Arrivano l’intervento militare occidentale in Siria e quello israeliano in Iran?

Bene. O meglio: male. Malissimo. A quanto pare l’intervento militare occidentale in Siria è inevitabile. Idem per quanto riguarda l’intervento israeliano in Iran. Ma andiamo per ordine.

Riguardo la Siria, esportare la democrazia con le armi è una illusione antica. Ci provò, almeno come scusa, Atene con Sparta se non ricordo male. E ne nacque la lunga guerra del Peloponneso che favorì, se non ricordo male, il successivo arrivo di Alessandro. L’esperimento è riuscito agli Usa in Germania, Italia e Giappone con la seconda guerra mondiale: vale a dire, con un bilancio di 40-60 milioni di morti e due atomiche sulla testa di civili giapponesi. Che vogliamo fare? Una guerra mondiale in Medio Oriente che si allargherebbe chissà fin dove, con altri 40-60 milioni di morti moltiplicato per chissà quanto e con decine di atomiche?

Molta gente anche “de sinistra” reclama a gran voce l’intervento militare in Siria per mettere fine alla mattanza di civili da parte del regime “che ha già fatto oltre 10.000 morti”. A parte il fatto che NON mi fido delle cifre ufficiali – NESSUN Paese colleziona 10.000 vittime senza una sollevazione generalizzata, militari compresi – purtroppo ricordo la truffa dei “40 mila morti” nella Romania di Ceausescu. Il grave dell’ingannare l’opinione pubblica e del suo farsi ingannare è che per collezionare meno di 40.000 morti nella rivolta d’Ungheria i sovietici dovettero sventrare a cannonate Budapest, il cui aspetto ricordava Berlino a fine guerra, mentre le immagini di Bucarest e delle altre città rumene  con “40 mila morti” mostravano TUTTI i palazzi al loro posto. Infatti poi si scoprì che i morti delle immagini che fecero fremere il mondo intero non erano altro che il frutto di una truffa deliberata: si trattava delle riprese dei soliti morti parcheggiati negli obitori di ospedali e cimiteri in attesa di sepoltura. Lo strano delle asserite stragi di civili e bombardamenti da parte governativa di intere città e quartieri nel corso della “rivoluzione” libica e nella attuale rivolta in Siria è che foto e filmati NON mostrano mai palazzi, il che fa pensare che NON ci siano palazzi sventrati a cannonate da sbandierare al mondo come il drappo rosso per il toro della corrida. A me pare chiaro che si cerca ogni pretesto, buono o cattivo che sia, per intervenire in Siria e “ridisegnare” il Medio Oriente come piace alla Casa Bianca e non dispiace a Netanyahu. Poiché con la Siria non possiamo inventarci il suo possesso di bombe atomiche, ho l’impressione che si gonfino a dismisura le cifre della repressione (che quando avviene a Gaza , in Cisgiordania o in Sud America non frega niente a nessuno….). Per ammazzare 10.000 civili si devono ridurre in briciole un bel po’ di palazzi e quartieri. Perché NON se ne vedono MAI le immagini? A Gaza si vedevano, eccome.

E se qualche Paese islamico o buddista si mettesse in testa di esportare in Occidente manu militari la “democrazia islamica”, magari con annessa shahria, o quella buddista? Favorire i fermenti democratici, se ci sono, con soldi e aiuti vari, anche come mobilitazione internazionale è un conto, ma intervenire militarmente è sempre piuttosto sbagliato. In Iran gli angloamericani intervennero per abbattere il governo legittimanente eletto di Mossadeq, soffocando così la democrazia sul nascere per favorire un pagliaccio criminale come lo scià Reza Palawi, spianando così la strada all’arrivo di Khomeini. Non mi pare credibile che ora, viceversa, chi ha ucciso la democrazia in Iran (e in Cile, Argentina, Congo, Indonesia) la voglia far nascere in Siria. Il mondo non è le mutande dell’Occidente. E la democrazia non è come l’elastico della mutande, allargabile o restringibile a piacere.

Riporto qui di seguito qualche buon motivo per non prendere subito per oro colato certe notizie strombazzate dai mass media quando intonano il solito coro dell’”Armiamoci e partite!”:

L’incidente del Golfo del Tonchino, 1964

Il 5 agosto del 1964, secondo il Pentagono, delle siluranti nordvietnamite avevano attaccato dei cacciatorpediniere statunitensi. Gli Stati Uniti risposero iniziando i bombardamenti sul Nord Vietnam. Nel 1971 il New York Times pubblicò i documenti del Dipartimento della Difesa che svelavano l’inganno. Recentemente, questa vicenda è stata ricostruita da un documentario della rete britannica Channel 4. [1]

I 4.632 morti di Timisoara, 1989

Il 20 dicembre 1989 venne diffusa in tutto il mondo la notizia di spaventosi massacri nella città romena di Timisoara: si parlò di bambini schiacciati dai carri armati e di donne incinte sventrate dai soldati, e di 4660 morti. Il giorno successivo le televisioni di tutto il mondo mostrarono le immagini del massacro: corpi straziati appena riesumati dalle fosse comuni. Il numero di corpi trovati nelle fosse comuni era esattamente 4632. Tutti i giornali riportarono, con titoli adeguatamente drammatici, testimonianze che descrivevano tali atrocità e le loro prove, fra cui il corpo lacerato di una donna col feto appoggiato accanto.

Due giornalisti italiani, recatisi al cimitero, trovarono solo venti salme, ed osservarono che erano state sepolte molto piú a lungo dei pochi giorni intercorsi fra i massacri e la scoperta delle fosse comuni. Il custode del cimitero disse che quei corpi straziati appartenevano a dei poveracci, mendicanti e altri emarginati, a cui era stata fatta l’autopsia e che infine erano stati esposti alle telecamere per provare che ci erano stati dei massacri spaventosi. Si seppe in seguito che la “donna incinta” era una povera sessantenne morta l’8 novembre 1989, e il “feto” una bambina di due mesi morta il 9 dicembre. I 4632 morti di Timisoara non furono mai trovati, al pari delle altre migliaia di presunte vittime della repressione nel resto del paese. Il numero accertato delle vittime degli scontri che accompagnarono la caduta di Ceausescu fu di circa cinquanta.

I 2.000 massacrati dagli Usa ma ufficialmente non morti a Panama, 1989

Negli stessi giorni della rivolta in Romania, con i suoi massacri immaginari, l’operazione “Giusta Causa” portava a termine il bombardamento di Panama da parte degli USA. Ci furono dei veri massacri: Amnesty International stima che il bombardamento del quartiere popolare di El Chorrillo abbia causato duemila morti, e varie fonti riportano numerose vittime (da duemila a quattromila) durante l’occupazione. Tuttavia le notizie in merito vennero censurate: l’operazione “Giusta Causa”, che portò alla cattura del gen. Noriega e all’instaurazione di un governo piú docile a Panama, verrà ricordata come un’operazione chirurgica di polizia internazionale.

I neonati di Kuwait City, 1990

Dopo l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, il 2 agosto 1990, una testimone oculare fuggita dal paese riferí, di fronte ad una commissione di parlamentari degli Stati Uniti, che i soldati iracheni avevano tolto dei neonati (il numero varia da 15 a 312 secondo le versioni della testimonianza) dalle incubatrici dell’ospedale, lasciandoli morire sul pavimento. Questa efferatezza provocò un’ondata di sdegno in tutto il mondo e fu determinante nel mobilitare l’opinione pubblica a favore dell’intervento armato contro l’Iraq. Ma dopo la guerra si seppe che la storia era una messinscena confezionata dalla ditta Hill & Knowlton, un’agenzia di pubbliche relazioni assoldata dal governo del Kuwait, oltre che dall’Indonesia e dalla Turchia. La medesima ditta aveva prodotto dei falsi filmati di combattimenti nel Kuwait occupato. Questo inganno, che ha contribuito allo scatenamento di una guerra, è stato rivelato, orgogliosamente, dall’agenzia stessa.

Gli almeno 20.000 iracheni massacrati dagli Usa in Iraq a Mutla Ridge, nel 1991, ma fatti sparire

La battaglia finale (anche se è forse improprio chiamarla cosí) della seconda guerra del Golfo avvenne il 26 febbraio del 1991. L’episodio piú drammatico di quell’avvenimento fu il massacro della collina di Mutla: migliaia di veicoli, sia militari che civili, che trasportavano soldati iracheni e civili di varie nazionalità, in fuga dal Kuwait, vennero bloccati e bombardati per ore, senza alcuna possibilità di scampo o di difesa. Si stima che circa ventimila persone siano morte in quella strage, ma i loro resti vennero fatti sparire rapidamente con i bulldozer, prima che i giornalisti potessero mostrarli.

Il “bombardamento di Lubiana”, 1991

Nel giugno del 1991 la Slovenia proclamò l’indipendenza dalla Federazione Jugoslava. Il 2 luglio, nel pomeriggio, si sentí un’esplosione a Lubiana, e si sparse la notizia che la città era stata bombardata dall’aviazione federale. I giornali riferirono di palazzi sventrati dalle bombe e, in altre località, di case e chiese scoperchiate da esplosioni. Tuttavia, i giornalisti che si trovavano sul luogo non trovarono tracce di bombardamenti: tutti i danni si limitavano a qualche vetrina rotta e a qualche tegola caduta per lo spostamento d’aria di un aereo. Anche gli scontri fra le truppe federali e le milizie slovene vennero dipinti dalla stampa internazionale come un’invasione della Slovenia, mentre in realtà le forze federali, di soli duemila uomini, erano ampiamente soverchiate dai 40 mila uomini della Difesa Territoriale Slovena, riforniti di armi tedesche. Questo è un esempio in cui un conflitto di modesta entità militare viene drammatizzato, col risultato di renderne piú difficile la risoluzione pacifica e consensuale. La finta guerra della Slovenia fu il prologo della vera guerra jugoslava.

Per non parlare delle “atomiche di Saddam” e dell’”uranio del Niger venduto a Saddam per fare le atomiche”. Balle colossali, causa di centinaia di migliaia di morti e di altro odio verso l’Occidente, sulle quali sono stati prodotti negli Usa due bei film: “Savoir faire” e “Green zone”. Chissà quanti altri bei film di questo tipo faranno negli Usa se si continua così….

526 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Ma la popolazione delle Isole Falkland non vuole essere annessa all’Argentina.

    Gli isolani vogliono essere indipendenti dall’Argentina, sono discendenti dei Brits che hanno lasciato in cerca di una nuova vita in terre lontane, proprio come hanno fatto molti in America, tranne quando sono arrivati ​​non c’era nessuno.
    A differenza degli USA hanno scelto UNIONE, che non e’ colonialismo.

    Vivono solo sotto la protezione del UK, perche’ sanno di essere in grado di proteggere la loro liberta’.

    Ho letto diversi polls, il 78% vuole rimanere indipendente dall’Argentina.

    Da anni si parla di annettere il mio Stato col Massachusetts, i cittadini hanno votato sonoramente NO!

    Anita

  2. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    vada per sedi opportune..per quello che valgono..ved ONU e questione palestinese…!
    Che gli abitanti vogliano rimanere Britannici non ci piove.
    Che L’argentina si possa imbarcare in una nuova guerra dubito assai (mica sono velleitari generali fascisti )un domani si vedrà ..dipende dalle forze che GB riuscirà a tenere nel continente anzi in mezzo al mare.
    Non è questione di essere favorevoli o contrari a livello personale,tanto non cambia nulla.

    cc

    che mi siano più simpatici gli argentini degli Inglesi non ci piove, ma tanto non cambia nulla !

  3. rodolfo
    rodolfo says:

    Per darti un’altra risposta, spes ultima dea…
    La speranza e’ sempre l’ultima a morire. Quindi fede e carita’ se ne vanno prima…

    Sbagliato. Chi di speranza vive disperato muore.
    Credo di piu´alla fede che da´forza e all´iniziativa.
    C´e´chi ha la speranza che qualcuno gli venga a spalare la neve sotto casa e quando e´troppo tardi per reagire rimane imprigionato per una settimana intera. L´altro invece ha fede, trova la forza… prende l´iniziativa…e ogni tanto durante la lunga nevicata esce fuori e si da´ da fare …quello stesso poi e´riuscito a liberare altri che vivevano di speranza…
    “Abbiamo sperato tanto che qualcuno ci venisse a liberare” ….gia´..
    Rodolfo

  4. peter
    peter says:

    x CC

    in pratica, vedi che confermi cio’ che dicevo…se l’Argentina vuole le Falklands, che mandi la sua flotta a prenderle…
    La ‘nostra’ e’ salpata da Portsmouth da un bel pezzo, o cosi’ mi dicono…sai, agli inglesi non piace farsi prendere alla sprovvista

    Peter

  5. Faust
    Faust says:

    x Faust

    dato che sei pugliese anche tu, vuoi spiegarmi come schiveremmo i missili secondo il generale sabaudo?

    … penso che sia una battuta… sull’acqua del fiume…
    come pugliese con licenza creativa… direi come li schiverei io… sapendo dell’imminente arrivo di missili su casa mia… cucinerei orecchiette e cime di rape…poi telefonerei a cc, e gli chiedo se sa cavalcare un missile, oltre alle solite cavalline storne… e lo inveterei avvenire ammangiare in missile-stop… scendere al volo alla fermata dei missili, a 100 metri da casa mia… so che ai missili non piacciono le cime di rape… e al solo profumo cambiano rotta e salgono in cielo…

    se non l’hai capito… stai tranquillo, penso che neanche cc ha capito quel che ha scritto mentre batteva l’acqua del fiume… convinto di battere sulla tastiera del blog… non so quante volte devo ripetergli che l’acqua si batte nel mortaio e non sulla tastiera del pc…
    ciao caro…
    Faust

  6. rodolfo
    rodolfo says:

    Per schivare missili o pericoli basta munirsi di un grosso tamburo e fare fracasso.
    So che cosi…. in un certo paese… scappavano come conigli…basta avere fede e iniziativa.
    Rodolfo

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    Ma sai ,caro peter…
    non è importante aver ragione ..sui fatti attualistici o sulle realtà che ci si parano innanzi nell’immediatezza, anche Lapalisse diceva che un secondo prima di morire era ancora vivo.
    E’ inconfutabile però che un secondo dopo era morto
    Ed aveva ragione , come vedi in entrambi i casi!
    Cosi come sicuro che Faust non capirà quello che dico !
    Però mi spiace, ma a me le orecchiette con Cime di rapa non piacciono, ma non per questo ho dei problemi con i Pugliesi.

    Come vedi la verità è ambigua in fatto di vivi e di morti,così vale per i fatti storici come per le orecchiette con le cime di rapa ed i missili intercontinentali

    cc

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Rudy rabbi,
    non avevo dubbi sul tuo”metodo”, come suoni Tu il tamburo non lo suona nessuno!
    L’importante è non fare la fine di chi partì per suonare e finì suonato come un tamburo.
    Capita sovente sai , c’è pure scritto nella Bibbia, ma non mi chiedere il versetto ..non lo ricordo !

    cc

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    Da noi si dice lavare la testa all’asino ,equivalente di pestare l’acqua nel mortaio..Caro Faust..perdi del tempo e sprechi del buon sapone !!

    cc

  10. Faust
    Faust says:

    Cosi come sicuro che Faust non capirà quello che dico !

    … non sempre, ipost qui sopra li ho capiti… quando non ti distrai scrivi e capisco… non capisco quando scrivi e pensi ad altro mentre scrivi… ciao caro!
    Faust

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    Lo so che avevi capito “mio buon diavolaccio” infatti il mio 159, né è la dimostrazione
    ciao !

    cc

  12. controcorrente
    controcorrente says:

    Odo al centro squilli di trombe, alla mia destra un rullar di tamburi..oddio che paura !

    cc

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ratzinger: “Fa freddo, ma presto tornerà la primavera”.
    Per una volta scienza e fede coincidono.

    “Fa talmente freddo che i tunisini vengono con i pattini”.

    (da Spinoza.it)

  14. carlino
    carlino says:

    Report of the Head of the League of Arab States Observer Mission to Syria for the Period from 24 December 2011 to 18 January 2012
    by the League of Arab States Observer Mission to Syria
    Excerpt:

    26. In Homs and Dera’a, the Mission observed armed groups committing acts of violence against Government forces, resulting in death and injury among their ranks. In certain situations, Government forces responded to attacks against their personnel with force. The observers noted that some of the armed groups were using flares and armour-piercing projectiles. 27. In Homs, Idlib and Hama, the Observer Mission witnessed acts of violence being committed against Government forces and civilians that resulted in several deaths and injuries. Examples of those acts include the bombing of a civilian bus, killing eight persons and injuring others, including women and children, and the bombing of a train carrying diesel oil. In another incident in Homs, a police bus was blown up, killing two police officers. A fuel pipeline and some small bridges were also bombed. 28. The Mission noted that many parties falsely reported that explosions or violence had occurred in several locations. When the observers went to those locations, they found that those reports were unfounded. 29. The Mission also noted that, according to its teams in the field, the media exaggerated the nature of the incidents and the number of persons killed in incidents and protests in certain towns. . . . 44. In Homs, a French journalist who worked for the France 2 channel was killed and a Belgian journalist was injured. The Government and opposition accused each other of being responsible for the incident, and both sides issued statements of condemnation. The Government formed an investigative committee in order to determine the cause of the incident. It should be noted that Mission reports from Homs indicate that the French journalist was killed by opposition mortar shells. . . . 73. The Mission noted that the Government strived to help it succeed in its task and remove any barriers that might stand in its way. The Government also facilitated meetings with all parties. No restrictions were placed on the movement of the Mission and its ability to interview Syrian citizens, both those who opposed the Government and those loyal to it. 74. In some cities, the Mission sensed the extreme tension, oppression and injustice from which the Syrian people are suffering. However, the citizens believe the crisis should be resolved peacefully through Arab mediation alone, without international intervention. Doing so would allow them to live in peace and complete the reform process and bring about the change they desire. The Mission was informed by the opposition, particularly in Dar’a, Homs, Hama and Idlib, that some of its members had taken up arms in response to the suffering of the Syrian people as a result of the regime’s oppression and tyranny; corruption, which affects all sectors of society; the use of torture by the security agencies; and human rights violations. 75. Recently, there have been incidents that could widen the gap and increase bitterness between the parties. These incidents can have grave consequences and lead to the loss of life and property. Such incidents include the bombing of buildings, trains carrying fuel, vehicles carrying diesel oil and explosions targeting the police, members of the media and fuel pipelines. Some of those attacks have been carried out by the Free Syrian Army and some by other armed opposition groups.

    tutto il rapporto su http://mrzine.monthlyreview.org/2012/al030212.html

  15. Linosse
    Linosse says:

    X C.G. 165
    Anni terribili per Roma
    1527,maggio il sacco di Roma per l’intervento del disastroso lanzichenecco ,mercenario alemanno
    2012, febbraio il blocco di Roma per l’ intervento dell’alemanno altro disastroso mercenario e peggiore del lanzichenecco
    L.

  16. Vox
    Vox says:

    Per quelli che scambiano wishful thinking per verita’ rivelata:

    1. EUROGENDFOR

    Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) è il primo Corpo militare dell’Unione europea a carattere sovranazionale. La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare dell’UE in grado di intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO, ONU, UE o di coalizioni costituite “ad hoc” fra diversi Paesi.

    Il 18 ottobre 2007 viene firmato il trattato di Velsen, in Olanda, dai Paesi che sono dotati di Polizie militari: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil), Portogallo (Guardia nacional) e Olanda (Marechaussée) e, per l’Italia, i Carabinieri. Il trattato, di 42 articoli, disciplina compiti e poteri della Eurogendfor.

    Il Trattato di Velsen è stato ratificato al Senato il 4 marzo 2010 con la legge 3083 – A.

    Il coordinamento politico-militare della Gendarmeria europea è affidato al CIMIN, con sede a Vicenza (preso la caserma dei carabinieri «Generale Chinotto»)

    La EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato CIMIN.
    [Vedi Wikipedia]

    2.POLIZIA ANTISOMMOSSA STRANIERA FORSE GIA’ OPERATIVA IN GRECIA

    l’UE ha la sua polizia anti-sommossa in grado di operare in qualsiasi paese Europeo, senza rispondere direttamente a nessuno di essi

    Si chiama Gendarmeria Europea (Eurogendfor). Ha la sua base in Italia, ma è finanziata e gestita dai sei paesi firmatari che sono Francia, Italia, Olanda, Spagna, Portogallo e Romania.
    La Gendarmeria è appositamente istituita per affrontare sommosse e disordini civili e, come enuncia il Trattato, deve essere… esclusivamente composta da elementi delle forze di polizia a statuto militare.

    I tagli in Grecia sono intimamente legati con il salvataggio delle banche Francesi e Tedesche, nonché con i proprietari Greci delle banche Greche. Il popolo Greco sta manifestando da mesi contro il “salvataggio”. Il governo Greco ha ignorato il suo popolo e ha scelto di eseguire gli ordini delle élites della UE, del FMI, della BCE e della maggior parte di tutte le banche a livello globale.

    Ora si presume che una forza anti-sommossa militarizzata non-Greca [da fonti greche e testimoni oculari ad Atene] potrebbe essere arrivata per imporre l’austerità.

    Quali ordini stanno davvero eseguendo? Gli interessi di chi starebbero servendo? Forse delle banche? La classe finanziaria ha ormai un proprio personale di polizia anti-sommossa da spedire ovunque la gente tenti di sfidarla, e dove la polizia locale può non essere abbastanza ‘affidabile’ al servizio degli interessi sovra-nazionali delle banche?
    Naturalmente questo non è il ruolo per cui Eurogendfor è stato istituito. Ma è questo il modo in cui funziona in realtà?[…]

    David Malone
    documentarista della BBC
    autore di Debt Generation

    Fonte: golemxiv.co.uk
    limk: golemxiv.co.uk/2011/10/foreign-riot-police-now-operating-in-greece

    3. Il progetto di accorpare tutte le forze di polizia (CC inclusi) non e’ nuovo. Ne parla qui sotto Libero (pensa un po’). Pur attribuendo ai CC un’efficienza che personalmente non vedo, l’articolo dice chiaramente che questo progetto esiste. Che poi venga realizzato o no, e’ un altro paio di maniche.

    da “Prove tecniche di golpe istituzionale”
    […] un eventuale assorbimento della Benemerita [CC] nell’ambito del Ministero dell’Interno… porterebbe inevitabilmente ad un’unificazione dei diversi Corpi di polizia, in aperta contraddizione sia con i criteri di garanzia democratica (un solo corpo di polizia infatti non li offre e questa è una caratteristica peculiare dei regimi totalitari), sia con il dettato della 121/81 e la sua precisa scelta di disporre di due forze di polizia a competenza generale, una civile ed una militare, coordinate dall’Autorità di PS.
    A tutto ciò si dovrebbe aggiungere l’intrinseca incongruenza di un provvedimento che comporterebbe l’assorbimento e/o l’asservimento dell’organismo di polizia più efficiente in un altro sicuramente meno efficiente e quindi incapace di gestire una struttura più grande e complessa.

    […] il progetto di cancellare, di fatto, una Istituzione come l’Arma dei Carabinieri, progetto vecchio e più volte tentato da altri, più illustri politici, abbia avuto una brusca accelerazione proprio da questo Governo […]

    mondoliberonline.it/prove-tecniche-di-golpe-istituzionale/12017/

  17. carlino
    carlino says:

    LA SIRIA ATTRAVERSO UNO SPECCHIO, OSCURO
    I PEPE ESCOBAR
    Asia Times Online
    L’attuale dramma in Siria è ben lontano dalla solita contrapposizione hollywoodiana tra “buoni e cattivi”. La sospensione della missione di osservazione della Lega Araba; il doppio veto di Russia e Cina al Consiglio di Sicurezza dell’ONU; l’incremento delle violenze soprattutto a Homs e in alcune zone di Damasco: tutto questo porta il mondo in via di sviluppo a temere una rivolta armata appoggiata dall’Occidente per poter replicare il caos libico, un paese “liberato” ora è in mano alle milizie armate. Una guerra civile in Siria aprirebbe la porta a una conflagrazione regionale terribile.
    Cerchiamo di vederci più chiaro.

    1. Perché il regime di Bashar al-Assad non è caduto?

    Perché la maggioranza della popolazione siriana ancora lo sostiene (il 55%, in base a un sondaggio che risale di metà dicembre finanziato dalla Qatar Foundation). Vedi l’articolo “Arabs want Syria’s President Assad to go – opinion poll” [1], e notate come il titolo sia fuorviante.
    Assad può contare sull’esercito (gli alti gradi non hanno disertato), sull’élite imprenditoriale e sulla classe media delle grandi città, Damasco e Aleppo, sui sunniti laici con un buon livello di istruzione, e su tutte le minoranze, dai cristiani, ai curdi, ai drusi. Persino i siriani che sono favorevoli al cambio di regime – che non siano estremisti islamici – rifiutano le sanzioni occidentali e il bombardamento umanitario stile NATO.

    2. Assad è “isolato”?

    Per quanto il Segretario di Stato Hillary Clinton possa sperarlo, per quanto la Casa Bianca sottolinei che “Assad deve subito cessare la campagna di omicidi e di crimini contro il suo popolo” e “deve farsi da parte”, no, Assad non è isolato. I sostenitori del cambio di regime nella “comunità internazionale” sono formati dalla NATOCCG (North Atlantic Treaty Organization-Consiglio per la Cooperazione del Golfo) o, per essere più specifici, da Washington, Londra, Parigi e dagli emirati del Golfo Persico, in particolare la Casa di Saud e il Qatar.
    La Turchia sta conducendo un gioco davvero ambivalente; ospita un centro di comando e controllo della NATO nella provincia di Hatay, vicino al confine siriano, e allo stesso tempo offre l’esilio ad Assad. Persino Israele non sa che fare; preferisce il diavolo che già conosce a un regime post-Assad imprevedibilmente ostile guidato dai Fratelli musulmani.

    Assad è appoggiato dall’Iran; dal governo di Baghdad (l’Iraq si è rifiutato di imporre le sanzioni), dal Libano (idem) e soprattutto dalla Russia (che non vuole perdere la base navale di Tartus) e dalla Cina partner commerciale. Ciò significa che l’economia siriana non verrà strangolata dalle sanzioni (per di più, il Paese è abituato a vivere sotto le sanzioni e non deve preoccuparsi del debito nazionale). Il gruppo dei BRICS è stato adamantino: la crisi siriana deve essere risolta solo dai siriani.

    3. Qual è il gioco dell’opposizione?

    Il Consiglio Nazionale Siriano (CNS), un gruppo ombrello guidato dall’esule parigino Barhoun Galyan, pretende di rappresentare tutte le forze dell’opposizione. In Siria, la sua credibilità è traballante. Il CNS è affiliato all’Esercito della Siria Libera (ESL), composto da disertori sunniti armati, ma più che altro frammentato in bande armate, alcune delle quali infiltrate dai mercenari del Golfo. Perfino il rapporto della Lega Araba ha dovuto ammettere l’ESL sta uccidendo civili e le forze di sicurezza, sta bombardando edifici, treni e tubazioni.

    L’opposizione armata non ha un comando centrale, è essenzialmente locale e non possiede armi pesanti. L’opposizione civile è divisa, e manca di un qualsiasi programma politico, al di là del ritornello “il popolo vuole la caduta del regime”, prendendo l’aire da piazza Tahrir.

    4. Come sono divisi tra loro i siriani?

    Coloro che sostengono il regime vedono una cospirazione americano/sionista – con la Turchia e parte dell’Europa come extra – che ha lo scopo di disgregare la Siria. E considerano le bande di “terroristi” armati – infiltrate dall’estero – come le sole responsabili delle peggiori violenze.

    I dissidenti e la frammentata opposizione civile erano sempre stati pacifici e disarmati. Hanno poi iniziato a ricevere protezione dai disertori, che hanno portato con sé armi leggere. Tutti liquidano la versione del governo come pura propaganda. Per loro i veri “terroristi” armati sono i sabbiha – gang paramilitari assassine, pagate dal regime. I sabbiha (che significa “fantasmi”) sono di solito descritti come alawiti, cristiani e drusi, adulti ma anche adolescenti, che portano occhiali scuri, scarpe da ginnastica bianche, fasce al braccio colorate, e sono con coltelli, manganelli e tra loro usano nomi finti; i dirigenti sono soggetti palestrati che girano in Mercedes.

    Persino i raduni di massa hanno le loro divisioni. Per rispondere alle manifestazioni di protesta (muzaharat) il regime ha organizzato delle processioni (masirat). Non è chiaro se i partecipanti fossero dipendenti del servizio pubblico che erano stati obbligati o persone mosse da una decisione spontanea. I media di stato siriani descrivono i manifestanti come agenti provocatori o mercenari, e non danno voce alla rabbia di coloro che vivono in uno stato di polizia senza alcuna libertà politica.

    Un ulteriore fattore di divisione è il fatto che la conta bilancio delle vittime delle Nazioni Unite, più di cinquemila, fino a questo momento, non identifica le vittime a favore del regime e gli oppositori, e ignora gli oltre soldati dell’esercito siriano che sono stati uccisi (I funerali sono trasmessi dalla TV praticamente ogni giorno).

    5. Cosa ne pensano i cristiani?

    L’Occidente Cristiano – che adorava fare acquisti nel suk Damasco – dovrebbe fare attenzione a cosa pensano i cristiani siriani di queste proteste. Temono che sunniti al potere potrebbero reprimere le minoranze (non solo loro, ma anche i drusi e gli alawiti). Considerano che molti tra i sunniti siano una fanatici islamisti “ignoranti” e “arretrati”, senza la minima cognizione della democrazia, dei diritti umani o della possibilità di un lento percorso di trattative verso la democrazia.

    Questa mucchio di analfabeti, secondo i cristiani, vive nella periferia, non hanno alcun rispetto (o comprensione) della vita nelle grandi città, sostiene la violenza delle bande armate e si auspica uno Stato islamico (a proposito, proprio quello che la Casa di Saud vuole per la vogliono Siria). A loro volta, i sunniti laici criticano i cristiani, evidenziando che la gran parte dei è composta da sono uomini d’affari, imprenditori e persone dalla mentalità liberale, che sicuramente non vogliono uno Stato islamico. Deve essere sottolineato che l’opposizione è transconfessionale, e non ci sono cristiani o alawiti.

    6. Qual è la strategia occidentale?

    Borzou Daragahi dal Financial Times ha appena confermato che le milizie di Misurata, in Libia, hanno annunciato la morte di tre mercenari libici in Siria. Questi individui del Consiglio Nazionale di Transizione libico sono atterrati arrivati in Siria – insieme alle armi prelevate dagli arsenali di Gheddafi – grazie ai cargo della NATO.

    Oramai da mesi, come ha riferito da Asia Times Online, le forze speciali francesi e britanniche stanno addestrando i combattenti a Iskenderun, nella Turchia meridionale. La Central Intelligence Agency si occupa dei servizi di intelligence e delle comunicazioni.

    L’ESL sta sfruttando l’ultra-poroso confine turco-siriano per i propri scopi. La Turchia ha costruito diversi campi profughi e Ankara ospita i dirigenti del Consiglio Nazionale Siriano e dell’Esercito della Siria Libera. C’è anche il fronte giordano, il collegamento con la città di Daraa, islamica (e conservatrice). Ma il confine sirio-giordano è infestato di mine e pesantemente pattugliato, costringendo a una giro di duecento chilometri nel mezzo del deserto.

    La maggior parte dei combattenti dell’ESL fa la spola col Libano. La rotta privilegiata per il contrabbando è quella che va dalla parte settentrionale della valle della Beqa’ nel nord del Libano fino alle roccaforti dell’opposizione, le città a maggioranza sunnita di Homs e Hama. C’è un’altra rotta dal centro della valle della Beqa’ e va a sud fino alla periferia di Damasco (e ciò spiega come vengano rifornite le roccaforti dell’opposizione). Ma la cosa è davvero pericolosa, perché Hezbollah alleato della Siria, è molto potente in questa valle.

    7. Chi sta vincendo?

    Ancora una volta Assad ha promesso – questa volta al Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov – una nuova costituzione e le elezioni in estate. Per quanto esitante, è un tentativo di riforma.

    Ma le solite “fonti governative” anonime hanno già fatto trapelare alla CNN che la Casa Bianca ha chiesto al Pentagono di simulare uno scenario di guerra per un possibile intervento militare degli Stati Uniti a favore dei ribelli. Quindi, un intervento NATOCCG è ancora una possibilità concreta. Un’operazione false flag, di cui verrebbe incolpato il regime di Assad, potrebbe essere il perfetto casus belli.

    8. E il legame Siria-Iran?

    La Siria è fondamentale per la sfera d’influenza iraniana nell’Asia sud-occidentale, il fianco orientale della nazione araba. I membri del BRICS Russia e Cina vogliono mantenere lo status quo, perché ciò implicherebbe un equilibrio di forze in grado di tenere sotto controllo bada l’egemonia americana nella regione. Per la Cina, la continuità nelle forniture petrolifere dall’Iran è una questione di estrema sicurezza nazionale. Inoltre, se gli Stati Uniti rimarranno bloccati in Medio Oriente, le puntate dell’amministrazione Obama e del Pentagono in Asia, e soprattutto sul Mar Cinese Meridionale,dovranno rallentare.

    La gran parte delle élite di Washington considera il cambio di regime in Siria un sistema fondamentale per danneggiare l’Iran. La questione va ben oltre la Siria. Tutto questo riguarda la distruzione del regime iraniano, che non è certo una satrapia occidentale; i flussi energetici che vanno dal Medio Oriente all’Occidente; la presa occidentale sul Consiglio di Cooperazione del Golfo e l’intersezione tra i mondi arabo e persiano; la preservazione del ruolo del petrodollaro. Siria-Iran è uno scontro titanico tra NATOGCC e Russia/Cina, per cercare di espellerle dal Medio Oriente. La dottrina della Full Spectrum Dominance del Pentagono è viva più che mai, proprio mentre gli sciacalli e le iene continuano a guaire.

    Ma si sa Pepe Escobar lavora per Russia Today

  18. Vox
    Vox says:

    Il fatto stesso che sia stata creata e resa operativa una struttura di polizia europea sovranazionale e non soggetta ai parlamenti e’ estremamente grave e lascia spazio a congetture preoccupanti per il futuro.

    In Grecia, oltre il 65% delle forze di polizia si sono schierate col popolo, dunque il governo “tecnico” che vuole implementare le nuove regole dettate dalla Troika EU, FMI e BCE (22% di tagli agli stipendi minimi e alle pensioni, tagli micidiali a varie strutture sociali come la sanita’ e l’istruzione, la privatizzazione selvaggia di beni pubblici, ecc., in pratica come da noi) si vede accerchiata e insicura.

    Lo stesso potrebbe presto avvenire in tutti gli altri paesi colpiti dalla crisi creata dalle banche e questo vuol dire che i governi dei banchieri, come abili giocatori di scacchi, hanno gia’ ben previsto di rischiare situazioni analoghe a quella greca e si sono messi al sicuro con un’organizzazione poliziesca sovranazionale che risponda solo ai loro stessi governi, bypassando i parlamenti (si vede com’e’ democratica questa Europa)

  19. Vox
    Vox says:

    @ Caro Uro,
    sul tema della crisi e della rinascita dell’Argentina ti vorrei consigliare di ascoltare l’analista di politica ed economia argentino Adrian Salbuchi (lo trovi facilmente su google), il quale dimostra in modo molto razionale come e perche’ l’economia dell’Argentina si sia risollevata.

  20. Vox
    Vox says:

    Un messaggio dall’Argentina: il nostro sostegno al popolo greco!

    di Adrian Salbuchi

    Nel momento in cui gli argentini, oggi, guardano il telegiornale e vedono le cose terribili che accadono in Grecia, non possono che dire “Hey, è IDENTICO all’Argentina nel dicembre 2001 e l’inizio del 2002…!”. All’epoca, l’Argentina subì il suo peggiore collasso a livello monetario, del sistema bancario e del debito pubblico, che portò a tumulti, violenza folle, proteste e guerra sociale. L’agitazione fu così dannosa da costringere alle dimissioni il Presidente Fernando de la Rua, soprattutto a causa del suo famigerato Ministro dell’Economia pro-cartelli bancari, Domingo Cavallo, generando un vuoto politico che portò l’Argentina ad avere cinque (ben cinque!!) presidenti in quell’ultima terribile settimana di dicembre 2001.

    La scintilla del caos sociale in Argentina fu il tentativo del Presidente de la Rua di attuare le misure di austerità, evidentemente ingiuste, imposte dal FMI che richiedeva, come al solito, il massimo sacrificio da parte della popolazione – più tasse, meno spese sociali, “budgets bilanciati”, nessuna spesa in disavanzo, ed altre misure anti-sociali – che causarono un crollo del PIL argentino di quasi il 40%.

    Metà della popolazione precipitò al di sotto della soglia di povertà (molti non fecero mai ritorno alla tradizionale classe media argentina), alle banche private fu concesso di trattenere legalmente i risparmi della gente, i depositi in dollari USA furono cambiati in pesos in modo del tutto arbitrario a qualsiasi tasso di cambio deciso dalle banche o dal governo (il dollaro fu svalutato del 300%, da un peso al dollaro a 4 pesos al dollaro nel giro di poche settimane) eppure… nemmeno una banca è crollata! Infatti, da allora sono tutte di nuovo “in affari come sempre”, mentre i poveri e gli impoveriti sono completamente esclusi dal campo.

    In Argentina, nel corso di 25 anni di governi provvisori, il Cartello Bancario Internazionale guidato dal FMI ha generato un Debito Pubblico fondamentalmente illegale – o al massimo, illegittimo – che è cresciuto in maniera enorme, finendo per far collassare l’intero sistema economico-finanziario.

    Non fu una coincidenza. Faceva parte di un modello altamente complesso, architettato al fine di controllare interi paesi, tramite un ciclo a fasi sequenziali e stadi ben identificabili con un solo scopo principale: quando l’economia viene alimentata al fine di attuare una “modalità di crescita” artificiale, l’insieme di tutti i profitti viene privatizzata nelle mani dei suoi “amici”, managers e operatori. Tuttavia, quando l’intero schema – come ogni schema Ponzi truffaldino – raggiunge il suo culmine ed il collasso totale è a portata di mano, allora invertono il processo e socializzano tutte le perdite.

    Questo è quanto ha fatto Mr. Cavallo – un protetto di Rockefeller – garantendo che il popolo argentino avrebbe sostenuto le perdite, mentre i banksters internazionali riscuotevano tutti i profitti.

    I media mainstream – locali e globali – ringraziarono; il New York Times arrivò addirittura a suggerire che l’intera Patagonia (vale a dire le 5 province meridionali dell’Argentina, che ricoprono il 35% del suo territorio e godono di un incommensurabile benessere in termini di energia, miniere, risorse idriche ed alimentari) doveva staccarsi dal resto del paese per poter “risolvere i suoi guai col debito estero”…

    questa era l’Argentina del 2001/2002; ma non è anche il caso dell’americano odierno che pagando le tasse soccorre Goldman Sachs, CitiCorp, e GM mentre perde la sua casa, la sua pensione, il suo lavoro? Non è ciò che sta accadendo alla Grecia oggi? E l’Islanda? Il Regno Unito? L’Irlanda? E – prima o poi – Spagna? Portogallo? Italia?…

    Oggi, guardiamo la Grecia e vediamo gli stessi segnali spia: il FMI che impone rigide misure di austerità come condizione delle banche per ottenere più prestiti (come se un paese che collassa sotto il peso del debito potesse superarlo indebitandosi ancor di più!!), i media di regime che parlano con enfasi del bisogno della “Grecia di comportarsi in maniera corretta e responsabile” (come se la FED [Banca Centrale Americana, ndt], la banca di Inghilterra, Goldman Sachs, Bankfein, Greenberg fossero esempi di affidabilità e responsabilità), i governi locali provvisori che fanno tutto ciò che gli è possibile nell’interesse delle banche (…), le grandi banche come Goldman Sachs che provano a recuperare ciò che gli è dovuto nel mezzo dei disagi e delle rivolte; tutto questo ha per sfondo cittadini disperati che scendono in strada per esprimere ciò che è chiaro a tutti: i banchieri internazionali ed i governi provvisori locali costituiscono una complessa associazione di ladri e rapinatori.

    Poi accade l’inevitabile: il governo manda la polizia in strada per proteggere i bancari, se stesso e gli interessi dell’élite del potere del Nuovo Ordine Mondiale.. Poi la violenza dilaga, la gente resta ferita o uccisa.. la povera (polizia) combatte contro la povera (gente), mentre i ricchi al sicuro osservano da lontano sogghignando.

    Non fate errori: questo è un modello mondiale.
    Non c’è NESSUNA democrazia, neanche ad Atene, la sua terra madre.

    Quello che noi subiamo in tutto il mondo – che sia in Grecia, Argentina, Brasile, Indonesia, Spagna, Islanda, Stati Uniti o Inghilterra – è un sistema meccanico di conteggio dei voti, che dipende completamente da enormi quantità di denaro, necessarie a finanziare costose campagne politiche, comprare la copertura di radio, tv e stampa, pagare rozze strutture di partiti politici, giornalisti, analisti, ed ovviamente anche i ben commercializzati candidati stessi: una vasta schiera di fantocci decrepiti, di cui leggiamo ogni giorno sui giornali: Bush, Blair, Papandreou, Obama, Clinton, Menem, Kirchner, Lula, Uribe. Sarkozy, Rodriguez Zapatero, Merkel…

    Ciò che abbiamo è una “democrazia” completamente assoggettata al denaro, anche se dobbiamo ancora capire che il denaro NON è democratico (e neanche dovrebbe). Il denaro è controllato dalla mega-struttura bancaria che usa il FMI, la Banca Mondiale, la FED, la BRI, la BCE come sue entità di regolazione globale, e paga al fine di gestire l’intero “show democratico”. Quindi, alla fine abbiamo “la miglior democrazia che il denaro possa comprare”.. che non è affatto una democrazia…
    voltairenet.org/_Adrian-Salbuchi_?lang=it

  21. Vox
    Vox says:

    L’ARGENTINA SFIDA IL FONDO MONETARIO…
    …E IMPARTISCE UNA LEZIONE DI ECONOMIA ALLA GRANDE FINANZA

    Tre anni dopo il collasso della economia argentina sotto il peso delle ricette per lo sviluppo fornite dal FMI e dalla Banca Mondiale, la ripresa in sboccio della nazione sud-americana sbalordisce gli osservatori internazionali. Sfidando le prescrizioni del FMI, il presidente Kirchner ed i suoi consiglieri economici avevano detto ai creditori di mettersi in coda ed attendere, mentre si ricostruiva l’economia a partire dal punto piu’ basso…

    Il saccheggio dell’ Argentina da parte della finanza internazionale e la susseguente disintegrazione della sua economia nel dicembre 2001 e’ solo uno degli esempi di quale sia stata la politica ufficiale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale per decenni: indebitare le nazioni in sviluppo garantendo enormi prestiti per progetti che beneficano gli appaltatori stranieri piuttosto che l’economia locale, raccogliere i rimborsi e, quando avviene il del tutto prevedibile default finanziario, passare alla spremitura per “aprire la nazione alla economia di mercato”. Abbassare le paghe, eliminare ogni sussidio sociale, aprire i servizi di base alla competizione multinazionale e cedere le materie prime a prezzi di svendita…

    Come si comportarono gli Argentini ? Ripudiarono il “buon consiglio” ed iniziarono a lavorare nella propria nazione, convincendosi che l’economia di un paese non viene costruita con investimenti internazionali, quanto piuttosto con produzione e consumi realizzati proprio all’interno di esso.

    newmediaexplorer.org/

    LA RIPRESA ECONOMICA ARFENTINA SFIDA LE PREVISIONI

    Quando l’economia argentina collasso’ nel dicembre 2001, le previsioni da giorno del Giudizio Universale abbondavano. A meno che essa adottasse politiche economiche ortodosse e siglasse velocemente un accordo con i suoi creditori stranieri, certamente sarebbe seguita una super-inflazione, il peso sarebbe diventato senza valore, investimenti e riserve di valuta estera sarebbero svaniti ed ogni prospettiva di crescita sarebbe stata soffocata.

    Ma tre anni dopo che l’Argentina dichiaro’ un default per un debito record di più di 100 miliardi di dollari, il piu’ largo nella storia, l’apocalisse non e’ arrivata.

    Invece l’economia e’ cresciuta del + 8 % annuale per due anni consecutivi, le esportazioni sono parecchio cresciute, la moneta e’ stabile, gli investitori stanno gradualmente ritornando e la disoccupazione e’ calata dai livelli record – il tutto senza un accordo relativo al debito, ne’ le misure standard richieste dal Fondo Monetario Internazionale per concedere la sua approvazione.

    La ripresa argentina è stata innegabile, ed e’ stata raggiunta almeno in parte ignorando e persino sfidando l’ortodossia economica e politica.

    Mentre altre nazioni continuano tuttora a zoppicare, l’Argentina sta sperimentando una crescita molto sana, senza che alcun segno indichi che essa non possa continuare, ed essi hanno ottenuto questo risultato senza essere costretti a fare alcuna concessione per ottenere l’arrivo di capitale straniero…
    “Le cose non sono assolutamente tornate normali, ma abbiamo acquisito la sensazione di essere tornati sulla strada giusta” – ha affermato Mario Alberto Ortiz, un riparatore di impianti di refrigerazione…

    la svolta in Argentina ha inspirato un tale senso di confidenza che il governo non solo parla di tagliare i suoi ultimi legami con il FMI, ma anche insiste che ogni rimborso ai possessori di obbligazioni debba essere condizionato al protrarsi della buona salute economica dell’Argentina…
    francescocaselli.blogspot.com

    Cooperative autogestite dei lavoratori

    Mentre l’economia collassava, molti imprenditori ed investitori stranieri ritirarono tutto il loro denaro dall’Argentina per mandarlo oltremare. Di conseguenza, diverse piccole e medie imprese chiusero per mancanza di capitali intensificando così la disoccupazione. Alcuni lavoratori di queste compagnie, trovandosi di fronte ad un’improvvisa perdita del posto di lavoro e senza nessuna fonte di reddito, decisero di mettersi in proprio. Aprirono così nuove imprese, senza la presenza dei vecchi capi e dei loro capitali, nella forma di COOPERATIVE autogestite
    it.wikipedia.org/wiki/Crisi_economica_argentina#La_ripresa

  22. Vox
    Vox says:

    COSA CI HA GUADAGNATO LA GRECIA ?
    di M. Blondet

    Bancarotta inevitabile (e ora indifferente all’EU: : il fallimento greco non è più una minaccia per la zona euro. I tre anni di negoziati e austerità devastanti che il governo greco ha concesso ai suoi creditori, nel vano tentativo di restare nell’euro, ha regalato ai banchieri il tempo per liberarsi dei titoli del debito greco, e divincolarsi dalla stretta del debitore).

    La Grecia poteva evitarlo, se avesse detto NO alla Troika fin dal principio.

    Conclusione: la Grecia avrebbe fatto meglio a fallire prima. Tre anni fa. Dare un calcio alla “Troika” e alle sue interessate terapie di “risanamento”, rifiutare gli “aiuti” a caro interesse, e cessare i pagmenti alle banche tedesche e francesi – subito, quando ancora aveva un po’ di carne attaccata alle ossa. Avrebbe affrontato la bancarotta, e il ritorno alla dracma, con qualche energia in più da spendere nella stretta di cinghia che avrebbe preparato il rilancio. Rilancio che sarebbe avvenuto sicuramente, dopo due o tre semestri, con la riacquistata competitività: basti pensare che il turismo, che conta per il 16% del Pil, avrebbe avuto una ripresa tumultuosa grazie alla dracma debole. E così i noli navali, l’altro cespite nazionale.

    La lezione dovrebbe servire anche per l’Italia, come per Spagna, Portogallo e Irlanda. E’ inutile accettare rigori e austerità per continuare a servire un debito impagabile.

    Meglio accettare l’austerità auto-imposta dal default sovrano, ugualmente trragica, ma che prepara al rilancio e alla crescita, che insistere con tagli, svendita (privatizzazioni) e austerità che non danno prospettive, e pagare il prezzo della perdita di sovranità.

    …Nel tenebroso caos che la Grecia deve adesso affrontare da sola, c’è un solo raggio di luce, ancorchè paradossale: ed è che la polizia greca sta facendo causa comune con i rivoltosi…
    http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/cosa-ci-ha-guadagnato-la-grecia-maurizio-blondet.html

  23. Vox
    Vox says:

    Dovremmo uscire nelle strade anche noi, per aiutare i fratelli greci e per cercare di scrollarci di dosso il governo dei banchieri, prima che sia troppo tardi.

    Ma il popollo italiano dorme, convinto che Monti sia il salvatore della patria, solo perche’ “non e’ come B.”
    E invece lo e’. Nella sostanza, forse e’ ancora peggio.

  24. Vox
    Vox says:

    LA TROIKA RICATTA LA GRECIA

    Mike Whitney

    […] In assenza del bailout, alla fine di marzo il governo greco esaurirà il tempo a disposizione e farà default. Sembra essere quello in molti sperano in segreto a Berlino.

    A parte di 325 milioni di euro di tagli, i dirigenti della coalizione di governo della Grecia saranno costretti a firmare un impegno scritto in base al quale le condizioni dell’accordo verranno eseguite indipendentemente dalle elezioni. La troika (Commissione Europea, FMI e BCE) vuole essere sicura di essere rimborsata indipendentemente dai cambi al governo.

    Naturalmente, questi sviluppi hanno reso furibondi i greci. Non è insolito vedere le bandiere tedesche che vengono incendiate alle manifestazioni ad Atene o la Merkel in uniforme da nazista…

    La Grecia ha già resistito a cinque anni consecutivi di contrazione economica senza segnali di miglioramento. La disoccupazione è al nuovo massimo del 20,9 per cento, il rapporto tra debito e PIL aumenta e i capitali continuano a fuggire dal paese. Tutti i cosiddetti “salvataggi” della troika sono andati a vuoto. Il paese rimane in una crisi semi-permanente provocata dalle misure di austerità. La Grecia è al centro di una depressione causata dalla politica.

    Le nuove misure di austerità sono un attacco diretto ai lavoratori e ai pensionati. Come riportato da Athens News, è “la svalutazione più violenta degli stipendi in tempo di pace.” Le disposizioni prevedono “un taglio del 22 per cento al salario minimo, nuove limitazioni alla contrattazione collettiva, forti tagli all’assicurazione sociale ed una riduzione del 22-40 per cento del salario e dei bonus reali. Inoltre, verranno licenziati 150.000 lavoratori pubblici e ci saranno 400 milioni di euro di tagli nella spesa pubblica. La rete di sicurezza sociale è distrutta, mentre le banche stanno rastrellando miliardi con il carry trade, l’acquisto di titoli ad alto rendimento con soldi che presi a prestito dalla BCE.

    Questo mentre ai lavoratori e ai pensionati viene chiesto di farsi carico di un peso sproporzionato per la crisi provocata dalle élite finanziarie e dai lacchè della politica.

    Gli agenti della grande finanza hanno sostituito i dirigenti democraticamente eletti in Grecia e Italia, e hanno lanciato un assalto in piena regola al lavoro organizzato.

    La Troika vuole che la Grecia riduca il salario minimo a 600 euro al mese (il livello di povertà) e che abolisca le ferie. Stanno anche chiedendo che le seconde pensioni vengano tagliate del 35 per cento. La stessa guerra ai lavoratori viene intrapresa in ogni paese colpito dalla crisi.

    I propositi dell’aristocrazia finanziaria nei confronti della Grecia sono quelli che si propongono anche per l’intera Europa. Si sta realizzando una controrivoluzione sociale che solo alcuni anni addietro era inconcepibile. Larghe fette della popolazione sono condannate alla povertà, alla disoccupazione, alla malattia e alla morte per garantire il profitto richiesto dall’aristocrazia finanziaria internazionale.” (“The looting of the Greek working class”, World Socialist Web Site)

    Alla Grecia viene inoltre chiesto di cedere la propria sovranità consentendo a un commissario dell’UE di sorvegliare la spesa pubblica.
    Il nuovo commissario farà in modo che le nuove entrate fiscali verranno destinate a rimborsare innanzitutto gli investitori stranieri prima di destinare fondi per i servizi sociali di base.

    In caso di emergenza nazionale, i prestatori e gli obbligazionisti verranno pagati prima che vengano elargiti i fondi stanziati per aiutare le vittime del disastro.
    Questa è la “grande integrazione dell’eurozona”.

    L’economia greca è ora in condizione peggiori rispetto a due anni fa quando sono iniziati i salvataggi.

    come nota (perfino) Der Speigel, l’ultimo pacchetto di salvataggio non “salverà il paese, posticiperà solamente l’insolvenza greca, e servirà solamente a creare nuovi problemi alla popolazione” […]

    http://www.counterpunch.org/2012/02/10/the-troika-blackmails-greece/

  25. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Non parlo mai della politica Italiana perche’ non vivo in Italia e non sono cittadina Italiana.

    Lei e’ cittadina dell’universo e lo puo’ fare….

    Solo un pensiero, da anni, quasi decenni non vi andava giu’ Berlusconi, Romano Prodi e’ durato pochi mesi, Mario Monti e’ solo al governo da pochi mesi e vi sta gia’ sul naso…

    Quanti PM avete avuto in Italia dopo la fine della WWII ????

    E’ allora vero che l’Italia sia un paese ingovernabile?

    Anita

  26. Peter
    Peter says:

    x Anita

    hai notato come Vox ha rinculato (backtracked) velocemente sulle polizie ‘straniere’?
    Il trattato di Velsen e’ appunto solo un progetto, e Vox aggiunge adesso ‘che venga realizzato o meno e’ un altro paio di maniche’…ieri dichiarava pimpante che l’arma dei CC verra’ sciolta nel 2014!
    Ieri pero’ sosteneva che massiccie forze di polizia tedescche erano gia’ in Grecia (poi ha corretto in ‘FORSE’)…e la Germania non e’ neanche tra i firmatari del trattato! e mi pare neanche la Grecia!
    Oggi dice che il 65% delle forze di polizie greche ‘sono con il popolo’, presumo quindi che facciano il loro lavoro e difendano governo e parlamento dai rioters…l’altro 35% sara’ in ferie o a bere resina nelle osterie (eh eh eh).

    Insomma, quale attendibilita’ ci sia nei suoi posts lo puoi vedere tu. Vox sogna, forse ci crede in parte a cio’ che scrive, forse no…
    I sogni sono d’oro, la realta’ di piombo…ma i sogni di Vox non saprei di che lega siano…

    ciao, Peter

  27. Peter
    Peter says:

    x Faust

    vedi caro companero, come la fede sia una brutta cosa?
    nei posts di Vox ci possono essere anche cose interessanti, ma e’ estremamente difficile distinguere ‘the wheat from the chaff’, il grano dall’oglio…
    L’Argentina ci ha messo 10 anni per rimettere la testa fuori dall’acqua, e quella la addita come un miracolo economico, un esempio per la Grecia…
    Come vedi, e lo dico anche a Uroburo e Pino, io non contesto il diritto di esprimere opinioni e punti di vista, ma se si fa propaganda (per chiunque…) non si possono spacciare opinioni, sogni ed immaginazioni per ‘fatti’…anche concedendo il beneficio d’inventario che non si nega a nessuno.
    Ed anche se non si fa propaganda: la regola resta uguale

    un caro saluto

    Peter

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Vox { 13.02.12 alle 23:33 } Dovremmo uscire nelle strade anche noi, per aiutare i fratelli greci e per cercare di scrollarci di dosso il governo dei banchieri, prima che sia troppo tardi.
    ————————————
    Dovremmo, dovevamo, avremmo dovuto ….. non votare per il Banana. Ed avendolo fatto ribellarci al disastro accumulatosi negli anni.
    Avremmo dovuto …. giustappunto.
    A me questo sempre un esempio di Wishful thinking (o confondere i sogni, o i desideri, con la realtà).
    L’Argentina era un paese ricchissimo di risorse naturale: si sono procurati il denaro che serviva vendendole a prezzo di mercato.
    La situazione islandese rimane ancora ora piuttosto oscura anche se il popolo si è rifiutato di pagare i debiti contratti ed ha messo in carcere banchieri e governanti. Ma l’Islanda ha alcune risorse interessanti e facilmente vendibili.
    La Grecia ha solo pietre ed olio (Monos lithos in Ellada): morirebbero di fame in tre mesi. Con tutto questo i greci avrebbero potuto resistere un po’ meglio, come mi pare che volesse il piano del referendum di Papandreu bocciato dalla destra, responsabile principale del buco finanziario, delle numerose assunzioni di sottogoverno e dell’aumento indiscriminato delle pensioni. U.

  29. sylvi
    sylvi says:

    Quanti PM avete avuto in Italia dopo la fine della WWII ????

    E’ allora vero che l’Italia sia un paese ingovernabile? Anita

    cara Anita,
    hai pienamente ragione!
    Non ricordo il numero esatto di governi…dal 1946 in poi!
    Ricordo che soltanto Andreotti ne collezionò SETTE e che nella Prima Repubblica duravano in media poco più di UN ANNO!
    Si potrebbe dire …colpa della DC!
    Ma poi abbiamo visto la fine dei governi Prodi delle sinistre!
    E la sx continua…l’ultimo exploi è a Genova!!!
    Dagli ultimi sondaggi risulta che se si votasse adesso quasi il 50% degli italiani non andrebbe a votare o sarebbe indeciso!

    Quello che mi stupisce è che la sx, anche in questo blog, spara su Monti che non fa questo o quello…
    la dx, ne parlo con professionisti o imprenditori, spara su Monti che “non fa niente”!
    Se non vedo altro di nuovo, alle prossime elezioni politiche, per la prima volta nella mia vita, starò a casa!

    buon risveglio
    Sylvi

  30. peter
    peter says:

    x Uroburo

    per la precisione, il popolo islandese deve almeno 7 miliardi di sterline (piu’ gli interessi) a noi popolo britannico…

    Peter

  31. Faust
    Faust says:

    ma i sogni di Vox non saprei di che lega siano…

    … sogni suoi… in titanio leggero ad alta tensione… Warning!
    F.

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    il popolo islandese vi manda a dire di chiedere il denaro ai banchieri speculatori ed ai politici incompetenti e corrotti. Loro li hanno condannati e messi in carcere.
    Una risposta mooolto democratica, direi: ciascuno risponda per quel che fa, mica solo il povero Saddam ….
    Un saluto U.

  33. Faust
    Faust says:

    L’Argentina ci ha messo 10 anni per rimettere la testa fuori dall’acqua, e quella la addita come un miracolo economico, un esempio per la Grecia…

    … la Grecia e’ nella merda europea… (4% spese x gli armamenti, ( gli altri stati europei spendono al massimo l’1%… armi, aerei e carrarmati) comprati da francia e germania che gli hanno prestato i soldi appatto e condizione che comprasse da loro apprezzi maggiorati armamenti obsoleti ed inutili… e x la postvendita dare tangenti ai ladri del governo Pappaandreu) che stanno affossando il popolo nella disperazione… non ce’ dubbio che sia colpa degli europei ( sai niente cosa avanza la tua cara isoletta e x la vendita di che…) corruttori evvenditori di ferri vecchi oggi nella veste di usurai che continuano apprestare denaro affinche l’usurato possa rifondere l’usuraio…
    L’Argentina ha mandato affanculo l’usuraio e si e’ ripresa ( oggi e’ una grande nazione dove il popolo e’ tornato ammangiare carne … invece che mmerda… Miracolo!!! direbbe un mio amico…
    La Grecia (il popolo deve denunciare questa delinquentata dei paesi colpevoli di usurare il popolo e non i governi…) e’ nel famoso circolo strozzato dall’usura, come lo era lArgentina con il fmi e bdi e altre istituzioni usuraie in colletto bianco … ecco cosa Vox, che e’ una persona integra e non delinquente, o troll come la stai dipingendo, …una persona che ammiro xcche lotta contro le ingiustizie sociali e gli stati criminali e gli usurai guerrafondai, come Faust, in particolare se potenze capitaliste che si arricchiscono affamando I Poveri Diavoli…
    Ritengo e rispetto la tua intelligenza, difficile capire queste tue zitellate contro Vox… in fondo scrive o riporta notizie che chi le vuole e sa leggerle… sa poi discernere la paglia dal grano… cercare di svergognare Vox, come se fosse un troll… e’ una fatica inutile, credimi! Sempre tuo Diavolo di Fiducia
    Faust
    Ps: invio senza rileggere o correggere… e’ pronto pasta e cavolfiori … il profumo mi tira come una calamita… es. quel che x me, dei broccoli e’ un inebriante profumo x altri e’ una puzza… Io vado ammangiare i profumati cavolfiori… chi dice che e’ una puzza non li mangi…
    …ciao caro addopo…

  34. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    eh noooo caro! gli islandesi si intendono bene coi napoletani, allora…anche se stanno cosi’ a nord che e’ a malapena Europa…
    I soldi ce li ridaranno loro, dato che hanno votato i politici corrotti. Mica i fessi sono solo greci ed italiani…

    un saluto

    Peter

  35. Peter
    Peter says:

    x Faust

    non so cosa sia un troll…per quel che ne so, e’ un programma bogus, non una persona.
    Senza offesa, io ho detto spesso (e spesso verificato e dimostrato…) che Vox riporta spesso notizie non controllate o false…che lo faccia in buona fede o meno e’ un altro discorso, che non posso verificare dato che non sono certo nella mente di Vox…
    Tu invece mi sembri ‘fosforico’, ti accendi facilmente.
    Ti invidio le orecchiette con cime di rape, ed anche i cavolfiori, sono i miei preferiti (mentre detesto i cavolini di Bruxelles…)

    un caro saluto e buon appetito

    Peter

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    Peter { 14.02.12 alle 12:15 } I soldi ce li ridaranno loro
    —————————————
    Mmmmmmmm……… chissà …. U.

  37. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    il figlio di una mia vecchia amica lavora alla BBC. Una islandese, forse impiegata alla BBC anche lei, gli fa ‘ti posso chiedere un favore?’. Lui risponde, prima di chiedere niente, restituisci 7 miliardi di sterline…(eh eh eh, secondo me una bella batttuta…).
    Ma il suo boss gli ha detto di non fare mai piu’ battute del genere sul lavoro, immagino potrebbe ammontare a molestie sul lavoro.
    Ma si puo’?
    A me le battutine sull’accento italiano me le fanno persino i subordinati…

    Peter

  38. Faust
    Faust says:

    I soldi ce li ridaranno loro
    —————————————
    Mmmmmmmm………

    … sapete che cos’e’ un’assegno de toro…??

    e’ un pezzo di carta con cifra e firma… che uno da ad un’altro… Chi lo riceve lo guarda e lo palpa eppoi fa’… Mmmmmmuuuu!!!

    … grazie Peter anche se i cavolfiori, anche loro, non son piu’ quelli di una volta… poco profumo e poco sapore… x fortuna che lo condisco con l’olio di mio cugino di Canosa di Puglia… che aggiusta qualsiasi piatto… Ho provato i cavolfiori verdi… quelli che sembrano cunei di sabbia bagnata con la punta… non so da dove vengono ma sono piu’ saporiti dei bianchi… ma forse i bianchi adesso sono fuori stagione… non so’… Un sempre buon caffe’ organico ( quando vuoi dimmelo… sta x finire…) e la vita torna a sfavillare fosforando… ( me’ piaciuto il fosforioso, mi piace fasvillare…)
    Faust

  39. Faust
    Faust says:

    non so cosa sia un troll…

    …un troll, nel web, e’ un manipolatore di opinioni, usa i post nei blog’s x fare propaganda al suo mulino, in modo furfantesco e codardo smazzando le carte dell’altro infilando delle carte false x vincere nella discussione in atto in quel blog… barando.
    Vox non e’ un troll… ma un’ intelligente e splendida persona… Ti chiedo scusa se mi fa piacere difendere le persone x bene come Vox, ( come lo farei x te, se un troll ti attaccasse…) che non ha bisogno che io prenda la sua difesa… lo sa fare ottimamente senza necessita’ che lo faccia io… mentre con te… ti difenderei senza scusarmi con chi ti attaccasse… sicuramente un troll…
    … Gli Abbacchi non hanno e non sono sempre dello stesso sapore… mentre le Braci si…
    Faust

  40. Faust
    Faust says:

    … imitando Anita… scrivo… vado fuori con il dalmata anziano e incontinente… addopo…
    F.

  41. Linosse
    Linosse says:

    X Peter 185
    Uhe Pet dopo lo storico pluralis maiestatis(mò pure questi) un passo alla volta arrivi ,come suddito diretto col crisma della reggina,a:
    “per la precisione, il popolo islandese deve almeno 7 miliardi di sterline (piu’ gli interessi) a noi popolo britannico…”
    Quando arriverà il turno (e arriverà non temere) “doveroso”della ex G.B. potrete dire anche voi…
    e mo so cazzi nostri,altro pluralis maiestatis!
    L.

  42. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ho digitato :Quanti governi ha avuto l’Italia dal 1945, ed ho trovato questo:

    Commento da un blogger:
    L’Italia ha avuto almeno 61 governi dal 1945. Circa 1 all’anno. Cosa che sembra dire che è l’elettore italiano a non prendere sul serio il governo. Alcune persone non cambiano i loro pantaloni così spesso. Eppure l’Italia sembra ancora funzionare, più o meno, e gli italiani lo sanno. L’altra scelta sono i comunisti e in Italia nessuno li vuole al governo del paese. Berlusconi è il minore dei due mali, proprio come era Clinton.

    http://www.mentecritica.net/new-york-times-berlusconi-portatelo-giu-e-castratelo/informazione/oltre-il-confine/redazione/19689/

    Non so se sia vero…..

    Devo uscire con il mio amichetto, mi sono svegliata un po’ tardi, ieri sera non mi sentivo bene…il mio polso era impazzito…cosi’ ho atteso che si calmasse prima di coricarmi.

    Ciao, Anita

  43. rodolfo
    rodolfo says:

    Bando ai bla bla bla inconcludenti.
    In questo momento al Parlamento si vota sull´emendamento svuota carceri. Alcuni dunque sostengono che le carceri sono troppo pieni , che quelle persone che stanno scontando una pena per aver sbagliato… soffrono troppo… poveretti. Altri dicono che a causa di quelle sofferenze quanto escono… sono piu´delinquenti di prima.

    Pero´lasciarli liberi sarebbe gia´un´ingiustizia nei confronti di chi a causa loro ha sofferto.
    Perche´non hanno pensato prima a costruire nuove carceri?
    Non e´di oggi questo problema….ma antico.
    Secondo il mio parere chi ha commesso un delitto deve scontare la pena fino all´ultimo giorno….poi non mi sembra vero che chi durante la detenzione soffre particolari angherie esca piu´delinquente di prima….anzi potrebbe essere persino il contrario e cioe´che ci pensera´mille volte prima di commettere un nuovo delitto.
    Che ne pensate?
    Rodolfo

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