Le auto da Togliattigrad a Detroit. I virus dal Messico agli Usa e oltre. Dopo i nani, le nostre ballerine e Veline da Roma a Bruxelles

La faccenda della febbre suina già degradata a virus influenzale per le proteste dei grandi allevatori di maiali ha qualcosa di surreale. Il tam tam è partito sparando la notizia (?) di oltre 100 morti in Messico diventati rapidamente oltre 150, poi ridotti dopo pochi giorni a sole 4 vittime “certe”, e paventando una pandemia più o meno del tipo della febbre spagnola, che fece qualche milione di vittime in tempi abbastanza recenti. Ora pare si tratti di un virus influenzale abbastanza simile a quello del 1977, quando era di moda parlare di “asiatica”. Fin qui, siamo a metà strada tra il solito circo Barnum dei mass media sempre più drogati dal bisogno di fare audience, e sempre più sprofondanti nel pressappochismo, e l’incapacità dei pubblici poteri di essere all’altezza della situazione non solo quando si tratta di bombardare o invadere militarmente terre altrui. A furia di drammatizzare pericoli inesistenti, come le bombe atomiche (?) una volta dell’Iraq e ora dell’Iran, quando invece semmai i pericoli sono sempre più le atomiche benedette dagli Usa in Pakistan, si finisce col restare vittima dell’abitudine di spararla grossa. In attesa di vedere se questa storia della febbre più o meno suina è davvero drammatica o no, e ovviamente speriamo che non lo sia, mi ha colpito che sia nata in Messico e che da qui sia transitata velocemente negli Stati Uniti. Pare un irridere della cattiva sorte alla faccia del “muro” che gli Usa hanno innalzato per scongiurare l’eccesso di immigrazione di “chicanos”, come mi pare negli Usa vengano anche chiamati i messicani o comunque gli “ispanici” in genere. I virus se ne fregano altamente dei Muri, viaggiano in aereo o in nave o in auto con masse enormi di turisti e merci, nonché con nugoli di professionisti in doppiopetto o comunque in giacca e cravatta. Non c’è Muro né ghetto che tenga: il pianeta gira. E’ già difficile arginare le emigrazioni e le immigrazioni, realtà che esistono dai tempi di Adamo ed Eva, quando ci fu la prima emigrazione, dal (mai esistito) paradiso terrestre, figurarsi se si può arginare il volo degli uccelli, ai quali addebitare “l’aviaria”, altro pericolo gonfiato a dismisura, o addirittura il via vai dei virus.
Povero maiale, che da millenni fa le spese delle nostre paure. Animale impuro, e quindi da non mangiare a nessun costo, per ebrei e musulmani,prima di chiamarlo in causa per la febbre partita dal Messico era stato chiamato in causa già per “l’aviaria”, perché si disse che gli uccelli, donde il nome di “aviaria”, ci venivano a portare quel (presunto) flagello dopo essersi impestati con i virus dei maiali in Cina. Ricordo quanti imprenditori, piccoli e medi, rinunciarono a fare affari con la Cina, il Vietnam e dintorni per un bel pezzo terrorizzati dall'”aviaria”, tant’è che quello fu il primo pericolo per l’economia cinese e annessi e connessi di segnare fortemente il passo, se non di finire in ginocchio. E comunque è un po’ strano che, con tutte le malattie che abbiamo esportato, le influenze e le paventate pandemie abbiano sempre nomi extra europei, come a dire che di riffa o di raffa le vittime siamo sempre noi, invasi e aggrediti ora da extracomunitari e ora da virus comunque extracomunitari….
L’altra cosa che mi ha colpito è il salvataggio, ammesso che si riveli tale, della Chrysler, cioè in qualche modo dell’industria automobilistica Usa, da parte della Fiat. Pochi decenni or sono la Fiat sbarcava nell’Unione Sovietica, gigante e “faro” che oggi è solo un ricordo del passato, mettendo di fatto in piedi col lo stabilimento di Togliattigrad una quasi decente industria automobilistica sovietica. Oggi invece la Fiat sbarca a Detroit, e pare debba mettere in piedi il salvataggio dell’industria automobilistica a stelle e strisce, che paga lo scotto della sua presunzione beota, vale a dire del suo costruire sempre e solo macchinoni enormi, con cilindrate enormi, consumi di carburante enormi e inquinamenti enormi. Il tutto basato, come si è drammaticamente scoperto, sul debito! Vale a dire, consumando sempre più di quanto l’economia Usa producesse, il che significa drenare risorse altrui per bruciarle sull’altare del proprio tenore di vita ormai insostenibile e impedire agli altri Paesi di usarle per lo sviluppo e il benessere delle proprie popolazioni.
Al Gore nel suo ormai famoso film, trampolino di lancio per il Premio Nobel per la Pace, ha detto chiaro e tondo che se oggi l’industria automobilistica Usa si mettesse di punto in bianco a produrre auto come quelle cinesi, cioè che consumano poco e inquinano poco, ci vorrebbero comunque 17 anni per arrivare al livello delle auto cinesi di oggi. Sarà la Fiat a fare il miracolo di accelerare i tempi? Negli eventuali 17 anni i cinesi infatti non se ne sarebbero stati con le mani in mano, avrebbero migliorato ancora di molto le loro auto, e sono francamente curioso di vedere come farà Torino a correre a Detroit più di Pechino. Mah.
Che la febbre nata in Messico sia o no suina, sta di fatto che già la “mucca pazza”, altra ecatombe mondiale incombente rivelatasi un falso allarme o comunque un allarme molto ma molto eccessivo, ha reso drammaticamente chiaro che il nostro insistere ad essere fin troppo carnivori ha trasformato la zootecnia e gli allevamenti in vere e proprie catene di montaggio fabbriche della bistecca, o delle cosce e petto di pollo e tacchino. Catene di montaggio tanto crudeli (gli animali nascono e muoiono infatti senza mai vedere il sole e il buio né mettere le zampe su un prato) quanto contro natura: esseri erbivori come le mucche, i maiali, i polli, ecc., sono costretti a diventare cannibali mangiando farine animali o porcherie simili. I lor signori che vivono negli Usa e amano il barbecue, gli hamburger, gli hot dog e via maciullando, per produrre ogni boccone di carne di cui si ingozzano hanno bisogno di enormi quantità di acqua. Non a caso un illustre americano, Jeremy Rifkin, ha scritto il libro bello e terribile intitolato “Ecocidio” (  http://www.libreriauniversitaria.it/ecocidio-ascesa-caduta-cultura-carne/libro/9788804505716 ), il cui contenuto l’editore così riassume: “Presentando sconcertanti dati di fatto e ricorrendo agli apporti di diverse discipline, dall’antropologia all’ecologia, Rifkin in questo libro formula una precisa accusa verso la “cultura della carne” imperante in Occidente, che sarebbe responsabile da un lato di numerose malattie, dall’altro di enormi squilibri ecologici e della sottrazione di grandi quantità di cereali all’alimentazione umana, incrementando così la povertà e la fame nei paesi del Terzo Mondo”.
La faccenda però è più grave di come la presenta lo stesso Rifkin, perché provoca guasti anche di altri tipi, inaspettati perché non ci facciamo mai caso. Charles Patterson ha infatti scritto un libro decisamente sorprendente, e scioccante: “Un’ eterna Treblinka. Il massacro degli animali e l’Olocausto” ( http://www.libreriauniversitaria.it/eterna-treblinka-massacro-animali-olocausto/libro/9788835953241 ), che l’editore così riassume: “Il libro rappresenta un nuovo approccio al problema dell’etica dei diritti degli animali basato su un serrato e documentato confronto tra il nostro modo di trattare oggi gli animali e le sciagurate tecniche naziste approntate per l’olocausto. L’autore sviluppa la sua analisi trattando diversi temi: la ricostruzione storica delle tecniche di allevamento/macellazione in un continuo confronto con lo sviluppo dell’industria americana e dei prodromi tedeschi dell’olocausto; la storia dell’eugenetica, della craniologia e dei rapporti tedesco-americani prima della seconda guerra mondiale nello sviluppo di quelle discipline, la loro importanza per la genesi dell’olocausto e dello sfruttamento animale”.
A conti fatti, aveva ragione Caino! Abele con la sua mania di offrire, cioè sacrificare accoppandoli, al suo Dio animali, per giunta i migliori, anziché frutta e altri vegetali o animali comunque malmessi, come invece faceva saggiamente Caino, ha di fatto fondato il nostro essere carnivori, per giunta santificandolo di fatto. Non voglio neppure commentare il fatto che secondo la bibbia è stato lo stesso Dio a pretendere e preferire sacrifici animali anziché vegetali, il che la dice lunga sul Dio della bibbia, sta di fatto che se si fosse seguita la strada di Caino anziché quella di Abele, chiaramente un finto buono accoppatore di animali, ci saremmo evitati un sacco di problemi, mucca pazza e febbre più o meno suina  comprese.
Non ho nessuna intenzione di dedicare spazio all’ultima pochade politico-familiar-muliebre del nostro eccelso capo di governo e Cavaliere  Berlusconi Silvio, “papi” affettuoso di procaci ragazzotte partenopee nonché ammiratore di bonazze e carfagne varie al punto da farle ministro e candidarle anche al parlamento europeo. Mi par giusto: perché non far ridere alle nostre spalle in permanenza l’Europa intera anziché farla ridere – assieme al resto del mondo – solo quando il Cavaliere cavalca in trasferta nei meeting internazionali? “Tiù is meglio che uàn”, recitava la scalcinata pubblicità di una marca di gelati facendo la fortuna anche dell’interprete dello spot, diventato famoso e marito dell’attrice francese Letizia Casta. Temo ci si illuda se pensiamo di battere la crisi economica – ed eventuali problemi alla stessa unità dell’Italia – rendendo tutta la politica italiana una caricatura di Novella 2000 o, peggio, un porcaio. Dove le Paoline Bonaparte sono sostituite da Veline Bonatutta o Pelo al Vento e Napoleone con monsieur le Chevalier d’Arcorè, anche se entrambi bassotti e in carne.
Carlo d’Inghilterra lunedì 27 aprile ha scritto su Repubblica un “penzoso” articolone per auspicare “Un Rinascimento per salvare la nostra Terra”. Duole dover constatare che perfino l’erede al trono d’Inghilterra parli a vanvera. Il Rinascimento infatti fu reso possibile solo ed esclusivamente da due fattori: 1) la scoperta in Spagna dell’enorme quantità di libri con i quali nel corso di un paio di secoli gli arabi avevano salvato non solo gran parte delle nostre radici culturali greche e latine, ma anche la quasi totalità delle scienze di 2000 anni prima, cioè del periodo ellenistico; 2) l’enorme quantità di oro e argento rapinata a lungo nelle Americhe dopo la “scoperta” di Colombo. Oggi continenti  disposti a farsi rapinare alla grande non ce ne sono più molti, “abbiamo già dato” usano risponderci. E non solo con gli arabi e annessi e connessi vogliamo lo “scontro di civiltà” anziché cose più proficue, ma stiamo anche scivolando sempre di più verso l’irrazionalismo e l’oscurantismo mettendo la dea Ragione sotto la suola delle nostre scarpe o della pantofola papalina.

114 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    sicuramente ricorderai lo strombazzamento dei media italiani, dei “salotti”, dei politici di tutte le stature, e giù giù… fino al salone della mia parrucchiera…quando Clinton faceva “i giochini” sopra e sotto la scrivania con una bella ragazzona maggiorenne!

    Tutto il mondo parlava e rideva…ma in Italia di più..in Italia tutti farisei …parlavano, parlavano e facevano finta di scandalizzarsi…
    soprattutto se nei paraggi c’era una tonaca nera.
    E sotto sotto sbavavano d’invidia!!!
    Qui c’è di mezzo una minorenne diventata maggiore con il bacio e il diamante del Capo, scomparsa dalla circolazione e nessun giornale, nessun 3° canale si affanna a cercarla per chiederle …
    nulla!
    Tutti zitti e mosche… anche il mio “amico” dott. Scalfari al quale do ogni giorno da vivere da decenni!!!

    Beata te che vivi nella civiltà, io ce l’ho a 5okm e non posso raggiungerla!

    ciao Sylvi

  2. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    penso di averti risposto con i post sopra.
    Aggiungo soltanto che la signora Iotti si è rivelata Dopo un’ottima persona, mentre Togliatti si è rivelato Prima e Dopo per quel che umanamente era!!!
    Non giudico il politico!
    Se ha abbandonato il figlio handicappato poteva badare al destino degli alpini ( non sono fanti prego!!!)?
    Io, vorrei fosse chiaro, non difendo mogli o amanti maggiorenni!

    Se non si è capito ancora, sto dalla parte dei deboli, che non hanno colori che non siano quelli dell’arcobaleno non politicizzato!

    mandi Sylvi

  3. Il Passator  Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Calma cara Syilvi, s’è accorta cosa sta avvenendo in Trentino? terra scarlatta e pugnace come la mia di Romagna, ch’è più rossa del rosso Ferrari, tra non molto i comunisti verranno e rimetteranno tutti in riga, mangeranno tutti i bambini e abbevereranno i loro cavalli a piazza S. Pietro, paura, paura, eh.

  4. sylvi
    sylvi says:

    x Il Passator Cortese

    Ma Mussolini non era romagnolo?
    E i comunisti lascieranno ai fascisti qualche bambino da mangiare?
    Io mi accontento del gnocco fritto!

    Sylvi

  5. Il Passator  Cortese
    Il Passator Cortese says:

    dove s’è cacciato Marco Tempesta. Perchè marcolino non mi commenti i risultati elettorali del Trentino? tu che sei sempre stato critico con il centrosinistra? il tuo amicone Di Pietro non è che sia tanto brillante in quest’elezioni del trentino. commenta, commentami i risultati, rallegrami con le tue spericolate giravolte.

  6. Il Passator  Cortese
    Il Passator Cortese says:

    a me carissima e gioviale signora Sylvi vado matto per la gnocca cruda senza limone, eh,mmm, eh,mmmmm,mmmmm, quant’è buona se risciacquata spesso.

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    c’erano anche fanti e una divisione di camicie nere o un battaglione non ricordo bene di cui fece parte anche Fidia Gambetti.
    Ma i sentito?
    La divisione Sforzesca fu spazzata via in un amen, se lo ricorda bene un mio zio che all’epoca era tromba di Artiglieria.
    Il fiato per “controfuoco” gli rimase in gola.
    I nostri “cannoni volavano” da tutte le parti.

    Togliatti era un “miscredente” bolscevico !
    Berlusconi “no”,lui si può sempre pentire ed accedere ai “paradisi”
    Amen

    cc

  8. Alba rossa
    Alba rossa says:

    Caro Passator cortese a ragione la signora, anch’io gusto il gnocco fritto, però in egual misura a quello crudo.

  9. x israeliani per la pace
    x israeliani per la pace says:

    Ricapitolo in due righe

    Nicotri al mio primo intervento mi scrive “lei non è mai…”

    ma ci conosciamo? non credo o meglio io conosco Lei, per averne letto sul blog.

    Agli altri interventori che dire? parlano di razzismo? quale mia frase denota razzismo? Forse l’aver evidenziato che mentre in israele esistono movimenti NON ARMATI e pacifisti non ne ho trovato traccia alcuna in palestina? Certo che se ai movimenti pacifisti DA VOI indicati mi si contrappongono movimenti e milizie armate, il dirscorso è difficile.

    Non mi sembra, in due post, di aver usato frasi violente e/o offensive e tantomeno razziste. Questo è il Vostro modo di dialogare, evidentemente. Quanto a Lei Nicotri il sillogismo è calzante: delatori, mediatici e non, mi portano disgusto. Provo disgusto quando ignoti le ricordano il Suo passato da inquisito e prosciolto) provo lo stesso disgusto quando si attaccano interlocutori non sul piano dialettico ma personale.

    Se ho offeso qualcuno chiedo scusa. Se la verità ha offeso qualcuno, invece non posso farci nulla. Come son venuto, tolgo il disturbo. Una volta tanto ho sbagliato: credevo che qui si potesse dialogare.

    Saluti a tutti

    Mephisto

    Ps Sig. Nicotri, con simili sostenitori lei non ha bisogno di nemici. Bastano loro a screditarla.

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    > Ricapitolo in due righe

    Guardi che sono 20, le righe, cioè il decuplo di 2.
    A parte questo, l’argomento del blog è cambiato, ce n’è uno nuovo.
    In quanto allo screditarmi, di che si preoccupa? C’è sempre qualcuno che mi dà per screditato, non a caso c’è il proverbio che dice “Invidia, crepa!”.
    Riguardo al conoscerci o meno, tralasciamo, va, che è meglio…
    ‘Notte.
    nicotri

  11. x israeliani per la pace
    x israeliani per la pace says:

    Impari a contare, Nicotri. In tutto avevo scritto 16 righe in due post! Sentirsi accerchiati, da un solo individuo, non è un buon sintomo.

    Mephisto che, rievocato, si congeda!

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