Gasparri straparla invocando “un nuovo 7 aprile a base di arresti preventivi”. Cossiga si rivolta nella tomba, perché sa bene per esperienza diretta che così Gasparri spinge al terrorismo

Scrivo con qualche approfondimento per il blog quanto scritto questa mattina per il giornale online Blitzquotidiano a proposito della bella idea del’onorevole Maurizio Gasparri di mettere in galera preventivamente un po’ di studenti per evitare disordini di piazza. Idea che ci ricorda come Gasparri sia rimasto un fascista, e del resto il suo camerata ministro Ignazio La Russa di essere fascista se ne vanta anche in televisione senza che per questo il presidente della Repubblica ne imponga a tutti i costi la destituzione. L’onorevole Gasparri, che quando era minstro delle Telecomunicazioni si lustrò come servitore degli interessi televisivi e massmediatici del suo grande capo Silvio Berlusconi,  non sa di cosa parla, perciò invoca “arresti preventivi e un nuovo 7 aprile” straparlando non solo riguardo l’anno degli arresti, avvenuti nel ’79 e non nel ’78 come ha detto lui, ma anche riguardo la sostanza. Andiamo però per ordine, spiegando prima di tutto cos’è stata l’ondata di arresti del 7 aprile 1979, passato alla storia giudiziaria e giornalistica come “il blitz” per antonomasia. E aggiungendo subito che il ministro degli Interni di allora, Francesco Cossiga, ebbe poi modo di dichiarare pubblicamente d’essersi pentito di avere mandato i carabinieri e la polizia a reprimere sempre, soprattutto nel ’77,  le manifestazioni di piazza, all’epoca spesso molto più violente di quelle che hanno sconvolto Roma nei giorni scorsi. Cossiga se ne pentì perché riconobbe che proprio quella repressione spinse troppi giovani verso il terrorismo brigatista, che nel ’78 tra l’altro rapì e uccise lo statitsta e uomo di governo democristiano Aldo Moro. Non so se l’onorevole Gasparri se ne renda conto, ma la sua invocazione equivale quindi a invocare la rinascita del terrrorismo.
Dunque: quel giorno il pubblico ministero Pietro Calogero fece arrestare una dozzina di personaggi, me compreso, con in testa il professore universitario di Dottrina dello Stato Antonio Negri, detto Toni, e altri leader o supposti tali di spezzoni del movimento extraparlamentare di sinistra chiamato Autonomia Operaia, come per esempio gli allora famossissimi Oreste Scalzone e Franco Piperno, ex leader con Negri del disciolto gruppo di Potere Operaio, ma compresi assistenti universitari di Negri che non c’entravano nulla di nulla se non solo con i suoi studi e libri, come Luciano Ferrari Bravo e Alisi Del Re. A quell’epoca imperversavano le Brigate Rosse (BR) e Prima Linea (PL), dedite a quella che loro chiamavno lotta armata e che altri chiamavno terrorismo. Le vittime uccise dalle BR e da PL erano purtroppo sempre più numerose. Tra gli altri, nel ’78 era stato rapito e ucciso l’onorevole Aldo Moro, con il massacro della sua scorta. Per cercare di rintracciare i responsabili del sequesto e dell’uccisione di Moro e della sua scorta il ministero dell’Interno decise di far trasmettere alla Rai  e alle radio e tv private le registrazioni delle intercettazioni di alcune telefonate di brigatisti alla famiglia Moro fatte per tentare di dettare le condizioni per la liberazione del rapito. Una delle telefonate mandate in onda era invece al professor Tritto, un amico di Moro, e venne fatta per dirgli dove si trovata il cadavere di Moro, cioè in una Renault rossa parcheggaiata in via Caetani, a Roma.

Fu così che nell’estate del ’78 un assistente di matematica alla facoltà di Ingegneria di Padova, Renato Troilo, ex di Potere Operaio passato al Partito comunista, si recò in questura per dire che la voce della telefonata a Tritto gli pareva fosse la mia. La questura trasmise la “testimonianza”, definendola di “fonte solitamente attendibile”, cioè a dire come se Troilo fosse un informatore abituale della polizia, sia alla procura della Repubblica di Padova che a quella di Roma, competente per il delitto Moro.  La procura di Roma, ben sapendo che quella voce non era mia ma del brigatista Valerio Morucci, cestinò l’informazione. Calogero invece la prese sul serio, tanto che il giornale il Gazzettino segnalò, prima dell’agosto ’78, un suo viaggio a Roma “perché pare ci siano agganci padovani con il delitto Moro”. All’epoca ero collaboratore fisso de L’Espresso, corrispondente dal veneto di Repubblica e caposervizio del neonato Mattino di Padova, che avevo contribuito a far nascere su richiesta di Giorgio Mondadori, che quando mi chiese di darmi da fare era il presidente del consiglio di amministrazione di Repubblica. La notizia del Gazzettino mi incuriosì, e informandomi venni a sapere che ero sospettato di essere un telefonista dell BR del caso Moro! In seguito venni a sapere anche che Negri era pure lui sospettato di essere stato un telefonista brigatista del caso Moro, su “testimonianza” del professore di scuola media Severino Galante, solo che il brigatista vero di quelle telefonate e di tutto il resto si chiamava ed era Mario Moretti, non Toni Negri.
Raccontai divertito le “scoperte” di Calogero ad amici e ad amiche, tanto che quell’estate la faccenda delle telefonate diventò un gioco, ci scherzavamo su. Come ho già scritto più volte tra i commenti del blog, a quell’epoca si usavano zoccoli di legno con la suola molto altra e io a volte quando ero in compagnia per far ridere me ne toglievo uno, lo impugnavo come un telefono e dicevo “Pronto, casa Moro?”. Quell’anno passai le vacanze a Lampedusa, e col giochino dello zoccolo-telefono tenevo allegra la mia amica Cristina, venuta in vacanza con me. Non avrei immaginato neppure da lontano che una simile cazzata sarebbe diventata un giorno la “prova” per mandare in galera un sacco di gente. In seguito però un ex militante di Potere Operaio, Antonio Romito detto Pomito, su pressione del Partito comunista al quale anche lui come Troilo era iscritto, andò da Calogero per rilasciare una ben singolare “testimonianza”: a suo dire, nel 1973 Potere Operaio aveva solo fatto finta di sciogliersi, per poter meglio confluire nelle Brigate Rosse. Le oltre 20 pagine del “memoriale Romito”, come venne pomposamente definito, a me dedicavano a malapena un paio di righe: “Il giornalista Pino Nicotri ha nel movimento un luogo particolare”. A parte la stranezza della prosa, la sostanza era vera: ero il presidente dell’intera assemblea dell’ateneo dell’Università di Padova oltre che della facoltà di Fisica dove studiavo, ormai molto fuori corso, ero cioè il presidente assembleare dell’intero movimento studentesco padovano. Movimento studentesco però, cosa ben diversa dal resto.

Calogero, pressato anche lui dal Partito comunista, che allora si apprestava ad appoggiare dall’esterno i governi democristiani lanciando la linea del “compromesso storico”, non seppe resistere alla tentazione e scambiando fischi per fiaschi prese il più colossale granchio della storia giudiziaria italiana del dopoguerra ordinando la retata del 7 aprile contro “i componenti della direzione strategica delle Brigate Rosse, Prima Linea e Autonomia Operaia, nonché autori e responsabili del sequestro e uccisione dell’onorevole Aldo Moro”. Come l’onorevole Gasparri può vedere, il movimento degli studenti e le loro manifestazioni di piazza NON c’entravano un fico secco, checché lui ne straparli.  In seguito i capi d’accusa vennero estesi a tutti gli omicidi brigatisti avvenuti a Roma. In cella a regina Coeli lessi allibito che nella ennesima versione del mandato di cattura, sempre più voluminoso,  ci contestavano anche “il mancato pagamento del bollo dell’automobile Citroen di colore rosso utilizzata per trasportare il cadavere dell’onorevole Moro”. Le accuse riguardo la direzione strategica una e trina dell’intero terrorismo italiano e il sequestro Moro caddero miseramente per tutti gli arrestati del 7 aprile, che invece furono rinviati a giudizio per la cosiddetta Autonomia Operaia Organizzata, che in realtà era quanto di meno organizzato ci fosse. Alcuni, come Emilio Vesce e Luciano Ferrari Bravo, si fecero fino a 7 anni di galera preventiva per poi essere assolti o condannati per cose tutto sommato da poco. Vite sconvolte, famiglie distrutte, carriere spezzate, e tanto dolore per la bufala del 7 aprile….

Come i lettori del mio blog sanno bene, il 7 aprile venni a sapere nel primo pomeriggio dal collega Pasqualetto dell’Ansa di Mestre Venezia che erano stati arrestati Negri, Vesce, ecc., e che stavano cercando anche me con tanto di mandato di cattura. Avevo mangiato nella pausa pranzo in una trattoria di via Beato Pellegrino e la notizia rischiò di farmi andare di traverso il pranzo. Allibito, tornai al giornale, in via Pellizzo, e vidi che un gruppone di agenti in borghese era fermo in strada di fronte al portone del Mattino di Padova. Ebbi la tentazione di fuggire, poi però tornai indietro, parcheggiai l’auto, scesi, mi diressi verso il portone del giornale e quando vidi che anche i tizi in borghese attraversavano la strada, verso di me, feci dietro front e andai da loro dicendo “Ah, ma allora è vero che mi state cercando?”. Quando leggi il mandato di cattura che parlava del rapimento Moro scoppiai a ridere, pur con le manette ai polsi: “Non ci posso credere! Calogero è stato così cretino da credere alla cazzata delle telefonate!”.
Dopo quattro carceri e 90 giorni di detenzione, i primi 60 dei quali in isolamento stretto, ero già fuori, e in seguito al processo venni assolto. Nelle carte dell’inchiesta e del processo Moro non ero neppure nominato: né rinviato a giudizio né prosciolto! Semplicemente scomparso… Roba da matti e alla faccia delle leggi, le quali impongono che chi riceve un mandato di cattura venga o prosciolto o rinviato a giudizio, e terzium non datur. Gli altri imputati, ripeto, fecero vari anni di carcere preventivo, alcuni vennero condannati per reati che comunque non avevano a che fare neppure da lontano con il delitto Moro o con altre uccisioni né con le BR né con PL. La mia fortuna fu che, oltre ad essere estraneo al tutto, a L’Espresso c’era chi aveva riconosciuto la voce di Morucci, una voce molto nota anche in vari salotti romani di sinistra,  e quindi tutti sapevano bene che io non c’entravo niente. Tant’è che il giornale mi assegnò come difensore il suo avvocato, il grande Adolfo Gatti, e mi pubblicò anche due articoli che dalla  galera riuscii a far arrivare alla redazione, suscitando l’arrabbiatura dei magistrati romani che accelerarono così la decisione di cacciarmi dal carcere e di farmi uscire completamente dal caso Moro. Fui infatti rinviato a giudizio solo per il filone Autonomia Operaia, nonostante il pubblico ministero avesse chiesto il mio prosciogliemento e nonostante il giudice istruttore si fosse ben guardato dallo scrivere per quali motivi aveva invece deciso di rinviarmi a giudizio. Giudizio a conclusione del quale venni assolto. Il tutto senza avere nessun fastidio nel mio lavoro di giornalista per L’Espresso, Repubblica e il Mattino di Padova. L’unico danno che ebbi fu la rottura decisa dall’allora direttore di Repubblica, il grande Eugenio Scalfari, perché rifiutai il suo diktat di non occuparmi degli altri imputati, che sapevo bene essere innocenti quanto me almeno per le vicende Moro, BR e PL. Purtroppo Scalfari si vendicò del mio rifiuto impedendomi di continuare a scrivere per Repubblica. Fu la prima delle due forti delusioni ricevute dal mio idolo giornalistico. La seconda fu quando vendé l’intero Gruppo L’Espresso alla Mondadori e in assemblea di redazione del settimanale in via Po 12 spiegò che aveva dovuto vendere perché “ho due figlie che per vivere da grandi non voglio debbano fare la riffa”. Scoprii così che riffa significa lotteria… E che anche per il mitico Scalfari, affettuosamente ribattezzato Barbapapà dai colleghi di Repubblica per la sua barba e il fare un po’ paternalista, valeva l’italianissimo motto “Tengo famiglia!”. Repubblica era ed era considerato un “giornale partito”. Poiché di fatto fiancheggiava il Partito comunista, era come dire che Enrico Berlinguer, che di tale partito era il segretario nazionale, si vendesse il partito per evitare che sua figlia Bianca da grande dovesse fare la riffa… Molto più pratico rifilarla a Raitre, come avvenuto, e del resto Scalfari una sua figlia la sistemò a Mediaset. Altro che riffa!

Tutto ciò premesso, con qualche nostalgia perché all’epoca ero giovane, il problema sul quale Gasparri dovrebbe meditare anziché straparlare è che Francesco Cossiga, all’epoca ministro dell’Interno, si è in seguito pentito di avere represso nel 1977, “anche inviando in piazza i cingolati dei carabinieri”, il movimento e i suoi gruppetti extraparlamentari perché “così facendo li spinsi tutti verso il terrorismo vero delle Brigate Rosse”. Sulla coscienza di Cossiga pesava anche il sapere che il suo compagno di partito Aldo Moro era rimasto vittima proprio del predominio brigatista sul resto del movinento extraparlamentare, predominio realizzato proprio grazie alla repressione di piazza ordinata da Cossiga nel ’77, in particolare durante in convegno nazionale di tre giorni realizzato all’Università di Bologna da tutta l’area extraparlamentare per tentare di capire cosa fare e come organizzarsi senza cadere nella trappola del terrosirmo di massa.
Se fosse politicamente intelligente, l’onorevole Gasparri si renderebbe conto che il suo invocare “un nuovo 7 aprile” significa – come dicevamo all’inizio – solo invocare una nuova stagione brigatista. Vale a dire, sigle a parte, una nuova stagione di terrorismo e di sangue. Prima se ne rende conto meglio è anche per lui: si eviterebbe infatti i rimorsi che  hanno roso l’animo e incupito Cossiga per il resto della propria vita, dall’uccisione di Moro in poi.

198 commenti
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  1. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvina,
    vedo con piacere che l’indisposizione fisica si avvia a soluzione sotto la “sferza” del torturare sloveno,non ci fare caso,sono fatti tutti della stessa pasta,insofferenti dei pignastei dei torturari,per il loro “bene..” dicono”.
    Se esagerano però ricordagli sempre che “tu” non sei” Lazzaro “e loro non sono il Cristo,semmai i ci sono tanto cristi trattenuti nella mente e nel pensiero.

    Vedo che l’indisposizione non ha afflitto per nulla la tua proverbiale “verve” e nemmeno la tua predisposizione alla lettura di Tomi storici localistici.
    Per essere sinceri è una malattia che affligge anche il sottoscritto che si sta rileggendo del Vaccarino I Giacobini Piemontesi 1794-1814.
    Ti farà piacere apprendere che all’epoca non tutti ,anzi, accolsero con tanto fervore , l’opera del piccolo cesare e furono da sempre molto sospettosi dei Cugini Lumbard non mi ricordo se Cis-padani o Cisalpini, che prospettavano alla lunga di includere il Piemont , nella loro repubblichetta.
    (Manie di grandezza lumbard già all’epoca ,cosa vuoi, non supportate però da un “caxxo di nulla di serio !!

    Vedo che le manie assolutorie nei riguardi dei detentori del potere , ti affliggono sempre, sia che si tratti di Neve ,che di studenti.

    Nel primo caso in effetti ti dirò che il Natale in cui tu, vuoi liberi Asini e Buoi senza catene,ha contribuito a creare il caos…in effetti ultimamente molti Asini e Buoi motorizzati senza catene ,circolano in massa per le strade…mentre un tempo venti cent di neve , non spaventavano di certo “noi rudi montanari”…
    In fondo poi la “complicazione” è stata dovuta anche al grande Numero di Tir, pieni di statuine di Natale che circolavano in massa, per un natale di massa a cui non mancasse gesù bambino ,la madonna e san Giuseppe…di Asini e Buoi, abbiamo già detto..!!

    Per gli studenti…beh che dire , (già visto,già visto..)basta poco a farli passare un beato natale a casa al caldo, sotto il presepe…prega San marco che duri la legna…eh,eh
    Visto come picchiano bene gli eredi di larussa,capo banda ai tempi dell’agente marino?

    cc

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Gasparri….
    non so se domandarsi se sia politicamente intelligente ne valga la pena.
    Gasparri..
    uno dei tanti utili idioti e servi del berluska.
    Tutto calcolato, Pino, fare polverone per distrarre la gente dai veri e assillanti problemi.

    Se avesse un pò di dignità (non ce l’ha) si sparerebbe.
    Purtroppo sono queste schienecurve che attualmente passa il convento.
    C.G.

  3. Peter
    Peter says:

    sono dell’idea che gli italiani, a quanto vedo, si meritino di meglio del loro governo e del cesso di TV e telegiornali che hanno.
    Vedo della gente civle ed educata un po’ dovunque, cos’hanno a che fare con Brlusconi, la lega ed i gasparri?
    a casa di mia sorella ho visto il TG Uno, uno stile palesemente fascista, ci manca solo il saluto romano in apertura. Mah…

    Peter

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Riscoprire la forza della parola, smerdare con la non violenza nelle manifestazioni di protesta chi cerca di convincere che pure quella sia inutile.
    La parola, la cosa più potente e importante che si possa avere.

    C.G.

  5. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Se fosse politicamente intelligente, l’onorevole Gasparri si renderebbe conto che il suo invocare “un nuovo 7 aprile” significa – come dicevamo all’inizio – solo invocare una nuova stagione brigatista.

    Sull’intelligenza di Gasparri nessuno può aver il minimo dubbio, nel senso che egli ne sia totalmente sprovvisto. Casomai ho il dubbio che l’uscita sia una sorta di esercizio da ventriloquo in cui il pupazzo Gasparri ci mette la ghigna e qualcuno, a labbra socchiuse, la spara grossa con il preciso scopo di esacerbare gli animi, fomentare, e magari innescare pure, risposte sconsiderate dei più facinorosi. Una mossa che se il movimento degli studenti abbocca potrebbe rivelarsi momentaneamente vincente per un governo del giorno per giorno che se ne po’ fregà de meno se tra tre o cinque anni si sviluppa qualcosa di simile alle brigate rosse, l’importante per loro schivare i processi .. passà ah nuttata.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  6. Popeye
    Popeye says:

    Dicono tutti così quando cominciano a farsela sotto …
    —–
    Caro Cerutti
    Con questa ti lascio l’ultima parola perché su questo soggetto tu sei l’esperto!

  7. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    Siamo sempre li’, col feticismo di quella secrezione corporea.

    Buona notte,
    Anita

  8. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    No cara Anita non credo si tratti di feticismo.
    Il ricorrente riferimento, che si fa sul blog, ad una certa evaquazione corporale credo sia da attribuire alla frequentazione di un paio di signori che, usando una frase in vernacolo livornese, sintetica ed efficace, “fanno ca(c)à”

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    ho letto con molto interesse il ricordo delle vicende, anche sue, degli “anni di piombo”.
    Repetita iuvant, anche per cercare di evitare almeno gli orrori più grossi.
    Penso che i paragoni siano improponibili con l’oggi, per motivi politici,( l’Europa non permetterebbe lotte armate incontrollate e incontrollabili nell’Unione),e per motivi di legami economici e sociali.
    Quella ormai è archeologia e solo un imbecille , incapace di analisi come Gasparri può farvi riferimento.
    Credo che, nel suo caso personale, sarebbe abbastanza difficile lasciare in galera un giornalista, ma anche una persona comune, con motivazioni risibili o pettegolezzi!

    I disagi sociali di oggi hanno altra natura, e i diritti conquistati sono ancora saldi anche se hanno, a mio parere, necessità di essere “rinfrescati e rinvigoriti” con un occhio saldamente rivolto alle alleanze e ai patti sottoscritti.
    E qui dedico un pensiero grato e riconoscente a Padoa Schioppa.

    CC qui sopra dice che gli italiani hanno la classe politica che si meritano.
    E’ vero e anche falso.
    E’ vero perchè il cittadino non può aspettare che il rispetto dei suoi diritti gli sia donato da chi eletto o peggio indicato con un voto.
    I diritti si reclamano, anche vivacemente, ma non mettendo a ferro e fuoco le città!
    I diritti si reclamano ma avendo ben precisa la certezza di aver compiuto il proprio dovere, di aver ben saldo il proprio senso civico.
    CC mi dice che io difendo la politica al governo.
    E’ una sciocchezza, perchè la Scuola si difende rendendola efficiente e competitiva. Non si doveva bocciare in blocco la Gelmini, si doveva con forza, con coraggio contestarla nei punti sbagliati, con tutti i mezzi che la Costituzione, e solo Quella, ci fornisce.
    Stesso discorso si potrebbe fare su tutti gli altri problemi sociali che ci affliggono.
    Ho una figlia precaria; vorrei che fosse giudicata per quel che vale, non perchè è figlia di …e non deve fare la riffa…
    Lei sa che ritengo Scalfari persona colta, ma non dotata di quel civismo che fa di un uomo persona coerente, di salda dirittura morale, un esempio da seguire…
    Fa parte della riffa di dx e di sx in cui siamo infognati.
    Moltissimi italiani sono per bene e non meritano questa politica, ma i pochi che il potere lo hanno e che potrebbero cambiare le cose, sono soffocati dai più, tesi al particulare guicciardiano.

    buona giornata
    Sylvi

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    Non credo proprio che in vita mia me la sia fatta sotto.
    Dovresti saperlo.
    Anche perchè, dato il mio DNA che in gioventù mi procurò non pochi fastidi, ho sempre accettato (e sopportato) le conseguenze rifiutandomi di farmi castrare la mia coscienza, diventare yesman.

    Non tutti sono capaci di piegare la schiena e dire sempre e comunque “yes sir”.
    Di Signore c’è n’è solo uno, anche questo dovresti sapere.

    x La Komare:
    si soffermi meglio sul SUO feticismo tardo perbenista e fondamentalmente ipocrita.
    Grazie.
    C.G.

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ho sempre ringraziato il Padreterno per avere avuto la fortuna e l’onore di sapere cos’è il carcere da innocenti. Mi è servito sia sul piano umano che su quello professionale, cauterizzandomi ancor più rispetto le verità ufficiali e il dare addosso ai “colpevoli” gettati in pasto all’opinione pubblica, che nei due Barabba ha già un notevole e interessante precedente.
    Oggi però la situazione è sì diversa, ma purtroppo non solo come dice lei. Chi finisse come me nei meccanismi di un nuovo 7 aprile ne verrebbe stritolato, anche se giornalista e innocente. Non c’è più l’apparato stalinista che fece da sponda alle accuse demenziali del 7 aprile ’79, ma non ci sono più neppure giornali e giornalisti come L’Espresso di quei tempi, con la E maiuscola, e il suo direttore Livio Zanetti. Già Scalfari aveva calato le brache, per motivi di bottega, davanti alla verità ufficiale, come del resto aveva vergognosamente avvalorato l’idea che le lettere spedite da Moro dal “carcere del popolo” non fossero genuine, ma artefatte dal “lavaggio del cervello” (!) e pertanto non andavano prese sul serio. Come si legge nel mio recente libro “Cronaca criminale”, quella del lavaggio del cervello di Moro fu una trovata dell’inviato del Dipartimento di Stato Usa, mister Steve Pieczenik, che la rivendica come un suo merito, inventata a tavolino per spingere le Brigate Rosse a uccidere Moro anziché a liberarlo perché Moro libero sarebbe stato un problema per la fedeltà atlantica dell’Italia. Cossiga, che avvallò la trovata di Pieczenik, rimase prigioniero a vita del senso di colpa. Pieczenik invece se ne vanta. Scalfari e gli altri direttori di giornali di quell’epoca, che obbedirono in massa eccetto Zanetti, invece tacciono. Forse per l’imbarazzo di avere tutti le mani sporche del sangue di Moro?
    Un saluto.
    pino

  12. controcorrente
    controcorrente says:

    Camilleri e Lucarelli…

    Iersera un’interessante confronto tra due autori di gialli dell’epoca odierna.
    Interessante soprattutto perché in parte si sono confessati svelando alcuni “meccanismi” della costruzione di un “giallo”.
    Uno di questi è che non necessariamente ,bisogna partire dall’inizio nella ricostruzione di una storia inventata.
    Basta partire dalla “scena ” di un delitto più o meno incasinata e di lì ricostruire o costruire dagli elementi della scena l’intera storia, con tutti i pezzi che poco per volta vanno al loro posto.

    A ben pensarci sotto molti aspetti è anche il metodo reale investigativo ,che partendo dal fatto ,quando va a buon fine ricostruisce l’antefatto e di lì si risale ai colpevoli /e.

    Interessante anche l’affermazione di Camilleri che afferma che con gli anni, lo scopo del giallo non è più scoprire il colpevole ,ma bensì “le ragioni del delitto” o il suo perchè..che a ben pensarci è anche in parte la ricostruzione del “movente”, laddove a pare mio questa volta il movente è solo una componente del delitto , poiché le circostanze fanno sì che Il movente, non sempre conduca all’omicidio o al delitto (qualsiasi)
    Camilleri sostiene infatti che con questo metodo il “giallo ” è uscito dai classici confini di “letteratura di genere” ,potendo spaziare ovunque ci sia una storia e diventare letteratura.
    Camilleri poi, deborda, affermando che la letteratura secondo Lui non ha poi quegli aspetti “salvifici” che talvolta le vengono attribuiti…ovvero se anche tutti leggessero Delitto e Castigo, non per questo se avrebbero conseguenze positive.
    Il fatto che io sia in accordo con Lui, non ha importanza,.e irrilevante,ha importanza invece a mio avviso che secondo me ,anche la lettura della storia passata o la Storia non ha nessun effetto salvifico, se presa come mera elencazioni di fatti ,tirati per la “giacchetta” a seconda dei propri gusti personali o interessi del momento a cui si vogliano attribuire valenze generali.

    Prendiamo un fatto storico..un Fatto di Piazza ,un sommovivento : La strage di Milano,del Maggio 1898,detta anche “Protesta dello Stomaco”, protagonista tal Bava Beccaris..Storia dice e riconosce apertamente che non vi era nessuna ragione ,perchè i fatti dovessero finire in quel modo..
    Le ragioni della protesta erano reali,non vi era nessuna organizzazione alle spalle, nè il pericolo di un sommovimento organizzato che potesse pensare ad un attacco all’ordine costituito , nè ai pubblici poteri.

    Quindi sbaglio vi fù. sopravvalutazione e paura , fretta nel dichiarare lo stato di assedio ectect, condito dai soliti meccanismi di carrierismo del momento..(Bava Beccaris)..
    Molti cuor contenti odierni e benpensanti odierni , non avrebbero difficoltà a riconoscerlo oggi !!
    Temo però che i benpensanti dell’epoca non fossero così attenti come quelli di oggi e temo, che quella rivolta di piazza che mise “ferro e fuoco” la piazza di Milano,fosse vista con l’occhio di oggi,non fosse altro che qualche madama dell’epoca si potesse lamentare del sangue che aveva “lordato” i bei puliti marciapiedi di Milano.
    Tempi grami, tempi grami ..madama la marchesa,,e poi tutti quelli scellerati in piazza..nullafacenti,in fondo se lo sono meritati..

    Dunque ma se la storia dei fatti e la letteratura non bastano a ricostruire ,bisogna andare a caccia dei perchè e del movente, che puta a caso è sempre lo stesso e puta a caso,vien di rado menzionato…
    Anche oggi …!!
    Compresi le attuali madame marchesi e che so le industriose “modiste” ..odierne!!(di turno)
    A caccia dei moventi ,dunque !

    cc

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Scriva pure, Komare, è un suo diritto sacrosanto che nessuno le vuol togliere, tantomeno il sottoscritto.
    Basta che non quaglieggi quando le opinioni si fanno serie.
    Grazie e buonaseeera.
    C.G.

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Capisco il problema:
    lei non sopporta chi come il sottoscritto non gliele manda a dire, ma le dice.
    In un contesto di libertà di espressione e di opinioni questo dovrebbe essere.. tacito.

    (Publio Cornelio Tacito, senatore dell’antica Roma che odiava le tirannie e non aveva peli sulla lingua nel denunciarle)

    C.G.

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Post Scriptum:
    aggiungo che questo di Pino non è un blog (per fortuna e per cultura diversa) uno dei suoi naturali approdi come “Legno Storto” notoriamente parafascista, refrattario a pubblicare voci critiche
    pur disponendo di una password.

    Se ricordo bene, mi sembra di averglielo già detto.

    C.G.

  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La stavo guardando anch’io, Pino.
    “chi è favorevole o contrario?
    dopo un decimo di secondo:
    ” approvato”.
    Nessuno che si andato lì, prenderla di forza e buttarla fuori dal Parlamento.
    Insieme a quel trombone di Bondi che fa pure il “pianista”.
    Miseria assoluta.
    C.G.

  17. Anita
    Anita says:

    PS:

    x Cerutti Gino

    Il Legnostorto e’ un quotidiano on-line registrato e non un semplice blog.

    Per il 99% tratta su affari Italiani, ogni tanto traggono un articolo sugli US da altri giornali Italiani o articoli scritti da utenti stessi.

    Secondo lei ci dovrebbero essere solo giornali di sinistra o di estrema sinistra?

    Non c’e’ la “liberta’ di parola” in Italia?

    Anita

  18. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    L’apologia del fascismo nell’ Italia repubblicana non è libertà di opinione ma reato da perseguire penalmente
    Almeno dovrebbe esserlo.

    Confermo la mia opinione sul fatto che quel sito è parafascista.
    C.G.

  19. alessandro
    alessandro says:

    per tutti:
    i Gasparri e i La Russa son politici ai quali il dialogo non interessa:
    il punto di vista non esiste
    e se esiste va condannato subito:
    “vigliacco………….vigliacco” grida La Russa a uno studente che parlava ad Anno Zero……………mentre a casa qualcuno(!) applaudiva linguisticamente come se il tempo non fosse mai passato, come se il muro sia sempre esistito.

    Volevo sottolineare anche un fatto che mi sta a cuore;a 14/15 anni
    l´idea brigatista di dustruggere lo Stato mi pareva interessante……,poi,ad un certo punto, sono iniziati gli omicidi
    e la mia coscienza anarchica non accettava(e non accetta) l´omicidio.
    Qualche testa di cazzo ha fatto strani parallelismi tra il periodo brigatista e la rivolta degli studenti………..puntando sul disordine creato da alcuni studenti.
    Ora il punto e´ questo…………….se non si vuole cadere nella demagogia o nel moralismo…………….
    Anzitutto bisogna sapere che i facinorosi erano ben pochi rispetto all´insieme e non si puo´ dire “gli studenti”;e poi quelli erano veri studenti?
    Ma il punto e´ un altro:
    se si ammette che ,oggi, la politica e´ lontana dal popolo
    e se si accetta che, in linea generale, gli italiani son conformisti e idioti la questione diventa praticamente assurda.
    Come e´ possibile cambiare se la politica e´ affare e se il popolo
    e´ coglione?
    Abbozzo una risposta:
    non tutto il popolo e´ coglione………….c´e´ la gente che l´angoscia degli ultimi 15-20 anni se la porta dentro come un incubo
    e l´ansia
    ………………….ma non si arrende…………solo che non sa come agire;se studenti vogliono arrivare a parlare direttamente col Palazzo ti mettono la zona nera protatta dai poliziotti:non solo la situazione e´ terrificante ma non si puo´ nemmeno parlare;
    ora, e concludo, non si puo´ verso azioni non democratiche prese dal governo abbassare la testa e amare la pace e l´ordine;
    e´ possibile reagire all´antidemocrazia con l´ordine?
    non credo, certo io non voglio mica fare l´apologia della violenza, attenzione, ma sono senz´altro per la disubbidienza civile.
    Chissa´ perche´ mi viene in mente IL castello di Kafka:qualcuno che vuole incontrare qualcuno per parlargli ma questo incontro
    non puo´ avvenire.
    La disubbidienza e´ il nostro incontro?

    un saluto a tutti

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Antonio, chiedere agli italiani cosa pensano sui nostri politici è come chiedere a un lampione cosa ne pensa dei cani.
    C.G.

  21. controcorrente
    controcorrente says:

    Lei non sospende la seduta ,sospende l’aula , mette in castigo i “bambini senatori”,che fanno chiasso in aula …ha proprio capito il “senso vero” della riforma Gelmini.
    Peccato sia Una Ragioniera di Brindisi,mi sembra di più una maestra unica !

    cc

  22. controcorrente
    controcorrente says:

    Dimenticavo..ad onore dei Pugliesi e di Brindisi in particolare..è nata a Brindisi si, ma è stata eletta in Lombardia..il che spiega di per sè tante cose..!!

  23. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    ” chiedere agli italiani cosa pensano sui nostri politici è come chiedere a un lampione cosa ne pensa dei cani.”
    Caro C.C. in Italia ci sono ancora troppi “lampioni” che amano farsi pisciare addosso dai cani.
    Antonio

  24. sylvi
    sylvi says:

    CCCCCCCCCCCCCCCCCC!!!!|

    quella della” maestra unica” è una chicca che ti potevi risparmiare…anche perchè ce ne fossero di “maestre uniche”, per modo di dire…, la Scuola non sarebbe il bordello che è, e i bambini potrebbero insegnare molto a certi insegnanti plurimi, in team, in groppuscoli, in assemblea davanti alla macchinetta del caffè o all’entrata del cesso!!!!
    Una volta affiancava la maestra unica l’esperto di lettura di carte nautiche, …l’appassionato di fotografia che faceva lezione, …il Vigile urbano…il Sindaco e il Parroco intervistati, e molti molti altri…
    Quando mio cognato passerà per il Piemonte te ne darò le prove e poi tu chiederai scusa alle maestre uniche…mai sole…!!!

    Vado dalla parrucchiera ad aggiornare le notizie gossip cafonal!

    Sylvi

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il partito di Sarah Palin, dopo la contestata riforma della sanità voluta dal presidente Obama, cavalca la crisi economica americana e aggancia le pulsioni più violente dei movimenti della cosidetta
    “supremazia bianca” (sob!)

    Come volevasi dimostrare: beceri razzisti!
    Vero Poppy?
    C.G.

  26. carlino
    carlino says:

    Egregio Nicotri, l’atteggiamento assunto dai rappresentanti del governo sembra, a mio parere, vada in direzione diversa dalla sua analisi.
    Questi sono perfettamente consapevoli del vespaio che stanno sollevando, stanno cercando lo scontro per evocare misure legali piu’ stringenti (basta vedere la copertina di panorama che titola “vogliono il morto” riferendosi ai manifestati e con una bella foto esplicita).
    L’atteggiamento di La Russa da Santoro e’ studiato a priori. Niente e’ lasciato al caso: le dichiarazioni di Gasparri (arresti preventivi), quelle di Maroni… il tutto condito da un governo che ha deciso di non fare alcuno sforzo per cercare un dialogo.
    Berlusconi dichiara che si difendera’ nelle piazze e nelle (sue, tutte) televisioni: si difenda piuttosto in Tribunale.
    Mi tornano in mente alcune righe di un articolo del Times di qualche anno fa, che giudico’ Berlusconi “il nuovo fascismo col sorriso sulle labbra” e “uno degli uomini piu’ pericolosi per l’Europa”.
    Questa classe politica sta’ cercando di alzare il livello dello scontro per poter mettere mano a Leggi Speciali, rivedere la Costituzione, portare un nuovo Duce (che come faceva notare qualcun altro almeno si circondava di gente del calibro di Gentile) alla Presidenza della Repubblica.
    Tutto questo mentre il progetto di rinascita ha solo subito un rallentamento ma va avanti che e’ una bellezza (leggetene il programma e vi troverete un bel po’ di sorprese).
    Saro’ allarmista, forse farnetico… mi sbagliero’ (spero di si’).

    Nel frattempo una legge dittatoriale, inerente l’editoria passa in Ungheria (la CE dovrebbe prendere provvedimenti in merito), mentre in Iran un artista e’ messo al rogo…

    Mamma mia che tristezza… e che rabbia.

  27. carlino
    carlino says:

    Per alessandro del commento 24…

    dovremmo discutere tutti in maniera piu’ approfondita di quanto sta avvanendo in Italia. C’e’, a mio avviso un progetto destabilizzante, che negli ultimi tempi sta prendendo forma.

    Concordo perfettamente con il tuo commento.

    Ed aggiungo che quando le porte al dialogo vengono chiuse (cosi’ come fa Marchionne aggiungerei), l’unica strada percorribile e’ quella della lotta. Questa non e’ apologia della violenza.
    Ricordiamoci che grandi cambiamenti in bene, ma anche in male (vedi la rivoluzione russa) sono conseguiti da lotte violente (vedi la rivoluzione francese, ma anche i fatte di algeri).

  28. carlino
    carlino says:

    Per controcorrente 14

    Cammileri sostiene che “con gli anni, lo scopo del giallo non è più scoprire il colpevole ,ma bensì “le ragioni del delitto” o il suo perchè” Affermazione acuta a mio avviso… e’ quello che dovremmo chiederci oggi noi… il colpevole (inteso come sistema) e’ stato scoperto. Bisognerebbe invece scoprire le ragioni…

  29. carlino
    carlino says:

    Per Pino Nicotri…
    e’ vero Pieczenick se ne vanta mentre Cossiga si struggeva… lacrime di coccodrillo.
    Avrebbe dovuto fare pubblica ammenda di quell’errore madornale che fu l’affare Moro. Ma all’epoca era troppo accecato dai suoi rapporti con gli americani (Gladio), mentre in seguito ha cercato di proteggere solo il se’ stesso politico: mediocre, reazionario, pseudo-fascista…

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    I sistemi usaescippa (o usaegetta, in questo caso):

    “Per un’ora al giorno Bradley Manning esce dalla sua cella ed entra in una stanza-palestra dove gli è permesso di «camminare». Le regole impongono che compia un percorso simile a un 8. Vietate le flessioni o piegamenti sulle gambe. Poi se ne torna nel suo loculo, composto da un letto, un wc e un lavandino. Da oltre 200 giorni, il soldato americano, accusato di aver passato i file a Wikileaks, è rinchiuso in un edificio di Quantico, nei boschi della Virginia. Lì, a un’ora dal centro di Washington, c’è la base dei marines diventata la sua prigione.
    Manning, che ha compiuto 23 anni venerdì scorso, è in isolamento. E dunque la sua vita tra le sbarre prevede disposizioni ferree. Il militare viene svegliato alle 5 e gli è concesso di dormire solo dopo le 20. Se prova ad appisolarsi le guardie intervengono, stessa cosa se copre la testa con la coperta. Sulla brandina non ci sono lenzuola e cuscini: il prigioniero potrebbe strapparli e usarli per improvvisare un cappio con il quale togliersi la vita. Anche per questo, i marines devono sorvegliarlo in modo costante. Ogni 5 minuti verificano che tutto vada bene e aspettano una conferma verbale dallo stesso detenuto” (….)
    —————————————————————————-
    Kissà se la Komare, sempre attiva nel crocifiggere questo giovane coraggioso con le sue insinuazioni omofobe, ha qualcosa da dire in proposito?
    C.G.

  31. carlino
    carlino says:

    Chiudo…

    l’errore, a mio avviso, che tutti stiamo commettendo e di giudicare gente come Gasparri, La Russa, Cicchitto, Alfano… dei sottomessi senza cervello politico asserviti ad un solo padrone.

    A mio avviso e’ l’errore politico peggiore che noi gente comune stiamo commettendo.
    Questa gente va combattuta, possibilmente in Parlamento (ma esiste questa possibilita’ con l’opposizione che ci ritroviamo?).

    Altrimenti si va nelle piazze.

    Sono anni che lo vado sostenendo. Saro’ rimasto il giovane anarchico (alla maniera di chomsky) ed idealista che ero? Oppure la storia mi sta dando ragione?

  32. carlino
    carlino says:

    Antonio,
    ho appena letto il tuo commento (6 mi pare). E’ proprio questo l’atteggiamento sbagliato che noi assumiamo. Cerchiamo di sdrammatizzare (riferito a Gasparri) ma potremmo svegliarci una mattina con una sensazione veramente sgradevole…

    Gasparri non e’ un senza cervello (a mio avviso lo usa in maniera erronea). Gasparri e’ una delle teste di ponte di affari economici, politici e legali che noi conosciamo. Lo e’ in maniera cosciente ed attiva.
    Se non cominciamo a dirle le cose questi ci leveranno pure il diritto alla “battutina” di rito.
    Non c’e’ l’ho affatto con te, sia ben chiaro. Credo pero’ che sia giunto il momento di dire “pane al pane e vino al vino” come diceva mia nonna.

    … e questo mi riporta in mente un uomo vero che ci ha lasciato oggi e mi riferisco al Cavaliere (lui si che l’ha meritato il titolo, consegnatogli tra l’altro da un galantuomo) Enzo Bearzot.

    E’ proprio vero che se ne vanno sempre i migliori.

    Cordiali saluti a tutti.

  33. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Fame, odio e guerra per bande. Che ne è delle bandierine a stelle e strisce che dovevano accogliere l’armata di Bush da queste parti?
    Qui davvero non se ne vedono.

    Toni Fontana,
    Bassora 25 marzo 2003

  34. Popeye
    Popeye says:

    Il partito di Sarah Palin, dopo la contestata riforma della sanità voluta dal presidente Obama, cavalca la crisi economica americana e aggancia le pulsioni più violente dei movimenti della cosidetta
    “supremazia bianca” (sob!)
    ———————————–
    Caro Cerutti
    Sono molto preoccupato per la tua salute mentale. Sembra che qualunque straccio di giornale stai leggendo sta causando un scivoloso, nocivo effetto ai tuoi neuroni.
    Di che cosa parli lo sai solo tu.
    Ma forse a te questo basta.

  35. Popeye
    Popeye says:

    Kissà se la Komare, sempre attiva nel crocifiggere questo giovane coraggioso con le sue insinuazioni omofobe, ha qualcosa da dire in proposito?
    ———-
    Caro Cerutti
    Prova a fare qualche ragionamento. Cosa avrebbe successo a questo traditore se l’avesse fatto nella:
    Russia? Spruzzato con polvere nucleare!
    Cina? Colpo alla nuca!
    Nord Corea? Primo uomo coreano nello spazio.
    Iran? Primo uomo iranese nello spazio.
    Siria? Salto in aria con una bomba.
    Sudan? ecc.
    Somalia? ecc.
    Venezuela? ecc.

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x carlino

    Che ci provino è evidente. Berlusconi e i suoi leccapiedi, comprese le lecca non diciamo cosa. non vedono l’ora che un attentato o un altro gesto scellerato permetta di varare leggi speciali o almeno tutta una serie di restrizioni.
    Chi lo conosce mi dice che Gasparri è molto intelligente e che le sue sparate le fa solo per intercettare il voto dei troppi italiani che vogliono leggi repressive, dando per scontato quindi che si andrà a elezioni e che certe leggi repressive sono impossibili. Se non altro perché la Comunità Europea non lo permetterebbe. Mah. La Storia molto spesso è imprevedibile.
    Un saluto.
    pino nicotri

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