Marco Travaglio spara una grande fesseria, ma nessuno se ne accorge. Ignoranza dei giornalisti, che preferiscono il moralismo fuori luogo.

Sorprende che delle infelici frasi del discorso di Marco Travaglio a Bologna contro Mario Draghi nessuno si sia accorto dell’enorme fesseria declamata sotto il sole cocente, della quale parleremo più avanti,  e che tutti abbiano invece puntato il dito scandalizzati contro l’affermazione che l’attuale premier è stato un figlio di papà. A detta degli scandalizzati lo scandalo deriva dal fatto che Mario Draghi è rimasto orfano del padre, cioè del papà, a soli 15 anni “e l’anno dopo” (in realtà quattro anni dopo) anche della madre.
Come i libri di Storia insegnano, si può essere figlie e figlie di papà anche se orfani di entrambi i genitori fin dalla più tenera età, come dimostra la lunga serie di teste coronate diventate tali già da bambini per morte del genitore titolare del trono o di grandi ricchezze e annesso potere. Il padovano Carlo Draghi, padre di Mario,  non era un re, ma un dirigente della Banca d’Italia, proprio quella dove poi regnerà suo figlio, oltre che in seguito un dirigente dell’IRI e della Banca Nazionale del Lavoro. Posizione sociale, professionale ed economica più che solida quella del papà Carlo, già di per se capace di assicurare al figlio – anzi ai tre figli – una ottima educazione e formazione non solo scolastica, di quelle che un po’ per invidia si definiscono da figlio di papà. Anche se un tale papà passa a miglior vita quando il figlio è 15enne, questi non resterà certo sul lastrico. 
La madre di Mario Draghi, Gilda Mancini, era una farmacista titolare della  farmacia di famiglia a Monteverde, posseduta dal nonno e dal padre. Anche la mamma quindi, che scompare quando il figlio ha 19 anni, ha una ottima posizione economica e non lascia certo i figli sul lastrico. Tant’è che la figlia Andreina, diplomata al famoso liceo Tasso a Roma, ha potuto diventare una storica dell’arte e il figlio minore, Marcello, un imprenditore. Sia Marcello che Mario hanno frequentato a Roma il liceo classico dell’Istituto Massimiliano Massimo, retto dai gesuiti e mai frequentato da indigenti.
Tutte scuole più da figli di ricchi, o come si suol dire da “figli di papà”, e papà membri della classe dirigente, che scuole da figli di proletari. Tant’è che al Massimiliano Massimi il nostro futuro premier si è trovato nella stessa classe di Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, altri due bei figli di papà.  E in ogni caso a Monteverde molti ricordano (  https://web.archive.org/web/20140904171649/http://corriereirpinia.it/default.php?id=999&art_id=25000  ) le riunioni di famiglia dei Draghi per dividersi le non irrilevanti proprietà lasciate in eredità da genitori e nonni.
Come si vede, assolutamente fuori luogo dare addosso a Travaglio per avere definito Mario Draghi “figlio di papà”, anche se ha purtroppo usato un linguaggio piuttosto volgare e tranciato giudizi per emettere i quali Travaglio  non ha nessun titolo. Ma si sa, il successo, la comproprietà di un giornale ed esserne il direttore  possono anche insuperbire e dare un po’ alla testa. Così come può dare alla testa stare seduto e parlare sotto un sole boia al parco Cevenini di  Bologna, dove domenica scorsa alla festa nazionale di Articolo Uno Travaglio ha presentato il suo ultimo libro: “I segreti del Conticidio”. 
La tesi del libro è che il governo Conte è stato ucciso da un complotto ordito dai poteri massonici, con alla testa Draghi, e gestito dal Quirinale con il supporto operativo della Cia e di servizi segreti, ovviamente deviati. Complotto che ha armato la mano del killer Matteo Renzi fattosi assassino del governo Conte Due proprio quando, amato da tutti in Italia ed Europa, stava facendo cose meravigliose.
 
Veniamo ora all’enorme fesseria declamata dal direttore del Fatto Quotidiano e passata stranamente inosservata. Nel suo applaudito discorsetto seduto in poltrona  sotto un sole cocente Travaglio riferendosi al secondo governo di Giuseppe Conte ha tra l’altro detto:
 “E il problema è che quel governo era popolare per estrazione ma era popolare anche per la popolarità che aveva. Il presidente del consiglio era il presidente del consiglio più popolare degli ultimi venticinque anni (come risultava dai sondaggi fatti da Repubblica). E i ministri come Speranza erano ai primi posti della graduatoria della popolarità. E quindi voi capite per quale motivo invece di dire “sono popolari” si dice “sono populisti”: perché “popolare” è un pregio, “populista” è un difetto (l’”ismo” è sempre deteriore, no?).  (  https://www.primaonline.it/2021/07/26/328123/travaglio-lha-fatta-fuori-dalla-vaso-con-il-suo-intervento-alla-festa-di-articolo-1-grande-imbarazzo-di-speranza-che-non-ha-capito-la-strategia-del-direttore-del-fatto/  ).
Stando quindi a Travaglio, il suffisso “ismo” è tipico delle parole con le quali si vogliono indicare cose deteriori, spregevoli. E nell’applauso partito freneticamente nessuno si è accorto – come nessuno se n’è accorto neppure nei giorni successivi – che finisce in “ismo” anche la parola “giornalismo”, quella cioè indicante la professione dello stesso Travaglio. 
Per l’esattezza, come indica la Treccani ( https://www.treccani.it/vocabolario/ismo/  ), “ismo” è il suffisso di molti vocaboli astratti utilizzati per indicare dottrine e movimenti religiosi, sociali, filosofici, letterarî, artistici, politici (per es.: manicheismo, islamismo, socialismo, suffisso, empirismo, …). Per un totale di parole tra le 1537 (  https://www.parolecon.it/search.php?f=ismo&tv=2  ) e le 1552 (  https://www.listediparole.it/f/i/4/parolefinisconoismo.htm  ). 
Come si vede, anziché dare addosso a Travaglio per avere definito Mario Draghi “un figlio di papà”, meglio e molto più fondato sarebbe stato attaccarlo per la sua ignoranza della lingua italiana almeno per quanto riguarda i suffissi, a partire da quello della parola “giornalismo”. Ignoranza che per un giornalista, per giunta direttore di giornale, è molto più grave dell’ignorare che Draghi è rimasto orfano di padre a 15 anni e di madre a 19. 
Evidentemente però tale ignoranza è anche di tutti i colleghi che in preda al solito moralismo (suffisso in “ismo) un tanto al chilo hanno massacrato Travaglio per la faccenda “figlio di papà” anziché infilzarlo con la boiata dell’”ismo sempre deteriore”.  
164 commenti
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  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Ho inviato anche le vostre condoglianze ad Anita. Con preghiera di farle avere anche al figlio Alessandro.
    Un abbraccio.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    parliamo di trent’anni fa, quando la vela in Italia era una cosa moltissimo elitarissima.
    Il mio collega diceva che in Inghilterra tutto costava meno ed era nettamente migliore.
    Però relata refero. U.

  3. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,

    su questo blog avevamo tutti imparato a conoscere Rodolfo per la sua schiettezza a volte sgradita ma anche per il suo grande cuore generoso che si intuiva in tanti suoi post.
    Era un uomo non banale e mi dispiace tantissimo che sia mancato.
    Ricordo due figli maschi e una femmina uno Alessandro che sa di Pasolini e di poesia, l’altro giornalista sportivo. La figlia mi pare fosse ancora in Sicilia.
    A tutti faccio sentite condoglianze e rivolgo ancora a Rodolfo il mio pensiero affettuoso, ad Anita un grande abbraccio perchè ha perso un prezioso amico.

    Sylvi

  4. Sylvi
    Sylvi says:

    Lodare gli inglesi per la vela e’ come portare vasi a Samo.Peter

    X Peter

    Sei rimasto forse al tempo dei velieri del the, del Cutty Sark, del Thermopylae, oppure di Chichester…
    Sono stata a Greenwich a controllare.
    Ma mi pare che Luna Rossa abbia battuto gli inglesi e l’America’s Cup non si può definire una regata da Circolo velico.
    Hai preso i difetti degli inglesi che vivono ancora di ricordi e di imperi periti.
    Nessuno si sogna più di aver paura dei vasi di Samo!

    Sylvi

  5. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    Nessuno infatti temeva i vasi di Samo, studia un po’ di storia classica prima di postare.

    Con tre ori olimpici per la vela ed un argento, bisogna essere fuori da questo mondo come te per sognarsi di scrivere le corbellerie di cui sopra su questa isola-nazione dove a vela vanno da bambini, in acque con maree (che gli italiani scordano sempre) pericolose almeno quanto i venti
    P.

  6. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    Che cosa dovrei studiare per essere COLTA come te circa i vasi che facevano a Samo?
    Sei più supponente che colto.
    Io ho parlato dell’America’s Cup che non c’è verso che gli inglesi si portino a casa.
    Sto per l’ennesima volta per partire per Grado dove il terzo dei miei nipoti, nemmeno 8 anni farà il suo primo corso con l’optimist,
    Tre nipoti in età tre velisti e non sono inglesi.
    Ma per favore, tra gli apuli primi in Italia e gli inglesi in Europa…non ti pare di esagerare?
    Diventerete un’isoletta piccina picciò soltanto piena di boria!

    Sylvi

  7. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    Cito soltanto fatti, tu fai solo propaganda spicciola, in maniera molto simile alla propaganda fascista di un tempo.
    Come ti ha detto piu’ volte il tuo amico Uroburo ( e non mi frega se per te te lo puo’ dire solo lui) sei rimasta ferma li’ mentalmente e psicologicamente, e sei del tutto ‘esente’ da logica.
    Soprattutto, ignori i fatti che non ti aggradano , sia in politica, sia negli sports, sia nella geografia etc.
    Francamente ne sono stanco e d’ora in avanti ignorero’ i tuoi posts se sono solo la solita propaganda spicciola ed impressioni estemporanee (o meglio tiritere croniche).
    Con un certo tipo di persone non ho mai avuto troppa pazienza e tu lo sei 100%.

    La America’s cup usa barche particolarissime e premia piu’ le tecnologie che le persone.
    I neozelandesi ci hanno pero’ stracciati (noi italiani intendo)

    P.

  8. Peter
    Peter says:

    Rimasta mentalmente e psicologicamente alla seconda GM, voglio dire.
    Ed ai modi propagandistico di allora.

    P.

  9. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    A parte il fatto che posts fa hai detto che il nostro medagliere, italiano intendo, restava al livello di quello del Kosovo. Anche oggi una medaglia fregata a voi inglesi che state ancora rosicando per la Coppa Europa!
    L’America’s Cup è regata di squadra, di equipaggio sostenuto dalla tecnologia. Significa che voi inglesi con noi…nè equipaggio nè tecnologia.
    I Kiwi erano a casa loro, sono quelli sì in barca fin da quando sono in fasce ed essere battuti da loro è un onore che voi non avete avuto!

    Dimenticavo: anche in Italia i minorati quando non hanno nulla da dire dicono : sei fascista!
    Roba vecchia, stantia come te.

    Sylvi

  10. Peter
    Peter says:

    https://en.m.wikipedia.org/wiki/Antonella_Palmisano

    Scusate il regionalismo, un altro oro italiano merito di un’ateta appula.

    Dopo aver complimentato i ragazzi, ora tocca alla ragazza.

    Comunque Italia e’ a quota 7 nel mondo, battendo con 10 ori e molti altri trofei tutti i (suoi) records olimpici almeno dal 1960 ad oggi.

    GB e’ al numro 4, dopo Cina, US e Giappine.

    P.

  11. Peter
    Peter says:

    Atleta, pardon.

    Per la cronaca, quando temevo che l’Italia potesse fermarsi a tre medaglie d’oro, ad averne 4 era la Cechia.
    Sono contentissimo di questa rinascita atletica italica
    P.

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