aspettarselo: cosa fanno un partito e una classe dirigente che hanno perso le elezioni e non hanno uno straccio di idea su come vincere le prossime? Rifanno le cose già fatte in passato – la manifestazione, il referendum, eccetera – e, in assenza delle proprie, prendono in presto le vittorie degli altri.

    Prima lapidate, poi vi dico il resto, a sorpresa…

  17. Linosse
    Linosse says:

    X Marco Tempesta
    “Sono in attesa anch’io dell’uomo della Provvidenza, di colui che riuscirà finalmente a renderci orgogliosi del nostro ’sentire’ di sinistra, invece di vergognarci di chi pensa di rappresentarci e invece non è altro che l’espressione della immarcescibile Democrazia Cristiana!”
    Il termine “qui non ci azzecca” lo conosci bene come conosci pure bene l’attesa diversa e non provvidenziale(che palle!)
    di altri rappresentanti che abbiano comportamenti DNA e spessore ,diversi anche quelli!.Per cui i tuoi termini del commento sono fuori contesto e molto!
    Mi ripeto e spero così di essere più chiaro:
    Il momento dell’arrivo DIPENDE SOLO ED UNICAMENTE DA NOI….cappito mi hai!
    Saluti

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    L’unica persona che si stia dando da fare contro il Cav. a me sembra sia Di Pietro. Se tu ne conosci qualche altro, piacerebbe conoscerlo anche a me.
    E che, non lo si può nominare, questo Messìa?
    Diteci il nome e se ne discute.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Questa è un’altra notizia strana, fonte yahoo:
    …Gli agenti, ha sottolineato la funzionaria, “hanno usato i manganelli solo per difendersi. Alcuni di loro, tra cui un funzionario, sono rimasti contusi. Al momento non ci risultano contusi tra gli studenti”.
    ———–
    E di che erano fatti i manganelli, di polistirolo?

  20. Linosse
    Linosse says:

    X Marco
    Hai ragione,Furtaya dovrebbe essere più esplicito:Da quello che intuisco non è,nè vuole esserlo,un Messia,forse è preparato decentemente in politica e comunicazione,onesto(almeno all’inizio!poi sapremo),di poche parole e più fatti e poi …chissà.
    A mio vedere Di Pietro ,che non è male,non riesce a coivolgere più di tanto,i fatti lo dimostrano. Lo aspetto dopo questa tornata di malcontento di TUTTI,a parte gli elementi che passeranno alla storia come”fenomeni statistici” a favore di sta munnezza che viviamo attualmente .
    L.

  21. Rachamim
    Rachamim says:

    Si deve seguire la stella dei Re Magi.
    Dunque per la befana il 6 Gennaio, naso in sù, si vedrà una stella di inconsueto splendore.
    Seguitela, vi porterà direttamente a quello che è già in mezzo a noi.
    Amen

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Linosse, mi dispiace che il mio atteggiamento venga frainteso: io sarei il primo a gioire se comparisse una personalità carismatica in grado di rimettere in moto la sinistra italiana.
    Nel momento in cui comparirà, valuteremo quanto prenderla in considerazione.
    Non sono un uomo di fede, se mi si dice di credere si sbaglia binario. Fatemelo conoscere questo nuovo politico, fatemi sentire quali siano le sue intenzioni e come intende realizzarle e, se è credibile, avrà in me il più acceso dei sostenitori.
    Se invece è il solito chiacchierone tutto fumo e niente arrosto, se ne resti pure dov’è.

  23. Vox
    Vox says:

    LA LEGA

    Come rivela la straordinaria dichiarazione fatta ieri mattina ad Omnibus da Carolina Lussana: «In Italia non abbiamo bisogno di Obama perché il cambiamento lo incarna già Bossi».

    (Stiamo proprio freschi)

  24. Vox
    Vox says:

    Questa è un’altra notizia strana, fonte yahoo:
    …Gli agenti, ha sottolineato la funzionaria, “hanno usato i manganelli solo per difendersi. Alcuni di loro, tra cui un funzionario, sono rimasti contusi. Al momento non ci risultano contusi tra gli studenti”.
    @Marco T.

    Leggo ora su l’Unita':

    A Roma, dove tre cortei hanno paralizzato la città, i manifestanti sono stati caricati dalla polizia nei pressi della stazione Ostiense: gli agenti in assetto antisommossa volevano “alleggerire” il corteo, che tentava di entrare dentro la stazione.
    Gli organizzatori del corteo raccontano che nello scontro un giovane è stato ferito alla testa. Anche una giornalista sarebbe rimasta lievemente contusa negli scontri.

    Quindi a Yahoo o mentono, o sono male informati.

  25. Vox
    Vox says:

    Ah, una bella stella cometa che caschi in testa a certi individui…
    Quello si che sarebbe un cambiamento.

  26. Vox
    Vox says:

    @Caro Linosse,
    l’uomo “della provvidenza” puo’arrivare solo quando ci sono gia’ molti uomini e idee della provvidenza in atto. Nulla nasce dal nulla.
    Io, comunque, diffido dei messia.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma che ci dicano almeno chi sarebbe il tale uomo nuovo.
    Forse hanno paura che, magari trattandosi del solito D’Alema, si dica loro “a sì, vabbè, abbiamo già dato…”

  28. ségolene
    ségolene says:

    Anita { 07.11.08 alle 19:17 }
    x Contocorrente
    ——————

    questa è proprio bella, manco fosse stato fatto apposta… o sì?

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Video. Israele, palestinese umiliato dai soldati
    Nel filmato infieriscono sull’uomo legato e bendato, obbligandolo a ripetere frasi volgari.
    ———————————————
    Certo, in ogni paese ci possono essere degli imbecilli, diceva un noto figlio di buona donna non molto tempo tempo fa. E’ verissimo, come noi ittagliani sappiamo bene per tragica esperienza diretta.
    Tuttavia in un paese civile e democratico gli abusi dei funzionari pubblici (tra i quali i soldati) vengono giudicati e, se il caso, puniti. Chi mai giudicherà e punirà i poliziotti che hann0 fatto entrare un camion pieno di spranghe in piazza Navona e che hanno fatto passare tra le loro file decine di fascisti armati con le suddette? Nessuno.
    E chi mai ha mai giudicato un solo soldato israeliano per gli abituali abusi commessi contro i palestinesi? Nessuno …. U.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Marta,
    sul piano personale credo che Obama sia un piccolo genio: non si frequenta la facoltà di legge ed Harvard se non lo sei (o se non sei il figlio di un miliardario). Evidentemente deve avere doti di base (memoria, concentrazione, resistenza alla fatica, capacità di apprendimento, ecc.) veramente notevoli, non certo come quello scemo di Giorgetto.
    Tuttavia quanto Obama sappia e capisca di politica non lo sa nessuno. Potrebbe essere un esimio dilettante oppure un genio in incognito.
    In questo senso un signor Nessuno: uno che nessuno sa esattamente chi sia. U.

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X marco t,(265)

    Ancora non sono d’accordo con te.
    Citami un solo “sociologo” che affermi “tout court”,quanto da te affermato nel 265 e rivedrò le mie posizioni.Anche qui ,bisogna mettersi d’accordo sui termini e a quale tipo di sociologia di cui stiamo parlando!
    l’antropologia sociale a cui la moderna sociologia deve molto,non afferma assolutamente quanto da te scritto.
    Sembrerà banale , ma sembra proprio che noi siamo ciò che siamo stati e diventeremo ciò che diventeremo attraverso un rapporto biunivoco e interallacciato tra biologia e società!

    Sono terrorizzato dal Darwinismo sociale ,quanto dalla spiritualità trascendente.
    Che una macchina mi dica se sono un delinquente potenziale non è una grande novità ci aveva già pensato tal Lombroso ,senza la risonanza magnetica.
    Piuttosto mi suona strana la tua propensione ad un “biologismo meccanicistico, che determina con l’aiuto della scienza i caratteri delle persone , cos’è una variante dell’astrologia?
    Se uno ha sopracciglia attaccate e vicine è da “segregare” poichè magari porta con sè genotipi di Neandertaliano,ormai estinto?
    Bergomi , non doveva giocare nella nazionale campione del mondo nel 1982?

    Piuttosto la Scienza si occupi della scoperta delle cause della Epilessia per esempio e non dei caratteri delle persone, mi sembra più adeguato e decisamente più in linea rispetto al suo metodo di indagine!

    cc

    Ps Effetivamente la scoperta che il cabbasiso sx ruoti con spin destrorso e quello dx immediatamente faccia altrettanto è stata una grande scoperta che per il momento però ,solo per il momento porta ancora a concludere che entrambi mi girano a velocità vorticosa, non interessa lo “spin”.

  32. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Per Segretario di Difesa, Obama vorrebbe ritenere Defense Secretary Robert Gates, l’attuale sotto l’amministrazione del Presidente Bush.

    Pero’ si trova contro gli attivisti radicali di sinistra, quelli che lo hanno elevato al trono.

    Un’altra scelta sarebbe il Senatore Chuck Hagel (Repubblicano-Neb.)

    Se questo si avverera’ vorra’ dire che Obama vorrebbe governare in modo non partigiano.
    Almeno temporaneamente, durante il periodo di transizione.

    Anita

  33. Anita
    Anita says:

    x Pino

    x Faust

    In start? E che è?
    pino
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    “Start” e’ solo l’icona per far partire o chiudere il computer.
    Cosa intenda Faust non lo capisco.

    Anita

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