Vittorio Feltri&C, da Enzo Baldoni a Gino Strada: ovvero i lupi perdono il pelo ma non il vizio. E le dimenticate strenue difese del Vaticano di pluriaccusati molestatori sessuali come don Gelmini e l’arcivescovo Julius Paetz

Il lupo, o meglio i lupi perdono il pelo ma non il vizio. La grande onestà non solo professionale di Vittorio Feltri e del suo Il Giornale risulta ben chiara  da tre azioni ben precise, che oltretutto si contraddicono tra loro in modo davvero plateale, e rifulge in modo particolare di fronte alla scarcerazione – e totale proscioglimento! – dei tre medici di Emergency arrestati in Afganistan. Scarcerazione e proscioglimento che oltre a mettere almeno un po’ in difficoltà la linea accusatoria de Il Giornale – se qualcuno la definisse miserabile non saprei bene cosa obiettare – ricalca lo stesso atteggiamento avuto sempre da Feltri, con il valido appoggio di Renato Farina, quando il giornale Libero sputò sul cadavere del giornalista freelance Enzo Baldoni. Chi non ha il vizio della memoria forse non ricorda che su Libero il collega Baldoni dopo essere stato rapito e ucciso da terroristi iracheni venne definito “un pirlacchione spericolato”, mentre prima che venisse ammazzato  si era provveduto sulle stesse pagine a evocare il sospetto che il rapimento fosse una sceneggiata. Come dire che di conseguenza il povero Baldoni fosse in qualche modo amico dei terroristi. Ma veniamo alle tre azioni particolari di Feltri e de Il Giornale berluscone. Continua a leggere