Iran: come sempre, il diavolo non è brutto come lo si dipinge. Anzi, sorpresa: l’Iran non è affatto il diavolo

Chi vincerà le elezioni presidenziali, inshallah?
“Chi verrà scelto dal popolo”.
Certo, ma – chiunque vinca – lei non crede sia comunque auspicabile un cambiamento?
“Il cambiamento ci sarà e sarà molto grande. L’opinione pubblica mondiale ne sarà sorpresa”.
E quali saranno i temi del cambiamento? Per esempio, quali sono i punti centrali del suo programma?
“Lo sviluppo economico, la politica estera, i diritti civili e i diritti delle donne”.
Ad Esfahan, mentre entriamo nella cattedrale cristiana armena di S. Gregorio, nota anche come cattedrale di Vank, la nostra guida Reza Sayah (a destra in entrambe le foto, con gli occhiali da vista) riconosce tra le guardie del corpo che lo circondano per farlo uscire senza intoppi Mehdi Karroubi, presidente del parlamento e – con Mir-Hossein Moussavi – uno dei due candidati riformisti alla presidenza della repubblica islamica dell’Iran, e con presenza di spirito gli grida al volo: “Presidente, sono con un gruppetto di giornalisti italiani in visita turistica. Perché non si fa intervistare?”. Karroubi è colto di sorpresa quanto noi e gli uomini della sua scorta, ma si ferma sorridendo forse solo per salutarci. Presi alla sprovvista, i miei colleghi si traggono d’impaccio additandomi: “Su, fagli delle domande”. Totalmente impreparato e anche incredulo, ho reagito d’istinto con la prima domanda, fin troppo diretta: tant’è che ho pensato bene di ingentilirla terminando con la parola “inshallah”, cioè “a Dio piacendo”. Poi è una giovane collega a chiedergli quali siano esattamente i punti del suo programma politico. E quando Karroubi nomina i diritti civili e quelli delle donne a volergli far domande siamo in molti, l’incontro casuale rischia di diventare una assemblea compresi i passanti e i curiosi, ma gli appuntamenti del candidatio presidenziale e l’insistenza della scorta non gli permettono di fermarsi se non per pochi minuti.
Sicuro di sé e affabile, Karroubi nonostante il turbante mi ricorda da vicino sia i migliori leader democristiani di una volta che quelli socialisti: molto abile, paziente ma molto deciso, del tipo che punta al cambiamento vero senza esagerare nella retorica e conciliando tra loro temi apparentemente inconciliabili. Fa uno strano effetto sentir parlare di diritti civili e diritti delle donne uno dei principali uomini politici di una repubblica islamica nota anche per l’obbligo delle donne di indossare in pubblico il velo, ma la sincerità di Karroubi si percepisce con chiarezza. Con tanta chiarezza che quando lui elenca la politica estera come il secondo punto dei cambiamenti necessari si capisce che parla anche di un decisivo miglioramento dei rapporti con gli Usa e Israele. Il cui nuovo governo ha tentato di ottenere negli ultimi giorni della presidenza di Bush il disco verde per il bombardamento della centrale nucleare di Natanz ed è stato ammonito due volte nelle ultime due settimane da Obama a non fare colpi di testa militari contro l’Iran. Il nuovo governo israeliano ha vinto le elezioni anche promettendo di bloccare con “qualunque mezzo” il programma nucleare iraniano ed è talmente ben deciso a distruggere la centrale nucleare “sospetta” che Obama non solo gli ha spedito in gran segreto due settimane fa il capo della Cia per “consigliare” di non far decollare i bombardieri, ma ha pensato bene di non aspettare l’ormai imminente arrivo a Washington del nuovo primo ministro israeliano per ripetergli di persona e a quattr’occhi il concetto, preferendo un ammonimento espresso pubblicamente prima dell’arrivo del baldanzoso ospite.

A proposito della centrale di Natanz, si dà il caso che ci passi davanti una autostrada, tant’è che la abbiamo vista da non più di 300 metri di distanza. E’ impossibile che qualcuno, iraniano o israeliano o eschimese, si metta a fabbricare bombe atomiche, o anche solo ad arricchire l’uranio al punto da poterlo usare in seguito per le bombe, davanti a una autostrada. Non a caso i laboratori israeliani di Dimona, nel deserto del Negev, dove le bombe atomiche la hanno fabbricate e le fabbricano per davvero, mi dicono siano piuttosto lontani da autostrade e occhi indiscreti… Compresi quelli innocenti dei turisti.
Ho notato che dagli impianti di Natanz parte una lunga fila di tralicci che reggono cavi elettrici. Di solito i tralicci che ho visto in Iran reggono dai tre ai sei cavi, quelli che si snodano da Natanz ne reggono invece 12, segno che la centrale già produce corrente elettrica. Il che parrebbe equivalere a dire che gli iraniani non raccontano balle quando giurano e rigiurano che non solo non stanno tentando di arrivare a produrre bombe atomiche, ma non ne hanno nessuna intenzione neppure per il futuro. Del resto gli ispettori dell’Agenzia atomica internazionale non hanno segnalato nulla di allarmante, a parte gli interessati allarmismi della stampa occidentale e soprattutto israeliana, chiaramente imbeccata da chi vuole fare il bis dell’avventura irachena utilizzando la tessa strategia: quella della menzogna e del mentire sapendo di mentire.

In fatto di Iran e bombe atomiche l’ebreo americano Noam Chomsky ama ogni tanto ricordare che la buonanima di Reza Pahlevi, scià di Persia ovvero dell’Iran ai tempi della sua sanguinosa monarchia benedetta dall’Inghilterra e dagli Usa, stava per comprare uno dei più prestigiosi laboratori di ricerche atomiche degli Stati Uniti e ci teneva a dichiarare che voleva quei laboratori “perché siamo ben decisi ad arrivare a produrre armi atomiche”. Chomsky ama ricordare anche che “l’affare” non andò in porto solo per la decisa opposizione dei docenti, ricercatori e scienziati che in quei laboratori lavoravano. E’ quindi evidente che l’allarmismo degli Usa oggi è quanto meno poco credibile, per il semplice motivo che dopo la beata disponibilità della Casa Bianca a vendere laboratori nucleari all’Iran perché si facesse le sue belle bombe atomiche, in funzione anti Urss, non è più credibile quando sbraita inventandosi un (inesistente) pericolo atomico militare dell’Iran di oggi. Del resto gli Usa non sono molto credibili soprattutto quando parlano della necessità di “esportare la democrazia” a cannonate. La democrazia infatti gli Usa l’hanno soffocata sul nascere proprio in Iran, quando organizzarono il sanguinoso colpo di Stato che eliminò il democraticamente eletto capo del governo Mossadeq, reo di voler nazionalizzare il petrolio, così come poi la soffocarono in Congo con il golpe e annessa uccisione di Lumumba, in Indonesia con il golpe che abbatè Sukarno e in Cile con quello che abbattè Allende e portò alla sanguinosa dittatura militare. C’era del resto la Cia, cioè gli Usa, anche dietro la dittatura militare argentina e annessa uccisione di qualche decina di migliaia di esseri umani. Capisco avere poca memoria, ma allora non asfissiamo la gente cone la Memoria a senso unico.

Se davvero l’interesse principale degli Usa e dell’Europa fosse la democratizzazione dei governi del Medio Oriente la prima cosa da fare sarebbe allora cambiare l’odioso regime in Arabia saudita, dove gli inglesi misero sul trono i più fanatici in circolazione, vale a dire il ramo wahabita dell’Islam, e dove tuttora le donne – tra i molti divieti che devono subire – hanno anche quello di guidare l’auto e perfino di andare in bicicletta! Altro che il velo islamico delle donne iraniane, che lo hanno ormai sempre più trasformato in capo di abbigliamento disinvolto, come lo scialle delle nostre nonne. E che rifiutarono l’ordine di toglierselo emanato a suo tempo dallo scià, anche quello messo sul trono dai colonialisti inglesi esattamente come i wahabiti.  Le giovani iraniane, onnipresenti, allegre e piene di vita, meritano un discorso a parte, a partire dal fatto che costituiscono addirittura il 70 per cento della popolazione scolastica, segno certo che non sono discriminate, o comunque non come ci viene fatto credere, mentre invece sono minoranza nei luoghi di lavoro perché – stando almeno a quel che amano dire gli uomini – dopo avere giustamente preteso di essere colte alla pari dei maschi preferiscono ancora in molte lasciare a loro la vita lavorativa esterna e gestirsi invece quella domestica, nella quale hanno meno obblighi e più diritti di quanto pure si ama farci credere.

Ma il duro regime dell’Arabia saudita ci fa comodo come alleato politico militare, e quindi urliamo per il velo islamico, però ce ne freghiamo – con i soliti due pesi e due misure – di ben altro dei sauditi a danno delle donne e non solo delle donne: i giganteschi proventi del petrolio servono anche a mantenere nel lusso 30-40 mila “prìncipi” della famiglia o meglio della tribù saudita, con corruzione e danno dell’interese generale, tanto da avere finito con il far nascere per protesta l’intero gruppo dirigente del ben noto Bin Laden. Figlio anche lui quindi della nostra cecità, oltre che delle alleanze più criminali degli Usa con chiunque disposto a suo tempo ad aiutarli nella lotta armata contro l’Urss.  L’obiettivo reale del nostro continuo abbaiare contro l’Iran non è affatto una sua migliore democrazia, bensì impedire il suo decollo economico ed industriale. L’Iran infatti è un Paese temibile perché oltre ad avere immense riserve petrolifere ha anche oltre 5.000 anni di civiltà – e che civiltà! – ed è quindi in grado di fare rapidamente passi da gigante in campo scientifico, industriale ed economico, funzionando anche come volano per l’intera zona.

Vorrei sommessamente ricordare che dalla civiltà della zona iranica e mesopotamica, cioè anche dell’attuale Iraq, è nata anche la base della nostra stessa civiltà e perfino della nostra o delle nostre religioni, oltre che la scrittura delle parole. E’ a Susa che i segni scritti per documentare i debiti verso il Palazzo e il Tempio sono pian piano diventati parole scritte. E a chi – contro ogni evidenza archeologica – crede che Abramo sia realmente esistito è bene ricordare che il famoso patriarca e i suoi emigrarono dalla natia città di Ur: la “terra dei padri” – e per certi versi la stessa terra natia dell’ebraismo – è perciò l’Iraq, non la mai esistita “Terra Promessa”, invenzione di un altro clero “duro e puro”. E fu il persiano Ciro a permettere se ne tornasse a casa quella parte di popolazione ebraica che 70 anni prima era stata trasferita d’autorità a Babilonia, come del resto era normale accadesse anche ad altri popoli dato che i regnanti volevano amalgamare il più possibile i popoli del proprio impero: nulla a che vedere dunque con l’antisemitismo, l’odio universale per gli ebrei e simili facili slogan. Il “Va, pensiero” di Giuseppe Verdi andrebbe dedicato anche ad altre etnie, anziché farne il solito boccone per la bulimia retorica a senso unico.

Il persiano, cioè iraniano, Ciro è stato senza dubbio più generoso per esempio dell’attuale ministro degli Esteri di Israele, Avigdor Lieberman, che vuole “trasferire” all’estero, ma senza ritorno in futuro, i tre milioni di arabi israeliani e di palestinesi che ancora si accaniscono a vivere o sopravvivere dentro i confini di Israele. Che l’Iran abbia bisogno di capitali ed energia elettrica lo si percepisce chiaramente girando per il Paese, che è un immenso cantiere a cielo aperto. Sono in costruzione metropolitane a Teheran (17 milioni di abitanti) e ad Esfahan (tre milioni di abitanti), ma certo non solo in quelle due città, piuttosto tetra la prima e davvero splendida la seconda, e sono in costruzione un po’ ovunque autostrade e ferrovie per accorciare le distanze e facilitare i trasporti in un Paese che è quasi cinque volte l’Italia ed è attraversato da quella che era la Via della Seta, vale a dire l’arteria che per oltre 20 secoli ha fatto arrivare in Occidente, Roma prima ed Europa dopo, materie prime, conoscenze e beni di lusso senza le quali e senza i quali non sarebbe durata a lungo Roma e non sarebbe nata l’Europa. Stiamo infatti parlando di un traffico la cui importanza vitale era talmente chiara già ai romani da avere tentato più volte di conquistare la Persia, cioè l’Iran di oggi, senza mai riuscirvi: l’immensamente ricco Crasso ci rimise la vita assieme ai suoi soldati e l’imperatore Valeriano non solo venne sconfitto in battaglia, ma visse prigioniero del re persiano Shapur che lo aveva sconfitto e lo umiliò per il resto della sua vita usandolo – secondo alcune fonti non molto attendibili – anche come sgabello per montare a cavallo. E l’importanza vitale dell’arteria chiamata Via della Seta era talmente chiara anche in seguito che quando il diffondersi dell’Islam ne rese problematico l’accesso all’Europa un certo Cristoforo Colombo provò ad aggirare il problema tentando di raggiunge le Indie dalla parte opposta, cioè da Occidente via mare anziché verso Oriente via terra. Tentativo che gli fece “scoprire” quel continente già abbondantemente scoperto da secoli dai milioni di persone che lo abitavano e che abbiamo spazzato via, continente in seguito a noi noto con il nome di America.

Per fare cassa e avere i fondi necessari a sostenere lo sviluppo e dar vita all’imponente piano di opere pubbliche l’Iran deve vendere più petrolio. Ma per venderne di più deve consumarne di meno, e le centrali nucleari appunto a questo servono, a produrre cioè elettricità senza bruciare petrolio con le centrali termiche usuali. Anzi, le centrali nucleari prendono due piccioni con una fava: fanno risparmiare petrolio e producono grande quantità di energia elettrica, necessaria per mandare avanti ferrovie, metropolitane, industrie e illuminazione civile crescente man mano che aumenta il livello di vita e quindi i consumi. Tanta fame ha l’Iran di energia elettrica che sta mettendo a punto anche un programma per produrla sfruttando il sole, che certo non manca per esempio nelle sue varie zone desertiche. Verranno costruite anche centrali a energia solare, le quali però hanno un punto debole: poiché i pannelli solari devono avere una grande totale e devono necessariamente essere piazzati in superficie, privi quindi di qualunque protezione, ecco che diventano obiettivi facilmente distruggibili con bombardamenti aerei o missilistici. L’Iran ha già dovuto sopportare oltre alla rivoluzione contro lo scià anche otto anni di guerra con l’Iraq, che venne sostenuto dagli Usa, specie dall’allora uomo d’affari Donald Rumsfeld diventato poi lo stratega bellicoso di Bush, ben decisi a evitare il decollo economico sia dell’Iraq che dell’Iran. Nulla di meglio quindi di una bella guerra e qualche milione di morti per praticare l’usuale “divide et impera” e per far lavorare la gigantesca industria militare a stelle e a strisce, che con le guerre si ingrassa sempre quanto meno vendendo armi ai belligeranti, cosa che ha anche il vantaggio di permettere di svuotare i propri depositi di armi vecchie, per sostituirle con armi nuove.  Si tratta però di giochini che non possono durare in eterno, perché anche i più ottusi e fanatici alla fine mangiano la foglia e imparano la lezione.

Per ora mi fermo qui. Ma su quello che ho visto e capito in Iran, anche parlando con esponenti della famosa scuola coranica della “città santa” di Qom, resta famosa da Khomeini, sarà il caso di scrivere anche un’altra puntata del blog. E’ però utile che aggiunga fin da ora che l’Iran è molto diverso da come lo si dipinge. L’ho appurato non da solo, visto che da Shiraz a Teheran siamo stati liberi di andare dove ci pareva e di parlare con chiunque volesse rispondere alle nostre domande, scoprendo così che la popolazione, specie i giovani e soprattutto le ragazze, molto aperte e anzi civettuole in particolare a Shiraz, è molto cordiale, curiosa, sempre desiderosa di parlare con i turisti. E a proposito di turisti, cominciano a essercene molti, specie italiani. Buon segno e speriamo che il turismo cresca.

Certo, un regime teocratico non è il massimo della vita, non lo si augura a nessuno e non lo vorremmo mai in Italia, dove abbiamo conosciuto per secoli il potere politico della teocrazia cattolica, ma è sorprendente come un governo “di preti” sia riuscito a rimettere in moto, a far sviluppare e rendere più moderno un Paese dissanguato anche dagli otto anni di guerra con l’Iraq. La Chiesa ha comandato direttamente il suo Stato pontificio per secoli e indirettamente non solo l’Italia per altrettanti secoli, ma NON ha saputo MAI promuovere lo sviluppo economico, anzi tutt’altro, per non parlare dello sviluppo scientifico: se c’era uno Stato ridotto a un livello di vita davvero basso, da “valle di lacrime”, era proprio quello pontificio. Compresa Roma che a un certo punto era stata ridotta ad avere appena 80 mila abitanti quando Napoli ne aveva dieci volte di più e inaugurava la prima ferrovia italiana se non europea.

351 commenti
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  1. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    Caro Vox: Achille l’ho criticato aspramente e lo biasimerò sine die.

    Un uomo sbagliato in un momento particolare, difficile, però sai, il carisma del capo comunista non tutti ce l’hanno, cmq oramai è andata, cerchiamo di costruire un mondo politico migliore, bisogna essere solari e aver fiducia nel nostro popolo di sinistra.

    Il mah lo pronunciano gli indecisi e tu e ne noi lo siamo!

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Però!
    Il Banana 1° da Arcore è “solo” un corruttore in questo paese diventato quello che è diventato.
    Non molto tempo fa c’era addirittura chi (Bossi) che gli dava del mafioso.
    Ergo, che vvolete cchè ssia…(direbbe Faust).
    C.G.

  3. Frattini, ministro degli Esteri di quale Paese?
    Frattini, ministro degli Esteri di quale Paese? says:

    Obama li ha presi a pesci in faccia, e così visto che perfino un figuro razzista come Avigdor Liebermann l’ha data a bere al nostro Frattini ecco che si rifanno facendogli rinunciare alla visita in Iran, ma SENZA NESSUN MOTIVO PLAUSIBILE CHE NON SIA IL SOLITO PIEGARE LA SCHIENA DI FRONTE AI POTENTI RE DI DANARI:

    L’idea del viaggio accolta con freddezza in ambienti europei
    E oggi la notizia del nuovo test sul missile iraniano
    Frattini annulla la visita in Iran
    “Condizioni troppo vincolanti”

    ROMA – Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annullato la visita in Iran prevista per oggi. La Farnesina precisa in un comunicato che il viaggio non avrà luogo a seguito della richiesta condizionante di Teheran di prevedere l’incontro protocollare con il presidente iraniano in una località diversa dalla capitale, a Semnan. Proprio oggi, inoltre, l’Iran ha annunciato di aver testato con successo un nuovo missile terra-terra, in grado di colpire fino a 2000 chilometri di distanza.

    La richiesta del cambio di destinazione per i colloqui giunta stamane non è stata accolta dal ministro degli Esteri che ha inteso esprimere il suo forte rammarico per un’occasione perduta di approfondimento della possibilità e delle modalità di coinvolgimento dell’Iran per la stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan, fa sapere ancora la Farnesina.

    La prevista visita di Frattini nella capitale iraniana era stata accolta con freddezza dagli ambienti diplomatici europei. Il Financial Times ha sottolineato che Roma è il primo Paese a rompere il fronte europeo che dall’elezione di Mahmoud Ahmadinejad alla presidenza, e dall’inizio della crisi sul nucleare, ha affidato al responsabile della politica estera europea, Javier Solana, il compito di tenere ufficialmente le relazioni con il regime degli ayatollah.

    Frattini, scrive il Financial Times, avrebbe voluto mantenere l’effetto “sorpresa”, annunciando la propria presenza a Teheran solo all’arrivo nella capitale iraniana. La visita non compare nell'”agenda” del ministro sul sito della Farnesina. Il quotidiano economico della City ha registrato sbigottimento per l’iniziativa negli ambienti diplomatici occidentali. Il capo della Farnesina, inoltre, non avrebbe avuto ricevuto alcuna “luce verde” da Washington e un gesto unilaterale dell’Italia, argomenta il quotidiano, avrebbe solo l’effetto di rafforzare Mahmoud Ahmadinejad a meno di un mese dalle elezioni presidenziali.
    (20 maggio 2009) Tutti gli articoli di esteri

  4. Faust x Provaci ancora, Sam... lo riposto...
    Faust x Provaci ancora, Sam... lo riposto... says:

    Faust xx il blog Arruotalibera di Pino Nicotri { 20.05.09 alle 17:55 }

    Colpevole di cosa?

    … ttu sei marco e il gatto e la volpe 3×1, prendi 3 e paghi 1, mi hai ricordato cche devo dedicarti una canzone di Edoardo Bennato… Il Gatto e La volpe e con questo apro un nuovo tipo di partecipazione al blog di Pino, dora in ppoi, invece di perdermi in cchiacchiere col marcolino… mi esprimeroo con le immagini e la musica ( videoclip da you tube, preparo delle brevi compilation di videoclip…), attrasscrivere le immagini in lettere, non sono ancora capace… emmentre mi alfabetizzo, x tornare asscrivere nel blog. Ora vi presento le Immagini, la Poesia e la Musica… 3×1… nel “VideoNik blog” …. dOra in ppoi, postero VideoNik
    Comincio con Edoardo Bennato i videoclip di Bennato rispecchiano alla lettera il mio pensiero… basta con le parole… avvivere di queste ci sono i rradicalli libberi… e marcolino e la sua magica “complicita-acolpevole…” aaahh!!! ah!, …

    continua…F.

  5. sylvi
    sylvi says:

    Marco ateo che cita Matteo 7, 12-27?

    Manca solo Faust che citi le Beatitudini in Matteo e Luca sul blog di Nicotri e qualche altra decina di ateacci e poi l’estate col sole cocente è indiscutibilmente arrivata!

    Per un istante ho creduto di essere sulla Vita Cattolica!!
    Vado a rinfrescarmi le idee!

    Sylvi

  6. Faust x Provaci ancora, Sam... lo riposto...
    Faust x Provaci ancora, Sam... lo riposto... says:

    …confermato… il post in attesa di moderazione è stato bloccato…
    lo riposto… pputtanaeva!!!

    ed ecco il primo Video.clip.link: Ritorna lEstate… meno male..

    Edoardo Bennato ( attenti al volume è alto e delle canzoni di bennato, ascoltate con attenzione i testi, oltre al piacere della bella musica… è il mio modo di esprimere le emozioni… le mie!!! musica e parole… Spero cosi di essere ppiu utile al blog … ed anche meno scassapentole… (NdA. Faust ha realizzato il demo di un videoclip x Edoardo, mai pubblicato, lho ritrovato un ppo rovinato, ma leggermente… e alla prima occasione lo mettero in you tube… è inedito e sconosciuto… lho realizzato con immagini dai concerti live, da me filmate e spezzoni di Tg… di quel ggiorno… i Tg di quei 3 gg cche ho lavorato a editare il videoclip… non xcche lho fatto io, ma x la rapidita ed attualita delle immagini con il testo della canzone di Edoardo, che dava titolo al tour al quale ho partecipato in 50 concerti con lui… (scusate se me ne vado sul mio… ad ogni videonik, aggiungero due ricordi) Buon Emozioni x Tuti, bbeli e bruti…

    http://www.youtube.com/watch?v=IG61xbiHxzI&feature=related

    …il secondo è autobiografico… sottoscrivo tutto… Emozioni bellissime… immagini di Cuba e musica di alta forza e bellezza… Bravo Edoardo, Sei un Grande!!!! …. DEDICATO ALLE AMICHE DEL BLOG…

    http://www.youtube.com/watch?v=NdS32dRWAHQ&NR=1

    Faust

  7. sylvi
    sylvi says:

    Mentre preparo la cena ho ascoltato il:

    Messaggio audioelettorale x le emittenti radio
    del partito Comunista dei Lavoratori.
    Si trova sicuramente sul sito del Partito.

    Se qualcuno avesse voglia di ascoltarlo, potrebbe spiegarmi a quale nicchia di elettori può essere diretto un simile programma?
    Sono serissima!
    E vado a cena.
    Sylvi

  8. Anita
    Anita says:

    x NORVEGIA e SOCIALISMO #177

    PS:
    Una nazione di solo 5’000’000 di abitanti con tre’ grandi industrie, il petrolio, il gas e la pesca.

    La Norvegia estrae circa 2’500’000 di barili al giorno di petrolio, piu gas naturale, liquido e concentrato.

    Si lamentano perche’ l’immigrazione, Musulmana, Turca, Africana, etc… di cui piu’ della meta’, sono sul welfare e stanno rovinando la loro economia, che dicono insostenibile.
    Ma il partito in carico non si lamenta perche’ sono tutti piu’ voti per loro.

    La disoccupazione e’ minima in rapporto con le altre Nazioni Europee, circa il 3%, con la grazia delle generose risorse naturali, hanno bisogno di mano d’opera.

    Anita

  9. Peter
    Peter says:

    xAnita

    e’ vero, i norvegesi stanno bene e sfruttano le loro risorse.
    Di risorse naturali ne avete molte anche voi, ma non le sfruttate perche’ aspettate che si finiscano quelle degli altri prima. Dopodiche’ darete fondo anche alle vostre se sara’ il caso ,ammesso che ci sara’ ancora ossigeno e la CO2 non abbia ridotto il pianeta come Venere (400C di temperatura alla superficie…) per quell’epoca.
    Qui discreta giornata di sole oggi. Ammetto che mi manca molto il clima mediterraneo, specie in questa stagione. La variabilita’ del tempo e’ continua, e da’ sui nervi…Mio fratello dice che da loro fa 30C. Grrrrrrrrrrrr

    Peter

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Faust

    Ho trovato tre tuoi post bloccati dall’antispam e li ho or ora sbloccati.
    Saluti.
    pino

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI
    A PROPOSITO DI IRAN, BOMBE ATOMICHE E FACCE DI BRONZO
    Non vorrei vi fosse sfuggito:

    “Il capo della IAEA, Mohamed ElBaradei, ha detto che i paesi detentori di armi nucleari incolpano altri stati di volersi dotare di armi simili, mentre in realta’ stanno ammodernando i propri arsenali, invece di disfarsene.
    Gli Usa, la Francia e la Gran Bretagna hanno firmato il trattato di
    Non-Proliferazione delle armi nucleari. “Come possono affrontare con la faccia seria i paesi non-nucleari e dir loro che queste armi non sono buone per loro, mentre rimodernano le proprie dicendo che ne hanno assoluto bisogno?” , ha detto ElBaradei”.

  12. Il VideoBlog, di nik cometa....
    Il VideoBlog, di nik cometa.... says:

    Caro Pino, sto tornando alle videoimmagini, il lo li scrivere non è il mio forte, Ora lo faro con videoclip… cerchero di scegliere, quelli cche ppiu si avvicinano al mio pensiero… Basta parole, La Revolucion sara di Immaggini, Testi e Musica, con qualche annotazione o anedotti, di volta in volta… ma i video… parleranno x mme da soli…
    Abbacchi e bbacci
    nik cometa

  13. sylvi
    sylvi says:

    >>>cerchero di scegliere, quelli cche ppiu si avvicinano al mio pensiero>>>

    Peccato Faust!
    Io non leggerò la tua controfigura.
    Non mi interessano i simil-pensieri di un simil-Faust.
    La copia non è l’originale.

    Ti saluto in italiano corretto, perchè non ti conosco.

    I miei ossequi, Signore.
    Le auguro una piacevole notte!

    Sylvi

  14. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Eccomi indietro, per due giorni ho perso molto tempo con Alexander, ieri la veterinaria, oggi the grooming parlor.
    Una cosa da niente se presa in tempo, un morso di qualche insetto ha dato inizio ad una bacterial infection, cosi’ gli hanno fatto un iniezione di antibiotico, crema e shampoo antibacterial.
    Tanto i veterinari che the grooming salon sono in un altra citta’….cosi’ perdo mezza giornata ad andare e venire.
    ~~~~

    Tu dici che abbiamo le risorse e non le usiamo.
    Ma questo l’ho detto mille volte ma non per i motivi che dici tu.
    Prima mi hai chiesto chi sono i verdi, come se fossero un paio di folletti da giardino.
    Te l’ho spiegato, forse non hai letto.

    Qui basta che dichiarino una vasta zona “National Park” e non si pou’ toccare.

    Fino a 40-50 anni fa’ esportavamo petrolio, la popolazione era di 145’000’000, adesso circa 310’000’000.Il tenore di vita e’ di sicuro cambiato, cosi’ come e’ cambiato in Italia.
    A Siracusa nei gli anni 50 quasi tutti avevano i fornelli a carbone.
    E per cucinare si doveva stare li’ a sventolare….
    Mia mamma era disperata, in Lombardia avevamo tutto sin da quando ero bambina, a Milano, in campagna non lo so’.

    Le lobbies qui comandano, non ti credere che alla fine gli “ecologisti” non ci guadagnino, eccome.

    Quando Al Gore ha finito il suo termine di Vice Presidente, il suo “net worth” era di $2’000’000, adesso e’ oltre $ 100’000’000…and much more to come, ha interessi in molte innovazioni per combattere il “global warming”.
    Ti assicuro che i maggiori proponenti si sono gia’ messi in fila con i lobbyist da tempo.

    Ciao, Anita

  15. Vox
    Vox says:

    @ Ingegnere
    No, in effetti dubbi in campo politico non ne ho. Il mah era proprio dovuto a questo, che forse ne ho troppo pochi (di dubbi) e mi pesa.
    Un caro saluto
    Vox

  16. nik cometa
    nik cometa says:

    Buongg blog!! Cambia la mia vita… Comincia un nuovo film…
    … comincia con questa canzone a colonna musicale… e comincia il Nuovo…. Sono moolto confuso… Guarita e dimessa Oggi, mia madre è partita, va a vivere con mia sorella sullappennino reggiano.

    Ora sono solo, cosi cche x almeno 20gg, dormo… e avvolume sostenuto mi ascolto… Vasco Rossi…. Dedicato a mme!!
    nikcometa

    http://www.youtube.com/watch?v=oSS_kmpjUIg

    ora vado con un Bennato…addopoooo!!!

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Marco ateo che cita Matteo 7, 12-27? ( Sylvi)

    Sono diventato ateo dopo aver letto la Bibbia!

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x L’ingegnere comunista:
    il mio terrore è che, se il PD prenderà una batosta alle europee, il cavaliere metterà in moto una campagna acquisti per attirare a sè tutti i centristi del PD che, molto probabilmente, più che alla lealtà penseranno ai begli emolumenti parlamentari.
    Se ciò dovesse avvenire, abbiamo chiuso bottega!

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust,
    inquadrandomi nella logica del ‘ncoppa o’fesso campa o’dritto, io non mi identifico nel dritto, ma neanche nel fesso.

  20. nik cometa x Video blog arruotalibbera,,,
    nik cometa x Video blog arruotalibbera,,, says:

    … Chiedo scusa a cchi non dovesse interessare una prova di comunicazione virtuale ” Una mia idea di comunicazione virtuale” e la sto sperimentando… Spero possa risultare piacevole ed interessante… virtualmente parlando… e al Blogmaster ed amico Pino Nicotri, chiedo, se vorra, di lasciarmi provare… Sto cercando idee nel virtuale… e questo è un demo.. e vvado accominciare, ppiacevolmente ppensando…
    parole e musica
    http://www.youtube.com/watch?v=mPrp01dixhE&NR=1

  21. Faust x marco tempesta
    Faust x marco tempesta says:

    nella logica del ‘ncoppa o’fesso campa o’dritto, io non mi identifico nel dritto, ma neanche nel fesso.

    … hai ragione, bbe ddetto… anchio penso cche tu non sia nne dritto, nneffesso… ttu sei in ‘ ncoppa-campa” ebbasta…
    Faust

  22. Vox
    Vox says:

    LA FABBRICA DELLA DISPERAZIONE
    di David Graeber

    […] Il capitalismo come lo conosciamo si sta sbriciolando alle fondamenta… Per il semplice fatto che e’ impensabile mantenere una crescita perpetua su un pianeta che ha dei limiti, e’ possibile che in una o due generazioni il capitalismo si estingua. Davanti a questa prospettiva la prima reazione della gente, molto spesso, e’ la paura. Si aggrappa al capitalismo perche’ non riesce a immaginare un’alternativa migliore […]

    Il crollo della speranza non e’ una cosa naturale. Ha bisogno di essere prodotto, creato artificialmente […] Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito alla costruzione di un vasto apparato burocratico atto a mantenere e perpetuare la disperazione.

    Alle radici di questa fabbrica sta l’ossessione dei leader mondiali per i movimenti sociali: essi cercano di minimizzarli, di far sembrare che non crescano e non fioriscano, e [fanno in modo] che coloro che osano sfidare l’assetto del potere esistente vengano percepiti come perdenti.

    Il mantenimento di queste illusioni richiede armi, prigioni, polizie e compagnie di sicurezza private, in modo da creare un clima pervasivo di paura, conformismo e sconforto. Tutte queste armi, queste telecamere di sorveglianza e questi motori di propaganda sono straordinariamente costosi e non producono nulla: sono un peso morto che trascina giu’ l’intero sistema capitalistico.
    Questo apparato, questo generatore di disperazione […] esiste solo per stracciare e annientare l’immaginazione umana, per distruggere la nostra abilita’ di prospettare un futuro alternativo.

    Il risultato e’ che l’unica cosa che ci rimane da immaginare e’ il denaro, e cosi’ il debito va fuori controllo. Cos’e’ il debito? E’ denaro immaginario il cui valore puo’ essere realizzato solo in futuro. A sua volta, il capitale finanziario e’ l’acquisto e la vendita di questi futuri profitti immaginari. Una volta che si assume che il capitalismo esistera’ per l’eternita’, l’unico tipo di democrazia che ci resta da immaginare e’ quella in cui ognuno e’ libero di fare investimenti sul mercato. La liberta’ diventa il diritto ad avere delle azioni nella propria infinita schiavitu’ […]

    Alla fine degli anni ’50 [in Usa – N.d.T.] nacque il movimento per i diritti civili. Negli anni ’70 quello anti-nucleare e piu’ di recente [si sono creati movimenti] su scala planetaria che sfidano il capitalismo.
    Ma quando organizzavamo le proteste a Seattle nel 1999, o quando organizzavamo i meeting contro il Fondo Monetario Internazionale (IMF) a Washington nel 2000, nessuno di noi si sognava che entro appena tre o quattro anni l’Organizzazione Commerciale Mondiale (WTO) sarebbe collassata e che le idee del ‘libero’ mercato si sarebbero completamente screditate[…] Il potere che hanno la Banca Mondiale e il Fondo Monetario (IMF) su quasi tutta la popolazione del mondo e’ in bilico, e’ praticamente distrutto.

    […]Nulla terrorizza tanto i leader, soprattutto quelli americani, quanto la democrazia dal basso. Ogni qualvolta comincia a emergere un movimento genuinamente democratico, specialmente se e’ basato sul principio della disobbedienza civile e sull’azione diretta, la reazione e’ sempre la stessa: il governo fa immediatamente delle concessioni […] e subito dopo comincia ad aumentare la tensione militare all’estero. Allora, il movimento e’ costretto a trasformarsi in altro, in un movimento contro la guerra, che e’ di solito assai meno democraticamente organizzato.

    Il movimento per i diritti civili fu subito seguito dalla guerra nel Vietnam; il movimento anti-nucleare, dalle guerre nel Salvador e in Nicaragua; il movimento per la giustizia globale dalla ‘Guerra al Terrore’.

    Oggi possiamo vedere quest’ultima per quello che e’ veramente: lo sforzo inutile di una potenza in declino di rendere permanente e globale la sua combinazione di macchine burocratiche da guerra e capitalismo speculativo […]

    Il problema e’ che le nostre percezioni sono state distorte in decenni di propaganda continua e non siamo piu’ in grado di vedere [le alternative]. Consideriamo, ad esempio, il termine ‘comunismo’. Ben di rado una parola e’ stata cosi’ completamente svilita come questa.
    La percezione standard – che abbiamo accettato piu’ o meno senza riflettere – e’ che ‘comunismo’ significhi controllo statale dell’economia. La storia ci avrebbe dimostrato che questo sogno utopistico “non funziona” e che, di conseguenza, il capitalismo, per quanto sgradevole, sia l’unica opzione rimasta.

    In realta’, il termine ‘comunismo’ indica ogni situazione in cui la gente agisce in base al principio: ognuno da’ secondo le proprie capacita’, ognuno riceve secondo le sue necessita’. E questo e’, di fatto, il modo in cui agiscono coloro che lavorano in gruppo.

    Se, per esempio, due persone stanno aggiustando insieme una tubatura e uno dice “passami la chiave inglese”, l’altro non risponde mica “che cosa avro’ in cambio?”, [ma passa la chiave]. E questo e’ vero perfino se si lavora alla Bechtel o alla Citigroup.
    Essi applicano, in altre parole, i principi del comunismo, perche’ sono gli unici che funzionino veramente.

    Questa e’ anche la ragione per cui intere citta’ e regioni ritornano a una forma rudimentale di comunismo quando avvengono dei disastri naturali o un collasso economico: i mercati e le catene gerarchiche di comando diventano lussi che non ci si puo’ piu’ permettere.

    Piu’ creativita’ e’ richiesta, piu’ la gente deve improvvisare in un determinato compito, e piu’ egualitaria e’ la forma di comunismo che ne risulta.
    Ecco perche’ perfino degli ingegneri informatici Repubblicani che cercano di sviluppare nuove idee per i software tendono a formare piccoli collettivi Democratici. Solo quando il lavoro diventa noioso e standardizzato (pensate alle linee di produzione) diventa possibile imporre forme piu’ autoritarie, perfino fascisticheggianti, di comunismo[…].

    Negli ultimi decenni si sono sviluppate migliaia di associazioni di mutuo soccorso che vanno dalle piu’ piccole cooperative ai piu’ grandi esperimenti anti-capitalisti, dalle fattorie occupate in Paraguay e Argentina, alle piantagioni di te’ auto-organizzate in India, dagli istituti autonomi in Corea alle comunita’ ribelli in Chiapas e Bolivia.

    Queste associazioni di contadini senza-terra, di abusivi urbani e di alleanze di quartiere sorgono praticamente ovunque il potere dello stato e il capitalismo globale sembrino temporaneamente guardare altrove. Spesso non hanno coesione ideologica, molti non sanno nemmeno dell’esistenza di altre [organizzazioni] simili, ma hanno tutte in comune il desiderio di rompere con la logica del capitale.

    Le “Economie della Solidarieta’” esistono ormai in ogni continente, in almeno 80 paesi diversi. Siamo sul punto di poter concepire un collegamento tra tutte queste cooperative a livello globale e di creare una vera civilta’ ribelle.

    Le alternative visibili sconfiggono la sensazione che il sistema vigente si debba inevitabilmente rattoppare e ricondurre alla sua forma pre-crisi. Ecco perche’ diventa imperativo, da parte del governo globale, distruggere [queste alternative], o almeno fare in modo che nessuno ne venga a conoscenza.

    Conoscere altre vie ci consente di vedere quello che stiamo facendo sotto una nuova luce, di scoprire che siamo gia’ ‘comunisti’ quando lavoriamo a progetti comuni, che siamo gia’ ‘anarchici’ quando risolviamo un problema senza ricorrere agli avvocati o alla polizia, che siamo gia’ rivoluzionari quando facciamo qualcosa di genuinamente nuovo.

    Si potrebbe obiettare che una rivoluzione non puo’ ridursi solo a questo. Ed e’ vero. In questo senso, i grandi dibattiti strategici stanno solo cominciando. Tuttavia, vorrei offrire una cosiderazione. Per almeno 5000 anni prima che il capitalismo nascesse, i movimenti popolari erano incentrati sulla lotta contro il debito. C’e’ una ragione per questo. Il debito e’ il mezzo piu’ efficace mai esistito per far sembrare moralmente giustificabili delle interrelazioni basate fondamentalmente sulla violenza e sulla diseguaglianza.

    Quando questo trucco non funziona piu’, tutto esplode, come sta avvenendo adesso. Il debito si e’ rivelato la piu’ gran debolezza del sistema, il punto in cui tutto scappa di mano. Ma il debito consente anche infinite opportunita’ di organizzazione. Alcuni parlano di sciopero dei debitori o di cartello dei debitori. Puo’ essere. Come minimo, potremmo cominciare con l’ opporci agli sfratti. I quartieri potrebbero unirsi e spalleggiarsi a vicenda, se venissimo buttati fuori dalle nostre case.

    Questo potere non sfida soltanto i regimi del debito, ma scuote le fondamenta morali del capitalismo, creando un nuovo tipo di potere. Dopo tutto, il debito e’ solo una promessa e nel mondo abbondano le promesse non mantenute […].

    http://thomaspainescorner.wordpress.com/2009/05/18/the-machinery-of-hopelessness/

  23. Vox
    Vox says:

    Il fascismo che avanza

    Berlusconi: «Parlamento dannoso e inutile»
    Piu’ poteri al premier

    «Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa è la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducente». È un passaggio dell’intervento del premier Silvio Berlusconi all’assemblea di Confindustria.

    Berlusconi, ribadisce, davanti alla platea di Confindustria, la necessità di rafforzare i poteri del presidente del Consiglio. «Il presidente del Consiglio – aggiunge Berlusconi – non ha nessun potere perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e quindi tutti i poteri sono stati dati al Parlamento e non al premier».

    E poi l’affondo sui giudici: «La giustizia penale è una patologia nel nostro sistema. I giornali oggi dicono che non è possibile criticare i giudici, ma criticare i giudici è un diritto di ogni cittadino». A questo passaggio la platea ha applaudito

    http://www.unita.it/news/84946/berlusconi_parlamento_dannoso_e_inutile

    Roba da far vomitare.
    In un paese normale, costui si sarebbe gia’ dovuto dimettere, invece approfitta dei suoi guai con la giustizia per cambiare il nostro sistema giuridico e Confindustria lo applaude pure [forse perche’ sono tutti una manica di corrotti?……..]

    L’Italia non e’ un paese normale, e’ un paese di furbacchioni e di furbetti, di facce che ti guardano dai cartelloni elettorali con l’aria di dire: so come fregarti, oppure: sto per fregarti, fino ad arrivare al faccione inceronato del capo che dice: io t’ho gia’ fregato.
    E meta’ degli italiani pecoroni giu’ a votarlo e rivotarlo, pronti a raccogliere anche la merda che gli viene gettata in faccia. Il PDL, in base ai sondaggi [fatti da chi, poi?] viene dato al 40%. Se e’ vero, questo paese e’ affetto da cancrena incurabile. Mortale.

  24. Vox
    Vox says:

    Resta da chiedersi dove sono i cortei, gli scioperi, le manifestazioni con la richiesta di dimissioni? Questo sarebbe il momento di organizzare proteste di massa in tutto il paese.
    PD, sinistre, sindacati?
    Se ci siete ancora, battete un colpo.

  25. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Chi è impegnato a guidare una comunità ha il dovere di presentarsi non secondo una doppia morale, ma secondo un’unica morale.

    Questo riguarda tutti, ma per chi ha una responsabilità nei confronti degli altri diventa un’esigenza ancora più forte.

    “Che tempo che fa”, Rai3,

    Dionigi Tettamanzi,

    20 maggio

  26. Vox
    Vox says:

    Oggi anche la RUSSIA ha scaricato il dollaro ed e’ passata all’Euro come moneta di riserva

    http://www.washingtonsblog.com/2009/05/russia-dumps-dollar-as-reserve-currency.html

    Russia Dumps Dollar as Reserve Currency – Adopts Euro

    The US dollar is not Russia’s basic reserve currency anymore. The euro-based share of reserve assets of Russia’s Central Bank increased to the level of 47.5 percent as of January 1, 2009 and exceeded the investments in dollar assets, which made up 41.5 percent.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il capitalismo come lo conosciamo si sta sbriciolando alle fondamenta… Per il semplice fatto che e’ impensabile mantenere una crescita perpetua su un pianeta che ha dei limiti, e’ possibile che in una o due generazioni il capitalismo si estingua. (David Graeber)
    ————-
    Questo è un altro che, con tutto il rispetto, non ha capito niente.
    Va bene Faust che vive nella nuvoletta, ma un articolo fuori di testa come questo, veramente mi fa credere che i comunisti hanno perso il senso della realtà.

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il debito e’ il mezzo piu’ efficace mai esistito per far sembrare moralmente giustificabili delle interrelazioni basate fondamentalmente sulla violenza e sulla diseguaglianza.
    ———————-
    Idiozia pura.
    Il debito ha permesso di costruire il “miracolo economico” italiano e ora lo stanno proponendo in Romania, per farla sviluppare economicamente come l’Italia degli anni ’60.

    Il debito ha permesso a tantissimi lavoratori autonomi, alle piccole e piccolissime imprese di mettersi in moto dal niente, di investire in attrezzature e di ampliare la propria capacità lavorativa e commerciale.

    Il debito è stato quindi fondamentale per permette al proletario e sottoproletario morto di fame, di poter migliorare la sua posizione col finanziamento delle proprie capacità produttive.
    MA IN CHE MONDO VIVE, QUESTO QUI?

  29. Vox
    Vox says:

    @ MT
    Caro Marco, non puoi ammettere che ci possano essere cose che non conosci abbastanza per giudicare?

    L’articolo puo’ essere discutibile in molti punti, ma io l’ho postato principalmente per il paragrafo in cui si parla di come si tenta di schiacciare ogni rigurgito di speranza per un vero cambiamento nel mondo.
    E’ vero che dare l’impressione che tutti coloro che parlano della possibilita’ di trovare vie alternative vengono presentati come fuori di testa, lo vedi?, lo hai appena fatto tu stesso.

    In questo modo, dai una mano alle forze che tentano con ogni mezzo di conservare e perpetuare questo orrendo status quo in cui viviamo, anzi, per renderlo ancora peggiore.

    Non c’e’ schiavo piu’ schiavo di quello che non solo non tenta di fuggire, ma che non crede nemmeno che sia possibile, neanche se vede la porta aperta. E questo e’ esattamente quello che si tenta di fare: trasformarci in zombie.
    Ciao

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il denaro si prende in fitto, come qualsiasi altro bene.
    Non è un obbligo prenderlo in fitto, ma è una comodità se lo si usa per ‘costruire’.
    Il costo del fitto è limitato per legge ad un tetto massimo, oltre il quale scatta il reato di usura.
    Se uno prende in fitto dei soldi sventatamente, si ritroverà col sedere per terra, ma questa non è colpa dei soldi, è colpa della propria incapacità di gestione. A fronte di uno che, per sua colpa, finisce a terra, ce ne sono invece migliaia che coi soldi in fitto mantengono in vita la propria attività lavorativa, altrimenti fortemente penalizzata o costretta alla chiusura.

  31. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ vero che dare l’impressione che tutti coloro che parlano della possibilita’ di trovare vie alternative vengono presentati come fuori di testa, lo vedi?, lo hai appena fatto tu stesso.
    —-
    La via alternativa deve avere una giustificazione logica, altrimenti è solo inutile chiacchiera.
    Nel blog precedente ho postato un micro schema di cos’è il capitalismo e come si sviluppa.
    Il comunismo di questo signore è basato su immani fesserie, non è una via alternativa, è solo un concentrato di stupidaggini.

  32. marco tempesta
    marco tempesta says:

    In questo modo, dai una mano alle forze che tentano con ogni mezzo di conservare e perpetuare questo orrendo status quo in cui viviamo, anzi, per renderlo ancora peggiore.
    ———–
    Ma proprio per niente!
    Io sono il primo che vuole variare questo sistema che ritengo assolutamente inadeguato. Purtroppo per cambiare un sistema non ci vuole soltanto la buona volontà ma servono le persone giuste che si diano da fare.
    La persona che ha steso quell’articolo postato è uno che non ci sta con la testa. Se devo affrontare il mio futuro a gente come lui, preferisco di gran lunga tenermi il cavaliere, per quanto io lo detesti!

  33. Vox
    Vox says:

    @MT
    Comunque, che il capitalismo si stia sbriciolando non e’ forse vero? Non e’ gia’ evidente da tutto quello che sta avvenendo?
    Se restiamo pragmaticamente impassibili, attaccati al suolo del ‘realismo’ come delle biscie come vorresti tu, senza reagire, senza nemmeno sperare e sognare, lasceremo che dal decadimento del capitalismo nasca una super-dittatura globale, al confronto con la quale il nazismo sara’ stato una passeggiata in campagna.
    Lenin ha scritto, non ricordo bene in quale opus, che “il fascismo e’ il prodotto della decadenza del capitalismo” e i fatti sembrano dargli ragione.

    Per esempio, hai mai sentito parlare di Progetto Bilderberg? Quello del super-controllo globale oewelliano che vorrebbe introdurre (tanto per cominciare, in GB) addirittura il microcip sotto pelle obbligatorio per tutti. Quello che con la scusa dell’anti-terrorismo (che il sistema crea esso stesso per usarlo poi come pretesto) vuole costruire un mondo diviso in obbedienti da un lato, corpi di sorveglianza capillare dall’altro e, al vertice della piramide, una minuscola elite etno-ricca dominante, senza vincoli di alcun tipo…
    In piccolo, ce ne sta gia’ dando un assaggio lo psiconano nazionale.

    Da’ un’occhiata qui:
    http://www.prisonplanet.com/skelton-stop-bilderbergs-nightmare-future-at-all-costs.html

  34. Marta
    Marta says:

    x Ber,l’Ingeniere Comunista e Vox, vorrei tanto essere ottimista, ma ho paura che l’urlo di gioia che in molti vorremmo far uscire dalla gola, rimarrà per il momento solo un sogno.
    Anche oggi a Roma parlando alla Confindustria, l’innominabile, fra insulti all’indirizzo delle “solite” toghe rosse, ha ancora una volta chiesto piu`poteriper il premier dimenticando volutamente che l’Italia è una democrazia parlamentare.
    Ha ragione Franceschini, si sente Napoleone…….mi inquieta moltissimo. Le politiche fra due anni potrebbero riservarci un enorme dispiacere se metà Nazione non si sveglierà!! Quando han ritenuto utile per loro, di leggi schifose, questa gente le ha fatte in quattro e quattr’otto……percio anche`metterer mano alla Costituzione non ci penseranno molto…….solo le proteste dei cittadini nelle piazze potrà fermare questa gentaglia, ha ragione Vox.
    saluti a tutti M.

  35. Vox
    Vox says:

    @ MT

    Il debito e’ un guinzaglio, una trappola col nodo scorsoio, messa li’ ad arte perche’ il povero ci metta dentro il piede e diventi cibo per sanguisughe bancarie per il resto della sua vita. Non e’ vero che ha aiutato qualcuno a uscire dalla miseria, anzi, ha creato ancora piu’ miseria. E se quella precedente era una miseria libera, questa e’ ormai la miseria dello schiavo che piu’ si contorce e piu’ i lacci gli penetrano nella carne.

    Altro che “colpa della propria incapacità di gestione”! Il debito/prestito E’ usura legalizzata e le banche SONO organizzazioni usuraie legalizzate e tutto il sistema economico nel quale viviamo crea quotidianamente le trappole per far cadere i poveracci in fallo e farli diventare debitori a vita.
    Sei tu, caro Marco, a vivere nelle nuvole. Alzati una buona volta e dai un’occhiata dietro le quinte dello spettacolo in technicolour che sta guardando.

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