Con Trump non solo rischi di guerre militari, ma anche di guerre commerciali: a danno soprattutto dell’Europa, Italia compresa

Ritorna lo spettro del protezionismo e della guerra commerciale?

Mario Lettieri*  Paolo Raimondi**

Mentre si aspetta ancora di conoscere come intende realizzare il suo annunciato piano di investimenti di mille miliardi di dollari per le infrastrutture, Trump ha dato inizio alla sua politica protezionista dell’ “America First “che rischia di sconvolgere l’intero sistema commerciale mondiale.

Ha già firmato due decreti esecutivi per rivedere la politica commerciale finora attuata e osteggiare i partner responsabili degli enormi deficit. Come è noto, nel 2016 il deficit è stato di 500 miliardi di dollari.

Preoccupante, in verità, è la parte relativa ai settori manifatturieri che ammonta a oltre 750 miliardi, di cui 347 nei confronti della Cina! E’ stato un trend decennale. Ovviamente ciò ha inciso non poco sui livelli occupazionali. Secondo l’Ufficio di statistica dal 2001 si sarebbero persi ben sei milioni di posti di lavoro nelle sole attività manifatturiere. 

 Secondo Trump il deficit con Cina, Giappone, Messico ed Europa  è provocato dal fatto che questi Paesi hanno approfittato della disponibilità  degli Stati Uniti. Perciò propone nuovi dazi e tariffe.

Le misure protezionistiche, combinate con la promozione delle produzioni nazionali e del consumo del “made in Usa”, sono una questione estremamente complessa. Una cosa è operare attraverso il  sostegno agli investimenti, un’altra è l’imposizione di dazi verso il resto del mondo.

Probabilmente una certa forma di protezionismo potrebbe temporaneamente essere accettabile per l’economia di un Paese in via di sviluppo. Ma gli Stati Uniti d’America e il dollaro, invece, a livello mondiale rappresentano l’economia e la moneta dominanti in grado di determinare ogni rapporto commerciale e monetario. Perciò i dazi potrebbero scatenare una guerra commerciale.

Secondo Wilbur Ross, il nuovo segretario per il Commercio, saremmo “già in una guerra commerciale” e con un’immagine militaristica ha aggiunto: “Lo siamo stati per decenni. La sola differenza è che i nostri soldati stanno finalmente arrivando al bastione. Non abbiamo un deficit commerciale per caso”.

Intanto Trump ha stracciato i due trattati commerciali, quello con il Pacifico e quello con l’Unione europea, anziché cercare un condiviso modus operandi.

E’ il caso di ricordare che il deficit commerciale americano ha origini lontane. Comincia nel 1975, quando la Cina era ancora un Paese agricolo del terzo mondo, con poche manifatture e senza export. Negli Usa allora c’era la spinta verso la progressiva finanziarizzazione dell’economia nel contesto del processo di globalizzazione. Invece di sviluppare le attività manifatturiere e le nuove tecnologie, nei settori dell’energia, ad esempio, si preferì importare petrolio dai grandi produttori, quali l’Arabia Saudita. 

L’accordo di libero scambio del Nafta con il Messico e il Canada del 1994 fu promosso dalle grandi industrie e dalle banche americane che preferivano de localizzare le loro produzioni industriali nelle terribili maquilladoras messicane, città di confine dove si produceva a prezzi stracciati, sfruttando al massimo il lavoro quasi schiavistico e per niente sindacalizzato. Successivamente un processo simile è stato avviato anche con la Cina, che si è assunta l’impegno di acquistare i titoli di stato americani emessi per sostenere i deficit commerciali di Washington. Ancora oggi Pechino detiene oltre mille miliardi di dollari di Treasury bond.

La storia insegna che, in un mondo globalizzato, la politica protezionistica provoca effetti negativi anche per il Paese che la inizia.

Così avvenne dopo il crac borsistico del’29, quando gli Usa approvarono la legge Smoot-Hawley Tariff  che impose misure e dazi protezionistici alle importazioni di prodotti esteri, accelerando la Grande Depressione.

Di conseguenza dal 1929 al 1933 il commercio mondiale si ridusse di due terzi, da 5,3 a 1,8 miliardi di dollari.

Le prospettive, quindi, sono piuttosto preoccupanti, per l’Europa e per l’Italia. L’Amministrazione di Washington sembra voglia già imporre dazi su alcuni prodotti europei, dagli scooter Vespa all’acqua minerale San Pellegrino e Perrier, fino ai formaggi più noti, ecc. 

La Cina, essendo un colosso economico e politico, è in grado di trovare i necessari accomodamenti commerciali con gli Usa. Ma l’Europa, divisa e senza una vera politica economica unitaria, è purtroppo assai debole rispetto alle scelte e alle imposizioni americane. E rischia di pagare il conto più salato.

*già sottosegretario all’Economia  **economista

22 commenti
  1. caino
    caino says:

    Tanto per scrivere..

    La mancata assenza di un commento della Sylvi , mi preoccupa. .poiché anche se non commenta, spero che almeno come me ,ogni tanto ,tempo e impegni permettendo, almeno legga.
    Cara Sylvi, se ci sei, batti un colpo !

    caino

    In merito al post di Lettieri e Raimondi, a mio modesto avviso ,direi sostanzialmente nulla di nuovo sotto i cieli.
    Che le guerre “commerciali” siano le premesse causali di quelle “guerreggiate” non stupisce, anzi fa strame a posteriori delle varie pretese ideal -idealistiche attraverso le quali si “zombizzano ” le masse da secoli.
    Ma ,sempre a mio modesto avviso”, v’è di più, a monte, ed è che non sempre i meccanismi con cui si innescano sono gli stessi ,dipendono dallo stato dell’arte , ovvero dai modi di produzione e dallo sviluppo delle forze produttive in essere nel corso della storia.
    Noi viviamo, dalla 1 gm in poi, un ciclo non ancora chiuso del tutto ,ma ,che si appresta a finire.
    Non è dato sapere se con un gran botto, o altro…
    Di sicuro gli Europei ,che si atteggiano a culla della Civiltà ,mi sembrano i Principati Italiani del 400-500,sappiamo com’è andata a finire, o sbaglio ?

    caino

  2. caino
    caino says:

    Il Signore li ha consegnati nelle mie mani.

    Divagando ho trovato questo passo di LETTURA del Blogger Lucas

    1 «Gli uomini di Èfraim si radunarono, passarono il Giordano verso Safon e dissero a Iefte: «Perché sei andato a combattere contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua casa». 2Iefte rispose loro: «Io e il mio popolo abbiamo avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti a salvarmi dalle loro mani. 3Vedendo che non venivate voi a salvarmi, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il Signore li ha consegnati nelle mie mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me a muovermi guerra?». 4Iefte, radunati tutti gli uomini di Gàlaad, diede battaglia a Èfraim; gli uomini di Gàlaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: «Voi siete fuggiaschi di Èfraim; Gàlaad sta in mezzo a Èfraim e in mezzo a Manasse». 5I Galaaditi occuparono i guadi del Giordano in direzione di Èfraim. Quando uno dei fuggiaschi di Èfraim diceva: «Lasciatemi passare», gli uomini di Gàlaad gli chiedevano: «Sei un Efraimita?». Se rispondeva: «No», 6i Galaaditi gli dicevano: «Ebbene, di’ scibbòlet», e se quello diceva: «Sibbòlet», non riuscendo a pronunciare bene, allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quell’occasione perirono quarantaduemila uomini di Èfraim. 7Iefte fu giudice d’Israele per sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in Gàlaad.» Giudici, 12.

    Professore, mi scusi: provi anche lei a dire «scibbòlet».

    Ho trovato utile riproporvelo ,in chiave di lettura moderna , per gli appassionati del genere !

    caino

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    non mi è molto chiaro cosa succederebbe del fall out radioattivo sprigionato da una guerra nucleare generalizzata. Se l’inquinamento di Pechino raggiunge l’Useggetta in qualche giorno non dovrebbe essere molto diverso per la radioattività. O no?
    Un saluto U
    PS. Hai cominciato l’orto? Le mie patate sono alte una spanna. Ho seminato catalogna, coste, rape e barbabietole (prima volta in vita mia). Dopo la metà di maggio (e magari anche dopo) metterò a dimora pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, fagiolini e cetrioli. I fagioli anche alla fine di maggio. Sopra ad un mucchietto di letame metterò una zucca marina: quest’inverno me n’è venuta una molto bella.
    PS 2. Siiiilvy….???? Dove sei?

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. …. Sopra ad un mucchietto di letame metterò una zucca marina: quest’inverno me n’è venuta una molto bella raccolta ad ottobre inoltrato.
    PS 2. Ho sentito che qualcuno conserva le patate e le barbabietole nella torba. Ne sai nulla?
    PS 3. Siiiilvy….???? Dove sei?

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    La guerra nucleare vedrà l’impiego delle bombe N, cioè a neutroni, che con le ondate di neutroni scatenate dalla loro esplosione sterminano la vita animale, compresa quella umana, ma – fuori dall’area della loro esplosione – lasciano intatti i manufatti, cioè le fabbriche, i palazzi, i ponti, ecc.. , e ha hanno una radioattività di breve periodo, motivo per cui si prestano bene a un uso “costruttivo” e non inquinante. Di sicuro non inquinerebbero i Paesi contigui a quello disgraziatamente attaccato. L’incognita è, per fortuna o per sfortuna, che chi fosse attaccato con le bombe N potrebbe rispondere con le bombe A, atomiche a fissione, e con le ancor più terribili H, atomiche a fusione, e quindi è sconsigliabile attaccarlo. Ci sono però i Paesi che non hanno né le bombe A né le H, quindi sono attaccabilissimi da chi ha sia le A che le H e le N, sono cioè alla mercé di potenti: esattamente come è stato per gli “indiani d’America” dal nord al sud.
    Inoltre ci sono le bombe A in miniatura, di bassa potenza e sparabili da cannoni, settore nel quale i più avanzati sono la Francia e Israele. Essendo di bassa potenza, il loro fall out radioattivo sarebbe minimo.
    Un saluto.
    pino

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    ma il problema è proprio questo: una grande potenza a rischio di spappolamento e quindi di scomparsa (metti caso:la Russia) viene attaccata da una superpotenza che non ha mai avuto scrupoli in tutta la sua (per altro breve) esistenza.
    Se io fossi un russo (poniamo Putin) comincerei ad armare uno sfracello di missili, di ogni genere – a corto, medio, lungo, lunghissimo raggio – dotati di cariche plurime di bombe H e congegnati in modo da esplodere comunque in caso di qualunque deviazione dalla loro rotta prestabilita. I russi moriranno subito e tutto il resto dell’umanità morirà nel giro di pochi anni per inquinamento radioattivo, così finalmente l’universo si sarà liberato di una razza nefasta come la razza umana. Questo è quel che farei io.
    Si chiama equilibrio del terrore ed ha assicurato all’umanità settant’anni di accettabile pace perchè chiunque attacchi per primo sarà comunque a sua volta distrutto a breve o medio termine.
    Le guerre di teatro rimangono guerre limitate e non è detto che mettano in pericolo la sopravvivenza delle grandi potenze, le uniche in grado di scatenare un conflitto generalizzato; naturalmente un coinvolgimento delle grandi potenze non può essere del tutto escluso.
    Tenendo però conto del fatto che, per ora, la Cina è pochissimo armata, e non è detto che la cosa debba/possa continuare ancora per molto tempo. Perchè la Cina sta difendendo la sua sopravvivenza fisica (secondo me male) mente l’Useggetta sta mettendo in atto una politica di strangolamento, di per sè mortale, proprio come hanno fatto con il Giappone nel 1940.
    Il tutto aggravato dal fatto che l’Useggetta, per la prima volta nella sua storia, è guidato da un notorio psicopatico di grande impulsività. Cosa di per sè piuttosto problematica.
    Speremm in beeenn…. U.

  7. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Uroburo

    I russi hanno già le A e le H rivestite di cobalto e affondate negli oceani. Se le fanno esplodere, nuvole di cobalto radiattivo per decenni o secoli seguiranno i movimenti dell’armosfera provocando con le radiazioni la morte di tutto ciò che vive.
    Senza dimenticare gli israeliani che hanno accumulato 2-300 bombe atomiche per quella che si chiama Operazione Sansone. Il tutto nel più grande silenzio e nella più grande omertà e complicità dell’intero Occidente. Lo stesso che urla per qualche missiletto e bombetta nordcoreana. Che neppure esisterebbero se quel figlio di cane di Bush figlio non avesse buttato a mare l’accordo stipulato a fine ottobre 2000 alla Casa Bianca tra Clinton, Albright, Cohen e l’inviato di Kim e che avrebbe dovuto diventare operativo a novembre con un summit a Pyongyang tra lo stesso Clinton e Kim. Il summit non si fece perché il 7 novembre le elezioni le vinse il criminale Bush.

  8. pino nicotri
    pino nicotri says:

    E le vinse in modo poco chiaro e probabilmente truffaldino, ma l’imbelle sconfitto Al Gore non se la sentì di rivolgersi alla magistratura per far ricontare le schede elettorali.
    Un saluto.
    pino

  9. Peter
    Peter says:

    A proposito della nefasta razza umana, cari signori, vale la pena di ricordare che la selezione naturale e/o evoluzione che ne risulta non si esercita sulle specie, e neanche sugli individui, ma solo, udite udite, sui geni (nel senso di DNA, a scanso di improbabili equivoci dato che la nota creazionista del blog e’ assente da tempo).

    Pertanto, non e’ il caso di prendersela con la razza umana in toto, ma solo con certi suoi geni che per vari motivi la hanno resa cosi’ di successo su questo movimentato pianeta.
    Bisogna sapere che Sapiens apparve oltre 150.000 anni fa, e per circa 80.000 anni rimase confinato in Africa occidentale come una ‘scimmia’ di scarsa intelligenza anche se la sua capacita’ cranica era uguale alla nostra ed esternamente era indistinguibile da noi (dai neri di oggi, per la precisione). Cosa accadde piu’ o meno 70.000 anni fa non e’ affatto chiaro, ma improvvisamente il suo cervello soprasviluppato (e controproducente dato che consuma un’enorme quantita’ di energia) improvvisamente si attivo’ e nel volgere di alcune decine di migliaia d’anni conquisto’ il mondo. Il Neanderthal venne fatto presto estinguere dal Sapiens. Dei semplici cacciatori raccoglitori cambiarono l’assetto della flora e fauna del mondo; le cosiddette ‘foreste vergini’ furono in realta’ profondamente modificate da noi oltre 40.000 anni fa.
    Le cose da allora sono sempre piu’ peggiorate per la vita animale e vegetale di questo pianeta, ed il peggioramento e’ culminato con la rivoluzione industriale degli ultimi 3 secoli.
    In sostanza, lo squilibrio nasce dal fatto che la nostra specie non era ‘destinata’ ad espandersi su tutto il pianeta consumandone a dismisura le risorse, ed in modo del tutto irrazionale. Non lo ha fatto per oltre la meta’ della sua esistenza, e nessuno ancora sa cosa accadde (molto probabilmente una nuova mutazione genetica) per averlo indotto a farlo da 70.000 anni a questa parte, gia’ da come semplice cacciatore raccoglitore. Il suo cervello ‘mastodontico’ non gli conferi’ alcun reale vantaggio per molti lunghi millenni, anzi era un peso per il suo alto consumo energetico e la conseguente riduzione in volume di tutta la muscolatura corporea.

    Peter

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    tutto bene con una sola piccola precisazione: se io le rubassi il portafoglio non sarebbe colpa dei miei geni ma solo ed esclusivamente mia.
    Per il resto, io penso da molto tempo che noi umani siamo molto più intelligenti del necessario: Non è l’intelligenza che ci manca, è tutto il resto ….
    Un saluto U.

  11. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Precisazione valida, infatti l’azione dei geni ( che peraltro da tempo immemorabile hanno ‘imparato’ a collaborare tra loro, cioe’ a coabitare a milioni di copie nelle stesse cellule degli stessi individui, impresa non trascurabile data la atavica competizione tra geni diversi…) si esercita in genere in modo statistico o probabilistico, non prettamente deterministico.
    Tuttavia se come individui senzienti ed autocoscienti siamo in grado di scegliere tra opzioni diverse, lo dobbiamo ad un apparato cerebrale determinato…geneticamente.
    In sostanza, il successo della nostra specie come razza dominante del pianeta portera’ o alla implosione/autodistruzione in tempi piu’ o meno brevi, a seconda che i Trump ed i Putin vi diano una mano o no, o alla sua ulteriore espansione in ambienti o mondi diversi. Un’altra possibilita’ e’ la transizione verso un mondo dominato da robots e intelligenza artificiale, di cui si vedono gia’ quasi i primi modelli.
    Emotivamente, auguro alla nostra specie la espansione e colonizzazione di mondi diversi. Sono sempre stato un romantico.

    P.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    me la vedo difficile la colonizzazione di Marte, che è un ambiente alquanto sterile. E gli altri pianeti sono ancora più lontani. Nè per ora si vede anche lontanamente la possibilità di aumentare la velocità dei mezzi di comunicazione interplanetaria: una trasmissione simile a quella del pensiero mi sembra solo fantascientifica (e neppure di buona qualità).
    La cosa più probabile è che l’inquinamento renda il pianeta inabitabile (almeno per noi, chè topi e formiche si adattano a tutto). Anche perchè nessuno è in grado di prevedere come si comporterà l’anidride carbonica imprigionata in quantità vieppiù crescenti negli oceani. Se si liberasse moriremmo soffocati in breve tempo.
    Che non mi sembra neanche una gran perdita perchè se è vero che gli umani possono diventare come San Franesco (tanto per fare un solo nome) poi ci sono anche quelli che si comportano in modi efferati (dire belluini sarebbe un gravissimo errore di analisi). E non sto parlando del povero Adolf o di Gengiz Khan ma del tipo che brucia viva la ragazza che voleva metter fine alla loro storia sentimentale. Tanto per dire che la barbarie è sempre molto vicina.
    Insomma Robert Stevenson aveva ragione a descriverci come esseri strutturalmente ambivalenti.
    Un saluto U.

  13. Peter
    Peter says:

    Il processo di colonizzazione di altri pianeti e’ lungo e complicatissimo, ma in teoria possibile, a cominciare proprio da Marte, che dovra’ pero’ essere prima ‘terraformato’. Dotare il pianeta di una vera atmosfera e oceani e’ impossibile, per cui pensano di installare cupole giganti…
    I cinesi per primi sembrano molto interessati. Non va trascurato che su Marte vi e’ abbondanza di permafrost, cioe’ acqua, ed in passato aveva atmosfera densa ed un oceano. Peccato che vi faccia un freddo cane.

    Le cose sulla Terra potrebbero in effetti finire molto male per noi in un futuro non troppo lontano (che pero’, salvo Trump e Putin, ne’ lei ne’ io vedremo mai); d’altra parte non si puo’ escludere che vi saranno eleganti soluzioni tecniche a titanici problemi di inquinamento e penuria di risorse. Per esempio, e’ di pochi giorni fa la notizia che hanno appena scoperto un bruco che digerisce il polietilene, cioe’ la odiatissima plastica, che forma ormai isole gigantesche galleggianti negli oceani. Ora dovranno identificare l’enzima nel bruco e produrlo, si spera in quantita’ industriali.

    Mi pare che belluino ed efferato siano la stessa cosa?
    Comportamenti atroci non sono affatto inusuali nel mondo animale, anche tra membri delle stesse specie.
    I felini uccidono abitualmente la prole altrui, se ne hanno occasione. Non solo, ma se un leone maschio muore, il nuovo maschio dominante fa fuori tutti i suoi discendenti se riesce ad identificarli. Niente ‘eredi al trono’ in giro, insomma.

    P.

  14. Peter
    Peter says:

    Del mondo degli insetti ed artropodi in genere e’ meglio non parlare.
    E neanche degli uccelli, i quali sono molto piu’ feroci dei mammiferi in genere. Non per niente, sono i diretti eredi dei dinosauri.

    P.

  15. Peter
    Peter says:

    A proposito del giro in Sicilia fatto a marzo. Cose positive o molto positive: il centro storico di Palermo, specialmente la cappella reale del palazzo dei Normanni, e la cattedrale. Il giretto per il mercato di Ballaro’ mi ha portato indietro nel tempo di forse 40-50 anni. Le persone in genere molto affabili, compresa la polizia stradale che ci ha fatto persino stare per un po’ in sosta vietata tra le proteste di alcuni permalosi. I templi greci di Agrigento (peccato ci e’ mancato il tempo di visitare Porto Empedocle, Selinunte, la Scala dei Turchi….). Tutta Siracusa con annessi e connessi e’ incantevole, quasi paradisiaca. Taormina e l’Etna sono unici nel Mediterraneo. Cibi e pietanze eccellenti ovunque, e porzioni generose o extra spesso, specie a Siracusa. Ottimi vini bianchi e rossi. Etc etc. Mare stupendo e chiaro.

    Cose negativissime: il traffico a Palermo (ed abbiamo evitato Catania), e soprattutto la guida dei siciliani (salvo Siracusa e Taormina che sono nella media italiana del centro-sud, direi). E poi lavori in corso interminabili sulle statali, tutti fasulli dato che non vi lavorava mai nessuno.

    I miei compagni di viaggio mi chiedevano dove fosse stazionata la mafia….

    Peter

  16. Peter
    Peter says:

    Dimenticavo, tanti turisti stranieri, ma anche italiani, gia’ a marzo, da tutto il mondo. E tantissimi xtracomunitari approdati li’ da anni.
    A Palermo, ricordo una simpatica ragazza californiana, giornalista, che dopo aver finito un frugalissimo pasto in un’osteria (noi invece mangiavamo come porci) aveva provato persino ad intervistarmi sulla vita e la cultura della Sicilia. Ma figlia mia, io qui sono quasi tanto straniero quanto te…

    P.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    a Palermo ho fatto un pezzo di militare. Accanto ad assoluti gioielli (il più bello dei quali è il duomo di Monreale) c’erano i palazzi barocchi del centro, bellissimi ma del tutto fatiscenti e con i tetti spesso scoperchiati.
    La Sicilia può essere un deserto di desolazione oppure un luogo incantevole, ma in qualunque posto i siciliani non sono mai altro che loro stessi: e sono popolazioni sostanzialmente ferme al medioevo anche quando c’hanno la Mercedes. Anzi…. soprattutto.
    Il concetto del lavoro, dei diritti di genere, in generale dei diritti è fermo all’epoca angioina. Ma la mafia no: quello è un fenomeno, borghese, modernissimo, direi all’avanguardia. E’ il modello capitalistico dei cartelli e dei monopoli, vanamente contrastati dalla legislazione senza reali risultati. Ed è iniziato verso la metà dell’Ottocento, in netto anticipo sui tempi mondiali.
    Un saluto U.

  18. Peter
    Peter says:

    Suvvia, paragonare la mafia a societa’ per azioni (o viceversa) mi pare un po’ eccessivo, anche se i danni provocati dalle spa sono certamente e di gran lunga superiori.
    Ma i metodi ed il modus operandi sono un tantino diversi, o no?
    Per alcuni, la mafia o mafie vengono storicamente dalla putrefazione di strutture ataviche di tipo tribale, familiare o feudale, in senso alle societa’ industrializzate moderne.
    Comunque, gerarchie mafiose in Sicilia e non solo esistevano da molto prima della meta’ dell’800.

    Un saluto

    P.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    c’è un libro sulla storia della mafia si S. Lupo che spiega come la mafia nasca verso la metà dell’Ottocento, non molto prima dell’unificazione, e sia il prodotto delle attività delle classi borghesi dei campieri e degli amministratori delle grandi proprietà agricole. Essa nasce da subito come organizzazione criminale dedita all’abigeato, al furto di prodotti agricoli, al controllo dell’acqua ed al contrabbando (nelle casse di frutta).
    Nasce quindi da subito come struttura (criminale) monopolistica, precorrendo un po’ i tempi dei cartelli e dei monopoli.
    Che i metodi siano un tantino diversi non ne sarei troppo sicuro: nell’Ottocento l’assunzione di picchiatori (ed anche di killer di professione) da parte degli industriali era frequente, soprattutto in Useggetta.
    Prima di allora in Sicilia (e nel Sud in genere) c’era il brigantaggio, questo effettivamente prodotto di una cultura medievale.
    Nelle cose negative gli italiani spessissimo precorrono i tempi (si veda il fascismo, il Bassi, il Banana, la personalizzazione della politica, la post-verità ecc.): niente da dire, siamo un popppolo gegnale, almeno nel male….
    Un saluto U.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    PER CC
    Allora hai incominciato con l’orto? Le mie patate sono alte anche più di una spanna.
    E mi stanno spuntando taglinsalata, rape e barbabietole. U.

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