INCREDIBILE MA VERO: IL LUCROSO BUSINESS DELLA BANCHE CHE FINANZIANO LA PRODUZIONE DI BOMBE ATOMICHE

http://www.unimondo.org/Notizie/BNP-Paribas-e-Deutsche-Bank-le-banche-UE-che-piu-finanziano-le-bombe-nucleari-142877

di Giorgio Beretta

Sono sempre loro: BNP ParibasDeutsche Bank. Già ai vertici delle operazioni a sostegno dell’export militare italiano, figurano anche tra i gruppi bancari europei più attivi nel finanziare l’industria degli armamenti nucleari. Sono preceduti solo dalla britannica Royal Bank of Scotland nella lista delle banche europee “most heavily involved” (più pesantemente coinvolte) nel supporto ai produttori di armi nucleari. Lo documenta il rapporto Don’t Bank on the bomb (qui in .pdf) diffuso ieri a livello mondiale dalla campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) di cui la Rete Disarmo è partner italiano.

Il quadro internazionale: primeggiano le banche USA

La ricerca – che è stata sviluppata da IKV Pax Christi Olanda e la società di ricerche Profundo per la coalizione internazionale ICAN – fa seguito ad un’analoga ricerca pubblicata lo scorso anno: riporta le 298 istituzioni finanziarie pubbliche e private(soprattutto banche, assicurazioni, fondi pensione ecc.) che nell’ultimo quadriennio hanno investito circa 314 miliardi di dollari a favore di 27 compagnie ed industrie internazionali coinvolte nella produzione, manutenzione e modernizzazione delle armi nucleari.

La componete più consistente è rappresentata dalle istituzioni finanziarie con sede negliStati Uniti (ben 165 su 298) che sommate alle 9 del Canada hanno movimentato quasi 223 miliardi di dollari. Quelle basate in Europa sono 65 con finanziamenti complessivi per oltre 73 miliardi di dollari; 47 quelle in Asia e Oceania con movimentazioni di oltre 17 miliardi di dollari; le 10 con sede in Medio Oriente hanno operato per 958 milioni di dollari e una in Africa per circa 6,2 milione di dollari. “In altri paesi dotati di armi nucleari – come la Russia, la Cina, il Pakistan e la Corea del Nord – la modernizzazione delle forze nucleari è svolta principalmente o esclusivamente da agenzie governative” – avverte il rapporto (p. 29) e pertanto le istituzioni finanziarie di questi paesi non sono prese in considerazione.

Le prime dieci istituzioni per prestiti e finanziamenti alle industrie produttrici di sistemi nucleari hanno tutte sede negli Stati Uniti: si tratta di State Street (20,4 miliardi di dollari), Capital Group of Companies (19,5 milardi), Blackrock (19,3 miliardi),Vanguard Group (13,7 miliardi), Bank of America (12,2 miliardi), JP Morgan Chase(11,9 miliardi), Evercore Partners (8,6 miliardi), Citi (8,2 miliardi), Goldman Sachs (6,6 miliardi) e Fidelity Investments (6,2 miliardi).

Il quadro europeo: BNP Paribas e Deutsche Bank

Tra le banche con sede in Europa e ampiamente operative in Italia, il rapporto segnala il gruppo francese BNP Paribas che svolge servizi o offre prestiti e finanziamenti a 20 ditte internazionali produttrici di armamenti nucleari per un valore complessivo di oltre 5,36 miliardi di dollari. E la tedesca Deutsche Bank che svolge servizi o offre prestiti e finanziamenti ad una decina di ditte produttrici di sistemi nucleari per oltre 4,76 miliardi di dollari.

“Proprio questi due gruppi bancari - commenta la Campagna di pressione alle ‘banche armate’ – sono anche i più attivi nelle operazioni di sostegno all’export di sistemi militari convenzionali dal nostro paese. Nonostante le reiterate richieste della nostra campagna, questi due gruppi non si sono ancora dotati di direttive rigorose e di rapporti trasparenti circa tutta la loro attività di finanziamento e servizi all’industria bellica”.

Tra i principali gruppi bancari europei che offrono prestiti o finanziamenti alle ditte internazionali produttrici di sistemi nucleari, il rapporto segnala anche le britanniche Royal Bank of Scotland (oltre 5,6 miliardi di dollari), HSBC (4 miliardi), Barclays (3,4 miliardi), i gruppi francesi Crédit Agricole (4,5 miliardi), AXA (3,6 miliardi) e Société Générale (3,3 miliardi), la svizzera UBS (3,3 miliardi) e la tedesca Commerzbank (2,4 miliardi): gran parte di queste banche sono anche attive nei servizi finanziari all’esportazione di armi italiane..

“I clienti di queste banche dovrebbero rendere chiaro ai propri istituti di credito che non vogliono assolutamente che i propri risparmi siano utilizzati per finanziare l’industria militare nucleare” – commenta Daniela Varano, del coordinamento internazionale di ICAN. “E’ importante e urgente, quindi, che i correntisti scrivano a queste banche per chiedere direttive che escludano il finanziamento alle industrie produttrici di armi nucleari e affinché gli istituti di credito rendano trasparente la propria partecipazione e i servizi che offrono alle aziende che producono sistemi sia civili che militari” – conclude Varano.

Le italiane Intesa Sanpaolo e UniCredit

Tra le aziende che erano coinvolte nella produzione di armamenti nucleari e loro vettori il precedente rapporto di ICAN citava anche Finmeccanica, la compagnia italiana di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze è il maggiore azionista. A seguito di quella pubblicazione, Finmeccanica nell’agosto 2012 ha annunciato in una lettera di “non essere coinvolta nella produzione di armi nucleari”. Ricerche indipendenti degli autori del rapporto hanno confermato la scadenza dei contratti relativi ad armi nucleari da parte del colosso militare italiano proprio nel 2012. Ciò ha portato all’esclusione dalla lista delle ditte, ma con l’impegno di un continuo monitoraggio e la ricerca di conferme da parte dell’azienda, per non dover giungere in futuro a inserire nuovamente Finmeccanica nella lista di produttori/sviluppatori di armamento nucleare.

Questa scelta ha ovviamente inciso sulla presenza nel rapporto di istituti di credito del nostro Paese. Nella precedente edizione del rapporto, infatti, venivano elencate 13 banche italiane o aventi sedi principali in Italia che contribuivano al finanziamento di aziende produttrici di armamenti nucleari. Essendo stata esclusa Finmeccanica, solo due figurano nel nuovo rapporto: si tratta di Intesa Sanpaolo e UniCredit.

Intesa Sanpaolo è presente per aver effettuato prestiti o finanziamenti a Bechtel, Boeing, EADS, Fluor, Honeywell International, Northrop Grumman e Thales per un valore complessivo di 819 milioni di dollari. Queste operazioni – si rileva dal rapporto – sono state in gran parte effettuate prima del dicembre 2011 quando la banca, capitanata dal presidente Bazoli, ha emesso una direttiva che esplicita tra l’altro “il divieto di porre in essere ogni tipo di attività bancaria connessa alla produzione e al commercio di armi controverse e/o bandite da trattati internazionali e in particolare le armi nucleari, biologiche e chimiche, le bombe a grappolo e a frammentazione, le armi contenenti uranio impoverito e le mine antipersona”.

UniCredit è finita nella lista per aver effettuato prestiti finanziamenti a EADS, Honeywell International, Northrop Grumman, Thales e ThyssenKrupp per un valore complessivo di1,43 miliardi di dollari. “Una dichiarazione di posizione di UniCredit – segnala il rapporto – afferma che UniCredit, si astiene dall’intrattenere rapporti di finanziamento con società che producono, curano la manutenzione o commerciano armi controverse o non convenzionali quali le armi nucleari, biologiche e chimiche di distruzione di massa, bombe a grappolo, mine e uranio 238”. (vedasi anche qui) “L’attuale applicazione della direttiva di UniCredit – si legge nel rapporto ICAN – non ha precluso la banca dall’investire in numerose aziende produttrici di armi nucleari. La policy, inoltre, è formulata genericamente e manca di chiarezza rispetto all’ambito di applicazione e di implementazione” (p. 78).

L’unica altra banca italiana citata nel rapporto è Banca Popolare Etica, ma – attenti bene – per una buona notizia. L’istituto di credito è infatti inserito – insieme ad altri undici – nella “Hall of Fame” delle banche che hanno adottato, implementato e pubblicato una “policy” in grado di prevenire in maniera completa e complessiva qualsiasi coinvolgimento finanziario con aziende che producono armi nucleari.

Il governo italiano voti a favore delle messa al bando

Diversamente dalle armi chimiche e biologiche, quelli nucleari sono gli unici armamenti di distruzione di massa non ancora messi al bando dal diritto internazionale nonostante sia chiaro ed accettato da tutti che per loro stessa natura possono operare uccisioni indiscriminate. Lo stesso Presidente degli Stati Uniti (il maggiore Stato possessore di armi nucleari) Barack Obama ha affermato nei mesi scorsi che “finché esisteranno armi nucleari, non saremo completamente sicuri”.

E’ per questo che Rete italiana per il Disarmo chiede al Governo italiano di sostenere le iniziative internazionali per la messa al bando delle armi nucleari, come l’Iniziativa Umanitaria che andrà a breve in discussione alle Nazioni Unite.

L’idea è stata avanzata l’anno scorso dalla Croce Rossa Internazionale (ICRC) e portata avanti principalmente da Norvegia e Sudafrica. “L’intenzione – spiega Lisa Clark di Beati i Costruttori di Pace – è convincere i Paesi riluttanti per fedeltà atlantista a sostenere il disarmo nucleare non più per motivazioni ‘ideologiche’ di stampo pacifista, ma su basi pragmatiche di carattere eminentemente umanitario: le armi nucleari vanno bandite semplicemente perché, se venissero usate, gli Stati non potrebbero far fronte alla catastrofe umanitaria che ne seguirebbe”. Una ragione in più per cominciare a far pressione su quelle banche, attive anche nel nostro paese, che continuano a finanziarne la produzione e lo sviluppo.

282 commenti
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  1. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Quello e’ il senso….punto…senza tergiversare…
    certamente non letterale…perche’ ad uno come te …che non sei un cacchio…non darei mai l’ onore….
    Rodolfo

  2. Peter
    Peter says:

    x rodolfo

    Not ti dare pena, il tuo punto dolens e’ meglio che non tu non sappia mai qual e’…

    E nun te preoccupa’, per qualcuno sul bloggo vossia restera’ sempre una sintesi irripetibile di grazia ed eleganza…come venne detto una volta di Jacqueline Kennedy Onassis.

    Peter

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x252
    Il tuo punto dolens l’ ho capito da tempo….chiaro come il sole…
    e che nel blog ci sia qualcuno che mi conosce profondamente e’ un mio vantaggio…e sono certamente tranquillo…
    tu manco questo hai…e nemmeno potresti averlo….al contrario..
    come tu certo ti puoi immaginare
    Rodolfo

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.

    Quando lei “schizzinosigge” (sob!) verso i latinos che entrano negli yu-es-ei si guardi questa collana di 26 foto e mi racconti cosa ha provato osservandole.
    La numero 4, i panni appesi ad asciugare, è di una bellezza grafica struggente.
    Ma non era grafica, soltanto nuda e cruda realtà.

    C.G.

    lathttp://d.repubblica.it/attualita/2013/10/30/foto/emigranti_italiani_america_vintage-1866425/1/?ref=HREC1-16#26

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    Bello…suggestionevoli fotografie…che raccontano di sofferenze ma anche di successi…di quella voglia di fare degli Italiani di qualche tempo fa’….una bella storia quella degli Italiani in America..
    Anita ne e’ un po’ anche la personificazione…mi ha raccontato dei suoi primi anni li…in America.. e devo dire che mi ha emozionato enormemente…ma Anita e’ anche una grande donna ed ha una forza immensa….e’ stata lei…..e solo lei a dare la forza a suo marito….ad infondergli il vigore e quell’ orgoglio necessario per arrivare…per essere qualcuno…chapeau…
    ma davvero…
    Rodolfo

    Ps…la situazione oggi e’ un po’ cambiata …anche in America… cosi come anche in ‘ Europa…non si puo’ dare benessere a tutti i diseredati del mondo….che nel frattempo e’ diventato piu’ piccolo..
    le soluzioni le conosciamo e sono quelle di creare benessere in loco….tutto il resto non funzionerebbe piu’…
    rendetene conto.
    Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Spesso…ho pensato di come sarebbe stata diversa la mia vita se avessi incontrato una donna come lei…
    e’ davvero cosi…dietro ad ogni successo c’ e’ una donna…
    Rodolfo

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x259
    Naturalmente caro Peter…
    tu sei anche la personificazione del fallimento almeno intellettuale..
    con una differenza…dietro te…non c’ e’ stata mai una donna…
    poco ma sicuro…

    Rodolfo

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il problema e’…che se un uomo labile ha dietro di se una donna forte….la possibilita’ che questo raggiunga un successo ha buone possibilita’ …
    al contrario non funzionerebbe…con le eccezioni del caso…
    Rodolfo

  9. Peter
    Peter says:

    X Rodolfo

    Ed anche qui ti sbagli, di donne ne ho avute a decine.

    Ma se hai una sorella o figghia, giovane, bbona, e che soprattutto NON ti somigli nemmemo lontanamente, ti assicuro che all ‘ occorrenza non mi farei pregare.

    Spiegato mi fui?

    Peter

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    A decine tu? Ma non far ridere i polli va’…
    eppoi se avissi na figghia…cu lu cavulu che a rassi a nu cuggnuni comu attia…
    R

  11. Peter
    Peter says:

    X di sopra

    Cuggnuni la fissa de mam…

    E di sicuro, se tu avessi na’ figghia non somiglierebbe a tia ma allu postinu…

    Beh, ora Anita avra’ ragione. Il blog sta’ cadendo come un grave in caduta libera…ma purtroppo si gioca come gioca l’ avversario…

    Peter

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Dopo il post Nr. 255 di gc….si poteva cambiare finalmente discorso.. senza di te che sei la feccia della terra….che hai ricominciato..
    e non ti accorgi nemmeno che il blog lo affossi proprio tu….
    con le tue idiozie e vigliaccherie….
    sei un vigliacco senza pari….
    ed ora vai a toccare anche le mamme….
    idiota che non sei altro….
    credo davvero che sei un uomo estremamente cattivo….nell’ animo.
    Posso prevedere…che prima o poi farai una brutta fine….alla gente come te non puo’ andare diversamente che male…ricordalo…
    Rodolfo

  13. Peter
    Peter says:

    X di sopra

    Oh oh, che vomica di insulti, che infima sentina di ogni zozzeria…
    Certa gentaglia non si perita di dare la stura e mostrare, senza remore, la loro vera natura…

    Peter

  14. Anita
    Anita says:

    x C.G. #255

    Non c’e’ paragone con gli emigranti Italiani dell’epoca.

    Non li offenda per favore.

    Innanzi tutto entravano legalmente, erano lavoratori, in famiglia lavoravano tutti…. Avevano nomi e cognomi, si sono integrati, hanno sofferto per molte ragioni, l’analfabetismo rendeva
    loro molto difficile imparare la lingua inglese.

    Il mio carisssimo amico ex viceconsole era un storico sulla emigrazione degli Italiani, fiero di essere figlio di poveri emigranti Italiani, vendevano verdura con la carretta nella zone Italiane…ma avano valori ed integrita’, orgoglio e sopratutto il desiderio di dare una buona educazione ai loro figli…e non di vivere alle spalle della nazione ospitante.

    Orgoglio….una dote che va scomparendo.

    Anita

  15. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Questo e’ solo un esempio di uno dei libri sugli Italiani D’America nel RI, uno di tre’ libri.
    Con i nomi delle navi, gli scali, le date, e il marchio lasciato da questa povera gente, che ha sofferto e lavorato per far si’ che i loro figli si facessero strada con onore ed agiatezza.

    http://books.google.com/books?id=qlEVKAo5yNcC&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

    L’Onorevole Muratore ha lasciato un capitale di ricerche e di informazioni alla nostra Ivy League ‘Brown University’, scriveva anche settimanalmente sui giornali Italiani locali, sempre innalzando la cultura e l’intraprendenza degli Italiani d’America.

    Anita

    ( Come in ogni societa’…ci sono quelli che fanno disonore a se stessi ed alle loro radici. )

  16. Anita
    Anita says:

    PS:

    Nel link piu’ sopra seguono diversi links cliccabili, chissa’ forse troverete qualche antenato…..

    Anita

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Sono e resto dell’opinione che chi ha vissuto in prima persona il calvario dell’emigrazione (molto spesso lo è stato, anche drammatico, specialmente negli yu-es-ei) dovrebbe,
    ripeto: dovrebbe! guardare al suo passato prima di fare tanto gli schizzinosi (e le schizzinose) verso le nuove povertà soltanto perchè si è raggiunto, attraverso il lavoro e l’impegno, un dignitoso livello di vita.
    Prendersela oggi contro quella massa che spinge verso nord, massa che ha le stesse speranze della gente di allora per una vita migliore e metterli TUTTI in un calderone come lavativi e approfittatori significa a mio giudizio una cosa sola:
    xenofobia. Non xenofobia irrazionale che ci potrebbe anche stare, ma totalmente razionale.
    Fa stare bene, è gratificante sentirsi diverso da questi.
    C.G.

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non e’ come dici tu….i tempi sono cambiati….il mondo e’ diventato piu’ piccolo…gli USA e l’ Europa stanno vivendo momenti tragici e non si sa’ come andra’ a finire….
    avrai sentito del 40% di disoccupazione giovanile in Italia…….il resto saranno sull 8%- ….e le fabbriche continuano a chiudere…devi capire che qui non si tratta dunque di xenofobia…ma semplicemente di non poter piu’ ospitare maree di gente…..di disperati in cerca di lavoro…
    vengono poi in Italia per soffrire anche di piu’ e persino come abbiamo saputo derubati…da chi magari e’ piu’ disperato di loro e non puo’ pagare il mutuo…
    quella gente deve essere aiutata a casa loro……liberarli dalle dittature che li opprimono ….dare loro i mezzi per poter lavorare i terreni…impintare piccole fabbiche ecc. ecc.
    altre vie non esistono oggi….
    Rodolfo

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non si puo’ negare che fra quella gente “che preme” come dici tu..
    una parte e’ gente che viene in europa per delinquere…cosi come in america….certamente esigua…ma ci sono..
    ….il resto e’ gente che vuole lavorare….ma se il lavoro non c’ e’ prima o poi sara’ costretta a delinquere…e dunque siamo in una situazione senza vie d’ uscita….
    Rodolfo

  20. Anita
    Anita says:

    x il pacifinto C.G.

    In America la delinquenza non e’ esigua, e’ madornale.

    I poveri abitanti dei confini del Arizona e del Texas col Messico se la vedono brutta, sono ranchers e devono stare in guardia armati, le loro tenute devastate e diversi ci hanno rimessa la pelle.
    Ci sono centinaia di tunnels.

    D’accordo che una parte viene in cerca di lavoro, ma la maggioranza NO.

    Trafficano droghe, rapimenti di persone per ransom, furti, omicidi, stupri etc…i notri pacifinti li proteggono, clamorano per i loro diritti…ma quali diritti poi?

    Se entri in Messico indocumentato finisci in galera…e li’ sono proprio brutte.

    Che si sappia 11/12 miliono sono illegali, il vero conto e’ di circa 20 milioni.
    Senza contare i bambini che nascono sul suolo degli USA sono automaticamente cittadini.

    US unearths new drug ‘supertunnel’ under Mexican border
    (AFP) – 1 day ago

    http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5h6tDvQb2psRSACEbTkD3JEjI99Ww?docId=e87bf5bd-1641-4643-80ea-a13ed098a002

    Ogni mattina sento le notizie locali, solo del mio stato, giornalmente ci sono accoltellamenti, uccisioni a random, neonati trovati nei cessi, nei barii dell’immondizia, dai cognomi si sa da dove vengono….la gente intervistata non parla una parola d’inglese.

    Il mio giardiniere si e’ ridotto a lavorare da solo, lo rubavono nudo, avendo le chiavi del capannone facevano man bassa, dopo un po’ si vedeno in giro con truck e sono in business…per conto loro, rubandogli anche i clienti.
    Tutti con carte false.

    Poi Mr. C.G. ha la faccia di dirmi che sono schizzinosa…vorrei vedere lui al posto di chi perde lavoro, business o la sua vita o la vita dei suoi famigliari.

    Il Presidente ha detto che l’arruolamento per l’Obamacare e’ in 150 lingue….questo dice gia’ tutto.

    Anita

  21. controcorrente
    controcorrente says:

    Ogni mattina sento le notizie locali, solo del mio stato, giornalmente ci sono accoltellamenti, uccisioni a random, neonati trovati nei cessi, nei barii dell’immondizia, dai cognomi si sa da dove vengono….la gente intervistata non parla una parola d’inglese.

    Mah ,.. aggiungiamoci le calamità naturali, tifoni, alluvioni,nevicate, siccità, malattie infettive,cavallette bibliche,termiti giganti,Obama,i liberal,Hollywood, Sodoma e Gomorra…e per fortuna che non ci sono i Komunisti….

    Si può concludere che è proprio un bel posto in cui vivere..!!!

    cc

    Guarda Anita,adesso che lo so, ti mando pure il mio amico Giona,per completare il quadro , ha già preso il biglietto aereo.

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    Pacifinta sarà lei e chi come lei! Mettiamo i paletti, non mischi una capra con un’aquila.
    Per di più una emigrata xenofoba verso chi è come eravamo.
    Non so se ci sia qualcosa di peggio e di più volgarmente cinico.

    Mi stia bene, dorma tranquillamente i suoi illusori sogni a pancia piena.

    C.G.

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Sarebbe sufficiente un missile in meno per dare istruzione scolastica e sfamare in quei paesi circa 8mila bambini per un anno intero.
    Basterebbe un carroarmato dell’ultima generazione in meno per ottenere lo stesso risultato per 80mila.

    Invece di bombardarli dato che gli arsenali di morte da qualsiasi parte essi provengono, se non si usano, arrugginiscono.

    Ogni minuto crepano 8 bambini per fame e per gli “effetti collaterali” delle guerre. Una giornata conta 1440 minuti, lascio a te fare i conti se li sai fare.

    Sta tutta qui la schizofrenia diretta o indiretta di gente come voi.
    borghesi piccoli piccoli.

    C.G.

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Io non sono certo che le parole possono salvare almeno una persona ma sono certo che tacere, quella stessa persona la uccide”.

    Non ricordo adesso chi lo disse, ma è sicuramente qualcuno al quale vorrei tanto stringere la mano.

    C.G.

  25. Linosse
    Linosse says:

    “avrai sentito del 40% di disoccupazione giovanile in Italia…….il resto saranno sull 8%- ….e le fabbriche continuano a chiudere…devi capire che qui non si tratta dunque di xenofobia…ma semplicemente di non poter piu’ ospitare maree di gente…..di disperati in cerca di lavoro…
    vengono poi in Italia per soffrire anche di piu’ e persino come abbiamo saputo derubati…da chi magari e’ piu’ disperato di loro e non puo’ pagare il mutuo…
    quella gente deve essere aiutata a casa loro……liberarli dalle dittature che li opprimono ….dare loro i mezzi per poter lavorare i terreni…impintare piccole fabbiche ecc. ecc.”
    Se c’ e’ una cosa che mi fa incazzare éla sfenata ipocrisia di certe persone che si mettono le alucce e poi si contraddicono tenendo la parte di chi non solo si oppone alle loro “buttate” buoniste ma fanno di tutto per esacerbare le situazioni.
    Chi fa di tutto per creare situazioni di esodo la dove sono state “esportate democrazie”,dove chi viveva piu o meno tranquillamente deve andarsene per situazioni insostenibili?
    Come mai chiudono le fabbriche,gia perché non c’é voglia di lavorare .
    Chi non permette di impiantare piccole fabbriche?
    SVEGLIATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    L.

  26. Linosse
    Linosse says:

    “Ogni mattina sento le notizie locali, solo del mio stato, giornalmente ci sono accoltellamenti, uccisioni a random, neonati trovati nei cessi, nei barii dell’immondizia, dai cognomi si sa da dove vengono….la gente intervistata non parla una parola d’inglese.”
    Allora perché non glielo insegnate l’inglese?
    Basta la parola e tutto si sistema.
    Pensandoci bene forse é meglio lasciar perdere
    Grazie alle opere di “esportazione democratiche” di quelli che parlano l’inglese o “amargun” molto bene,da decenni ci sono realtá locali molto piú pesanti ,apocalittiche direi

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