ISRAELE E IRAN: DUE MINE VAGANTI SULLA STRADA DI OBAMA IN MEDIO ORIENTE

Il mio amico Benito Li Vigni, ex collaboratore di Enrico Mattei e uno dei massimi esperti mondiali di petrolio, sta correggendo le bozze del suo libro “I predatori dell’oro nero”, del quale ho proposto la pubblicazione a Baldini-Castoldi-Dalai. Il libro uscirà a giugno e racconterà tutti i misfatti compiuti per accaparrarci il petrolio in tutto il mondo, comprese le truffe che portano a un prezzo spesso fuori controllo e fuori dalla realtà dei costi effettivi. Li Vigni è stato testimone anche della disponibilità dell’iraniano Katami  di fornire petrolio a Israele pur di favorire la costruzione in territorio palestinese di due impianti per produrre fertilkizzanti che avrebbero dato un ottimo lavoro ad almeno 7 mila palestinesi e della volontà dell’israeliano Sharon di impedire, come in effetti è avvenuto, la costruzione di tali impianti così come qualunque possibilità di decollo economico palestinese. Data la sua vasta esperienza, ho chiesto a Li Vigni di dire la sua su quelli che ritiene i problemi cruciali del Medio Oriente. Ed ecco ciò che ha scritto per noi:

ISRAELE E IRAN: DUE MINE VAGANTI SULLA STRADA DI OBAMA IN MEDIO ORIENTE

di Benito Li Vigni

Nei giorni immediatamente successivi all’11 settembre Israele mise in atto una sorta di contingente scellerata vendetta massacrando molti palestinesi nella più totale impunità e con la tacita approvazione della Casa Bianca. L’Organizzazione delle Nazioni Unite non poté far nulla per fermare o circoscrivere la dura e «preventiva» repressione israeliana che porterà un sondaggio d’opinione europeo – comunque privo d’intenti antisemiti – ad accusare lo Stato ebraico di travalicare, con la sua aggressività, i limiti di una pur legittima lotta al terrorismo, così da rappresentare anch’esso una minaccia per la pace in quella martoriata parte del mondo. Il giornalista Paolo Barnard, autore di documentatissime inchieste sul terrorismo dei paesi che dicono di combatterlo, scrisse a proposito di Israele: «Eppure, rimane il fatto che in Occidente si fatica ad ammettere che Israele abbia praticato e pratica il terrorismo. Taluni rigettano questa nozione radicalmente, anche se la storia la dimostra in maniera incontrovertibile… Questo è potuto accadere perché l’Occidente ha intenzionalmente alterato la “narrativa” del conflitto israelo-palestinese, per tutelare i propri interessi nell’area. Lo dimostra lo stesso linguaggio mediatico internazionale: da anni, in televisione o sulle prime pagine dei giornali, gli attacchi palestinesi contro i civili israeliani sono sempre definiti (a ragione) “terroristici”, ma quelli altrettanti terrorizzanti delle Forze di difesa israeliane contro i civili palestinesi sono sovente chiamati “di autodifesa”; le azioni dei kamikaze di Hamas sono “massacri”, mentre le centinaia di omicidi extragiudiziali commessi dai servizi segreti israeliani vengono definiti “esecuzioni capitali mirate”, e così all’infinito. Tutto ciò ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l’esistenza del terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocità che causa e che ha causato».
I massacri contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza da parte israeliana e messi in atto con estrema crudeltà nel gennaio 2009, alla vigilia dell’insediamento del nuovo presidente Usa Barack Obama, ha rappresentato un perentorio avviso, da parte delle lobby ebraiche alla nuova presidenza americana per un nuovo assetto geopolitico mediorientale in funzione israeliana e contro la “minaccia” iraniana. E’ logico il sospetto che Israele non avrebbe mai catturato Hamas poiché la sua «icona criminale» è servita per bombardare e uccidere popolazioni innocenti nel segno di quel «terrorismo di Stato» che di fatto mira ad evitare la nascita di una Palestina fortemente appoggiata dalla Repubblica islamica iraniana e dagli sciiti iracheni che, con la partenza delle truppe statunitensi, potrebbero guadagnare potere. Circa poi i massacri di Gaza, per quanto ogni nazione sappia – se ne ha i mezzi e la volontà – come proteggersi da terroristi della sorta di Hamas, la guerra non è un’opzione praticabile. Le guerre si fanno contro le nazioni, non contro bande, di terroristi. Gli si mette una taglia sulla testa e gli si dà la caccia. In anni recenti, l’Italia ha fatto la stessa cosa con la mafia siciliana, e a nessuno è ancora venuto in mente di bombardare Palermo.
Ma c’è il sospetto che la Striscia di Gaza, confinante con l’Egitto e soprattutto coi campi di petrolio e di gas della penisola del Sinai, possa contenere riserve di queste preziose fonti energetiche. Sul piano industriale e commerciale Israele non ha mai voluto che i palestinesi potessero attuare iniziative volte a creare una loro classe dirigente e imprenditoriale che riscattasse quelle popolazioni. Agli inizi degli anni ’90 l’Agip-Petroli – società del gruppo Eni – pensò di perfezionare un accordo tra Italia-Israele-Regione Autonoma palestinese, per la costituzione di una società a quote paritetiche che realizzasse sul territorio palestinese industrie energetiche. A tale scopo si avviarono trattative con la società petrolifera di Stato israeliana Derkoil e con i leader politici palestinesi e si pervenne ad una interessante ipotesi di accordo a cui mancava solo la ratifica del governo israeliano. Ma l’avvento del falco Sharon alla guida di Israele vanificò ogni cosa. Da lì a poco esplose il terrorismo, soprattutto quello israeliano.

* * * *
In Iran, gli italiani dell’Eni nel 1999, hanno firmato vari contratti col governo della Repubblica islamica per lo sfruttamento di importanti giacimenti petroliferi. L’Eni, in particolare, ha concluso, per la concessione dei giacimenti di Southpars, Darquin e Douroud, un accordo tipo By Back in base al quale la compagnia dichiara quanto intende investire (se investe di più lo fa a proprio rischio), usufruendo, a produzione avviata, di una parte per coprire i costi dichiarati più un guadagno inizialmente pattuito. Il sistema, contrariamente al production sharing agreement iracheno, consente alla compagnia estera di considerare propria riserva una piccola quota della produzione, cioè i barili che essa riserverà in pagamento dell’investimento e del profitto. Venuti a conoscenza della trattativa, gli Usa protestarono invocando il rispetto dell’«Iran-Libian Sanction Act» (I.L.S.A.). Madeleine Albright, allora ministro degli Esteri Usa, fece pressioni sulla Farnesina, ma l’accordo venne firmato ugualmente. D’altra parte gli Usa sostenevano che l’Eni aveva violato l’I.L.S.A. anche per l’accordo stipulato con la Libia per un grande progetto sul gas, nell’ambito del quale, si è realizzato il metanodotto sottomarino che, partendo dalla costa libica, approda a Gela, in Sicilia, passando ad ovest di Malta, per poi collegarsi a Enna con il metanodotto algerino. Le sanzioni alla Libia vennero imposte dall’Onu e dagli stati Uniti per la vicenda del Boeing 747 della Pan Am esploso sopra la Scozia nel 1988. Ma quando Tripoli ha risarcito le famiglie delle vittime, le compagnie petrolifere americane hanno chiesto con insistenza la cancellazione delle sanzioni, onde ritornare a sfruttare il petrolio libico.
La politica imperialistica degli Usa condotta in Iran, insieme allo storico alleato britannico nel segno del controllo delle risorse petrolifere e delle economie delle nazioni, con il rovesciamento del governo Mossadeq, un governo democraticamente eletto con il colpo di stato “sapientemente” orchestrato dalla Cia e con la imposizione di un regime sottoposto alle oligarchie finanziarie di Usa e Gran Bretagna sostenute dalla Banca Mondiale e dal Fondo monetario internazionale avrà, alla fine degli anni settanta, un esito drammatico con l’avvento dell’ayatollah Khomeini. Durante gli anni settanta gli americani erano convinti che l’Iran rappresentasse il loro più solido baluardo in Medio Oriente. Ma la società iraniana, alla fine del 1978, era precipitata nel caos, con lo scoppio di una vera e propria rivoluzione nata da proteste e scioperi di massa. Da un contesto di diffuso malcontento generato da una situazione economica disastrosa, nonostante i cospicui introiti petroliferi, emersero gravi lacerazioni interne. I fondamentalisti islamici infatti denunciarono il regime autocratico dello scià e attribuirono all’influenza americana la colpa dei suoi tentativi d’imporre riforme occidentali, estranee alla cultura del paese. Nella situazione esplosiva di quei giorni un prestigioso leader religioso, l’ayatollah Khomeini appunto, bollò gli Stati Uniti come il «grande satana» e incoraggiò i militari iraniani a disertare e a unirsi al popolo che chiedeva il suo ritorno dall’esilio. Perduto il controllo del paese, lo scià preferì fuggire. Era il 16 gennaio del 1979. Due settimane dopo, tre milioni di persone affollarono le strade di Teheran per acclamare Khomeini ritornato in patria dopo quindici anni di esilio. L’instaurazione di una repubblica islamica sotto la rigida guida di Khomeini, fu un duro colpo per la politica americana; la rivoluzione iraniana ebbe un carattere apertamente antiamericano, antioccidentale e rappresentò una evidente minaccia all’influenza occidentale in tutto il Medio Oriente.
L’inaspettata vittoria del sindaco di Teheran, l’arcifondamentalista Mahmud Ahmadinejad, ha portato a una situazione di stallo, apparentemente irrisolvibile, la trattativa nucleare con il cosiddetto trio europeo di Francia, Germania e Gran Bretagna più l’alto commissario dell’Unione europea Javier Solana, iniziata nell’ottobre 2003 con l’accordo di Teheran, e successivamente riproposta nel novembre 2004 con l’accordo di Parigi. Una nuova trattativa era stata interrotta nell’agosto 2005 per la decisione di Teheran di riprendere la conversione dell’uranio sfidando le pressioni internazionali. L’Iran, come firmatario del Trattato di non proliferazione (Tnp), rivendica il diritto a produrre autonomamente uranio arricchito per le proprie future centrali nucleari secondo una tecnologia dual use che può essere utilizzata per un programma nucleare militare clandestino. Una ipotesi questa fortemente avversata dalla comunità internazionale, in quanto preoccupata che la scarsa trasparenza del programma nucleare civile iraniano possa nascondere un piano clandestino mirante alla costruzione di ordigni nucleari. Alla luce delle inaccettabili dichiarazioni (ottobre 2005) con cui Ahmadinejad ha esortato a «cancellare Israele dalle carte geografiche», la situazione politica interna iraniana ha mostrato le sue profonde contraddizioni. Quelle frasi, in contrasto con la politica della Repubblica islamica perseguita in un recente passato da Hashemi Rafsanjani, miravano di fatto a rafforzare i sostenitori di una linea dura che non corrispondeva ad una maggioranza del paese.
Non bisogna dimenticare che le enormi risorse energetiche di cui l’Iran dispone possono diventare uno strumento di pressione geopolitica nei confronti dell’Occidente e del resto del mondo. Agli inizi del 2005 all’Iran venne tuttavia chiesto di smantellare tutte le strutture legate al ciclo dell’arricchimento dell’uranio e di accettare la definitiva rinuncia di quelle attività in cambio di concessioni economiche, tecnologiche e politiche. Grazie anche alla posizione strategica occupata nello scacchiere mediorientale ed asiatico e alle sue enormi opportunità geopolitiche, l’Iran chiamato a rispondere alle grandi sfide poste dai nuovi scenari globali potrebbe essere tentato di cogliere tutte le opportunità negoziali usando il «petrolio come arma». Sull’Iran, l’intellettuale americano Alan Wolfe, in prima fila contro i «neocon», si è così espresso nel corso di un’intervista: «In Iran c’è stato, e probabilmente c’è ancora, un movimento molto importante in favore della democrazia. Ma noi non lo abbiamo appoggiato. E quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi, sarà tutto preda del fondamentalismo. Invece di lasciare l’Iran arrivare ad affermare che Israele deve essere cancellato dalle carte geografiche, avremmo dovuto, prima di tutto, sistemare la situazione in Medio Oriente».
Il nuovo Presidente Usa Barack Obama, dichiarandosi pronto a dialogare con l’Iran ha dimostrato che la pace in Medio Oriente è strettamente legata alla soluzione di tutti i contenziosi esistenti con la Repubblica islamica, primo fra tutti quello nucleare. Anche per l’Iraq, dove gli equilibri tra Sunniti, Curdi e Sciiti sono ancora da consolidare politicamente e, soprattutto nella gestione delle enormi riserve energetiche, il coinvolgimento dell’Iran sciita risulterà indispensabile. L’eventuale nomina del moderato Katami, a premier alle prossime elezioni iraniane, darebbe di certo una svolta immediatamente positiva ai rapporti con l’Occidente e forse con Israele se Barack Obama convincerà il governo israeliano che la pace, nell’esplosiva regione mediorientale, è l’unica alternativa possibile.

384 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    Il 25 Aprile mi porta orribili ricordi.
    Cose indelebili dalla mia mente, cose che vedo in fronte ai miei occhi come se fossero successi ieri.

    Anita

  2. Furtaya
    Furtaya says:

    x Il Signor di Puglia, Marco Tempesta.

    Mi scuso se m’intrometto, però quando ci vuole ci vuole.

    Io non so, o meglio non capisco perchè lei caro Signore insista nell’affermare in continuazione che il PD è allo sbando, o non ci si può fidare. Le sue affermazioni si scontrano visibilmente con la realtà.

    Lei non appartiene all’area della sinistra democratica e riformista, Lei appartiene a quell’area grigia del capopopolo populista che si chiama Antonio Di Pietro, quell’uomo che ad elezioni avvenute sconfessò sfacciatamente i patti assunti in campagna elettorale con l’allora segratario W. Veltroni, pertanto Lei non ha titolo per criticare il PD.

    Il PD caro Signore è un partito democratico dove uomini e donne, cattolici, comunisti, liberali, repubblicani, credenti, non credenti, discutono, si confrontano, si scontrano per cercar soluzioni ai problemi del paese, mentre tutti gli altri partiti grossi o piccoli che siano sono governati da capopopolo, da padroni che cavalcano l’onda, di quelli che oggi dicono e domani disdicono.

    Dunque mio caro forumista Lei deve smetterla di cantare il solito e stonato refrain, osservi, critichi e onestamente mi dica dove trova un partito democratico come il PD, un partito nato molto tardi si, ma che però è nato ed ha portato un’aria di rinnovamento nella sconquassata politica del nostro paese. Dunque calma con le torbide affermazioni e rispetto per un partito di uomini seri e onesti!!!!

    Vede mio caro Signore della Puglia, il tempo è stato e sarà sempre un grande galantuomo, possono fare, disfare, dire, non dire, però sempre i morti si conteranno alla fine della battaglia! Il suo loquace Di Pietro, quell’altro immerso in mille” ma io l’avevo detto” ( per capirci Casini), il Cavaliere con molte macchie e mille altre brutte cose, che con tanta e smisurata reclam ci governa, prima o poi faranno la fine di quel pettine che alla fine della treccia bruscamente si fermò perchè tanti nodi gl’impedirono di pettinare!!!!.

    Tempo al tempo, le prossime politiche sono lontane e sino al 2013 di belle ne vedremo, un capo-comico non può continuare sine die con questo fare da sbruffone, tutto ha un limite!!!

    Adesso non mi risponda con le Sue solite e conosciute frasi, noi, i dischi rotti li gettiamo dalla finestra il 31 dicembre di ogni anno, con in mano un buon bicchiere di vino bianco ed anche rosso, come moltissimi di noi del PD.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    1) La destra erano 4 gatti spelacchiati senza futuro
    Ohhhhh my Lord! Adesso ho capito!
    2) Comunisti e socialisti insieme, superavano i voti della DC.
    Solo in alcune elezioni, ma per molti decenni assolutamente no.
    3) Sono consapevoli di essere finiti nella padella.
    A me non par proprio. Il Banana sta aumentando i suoi consensi, fatto che prescinde dalla miserevole politica della sinistra.
    4) La gente vota il cavaliere.
    Oh sì, in questo siamo proprio d’accordo.

    La gente vota il Cavaliere. Esselo tenga, esselo goda. Poi farà i conti. O meglio li avrebbe fatti in un paese normale ma naturalmente non noi. Ti ricordo che ALLA FINE DELLA GUERRA (una guerra perduta costata circa 1/3 dell’intero patrimonio nazionale) in Italia c’era ancora un 15% di fascisti. Quindi noi pagheremo e NON impareremo nulla: E naturalmente sarà colpa della sinistra….. Un saluto U.
    PS: Sto sempre aspettando che tu mi dica una sola cosa negativa della storia d’Ittaglia che NON sia colpa della sinistra. Il terremoto di Messina fu, com’è noto, colpa di Turati.
    Ciao caro, e studia ogni tanto. Altrimenti mi tocca pensare che parli un po’ così …. come la Silvy.

  4. ber
    ber says:

    Caro Vox,
    quando viene giu’ una casa privata,fa pochi danni,…privati.
    Quando viene giu’ un’ospedale,un tribunale,una prefettura,un
    palazzo della regione e specialmente “la casa dello studente”
    ammazzando ragazzi che erano andati a studiare,…per crearsi
    un avvenire in questo paese di farabutti,(con sacrifici finanziari di tutta la famiglia),…allora la faccenda cambia,…vuol dire che la merda ci ha completamente sommersi e la corruzione e il profitto regna incontrastata,…
    Le norme antisismiche sono entrate in vigore 7 anni fa,i palazzi crollati sono stati costruiti o ristrutturati dopo tale epoca,…l’ospedale non aveva nemmeno il certificato di abitabilita’,non era quindi a norma,…anzi non risulta nemmeno sul tatasto,…ma operava e ha mangiato quasi 300 milioni di euro
    su un preventivo inziale di 4 miliardi di lire.
    La mafia e’ a livello nazionale,comanda e fa cascare i governi che
    non gli sono favorevoli,…controlla sia l’industria del cacestruzzo che dei mattoni,…si fara’ anche il ponte,del debito che scizzera’ a 121% non interessa a nessuno,…(basta parlare di quello
    usa che dopo i 2700 miliardi di dolari sara’ dell’8%,…e dire che il peggio e’ passato,…)
    A rigor di cronica parecchi di questi edifici pubblici sono stati
    costruiti o ristrutturati dalla impregilo,ex agnelli,ex carraro,
    attualmente gestito dai ligresti,benetton etc…
    I romani che hanno costruito i ponti e gli acquedotti si stanno agitando nelle tombe,…mettendosi a testa in giu per non vedere.
    Un saluto a tutti,Ber

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    scusi sa, ma se noi stessimo parlando di plurimi orrendi stupri uniti ad innominabili sevizie commessi da un gruppo di chicanos, ed io la salutassi in spagnolo forse lei troverebbe la cosa un tantino fuori luogo.
    Se così non è allora non capisco proprio come faceva a frequentare il mondo politico del suo paese. Oppure il mondo politico del suo paese è infrequentabile.
    Buon giorno cara, si riguardi …. U.

  6. Luisa Morgantini
    Luisa Morgantini says:

    Cari tutti e tutte,
    alcuni di voi già conoscono “Human Supporters”, un’associazione della società civile palestinese nata dalla creatività e dall’impegno di ragazze e ragazzi giovanissimi che nel 2002, mentre Nablus era invasa dai carri armati dell’esercito israeliano, hanno iniziato a organizzare per i bambini della città una serie di eventi ricreativi, workshop e azioni di resistenza non violenta contro l’occupazione e a portare primo soccorso nelle case della città vecchia.

    Dal 2002 gli angeli di Nablus, così li ho sempre chiamati, sono cresciuti e con loro anche la voglia di fare.

    Il 26 aprile finalmente i ragazzi e le ragazze di Human Supporters realizzano il loro sogno: aprire un centro all’entrata della città vecchia di Nablus che permetterà loro – in aggiunta alle splendide attività, workshops e summercamps di cui si sono sempre occupati – di avere uno spazio da loro gestito per nuove attività sempre rivolte ai bambini e ai teen-agers, corsi di inglese, attività ricreative di vario tipo, corsi di ballo, sostegno per lo svolgimento dei compiti pomeridiani. Questo nuovo centro apre apposta per rispondere ai bisogni dei bambini della città vecchia di Nablus, un’alternativa creativa e non violenta alle quotidiane difficoltà di un’esistenza sotto occupazione, e che si rivolge ai minori in quanto doppiamente vulnerabili.

    Il 26 mattina sarò a Nablus ad inaugurare il centro e anche a portare loro la somma che molte e molti di voi hanno contribuito a raccogliere con il dvd Frammenti – realizzato da Francesca e Claudio Cutarelli –somma che servirà a comprare una parte di mobili e attrezzature per il centro.

    Se qualcuno/a di voi è in grado di fare un ulteriore sforzo e volesse contribuire con una donazione per Human Supporters, potrà farlo a:

    Banca Etica – conto intestato a Associazione per la Pace

    IBAN: IT 27 F 05018 03200 000000504090

    BIC CCRTIT2184D (solo per bonifici dall’estero)

    Causale: Human Supporters

    Per qualsiasi altra informazione potete scrivermi a:

    luisa.morgantini@europarl.europa.eu

    o contattare il mio Ufficio a Roma allo 06 69950217

    Un abbraccio,

    Luisa Morgantini

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    su Repubblica di ieri c’era un articolo di Lucio Caracciolo, che credo sia sulle stesse posizioni del Ferara, che parlava proprio della futura guerra Iran-Israele.
    Un articolo francamente delirante che ha definitivamente fa strame del diritto internazionale, come ormai s’usa dopo i tempi bui di quello scemo di Giorgetto. Ma credo che non se ne sia accorto nessuno….. U.
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/21/la-provocazione-di-teheran.html

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Sto preparando un pezzo in merito, conto di metterlo in rete ‘stasera. Sono in ritardo perché ho un bel “cimurro” da post viaggio e certi argomenti sono molto deprimenti per me.
    La guerra ormai credo sia inevitabile, è l’unico modo con il quale possono continuare a detenere il potere i forsennato in scena da troppo tempo. Probabilmente ne saremo travolti anche noi.
    pino.

  9. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi
    Lei dice che in Friuli avete pagato le malefatte dei fascisti e piu’ ne avreste pagate se foste stati consegnati a Tito. Il punto e’ che quelle malefatte ci sono state. Secondo lei non era giusto pagarle? E aveva torto chi voleva che si pagassero?

    Chi rompe non paga: e’ proprio questa la mentalita’ tanto in voga oggi, dal Lodo Alfano alle politiche di Usraele , cari a tutti coloro che rompono e poi si indignano quando qualcuno vorrebbe presentargli il conto.

  10. Vox
    Vox says:

    console sovietico a Beirut, Ruben Agronov
    @ 335

    Ruben Agronov (il nome le dice nulla?) non faceva altro che gli interessi della sua partita etnica. Come ho avuto modo di dire prima, molti sionisti piu’ o meno dichiarati occupavano cariche dirigenziali, anche e specialmente nel PCUS, e ovviamente ne indirizzavano certe politiche (un po’ come fa oggi l’AIPAC in USA), solo che non erano riuniti in una lobby distinta e riconoscibile dall’esterno, benche’ tra di loro si riconoscevano benissimo. E gia’ allora, se qualcuno faceva qualche critica, si gridava alla “discriminazione”, esattamente come avviene oggi. Lo stesso Lieberman, altrimenti, da dove sarebbe saltato fuori?

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    voglio far finta di non aver letto il post di Pino!

    >>che cosa avrebbe fatto Togliatti non lo sa nessuno>>>

    Eh no! quello che avrebbe fatto Togliatti, riferito a questa zona, lo sanno tutti quelli che vogliono leggere i documenti e capire!

    Togliatti era culo e camicia con Stalin, avrebbe voluto l’Italia nell’orbita sovietica, ma, con gli americani di mezzo, avrebbe dato dei contentini a Stalin e a Tito, non ancora in rotta!

    I meriti di Togliatti li vede solo lei,e pochi altri !

    >>come sempre pagano alcuni e non altri>>>

    peccato che “gli alcuni”siano un po’ scocciati di pagare anche per “gli altri” ed essere anche “incornacchiati”!

    Perla: Io preferirei festeggiare il 4 novembre!
    Ma che dice?!

    Ho fatto crescere mio figlio in una terra occupata da cimiteri di guerra, così tanti e di tutte le Nazioni da lambire i nostri orti e giardini!
    Per questioni di statistica: il fratello di mio nonno è morto sul Carso.
    Che cos’ho da festeggiare il 4 novembre?
    Migliaia di ragazzi nel fior degli anni mai vissuti?

    Venga anche lei a leggere questa infinita schiera di nascite e morti così brevi!
    Per me, e non solo, qui “festeggiare” significherebbe non camminare più sui morti;
    perchè ovunque si vada sono campi di battaglia, sono monumenti a noti ed ignoti.
    Ovunque; a partire dalla Basilica di Aquileia, nel cui cimitero riposano le dieci salme “non scelte” per l’Altare della Patria.
    Ed erano tutti “partigiani” volenti o nolenti di “qualcosa”!

    E, se per caso, nell’atmosfera dei titini, le ho rivolto involontariamente un malizioso ” dobro jutro”, ora, con simpatia ,senza secondi fini, le rivolgo un

    ” laku noc” .

    Sylvi

  12. Marta x Uroburo
    Marta x Uroburo says:

    Caro Uro ho letto anch’io ieri l’articolo di Caracciolo, pero` mi puoi spiegare perchè lo trovi tanto delirante? Sappaimo tutti dei guai combinati da Bush ma adesso c’è un altro Presidente e mi pare meno guerrafondaio e anche piu`deciso.In fondo tende la mano agli iraniani, ma purtroppo non potrà MAI tradire Israele, se veramente scoppiasse la guerra fra questi due paesi, e gli ebrei d’America che della vita politica ed economica negli Usa sono una grande potenza (vedi anche elezione del Presidente) Non sono al corrente chi come si esprime Ferrara perchè mi rifiuto di leggerlo. Caracciolo invece devo dire che mi piace, è un giornalista pacato, non usa espressioni violente come altri percio`forse anche chi l’ha letto, come me, ha avuto l’impressione che l’articolo contenesse solo riflessioni , certo molto serie, di un giornalista.
    un caro saluto M.

  13. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    caro Vox,
    ma lei dove abita?
    C’erano i fascisti dalle vostre parti?
    Mi è difficile capire perchè noi avremmo dovuto pagare anche per i vostri fascisti!
    Mi sembra anche un po’ esagerato!
    Comunque noi siamo a posto coi conti. E voi?

    Sylvi

  14. Peter
    Peter says:

    caro Furtaya

    cos’e’ quel reiterato ‘della Puglia’? sappiamo che Marco lo e’, repetita non iuvant…non e’ colpa di Marco se lo e’ (e neanche della Puglia…).
    Mi costringe ad una difesa d’ufficio della regione: pugliese era anche Moro, statista che pago’ un caro prezzo per la sua indipendenza di pensiero, ed un certo G. Di Vittorio. Per il resto, e’ una regione tutto sommato retrograda e conservatrice, ma potrebbe essere molto peggio di quel che e’ date le premesse storico-economico-etc etc. Il Sen. Di Pietro, comunque, e’ molisano, nel caso Lei non lo sapesse.
    Sono d’accordo con lei sul Cavaliere, o meglio vorrei esserlo: purtroppo ci cavalchera’ ancora a lungo

    un saluto

    Peter

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    lei ha una coda di paglia pugliese più lunga della mia friulana.
    Però io, a volte, mi sento in colpa di abbandonare la mia parte veneta maggioritaria.

    Lei non vive questa doppia vita.
    La invidio!

    Sylvi

  16. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    perche’, una doppia vita tra identita’ italiana (del Sud, obviously…) e britannica acquisita non le sembra abbastanza?!

  17. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Ho letto che ha il “cimurro”, ma non e’ una malattia dei cani?
    Il mio cane e’ inoculato annualmente contro la “distemper”.
    Spero che non gli venga anche la “kennel cough” = “la tosse del canile”.

    Guardi che scherzo… ;-)

    Buona notte,
    Anita

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    dubito molto che i titini avrebbero potuto andare al di là delle attuali frontiere che sono, grosso modo, le frontiere etniche della Venezia Giulia, che era in grandissima parte abitata da slavi.
    Certo l’occupazione alleata ci ha fatto conservare Trieste, ma una parte notevole del PCI dell’epoca non sarebbe stata disposta a consegnare Trieste alla Iugoslavia, quindi questo aspetto sarebbe stato tutto da discutere. E non è detto che la Iugoslavia avrebbe potuto imporci le sue soluzioni.
    Le isole di popolazione italiana in Dalmazia, per lo più limitate alle città, hanno pagato il prezzo di una guerra perduta e sono state quindi espulse. Pare che a lei sfugga che quando si fa parte di un paese si risponde in toto. Tutta l’Italia ha pagato per la guerra perduta: abbiamo perduto la Val Roja, in Liguria, ed abbiamo perduto molto di più sulle nostre frontiere orientali, che erano del tutto ingiuste, e lo erano fin dall’inizio. Ad a tutta l’Italia la guerra perduta è costata moltissimo denaro. Hanno pagato per gli errori del fascismo anche quelle regioni che non erano mai state fasciste, come ad esempio il Piemonte e la Sardegna. Si tratta di logiche che oltrepassano i sentimenti locali.
    Che Togliatti fosse “culo e camicia con Stalin” è tutto da discutere. Pare che non abbia mai condiviso la politica italiana del Komintern e comunque ha seguito in politica interna una linea gramsciana e certo non leninista o stalinista. Per lei è inammissibile considerare il PCI come uno dei fondamenti della democrazia italiana ma da questo punto di vista Furtaya ha perfettamente ragione.
    Se non ricordo male era lei a dire che va a portare un fiore sulle tombe dei caduti il 4 novembre. Quindi ne ho dedotto che preferisse quella festa al 25 aprile. Che non può e non potrà mai essere una festa comune a tutti gli italiani perché è la festa di chi ha combattuto contro la dittatura; chi l’ha sostenuta e la sostiene ne è al di fuori. Personalmente non desidero nessuna rappacificazione: io sto da una parte e quelli stanno da un’altra. Il mondo è fatto anche di divisioni e democrazia a dittatura sono due cose distinte ed antinomiche.
    Io non festeggerò mai il 4 novembre proprio per “questa infinita schiera di nascite e morti così brevi”. Per me questa festa rimane la festa di un assassinio di massa voluto dalla corona e dai nazionalisti per meglio controllare il dissenso politico del paese.
    Un saluto U.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Marta,
    la chiusa dell’articolo dice testualmente:
    “Pare che il Mossad consideri la politica mediorientale di Obama un pericolo per la sicurezza di Israele e lo abbia fatto sapere al governo. Gerusalemme, se necessario, farà da sola. Mirando al cuore del programma iraniano, sempre che di cuori non ve ne siano troppi per la sola aviazione israeliana. Ma in caso di attacco israeliano ai siti nucleari persiani, il dilemma di Obama non sarà più tra vellicare Ahmadinejad o rassicurare Netanyahu. Sarà tra assistere all’ incendio del Medio Oriente o intervenire al fianco di Israele per difenderlo dalle rappresaglie iraniane e islamiste. Dichiarando guerra al paese cui ha appena offerto un clamoroso segno di pace”.

    Questa non è un’analisi è un’invocazione. Caracciolo è totalmente d’accordo con la guerra ed è totalmente d’accordo con l’alleanza offensiva USA-Israele.
    Quanto ad Obama, farà quel che deve e per cui l’hanno eletto dal niente. Anche perché la politica estera la fa la Clinton che mi sembra totalmente legata alla lobby israeliana.
    Un caro saluto U.

  20. ber
    ber says:

    Caro Uro,
    Ahmadinejad e’ un furbastro politico,con la sua tiritela si e’ riassicurato la rielezione del suo paese,e la leadership araba,(dopo la scomparsa di saddam),..sfrutta ogni occasione per la sua ascesa personale,…penso aspiri a diventare presidente.
    Secondo me la sua scenata e’ servita piu’ a Israele che agli arabi,
    ha ricompattato il fronte pro Israele che si aspettava una condanna per l’invasione di Gaza e ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla destra razzista israeliana appena insediata.
    Caracciolo e’ un giornalista che stimo anch’io, ma penso che la guerra sara’ interesse di tutti evitarla.
    D’altra parte alla pazzia umana non c’e’ limite,…se la faranno
    Israele continera’ a rafforzare i propri territori…(la sua e’ una missione divina…,non puo’ perdere).
    Un caro saluto,Ber

  21. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    fra l’altro ho consultato la Storia del Friuli di Pio Paschini che rimanda a una bibliografia poderosa.
    Tempo fa le ho citato documenti e censimenti sulla presenza slava nelle coste dalmate al tempo dell’Impero.
    Ne avrei ancora una carrettata ma non servirebbe, temo!
    Per quanto riguarda Togliatti e Tito, che cosa ci faceva in Friuli il IX corpus?
    Era in visita di cortesia e si è visto!!!
    Ho anche citato storici che da decenni dedicano la loro vita a spulciare documenti e a sentire testimonianze…
    Ma a lei non basta.
    Lei chiama” festeggiare” non dimenticare la ferocia umana e le sue conseguenze.
    Lei festeggia un 25 aprile che “non può essere festa di riapacificazione” è perciò è festa di odio.
    Buon pro le faccia!
    Io la passerò sulle colline del Collio, a ridosso del confine sloveno e non brinderò ai suoi odi che possono solo rinfocolare altre tragedie.

    Non intendo più dedicare una riga a Togliatti, non lo merita.
    Approfondirò altre letture di uomini che non vedevano le proprie fortune politiche e il proprio potere passare attraverso caterve di morti.

    Scappo e buona giornata o buine zornade!

    Sylvi

  22. Furtaya
    Furtaya says:

    Per il Signor Peter, post n. 365 del 22/04/09,
    ore 20,59.

    Garbato ed orgoglioso Signore; lungi da me il voler irridere o dileggiare chicchessia.

    Vede Peter, leggo da sempre questo amabile blog e stimo molto tutti i suoi interventisti, li stimo per il loro alto grado di conoscienza nei specifici campi, apprezzo tanto il grande equilibrio e la grande educazione degli stessi, però, quand’ho notato leggendo l’articolo del Signore della Puglia che ostentava sufficienza denigratoria nei confronti del PD, del quale io conosco molto bene tutti i dettagli mi è venuto uno scatto d’ira, ed io che scrivo di getto, mi sono espresso scrivendo Signore della Puglia, tutto quà; senza secondi fini.

    Vede caro Peter, io la Puglia la conosco molto bene, dolce regione, popolata da persone molto generose, conosco da vicino i suoi giovani talenti per aver favorito la loro assunzione nel posto dove lavoro. Insomma non ho assolutamente irriso nessuno.

    Caro Peter, vorrei che quando si parla, quando si scrive del PD, stilino notizie vere, esprimano critiche sensate, o se non conoscono, o se non sanno, non scrivano per sentito dire o perchè assorbono continuamente dalle cinque potenti reti mediatiche del nostro Premier che fa” cu cu, cu cu” notizie pilotate o false, questo è tutto.

    Sicuro di esser stato chiaro cordialmente la saluto.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Furtaya, qui stiamo ancora aspettando il Salvatore della Patria da Lei promesso a suo tempo.
    Come vede, i fatti parlano chiaro: avete solo chiacchiere!
    In quanto al futuro del PD, staremo a vedere alle prossime elezioni…

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro U. post 353,
    il problema è: perchè la gente vota il cavaliere?
    Tu affermi che è colpa delle televisioni, io affermo che è colpa dell’inconcludenza ed inaffidabilità delle sinistre, che non forniscono alla gente un buon motivo per mandare a casa il cavaliere.
    Sento la gente lamentarsi per tante magagne, ma anche chiedersi: in che guaio peggiore saremmo, se ora ci fosse Prodi? Questo significa una sola cosa: indipendentemente dal valore reale della sinistra, il messaggio che hanno trasmesso alla gente è uno ed uno solo, checchè ne dica Furtaya: non sono affidabili!

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il PD caro Signore è un partito democratico dove uomini e donne, cattolici, comunisti, liberali, repubblicani, credenti, non credenti, discutono, si confrontano, si scontrano per cercar soluzioni ai problemi del paese…
    ———-
    Certo, fanno tutto questo.
    Il guaio è che le soluzioni non le trovano.
    La gente si è stufata di aspettare il sol dell’avvenir, vuole cose concrete subito, quindi si affidano a chi glie le dà, brutte o buone che siano.
    Il PD è un coacervo di gente talmente diversa, con un’identità talmente iridescente, che è impossibile ne venga fuori qualcosa di coerente e concreto. Vedi la faccenda delle staminali, vedi la faccenda Eluana, vedi tutti i casi in cui gli interessi del Vaticano si scontrano con quelli dell’Italia laica. Così com’è strutturato adesso, il PD non ha nessuna via d’uscita, produrrà sempre ibridi sterili, proprio per la sua natura multiforme che lo costringe necessariamente a mediare tra esigenze contrapposte e incompatibili. Se non diventa un partito laico, riformista, coerente e concreto, alle prossime elezioni politiche lo vedremo inesorabilmente evaporare.

  26. Marta x Uroburo
    Marta x Uroburo says:

    Cara Uro anch’io come Ber mi auguro che si eviti un altro patatrac per il bene di tutti.Tra le righe di Caracciolo non sono riuscita, ti confesso, a capire quanto sia pro-Israele. Sono assolutamente, come te del parere, che Obama, volente o nolente non potrà sottrarsi al volere del DIO d’Israele, e che la Clinton mai si sognerebbe di fare una sgarbo agli amici. Certo il segnale di pace offerto da Obama ad Ahmadinejad lo si puo`facilmente cancellare con dichiarazioni false ai danni del governo iraniano,esattamente come hanno fatto con Saddam Hussein, fin qui sono pienamente daccordo. In queste schifose faccende sappiamo benissimo quanto abili sono a minacciare, destituire, invadere altri Stati, sempre per il bene dell’Umanità.
    A differenza tua e di Pino sono un po’ piu`ottimista per quanto riguarda questa nuova e imminente guerra…….forse perchè le donne sono piu`sensibili e non amano la violenza.E da ultimo fatto tut’altro che trascurabile, se si muovono i mussulmani stavoltasarà dura x tutti!!
    buona giornata M.
    PS: magari dopo aver letto il nuovo argomento di Pino capiro`meglio.

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Ho scritto cimurro tra virgolette appunto ironicamente. Tecnicamente si tratta di “rinite e laringofaringite acuta”. Io lo chiamo scherzosamente “cimurro”. In pratica, una bella rottura di scatole….
    Da ragazzino ho avuto un poaio di volte una tosse che non ricordo se si chiama canina o asinina. Mi par di ricordare che come cura prevedevano salire su un aereo – a quell’epoca non pressurizzato – e farsi un bel giro o respirare il fumo di locomotiva.
    Un saluto.
    pino
    P.S. E poi anche lei sa che io abbaio…..

  28. Furtaya
    Furtaya says:

    Per post n.374, il susseguente post 376 un pochino diverso! il suo post 375 è assolutamente incommentabile data la sua vistosa insipienza!!!

    Le sue insolenti critiche, la sua vistosa superficialità a me disturba, per questo non le rispondo!

    Ma come si fa ad affermare”l’uomo della provvidenza” dai siamo seri e cerchiamo l’analisi concreta!

  29. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Mi ha portato ricordi del passato.
    Io ho avuta la tosse canina o asinina quando avevo 6 anni, non mi ricordo bene della malattia ma ben ricordo del furore di mia zia “zitella”, prese la tosse canina da me, per consolarsi ando’ in crociera, dicevano che il cambiamento d’aria era la cura.
    Da allora in poi proibi’ a mia nonna di venirmi a fare visita ogni volta che ero ammalata, la nonna abitava con lei, nel palazzo di fronte.

    Spero si rimetta presto, forse ha cantato troppo.

    Un abbraccio,
    Anita

    La pertosse in Inglese = Whooping cough.

  30. Faust x emmetti
    Faust x emmetti says:

    il messaggio che hanno trasmesso alla gente è uno ed uno solo, checchè ne dica Furtaya: non sono affidabili!

    .. i messaggi li crea e li amministra la Tv… 7su7…

    visto che la sinistra non ha Tv ( apparte la 3, dove qualcosa fanno vedere, ma anche loro buio… ) dimmi marcolino dove lo andiamo a raccontare il programma della sinistra??? Da nessuna parte, quindi il messaggio accui ti riferisci, lo ha diffuso il concorrente… se non capisci che parli da treccartista e qqui non siamo scemi… La gente ripete quel che della sinistra, racconta il concorrente in pieno conflitto di interese… Ora tu dici che la gente lo vota e lui vince… anchio se vado in banca con due mortai e un bazuka… sicuro che vinco la rapina, se ppoi del denaro che ho rapinato, mi metto a gridare che lo voglio distribuire a cchi mi si avvicina, mi salteranno addosso…. insomma ha ragione Furtaya, sei insolente e treccartista… La sinistra di sostenitori come tte, ne fa volentieri ammeno… Senza di tte non vinceremo le elezioni, ma senza di tte fra i coglioni, se quelli come Faust, accettano tempi lunghi e sono certi cche dopo la tempesta,(ondata di qualunquismo, p2ista- vatican- mafioso) verra il sereno… non ccè dubbio… Dopo il fallimento del capitalismo usuraio, verra il Socialismo del XXI Siglo…( anzi marco non lo sa epperquesto che gli ho scritto in un precedente post che è un ignorante xcche, ignora che il Socialismo si sta espandendo alla velocita della luce in molti paesi poveri e depredati dal capitalismo… cche marco tenmpesta sia contento o no, nun cce ne ppo frega de meno… è un disco rotto sempre, inutile se non cchè, solo a se stesso…
    Faust

  31. Faust x emmetti X frase incompleta
    Faust x emmetti X frase incompleta says:

    Con tte, fra noi non vinceremo le elezioni, mentre senza, magari riusciamo ad andare avanti… senza di tte fra i coglioni… o come dici tu dalla ns. parte… vinceremmo anche senza Tv, le elezioni
    le possiamo vincere senza tanti sforzi e proposte, basta armarci alla pari con il nemico… Hai mai sentito parlare di Tv comunitarie ed educative, son larma del Socialismo moderno… ettu non ne conosci lesistenza… come fuori da quel di Bisceglie… tu sabe muy poco di quel cche accade fuori da questa italietta (cche tu esalti…) di nani, ballerini, buffoni…ezzoccole vestite D&G, e svestite dal nanoinfoiato e desiderate dai marchitempeste… come risaputo, apparte le zoccole x gli altri spettacolanti abusivi, dopo un buona esibizione sullo scenario… nessuno paga un altro biglietto x rivedere il ggia visto… ad eccezzion della zoccola, x un bis.. cossicchè addapassa anuttate… ma mica cambio idea politica… x far piacere al tempesta…
    Quindi caro marcolino, sempre in ppiedi, come spesso ti ha consigliato Uroburo… parlaci di zoccole e lascia stare la politica, cche non è come leggere le carte chiromantiche… at salud…
    Faust

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Cantato troppo? Ma se tra gli altri difetti ho anche quello di essere stonato come una campana! No, ho solo preso freddo in Marocco da bravo turista cretino, in maniche di camicia anche a 2.220 metri. E sempre a capo scoperto sotto il sole, dal quale invece, come in tutti i mesi con la erre, ci si deve difendere.
    Mi è servito come lezione. La prossima volta sarò un po’ meno Fracchia.
    Un saluto.
    pino
    P.S. Certe zie non ci meritano!!!

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO (e sento già fischiare le pietre….)
    BUONA LETTURA.
    pino nicotri

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