Lo scandalo della banca Monte dei Paschi è più grave di quanto si vuol far credere

MPS: un caso di crisi finanziaria sistemica

Mario Lettieri*  e Paolo Raimondi**

Lo scandalo dei derivati del Monte dei Paschi di Siena è più grave di quanto lo si stia dipingendo. Però vediamo di non trasformarlo nella solita bega provinciale a metà strada tra la politica e i giochi elettorali.  Si tratta, invece, della nota questione, profonda e sistemica, della finanza globale e delle sue crisi mai affrontate. I responsabili dello scandalo e della truffa, se la magistratura li individuerà e ne accerterà le violazioni del codice penale, meritano la galera ed il sequestro dei beni. I controllori, che non hanno saputo controllare, a cominciare dalla Banca d’Italia, devono comunque spiegare il loro operato e trarne eventualmente le necessarie conclusioni.

A noi preme anche sottolineare e mostrare gli aspetti sistemici ed internazionali che stanno all’origine della crisi e, anche in questo caso, a monte e a valle della frode. E’ sorprendente l’indignazione di fronte a questo scandalo. Come se ogni frode sia scollegata dalle tante altre e abbia una semplice valenza locale. Non tutti sanno che tra gli azionisti di Mps c’è anche la banca americana JP Morgan Chase. Essa è la prima al mondo per operazioni in derivati finanziari. L’ultimo rapporto dell’Office of the Comptroller of the Currency (Occ) negli Usa indica che alla fine del terzo trimestre del 2012 essa deteneva derivati over the counter (otc) per un valore nozionale di ben 71 trilioni di dollari! Come è noto gli otc sono contrattati nell’assoluta opacità, al di fuori dei mercati ufficiali e tenuti fuori bilancio. Anche la frode Mps ne è la prova provata. Vi era, infatti, un contratto tenuto segreto in cassaforte e mai riportato sui libri contabili.

Questi casi esplodono quando bisogna coprire le perdite di qualcosa che ufficialmente “non esiste” o non dovrebbe esistere. La JP Morgan quindi controlla quasi un terzo di tutti i derivati attivati dalle banche americane, che sono 227 trilioni di dollari. Detiene inoltre un nono di tutte gli otc mondiali che, secondo l’ultima stima della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, ammontano a 639 trilioni di dollari!

Con una presenza attiva della succitata banca americana, non è sorprendente che anche Mps si sia immersa nella palude dei più rischiosi derivati finanziari. Chi va con lo zoppo impara a zoppicare!  Dai risultati delle indagini finora emersi apprendiamo che Mps, per coprire le rilevanti perdite derivanti da operazioni in derivati, noti come “Alexandria”, fatte tra l’altro con la Dresdner Bank tedesca, nel luglio 2009 aveva sottoscritto un altro cosiddetto “veicolo strutturato” in derivati. Ancora più rischioso e segreto con la finanziaria giapponese Nomura.

Con tale operazione apparentemente sparivano le perdite ma Mps si impegnava a sostenere i costi  del nuovo derivato finanziario per almeno trenta anni.  Dopo il fallimento della Lehman Brothers nell’autunno del 2008, la Nomura è diventata la più aggressiva finanziaria impegnata nei più esotici e rischiosi derivati. Nel 2009, infatti, essa ha rilevato tutte le strutture europee e asiatiche della Lehman, “arruolando” anche i suoi massimi manager e circa 8.500 operatori finanziari. Non è un caso che la Nomura sia coinvolta in moltissime operazioni finanziarie internazionali ad alto rischio. Molte delle quali anche in Italia.

Un altro “veicolo” speculativo in derivati finanziari, emerso dalle indagini, è il “Santorini”, stipulato da Mps con la Deutsche Bank, la quale nell’ultimo periodo è nell’occhio del ciclone per tantissime indagini per truffa da parte delle autorità tedesche.  Un certo sconcerto suscita il “regalo” di  4 miliardi di euro fatto al pericolante Banco Santander spagnolo nell’acquisizione di Antonveneta.

Come si può notare molte di queste operazioni sono state fatte dopo l’esplosione della crisi del 2007-8. Gli attori, come da noi ripetutamente evidenziato, hanno continuato a muoversi con la stessa spregiudicatezza e irresponsabilità. Essi contavano e ancora contano su due cose: essere troppo grandi e sistemici per poter essere lasciati fallire e sulle politiche conseguenti di salvataggio bancario da parte dei governi.

E’ un gioco mortale per le economie e per i paesi coinvolti. Deve finire. Riteniamo che il caso Mps debba diventare per l’Italia e per l’Europa l’occasione per costringere anche gli Usa, il Giappone e gli altri paesi del G20 a ripulire la finanza dai titoli tossici. Altrimenti si rischiano nuove “bombe finanziarie” con ulteriori devastazioni delle economie e con la frustrazione di ogni speranza di ripresa. Anche in Italia.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi ** Economista

115 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Ti devo una risposta ancora del n. 32, ma fra nipoti, su e zo a Trieste…spero di trovare il tempo domani sera.

    Buonanotte
    Sylvi

    x CC

    Bellina quella di annegare i turchi con le quote latte…e quel bellissimo Mar Nero che diventa bianco…eh eh eh!!!
    notte Sylvi

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Boooono il mio Chutney.
    Acido, piccante, speziato, dolce e salato al punto giusto.
    Sarà un delizioso accompagnamento per formaggi piccanti, lessi o arrosti.
    Sono fiero di me.
    Un saluto U.
    PS: Chi vuole la ricetta me la chieda. u.

  3. peter
    peter says:

    X Uroburo

    no me gusta mucho el chutney…
    A volte lo assaggio sul poppadom se
    mi tirano in un ristorante indiano.
    Dove lo fanno in genere coi pomodori
    ancora acerbi

    Peter

  4. controcorrente
    controcorrente says:

    Famiglia Berlusconi !

    Paolo Berlusconi interviene con una doppia gaffe all’inaugurazione della sede elettorale di Fabrizio Sala, candidato Pdl alla regione Lombardia, a Monza. Prima con una battuta su Schettino e poi con un’altra su Balotelli. A conclusione del discorso a sostegno del politico l’editore si rivolge al pubblico e invita i partecipanti ad andare a vedere “il negretto della famiglia”, riferendosi al debutto di Balotelli nel campionato italiano come nuovo giocatore del Milan

    Tutto da “contestualizzare”
    Si ,buana !
    Va BENE BUANA !
    FACCIO gOAL ,BUANA

    cc

    Mah,!!!!?
    la Realtà è sempre peggio della fantasia !

  5. sylvi
    sylvi says:

    A Jalta si era deciso che il confine orientale italiano tornasse grossomodo a quello precedente la prima guerra mondiale, che era poi il confine vero ed a grandi linee giusto sul piano etnico; e che la Iugoslavia, aggredita senza colpe, ne avesse i suoi vantaggi. Erano due principi diversi (quello di nazionalità e quello di avere dei vantaggi) direi che la situazione attuale è adeguatamente giusta. L’Italia è riuscita a tenersi Trieste ed è stato un atto di notevole capacità diplomatica. Magari anche dovuto alla Resistenza guidata da quei criminali de’ kommmmunisti (italiani). Uroburo n. 34

    caro Uroburo,
    ti hai dichiarato molte imprecisioni…per non dire fantasie!

    -che a Jalta fosse deciso che il confine fosse quello etnico…non so che cosa vuoi dire…dovremmo tornare al famigerato censimento del 1910 !!! ( quello che piace tanto a CC!).
    I tuoi due principi: il vantaggio e la nazionalità …
    il primo…la Yugoslavia ( nè tantomeno la Slovenia ) NON esisteva come Stato Federale o che altro..caso mai c’era la Croazia e la Serbia. Perciò NON si può aggredire uno Stato che non esiste.
    La nazionalità segue…è una Nazione un agglomerato di persone che hanno DUE alfabeti (latino e cirillico), TRE Religioni ( cattolica, ortodossa, musulmana), QUATTRO lingue (sloveno, croato, serbo, macedone) più qualche decina di dialetti???
    L’unica tua teoria che ha un senso è che : chi perde paga; o chi si trova dalla parte sbagliata ha torto!
    Tutto il resto sono tue fantasie.
    Muoio dal ridere quando dici che aver mantenuto Trieste italiana sia stato un successo di capacità diplomatica …magari dovuta alla Resistenza!!!
    Ti prego…abbiamo già un Berlusconi che le spara grosse; non vorrai mica fargli concorrenza? Mi meraviglio di te!

    segue un raccontino su questi confini , appena posso!
    Io credo che confini così “fluidi” esistano (per mia esperienza diretta ) soprattutto a Est in Europa, dove culture e lingue e religioni si intersecano, si incrociano si intrecciano.
    Non è la stessa cosa ai confini così combattuti, nell’Alsazia e nella Lorena, fra Francia e Germania .
    Lì c’erano solo due popoli non molto dissimili che combattevano per la terra.
    Là era altro!
    mandi
    Sylvi

  6. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,

    dopo aver letto le ultime su Emanuela Orlandi…
    LANCIO UNO SCOOP PAZZESCO.. ; “Emanuela Orlandi era figlia tua !
    C’è da piangere per questo giornalismo !
    Porta pazienza !

    cc

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    vorrei ferti una domanda..
    Hai avuto modo di leggere i lavori della Commissione Mista Italo-Slovena ?
    Se si ,cosa ne pensi ?

    cc

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    DALLA PROFONDA AMERICA !

    I conservatori americani…non sanno più che “pesci pigliare” .
    Adesso si attaccano pure al “culo” di Michelle!!

    God bless america !

    cc

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    UNA DOMANDA PRIMA DELLA NANNA !

    Qualc’uno mi sa dire dove lavora il figlio di Mario Monti ?

    cc

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    io ti pongo un’altra domanda:
    Hai mai avuto di esaminare da CHI era composta la Commissione Mista Italo-Slovena? Quali ne erano i componenti e quali risultati hanno ottenuto?
    Se sì, che cosa ne pensi?

    notte
    Sylvi

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x cc
    Ecco il curriculum di Giovanni Monti, figlio di Mario:

    Business Development at Parmalat
    Modena Area, Italy D
    Vice President presso Morgan Stanley
    Vice President presso Citigroup
    Associate Consultant presso Bain and Co.

    “un poareto..direbbe Sylvi.

    Due o tre anni fa, d’estate, veniva al mare a Porto Recanati (Adriatico, sud di Ancona dove sono nato e cresciuto) insieme alla famiglia e alla mamma. Prendeva in affitto un appartamento sul lungomare e obrellone in 4 fila (!) chi lo sa, forse per risparmiare?
    Quando si è saputo che era “figlio di..” hanno cominciato a paparazzarlo e non si è più visto.

    C.G.

  12. Anita
    Anita says:

    x CC #108

    Non da adesso, dal 2008 ed anche prima…e non solo i conservatori, i giornali stranieri non scherzavano.
    La colpa era dei vestiti e pantaloni troppo attillati….

    Anita

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    cara Sylvi,
    in genere non si risponde ad una domanda con un’ltra domanda!
    ————-
    La Commissione sopra indicata era prevista comporsi da un Copresidente e sei membri per ciascuna delle due parti e si disponeva che producesse un rapporto finale in forma riservata da sottoporre ai due Governi.

    In prima composizione, la Commissione per Parte italiana, comprendeva i Signori: Prof. Sergio Bartole (Copresidente); Prof. Fulvio Tomizza; Sen. Lucio Toth; Prof. Fulvio Salimbeni, Prof. Elio Apih; Prof.ssa Paola Pagnini, Prof. Angelo Ara.

    A seguito di diversi motivi si sono avute le dimissioni del copresidente, sostituito in tale qualità con lettera ministeriale del 10-03-1999 dal Prof. Giorgio Conetti, e dei membri Fulvio Tomizza e Elio Apih, sostituiti con i Proff. Marina Cataruzza e Raoul Pupo.

    Per Parte slovena sono stati nominati nella Commissione: dr. Milica Kacin Wohinz (Copresidente), dr. France Dolinar, dr. Boris Gombač, dr. Branko Marušič, dr. Boris Mlakar, dr. Nevenka Troha e dr. Andrej Vovko.

    Dopo le sue dimissioni il dr. Boris Mlakar è stato sostituito da Aleksander Vuga, nel marzo del 1996 si è dimesso invece il dr. Boris Gombač e nella Commissione è rientrato il dr. Boris Mlakar.

    La Commissione si riuniva in seduta plenaria i giorni 19 novembre 1993 a Venezia; 4/5 febbraio 1994 a Otočec; 20/21 maggio 1994 a Passariano (Udine); 17/18 marzo 1995 a Bled; 3 giugno 1995 a Aquileia; 12/13 aprile 1996 a Portorose – Portorož; 5 ottobre 1999 a Gorizia; 20 novembre 1999 a Capodistria – Koper; 27 giugno 2000 a Udine.

    All’inizio dei suoi lavori la Commissione individuava come rilevante per la propria opera il periodo storico dal 1880 al 1956, cioè dagli inizi della determinazione delle aree politico-nazionali di confine sino alle immediate conseguenze della delimitazione del memorandum di Londra. Ai fini di una più chiara redazione del rapporto ha suddiviso la tematica esaminata secondo la periodicizzazione storica consolidata in 4 periodi rispettivamente per gli anni 1880-1918; 1918-1941; 1941-1945; 1945-1956.

    Nella sessione di Udine del 27 giugno 2000 la Commissione adottava all’unanimità il proprio rapporto finale.
    e allora ?

    cc

  14. controcorrente
    controcorrente says:

    Se poi non piace a qualche dottore in Biologia, pazienza,.
    Nessuna relazione ,può essere perfetta !

    cc

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