Iran: come sempre, il diavolo non è brutto come lo si dipinge. Anzi, sorpresa: l’Iran non è affatto il diavolo

Chi vincerà le elezioni presidenziali, inshallah?
“Chi verrà scelto dal popolo”.
Certo, ma – chiunque vinca – lei non crede sia comunque auspicabile un cambiamento?
“Il cambiamento ci sarà e sarà molto grande. L’opinione pubblica mondiale ne sarà sorpresa”.
E quali saranno i temi del cambiamento? Per esempio, quali sono i punti centrali del suo programma?
“Lo sviluppo economico, la politica estera, i diritti civili e i diritti delle donne”.
Ad Esfahan, mentre entriamo nella cattedrale cristiana armena di S. Gregorio, nota anche come cattedrale di Vank, la nostra guida Reza Sayah (a destra in entrambe le foto, con gli occhiali da vista) riconosce tra le guardie del corpo che lo circondano per farlo uscire senza intoppi Mehdi Karroubi, presidente del parlamento e – con Mir-Hossein Moussavi – uno dei due candidati riformisti alla presidenza della repubblica islamica dell’Iran, e con presenza di spirito gli grida al volo: “Presidente, sono con un gruppetto di giornalisti italiani in visita turistica. Perché non si fa intervistare?”. Karroubi è colto di sorpresa quanto noi e gli uomini della sua scorta, ma si ferma sorridendo forse solo per salutarci. Presi alla sprovvista, i miei colleghi si traggono d’impaccio additandomi: “Su, fagli delle domande”. Totalmente impreparato e anche incredulo, ho reagito d’istinto con la prima domanda, fin troppo diretta: tant’è che ho pensato bene di ingentilirla terminando con la parola “inshallah”, cioè “a Dio piacendo”. Poi è una giovane collega a chiedergli quali siano esattamente i punti del suo programma politico. E quando Karroubi nomina i diritti civili e quelli delle donne a volergli far domande siamo in molti, l’incontro casuale rischia di diventare una assemblea compresi i passanti e i curiosi, ma gli appuntamenti del candidatio presidenziale e l’insistenza della scorta non gli permettono di fermarsi se non per pochi minuti.
Sicuro di sé e affabile, Karroubi nonostante il turbante mi ricorda da vicino sia i migliori leader democristiani di una volta che quelli socialisti: molto abile, paziente ma molto deciso, del tipo che punta al cambiamento vero senza esagerare nella retorica e conciliando tra loro temi apparentemente inconciliabili. Fa uno strano effetto sentir parlare di diritti civili e diritti delle donne uno dei principali uomini politici di una repubblica islamica nota anche per l’obbligo delle donne di indossare in pubblico il velo, ma la sincerità di Karroubi si percepisce con chiarezza. Con tanta chiarezza che quando lui elenca la politica estera come il secondo punto dei cambiamenti necessari si capisce che parla anche di un decisivo miglioramento dei rapporti con gli Usa e Israele. Il cui nuovo governo ha tentato di ottenere negli ultimi giorni della presidenza di Bush il disco verde per il bombardamento della centrale nucleare di Natanz ed è stato ammonito due volte nelle ultime due settimane da Obama a non fare colpi di testa militari contro l’Iran. Il nuovo governo israeliano ha vinto le elezioni anche promettendo di bloccare con “qualunque mezzo” il programma nucleare iraniano ed è talmente ben deciso a distruggere la centrale nucleare “sospetta” che Obama non solo gli ha spedito in gran segreto due settimane fa il capo della Cia per “consigliare” di non far decollare i bombardieri, ma ha pensato bene di non aspettare l’ormai imminente arrivo a Washington del nuovo primo ministro israeliano per ripetergli di persona e a quattr’occhi il concetto, preferendo un ammonimento espresso pubblicamente prima dell’arrivo del baldanzoso ospite.

A proposito della centrale di Natanz, si dà il caso che ci passi davanti una autostrada, tant’è che la abbiamo vista da non più di 300 metri di distanza. E’ impossibile che qualcuno, iraniano o israeliano o eschimese, si metta a fabbricare bombe atomiche, o anche solo ad arricchire l’uranio al punto da poterlo usare in seguito per le bombe, davanti a una autostrada. Non a caso i laboratori israeliani di Dimona, nel deserto del Negev, dove le bombe atomiche la hanno fabbricate e le fabbricano per davvero, mi dicono siano piuttosto lontani da autostrade e occhi indiscreti… Compresi quelli innocenti dei turisti.
Ho notato che dagli impianti di Natanz parte una lunga fila di tralicci che reggono cavi elettrici. Di solito i tralicci che ho visto in Iran reggono dai tre ai sei cavi, quelli che si snodano da Natanz ne reggono invece 12, segno che la centrale già produce corrente elettrica. Il che parrebbe equivalere a dire che gli iraniani non raccontano balle quando giurano e rigiurano che non solo non stanno tentando di arrivare a produrre bombe atomiche, ma non ne hanno nessuna intenzione neppure per il futuro. Del resto gli ispettori dell’Agenzia atomica internazionale non hanno segnalato nulla di allarmante, a parte gli interessati allarmismi della stampa occidentale e soprattutto israeliana, chiaramente imbeccata da chi vuole fare il bis dell’avventura irachena utilizzando la tessa strategia: quella della menzogna e del mentire sapendo di mentire.

In fatto di Iran e bombe atomiche l’ebreo americano Noam Chomsky ama ogni tanto ricordare che la buonanima di Reza Pahlevi, scià di Persia ovvero dell’Iran ai tempi della sua sanguinosa monarchia benedetta dall’Inghilterra e dagli Usa, stava per comprare uno dei più prestigiosi laboratori di ricerche atomiche degli Stati Uniti e ci teneva a dichiarare che voleva quei laboratori “perché siamo ben decisi ad arrivare a produrre armi atomiche”. Chomsky ama ricordare anche che “l’affare” non andò in porto solo per la decisa opposizione dei docenti, ricercatori e scienziati che in quei laboratori lavoravano. E’ quindi evidente che l’allarmismo degli Usa oggi è quanto meno poco credibile, per il semplice motivo che dopo la beata disponibilità della Casa Bianca a vendere laboratori nucleari all’Iran perché si facesse le sue belle bombe atomiche, in funzione anti Urss, non è più credibile quando sbraita inventandosi un (inesistente) pericolo atomico militare dell’Iran di oggi. Del resto gli Usa non sono molto credibili soprattutto quando parlano della necessità di “esportare la democrazia” a cannonate. La democrazia infatti gli Usa l’hanno soffocata sul nascere proprio in Iran, quando organizzarono il sanguinoso colpo di Stato che eliminò il democraticamente eletto capo del governo Mossadeq, reo di voler nazionalizzare il petrolio, così come poi la soffocarono in Congo con il golpe e annessa uccisione di Lumumba, in Indonesia con il golpe che abbatè Sukarno e in Cile con quello che abbattè Allende e portò alla sanguinosa dittatura militare. C’era del resto la Cia, cioè gli Usa, anche dietro la dittatura militare argentina e annessa uccisione di qualche decina di migliaia di esseri umani. Capisco avere poca memoria, ma allora non asfissiamo la gente cone la Memoria a senso unico.

Se davvero l’interesse principale degli Usa e dell’Europa fosse la democratizzazione dei governi del Medio Oriente la prima cosa da fare sarebbe allora cambiare l’odioso regime in Arabia saudita, dove gli inglesi misero sul trono i più fanatici in circolazione, vale a dire il ramo wahabita dell’Islam, e dove tuttora le donne – tra i molti divieti che devono subire – hanno anche quello di guidare l’auto e perfino di andare in bicicletta! Altro che il velo islamico delle donne iraniane, che lo hanno ormai sempre più trasformato in capo di abbigliamento disinvolto, come lo scialle delle nostre nonne. E che rifiutarono l’ordine di toglierselo emanato a suo tempo dallo scià, anche quello messo sul trono dai colonialisti inglesi esattamente come i wahabiti.  Le giovani iraniane, onnipresenti, allegre e piene di vita, meritano un discorso a parte, a partire dal fatto che costituiscono addirittura il 70 per cento della popolazione scolastica, segno certo che non sono discriminate, o comunque non come ci viene fatto credere, mentre invece sono minoranza nei luoghi di lavoro perché – stando almeno a quel che amano dire gli uomini – dopo avere giustamente preteso di essere colte alla pari dei maschi preferiscono ancora in molte lasciare a loro la vita lavorativa esterna e gestirsi invece quella domestica, nella quale hanno meno obblighi e più diritti di quanto pure si ama farci credere.

Ma il duro regime dell’Arabia saudita ci fa comodo come alleato politico militare, e quindi urliamo per il velo islamico, però ce ne freghiamo – con i soliti due pesi e due misure – di ben altro dei sauditi a danno delle donne e non solo delle donne: i giganteschi proventi del petrolio servono anche a mantenere nel lusso 30-40 mila “prìncipi” della famiglia o meglio della tribù saudita, con corruzione e danno dell’interese generale, tanto da avere finito con il far nascere per protesta l’intero gruppo dirigente del ben noto Bin Laden. Figlio anche lui quindi della nostra cecità, oltre che delle alleanze più criminali degli Usa con chiunque disposto a suo tempo ad aiutarli nella lotta armata contro l’Urss.  L’obiettivo reale del nostro continuo abbaiare contro l’Iran non è affatto una sua migliore democrazia, bensì impedire il suo decollo economico ed industriale. L’Iran infatti è un Paese temibile perché oltre ad avere immense riserve petrolifere ha anche oltre 5.000 anni di civiltà – e che civiltà! – ed è quindi in grado di fare rapidamente passi da gigante in campo scientifico, industriale ed economico, funzionando anche come volano per l’intera zona.

Vorrei sommessamente ricordare che dalla civiltà della zona iranica e mesopotamica, cioè anche dell’attuale Iraq, è nata anche la base della nostra stessa civiltà e perfino della nostra o delle nostre religioni, oltre che la scrittura delle parole. E’ a Susa che i segni scritti per documentare i debiti verso il Palazzo e il Tempio sono pian piano diventati parole scritte. E a chi – contro ogni evidenza archeologica – crede che Abramo sia realmente esistito è bene ricordare che il famoso patriarca e i suoi emigrarono dalla natia città di Ur: la “terra dei padri” – e per certi versi la stessa terra natia dell’ebraismo – è perciò l’Iraq, non la mai esistita “Terra Promessa”, invenzione di un altro clero “duro e puro”. E fu il persiano Ciro a permettere se ne tornasse a casa quella parte di popolazione ebraica che 70 anni prima era stata trasferita d’autorità a Babilonia, come del resto era normale accadesse anche ad altri popoli dato che i regnanti volevano amalgamare il più possibile i popoli del proprio impero: nulla a che vedere dunque con l’antisemitismo, l’odio universale per gli ebrei e simili facili slogan. Il “Va, pensiero” di Giuseppe Verdi andrebbe dedicato anche ad altre etnie, anziché farne il solito boccone per la bulimia retorica a senso unico.

Il persiano, cioè iraniano, Ciro è stato senza dubbio più generoso per esempio dell’attuale ministro degli Esteri di Israele, Avigdor Lieberman, che vuole “trasferire” all’estero, ma senza ritorno in futuro, i tre milioni di arabi israeliani e di palestinesi che ancora si accaniscono a vivere o sopravvivere dentro i confini di Israele. Che l’Iran abbia bisogno di capitali ed energia elettrica lo si percepisce chiaramente girando per il Paese, che è un immenso cantiere a cielo aperto. Sono in costruzione metropolitane a Teheran (17 milioni di abitanti) e ad Esfahan (tre milioni di abitanti), ma certo non solo in quelle due città, piuttosto tetra la prima e davvero splendida la seconda, e sono in costruzione un po’ ovunque autostrade e ferrovie per accorciare le distanze e facilitare i trasporti in un Paese che è quasi cinque volte l’Italia ed è attraversato da quella che era la Via della Seta, vale a dire l’arteria che per oltre 20 secoli ha fatto arrivare in Occidente, Roma prima ed Europa dopo, materie prime, conoscenze e beni di lusso senza le quali e senza i quali non sarebbe durata a lungo Roma e non sarebbe nata l’Europa. Stiamo infatti parlando di un traffico la cui importanza vitale era talmente chiara già ai romani da avere tentato più volte di conquistare la Persia, cioè l’Iran di oggi, senza mai riuscirvi: l’immensamente ricco Crasso ci rimise la vita assieme ai suoi soldati e l’imperatore Valeriano non solo venne sconfitto in battaglia, ma visse prigioniero del re persiano Shapur che lo aveva sconfitto e lo umiliò per il resto della sua vita usandolo – secondo alcune fonti non molto attendibili – anche come sgabello per montare a cavallo. E l’importanza vitale dell’arteria chiamata Via della Seta era talmente chiara anche in seguito che quando il diffondersi dell’Islam ne rese problematico l’accesso all’Europa un certo Cristoforo Colombo provò ad aggirare il problema tentando di raggiunge le Indie dalla parte opposta, cioè da Occidente via mare anziché verso Oriente via terra. Tentativo che gli fece “scoprire” quel continente già abbondantemente scoperto da secoli dai milioni di persone che lo abitavano e che abbiamo spazzato via, continente in seguito a noi noto con il nome di America.

Per fare cassa e avere i fondi necessari a sostenere lo sviluppo e dar vita all’imponente piano di opere pubbliche l’Iran deve vendere più petrolio. Ma per venderne di più deve consumarne di meno, e le centrali nucleari appunto a questo servono, a produrre cioè elettricità senza bruciare petrolio con le centrali termiche usuali. Anzi, le centrali nucleari prendono due piccioni con una fava: fanno risparmiare petrolio e producono grande quantità di energia elettrica, necessaria per mandare avanti ferrovie, metropolitane, industrie e illuminazione civile crescente man mano che aumenta il livello di vita e quindi i consumi. Tanta fame ha l’Iran di energia elettrica che sta mettendo a punto anche un programma per produrla sfruttando il sole, che certo non manca per esempio nelle sue varie zone desertiche. Verranno costruite anche centrali a energia solare, le quali però hanno un punto debole: poiché i pannelli solari devono avere una grande totale e devono necessariamente essere piazzati in superficie, privi quindi di qualunque protezione, ecco che diventano obiettivi facilmente distruggibili con bombardamenti aerei o missilistici. L’Iran ha già dovuto sopportare oltre alla rivoluzione contro lo scià anche otto anni di guerra con l’Iraq, che venne sostenuto dagli Usa, specie dall’allora uomo d’affari Donald Rumsfeld diventato poi lo stratega bellicoso di Bush, ben decisi a evitare il decollo economico sia dell’Iraq che dell’Iran. Nulla di meglio quindi di una bella guerra e qualche milione di morti per praticare l’usuale “divide et impera” e per far lavorare la gigantesca industria militare a stelle e a strisce, che con le guerre si ingrassa sempre quanto meno vendendo armi ai belligeranti, cosa che ha anche il vantaggio di permettere di svuotare i propri depositi di armi vecchie, per sostituirle con armi nuove.  Si tratta però di giochini che non possono durare in eterno, perché anche i più ottusi e fanatici alla fine mangiano la foglia e imparano la lezione.

Per ora mi fermo qui. Ma su quello che ho visto e capito in Iran, anche parlando con esponenti della famosa scuola coranica della “città santa” di Qom, resta famosa da Khomeini, sarà il caso di scrivere anche un’altra puntata del blog. E’ però utile che aggiunga fin da ora che l’Iran è molto diverso da come lo si dipinge. L’ho appurato non da solo, visto che da Shiraz a Teheran siamo stati liberi di andare dove ci pareva e di parlare con chiunque volesse rispondere alle nostre domande, scoprendo così che la popolazione, specie i giovani e soprattutto le ragazze, molto aperte e anzi civettuole in particolare a Shiraz, è molto cordiale, curiosa, sempre desiderosa di parlare con i turisti. E a proposito di turisti, cominciano a essercene molti, specie italiani. Buon segno e speriamo che il turismo cresca.

Certo, un regime teocratico non è il massimo della vita, non lo si augura a nessuno e non lo vorremmo mai in Italia, dove abbiamo conosciuto per secoli il potere politico della teocrazia cattolica, ma è sorprendente come un governo “di preti” sia riuscito a rimettere in moto, a far sviluppare e rendere più moderno un Paese dissanguato anche dagli otto anni di guerra con l’Iraq. La Chiesa ha comandato direttamente il suo Stato pontificio per secoli e indirettamente non solo l’Italia per altrettanti secoli, ma NON ha saputo MAI promuovere lo sviluppo economico, anzi tutt’altro, per non parlare dello sviluppo scientifico: se c’era uno Stato ridotto a un livello di vita davvero basso, da “valle di lacrime”, era proprio quello pontificio. Compresa Roma che a un certo punto era stata ridotta ad avere appena 80 mila abitanti quando Napoli ne aveva dieci volte di più e inaugurava la prima ferrovia italiana se non europea.

351 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    2° puntata della fiaba del Lupo affamato, del cagnetto ringhioso e della povera Cappuccetta rossa e rosa dalla rabbia! (82)

    La cappuccetta, di buon mattino, spedì un piccione dal Lupo Cattivo per contestare il pagamento degli agnelli ingiustamente pretesi.
    Un lupetto giovane e forse ammonito da Brunetta rispedì indietro alacremente il piccione con il messaggio:
    abbiamo sbagliato la conta degli agnelli, perciò Nulla è Dovuto!

    La cappuccetta prontamente spedì molti piccioni alla cuccia del cagnetto ringhioso, aspettò pazientemente, ma i piccioni non tornavano indietro….
    Si recò di persona allora…
    si attaccò alla coda di chi stava avanti e attese…attese…
    tanto… per quella specie di animali il Tempo non è Denaro!

    Alla fine un cagnaccio indisponente e arrogante l’ascoltò annoiato, seccato e frettoloso:

    -Lei ha ragione, ma io non le restituisco gli ovini.
    Attenderò comunicazione ufficiale del Lupo , perchè sicuramente lei è bugiarda,… e poi vogliamo la nostra quota
    pattuita con il Lupo.
    Aspetti i tempi della nostra burocrazia!

    Mentre tornava scornata a casa la cappuccetta incontrò un Cappuccione Verde, di quelli furbi, che sentito il motivo della sua mestizia la guardò con commiserazione e disse:

    -Il Lupaccio che sta a Roma ci ha chiaramente spiegato che per diventare Cappuccioni bisogna nascondere gli agnelli, spedirne un pochi nelle verdi praterie che lui conosce e soprattutto avere cagnacci, da pagare di nascosto, che conoscano le leggi del più ladro!

    La cappuccetta rimurginò, rimurginò e poi si chiese:
    Ma non sarò un’imbecille?
    E là ancora che rimurgina….

    E io vado a letto.
    Buonanotte
    e sogni pieni di agnelli.

    Sylvi

  2. Belbo
    Belbo says:

    Chiedo scusa a tutti, anche a Nicotri, per il mio comportamento dell’anno scorso. Vorrei poter riprendere a partecipate a questo blog, che resta tra i pochi punti di informazione e discussione liberi. Spero nella clemenza vostra e del blogmaster.

  3. x Antonio
    x Antonio says:

    x Antonio

    Caro Antonio,
    mi hai fatto un favore.
    Io usavo Google Earth Plus, $ 20 l’anno, era drammatico e potevi girare il mondo, il primo era ottimo, il secondo mica tanto.
    La storia e’ lunga, ma alla fine ho deciso di non scaricare Google 5, l’ultima edizione per uso generale.
    Quello professionale costa $400 l’anno. Inutile per me.

    Non sapevo che si potevano usare solo le mappe stradali.

    Si’, quella e’ la mia casa dal lato verso ovest.
    Da quel lato sono esattemente a 216 piedi dalla buca piu’ vicina, le muovono giornalmente.
    Dovrebbero essere delle vere schiappe per arrivare alla mia casa.
    Il Club ha due o tre’ fairways per pratica.

    Ciao, Anita

  4. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Faust x …fuochino { 19.05.09 alle 22:58 } A una udienza al Senato, il senatore democratico Jim Webb, un eroe della guerra del Vietnam, ha ammonito che «c’è enorme preoccupazione per l’arsenale atomico pakistano a cui mirano i talebani e Al Qaeda».
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Ma non e’ una novita’, la preoccupazione e’ sempre esistita.
    Al momento se ne parla di piu’ data la escalation della guerra in Afghanistan.

    Buona notte.
    Anita

  5. Faust x ...  notizia sci-acquetta
    Faust x ... notizia sci-acquetta says:

    BOGOTA’ (Colombia) – Ci sara’ il referendum sulla modifica alla Costituzione per consentire ad Alvaro Uribe di presentarsi per un terzo mandato. L’ok e’ arrivato ieri dal parlamento Colombiano. Sono stati 62 i voti a favore, 5 quelli contrari. La Corte costituzionale ha ora tre mesi per ratificare la proposta. (Agr)

    …dove sono gli antichavisti, che quando Chavez fece lo stesso Gridavano al Dittatore, installato avvita al potere… certo in democrazia, finche ti vota la maggioranza e ti rinnova il mandato xcche no?? Mentre x Chavez, il mondo dei manipolatori mediatici, gli ha dato addosso con titoli gridati, come si fa x i crimini sociali : Chavez si perpetua nel potere avvita…Il Dittatore si aggiusta la Costituzione assuo beneficio… Ricordate il Dittatore comunista??
    Ed Ora xcche tacciono?? Uribe, anche lui Dittatore??
    Servi sono e servi rimangono…
    Faust

  6. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    Ma non e’ una novita’

    x lIttaglia, si!! Le belle addormentate nel bosco, non ne parlano… violento e straziante sara il risveglio… F.

  7. ber
    ber says:

    Cara Sylvi,
    io l’ho letto tutta la tua favola,…ma non e’ che si riferisce agli
    incassi che lo stato ha fatto in piu’ sulle imposte e che prende tutte le scuse per non restituire?
    Mi dicono che siano circa 60 miliardi di euro,…una buona boccata di ossigeno per tutta l’economia italiana,…ma mi sorge un dubbio,…da dove li prende?
    Gia’,…ecco il gioco delle tre carte,…la truffa legale.
    Un caro saluto,Ber

  8. Faust x Sylvi
    Faust x Sylvi says:

    … il nuovo che avanza a ppassi da Vincitori!!

    http://video.unita.it/?video=1002

    … x marco tempesta
    …cosa dici marco, la sinistra è Mottta…??? O vive e cammina insieme annoi?? .. e ttu non te ne capaciti?? La Debora Serracchiani, nel suo programma elettorale x le europee, se eletta, la prima cosa che IMPORRA … sara di espropiare di tutte le loro proprieta..( ville a Gstadd, MortoCervo, aerei privati e accendini e fiammiferi..) ai lavoratori licenziati ed ai pensionati… Via La Proprieta Privata, dalla faccia dellIttaglia… ma ammarco piace la Veronica… magica e ricca..
    Faust

  9. ber
    ber says:

    Caro Faust,
    ..la mattina faccio un giro da casa mia,…lungomare,..piazza della pineta,bar della barista che tu conosci e ritorno,…via attilio.
    Compro il giornale locale,…sempre pieno di notizie sulle visite dei grandi personaggi ai terremotati,…tutti promettono,..ma i soldi veri non si vedono e non si sa quando lasceranno le tende.
    Ho pensato anche a te e al terzo mandato del presidente venezuelano,…adesso spunta Alvaro Uribe,….a cui riesce il colpo
    Forzare la costituzione e’ sempre un “colpo di stato”,…anche Obasangio in Nigeria aveva chiesto un terzo mandato,…ma glie lo hanno rifiutato.

    Pensiamo piuttosto al nostro picopatico e occupiamoci
    dei nostri problemi perche’ i buffoni che abbiamo noi al governo ce li ritroveremo per una generazione intera e non chiederanno a nessuno il permesso per un terzo mandato,…il regime in italia e’ gia’ in atto e sara’ difficile scrollarselo di dosso.
    Un caro saluto,Ber

  10. ber
    ber says:

    …e bravo all’on ghedini,…
    IL PREMIER NON RISCHIA NIENTE,….
    gia’,…e’ vero,…anche se rinuncia all’impunita’,…cosa che il picciotto non fara’ mai e si presentasse davanti a tre nuovi
    giudici,…i vecchi saranno incompatibili,…bisogna risentire
    tutti i testimoni etc…,cosa impossibile fare il tutto entro un anno
    che scatta la prescrizione.

    Allora perche’ il mafioso fascistello fa tanto baccano?,…forse perche’ sa che con,…una finta lacrimuccia e una finta persecuzione delle toghe rosse,…il successo e’ anticipato e la
    carriera pure,…per se e per tutti i criminali che lo circondano.

  11. sylvi
    sylvi says:

    x Faust

    Debora Serracchiani, il nuovo che arranca!

    Sicuramente ha pensato:
    -Dagli “amici” che hanno messo capolista Luigi Berlinguer, quello della scuola sfasciata, mi guardi Iddio
    Che dai Gasparri mi guardo io!!!

    Un cappuccetto fra lupi e cagnacci che ringhiano!

    mandi Sylvi

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Debora Serracchiani. E’ esattamente il mio tipo di donna, in tutti i sensi. Decisamente più interessante e intrigante di una qualsiasi Brambilla, per non parlare delle altre pupille berlusconiane, ciò che più mi attrae di lei è la sua capacità di esprimere autonomia di pensiero, piuttosto che slogan e banalità.
    Mi auguro faccia carriera, abbiamo estremo bisogno di gente lucida, in questo momento.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    è di questi gg, la notizia cche su 26 paesi, siamo al 23esimo…. Tutta colpa dei sindacalisti…
    ——————
    Ne hanno colpa anche loro. Non tutta, ma buona parte.
    Basta chiedere ai piccoli imprenditori del Nord Ovest, che negli anni ’70 hanno dovuto chiudere bottega, strangolati dai lacci sindacali. Basta chiedere ai manufatturieri delle nostre zone, che davano lavoro a migliaia di famiglie.
    Il sindacato deve difendere il lavoratore dagli eccessi, certo, è suo preciso compito, non si discute. Si è comportato invece in maniera persecutoria verso il datore di lavoro, considerato capitalista sfruttatore e usuraio. Risultato? Il datore di lavoro ha mandato aff… sindacato e operai e ha spostato la produzione in terre meno ostili.
    Qual è precisamente la colpa del sindacato? E’ quella di aver pensato che la scelta, da parte dell’operaio, fosse di guadagnar poco o di guadagnar molto.
    L’errore è stato nel non considerare che la scelta non era tra poco e molto, ma tra poco e niente.
    Risultato? Imprese dislocate all’estero, disoccupazione diffusa, invasione di prodotti esteri a basso costo.
    Vogliamo poi parlare dell’apprendistato? Il ragazzo che non voleva studiare, ai miei tempi entrava immediatamente nel mondo del lavoro, prima come garzone, poi come lavoratore autonomo. Ora l’apprendistato è impossibile, perchè nessuno trova convenienza economica ad assumere apprendisti, strozzato com’è dalle adempienze che deve assumersi.
    Risultato? Ragazzi sbandati e senza futuro.
    Grazie, sindacato!

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x AZ:
    Certo, la legge l’ha fatta Loris Fortuna, ma io ricordo benissimo che a far casino per farla approvare erano i radicali, sempre in prima linea. Pannella ha costruito il suo partito sulle lotte per i diritti civili. O no?

  15. Linosse
    Linosse says:

    x M.T. 164
    Mai sentito parlare di globalizzazione?
    Appena posso ti invio un’orologio con sveglia “a sirena”(no non quella marina).Mi sembra che nel tuo caso sia arrivato il tempo di svegliarsi,siamo al 20 di maggio 2009 Marco .Su coraggio, non sono bei giorni ed è meglio restare a dormire sonni tranquilli ,ma quando ci si mette in piedi è meglio svegliarsi .
    L.

  16. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,

    in questo gioco delle tre carte ci perde:
    la cappuccetta aziendina che riavrà i suoi soldi, carpiti illegalmente perchè non dovuti e restituiti con comodo senza interessi.
    Con questi chiari di luna!!!

    ci perde il Lupo- Agenzia delle Entrate che deve restituirli e pagare il Cagnaccio Riscossore Equitalia per il recupero crediti inesistenti.

    Ci guadagna infine solo Equitalia, il solito carrozzone, che trattiene la cifra in banca per suo conto e si fa anche pagare dall’Agenzia delle Entrate!!!!

    Sono cose che succedono SOLO in Italia e che strozzano l’impresa e la sua crescita!

    Leggevo ieri sul messaggero l’intervista del Sindaco di Ragogna, pres. Ass. Sindaci del terrremoto del Friuli.
    E’ in Abruzzo e ha fatto una denuncia chiarissima di come l’accentramento dei fondi strozzi la ripresa.
    Ha anche dichiarato che in Abruzzo bisogna sostenere i servizi, mentre da noi è stata sostenuta la produzione.
    Non era molto ottimista, ma restava là da voi!

    Mandi Sylvi

  17. Aldo Ferrara
    Aldo Ferrara says:

    IO LO CONOSCEVO BENE, MOLTO BENE………FORSE NO…
    Sarebbe ora che ci si interrogasse sulle motivazioni vere per le quali la sinistra, e per fortuna solo certa parte, vota Di Pietro. Tra le altre, ivi compresa quella che questo signore tutto è fuorchè di sinistra, vi è anche quella, dominante che, la sinistra non conosce Di Pietro altrimenti lo avrebbe evitato e meno che mai avrebbe coagulato un accordo politico. In riferimento alla Repubblica che in un articolo chiede al Premier “In fuga- «Difficile, per il Cavaliere, rispondere alle domande del nostro giornale….” mi chiedo se da questo giornale, antico foglio di autentica sinistra, non sia il caso di porsi questa domandina, facile facile, su Don Tonino Di Pietro.
    Recentemente( 14 maggio 09) è apparso su “ Il Giornale”, foglio che di sinistra non è, un ottimo articolo di Paolo Bracalini, la cui tradizione giornalistica familiare è a tutti nota, essendo il figlio di Romano, illustre firma del TG3 lombardo, e di Gian Marco Chiocci , sulle recentissime acquisizioni immobiliari di DP e dell’IDV.
    Da anni diciamo che non si capisce perché votare DP, il presunto moralizzatore, anche perché politicamente le sue idee sono mobili (vedi Referendum) mentre di Immobili ci sono solo gli stabili. Beh, la lettura di Bracalini & Ciocci è interessante perché ci illumina sul nuovo modo di fare politica Real Estate, ossia politica & affari, come dimostrano la Società di Varna (Bulgaria) con Tristano Testa o la stessa An.to.Cri., dalle sigle familiari. Ci sono ancora incongruenze circa il ruolo dell’Associazione Italia dei valori, il cui Direttivo è composto dallo stesso DP, dalla Signora Susanna Mazzoleni, consorte, e dalla Silvana Mura, amica di famiglia. Scrive giustamente (questa volta sì condividiamo) Elio Veltri….” Se Mussolini avesse fatto il Gran Consiglio con Donna Rachele e Claretta Petacci, sarebbe ancora in sella…”. Insomma i conflitti d’interesse politico scivolano su un piano ancora più sdrucciolo, conflitti d’interesse familiare ed immobiliare. Ma c’è dell’altro!
    Non abbiamo ancora accusato risposta dal nostro articolo sull’Unità del 29 ottobre 2007 quando chiedevamo a DP perché mantenere in essere una Società dello Stretto quando il Governo Prodi aveva cassato il progetto del Ponte di Messina. In quella occasione Franca Rame era uscita dal gruppo senatoriale perché riteneva uno spreco assurdo (circa 250 mln di euro/anno) mantenere in vita una Società, guidata dal potente sen. Nino Calarco, ex dc di lunghissimo, interminabile corso, quando il ponte non si sarebbe fatto. In quell’articolo gli chiedevamo anche se non si ravvisasse l’estremo del conflitto d’interesse per il deputato Stefano Pedica, ex dc di lungo corso e “assistente” di Casini, ma soprattutto funzionario in aspettativa della SCAC ( Società calcestruzzi). Che ci faceva – ci chiedevamo – un funzionario della SCAC che costruisce viadotti autostradali nella segreteria del Ministro delle Infrastrutture (DP appunto)? La SCAC, come tutti, sapeva già dal 2005 che DP sarebbe stato Ministro delle Infrastrutture se avesse vinto il centrotrattinosinistra. E quindi gli ha forse imposto un suo ex funzionario? Come sono andate le cose? Chi ce lo spiega?
    Ma adesso molte cose sono chiare, se non altro politicamente. Il Governo (Berlusconi) ha detto sì al progetto del Ponte, si è mostrato in perfetta linea politica ed in coerenza con DP, seguendone addirittura la traccia. Per converso anche DP è coerente con il Premier che vuole il Ponte. Dov’è dunque il DP alternativo a Berlusconi? Io e, con me, tanti altri non lo vedono: DP segue le orme politiche del Premier, ne segue anche le orme come imprenditore e quindi la sua sarebbe un’opposizione dura o invece di comodo, strumentale ed ancillare al premier, come i fatti indicano? Perché dunque votarlo a sinistra?

    aldo ferrara

  18. Faust x marco tempesta, Lavoratore autonoma-mente-anarkico e i sindacati, cche hanno lavorato anche xffar si che il marcolino 7bellezze, fosse protetto... da una pensione... questo è il lavoro del sindacato... il resto
    Faust x marco tempesta, Lavoratore autonoma-mente-anarkico e i sindacati, cche hanno lavorato anche xffar si che il marcolino 7bellezze, fosse protetto... da una pensione... questo è il lavoro del sindacato... il resto says:

    sono ruoli e responsabbilita non alloro addebbitabbili… e intanto ttu giri intorno allObelisco e blateri, correndo…

    Ne hanno colpa anche loro. Non tutta, ma buona parte.

    Risultato? Ragazzi sbandati e senza futuro.
    Grazie, sindacato!

    … Grazie anche atte, caro marco, anche ttu sei colpevole….
    Faust

  19. Vox
    Vox says:

    @ Pino
    Di ritorno anch’io (purtroppo, solo dall’Italia) trovo e apprezzo il tuo articolo-parte-I sull’Iran e aspetto con impazienza la parte-II. Ti invidio un po’ (anzi, un bel po’) questo viaggio e questa esperienza. Meglio lasciar perdere i giudizi di coloro che, come si sa, preferiscono sempre il sentito dire che gli fa comodo alla testimonianza diretta scomoda, e coloro che amano pontificare saccentemente su tutti, specialmente sulle pagliuzze, dimenticandosi abbondantemente delle proprie travi.

    L’Italia (con buona parte di Europa e Usa) e’ alla frutta, anzi direi che ha gia’ finito anche il dessert, mentre i paesi che critichiamo ci vedranno tra poco solo nel loro specchietto retrovisore.

    Resta da sperare che il colpo grosso di Israele sulle inesistenti armi nucleari iraniane non abbia successo. Ho pochi dubbi che il male che si fa finisca sempre per ritornare a boomerang sull’incauto, corto di vista, che lo compie.
    Un caro saluto a te e a tutti i blogghisti
    Vox

  20. Vox
    Vox says:

    LO STERMINIO INFINITO: SI RIPETE SEMPRE LA STESSA SCENEGGIATURA E ANCHE I REGISTI SONO GLI STESSI
    CAMBIANO SOLO I LUOGHI E I MORTI

    Intanto, non dobbiamo dimenticare che gli stermini di stampo colonial-imperialista continuano e le sofferenze di Gaza si ripetono adesso anche nello Sri Lanka, per mano, tra l’altro, degli stessi manovratori dietro le quinte (e neanche tanto dietro):

    IL MASSACRO IN SRI LANKA È PARAGONABILE
    SOLO AL GENOCIDIO DI GAZA

    CENTINAIA DI MORTI, CADAVERI INSEPOLTI,
    FERITI SENZA CURE MEDICHE

    Secondo osservatori internazionali, quello che sta succedendo in Sri Lanka solo è paragonabile col massacro militare compiuto da Israele nella Striscia di Gaza nel gennaio passato.

    Circa 50.000 persone sono rimaste intrappolate – come successe a Gaza – in una piccola striscia di territorio per 24 ore sotto il fuoco incrociato di batterie terrestri, carri armati ed aeroplani del Governo, alleato degli stati Uniti e “dell’asse occidentale”.

    Come ha scritto un corrispondente della BBC: “L’esercito stà praticando una specie di ‘tiro al piccione’ coi rifugiati”, tra i quali combattono i ribelli dell’Esercito delle Tigri Tamil (Ltte). Alcuni corrispondenti risaltano la ferocia senza limiti del massacro e l’impotenza (e/o complicità) degli organismi internazionali nel fermarla.

    Si tratta di un genocidio su grande scala il cui sviluppo ed interessi in gioco vengono sistematicamente occultati o deformati dalla stampa occidentale, che lo presenta come un conflitto tra un gruppo “terroristico” ed il governo che “cerca” di ristabilire l’ordine.

    Al contrario, lo sterminio in massa di civili in Sri Lanka non è determinato da una guerra contro il “terrorismo Tamil”, come si vuole fare credere, bensì da INTERESSI GEO-ECONOMICI E GEO-POLITICI MILITARI STRATEGICI, che hanno a che vedere col controllo dell’Oceano Indiano e delle ROTTE DEL PETROLIO.

    L’importanza geopolitica strategica dello Sri Lanka per la futura sopravvivenza energetica di USA, Giappone e Unione Europea, unisce queste potenze in un’azione comune per sterminare la ribellione nazionalista delle Tigri Tamil, che in caso uscissero vittoriose, potrebbero tracciare un’alleanza strategica con l’asse “Russia-Cina-Iran”.

    Questo è, in essenza, l’obiettivo del massacro perpetrato da un esercito finanziato dagli USA ed addestrato da Israele [MOSSAD-manolunga].

    Come affermano gli esperti, le casualità non esiste.
    L’assassinio di civili in Sri Lanka è un modello ripetuto, una specie di operazione da manuale, che le potenze imperiali (Usa per primi), ripetono compulsivamente nei paesi dove esistono ribelli e risorse naturali da depredare. Questa in breve, è la logica della “guerra contro il terrorismo” iniziata da Bush e continuata da Obama.

    Protetta dal totale silenzio dei governi e del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il massacro militare ha già causato un centinaio di morti e feriti nel fine settimana scorso, comprese donne e bambini che non possono essere sepolti né soccorsi a causa dell’intensità e della continuità degli attacchi.

    Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), unica organizzazione straniera che ha accesso alla zona dei bombardamenti in Sri Lanka, ha abbandonato temporaneamente la sua missione di aiuto ed evacuazione della popolazione civile intrappolata nel nord del paese, argomentando che la “situazione è molto pericolosa” […]

    Secondo le Nazioni Unite, 6.500 [!!!] civili sono morti e altri 14.000 sono risultati feriti nel periodo di tempo che va da gennaio e metà aprile, periodo dell’’offensiva dell’esercito contro l’insurrezione separatista[…]

    http://www.iarnoticias.com/2009/secciones/asia/0019_srilanka_exterminio_sinfin_13may09.html

  21. Vox
    Vox says:

    E non dimentichiamoci anche delle migliaia di morti in AFGHANISTAN sotto i bombardamenti dei droni Usa, oltre che dei 2 MILIONI di sfollati in PAKISTAN, sempre grazie agli “interessi” di Usa & Co.

  22. Vox
    Vox says:

    AFGHANISTAN

    I motivi veri, dietro tutte queste (e tutte) le guerre, sono sempre gli stessi:

    La NASA conferma l’esistenza di gas e ingenti giacimenti minerari in Afghanistan.

    http://paktribune.com/news/index.shtml?125710

    L’unico problema – un po’ insormontabile – e’ che l’Afghanistan e’ imprendibile. Per questo, Usa ed EU ci si dissangueranno, sia in senso diretto che economico (ma questo sta benissimo ai grandi produttori di armi, naturalmente).

  23. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    Per Aldo Ferrara. Per tutti quelli che essendo di sinistra credono nel politico-capopolo A. Di Pietro.

    Lo vado ripetendo da sempre in tutte le forme e maniere, l’On. A. Di Pietro è da prenderlo con le pinze.

    Un solo fatto può far ragionare tutti quelli di sinistra che sono tentati dalla sua demagogia, e, dal suo chiaro populismo, a votarlo.

    All’indomani delle ultime elezioni, Di Pietro con tutti i suoi seguaci, avrebbe dovuto confluire nelle fila del PD, come da accordi preelettorali assunti in precedenza, con l’allora Segretario W. Veltroni.

    Invece lui, no, lui, il furbastro Di Pietro, dopo aver constatato d’aver superato lo sbarramento del 4%, degli accordi presi in precedenza, fece carta straccia, per questo il centro/sinistra deve stare attento al populista Di Pietro, è un’arrivista, un capopopolo, come lo è Bossi come lo è Berlusconi.

    Simili alleati nelle elezioni politiche è molto meglio non averli, noi dobbiamo inseguire la nostra vocazione maggioritaria al governo del Paese e lasciar perdere gli interessati e i furbi, compreso Di Pietro.

    Molti di voi penseranno e scriveranno; si, ma così facendo resteremo all’opposizione per molto, io dico e rispondo; non è detto, la diga del Vajont è precitata a valle in un momento e senza nessun preavviso. Attenzione quando il popolo ha fame non si possono prevedere le reazioni e nel segreto dell’urna anche i più convinti possono cambiar idea.

  24. NORVEGIA e SOCIALISMO
    NORVEGIA e SOCIALISMO says:

    http://www.dailyfinance.com/2009/05/14/norways-success-in-socialism-has-me-turning-red-with-envy/print/

    Verde d’invidia per il successo del socialismo in Norvegia

    di Sarah Gilbert

    […] 12 mesi pagati di maternita’, assistenza sanitaria completamente nazionalizzata e totalmente accessibile a tutti… Mentre il capitalismo mostra agli americani “who’s your daddy” [chi e’ il tuo papi], il ministro socialista norvegese delle finanze acquista tranquillamente le azioni ‘depresse’ delle nostre compagnie, ha un confortevole 11% di surplus sul bugdet, zero debito nazionale e una crescita economica nazionale pari al 3%, mentre lo Zio Sam si balla la giga fin dentro il suo 12,8% di deficit, i suoi 11 trilioni di debito e la recessione che oggi tutti conosciamo e amiamo.

    Le banche [in Norvegia] rappresentano solo il 2% dell’economia; stretti controlli assicurano che non vi siano eccessi nelle pratiche di prestito. Dopo aver raccolto lauti guadagni dal petrolio del mar del Nord, la Norvegia ha messo i soldi nei suoi fondi per la salute…

    La Gran Bretagna ha speso i propri proventi del petrolio nella ripresa dei mercati. Si sentono colpevoli i nostri governi? Macche’. Eppure dovrebbero, sostiene l’esperto norvegese Anders Aslund: “In Norvegia c’e’ un approccio virtuoso: se ti viene dato molto, hai poi delle responsabilita’ “.

    Gia’… “A chi viene dato molto, molto verra’ chiesto”… Immagino che il socialismo e la cara vecchia scuola del Cristianesimo non siano poi tanto diversi.
    Un’economia [Usa] che porta il nome di Dio stampato sulle banconote farebbe bene ad emulare la morale simil cristiana di un’economia in cui, sulla moneta da 10 corone, sta scritto: Tutto per la Norvegia.

    Non e’ ironico che un paese che ama i suoi peccatori, ha cura dei propri indigenti e non confonde la religione col patriottismo finisca col fare profitti, quando un paese come il nostro si sbriciola e brucia? Oggi i norvegesi se la ridono…

    Perche’ non togliamo (l’ovviamente falsa) frase dalle nostre banconote [In God we Trust – N.d.t.], mettiamo il guinzaglio alle nostre banche, nazionaliziamo il nostro sistema sanitario e ci prendiamo cura dei nostri poveri lavoratori?
    Chi crede ancora che il socialismo sia un male, si accomodi e mi metta in una lista nera. Sarei felice di non lavorare mai piu’ in questa citta’, se cio’ volesse dire che gli USA si sono finalmente svegliati e stanno [riacquistando] un’integrita’ che hanno perduto da un centinaio d’anni e oltre.
    Sarah Gilbert

  25. ber
    ber says:

    Per ingegnere rosso e Compagni,
    quando si ha di fronte un’armata non si puo’ giocare di fioretto,…
    questo e’ stato lo sbaglio di veltroni e pare che la lezione non sia servita.
    Nella mia citta’ si rivota per il sindaco dopo un anno che era
    stato rieletto a maggioranza assoluta,…dietro denuncie di avversari politici pdl,…non e’ andato in galera perche’ non gli hanno potuto addossare nessun reato,…(ma aveva fatto molto per la sua citta’,…contrariamente alla precedente,8 anni di squallore e di fognature a cielo aperto),…chi ci ha perso?
    Chi vota Di Pietro conosce questi metodi,… e li combatte,…e’ capace di dire piduista e imbroglione a qualcuno che veramente lo e’,…in pieno parlamento,…alle persone oneste piace.
    La politica del PD,..bertinotti,diliberto con le passeggiate contro
    il governo prodi, ci hanno portato al regime attuale e ci
    vorra’ una terza guerra mondiale per levarceli di torno.
    Io non so chi siete ne’ mi interessa piu’ di tanto,…
    ma e’ questo farsi male a vicenda,contro chi combatte la stessa battaglia, che portera’ alla rovina il pd,…se poi siete dei berluschini travestiti,…esperti nelle scienze delle persuasioni,beh,…allora fate pure,…con la mala fede non si discute ed e’ meglio non perderci tempo.
    Auguri di buon lavoro a tutti.

  26. Anita
    Anita says:

    x NORVEGIA e SOCIALISMO

    Ma come si fa a paragonare una Nazione di meno di 5’000’000 di abitanti cono una Nazione multietnica di 310’000’000 plus ?????

    Poi se in Norvegia stanno cosi’ bene perche’ migrano qui negli US?

    Ne conosco diversi, una e’ la vice presidente del mio broker, il quale e’ sr. Presidente a UBS, di sovente fa paragoni con gli US e la sua Nazione.
    Si e’ fatta una invidiabile carriera in meno di 5 anni.

    Due sono padroni di ristoranti, un’altro un banchiere di media portata.

    Ritornano in Norvegia ogni anno perche’ hanno famigliari.

    Anita

  27. Vox
    Vox says:

    La Lega Araba considera Israele, non l’Iran, un pericolo nucleare

    SHUNEH – “E’ l’arsenale nucleare israeliano a mettere in reale pericolo il Medioriente, non il programma nucleare civile dell’Iran”, ha detto il capo della Lega Araba Amr Musa durante il World Economic Forum in Giordania, domenica scorsa.

    “Per la maggior parte degli arabi non e’ l’Iran il problema principale. Perche’ dovremmo impegnarci con Iran e Israele?
    Tuttavia, non abbiamo bisogno di un altro programma nucleare nel medioriente”.

    Il primo ministro della Giordania Nader Dahabi, la sua controparte palestinese Salam Fayyad, il vice-presidente dell’Iraq Adel Abdel Mahdi e l’inviato speciale dalla Russia Alexander Sultanov hanno preso parte al dibattito sulle rive del mar Morto.

    L’Iran sostiene che il suo programma nucleare ha scopi pacifici ed e’ sviluppato per creare energia per la sua crescente popolazione. Ha diritto a una tecnologia di cui dispongono gia’ molti altri paesi.

    Israele e’ l’unico paese nel Medioriente che ha davvero delle armi nucleari e si rifiuta di accogliere gli ispettori internazionali.

    Gli osservatori affermano che, grazie alle forti lobby ebraiche e pro-israeliane in Usa ed Europa, questi paesi hanno preso posizioni ipocrite verso il tema nucleare della nostra regione.

    Il capo della IAEA, Mohamed ElBaradei, ha detto che i paesi detentori di armi nucleari incolpano altri stati di volersi dotare di armi simili, mentre in realta’ stanno ammodernando i propri arsenali, invece di disfarsene.
    Gli Usa, la Francia e la Gran Bretagna hanno firmato il trattato di Non-Proliferazione delle armi nucleari. “Come possono affrontare con la faccia seria i paesi non-nucleari e dir loro che queste armi non sono buone per loro, mentre rimodernano le proprie dicendo che ne hanno assoluto bisogno?” ha detto ElBaradei.

    http://www.middle-east-online.com/english/?id=32091

  28. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    mio caro Ber, è o non è esatto che il Di Pietro all’indomani dei risultati elettorali non onorò i patti assunti in precedenza con Veltroni?, sia chiaro io non sono un provocatore e ti prego di non insistere in tale dubbio! punto!!!

  29. Vox
    Vox says:

    Ipocrisia o cosa?

    Da un lato Obama dice a Israele che non e’ il caso di fare la guerra contro l’Iran, dall’altro gli aumenta i finanziamenti militari del 10%.

    http://www.alternativenews.org/english/1915-the-us-to-raise-military-aid-to-israel.html

    Despite expectations that the Obama administration will pressure Israel to accept a two-state solution and implement practical measures, the U.S. administration has sent signals that aid to Israel will, in fact, be raised. At the same time, the budget also imposes harsh conditions on the Palestinian Authority in order to receive aid.

    According to the Israeli daily, Haaretz, the budget proposed to Congress for 2010 includes $2.775 billion in aid to Israel, compared to $2.5 billon budgeted for 2009. This is more than a 10% increase in total U.S. aid to Israel.

    The budget also includes an increase in the assistance to the production of weapons systems, such as the missile Hetz-3.

  30. Linosse
    Linosse says:

    Effetti della riforma della squola gelmini
    Nuova grammatica ittagliana:
    nuovo verbo”irregolare” riflessivo-DIMETTERSI
    Io mi dimetto
    tu ti dimetti
    egli,ello NON SI DIMETTE
    etc
    L.

  31. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    caro Ber: per quanto riguarda la rovina del PD, ci misureremo in giugno alle prossime elezioni europee e là potremmo capire chi ha imboccato la giusta strada, tempo al tempo.

  32. Vox
    Vox says:

    @ Ingegner Comunista

    Possiamo essere d’accordo sul fatto che Di Pietro sappia il fatto suo, ma credo che oggi siamo in un momento di autentica emergenza e bisogna unire le forze, anche se non si combatte sotto la stessa bandiera, come fecero i partigiani contro il comune nemico.

    First things first: bisogna in primo luogo sconfiggere non solo e non tanto Berlusconi come capo del governo, ma soprattutto il berlusconismo che consiste nell’accettazione dell’illegalita’, della disonesta’, della superficialita’, dell’irresponsabilita’, dell’analfabetismo politico (e non solo), della volgarita’ mentale oggi dilaganti come un cancro nel nostro paese.

    Riaffermare la necessita’ di scandalizzarci davanti alle mostruosita’ di questi individui, di questi avanzi di galera, corrotti e corruttori, prostitute e prostituti, arraffatori e opportunisti vari che siedono in parlamento e in senato, o addirittura occupano i ministeri, riaffermare la legge, il dovere civico – tutto questo e’ il primo passo per la ricostruzione dell’italia (se non e’ gia’ troppo tardi).

    Prima cerchiamo di vincere, dopo faremo i distinguo.
    Ma prima bisogna vincere e, come si sa, l’unione fa la forza.

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Durante la campagna elettorale divorzista Fortuna si legò umanamente e politicamente al leader radicale Marco Pannella: da qui la sua scelta di avere la “doppia tessera” del PSI e del PR.
    (Wikipedia)

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    First things first: bisogna in primo luogo sconfiggere non solo e non tanto Berlusconi come capo del governo, ma soprattutto il berlusconismo che consiste nell’accettazione dell’illegalita’, della disonesta’, della superficialita’, dell’irresponsabilita’, dell’analfabetismo politico (e non solo), della volgarita’ mentale oggi dilaganti come un cancro nel nostro paese. (VOX)
    ————–
    Perfettamente d’accordo, tranne che sul termine ‘oggi’. Dimenticato cos’era la politica ai tempi della balena bianca?
    Il problema non è Berlusconi come persona (lui fa la volpe come uno scorpione farebbe lo scorpione: è nella sua natura), ma la diffusa condivisione del suo modo di agire. Ciò che ho percepito io, parlando con chi vota il cavaliere, è che sanno tutti benissimo di non aver a che fare con uno stinco di santo, ma preferiscono uno come lui piuttosto che affidarsi a qualsiasi altro della ‘concorrenza’. Come dire: la padella è meglio della brace.

  35. Linosse
    Linosse says:

    X ING 185
    Ha ragione Vox bisogna far fronte comune contro questo berlusconismo dilagante che si è diffuso ,peggio di un virus, in modo tale che chi ne è affetto sta delirando e purtroppo stiamo pagando e molto caro le conseguenze anche noi
    L.

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Risultato? Ragazzi sbandati e senza futuro.
    Grazie, sindacato!

    … Grazie anche atte, caro marco, anche ttu sei colpevole….(Faust)
    ———
    Colpevole di cosa?
    I miei numerosi ex collaboratori hanno mantenuto con me, dopo la mia uscita dal mondo del lavoro, un rapporto di cordialissima amicizia. Evidentemente si son sentiti trattati bene.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Potrei invece parlare di qualche acceso comunista locale, latifondista, che tratta gli operai extracomunitari come uno schiavista ottocentesco dell’Alabama. Un comunista che si mette candidato a tutte le elezioni, fortunatamente mai eletto.
    Non chi dice Signore…Signore…, avrà il Regno dei Cieli!

  38. ber
    ber says:

    Caro ingegnere,
    io onestamente no so se di pietro ha scritto quel patto e se poi
    lo ha rinnegato,…non mi sono mai occupato dei particolari della politica,…sono preoccupato invece che il pd pensa di votare si
    al referendum e raggiungere il 35% da solo,…io glie lo auguro,…
    ma se il 35% lo raggiungono gli altri,…che facciamo?…karakiri?
    A me sembra che la coerenza manchi un po’ a sinistra,…quando
    si va’ contro un’armata come il pdl bisogna fare fronte comune,…
    Franceschini sta facendo molto meglio di veltroni,…ma da solo non ce la fa,…gli italiani sono accecati dal personaggio e lo voteranno ancora,…dicono che e’ elegante che parla bene,…e una cretina che fa la direttrice di un gionale a grande tiratura dice pure che e’ bello,…li ha rimbeccilliti talmente che hanno perso il minimo senso critico.
    Con personaggi del genere non si gioca di fioretto,…un gasbarri
    che querela ventola non perche’ lo ha mandato a vaffa,…ma perche’ gli ha ricordato il suo passato di manganellatore,…sono
    pericolosissimi per la demograzia e noi stiamo scherzando con il fuoco,..chiaro il concetto.
    Gli alleati del figuro sono anche peggio di lui,…le ronde sono passate,…ci manca solo l’olio di ric…
    Al popolo bisogna dare segnali forti,…bisogna far vedere che la costituzione e’ difesa da una sinistra compatta,…lasciar perdere
    le ambizioni personali.
    Alle comunali votero’ Alessandrini,il figlio del giudice ammazzato dalle br,coalizione cs,…e speriamo di arginare la m….
    che ci vuole travolgere.
    Ciao,Ber

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    sono ruoli e responsabbilita non alloro addebbitabbili ( Faust)

    Vaglielo a raccontare ai manufatturieri biscegliesi. Sai come ti fanno correre?
    Uno dei nostri migliori clienti, una persona veramente brava, un galantuomo d’altri tempi, titolare di una manifattura con quasi 100 operai, si è visto presentare dagli operai una richiesta di passaggio della qualifica (e relativo stipendio), da operaio semplice a operaio specializzato. Lui ha chiamato gli operai, ha mostrato loro un po’ di conti e ha detto: aumentarvi lo stipendio equivale ad uscire immediatamente fuori mercato. Spinti dal sindacato, gli operai hanno insistito e gli hanno presentato una vertenza.
    Risultato: fabbrica chiusa, 100 persone in mezzo alla strada (per non contare i danni all’indott0: rappresentanti, fornitori di scatole, di etichette, trasportatori, façonisti, tra il cui indotto anche noi, che gli fornivamo i cataloghi e le fotografie), produzione spostata in uno stabilimento amico, con operai più ragionevoli.
    Invece di proteggere il posto di lavoro, il sindacato lo ha distrutto.
    Moltiplichiamo questo caso per la quasi totalità della galassia manufatturiera biscegliese. Risultato: migliaia di posti di lavoro eliminati. Solo a Bisceglie. Immaginiamoci in tutto il resto dell’Italia.

  40. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    Caro Vox, la tua posizione politica è lecita, però è assai discutibile, quella tua aspettativa noi l’abbiamo già vissuta e sofferta con il nostro primo e anche secondo governo Prodi; tutti uniti contro il demone, non ha pagato e non pagherà mai, perchè.

    Le sinistre, i figli dei combattenti della Resistenza, quelli che scrissero l’attuale Costituzione, quelli che sacrificarono la loro giovane vita per la Libertà, per la Democrazia, andarono al governo del Paese dopo cinquant’anni di lotte e pesecuzioni politiche gratuite, per il sol fatto che erano comunisti.

    Ebbene, la sciagurata politica dell’allora unico conduttore dell’estrema sinistra, tal Bertinotti, distrusse gratuitamente i due governi Prodi e portò all’attuale coalizione letamaiesca al governo del Paese.

    Noi non possiamo, non vogliamo commettere lo stesso errore due volte, non vogliamo essere ricattati in continuazione, essere alla mercè di una coalizione che con un sette, otto per cento, detta i tempi e i metodi della politica nazionale, tutto quì.

    Noi possiamo, noi vogliamo sconfiggere l’attuale presidente da soli e credimi andando l’Italia avanti di questo passo, io penso che ce la possiamo fare, se poi la metà del popolo non vorrà, di certo non sarà colpa del PD, poi sai, mai dire mai, da oggi alle prossime politiche tante cose possono cambiare.

    Cmq, noi di sicuro non abasseremo mai e poi mai la guardia.

  41. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Linosse: “Mai sentito parlare di globalizzazione?”

    Vuoi spiegarmi per favore che c’azzecca (alla Di Pietro) la globalizzazione, con quello che ho scritto?

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ebbene, la sciagurata politica dell’allora unico conduttore dell’estrema sinistra, tal Bertinotti, distrusse gratuitamente i due governi Prodi e portò all’attuale coalizione letamaiesca al governo del Paese. ( ingegnere comunista)

    Toh, quando questa cosa la dico io, l’ingegnere si incazza come una biscia.
    Bertinotti non è stato il solo respondabile. Vogliamo fare anche gli altri nomi, già che ci siamo?
    L’errore è stato quello di fare un partito-ratatuille, mettendoci dentro di tutto e di più, giusto per far numero. Risultato: un indecisionismo autolesionista dovuto proprio alla vaga e nebbiosa indentità del Partito.

  43. Vox
    Vox says:

    @ Caro Ingegner Comunista,
    l’ho sempre pensata cosi’ anche io, ma negli ultimi tempi mi sembra che forse bisogna provare ad adottare una tattica piu’ realista e, se vuoi, pragmatica, perche’ le nostre forze sono al momento esigue. Sbagliero’, ma credo che fare un breve tratto di strada con altri partiti, se questi vanno nella nostra direzione per un poco, non vuol dire tradire le nostre posizioni politiche. Non approvo e non mi fido di Bertinotti che ha mutato il significato stesso di Rifondazione (oserei dire, come Blair ha cambiato dal di dentro il Labour, facendone in pratica l’opposto e affondandolo, o come Occhetto & Co. hanno smantellato e disintegrato il PCI). Tuttavia mi chiedo quand’e’ che la sinistra riuscira’ a ritrovare una compattezza di fondo e, con essa, piu’ forza e piu’ impatto. A volte mi sembra che tutti questi capi e capetti che creano divisioni e ramificazioni siano degli “infiltrati” il cui scopo sia quello di distruggere la sinistra dal di dentro. Mah.

  44. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    Miei cari Ber e Vox, i progetti aspettano e voi mi assorbite e mi indirizzate in un tema che mi avvolge totalmente, essendo nipote di un combattente resistente deportato.

    Caro Ber, quel patto Di Pietro l’aveva sottoscritto!, a più riprese gli è stato rinfacciato quel volgare voltagabbana, ma da lui un silenzio assordante, come ci si può ancora fidare? però, ripeto, mai dire mai.

    Anche sul Referendum, per abattere la Legge porcata, voluta dai miserabili e venduti della Lega, Di Pietro in prima istanza l’ha apoggiato e adesso lo rinnega!, lo sai il perchè? per difendere il suo orticello di capopopolo del 6/7 per cento se gli va bene, onestamente dimmi è normale?

    Non è un’armata! E’ un’amalgama umanoide di bassa lega che al primo temporale si scioglierà come neve al sole, dunque niente paura!

    Franceschini è Segretario pro tempore, ad ottobre ci saranno le Primarie e là, in quell’occasione verrà democraticamente eletto un nuovo capo, noi non abbiamo capipopolo, noi eleggiamo donne e uomini retti e onesti alla luce del sole.

    Noi non giochiamo di fioretto! la nostra non è debolezza! noi rispettiamo la politica, la democrazia, a noi la rissa, la confusione verbale, gli insulti non interessano. Sono loro che vorrebbero sempre buttare tutto in rissa. Tu devi avere la pazienza di osservarli nei dibattiti televisivi, sono baruffanti, lo sai perchè, perchè non hanno argomenti validi, sono indecenti.

    Non c’è la guerra, il popolo deve convincersi da solo, poggieranno sulla sua pelle tutte le astrusità, tutte le incongruenze, le bugie, le falsità, gli inganni dell’attuale presidente tristemente noto barzellettiére, soprannominato “papi”.

    Non vederla così nera, vedrai che men meno che te l’aspetti la merda verrà totalmente assorbita dal depuratore popolare.

    ciao

  45. Peter
    Peter says:

    xNicotri

    caro Pino

    mi dispiace ma sulla storia romana non posso transigere!
    Ricordavo Aureliano da me, sui Valentiniani ho fatto invece qualche ricerca.
    Valentiniano I mori’ di un colpo apoplettico nella Pannonia, mentre negoziava con una tribu’ nomade del loco…Almeno lui mori’ di morte naturale, uno dei pochi imperatori di quell’epoca (tardo impero) a godere di quel privilegio.
    Valentiniano II venne trovato impiccato mentre si trovava in Gallia. Forse suicidio, forse no.
    Valentiniano III venne assassinato al Campo Marzio, Roma, mentre i pretoriani non mossero un dito per difenderlo.
    La storia di Roma e’ sempre stata intrisa di tragedia…
    Mi viene in mente una strofa dei Carmina Burana:

    Fortunae rota volvitur,
    descendo minoratus,
    alter ad altum tollitur.
    Nimis exaltatus,
    rex sedet in vertice,
    caveat ruinam,
    nam sub axe legimus
    Ecubam reginam

    un saluto

    Peter

  46. Faust xx il blog Arruotalibera di Pino Nicotri
    Faust xx il blog Arruotalibera di Pino Nicotri says:

    Colpevole di cosa?

    … ttu sei marco e il gatto e la volpe 3×1, prendi 3 e paghi 1, mi hai ricordato cche devo dedicarti una canzone di Edoardo Bennato… Il Gatto e La volpe e con questo apro un nuovo tipo di partecipazione al blog di Pino, dora in ppoi, invece di perdermi in cchiacchiere col marcolino… mi esprimeroo con le immagini e la musica ( videoclip da you tube, preparo delle brevi compilation di videoclip…), attrasscrivere le immagini in lettere, non sono ancora capace… emmentre mi alfabetizzo, x tornare asscrivere nel blog. Ora vi presento le Immagini, la Poesia e la Musica… 3×1… nel “VideoNik blog” …. dOra in ppoi, postero VideoNik
    Comincio con Edoardo Bennato i videoclip di Bennato rispecchiano alla lettera il mio pensiero… basta con le parole… avvivere di queste ci sono i rradicalli libberi… e marcolino e la sua magica “complicita-acolpevole…” aaahh!!! ah!, …

    ed ecco il primo Video.clip.link: Ritorna lEstate… meno male..

    Edoardo Bennato ( attenti al volume è alto e delle canzoni di bennato, ascoltate con attenzione i testi, oltre al piacere della bella musica… è il mio modo di esprimere le emozioni… le mie!!! musica e parole… Spero cosi di essere ppiu utile al blog … ed anche meno scassapentole… (NdA. Faust ha realizzato il demo di un videoclip x Edoardo, mai pubblicato, lho ritrovato un ppo rovinato, ma leggermente… e alla prima occasione lo mettero in you tube… è inedito e sconosciuto… lho realizzato con immagini dai concerti live, da me filmate e spezzoni di Tg… di quel ggiorno… i Tg di quei 3 gg cche ho lavorato a editare il videoclip… non xcche lho fatto io, ma x la rapidita ed attualita delle immagini con il testo della canzone di Edoardo, che dava titolo al tour al quale ho partecipato in 50 concerti con lui… (scusate se me ne vado sul mio… ad ogni videonik, aggiungero due ricordi) Buon Emozioni x Tuti, bbeli e bruti…

    http://www.youtube.com/watch?v=IG61xbiHxzI&feature=related

    …il secondo è autobiografico… sottoscrivo tutto… Emozioni bellissime… immagini di Cuba e musica di alta forza e bellezza… Bravo Edoardo, Sei un Grande!!!! …. DEDICATO ALLE AMICHE DEL BLOG…

    http://www.youtube.com/watch?v=NdS32dRWAHQ&NR=1

    Faust

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