Dove ci porta il liberismo economico, l’ultima ideologia ottocentesca rimasta in vita e purtroppo tuttora egemone

Stato e mercato: una contrapposizione non obbligata

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

La Banca Centrale Europea ha deciso di rilanciare alla grande il suo Quantitative easing nella speranza di far crescere l’inflazione al 2% e di far aumentare investimenti e crescita. Ha portato i tassi di interessi a meno 0,4% per i depositi effettuati dalle banche presso la Bce. L’intento è quello di dissuaderle dal ‘parcheggiare i soldi’ nei forzieri di Francoforte invece di indirizzarli verso l’economia reale.

Draghi ha annunciato anche nuovi crediti alle banche al tasso di meno 0,4%. per la durata di 4 anni In altre parole esse restituiranno meno di quanto hanno ottenuto. Si vuole portare inoltre da 60 a 80 miliardi di euro al mese l’ammontare per acquisti di obbligazioni pubbliche e private, suscitando in verità critiche per l’estensione ai bond societari.

Di fatto si intende continuare con la politica fallimentare finora attuata. Se ne aumenta le dimensioni e si continua a considerare il sistema bancario l’unico referente, ignorando che esso è più interessato a coprire i propri buchi di bilancio che a sostenere investimenti e imprese. I dati e i fatti degli anni passati sono rivelatori e inconfutabili. Non si tratta di un’opposizione preconcetta. Di ideologico c’è invece la fede cieca negli automatismi monetari e finanziari. Si sostiene che i tassi di interesse bassi e una liquidità crescente andrebbero automaticamente a finanziare gli investimenti.

E’ lo stesso atteggiamento ideologico imposto dalle economie dominanti del G20, quella americana, quella europea e quella giapponese. A Shanghai è stata presa la decisione di fare crescere gli interventi nelle infrastrutture sia in termini quantitativi che qualitativi. Le Banche di Sviluppo regionali sono state perciò invitate a preparare progetti ambiziosi e di alta qualità anche per attrarre settori della finanza privata verso la concessione di prestiti di lungo termine. Al prossimo summit del G20 allo scopo dovrebbe essere creata una ‘alleanza globale di collegamento infrastrutturale’.

Gli intenti ci sembrano positivi anche se preoccupa la mancanza di attori capaci di realizzarli. Le banche centrali creano liquidità e si aspettano che “il mercato” la porti verso gli investimenti. Il G20 propone lo sviluppo infrastrutturale ma si aspetta che sia sempre “il mercato” a finanziarlo. Cosa succede se il ‘dio mercato’ non funziona secondo le aspettative, come è successo negli anni passati?

Il liberismo economico, l’ultima ideologia ottocentesca rimasta in vita e purtroppo tuttora egemone, invita a non intervenire, a lasciare che sia solo il mercato con le sue leggi a rilanciare la ripresa e a ristabilire un equilibrio virtuoso. Noi riteniamo che questa non sia la strada obbligata. Occorre un ‘different thinking’.

Gli esempi storici più vicini e simili a quelli dell’attuale crisi globale ci indicano strade e prospettive differenti e alternative.

Si pensi al ‘New Deal’ del presidente americano F. D. Roosevelt quando, per uscire dalla Grande Depressione del 1929-33, egli lanciò il vasto programma di investimenti infrastrutturali e di modernizzazione tecnologica. Dopo avere messo sotto controllo e neutralizzato la finanza speculativa, egli favorì la creazione di nuove linee di credito e nuovi bond del Tesoro per finanziare importanti progetti, utilizzando anche il veicolo delle istituzioni bancarie statali . Di fatto si trattava di uno dei primi esperimenti riusciti di Partenariato Pubblico Privato. Lo Stato era la guida, il finanziatore e la garanzia della continuità e della riuscita dei progetti mentre le imprese private, non solo quelle statali, erano impegnate nella loro realizzazione.

Oggi invece, nonostante quasi 8 anni di vani tentativi per portare l’economia e la finanza globale fuori dalle sabbie mobili della recessione, la parola Stato resta uno dei grandi tabù. Non si tratta di proporre un ritorno allo statalismo pervasivo ma di trovare soluzioni razionali. Se il mercato da solo non basta occorre che la politica di sviluppo e di crescita sia guidata dagli Stati. Del resto la programmazione economica e la pianificazione territoriale spettano allo Stato.

Nel mondo non c’è stato soltanto la pianificazione quinquennale dei Paesi socialisti, ma anche la ‘planification indicative’ di Charles De Gaulle e in Italia l’esperimento positivo dell’IRI nella ricostruzione del dopoguerra. In Francia l’economia dirigista, il piano di orientamento in lotta contro le inevitabili tendenze alla burocratizzazione, cercava di mettere insieme le varie componenti sociali ed economiche del Paese evitando che esse si neutralizzassero tra loro. Il ‘Commissariat au Plan’ doveva definire le priorità nazionali e, attraverso i momenti della concertazione, della decisione e della realizzazione, lavorare per creare un’armonia di interessi superando certe derive corporative.

Si pensi che negli stessi Stati Uniti, patria del liberismo economico imperante, certi settori delicati, come quello militare, sono ancora guidati dallo Stato ma con il contributo essenziale delle imprese private ad alta tecnologia.

In una economia sociale di mercato la collaborazione pubblico-privato dovrebbe essere una costante, un impegno per i governi e per gli stessi operatori privati.

*già sottosegretario all’Economia **economista

75 commenti
Commenti più recenti »
  1. caino
    caino says:

    C’E’ POCO DA FARE!

    Domanda intrigante ,quella che pongono Lettieri e Raimondi.,purtroppo i rimedi proposti sono al solito “timidini”,se non addirittura obsoleti.
    Si parla di un generico ritorno al “piano”, si cita nientemeno che De Gaulle, Il Keynesismo di Roosvelt,,
    L’ex Urss, e a questo punto ,dico io, perché non citare pure Fascismo e Nazismo ,che nello stesso periodo storico , ricorsero pure loro a politiche di piano.(L’IRI nacque allora , non dimentichiamolo)
    Dico questo, non certo in chiave nostalgica.
    Dico questo ,perché non intravvedo nulla di nuovo e nemmeno di efficace, oggi, nelle proposte e nelle denunce sopra menzionate.
    Politiche di piano, le ripropose nel primo dopoguerra pure Polany.
    Si giunge infine alla riproposta di una “sana” collaborazione tra pubblico e privato, già sentito…decenni fa..

    Ma oggi, perché non ammettere onestamente , che tutto ciò non è più possibile !
    Spero di poter ritornare su questo argomento ,quando il tempo me lo consentirà, infatti i due autori dovrebbero rispondere ad una sola domanda :stante l’attuale globalismo economico, il livello della tecnologia e della produzione ,dove diavolo risiede la produzione del soprappiù o plus valore, che ha consentito allo Stato tramite la redistribuzione e pure l’investimento , di proporre le politiche di Welfare e sostanzialmente il riformismo politico , in un determinato periodo storico ?
    Del liberalismo non vale nemmeno parlare, perché mi pare che di” quello” di cui parlano gli autori, sia già morto e sepolto da parecchio.
    Oggi c’è ben altro in gioco, possibile che nessuno se ne accorga.
    Certo pensiero economico ancor cammina, ma è già morto.

    caino

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  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Petersays: 20 marzo 2016 en 19:08. Ma a me pare ovvio che la colpa delle sconfitte raramente venga data ai generali.
    ——————————————————-
    Caro Peter, io non ricordo generali inglesi, tedeschi o americani che abbiano incolpato di una sconfitta io loro soldati. E neanche russi, se ci penso. U.

    Rispondi
  3. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Lei stesso ha detto nel blog precedente che le truppe tedesche vennero accusate di aver perso la prima GM; ed snche ufficiali di rango inferiore.
    I russi combattevano sempre in condizioni pietose, prendersela coi soldati avrebbe portato ad una guerra civile, come del resto accadde durante la prima GM, che i russi persero.
    Anche gli inglesi avevano tradizioni molto conservatrici, illustrate bene nei film ‘for God and country’, e ‘Gallipoli'; direi, senza saperla troppo lunga, che gli unici che non la facevano passare troppo liscia ai generali perdenti erano gli americani, a partire dalla guerra di Secessione come minimo. Dubito molto anche dei francesi.
    Comunque, cio’ che volevo dire era che accusare lo stato maggiore equivaleva a prendersela col re, il governo e la elite delle classi dirigenti, i quali non potevano cavarsela con semplici scuse e frasi come ‘era tutta colpa di Cadorna’, o ‘Von Moltke’, o chi per loro. Nelle battaglie navali era un po’ diverso.

    P.

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  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    Vi faccio notare che Hitler diede la colpa della sconfitta in guerra della Germania all’intero popolo tedesco, al punto da non ritenerlo più degno di esistere e ordinare pertanto mi pare a Von Speer di distruggere il più possibile ciò che restava della Germania. Altro che dare la colpa ai generali!
    pino

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  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    non ho mai scritto che le truppe tedesche siano state accusate di aver perso la guerra; l’ha poi fatto, ed ingiustamente, il povero Adolf ma quello era anche mica poco fuori.
    Inglesi ed americani non l’hanno mai detto, men che meno dopo Gallipoli, dove i soldati hanno veramente dato tutto se stessi.
    Vada a leggersi quel che Cadorna e lo stato maggiore ittagliano han detto dei loro propri soldati, che per altro non si erano mai risparmiati in attacchi sanguinosissimi e senza alcuna speranza di vittoria. Non ho mai letto analoghe dichiarazioni, neppure dei francesi che da questo punto di vista sono stati assai poco corretti. Tra parentesi nessun esercito ha fucilato tanti propri soldato come il nostro: un altro barbarico retaggio romano, direi.
    Nessuno obbliga uno stato maggiore a dare delle colpe, potevano anche star zitti, proprio come han sempre fatto gli inglesi. Anche perché incolpare i propri soldati e il massimo dell’incapacità proprio sul piano tecnico, visto che un buon generale parametra la propria condotta militare sulle caratteristiche dei propri soldati e non mai viceversa. Evidentemente non si può chiedere a soldati analfabeti di usare dei computer.
    Questo fatto, apparentemente banale, dà un’immagine assai rappresentativa di come funzionano i paesi nei quelli rispetto per il cittadino, in armi oppure no, è assai basso. Che è l’eterno problema dell’Ittaglia.
    Un saluto U.

    Rispondi
  6. Peter
    Peter says:

    Attacco a Bruxelles, incredibile. Nel cuore dell’Europa, di nuovo dopo appena 4 mesi.
    Diventato molto problematico non solo viaggiare in aereo, ma persino usare stazioni in grandi citta’, o anche solo normali trasporti urbani come metro e bus. Ed appena pochi giorni dopo che avevano finalmente catturato l’unico attentatore superstite della strage di Parigi dell’ottobre scorso, il che aveva lasciato bene sperare che gli ideatori del massacro sarebbero stati presto trovati.

    P.

    Rispondi
  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Abdeslam è stato nascosto nel suo quartiere per quasi sei mesi, un record da Totò Riina! Una cosa su cui riflettere approfonditamente.
    Una società, per non parlare di uno stato, si difendono sempre e comunque. Però a me piacerebbe anche che si cercasse di capire perché mai proprio ora, perché proprio in Francia e Belgio, perché in questi modi così spietati e ripetuti.
    Perché solo capendo si possono trovare risposte e rimedi.

    Rispondi
  8. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    a me la lettura sembra abbastanza semplice, complesso sarà uscire e mi pare che escluse le solite “imbecillità” populiste da fascio -legaioli et similia, (già mi pregusto la Santadechè e La russa ,Salvini)in quanto non mi sembra che dal Cappello escano soluzioni a medio e lungo termine.
    Guardando alla Genesi del problema mi sembra che più che Un Solo Cappello, vi siano un mare di Cappelai Matti,che si guardano ai “cazzi ” di casa propria, più che a cominciare a risolvere il problema.

    In merito alle classi diggerenti italiote , ai generali ect,ect bisogna riconescere che almeno i liberali piemontesi un merito se lo sono conquistati con la Legge Siccardi, e quella sulle Guarentigie.
    Pensa che alla fine del 700 al paesello che tu conosci, si contavano ancora una settantina tra frati, fraticelli e fratacchioni.

    caino

    Rispondi
  9. Peter
    Peter says:

    Sara’, ma io temo che lo abbiano fatto perche’ hanno potuto farlo. Ce la avranno pure coi francesi e per estensione coi belgi, ma se potessero colpire Roma o Monaco, o Londra, o Berlino, lo farebbero sicuramente.
    La intelligence belga fa un po’ pieta’, almeno cosi’ dicono i francesi. L’attacco a Parigi si sarebbe potuto sventare se i belgi a suo tempo avessero comunicato ai francesi delle informazioni molto importanti.
    Su cui loro ‘sedevano’ senza fare un caxo.
    Il che e’ purtroppo una falla di EU sfruttata dal Brexit britannico, ‘restare in Europa non previene il terrorismo, come Parigi dimostra’. Ed ora anche Bruxelles.
    Molti terroristi islamici nel mondo sono pero’ britannici.
    Temo che a mali estremi occorreranno, in Europa, estremi rimedi.

    P.

    Rispondi
  10. Peter
    Peter says:

    Ho come il presentimento che molte persone di una certa ‘fede’, e di certe citta’ o quartieri, verranno presto dislocate in altre zone. Sempre nell’ambito degli stessi stati di residenza.

    P.

    Rispondi
  11. caino
    caino says:

    Saremo veramente felici se Peter, ci volesse illuminare sugli estremi rimedi.
    Già c’è un’illuminazione ..ma la conosciamo :Deportazione , ghettizzazione , e soluzione finale, purché i costi non superino le compatibilità di bilancio ?

    caino

    Rispondi
  12. caino
    caino says:

    Propongo una soluzione : Quando e se ci arriveranno in Italia con il bel tempo, dalla Libia nuove ondate, li intercettiamo al largo ,li portiamo fuori dalle 12 miglia nautiche UK, li forniamo di gommoni e si torna a casa.
    Ci costerà un po’ , ma almeno rendiamo partecipe anche UK, è un estremo rimedio , ma plausibile, proprio perché estremo.

    caino

    Rispondi
  13. sylvi
    sylvi says:

    - Se ragazzi non hanno più l’istinto alla sopravvivenza e non temono la morte.
    – Se non hanno maturato un serio e naturale impulso a muoversi, a girare, a conoscere , anche andando contro la famiglia e la Moschea.
    – Se sono rimasti , pur nella grande metropoli, prigionieri di un angusto ambiente familiare e sociale.
    – Se la scuola chiude anzichè aprire…

    Insomma mi piacerebbe sapere il tasso di scolarità dei terroristi che si scoppiano!
    Chi li guida è un altro discorso.
    Infine, non ininfluente, l’intelligence che li combatte, o dovrebbe, può, volendo, disporre di personale istruito, informato, aggiornato e operativo. Succede?
    Io non credo che questa sia una guerra, non nell’accezione del termine.
    E’ vero che nella IIGM si bombardava a dx e a manca, ma per lo meno c’erano le sirene e i rifugi.
    Ora le metro sono diventate trappole mortali.
    Credo che per battere i terroristi criminali bisogna usare le loro stesse armi.
    Si potrebbe cominciare con lo studio approfondito del Corano, quello più radicale, e applicarlo all’incontrario, senza tanti se e tanti ma delle anime belle che predicano la pace, la solidarietà e l’accoglienza a tutti i costi.
    Ecco a mali estremi, estremi rimedi.

    Oppure? Potremmo, in Italia, inviare tutti i migranti sulle coste del Salento.
    Che se la vedano i parenti di Peter!
    Vado…vado!

    Ps un pensiero per tutte quelle belle ragazze perite in Catalogna.
    Loro sì, volevano volare, sognare e vivere.

    Sylvi

    Rispondi
  14. Peter
    Peter says:

    Giammai, signora Sylvi, semmai dal Salento li mandano da voi, ‘in Europa’….
    Scherzi a parte, io non parlavo esattamente di immigrati o rifugiati, mentre lei e CC seguite una interessante equazione, immigrati musulmani uguale attentatori, che io non facevo. Anche se in effetti almeno uno degli attentatori a Parigi era siriano. Il vero problema sono giovani di seconda o persino terza generazione, pochissimo integrati nelle societa’ che li ospitano, o meglio in cui sono nati o arrivati da bambini.
    L’assessore alla cultura a Molenbeek e’ una signora di Bari, mi pare insegnante, che vi risiede da oltre 20 anni. Anche lei parla di integrazione, ma quale?! Le societa’ europee non sono ‘cristiane’ se non per retaggio o tradizione, sono laiche ovvero secolarizzate. Cio’ le rende aperte verso la diversita’ culturale, ma Integrare ‘gli integralisti’, scusate il pun, non e’ possibile. Le moschee non sono sempre semplici luogo di culto, sono spesso luoghi dove si predica il fanatismo.

    P.

    Rispondi
  15. caino
    caino says:

    Caro Peter,

    la mia era una “battuta”, in quanto l’equazione migrante uguale terrorismo non sono certo io a farla.
    Mi pare che in Italia ,almeno, ai fini di una “corretta” manciata di voti, siano da tempo gli alter ego dei buonisti a farla, con il solito metodo di solleticare “la pancia” più profonda dei benpensanti ,vera base di massa, che non sono né buoni ,né cattivi, ma sinceramente adusi a farsi i cazzi propri, nella più chiara trazione italiana.(salvo qualche volta piangere e lamentarsi se tocca a loro )
    Solo che di manciata in manciata, finisce magari che qualche” brava” persona, si ritrova a “dover ” prendere soluzioni” drastiche”.
    Come disse quel tale,la Storia non prevede mai nulla, ma non insegna nemmeno mai nulla.

    Salvo che ciclicamente , si scrivono poi romanzi , in cui madri piangono i figli,orfani si rammaricano di non aver mai conosciuto i padri,rovine ,dolori si accumulano e poi ci saranno i nuovi revisionismi e i nuovi benpensanti.ma non è detto che anche questa volta finisca così.

    Ormai caro Peter, come vedi, basta un colpetto ,una battutina , ed escono tutte le soluzioni drastiche che vuoi.

    caino

    Rispondi
  16. caino
    caino says:

    Caro Peter,
    uno dei più interessanti metodi della Scienza è stato quello di proporre analogie, nel tentativo di interpretare fenomeni di cui ancora non si conoscevano le cause.
    Mi riferisco per esempio a Maxwell uno dei figli più grandi delle terre albioniche.

    Ora mio caro, non so che età tu avessi ai tempi del terrorismo in Italia.
    Vi era il cosiddetto terrorismo rosso e quello nero.
    L’uno mirava ai “singoli” ,l’altro detto anche terrorismo di Stato, compiva stragi di massa, come quelle odierne.
    Quale era lo scopo finale ?
    Forse il semplice gusto del massacrare ,poiché i protagonisti , ovviamente andavano dal droghiere sotto casa a procurarsi inneschi ed esplosivi ed organizzazione logistica o” altro” ?
    La risposta te la lascio volentieri.
    Ovviamente l’analogia non risolve tutto, infatti ci sono differenze tra fenomeni, come ben sai per anni si pensava che elettricità e magnetismo, fossero fenomeni diversi ed in realtà si presentavano anche ad occhi esperti come fenomeni con differenze notevoli.
    Finché, guarda un po’,’ si scopri che la causa era una sola L’elettromagnetismo.

    caino

    Rispondi
  17. caino
    caino says:

    IO NON CONTO NULLA…

    Io non conto nulla, ma …
    Proprio ieri, quando le notizie da Belgio erano ancora confuse, scopro che era stata aperta una nuova libreria.
    Amo recarmi in una libreria, vi giro dentro a casaccio, e quasi sempre compro un libro, il meno costoso, di questi tempi è d’obbligo.
    Quasi sempre per una sorta di fortuna, che chissà perché non si verifica quando gioco al super enalotto, visto che la frequenza è circa la medesima, azzecco buona” roba”.

    Ieri:” L’Islam è una minaccia. Falso!” autore Franco Cardini ed La Terza 10 euri.
    Una sorta di Bignami, però ben scritto, con una marea di informazioni, quasi fosse una buona guida turistica.
    Ora Franco Cardini è personaggio che si direbbe alquanto “controverso”, anche per il suo passato giovanile, ma ciò non toglie che sia un affermato Medievista e Storico delle Crociate.
    Io dico: almeno uno che parla sapendo quel che dice, dopo aver studiato parecchio.
    E’ altrettanto evidente che il solo fatto di aver studiato a fondo una materia, non garantisce di per sé la verità, ma almeno elimina buona parte dei dubbi che sorgono, quando pontificano i frequentatori di bocciofile che si accompagnano con i quartini od anche grappini di prima mattina.
    Del libro non ne voglio parlare anche perché di riffa o di raffa , bontà mia ,molte le conoscevo e molte altre le intuivo, mi limito a consigliarvi questa lettura :
    http://www.francocardini.it/minima-cardiniana-113/#more-372
    Almeno ci si diverte.
    caino

    Rispondi
  18. Peter
    Peter says:

    x CC

    Servizi deviati e stragi di stato, oggi, in Francia e Belgio, insinua lei?
    No, avanti il prossimo.
    Quanto alla minaccia islamica, io non sono paranoico su di essa, tenendo conto che conosco molti islamici e di solito andiamo d’amore e d’accordo. Gli estremisti saranno una minoranza. Ma al momento sono un problema serio e reale, da non sottovalutare, e da combattere con molta durezza.
    Per quello che vale, a Napoli ho visto piccoli esempi di integrazione reale. ‘Stranieri’ dall’aspetto, e probabilmente islamici, che parlavano in perfetto…napoletano. Cioe’ italiano con forte accento locale. Con alcuni di loro, in un albergo, parlavo d’istinto in inglese (erano bengalesi in apparenza) alche’ la receptionist ‘italiana’ (cioe’ bianca) mi disse un po’ seccata ‘guardi che parlano italiano, sa?’, allora mi scusai e pasai all’italiano.

    A proposito, la Laterza (mi pare di Bari) si chiama appunto Laterza.

    Saluti

    P.

    Rispondi
  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Io avrei qualche dubbio sul fatto che tutti questi attentatori abbiano un basso livello scolastico o culturale: vengono da paesi nei quali i dieci anni minimi di scolarizzazione sono ormai acquisiti da decenni. Ed in sistemi scolastici decentemente funzionanti.
    A me pare che una delle ragioni delle loro svolte integraliste sia la sostanziale non integrazione nella quale vivono unita a bassissime possibilità di miglioramento economico. Mi sembrano tutte persone appartenenti o vicine al lumpenproletariat [la voce Sottoproletariato di WP porta testualmente: “Gli studi sociologici riguardanti il sottoproletariato hanno evidenziato una serie di elementi caratterizzanti, quali l’incapacità di organizzarsi politicamente e socialmente, la mancanza di un potenziale rivoluzionario, l’assenza di mobilità sociale, la disorganizzazione e caoticità quotidiana, una disoccupazione cronica, l’essere possibile serbatoio di manovalanza della malavita e di bracci armati di terrorismi politici come il fascismo e il nazismo”.
    Un altro motivo mi sembra legato alla perenne frustrazione cui sono sottoposti i paesi arabi da un par di secoli, cioè dall’inizio della politica coloniale moderna del primo Ottocento. Accadimenti che si sono aggravati dopo la prima guerra mondiale e dei quali la questione palestinese ha una grandissima parte.
    Le recentissime fallimentari politiche franco-inglesi nei paesi arabi del Mediterraneo hanno ulteriormente peggiorato la cosa a prescindere dalla recente migrazione di milioni di persone diretto prodotto di una guerra civile provocata proprio da quelle politiche.
    A me sembra che gli europei le grane se le vadano a cercare con grande superficialità, come se gli altri fossero entitées negligeables da poter utilizzare a proprio piacere. Mi sa chele cose non stanno esattamente così.
    Quel che mi stupisce sempre molto è la perenne incapacità degli occidentali a legare la reazione degli altri a quel che loro stessi han fatto per provocarla, addirittura in tempi recentissimi.
    Non sono solo gli italiani ad aver cattiva memoria.
    Un saluto U.

    Rispondi
  20. caino
    caino says:

    Lei caro Peter,
    stravolge e non so per quale motivo, se perché non comprende o altro.
    Mi sembrava ovvio che eventuali analogie non fossero quelle da lei indicate..
    Mentre invece è evidente che il terrorismo abbia una unica strategia, seminare odio e terrore ,paura sconcerto generalizzato, favorendo l’insorgere di sentimenti revanscisti ed irrazionali nella pancia degli strati meno acculturati delle persone, fornendo spazio a movimenti politici che si nutrono di tali sentimenti irrazionali.
    Le conseguenze di ciò ,potrebbero essere alla lunga uno scontro generalizzato che in quel caso sì,che porterebbero Masse islamiche nelle braccia del “Califfo”
    Si ricordi mio caro, che non molto tempo fa, decine di migliaia di tedeschi marciarono compatti con stampato nei cintole “Gott mit uns”,senza essere islamiste , ma proveniente da una delle culture più progredite dell’area dell’ex Sacro Romano Impero ,detto anche Impero Romano Germanico.

    caino

    ps la smetta di fare lo” spiritosello,” nel correggere errori di scrittura, ma visto che sovente insiste su questo piano, direi che a Lei si possa affibbiare la qualifica di “povero untorello”, che sono sicuro dall’alto della sua scienza universale, comprenderà benissimo. Ne sono certo.

    Rispondi
  21. caino
    caino says:

    Per non dimenticare..!!

    edia/24-marzo-1976-40-anni-fa-il-golpe-militare-in-Argentina-Vi-racconto-mia-sorella-Marie-Anne-Erize-desaparecida-9fb85df8-5dc1-4db6-8118-7a53d6eae29f.html

    caino
    capisco che per certi menti ,se l’erano cercata. Direbbero..

    Rispondi
  22. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    ti invio questa piccola conferenza adatta ad un capobidello ,sicuro di farti un favore.

    http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=24468

    E’ anche un’occasione per una breve distrazione se vuoi: Tanti anni fa presentai il conferenziere del video ad una platea di ascoltatori, gli sostenni poi il microfono mentre innanzi al pubblico faceva rompere cucchiaini alla Uri Geller,con la manipolazioni delle mani.
    .
    Mi divertii moltissimo.

    un saluto
    caino

    Rispondi
  23. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    wumingfoundation mi ha incuriosito e sono andata sul blog: ho trovato ciò che mi aspettavo!
    Vado ai precedenti: tempo fa mio marito è tornato a casa con L’armata dei sonnambuli di Wu Ming non so che numero.
    Aveva avuto una botta delle sue solite curiosità.
    Mi invitò a leggerlo, scorsi qualche pagina e glielo restituii.
    L’unico sforzo che feci fu andare su Wiki per capire chi erano questi innominati.

    Mino non me ne parlò più, perciò sospetto che non deve averlo entusiasmato!
    Non ci avrei più pensato a questo collettivo, diciamo così, schierato un po’ a sx se non avessi letto oggi sul Messaggero un loro intervento a Udine , assieme ovviamente alla Kersevan a proposito di una foiba di cui si parla sulle colline del Collio. Non sul Carso.
    Nel ’45 nella zona, scomparvero centinaia di civili, fra cui le maestre fasciste e molte altre donne e di cui nessuno seppe più nulla. La vox populi sosteneva che erano stati fatti fuori dai garibaldini, che da queste parti furono piuttosto vivaci e attivi.

    L’ANPI insorse, ..-.tutte menzogne per gettare fango sulla Resistenza-.
    Un ricercatore non domo arrivò fino agli archivi della Farnesina, qualche Sindaco spulciò i registri anagrafe del tempo. E trovarono: documenti- elenchi che riflettevano la vox populi.

    Perchè adesso? Forse perchè era tempo che si capisse,
    Prima c’era il Silenzio? Ricordi?
    Ma che c’entrano la Kersevan e i Wu MIng accorsi a smentire persino gli archivi dello Stato?
    Sono venuti in soccorso dell’ANPI , a strepitare che ” ci vuole cautela, perchè l’autenticità di un documento, non implica l’autenticità del contenuto (sic!). Se un documento viene trovato in un archivio rinomato, non per questo dice il vero, nè il suo contenuto ha alcun “sigillo” di garanzia.
    Bisogna inserirlo nel contesto delle conoscenze e delle acquisizioni storiografiche dell’argomento”
    Chiuse le virgolette.E non faccio commenti su certa sx che ha sempre riconosciuto solo i documenti che le facevano più comodo!!!
    Da più di un mese il Messaggero scrive sulla vicenda e pubblica lettere indignate dell’ANPI alla quale deve fare maledettamente male un callo che credeva addormentato!
    Non ne avrei scritto se non fossero intervenute le truppe di sostegno!

    Sylvi

    Rispondi
  24. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,

    stai parlando della famosa Foiba mobile?
    Stai parlando della zona del Collio dove a quanto si dice, non pare esservi Grotte carsiche o foibe ?
    Stai parlando del famoso ricercatore “mai domo” ?
    Chi è costui ?
    A meno che.. stai parlando forse del famoso “pozzo” contenente cadaveri?
    Pensa che dalle mie parti si parla ancora” VoX populi” dell’oro dei celti, nascosto nelle colline.

    un saluto

    caino

    Rispondi
  25. caino
    caino says:

    Dimenticavo. Così come hai fatto, “scorri “alcune pagine e ” restituisci”, nessuno ti obbliga a leggere..io mi sono limitato ad indicare a Uroburo un solo brano, che presumo lo interessasse e che trattava tutt’altro argomento.

    caino

    Rispondi
  26. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    ehhh mi pareva! Ti senti con i Wu Ming per concordare le versioni?
    Nel Collio ci sono grotte che tengono regolarmente impegnati gli speleologi, anche in questo caso, anche se 70anni di arature, di riempimenti, con l’ANPI sempre presente e, al tempo, molto potente!
    I documenti ci sono, basta cercare sia negli archivi che sul terreno e soprattutto incrociati.

    Già che ci sei, perchè non ti dai alla ricerca dell’oro dei Celti? Non avrai resistenti celti? Non si sa mai!

    Dici di Peter, ma se si osa toccarti l’ANPI diventi una vipera!

    Sylvi

    Rispondi
  27. sylvi
    sylvi says:

    x Caino

    la Kersevan nega anche le foibe carsiche e quelle istriane. Ha negato le foto degli americani che recuperavano i cadaveri. Queste foto andavano “lette”, mentre quelle esibite dai titini erano il verbo.
    I Wu Ming hanno parlato allo stesso modo sui documenti e le testimonianze rinvenuti.
    Altro che Marc Bloch, questo è il vizietto della lettura storiografica di certa sx!

    Sylvi

    Rispondi
  28. caino
    caino says:

    Ma mia cara ,
    io ho contestato Peter, per un suo vizietto congenito, in genere lo fa con te che hai messo Varese in Piemonte.
    Dopodiché Peter non mi pare assolutamente una Vipera.
    Io con i WU Ming non mi consulto affatto, nemmeno li conosco, mi limito a leggerli .
    Se vogliamo, visto, che non hai risposto alla domanda più importante e cioè chi è questo “Santo mai domo”,ti dirò che al massimo può essere Contropropanda a Propaganda.
    Sai tu contesti la Kervesan quindi è legittimo capire chi sia questo novello storico mai domo.
    Sai, da dove viene…i suoi studi passati , per chi lavora..ectect più che legittimo ti pare ?

    caino

    Rispondi
  29. caino
    caino says:

    AHH dimenticavo, io sono sempre alla ricerca dell’oro dei Celti, sono un appassionato di fiabe , leggende , dicerie..pentole del diavolo ect,ect.,
    Se passiamo alla Storia Locale sono molto più prudente, e ti dirò che qui sono state giustiziate nelle valli parecchie spie e fiancheggiatori , se non ricordo male si trattava di una Guerra, se non sbaglio.

    caino

    Rispondi
  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC e cara Silvy,
    a me, come ho detto altre volte, gli accadimenti alle nostre frontiere orientali nel periodo immediatamente successivo ala fine della guerra interessano abbastanza poco perché li faccio rientrare negli immediati strascichi di una guerra lunga, tormentosa e spesso atroce, e non solo da una parte.
    Tuttavia in una sede che è ormai soprattutto storica i fatti restano e chiedono delle spiegazioni. Chiedono spiegazioni le stragi messe in atto dalle “Camice Nere marziane” come quelle del Regio Esercito, le cosiddette foibe titine, ma anche fatti come quelli di Porzus e quelli illustrati dalla Silvy nei suoi ultimi messaggi.
    Ognuno con le sue ragioni e soprattutto coni suoi accadimenti, perchè tutti questi fatti sono la conseguenza di una catena di comando e quindi di scelte che erano primariamente politiche (e pertanto premeditate e volute).
    Mi ha incuriosito molto la risposta dell’ANPI (che ho sempre giudicato una delle poche istituzioni con un buon contenuto democratico del nostro infelice paese) che sostanzialmente fa un appello all’onor delle bandiere. Conosco abbastanza bene il modo di funzionare degl’ittagliani e dei kommmunisti di matrice russa da sapere che quando si fa appello all’onor delle bandiere si cerca di nascondere delle scomode verità.
    Che i garibaldini alla fine della guerra abbiano ucciso tante persone, soprattutto in certe zone era risaputo (ad esempio nel famoso triangolo della morte in Emilia). Ma che si siano fucilate delle maestre “fasciste” mi giunge nuova e mi sembra una prassi inaccettabile ed indegna perfino in situazioni così drammatiche he come quella della primavera-estate 1945.
    Non voler far luce su questi fatti ancora più che un crimine è un errore, come avrebbe detto Fouché. Tanto più che l’asprezza dei tempi non era un’invenzione ideologica.
    Tuttavia la fucilazione non di una ma di molte maestre solo perchè erano state le maestre di uno stato fascista è un atto francamente ingiustificabile se non all’interno di un’ottica che se non è genocida ci va molto vicino, secondo la normale prassi dei kommunisti di matrice bolscevica.
    Io da un grande partito come il vecchio PCI e dall’ANPI 2015 mi aspetto altro.
    Un saluto U.

    Rispondi
  31. Peter
    Peter says:

    x CC

    Lei, brav’uomo, ha invece il viziaccio di esprimersi in modo volutamente sibillino ed ermetico, per poi inveire contro i gentiluomini o le gentildonne che necessariamente ‘fraintendono’. Diventa molto meno ermetico quando la si fa un tantino incazzare, allora rivela la sua vera natura verace ed inspirata da un atavico amore della terra.

    P.

    Rispondi
  32. Peter
    Peter says:

    Di solito correggo i nomi propri, specie se patentati, anche se in effetti potrei fregarmene, tanto…

    Alcuni ancora pensano che oltre ad una ‘La Terza’, vi sia anche una ‘La Prima’, e ‘La Seconda’. Non scherzo….

    P.

    Rispondi
  33. Peter
    Peter says:

    Come al solito, a fronte di avvenimenti presenti urgenti, gli italiani si rifugiano nel loro dolce, pio e sepolto passato…

    Tendenza in effetti molto forte nei meridionali, per cui vederla florida in almeno tre di diverse zone del nord mi diverte un po’.

    P.

    Rispondi
  34. Peter
    Peter says:

    Io per esempio mi sto leggendo la ‘storia della bruttezza’ del compianto Eco.
    Poi se avro’ tempo mi leggero’ la ‘storia della bellezza’, che giace nel mio scaffale da ben tre anni.
    Dopodiche’ c’avro’ un sacco de cultura, come dicono a Roma.

    P.

    Rispondi
  35. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    normalmente io non prendo per “oro colato” nulla.
    Così spererei facessero i miei interlocutori.
    Pertanto il mio metodo è sempre stato quello di verificare e di sentire più “campane”
    Nel caso in questione poi, direi che esiste un’ampia pubblicistica locale di quelle terre a noi lontane.
    Non ho sollevato di certo io il caso in questione che si è imposto per averti segnalato tutt’altra cosa, da cui attendo risposta (e se non l’avrò poco importa, tutto sommato)
    Da lì è partito un” Pezzo” della nostra cara Sylvi, che evidentemente il solo nome dei Wu Ming deve avergli fatto l’effetto dell’olio di ricino.
    Posso solo fare appello ad eventi avvenuti dalle mie parti ,quando sui gazzettini locali ,assai raramente sono comparse notizie che rinvangavano certi episodi.(rarissimi per la verità).
    Buona cosa è informarsi del giornale e dell’articolista e dei testimoni e delle carte.
    Sai, ogni tanto anche dalle nostre parti vengono avvistati degli UFO.
    Se volessimo approfondire gli argomenti sollevati dalla Sylvi , non parleremo d’altro per mesi
    Sinceramente dal vecchio PCI io non mi aspetto più nulla(anche perché ormai scomparso nelle nebbie della storia) e nemmeno dall’ANPI.
    Sui comunisti bolscevichi ci sarebbe sul piano storico magari ancora molto da dire, anche perché sono stati fatti fuori tutti dagli Stalinisti, così come l’intero movimento internazionalista.
    Sui fatti storici più in generale mi pare invece si concordi a grandi linee.
    Sul revisionismo storico invece mi viene da ridere alla luce dei fatti odierni, che vedono strane alleanze tra gli eredi dello stalinismo (Putin e burocrati) e molti dei nipoti di Salò, ovviamente, come da me sempre sostenuto, le ideologie vanno bene finché non si scontrano con il danè, che ha un potere soporifero peggio dell’etere.
    Sai, poi di questi giorni si ricorda Sarajevo e Srebrenica,ove la lungimiranza dell’occidente diede prova del suo acume nei confronti di una comunità mussulmana, da cui si ricorda partirono i primi Forein Fighters a dimostrazione di quanto sia interessante lo sviluppo delle STORIE.

    caino

    Rispondi
  36. caino
    caino says:

    Caro mio buon Peter,
    ha ragione da vendere sulla Laterza ,farò più attenzione nel futuro.
    Nel frattempo le auguro una buona lettura di modo che la sua già vasta cultura abbia modo di implementarsi ancora.

    caino

    Rispondi
  37. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,

    ..Mi ha incuriosito molto la risposta dell’ANPI

    Sinceramente non so di cosa stai parlando , di quale risposta, fatta dove e a proposito di che, quindi se potessi darmi indicazioni di lettura, così per sfizio personale mi documenterei.

    grazie

    caino

    Rispondi
  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    sembra che il contenuto dell’articolo di Wu Ming sia la tesi che la politica è soprattutto un’illusione.
    Una tesi certo non nuovo ed in certi momenti assolutamente condivisibile: basti pensare al povero Truce, al Banana ed in generale alla politica contemporanea, così dominata dall’apparire.
    A mio modo di vedere però ci sono dei movimenti di lungo o addirittura di lunghissimo periodo nella storia che si muovono in modo non più casuale ma sufficientemente deterministico.
    L’espansionismo di Alessandro e la logica imperiale romana, ad esempio. La costituzione di un impero carolingio unitario ma organizzato con logica feudale e la sua successiva polverizzazione. L’emergere di una burocrazia centralizzata e quindi di una logica centralista. Le caratteristiche del capitalismo, identificate con estrema precisione della letteratura della Restaurazione (ed anche da Tocqueville) e la contrapposizione con le organizzazioni operaie. La prima guerra mondiale, il sorgere dei fascismi e la seconda.
    Certo c’è molta illusione nella politica ma questa serve soprattutto per avere il consenso (il voto) dei cittadini (fin quando l’avremo …). Al di sotto ci sono delle linee di sviluppo molto più stabili. Solo che non è per nulla facile identificarle.
    Un saluto U.

    Rispondi
  39. Peter
    Peter says:

    Wu Ming significa o anonimo, o cinque persone, ma la pronuncia cambia…

    Invece Eco amava un italiano secentesco, peggiore del mio.
    Sileni? Lutulenza? Farragini?
    Vallo a capire.
    E non c’ho manco un vocabolario cartaceo tipo il Devoto-Oli.

    Cosa ve magnate a Pasqua?

    P.

    Rispondi
  40. Peter
    Peter says:

    Pagherei qualcosa per passare Pasqua a Sorrento o anche Napoli, tra vie crucis, processioni, e soprattutto umili osterie dove si mangia benissimo, o anche ristoranti di classe dove non si spende neanche troppo.
    Ricordo con gioia il ristorante-museo Caruso a Sorrento. Una serata indimenticabile, dove ho potuto persino esibirmi a cantare Reginella in napoletano insieme con un chitarrista del luogo.

    P.

    Rispondi
  41. caino
    caino says:

    Caro Uroburo ,
    capisco.

    Riprendo alcune dichiarazioni della Sylvi (le più significative)

    a)Nel ’45 nella zona, scomparvero centinaia di civili, fra cui le maestre fasciste e molte altre donne e di cui nessuno seppe più nulla
    b)Sono venuti in soccorso dell’ANPI , a strepitare che ” ci vuole cautela, perché l’autenticità di un documento, non implica l’autenticità del contenuto (sic!).

    Ora dette così, non si sa di che cosa si parli.
    Centinaia (ripeto centinaia ,nemmeno qualche decina, un vero e proprio pogrom nascosto per anni ) di civili ,perbacco, e nessuno s’è accorto di nulla tra cui le maestre, quante ? Centinaia ,una o due , tre ?
    Nel secondo caso, mi pare che L’ANPI ,non abbia fatto nessuna dichiarazione, ma che sia stata soccorsa, non si comprende da chi e da che cosa.
    Infine l’ultima ” chicca” ,i soccorritori sono venuti non a parlare, ma bensì a “strepitare”

    Senza per questo voler invocare metodi storici, si evince la natura dell’intervento della Sylvi, non v’è nemmeno bisogno di ulteriori commenti.

    caino

    Rispondi
  42. caino
    caino says:

    x Uroburo
    dimenticavo :senza contare che siamo sempre in attesa che la SYlvi ci indichi, chi diavolo sia questo famoso “rucercatore ” mai domo.

    caino

    Rispondi
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