Vittorio Feltri&C, da Enzo Baldoni a Gino Strada: ovvero i lupi perdono il pelo ma non il vizio. E le dimenticate strenue difese del Vaticano di pluriaccusati molestatori sessuali come don Gelmini e l’arcivescovo Julius Paetz

Il lupo, o meglio i lupi perdono il pelo ma non il vizio. La grande onestà non solo professionale di Vittorio Feltri e del suo Il Giornale risulta ben chiara  da tre azioni ben precise, che oltretutto si contraddicono tra loro in modo davvero plateale, e rifulge in modo particolare di fronte alla scarcerazione – e totale proscioglimento! – dei tre medici di Emergency arrestati in Afganistan. Scarcerazione e proscioglimento che oltre a mettere almeno un po’ in difficoltà la linea accusatoria de Il Giornale – se qualcuno la definisse miserabile non saprei bene cosa obiettare – ricalca lo stesso atteggiamento avuto sempre da Feltri, con il valido appoggio di Renato Farina, quando il giornale Libero sputò sul cadavere del giornalista freelance Enzo Baldoni. Chi non ha il vizio della memoria forse non ricorda che su Libero il collega Baldoni dopo essere stato rapito e ucciso da terroristi iracheni venne definito “un pirlacchione spericolato”, mentre prima che venisse ammazzato  si era provveduto sulle stesse pagine a evocare il sospetto che il rapimento fosse una sceneggiata. Come dire che di conseguenza il povero Baldoni fosse in qualche modo amico dei terroristi. Ma veniamo alle tre azioni particolari di Feltri e de Il Giornale berluscone.

La prima azione discutibile di Feltri è l’interpretazione da lui data della vignetta di Staino sull’aereo polacco precipitato con a bordo una larga fetta del governo: “A chi troppo e a chi poco”, recita la didascalia della vignetta. Che si può riferire a qualunque Paese e situazione del mondo, dal Giappone al Perù, dal Sud Africa alla Finlandia. Fosse caduto un aereo cubano con a bordo i fratelli Castro e mezzo governo castrista e si fosse riferita la vignetta di Staino a un tale disastro, odo già gli applausi entusiasti degli stessi sepolcri imbiancati che si sono scagliati contro Staino. La sua vignetta può essere ritenuta di pessimo gusto, a me per esempio non sono mai piaciute né la sua ironia né il suo modo di disegnare, e moltissimi – se non quasi tutti – hanno pensato quello che Feltri ha messo per iscritto. Però un conto è pensare e spettegolare, un altro calunniare su un giornale. Se non sappiamo distinguere tra il pensare e lo scrivere, per giunta su un giornale, senza neppure il beneficio del dubbio, allora siamo malmessi. Inoltre, checché abbiano pensato in molti o tutti, Staino ha chiarito che non si riferiva certo a Berlusconi.

Può essere che l’autodifesa di Staino non convinca, può essere che la sua spiegazione postuma sia poco sincera, resta però il fatto che nella vignetta NON c’era scritto quello che Feltri dà per scontato come se nella vignetta fosse stato invece scritto a chiare lettere e a caratteri cubitali. E se non c’è scritto, allora si è costretti a restare nel campo delle interpretazioni personali, nel campo delle impressioni e suggestioni, che certo NON bastano per avere delle certezze inconfutabili come quelle sparate in prima pagina da Feltri. Può darsi che la mia sulla vignetta di Staino sia una interpretazione benevola, anche se in realtà è una a-interpretazione, cioè una assenza di interpretazione, ma è certo che quella di Feltri è una interpretazione alquanto malevola, quanto meno forzata. Vari colleghi insistono a dire che la mia interpretazione, o meglio a-interpretazione, è ingenua e riduttiva. Anche fosse, l’ingenuità e la riduttività del tipo “assoluzione dubitativa, per mancanza di prove sufficienti” sono senza dubbio da preferire alle sentenze forcaiole basate solo sulle proprie convinzioni.

Ergo: come faccia Feltri basandosi su quella vignetta a strepitare “che la sinistra vuole Berlusconi morto” (!!!) è un mistero. Niente affatto glorioso. La sua è una interpretazione legittima o è invece una illegittima spinta all’odio? Nel secondo caso, sarebbe strana – o no? – una spinta all’odio da parte dell’organo stampa abbastanza ufficiale del preteso Partito dell’Amore berluscone. Feltri ha fatto una pessima figura per la sua coltellata alla schiena di Dino Boffo, ma almeno ha più o meno riconosciuto di essersi sbagliato. Forse dovrebbe farlo anche per la sua interpretazione della vignetta di Staino. Tra Staino e Feltri a sbattere il mostro in prima pagina chi è stato? Staino o piuttosto Feltri?

La seconda azione strana di Feltri è il risalto dato all’accusa di Berlusconi contro Saviano, reo nienteppoppòdimmènocché di fare pubblicità alla mafia. Ora, poiché la logica – contrariamente all’elastico delle mutande – non è un’optional adattabile a pretese di parte, Feltri deve conseguentemente ammettere – e scrivere in prima pagina – che “Berlusconi vuole Saviano morto”. O no? Con una differenza, non da poco: che mentre non c’è nessuno, perlomeno a sinistra, che vuole Berlusconi morto di morte violenta, è invece sicuro che la premiata ditta Mafia-Camorra&C vuole Saviano morto, e non di morte naturale. Detto in altre parole: tra la vignetta di Staino e l’accusa di Berlusconi contro Saviano, quella semmai più adatta a stimolare qualcosa di luttuoso è senza dubbio la seconda.

La terza cosa strana commessa da Feltri è il credito dato – sempre in prima pagina – a pretese “rivelazioni” addirittura dei sevizi segreti afgani secondo le quali Emergency è incastrata dalla registrazione di una telefonata che parla di armi e anche da cose “più pesanti”. Sempre in base al fatto che la logica non è un optional, se Feltri avvalora una simile “notizia”, non si capisce perché invece non avvalori mai notizie con basi ben più concrete. Per esempio, non avvalora la notizia della condanna anche in terzo grado di Cesare Previti per avere comprato un magistrato onde scippare la Mondadori al Gruppo Editoriale L’Espresso, e che di conseguenza Marina Berlusconi, figlia di Silvio, occupa una poltrona sopra la quale non dovrebbe stare il suo sedere.

Altro esempio: Feltri non avvalora la notizia che la stessa Cassazione ha messo per iscritto che quella “compera” il buon Previti l’ha condotta e portata a termine in tandem con il suo datore di lavoro Berlusconi Silvio. Altro esempio ancora: Feltri non solo non ha valorizzato la notizia delle accuse mosse da oltre 50 ragazzi per molestie sessuali contro don Pierino Gelmini, ma l’ha anzi irrisa. Feltri infatti ha pubblicamente definito il signor Gelmini un tale benefattore e sant’uomo da concludere che anche se s’è preso qualche libertà di troppo con ragazzi  non lo si può biasimare. Gli abusi sessuali su 50 ragazzi – tutti maggiorenni o anche minorenni? – evidentemente per il Feltri-pensiero sono una sorta di ricompensa legittima se non dovuta per il bene fatto. Una morale che non ha bisogno di commenti. Infine, ultimo esempio, almeno per ora, Feltri non ha per nulla avvalorato – anzi, tutt’altro – la notizia dei buoni rapporti del signor Marcello Dell’Utri con mafiosi di spicco, rapporti a causa dei quali un magistrato italiano in queste ore ha chiesto di elevare da 9 a 11 gli anni di condanna già inflitti al famoso Marcello braccio destro di Berlusconi.

Da notare che le testimonianze, le prove e la richiesta di conferma e aumento della condanna a carico di Dell’Utri vengono da cittadini italiani, con tanto di nome e cognome, e non da anonime e pretese affermazioni dei “servizi segreti” afgani. Oltretutto: da quando in qua abbiamo dato una patente di infallibilità ai servizi segreti afgani se usiamo sospettare perfino dei nostri? E come mai non si affaccia il sospetto che anche in Afganistan, che non brilla né per democrazia né per trasparenza in generale, possano fare come fece la polizia italiana a Genova quando piazzò delle molotov alla scuola Diaz da addebitare ai “sovversivi”?

Un’ultima annotazione. Feltri ha azzoppato Boffo sparando che “non si possono ammettere moralisti condannati in tribunale”. Bene. Allora perché mai dovremmo sorbirci un moralista e/o fustigatore come Feltri, che – stando a quanto leggo nel sito dell’Ordine dei giornalisti di Milano – il 27 febbraio 2002 ha patteggiato con il tribunale di Monza una condanna a due mesi di reclusione per avere pubblicato foto di bambini stuprati? Stando alla logica, una condanna a due mesi di reclusione è più grave di una ammenda di qualche centinaia di euro. O no?

Pino Nicotri

P. S. La reazione scomposta del Vaticano a difesa del “benefattore” don Gelmini, così come la reazione scomposta e la difesa a oltranza da parte dello stesso Vaticano a favore dell’arcivescovo di Poznan Julius Paetz, cacciato dal cattolicissimo governo polacco perché denunciato per molestie sessuali da oltre venti seminaristi ma accolto in S. Pietro come un eroe perseguitato, autorizzano il sospetto che la direttiva vaticana del 2003 resa nota solo nei giorni scorsi, contenente l’indicazione di denunciare anche alle autorità civili i sacerdoti pedofili, sia solo un falso. Fumo negli occhi per far dimenticare la sciagurata direttiva del 2001: quella che – a firma di Ratzinger e Raffaele Bertone – imponeva ai vescovi di tutto il mondo il segreto su qualunque caso di pedofilia e adescamento in confessionale.

LA LETTERA DEL CARDINALE CASTRILLON HOYOS:

435 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    The Lusitania

    Whether Churchill actually arranged for the sinking of the Lusitania on May 7, 1915, is still unclear, but it is clear that he did everything possible to ensure that innocent Americans would be killed by German attempts to break the hunger blockade.

    A week before the disaster, Churchill wrote to Walter Runciman, President of the Board of Trade that it was “most important to attract neutral shipping to our shores, in the hopes especially of embroiling the United States with Germany.”

    The Lusitania was a civilian passenger liner loaded with munitions. Earlier, Churchill had ordered the captains of merchant ships, including liners, to ram German submarines, and the Germans were aware of this. The German government even took out newspaper ads in New York warning Americans not to board the ship.
    =============================

    Nel 2005 il governo statunitense ammesse che vi erano armi abordo della Lusitania.
    Ma si sapeva gia’…..

    Anita

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Come cambia il mondo
    art 11 del trattato di Tripoli

    L’art 11 del Trattato (che consta complessivamente di 12 articoli) così recita:

    non essendo il governo degli Stati Uniti d’America in alcun senso fondato sulla religione cristiana – giacché in sé non nutre alcun pregiudizio di inimicizia contro le leggi, la religione o la tranquillità dei mussulmani – e, dato che i detti Stati [Uniti] non sono mai entrati in alcuna guerra od atto di ostilità con alcuna nazione maomettana, le due parti dichiarano che nessun pretesto derivante da opinioni religiose produrrà mai un’interruzione dell’armonia che esiste tra i due paesi.

    Nel giugno 1797, il Senato americano ratificò con voto unanime questo trattato, che il presidente John Adams rese immediatamente esecutivo, divenendo così un’autorevole espressione della politica americana.

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    vai pure a cercare sui documenti di Yalta.
    Non c’è scritto che il confine orientale era ininfluente, ma che sarebbero stati definiti in un secondo tempo, dove Stalin non aveva sottovalutato il problema, con Tito che lo pressava , ed era il febbraio del 45.
    Roosevelt , con Churchill hanno capito più tardi e infatti mandarono i neozelandesi.
    L’Inghilterra era quella che avrebbe lasciato tutto a Tito in cambio di altro…altrove.
    Infatti dopo si è visto come queste terre fossero ininfluenti… !!!

    In Yugoslavia il sinonimo italiani-fascisti fu il ritornello di Tito per cacciare dall’Istria a dalla Dalmazia più italiani possibile.
    Tu dici che la pulizia etnica è stata cosa buona e giusta, ma se la fanno altrove…sono tutti criminali!!!

    Sono invece d’accordo sul fatto che prima si arraffa e poi si discute!
    Cavata bene, te la sei cavata tu…non sicuramente noi qui!

    Comunque è passato tanto tempo, tutto è cambiato …solo in Italia le cose non mutano mai.

    Sylvi

  4. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Io non ho mai scritto che esportiamo democrazia.
    La democrazia non esporta, si puo’ emulare….

    Ho semmai scritto che le Nazioni Democratiche non fanno guerra tra di loro.

    Anita

  5. sylvi
    sylvi says:

    xCC

    Hai visto e sentito oggi gli applausi a Berlusconi, dato per vincitore, su Fini?
    Non ti ha ricordato niente?
    Sia lodato Internet!

    Sylvi

  6. sylvi
    sylvi says:

    ancora x CC

    Trieste questione controversa? Anche Pola? Rovigno? Parenzo? Cittanova? Umago?…….
    Erano vincitori,se le sono prese e va bene, ma che fossero questioni controverse…
    lo puoi dire solo tu, dal Piemonte!

    Sylvi

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Le nazioni democratiche…
    Qui si parla di amministrazioni US in cui sono entrati, facendo il bello e cattivo tempo, criminali di guerra come Cheney & Rumsfeld.
    Lei capisce come al solito fischi per fiaschi.
    Un classico, da parte sua.
    Scusi, ma quando decide di salire sugli specchi, perchè non si procura una scala?
    Sarebbe meno faticoso, ne conviene?
    màh.
    C.G.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xAZ
    Scrivi “PS” poi aggiungi “ripensandoci” , e quella e´la prova della tua balordaggine. Ed invece io so´, che tu…. ci avevi pensato benissimo a quello che volevi scrivere. Per prendere in giro me…..vedi….non bastano 100 AZ, anzi piu´AZ ci sono e piu´la balordoggine aumenta con la conseguenza che tu non arriverai mai a mettermi nel sacco.

    Tu scrivi:-
    PS. Ripensandoci …. dato che sarebbe sconveniente per una signora friulana scendere al livello di Rodolfo, se permetti gli rispondo in tua vece Ma perché invece di ipotizzare cose sgonfie ad altri non pensi al tuo pistolino sgonfio che tenti pateticamente di rivitalizzare molestando le giovincelle in tram.


    1) E´forse pensando e ” ripensando ” al tuo pistolino che sei arrivato a quella tua ipotesi sul mio ?
    Io, (e non mento mai) son molto meglio di quando avevo 18 anni e nel momento (l´ho gia´scritto) in cui la mia verga non dovesse piu´funzionare meglio la morte.
    2) Sylvi non era piu´riuscita a ribattere al post Nr.314 di Marco, ne´ lo ha fatto successivamente. Le “poppe sgonfie” era un riferimento appunto alla mancaza di un suo ribattere.
    Purtoppo invece di scrivere di aversi sbagliato, (per questo parlavo anche di umilta´, che tante volte e´ meglio dello stupido orgoglio e della presunzione, per esempio la tua…..che peraltro e´stupida) ha lasciato cadere in discorso, tattica usata non solo da lei. Dal mio scritto poi…. si capisce che io mi riferivo solo ed esclusivamente a quello.
    3) Io non conosco Sylvi, non ho avuto le sue “titten” come dice Alex, tra le mie mani. Dunque come posso sapere se sono veramente sgonfie?
    4)Dove ho mai scritto che vado molestando le giovincelle sui tram?
    4)Lascerai cadere anche questa volta il discorso, come hai fatto tante altre volte? Stammi bene,e se non ti funziona piu´……vai da un androloco …..oppure vai in farmacia, chissa´.
    Rodolfo

  9. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x 380 messo dal Signor Nicotri per uroburo
    Caro uroburo,
    Vedo che adesso provi anche a fare l’avvocato. Per ogni persona salvata grazie alle bombe che poi ha figli sono figli salvati. Lo so che questo e’ troppo per te di comprendere e non ti domando neanche di provarci. Allora dobbiamo accontertarci con un altra discordia.
    Poi sul fatto che io chiamo gino Mirko el Sterko, hai per caso letto cosa mi chiama lui? oooooohhhhhnnnnoooooooo!
    Sei come il tipico ittagliano che credi che le regole per i “compagni” sono e devono essere differente dalle regole per gli avversari.
    Buona giornata.

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Noto proprio ora il post Nr. 394.
    Devo dedurre cosi …… che sono veramente sgonfie?
    Poi paragonarsi ad una Montalcini che ha 101 anni…………..

  11. Il signor P.
    Il signor P. says:

    E invece qui si dice che non tutte le speranze sono perdute: Le speranze! Perbacco, mi sto perdendo qualcosa….. Allora lo sapete anche voi che la guerra afgana è perduta? Bene, bene, speriamo che duri ancora a lungo.
    ——————————–
    Caro uroburo,
    La speranza non era per noi. Noi le p-lle gia’ sono grande abbastanza. La speranza era per l’italiani. Ma ti dico la verita’, per me una perdita’ come quella in Iraq mi andrebbe proprio bene.

  12. Il signor P.
    Il signor P. says:

    … furono un puro atto terroristico non solo contro il Giappone ma in primis contro Russia e Cina ed indirettamente contro il mondo intero.
    ————————–
    Caro Antonio,
    Non capisco cosa centra la Russia e Cina. Forse ha che fare con la teoria del PIL a zero, sai le pantegane non sono alle tue altezze intellettuale. Ma se ricordo bene la Russia approfitto’ su questo fatto due belle isole senza sparare un colpo. Poi la Cina, che fu rasa a suolo e stuprata dal Giappone, avrebbe per lo meno rimasta nutrale sul fatto anche se molti nella popolazione fecero salti di gioia virtuali.
    Guarda che devi scrivere piu’ spesso. Le tue teorie mi sembrano molto molto piu’ reale di quelle di uroburo.

  13. Il signor P.
    Il signor P. says:

    questi quà non dicono mai di “esportare democrazia”, come ve la cantate e ve la suonate fino a far cadere le braccia pure a chi non le ha nemmeno più.
    ————————–
    Caro Mirko el Sterko,
    Su questo ti devo dare ragione. I musulmani non esportano mai la democrazia. Verissimo! Esportano la teocrazia che e’ l’equivalente di un stato comunista eccetto che i dittatori non solo laici ma religiosi, della fede dell’Islam per essere esatto. Questa esportazione incomincio’ nel 600 e piu’ anni e continua fino a oggi. Si hai ragione. Quando c’e’ vo’ c’e’ vo’.

  14. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Gli specchi su cui mi arrampico…

    Sulla teoria della pace democratica

    La dottrina è comunemente nota per il suo enunciato fondamentale: le democrazie non si fanno guerra tra loro, ma è in realtà il risultato di una approfondita analisi storica sui rapporti tra violenza, conflitti e sistemi politici.
    R.J. Rummel ha osservato che nei 190 anni di storia che separano la conclusione del Congresso di Vienna dall’attualità sono scoppiate più di 200 guerre tra regimi non democratici, più di 150 tra regimi non democratici e regimi democratici, ma nessuna tra democrazie.
    Conclusione: non solo le democrazie non si attaccano tra di loro, ma quanto più democratiche sono due nazioni più ridotto è il grado di violenza reciproca, nonché di quella esercitata in generale all’interno e all’esterno dei propri confini.
    ====================================
    Rudolph Joseph Rummel (Cleveland, 21 ottobre 1932) è professore emerito di scienze politiche all’Università delle Hawaii.

    Rummel ha trascorso la propria carriera raccogliendo dati su su guerre e violenze collettive, con un orientamento verso l’aiutare alla loro risoluzione o eliminazione.
    Egli conclude che la democrazia è la forma di governo che è meno probabile uccida i propri cittadini, e che le democrazie non fanno mai (o praticamente mai) la guerra tra di loro.

    Bye, devo chiudere.
    Anita

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Sylvi,

    ..Tu dici che la pulizia etnica è stata cosa buona e giusta, ma se la fanno altrove…sono tutti criminali!!!

    —–
    Dove come , quando io avrei profferito questo

    IO dico questo???
    Spero sia stato un errore di mia interpretazione..o di tua battitura..

    Diversamente se non smentisci immediamentamente..
    VAI A CAGARE IMMEDIATAMENTE!!!

    cc

  16. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Cara Anita,
    Il suo post 383 dice molto. Non solo, ci fosse stato anche una grande possibilita’ che el Stinko Mirko non fosse nato se la madre fosse stata assassinata da un fascista. Oppure sarebbe nato, ma quando si avesse rifiutato a fare il tiro, i superiori avrebbero fatto tiro su di lui.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Fini ha provato a contare i suoi e si è ritrovato abbandonato dai più. I suoi hanno ben pensato che non si lascia la greppia solo per un puntiglio del capo. Ma che bella gente!

  18. sylvi
    sylvi says:

    x CC
    Errata corrige

    TU non hai detto una cosa del genere!
    Ma molto spesso si è ripetuto nel blog che,essendo noi gli aggressori, quello che è capitato agli esuli era cosa “normale”
    e che gli “italiani brava gente” non hanno mai pagato il fio delle loro malefatte
    E’ stato detto anche di peggio, comunque non da te!!!
    Specifico che le scuse sono SOLO per te.

    Sylvi

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye
    Caro Popeye, ho capito che Mirko non le è simpatico, però la prego di cambiare il soprannome che gli ha affibbiato da quale tempo.

    x Mirko
    Evitiamo i termini eccessivi. Altrimenti si innestano spirali poco odorose.

    Un caro saluto a entrambi.
    pino nicotri

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Paolo Maldini è indagato dalla procura di Milano per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell’anagrafe tributaria, nell’ambito di un’inchiesta che nei mesi scorsi ha portato in carcere un funzionario dell’agenzia delle entrate.
    ————
    Questa è l’evasione fiscale che bisogna combattere, non quella del piccolo bottegaio che evade per campare!
    E’ vergognoso che gente che guadagna uno sproposito, si cerchi i paradisi fiscali o truffi lo Stato a questa maniera.

  21. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    sposerei volentieri il suo nazionalismo antititino (anche se un tantino datato), nel senso che anche a me avrebbe in un certo senso fatto piacere se l’Istria fosse rimasta italica (la Dalmazia sarebbe davvero eccessivo). Il problema e’ che lei e’ per un nazionalismo regionale, cioe’ di stampo leghista ed anche xenofobico, ed antitaliano, nonche’ antimeridionale. Io da quell’orecchio proprio non ci sento. Ma neanche approvo il pseudoapolidismo di Uroburo (in mancanza di una parola piu’ adatta), secondo il quale la patria e’ dove si sta bene. E poi aggiunge con malcelato orgoglio che lui e’ lombardo dal 1500 (alla buona salute, si direbbe dalle mie parti).
    Mi piace pensare che l’italianita’ persiste e sopravvive nonostante gli italici, specie gli italici residenti in Italia, come lei, Uroburo ed altri.
    L’altro giorno un mio amico pugliese voleva presentarmi un torinese che lavora nella mia citta’ di residenza in GB, ‘bravissima persona’. Il torinese lavora per un foggiano, che risiede qui anche lui. Cose inaudite…
    Continuo a non comprare prosciutto di S. Daniele (che si trova anche qui) e tante altre cosine del Nord-Est e Nord-Ovest, ma ho ripreso ad acquistare il caffe’ Illy dopo il post di CG (ed anche perche’ e’ l’unico bevibile)

    Peter

  22. Peter
    Peter says:

    pero’ certi italici residenti all’estero, come un tale Rodolfo, sono l’eccezione che confermano la regola

    Peter

  23. Peter
    Peter says:

    se Trieste rimase italiana lo si deve appunto ai neozelandesi del Gen. Clarck. Scommetto che nessuno di loro sapesse neanche dove fosse Trieste e chi la contendesse

    Peter

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Peter, per il prosciutto S. Daniele dovresti fare un’eccezione: l’eccellenza merita sempre di essere premiata.

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ho mangiato il prosciutto di S, Daniele a S, Daniele, durante la tournée di un mio amico direttore d’orchestra di Udine.
    In una di quelle serate, dovevamo dare un passaggio a tre violinisti veneti, che si mostravano ( anni ’80) piuttosto restii a montare su un’auto targata Bari. Sia io che il mio socio ci intendevamo di musica classica. Giunti a destinazione, con i recalcitranti violinisti eravamo già grandi amici. La musica unisce, quanto la religione divide.
    In un’altra di quelle serate ci siamo ritrovati vicini di tavolo con i Solisti Veneti. Durante la loro performance io avevo notatop un errore di un violinista e loro, al tavolo, stavano parlando proprio di quello. Mi sono complimentato con me stesso.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Oltre alla musica, una cosa che unisce sono i soldi. Si racconta che durante una cena, Strawinsky e Rachkmaninov furono messi l’uno a fianco all’altro. I due si detestavano, ma con grande stupore di tutti, durante la cena parlarono fitto tra loro in continuazione, con grande attenzione l’uno verso l’altro.
    Di cosa parlarono? Di mercato azionario. Entrambi avevano col denaro un rapporto morboso.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    “Tra Alitalia ed Aeroflot, preferisco la seconda, da due anni a questa parte”
    Così mi scrive un amico biscegliese che fa il cuoco a Mosca.
    Allucinante!

  28. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Signor Nicotri,
    La ringrazio moltissimo per l’opportunita’ di partecipare sul blog. Pero’ ci sono certe cose che non stomaco tanto bene. Queste sono quello che lei chiamerebbe due pesi due misure. Tutti i nomi che il signor Mirko mi ha chiamato non hanno fatto ne caldo e ne freddo a NESSUNO. Non mi aspettavo che lei o uroburo intervenisse e non mi sono lamentato. Ma la sua nota, che lei ha pieno diritto di fare, non la posso stomacare. Per questo motivo ho deciso di non partecipare piu’.
    Auguro buone cose a lei e tutti gli altri blogisti senza esclusione.

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
    BUONA LETTURA.
    pino nicotri

    x Popeye

    Se lei ha una tale reazione per un semplice invito rivolto peraltro non solo a lei mi spiace, ma non so cosa farci. Ho man mano tirato le orecchie a chiunque eccedesse nei termini, da Faust a Uroburo, da Peter a Mirko. Conto sulla sua intelligenza e che quindi ci ripensi.
    pino nicotri

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    accetto, ma non era il caso di scusarsi.
    Bastava dire quello che hai detto !
    Temo però che ci siano dlle incomprensioni che è bene chiarire una volta per tutte.
    Arrivo or ore da una Conferenza sui morti nella prima e nella seconda guerra mondiale del paesello.
    Il relatore ha fatto una relazione tecnica ,senza entrare nel merito,ricordando anche i civili caduti per i fatti d’arme connessi con la loro morte.

    Non aggiungo altro , poichè il relatore giustamente si è attenuto all’elenco e poco altro nel ricordo.
    Se esiste però una considerazione finale a cui attenersi e che se si fa storia con il “metodo del reducismo di parte,e con l’enfasi che lo caratterizza , non se ne verrà mai a capo di nulla.
    Su questo possono concordare tutti.
    I fatti restano fatti e nessuno li nega.
    Poi esiste l’interpretazione dei fatti, che è cosa diversa.
    Una strage , una pulizia etnica, non è giustificabile a priori e nessuno su questo blog che io sappia ha mai fatto questo.
    Dire che un “atto”ha sempre delle cause che lo preparano, non vuol dire che l’atto sia di per se è giusto.
    Semmai ,si entra nel “campo”neanche tanto del “giustificabile”, ma piuttosto del comprensibile e spiegabile alla luce delle cause che l’hanno preparato.
    Che è cosa molto ,ma molto diversa ,dal metodo del Reducismo e dal risentimento che ci colpisce.

    Rimane fuori il “giudizio storico” finale che ovviamente non può non contenere una interpretazione, che Non attiene solo ai fatti, ma a tutta una serie di altri fattori.
    E questo non ha nulla a che fare con il giusto che non è criterio storico , ma umano.(individuale)
    Oggi per esempio a essere sinceri ,non si conosce nulla della guerra dell’Afghanistan.
    Un domani ne sapremo di più , ciò però non annulla il fatto che L’Afghanistan sia area strategica fondamentale, ove ,non si gioca una battaglia per la “democrazia ” e basta.
    Questa è una bufala stratosferica, indipendentemente dai fatti che ivi avvengono e di cui conosciamo quasi nulla.
    Salvo che la conta dei morti e forse nemmeno tutti.

    cc

  31. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    -Il problema e’ che lei e’ per un nazionalismo regionale, cioe’ di stampo leghista ed anche xenofobico, ed antitaliano, nonche’ antimeridionale. –

    Non le pare di esagerare?
    Soprattutto detto da lei che boicotta i prodotti del nord?
    Ha mai pensato che il Friuli è pieno di pugliesi e che lei boicotta il lavoro dei suoi corregionali?
    Fuor di scherzi, ho posto varie questioni che dividono i cittadini italiani; al massimo mi son presa della maestrina che fa lezione frontale, cosa oltrettutto che non so cosa sia …
    oppure ho sentito dal sud esperienze scolastiche di oggi che forse mio padre aveva fatte…
    A volte sembriamo due mondi diversi…lo dico senza polemica, solo come constatazione…e mi dispiace sinceramente.

    Buonanotte Sylvi

  32. Anita
    Anita says:

    x C.G. -Pino – Nicotri – Uroburo…….

    Come ho gia’ spiegato sul forum, la ragione per cui Il Signor P. si rivolge a Cerutti Gino usando il nome Mirko, e’ perche’ l’ho scritto io a Pino Nicotri sul forum, in occasione della mia intenzione di abbandonare il forum se il signor Cerutti Gino non la smetteva di “annoiarmi” ed ho anche richiesto che il C.G. mi offrisse le sue scuse.

    Il nome Mirko e’ saltato fuori da corrispondenza personale col Signor C.G.

    Il Signor Pino non ha detto niente, cosi’ e’ da assumere che il sia il suo vero nome.

    Il Signor P. ha trovato che il nome si addiceva alla persona e l’ha usato.

    Cosi’ come il Sig C.G. ha usato il mio cognome e Uroburo la mia eta’, con un aggiunta.

    Il nome proprio di C.G. e’ sempre meglio di Pantegana, Avanzo di Latrina, poppone, pompelmo, etc….senza contare i vari appellativi usati anche verso di me.

    Anita

  33. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Sciura, mi spiega su che cosa dovrei chiederle delle scuse?
    Quando lei quaglieggia -spesso e volentieri, diciamolo pure – glielo faccio notare.
    E allora?
    Se si sente offesa per questo (ripeto: dal sottoscritto postate sempre bonariamente, se si escludono le sue scorribande sulle vittime delle vostre dannate guerre, scorribande a patetica difesa dell’indifendibile e che mi mandano in bestia davanti a cotanta ipocrisia) dovrebbe evitare di frequentare un blog dove se ne dice di tutto e di più.
    In questo ci sono diverse opinioni come è giusto che sia. C’è posto per tutti, anche per chi, come lei, fa propaganda sballata.
    E allora?
    A quanto mi risulta lei frequenta assiduamente un blog neofascista, con tanto di interscambi epistolari attraverso mails con quei soldatini di piombo in camicetta nera.
    Evidentemente non è abituata, senza prenderla come offesa, al contraddittorio con partecipanti che hanno una propria e diversa opinione su certe amministrazioni del suo Paese adottivo.
    E allora?

    Quindi, concludendo, anche per non tediare chi frequenta questo blog con simpatia, intelligenza e anche con passione, non faccia la vittima, almeno di passare come tale.
    Suvvia!
    C.G.

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