IL GIORNALISTA GIDEON LEVY PARLA DI ISRAELE, DELLA PALESTINA E DEL “CAMPO DI CONCENTRAMENTO CHIAMATO GAZA”, LA CUI POPOLAZIONE AMMIRA E LODA. ANCHE LEVY VEDE ARRIVARE ALTRA GUERRA, A CAUSA DELLA POLITICA DI NETANYAHU, DEL DISINTERESSE DI OBAMA E DEL MENEFREGHISNO DELL’EUROPA

Colloquio con Gideon Lévy di Françoise Germain-Robin

Nato nel 1955, a Tel-Aviv, giornalista israeliano e membro della direzione del quotidiano Haaretz, Gideon Levy denuncia implacabilmente le violazioni commesse contro i Palestinesi e il ricorso sistematico ad una violenza che disumanizza i popoli, aizzati l’uno contro l’altro. Gideon Levy occupa un posto particolare nella stampa israeliana, quello dell’imprecatore. I suoi editoriali e le sue cronache nel quotidiano Haaretz sono altrettanti atti d’accusa contro la politica di occupazione e colonizzazione del suo paese, Israele, contro i territori palestinesi. E’ uno dei pochi giornalisti che si sono espressi contro la guerra a Gaza.
Di passaggio a Parigi, dove presentava la raccolta di suoi articoli pubblicata da Éric Hazan [1], ha dedicato un ampio spazio di tempo a L’Humanité.

- Quando leggiamo i suoi articoli, ci diciamo che lei va giù pesante nella critica ad Israele, molto più di quanto non possa permettersi la maggior parte dei giornalisti francesi [aggiunta di Nicotri: “Per non parlare di quelli italiani!”.]

Lo so, una volta ho rilasciato un’intervista a TF1 e dopo il giornalista mi ha telefonato per scusarsi di non poter diffondere i miei discorsi perché se lo avesse fatto sarebbe stato accusato di antisemitismo e avrebbe avuto delle noie. Io ho la fortuna di essere in un giornale che mi lascia piena libertà e mi ha sempre sostenuto, anche se capita spesso che dei lettori protestino e anche disdicano l’abbonamento a causa dei miei articoli.- Siete molti in questa situazione?

Non sono proprio l’unico, ma quasi. C’è anche Amira Hass. Oltre a noi due, non vedo altri.

- C’era anche Amnon Kapeliouk, che era un grande amico, ed è morto l’estate scorsa.

Si, lui aveva aperto la strada molto prima di me. Lui era a Yediot Aharonot, ma non scriveva più in questi ultimi anni. Collaborava ancora con Le Monde Diplomatique. Una settimana prima della sua morte ha chiesto di parlarmi e io gli ho telefonato, ma il suo spirito non c’era già più.

Perché lei occupa uno spazio così particolare? E’ a causa della sua formazione?

No. C’è un unico motivo per il mio atteggiamento. Alla fine degli anni ’80, al tempo della prima Intifada, ho cominciato a visitare i territori occupati, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Settimana dopo settimana, ho capito che si svolgeva un dramma, ma un dramma del quale nessuno in Israele voleva sentir parlare. Se non fossi andato nei territori occupati a quel tempo, non sarei diventato quel che sono. Sarei come la maggioranza degli Israeliani.

- Il suo ambiente familiare è di sinistra?

Assolutamente no. A differenza di Amira Hass, la cui famiglia era comunista, io vengo da una famiglia totalmente apolitica. I miei genitori venivano dall’Europa e appartenevano alla classe media. Mio padre era un Tedesco dei Sudeti, un tipico rifugiato. Ha vissuto sessant’anni in Israele senza riuscire a trovare il suo posto. Aveva lasciato tutto laggiù, la sua vita, i suoi genitori, la sua fidanzata. Aveva studiato diritto ma non ha potuto praticarlo in Israele, era troppo diverso. Ha lavorato in una fattoria. Ma non parlava mai di tutto questo. Aveva chiuso la porta del passato e non voleva affatto riaprirla. Era traumatizzato dall’esilio. Ha incontrato mia madre in Israele. Lei era nata in Cecoslovacchia ed era venuta nel 1939, all’età di sedici anni. Si sono incontrati nel 1945. Lei era infermiera, ma non ha mai esercitato. Si parlava tedesco in casa mia, ma non si parlava né del passato né di politica.

- Dov’è nato?

A Tel-Aviv. Amo questa città. E’ la mia città. Vi succedono molte cose, è molto viva. E’ contemporaneamente una Babele e una bolla. Ho bisogno di questa bolla per riprendermi quando torno dai territori, a differenza di Hamira Hass che vive a Ramallah e detesta Tel-Aviv. Io, ne ho bisogno. Della sua agitazione, dei suoi caffè, della sua cultura, della sua atmosfera. Molti di quelli che vengono a manifestare la loro solidarietà con i Palestinesi non vanno mai a Tel-Aviv, si accontentano di passare per l’aeroporto. Fanno male. E’ molto diverso da Gerusalemme, dove la tensione è continua: tra Askenaziti e Sefarditi, tra laici e religiosi, con i Palestinesi. Ovunque uno si volti, a Gerusalemme, sente l’occupazione.

- Com’è diventato giornalista?

Era uno dei miei sogni da bambino: volevo essere autista di bus, primo ministro o giornalista! Così ho fatto Scienze – politiche e durante il servizio militare ho lavorato per la televisione dell’esercito. Poi ho fatto un’incursione in politica, lavorando per Shimon Peres. Questo è durato dal 1978 al 1982, a 16 ore al giorno! All’epoca Peres era il capo dell’opposizione, avevo fiducia in lui.

Ora so che ha una grandissima responsabilità nella colonizzazione e in molte cattive cose. Mostra al mondo una bella immagine di Israele, ma è un bluff. Non ha meritato il Nobel per la pace. Come si può parlare di pace e al tempo stesso costruire colonie? E’ quel che si sta facendo ed è proprio lui che ha cominciato: era ministro della difesa quand’è stata costruita la prima colonia ad Hebron e lui ha lasciato fare. Chiunque costruisca colonie non vuole la pace, non può essere un uomo di pace.

- Come spiega che la colonizzazione sia proseguita dopo gli accordi di Oslo, che si riteneva conducessero alla pace?

Perché non c’era una sola parola sulle colonie in quegli accordi. E’ uno dei motivi del loro fallimento. Penso che sia un grosso errore di Arafat non aver preteso l’arresto della costruzione di colonie. E’ un errore che capisco, perché voleva arrivare a qualcosa che fosse basato sulla fiducia reciproca, vedeva quello come un primo passo. Ma è un errore storico, perché, all’epoca, sarebbe stato più facile che adesso smantellare le colonie: ce n’erano molte meno, neanche la metà.

- Che cosa pensa di questa frase di Mofaz [2] che dice che i suoi articoli su Haaretz provano che Israele è una democrazia?

Non ho sentito questa frase. Ma non è una prova, e Israele non è una democrazia. Salvo che per gli Ebrei! Come ebreo è vero, ho tutta la libertà di scrivere ciò che voglio. Senz’altro più di quanta ne avrei in Europa. Non sono sicuro che se fossi stato cittadino di un paese europeo in guerra, mi avrebbero lasciato pubblicare un articolo contro la guerra fin dal primo giorno. E’ quel che ho fatto l’anno scorso, nel primo giorno della guerra contro Gaza.

- Dove nasce questo suo proclamato amore per Gaza? E’ abbastanza controcorrente in Israele.

Ciò che amo, è il popolo di Gaza. E’ un popolo che trovo molto bello. Perché ha sofferto tanto, da tanto tempo, e ha saputo, dentro questa miseria e queste umiliazioni che gli sono state imposte, conservare la sua dignità e la sua umanità. La maggior parte degli abitanti di Gaza sono rifugiati del 1948, non bisogna dimenticarlo. Hanno vissuto per decenni cose orribili e non si sono abbattuti. Non sono dei grandi combattenti – e in ogni caso cosa possono fare contro la potenza dell’esercito israeliano? Ma loro resistono, cercando, malgrado tutto ciò che devono sopportare, di condurre una vita normale. In questo grande campo di concentramento che è la striscia di Gaza, loro sono molto poveri, ma restano umani e calorosi. Sono rinchiusi, ma restano aperti agli altri.

- Come spiega che abbiano votato in maggioranza per Hamas ?

Perché erano delusi da Fatah e dall’OLP, che non avevano portato la pace promessa, né la sicurezza, né la fine dell’occupazione. Hamas era l’unica alternativa. I dirigenti di Hamas si presentavano come più puliti. Si attribuivano l’immagine di veri resistenti, mentre Fatah continuava ad accettare negoziati senza contenuto, “per l’immagine”, con Israele. A mio avviso, molti hanno votato per Hamas con rincrescimento, per disperazione, perché vedevano nero per il futuro.

- E lei, come lo vede lei?

Nero, e anche molto nero. Non solo per i Palestinesi. Anche per noi, Israeliani. Non ci sono prospettive, perché Israele non ha pagato alcun prezzo per l’occupazione e la colonizzazione dei territori palestinesi. Perciò, questo continuerà. Non c’è sufficiente pressione perché questo cambi, né dall’interno, dove l’area pacifista è molto debole, né dall’esterno. Obama non è riuscito a piegare Netanyahu e si disinteressa della questione. L’Europa lo segue e non fa niente. L’Europa porta una responsabilità molto pesante per quanto è capitato a Gaza e nella prosecuzione del blocco che strangola un milione e mezzo di Palestinesi. Essa aveva loro promesso che il blocco sarebbe stato tolto, che ci sarebbero stati fondi e mezzi per la ricostruzione. Continua a non esserci niente e Gaza è di nuovo completamente dimenticata. Ci vorranno di nuovo dei Qassam perché qualcuno se ne interessi? E’ questo che è terribile.

- Non c’è speranza di vedere la giustizia internazionale occuparsene, dopo il rapporto Goldstone ?

No, gli Stati Uniti lo bloccheranno. Il rapporto dice che ci sono stati crimini di guerra, il che significa che ci sono dei criminali di guerra. Normalmente, dovrebbe essere Israele a giudicarli, come chiede il rapporto stesso. Ma Israele rifiuta e quindi deve essere il mondo a farlo. Dov’è oggi quel mondo che ha applaudito il giudice Goldstone quando si occupava dei Balcani e del Rwanda? Perché l’atteggiamento è così diverso quando si tratta di Israele? Eppure è lo stesso giudice, con la stessa competenza e la stessa serietà. Ma gli Americani non lo lasceranno andare fino in fondo perché sostengono Israele e perché hanno paura per se stessi, a causa dei loro propri crimini in Iraq e in Afghanistan.

- Che ne è dei negoziati per lo scambio del soldato Shalit contro prigionieri palestinesi, tra i quali Marwan Barghouti e forse anche Salah Hamouri ?

Ricordo che ci sono 11.000 prigionieri palestinesi nelle nostre prigioni, che in maggioranza, come Salah Hamouri, non hanno fatto niente e sono prigionieri politici. Per quanto riguarda Barghouti, non sono sicuro che Israele accetti di liberarlo. Netanyahu lo considera una minaccia perché può diventare un partner per la pace. Io lo conosco molto bene. Siamo andati insieme a Strasburgo e in Spagna dopo Oslo. E’ un vero uomo di pace, ma ha sempre detto: “Se voi non volete smetterla con l’occupazione, noi condurremo la lotta armata” Credo che solo lui sia capace di riunificare i Palestinesi, ma non sono sicuro che Abu Mazen ci tenga molto a vederlo libero.

- Il suo pessimismo è quindi totale?

No. Credo che si debba essere realisti e credere ai miracoli. E anche che si debba agire, che si debba continuare a disturbare Israele, a punzecchiare la sua pelle d’elefante moltiplicando le campagne di solidarietà, svegliando l’opinione pubblica.
[1] Gaza, articoli per Haaretz, 2006-2009, di Gideon Levy, tradotti dall’ebraico da Catherine Neuve-Eglise. Éditions la Fabrique, 240 p.
[2] Shaul Mofaz, generale, già ministro della Difesa ed ex capo di stato maggiore sotto Sharon, oggi è il numero due del partito Kadima di Tzipi Livni. E’ autore di un piano di pace che prevede la creazione provvisoria di uno Stato Palestinese, le cui frontiere diventerebbero definitive entro tre anni.

http://www.humanite.fr/2010-02-02-G..

http://www.france-palestine.org/article13886.html

da

http://rete-eco.it/

684 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sulla stampa svizzera di oggi:

    Des dizaines de milliers de personnes -200.000 selon les organisateurs- se sont rassemblées samedi à Rome pour manifester contre les “lois ad personam” du chef du gouvernement italien Silvio Berlusconi et “défendre la constitution”, a constaté l’AFP.

    Anche l’Ansa è d’accordo sui numeri:
    Popolo viola in piazza: “Siamo 200 mila”
    —–
    Ancora troppo pochi.
    Si sarebbe dovuta organizzare una manifestazione collettiva e contemporanea in tutte le piazze d’Italia, a cura delle sedi locali dei partiti di opposizione riuniti contro il nemico comune.
    E’ solo in questo modo che si bypassa la cattiva informazione.

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    “E’ importante essere qui come partito democratico che rispetto alla precedente edizione della manifestazione ha dato piena adesione. Sarei però più’ felice di vedere più’ parlamentari del Pd in piazza perché l’opposizione si fa in Parlamento ma anche in piazza rendendoci riconoscibili per i nostri sostenitori”. Lo ha detto in piazza del Popolo Ignazio Marino. (Ansa)
    ——-
    Già, è ora che si decidano….

  3. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    Per M. Tempesta n. 499 e suoi interventi precedenti.

    Lei è un qualunquista opportunista!!, perciò lei è il meno adatto; anzi lei non può capire perchè lei di politica reale non capisce nulla.
    Io se dovessi vivere con 456,00- euri al mese farei la rivoluzione, invece lei se ne resta buono buono ad osservare , a pontificare e a scrivere sciochezze e astrusità contro la sinistra e, mi creda io non gioco con i sentimenti politici, perchè io non sono un pressapochista exdemocristiano come lei, e la smetta di tagliare i panni adosso alla sinistra!!!!!.

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Come volevasi dimostrare: l’ing. ha voglia di giocare….
    Io sono un qualunquista opportunista come altri 55 milioni di italiani.
    E’ gente come me che dovere convincere. Ergo, non avete speranze.
    Per cui, si ritorna al mio post 496 e si sta fermi almeno una generazione.

  5. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    Di solito i miserabili sempre capiscono cazzi per confessionali. La smetta e si domandi perchè è così piccolo!!!

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per la precisione, da Febbraio gli euri sono 458. E a fine anno il bonus deciso da Prodi per le classi disagiate: 150 euri l’anno, pari a un pacchetto di sigarette ogni due settimane e scusate se è poco.
    A Bisceglie dicono: sciòt a scekuò o’ cùrue (” andate a giocare con la trottola”, la e non si pronuncia, è muta) invece di fare danni in politica, al pari o peggio degli ‘altri’.

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ nella botte piccola che nasce il vino buono.
    Piuttosto sia lei a dare un’occhiata al calendario e ad accorgersi che siamo nel 2000 già da 10 anni, piuttosto che continuare a triturare con certe scemenze settantottine ormai fuori tempo massimo.

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Questo invece piacerà ad Alessandro.
    E’ la definizione di surrealismo, data da André Breton nella prima edizione 1924 del suo manifeste du surréalisme:
    “Automatisme psychique pur par lequel on se propose d’exprimer, soit verbalement, soit par écrit, soit de toute autre manière, le fonctionnement réel de la pensée, en l’absence de tout contrôle exercé par la raison, en dehors de toute préoccupation esthétique ou morale.”
    Traduco:
    Automatismo psichico attraverso il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che per iscritto o in qualsiasi altra maniera, il funzionamento reale del pensiero, in assenza di tutti i controlli esercitati dalla ragione, fuori da tutte le preoccupazioni estetiche o morali.

    Si tratta della famosa ‘scrittura senza confini’ che tanto entusiasma Alessandro.

  9. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    bellissima e imponente la Chiesa barocca dove ti sei sposata.
    Io non so postare la mia minuscola e molto ruspante, però cerca :
    sezione ANA di Udine; i tre simboli: chiesetta di Muris.
    E’ proprio un niente, ma a me pare sempre bellissima.
    Sorge su un alto colle che guarda il Tagliamento e la pianura.
    Panorama stupendo, ma dentro ci stavamo a malapena!
    Era piena di lilium e stelle alpine, quelle grosse che crescono anche nei giardini oltre i mille metri.

    Ciao Sylvi

  10. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco,

    se è solo per questo….” le masse di oggi se ne sbattono ampiamente le balle di discorsi come il suo”

    anche di te e del tuo surrealismo delle balle..”
    Scusa, sai ho poco tempo, oggi e devo essere sintetico…!!
    surreale, soft, fantasioso…

    cc

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x CC:
    Che se ne sbattano di me è molto probabile, anzi certo. Che se ne sbattano del surrealismo, non mi pare, o almeno uno di noi ne fa una ragione di essere. Il post è infatti diretto ad Alessandro, che esattamente in termini di surrealismo si è espresso parlando di scrittura.
    O anche tu, per caso, sei convinto che ci sia ancora gente che stia ad ascoltare roba come quella postata dall’ing. in questione?
    Oggi c’è di peggio, pensa all’ideologia leghista, per esempio. Si sa che certa gioventù senza senso critico viene sempre attratta dal peggio…sia negli anni ’70 che al giorno d’oggi.
    Poi c’è la gioventù sana che, o se ne va per conto suo ignorando la politica ( le astensioni dal voto sono di preoccupante quantità) o è in stand-by in attesa che qualcuno si svegli dal letargo e metta in piedi un partito decente. Su Facebook c’è un grande fermento, in proposito.

  12. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    il guaio della Sicilia e’ la sua insularita’. Infatti in Spagna non vi e’ mai stata una ‘mafia’ (parola di origine araba, credo) paragonabile alla nostra. Forse perche’ gli spagnoli si sono sempre in fondo dominati da se’, sviluppando un senso dello stato migliore di quello italico, ancorche’ precario e frammentario anche il loro.
    Direi che la tendenza al tribalismo ed al familismo si e’ da voi accentuata proprio per i susseguirsi di dominazioni straniere che si sono sempre imposte con la forza, rendendo il concetto di stato ed ordine una cosa per tutti ‘straniera’, aliena, imposta da sopra.
    Di qui lo sviluppo di una subcultura familista (ed anche molto maschilista, par conséquent) violenta, con miriadi di regole non scritte e forse nemmeno parlate, ma che tutti conoscono per istinto e prassi comune.
    Non mi lamenterei poi della conquista normanna. Intanto i normanni parlavano francese, non tedesco, quindi non erano affatto barbari. Erano cristiani e papisti come gli italici. Da noi non imposero mai la loro lingua, anche perche’ piu’ o meno ci si capiva (immagino con molta fantasia e beneficio d’inventario). Avemmo una lunga dominazione normanna anche in Puglia, e mio nonno materno era un uomo alto, biondo e con occhi blu.
    Da voi in Sicilia si ebbe uno dei primi parlamenti in Europa proprio coi normanni, nel 1130 mi pare.
    I normanni invasero anche le isole britanniche nel XI secolo. Il loro dominio duro’ due secoli, grazie a Dio qui imposero il francese come lingua ufficiale, percio’ il 50% del lessico inglese e’ latino. Dieu est mon droit e’ ancora il motto della monarchia britannica

    Peter

  13. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco,

    ( le astensioni dal voto sono di preoccupante quantità)

    Telegrafico..devo andare…
    Dipende da che tipo di astensioni…!!

    certo che oggi il tuo “spirito è alquanto largo”..
    ——————————————–
    Caro Rodolfo, ringrazia la sorte, invece. Anita ti avrebbe messo in riga in 5 minuti! O forse no, siete due forze della natura entrambi, sareste stati voi amettere in riga gli altri, anche se non è escluso che ognuno lo abbia già fatto per conto suo….
    ——————————————————–
    Meno male che rimangono nel “loro”….uno in Germania , l’altra negli USA

    e infine

    ——
    Per la precisione, da Febbraio gli euri sono 458. E a fine anno il bonus deciso da Prodi per le classi disagiate: 150 euri l’anno, pari a un pacchetto di sigarette ogni due settimane e scusate se è poco…
    ——–
    Fossi io il Ministro , ti toglerei anche quelli tanto sono “elemonise “,non è vero…?
    ma per fortuna tu non fumi!

    cc

  14. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    il Duomo di Siracusa e’ stato costruito sul Tempio pagano di Athena.
    Allora non era accogliente, era maltenuto, spoglio, buio e freddo.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Siracusa

    Completamente vuoto, l’unico inginocchiatoio era per gli sposi.
    Era la mia parrocchia.

    Anche le antichita’ di Siracusa sono state abbandonate per decenni, l’Isola di Ortigia era un patrimonio di antichita’.

    Quando la citta’ si e’ sparsa dopo il ponte hanno circondato con abitazioni le rovine come il Teatro Greco, l’Orecchio di Dionisio, le Cave dei Cordai, etc….senza alcun rispetto di preservazione.

    Un abbraccio,
    Anita

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Avemmo una lunga dominazione normanna anche in Puglia, e mio nonno materno era un uomo alto, biondo e con occhi blu.
    (Peter)
    Mio nonno paterno invece era rosso e con la faccia da Olaf il vikingo, come anche certi miei cugini. Da giovane ha fatto il corazziere. Mio padre invece ha preso dal ramo materno, di tipo scuro-greco.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro CC, ma sei proprio un tirchiaccio! Avresti invece dovuto dire: se fossi io il ministro, porterei la pensione minima a 520 euro, come ha fatto il cavaliere, che però ha messo come clausola che per ottenere una tale pensione bisognava avere minimo 90 anni, tutti i denti a posto e tutti i capelli. Gli occhi blu avrebbero costituito titolo di preferenza.

  17. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Rodolfo { 27.02.10 alle 19:12 }
    xAnita
    E´impossibile che io possa averti visto, anche se abitavo da quelle parti. Sicuro vedendoti, cosi bionda come sei , ti avrei rapito.
    Ma quale anno era? Quale attimo?
    Perche´non sono passato da li.
    Forse non avresti mai visto l´America. Vedi ? E´solo un attimo.
    Rodolfo
    ____________________________________________

    Non credo.
    Tu sei piu’ giovane di me e, anche allora non ero il tipo di farmi rapire.
    Veramente non era neanche mia intenzione venire in America in permanenza……

    Anita

    PS:
    A Siracusa mi hanno vista tutti, ero la milanese che fumava per la strada e portavo i pantaloni….cosa inaudita allora.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Da bbc news di oggi:
    Titolo:
    “Italian Prime Minister Silvio Berlusconi, embroiled in two trials for fraud, has likened Italian prosecutors and judges to the Afghan Taliban.”
    …..segue articolo. In chiusura:
    “Antonio Di Pietro, a former anti-corruption judge and now leader of the small opposition party, Italy of Values, was quoted by AFP as saying: “If Berlusconi was really innocent he would stand trial instead of running away and continuing to attack and insult the judiciary like a dictator in a light opera.”
    ———-
    Dov’è il problema? E’ nel fatto che viene riportata solo l’opinione di Di Pietro. Cosa significa? Significa che le altre forze politiche si suppone siano irrilevanti nel merito. E’ grave che all’estero non si percepisca una coesione dell’opposizione contro Berlusconi.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Forse non la si percepisce perchè magari non c’è: ognuno degli altri leader pensa ai fottutissimi cavoli propri.
    E poi si lamentano se la gente continua a votare certi detestabili elementi.
    Su Facebook gira una battuta: “alle prossime elezioni votate Alì Babà, così almeno i ladroni sono solo quaranta!”

  20. Peter
    Peter says:

    xAnita

    forse e’ per questo che oggi le giovane siciliane che ho visto in giro portano tutte i pantaloni e fumano come turche. Poi gettano i mozziconi a terra, dove si trovano trovano

    Peter

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Anita è un’acquaria e le acquarie, si sa, sono delle apripista. Però non credo che lei gettasse i mozziconi per terra. O si?

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    The head of Russia’s federal drug control agency has accused Nato of not doing enough to curb the production of heroin in Afghanistan……….
    Mr Ivanov said drug production in Afghanistan was now a global destabilising factor, particularly for Russia.
    (bbc)
    ——
    Mr Ivanov si è dato la risposta da solo.

    La giustificazione ufficiale è che distruggendo i campi di papavero, i proprietari si accoderebbero ai talebani.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    The Libyan leader made his comments while speaking at a meeting in Benghazi to mark the birthday of the Prophet Muhammad.
    “Let us wage jihad against Switzerland, Zionism and foreign aggression,” he said.
    “Any Muslim in any part of the world who works with Switzerland is an apostate, is against Muhammad, God and the Koran.”
    ———
    Sarei curioso di sapere cosa gli hanno risposto i lavoratori islamici in Svizzera o che lavorano per la Svizzera.
    Naturalmente la jihad non è solo contro la Svizzera, ci mancherebbe. E’ anche contro lo Zionism, per buona misura. Poi, memore dei bombardamenti di Tripoli e Bengasi di una ventina d’anni fa, ci aggiunge and foreign aggression, così per mettersi al sicuro.
    Tutto perchè? Perchè in Svizzera qualcuno ha fatto capire al figlio che ci sono comportamenti non ammissibili neanche per lui, figlio di cotanto papà.

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Two retired Turkish generals have been charged over an alleged plot in 2003 to overthrow the government, reports say.

    Cetin Dogan, former head of Turkey’s First Army, and Engin Alan, a former special forces commander, were both remanded in custody pending trial.

    They are the most senior of 33 suspects charged so far over the alleged plot.
    The case has increased tensions between the military and the Islamist-rooted ruling party. However, the military has denied any coup plot.

    Prime Minister Recep Tayyip Erdogan has vowed to punish conspirators.
    “No one is above law, no one has impunity,” he told a gathering of his Justice and Development Party
    ———
    Ecco, bravo, che ne direbbe di ripetere lo stesso concetto in una bella visita ufficiale in Italia?
    In Turchia io parteggio per i militari, ma di Erdogan salvo il concetto: ‘ no one is above law ‘.

  25. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Allora in Sicilia e anche a Siracusa erano ancora all’antica.
    I findanzati camminavano col seguito delle mamme e parenti di dietro.
    Tutta una farsa…non era insolito che si dovevano sposare per forza, il perche’ lo sai.
    Comprese due cugine di mio marito che abitavano in un paesello vicino, il paese di Rodolfo.

    Fui a Siracusa negli anni 80, molto era cambiato, le ragazze erano sguaiate, peggio dei ragazzi di strada….cosa che io non sono mai stata.

    I miei amici erano quasi tutti Veneti e Lombardi e di sicuro non osservavamo le abitudini del luogo.

    Anita

  26. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Non sono mai stata conformista, se questo e’ quello che vuoi dire.
    No, le cicche non le buttavo per terra…

    Bye, Anita

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    It’s OK for someone in the UK to argue that the military should be separated from politics. But if you are in a country where the majority of people are Muslim and where Islam can interfere with social life, that’s a different story.
    ——–
    Scusate se insisto. Prendiamo quest’ultima frase e riportiamola alla condizione italiana: ” Se voi foste in una nazione dove la maggioranza della popolazione è cristiana e dove il cristianesimo può interferire con la vita sociale, è una storia diversa”.
    Noi SIAMO in una nazione dove il cristianesimo interferisce nella vita sociale, con l’aggravio che le forze armate sono alleate ai preti, non alla popolazione laica come in Turchia. Siamo quindi messi decisamente PEGGIO che la Turchia. Anche perchè le sinistre si dichiarano cristiane e quindi sotto il comando del Papa prima che del Presidente della Repubblica. In realtà è tutta apparenza, tutto fumo. Chi comanda qui da noi non è la religione, nè il popolo, nè nessun altro elemento idealistico: comanda solo il denaro, unico vero Dio a cui tutti si genuflettono.

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita. Si, è questo il concetto, l’anticonformismo. Mi fa piacere che non buttavi le cicche per terra.
    Mi ha raccontato una volta un amico che, tornando in Italia dall’Austria in autobus, ha notato che, a differenza che in Austria, una volta in Italia l’autista buttava le cicche fuori dal finestrino. Alle rimostranze dell’amico, l’autista ha risposto: ” ma qui siamo in Italia!”.
    Mentre, tornando per la prima volta dalla Svizzera in treno, a metà della galleria del Gottardo una strana chiassosa animazione ha sconvolto la tranquillità del treno. In un primo momento mi sono allarmato, poi ho capito: eravamo entrati nella metà italiana del tunnel!

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    non del Gottardo, quella la si fa in auto: del Sempione, intendevo, tra Brig e Iselle.

  30. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x Shalom: un crimine americano per interesse ebraico
    Mio carro Shalom se non ci hai fatto caso il governo iracheno le leggi le può fare a piacere suo. Si chiama democrazia. Che cavolo centra l’ordinanza di Bremer oggi? Continui a scendere e scendere nel fango con ogni post che metti.
    Poi, i semi Monsanto sono i migliori del Mondo, come tutti i prodotti USA.
    I.S.P.

  31. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x Dott. Broderback Quack
    La prevalenza di persone di colore nelle carceri USA non e’ necessariamente dovuta a razzismo del sistema giudizario o poliziesco, anche se puo’ essere dovuta al razzismo ed ineguaglianza della societa’ in generale, piu’ a monte
    ————————–
    There you go again A-ho….
    Quando non sai di che cavolo parli meglio tacere anziché farsi credere un A-ho-asino.
    Hai mai entrato in quel cervellone che crede di saper tutto su ogni tema che le persone di colore commettono più reati?
    No!

  32. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Rodolfo (482)

    …. O forse non sarei mai nato se a Mussolini non fosse venuta l´idea di occupare la Libia. ….

    Mi pare assai strano che uno che dice di essere nato in Libia anche se ignorante non conosca, almeno a palmi, la storia del paese dove è nato, invece il nostro sedicente libico ci racconta che non è stato con il governo Giolitti nel 1911 che l’Italia invase la Libia ma Mussolini che andò al potere nel 1922.
    Probabilmente egli fa una gran confusione e scambia l’invasione della Libia con la guerra d’Etiopia cosa possibilissima per uno ignorante come una capra nato e vissuto in Sicilia ed in Germania chissà dove, ma assolutamente non credibile per uno che ancorché ignorante come una capra ignorante fosse realmente nato e vissuto in LIBIA.
    Questo avvalora un mio vecchio sospetto, che tutta la storia del povero ebreo scacciato dalla Libia sia solo una delle mille panzane il suddetto Rodolfo continuamente ci propina, e la dice lunga sulla sua attendibilità non solo quando parla di fatti storici ma presumibilmente anche di altro, comprese le biondone stramazzanti ai suoi piedi ecc..

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  33. Anita
    Anita says:

    x I.S.P.

    Damocle { 27.02.10 alle 12:47 } -#442-

    La vergogna del governo degli Stati Uniti

    Ogni quattro detenuti del mondo, uno è recluso nelle prigioni degli Stati Uniti. La com-posizione dei reclusi è profondamente razzista: uno di ogni 15 adulti negri è recluso; uno di ogni 9 ha tra 20 e 34 anni ed uno di ogni 36 è ispanico…….
    ———————————————————————–

    Ho risposto a Damocle questa mattina.

    Ma lui non risponde mai, copia-incolla da Gramma Cuba.

    Ma lui si crede che per noi sia un piacere sborsare somme, come nel mio Stato, di $ 45’000 annui per ogni detenuto.

    Bye, Anita

  34. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Ecco C.C. che traccia veloce paralleli.
    Associ “l’Ingegner Comunista” a Bordiga solo al fatto che Bordiga era un “Comunista ingegnere”, o anche per certe assonanze con la fraseologia dei “Bordighisti” un gruppo della galassia dei gruppi di sinistra anni ’60 ’70, caratterizzati da un uso degli scritti di Marx Lenin e anche Stalin di un dogmatismo assoluto, paragonabile a quello con cui certi fondamentalisti religiosi usano talmuth, vangeli, corano.
    Infatti il buon Boriga non li prese mai in considerazione, ansi secondo Terracini era piuttosto scocciato dal fatto che usassero mi suo nome.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  35. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Wikipedia.it
    Dopo la conquista della Libia nella guerra con l’Impero Ottomano del 1911, il Regno d’Italia iniziò a colonizzarne la fascia costiera. I primi coloni dovettero affrontare la guerriglia araba, per cui non ebbero successo inizialmente.

    Gli Italiani della Libia erano poche migliaia quando Mussolini salí al potere nel 1922 e riuscí a sconfiggere in seguito la guerriglia araba, ma dopo la nomina di Italo Balbo a governatore nel 1934 il loro numero si incrementò continuamente fino ad essere quasi 120.000 nel 1940.

    La Libia negli anni trenta era diventata l’ “America” dell’emigrazione italiana sotto il Fascismo, che vi voleva realizzare una comunità di mezzo milione di italiani. Molti villaggi furono creati per i coloni italiani, specialmente in Cirenaica, e tutta la Libia ebbe un notevole sviluppo economico con la costruzione di strade, ospedali, porti, piccole industrie ed infrastrutture varie.

    Inoltre, Mussolini decretò nel 1939 la creazione della Quarta Sponda (cioè la Libia costiera) della Grande Italia nel suo Impero coloniale italiano.

  36. Faust
    Faust says:

    PS. Ma non puoi imparare a polemizzare in altro modo?

    Si cciho pensato… e mi sono riletto lo scambio di post fra me e il cialtrone… ( si ppuo dire no?? ) Mi domandavo xcche mi manda in furia… non avevo capito xcche di questo dispregiare la mia credibilita… ora lho capito è un invidioso velenoso… perfido… uno che si porta dentro la sua nullita e soffre e spruzza veleno come una seppia… contro cchi non ha i suoi problemi di nullita.. Ho pensato come potevo fare x dare a conoscenza dei giornali che dimostrano quel che ho scritto di me… come faccio … visto che una lite via blog non da spazio a rincorrere dietro ad un diffamatore.. e tu hai detto… io ho detto… etc…?? si forse apriro una pagina web dove mettere le foto della mia vita… o invio x email acchi mi conosce… pagine di giornali che parlano di me e del mio lavoro..?? x difendermi dalle calunnie??? e cosi via altri pensieri…. Poi penso ma acche serve.. e xcche devo farlo…?? lindirizzo (la pagina web ) della Fondazione (Fundetel) lho pubblicato su questo blog, pochi gg fa… come posso mentire… Nella vita che mi resta non devo dimostrare ppiu niente a nessuno… quello di cui rispondo è quel cche scrivo sul blog… non devo convincere nessuno… non cerco ppiu niente dalla vita e non ho niente da vendere… mentre il venditore di fuffa deve essere convincente x riuscire a prendere qualche pesce all amo… trova sulla strada uno come me che gli scopre la polvere sulle orecchie… ed allora… lo diffama… sollevando dubbi e sue “riten-go-zioni diffama x distruggere la mia credibilita… lui è bravo asscrivere e riesce affarmi saltare i nervi… ma non la credibilita… Faust puo discutere con i miseri.. ma non coi miserabili…. vvabbene… evvado addormmi… Chiedo scusa al blog… ma quanno cce voo.. ce vooo!!

    Faust

  37. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    EEEEE ….TIII…. …PAREVAAAAAA ….!!!!
    Eccolo il ciaccero broccolino che arriva in soccorso al compare, pronto a giustificare la cazzata storica con un’altra cazzata, fra falsi e falsificatori ci si intende sempre..
    Ma andate a cagare … in coppia.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  38. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x Antonio
    Sei una brava persona pero’ se qualcuno mi dicesse che tu sei un ignorantone volgare non saprei come difenderti. Prima di sproloquiare dovresti almeno verificare quello che cacchio dici. NOOOON ….TIII…. …PAAAAAAAAAAAREEEEEEEE ….!!!!
    Adesso che ci penso, come va quella tua teoria sul PIL a zero? Posso nominarti per il premo Nobel dopo la pubblicazione?

  39. Anita
    Anita says:

    x Antonio

    Mio marito e’ cresciuto in Cirenaica, a Bengasi, sotto Mussolini.
    Infatti si trovava in Cirenaica quando fu richiamato di leva.

    Essendo orfano del padre, sua mamma si rifugio’ con i due figli minori presso suo fratello, il quale si era stabilito a Bengasi anni prima.

    Gli Arabi perseguitavano gli Ebrei, baionettavano le donne incinta e Mussolini li impiccava, lasciandoli esposti per giorni.
    Le comunita’ ebraiche mettevano la bandiera italiana fuori dalle loro porte per salvarsi dagli arabi mussulmani.

    Mio marito fu catturato dagli Inglesi e ritorno’ dalla prigionia nel 1947.
    La famiglia perse tutto, casa, terreno e due business.

    Questa storia e’ vera e non sono “cazzate”.

    La Libia fu sotto dominio dei turchi fino alla conquista da parte degli italiani (1911)
    Nel 1939 gli Italiani rappresentavano il circa 13% della popolazione libica.
    Le dure sconfitte della seconda Guerra Mondiale provocarono l’abbandono di quelle terre, fino al trattato di pace del ’47 in cui l’Italia rinuncio’ a tutte le sue colonie, Quarta Sponda inclusa.

    Poi divenne protettorato inglese fino alla proclamazione dell’indipendenza della Libia (1951).

    Buon giorno,
    Anita

  40. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Come tutte le organizzazioni criminali anche la mafia attecchisce dove lo Stato è assente o latitante.
    Le origini della mafia sono riconducibili alla diffidenza delle popolazioni siciliane verso una struttura di potere statale essenzialmente vessatoria.
    La prima metà dell’800 la Sicilia subì una profonda trasformazione di carattere politico ed economico: l’antica struttura di natura feudale iniziò a sgretolarsi, travolta da straordinari avvenimenti storici (siamo nella fase terminale del dominio borbonico).
    La società rurale formata da contadini poveri ed analfabeti, vessati dai potentissimi proprietari terrieri (i “baroni”) ed dai loro gabellieri (riscossori di tributi), in assenza di leggi chiare ed univoche, continuò a regolarsi sulla base della consuetudine (cioè di norme non scritte accettate e rispettate da tutti da un lunghissimo lasso di tempo).
    Il compito di regolare nel bene e nel male i rapporti sociali, attuando una “garanzia” immediata in assenza dello Stato o contro di esso, fu assunto dai cosiddetti “uomini di rispetto” o “uomini d’onore”, personaggi che per il loro carisma e, soprattutto per spavalderia e violenza, erano in grado di garantire il rispetto delle “regole”.
    Su questa base di consenso sociale si organizzò la mafia che,secondo gli storici, seguì, almeno all’inizio e per molto tempo, due distinte ramificazioni: la “mafia del latifondo” e la “mafia dei giardini”.
    La prima si interessò dei pascoli, del bestiame, nonché del controllo del fitto e sulla vendita di territori, suddivisi in latifondi dai proprietari terrieri, influenti “grandi elettori”.
    La mafia dei giardini controllò, invece, la distribuzione dell’acqua (da sempre la mancanza d’approvvigionamento idrico è uno dei più grandi problemi siciliani) e il commercio della frutta, specialmente della frutta, specialmente degli agrumi.
    Dopo la conquista garibaldina, con l’avvento del Regno d’Italia e la conseguente riforma agraria, a seguito della vendita forzata dei beni ecclesiastici e demaniali, la mafia si diffuse ancora più capillarmente divenendo ben presto una potente organizzazione con la quale “fare i conti” per intraprendere o continuare qualsiasi riforma politica o economica. Infatti, le infiltrazioni di personaggi mafiosi nelle amministrazioni locali e addirittura a livello di potere centrale, consentirono all’organizzazione di assumere i connotati di una vera e propria piovra tentacolare, condizionando tutta la vita siciliana.
    Già alla fine dell’800 quando la mafia aveva allargato la sua influenza nelle città della Sicilia occidentale, aveva ampliato i suoi interessi economici con il controllo degli appalti e delle attività commerciali.

  41. Peter
    Peter says:

    x signore P.

    continui a chiamare in causa il tuo ginecologo broccolino che non e’ un blogger…
    Ti rispondo io per lui: ‘hai mai entrato un bel caxone nero in quel tuo culaccio ‘bianco’ attraverso cui scorreggi idiozie ed insulti gratuiti pensati sempre col suddetto ? come tappo non sarebbe male ed a giudicare dal volume delle caxate che dici sarebbe anche della misura giusta per l’orifizio. Poi ti aiuterebbe a rispettare la popolazione nera e di colore in genere’.
    Ovviamente non capirai un caxo del consiglio e continuerai a scorreggiare. Speriamo nell’aiuto del tuo quack che nomini sempre alla prossima visita

    Peter

    ps
    per Pino: scusi, ma quando ci vuole ci vuole

  42. ber
    ber says:

    Ciao Antinio,
    con l’avvento di Ghedaffi e i cinque tententi che spodestarono re Idris,la Libia divenne intollerante verso gli italiani e li caccio’ tutti,…non solo gli ebrei.
    Questo lo sanno tutti.
    Ciao,Ber

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro vecchio Faust,
    scusami ma direi che hai pochissime capacità autocritiche, perfino quando leggi. Ti rinfresco un po’ la memoria.

    1) Faust x Peter e Anita { 24.02.10 alle 17:48 } Ps: la differenza fra api e mosche… Peter e crotolfo…
    ———————————————-
    Rodolfo ha diritto di essere rispettato come chiunque altro. Anche da chi, come me e te, non la pensa come lui.

    Dopo di che il blog continua a barcamenarsi tra lati e bassi fino al tuo

    2) Faust x ccicci { 26.02.10 alle 11:37 } … guarda cc, che il Vissani non si riferisce a te… e sono daccordo con lui… nella fisica nellastrologia, nella musica… scrive da professore, millantando conoscenza e titoli, ppoi non ci si deve meravigliare se qualcuno gli fa notare che è un cialtrone…
    Faust
    ————————————–
    Marco risponde in maniera più moderata però ti risponde, rimandandoti una palla che tu hai tirato per primo.

    marco tempesta { 26.02.10 alle 11:56 } Finchè si parla di fisica, prendo certamente in gran considerazione ciò che dice Vissani, anche se col solito margine di dubbio. Quando però si parla di medianità, se ne deve parlare a ragion veduta. …. Per cui, caro Vissani, non la chiamo imbecille, certo, ma mi permette di chiamarla Superficiale?
    marco tempesta { 26.02.10 alle 12:15 } …. Per cui, mentre insisto nel classificare Vissani come un superficiale poichè è intervenuto a gamba tesa bypassando del tutto lo ‘spirito’ e la sostanza del mio scritto, rilevo che c’è chi non perde occasione per mostrare la sua condizione misera di invidioso e, con grande piacere, rilevo pure che c’è chi prende le mie difese (naturalmente li ringrazio).

    A questo punto tu rispondi a strettissimo giro di posta dando fuoco alle polveri ed innescando la solita polemica inutile e fuori luogo.

    Faust { 26.02.10 alle 12:40 } rilevo che c’è chi non perde occasione per mostrare la sua condizione misera di invidioso

    Mi dispiace ma hai incominciato tu e Marco ha semplicemente risposto. E sei sempre tu che alza il tiro portando la polemica a livelli sempre più alti.

    Comunque rimango del parere che tutti, TUTTI, hanno diritto di partecipare a questo blog e di esporre le proprie opinioni, possibilmente in modo accettabile secondo le regole delle civile convivenza.
    Questo è il mio parere e vale solo per me. Però magari sarebbe anche meglio che il blogmaster si decidesse a dare qualche indirizzo.
    Un cordiale saluto a tutti ed a te un amichevole abbraccio. Uroburo

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Le origini della mafia sono controverse.
    Secondo altri si tratta di un’organizzazione di controllo messa in piedi proprio dai baroni per soffocare le rivolte contadine e sfuggita di mano, almeno in parte, ai loro creatori.
    Comunque la classe digggerente siciliana ha ripreso il controllo dell’onorata società molto in fretta, visto che tutta ne fa ora parte.
    Ma la mafia non è MAI stata Robin Hood, anzi ha sempre avuto obiettivi esattamente contrari: quelli reprimere i contadini e di mantenerli in uno stato di servaggio medievale.
    Che un siciliano possa non sapere queste cose è veramente singolare. U.

  45. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    avevo scritto un post per Rodolfo (Robin Hood, servi della gleba, etc) esattamente in quei termini, ma non passo’ mai…

    Peter

  46. Peter
    Peter says:

    x Pino

    mi riallaccio al post di Uroburo per Faust. Una delle regole formali, per tutti, dovrebbe essere di rispettare i nomi dei bloggers coi quali si scambiano posts. Ci sono due ‘offenders’ regolari di tale regola…

    un saluto

    Peter

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