Il Vaticano è l’unico Stato che chiede una pronuncia ufficiale dell’ONU per verificare se le gestione del debito internazionale viola i diritti umani e quelli dei popoli e se limita la sovranità e l’indipendenza degli Stati indebitati

Iniziativa internazionale sul debito pubblico

Mario Lettieri*  Paolo Raimondi**

Dal 2007 a oggi il debito pubblico mondiale è più che raddoppiato, passando da 28,7 a oltre 61 trilioni di dollari. Nello stesso periodo quello americano è triplicato, attualmente è circa un terzo del totale. Ogni cittadino americano ha più di 60.000 dollari di debito pubblico federale sulle sue spalle. Il record mondiale. Si ricordi che in Italia esso è di circa 38.000 euro pro capite.

Il crescente debito globale è una delle più pericolose minacce di crisi sistemiche.

Per il momento, però, sono i Paesi più poveri, e quelli impoveriti o a rischio default, ad esserne schiacciati. Finora i potenti della Terra, anche se di fatto sono i più indebitati, hanno avuto la spregiudicatezza e gli strumenti per far pagare il conto agli altri.

E’ perciò significativo che sia la Santa Sede, e non i governi, a portare all’esame delle Nazioni Unite il tema della legittimità del debito pubblico. Certamente si intravede la mano di papa Francesco.

L’obiettivo, come ci ricorda il professor Raffaele Coppola, direttore del Centro di Ricerca ”Renato Beccari” dell’Università di Bari e tra i principali coordinatori dell’iniziativa, è far pronunciare l’Assemblea Generale dell’Onu al fine di legittimare la richiesta di parere alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja sulla gestione del debito internazionale per verificarne le eventuali violazioni dei diritti umani e dei popoli.

Si pone, quindi, l’esigenza di un’analisi approfondita dei fondamenti sia giuridici che etici della questione del debito. Non può diventare un macigno insostenibile per le popolazioni, né frenare lo sviluppo e limitare l’indipendenza e la sovranità di uno Stato.

Molti giuristi di varie ispirazioni stanno riflettendo sul problema del pagamento del debito da parte dei Paesi poveri e sullo stato di forza maggiore e di necessità a cui vengono sottoposti. Per lo stato di forza maggiore il non pagamento dipende da un evento incontrollabile da parte dello Stato. Lo stato di necessità, invece, giustificherebbe l’inadempienza quando il pagamento sarebbe troppo gravoso per i cittadini. Chi può pensare di affamare il popolo per pagare a tutti i costi gli interessi sul debito?

L’iniziativa presso l’Onu costituirebbe un precedente giuridico su una materia nevralgica per lo sviluppo della globalizzazione e in particolare per il rapporto fra Paesi ricchi e Paesi poveri. Di conseguenza non potranno essere ignorati gli effetti deleteri della finanziarizzazione e della deregulation dell’economia.

La proposta della Santa Sede non è campata in aria ma poggia anche su un precedente importante: la risoluzione 69/319 dell’Onu del 2015 relativa ai cosiddetti “fondi avvoltoio”,  cioè quei fondi speculativi che operano in modo aggressivo sul debito dei Paesi in crisi. E’ appena il caso di ricordare che essa fu approvata nonostante il parere contrario degli Stati Uniti.

I valori esplicitati nella proposta si ispirano alla Carta di Sant’Agata de’ Goti del 1997 nella quale giuristi, uomini di Chiesa, intellettuali e laici misero a punto una serie di principi giuridici per regolare secondo giustizia la questione del debito. In particolare «il divieto di accordi usurari», il rispetto «dell’autodeterminazione dei popoli» e il divieto di «una eccessiva onerosità del debito».

Intorno all’iniziativa vaticana si sta tessendo un’ampia rete di alleanze. E’ importante in quanto  la Santa Sede ha lo status di osservatore alle Nazioni Unite e c’è bisogno che uno Stato presenti, in sua vece, la richiesta di discussione all’Assemblea Generale. E’ un ruolo che l’Italia naturalmente potrebbe e dovrebbe assumere. Sull’argomento pare esista già un’intesa di massima con il governo italiano.

Ricordiamo che l’Italia ha già avuto un ruolo meritorio nel 2000 quando il Parlamento approvò la legge 209 relativa alle «Misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a più basso reddito e maggiormente indebitati». Il significativo provvedimento nacque sull’onda del Giubileo promosso da Giovanni Paolo II durante il quale fu lanciata la campagna per l’abbattimento del debito dei Paesi poveri. 

Al riguardo si ricordi l’articolo 7 della citata legge che recita: «Il Governo, nell’ambito delle istituzioni internazionali, competenti, propone l’avvio delle procedure necessarie per la richiesta di parere alla Corte internazionale di giustizia sulla coerenza tra le regole internazionali che disciplinano il debito estero dei Paesi in via di sviluppo e il quadro dei principi generali del diritto e dei diritti dell’uomo e dei popoli». E’ esattamente l’obiettivo della Santa Sede. 

In merito l’Italia, non solo per il rispetto della sua legge ma anche per la sua indiscussa sensibilità per le problematiche dei Paesi in via di sviluppo, può davvero svolgere un ruolo incisivo a partire dal prossimo G7 di Taormina.

*già sottosegretario all’Economia  **economista

67 commenti
« Commenti più vecchi
  1. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    torno da quattro giorni di residenza a Trieste ma purtroppo con scarse relazioni che non siano la lettura attenta del Piccolo sempre molto attento ai vicini sloveni e croati e alle loro problematiche..
    Di Zizek avevo sentito parlare, ma non ho letto niente per poter esprimere una opinione o giudicare le idee e l’opera.
    Mi pare che fosse bravissimo nel dissacrare le ideologie e ciò sarebbe sufficiente per approfondirlo.
    Leggo su Wiki che come ricercatore alla facoltà di Sociologia dell’Università di Lublijana lavorerebbe a un progetto di ispirazione lancaniana su ” Il ruolo dei fantasmi inconsci nel processo di formazione dell’identità slovena”.
    Se si parla ancora di identità slovena in Slovenia…qualche problema lo hanno ancora sulla loro molto fresca identità!
    L’orticaria ce l’hanno loro, non io!

    Sylvi

  2. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    Ho “visionato” con molto interesse il libro per tre/quattro anni per le vacanze che le Suore hanno assegnato a mio nipote nella Scuola Materna privata di Trieste..
    Impegnativo sia per il piccolo che per i suoi genitori che devono seguirlo!
    Ho anche visionato quello assegnato agli alunni di seconda elementare della stessa Scuola legalmente riconosciuta.
    Non fanno sconti le suorine, e a settembre controlleranno pagina su pagina.
    E non farò sconti nemmeno io a mio nipote sfortunato frequentatore della scalcinata scuola pubblica.
    Povero piccolo…ha portato a casa una pagella infarcita di 10/10 dei loro!!!….9/10 in friulano!!!
    L’ho perdonato…lui!!! non le maestre!

    Sylvi

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    l’insalata invernale a casa mia veniva preparata mescolando tutte le verdure crude invernali (tra le quali diversi radicchi o cicorie) unite a barbabietole (ovviamente precotte) ed a patate lesse appena tolte dal fuoco e quindi ben calde.
    Ci si potevano aggiungere uova sode o tonno a scelta.
    Io la trovavo una squisitezza e funzionava da piatto unico.
    Poi ognuno ha i suoi gusti personali. U

  4. caino
    caino says:

    Caro Cerutti Gino,
    dove sia finito “Faust” io non lo so.
    Starà votando con i 5S, una testa un voto.
    Tante teste e i risultati si vedono.

    caino

    • Cerutti Gino
      Cerutti Gino says:

      Spero comunque che sia vivo e vegeto.
      Questo conta, il resto le reputo quisquilie, pinzellacchere.
      Un caro saluto
      C.G.

  5. sylvi
    sylvi says:

    E se volessimo parlare di politica e di partiti di che cosa dovremmo parlare?
    La dx ha preso provvisoriamente qualche Comune, a spese della sx che ha evitato la debacle a spese dei 5 stelle che hanno imparato anche loro la “bellezza” del dividersi in correnti e sottocorrenti.
    Insomma niente di nuovo sotto il sole! Però fanno tutti un po’ schifo!
    Prodi avrebbe voluto fare il vinavil, …e si che avrebbe dovuto capire la lezione del con chi aveva a che fare quando per ben due volte lo mandarono, i SUOI, a casa per far vincere la dx, come avvenne.
    Ma sì, i D’Alema , i Bersani, i Speranza ecc. giochino col giocattolo nuovo…li vedremo alle politiche!
    Renzi? Ha preso due milioni di voti alle primarie ed è legittimamente Segretario del PD.
    Aspettiamo le politiche per sostituirlo. O no?
    O faremo tutti come gli astensionisti e poi…chissà!
    Il Belgio, la Spagna sono stati a lungo senza governo, e si sono trovati benissimo!!!

    Tiriamoci su il morale, e anche lo stomaco, con un “puccetto” adatto a tutte le stagioni.
    Mio figlio mi ha portato dalle foci del Po alcuni sacchetti di cozze e vongole, ma si trovano anche da qualsiasi pescivendolo.
    Oggi Cozze a modo mio.
    I mitili cultori tendono a venderle pulite, ci sarebbe caso mai da togliere quel piccolo “fieno” che viene via con uno strappo secco.
    In una pentola larga e alta faccio soffriggere uno o due spicchi d’aglio e uno o due peperoncini, ( secondo i gusti). Aggiungo per ogni kilo di cozze una bottiglia di passata di pomodoro. Lascio sobbollire per 10′ cr. Aggiungo una bella manciatina di tutti gli aromi che ho in casa ( timo, origano, maggiorana, basilico verde e rosso…).
    Vi getto a fuoco vivace le cozze, copro e scuoto la padella, bagno con uno spruzzo generoso di pinot grigio e un pugnetto di pane grattato.
    Lascio asciugare il vino e controllo che le cozze siano aperte.
    Ora, o mi faccio il pucetto, tocjo in friulano, con il pane e le cozze, oppure avrò cotto gli spaghetti e gettati in pentola a insaporire. Fate voi!

    Ps per caino.

    Ho passato la mattinata in un magazzino all’ingrosso di libri scolastici.
    Che goduria vedere come evolvano e si arricchiscano di idee le case editrici!!! Direi che il loro lavoro è inversamente proporzionale a quello dei nostri ministri della PI.
    E anche alla faccia di insegnanti e dirigenti rossi di pelo e di cuore!!

    Sylvi

  6. caino
    caino says:

    X Sylvi

    Che la “didattica” dei “libri” scolastici sia migliore, ma molto migliore di quella dei nostri tempi ,sono anni che lo affermo.
    Viene da chiedersi se poi qualcuno li legga.
    In primis i genitori ,affetti da analfabetismo di ritorno-
    Poi è questione di “interessi”.
    Per la mia modesta esperienza , trovo però che ad aver fatto un salto di qualità sia stata la didattica scritta scientifica scritta.
    Infine devo dire che i “processi di apprendimento” siano diversi da persona a persona, tanto che “per assurdo” servirebbe un insegnante per ogni alunno.
    Prendiamo ad esempio il caso personale.
    Ad ottobre io avevo già letto almeno due volte il libro di storia ,mentre quelli di matematica erano perlopiù intonsi.
    Certo ,alla fine del ciclo primario sapevo, avevo un concetto di perimetro ed area, più complicato era il concetto tridimensionale di volume, ancora più astruso quello di densità. Tutto ciò a dimostrazione che la Terra è piatta ed immaginarsi che noi percorriamo delle superfici curve anche quando siamo in piano è difficile.
    Un po’ quello che succede oggi nella vita quotidiana per molte persone : ” immaginare il mondo ,oltre il confine del proprio orizzonte è dura , richiede sforzo ,ci si accontenta di quello che i nostri sensi percepiscono nell’immediato.
    Ancora più difficile è avere una coscienza critica dei fatti del mondo (quelli oltre orizzonte come dicevo.
    Metterli in fila, ordinarli ,ci si accontenta di quello che ci dicono i giornali e gli esperti .
    Passi per le scoperte scientifiche ,per il resto siamo rimasti agli “sciamani”, direi molto evoluti ormai .
    Ci hanno abituati all’ordine dei perimetri e delle superfici piane ,ove i confini sono ben delimitati e le linee anche curve , ben delimitate…e pensare che invece la natura è fatta a “quanti” è dura da percepire.
    Mah ! a volte mi viene il dubbio che per molti sia più comodo descrivere il Mondo socio-politico con perimetri ed aree, passare ai volumi si rischiano “rivoluzioni ” sgradite” a chi comanda .
    Sarà forse per questo che “oggi ” in politica”, hanno successo i venditori di perimetri ed aree ?

    caino

Trackbacks & Pingbacks

  1. […] del debito dei paesi poveri, l’unico che su questo tema si è pronunciato ufficialmente, come scrive l’ex sottosegretario all’economia Mario […]

I commenti sono chiusi.