Si scrive Trump, ma si legge Goldman Sachs

Goldman Sachs all’arrembaggio della nave di Trump

 Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

 Molti negli Usa si riferiscono all’amministrazione Trump con l’appellativo “Government Sachs” in quanto ha imbarcato un numero impressionante di personaggi che, in vario modo, hanno lavorato o collaborato con Goldman Sachs, la più chiacchierata banca d’affari americana. Dall’esplosione della crisi globale la banca ha scalato molte posizioni nella lista delle banche americane più esposte in derivati finanziari over the counter fino a conquistare la terza posizione con oltre 45,5 trilioni di dollari di valore nozionale.

 Rispetto alle prime due, la Citigroup e la JP Morgan Chase, c’è una “piccola” differenza. Essa vanta il peggiore rapporto in assoluto tra il valore dei derivati e gli asset (gli attivi), che sono soltanto 880 miliardi di dollari. Il che significa che per ogni dollaro di asset, la GS ha quasi 52 dollari di derivati, mentre  la Citigroup ne ha 28,5 e la JPMorgan 20. Per cui, se queste due ultime non navigano in mari tranquilli, per la GS il mare rischia di essere sempre in burrasca. Sono dati significativi quanto preoccupanti tanto che anche l’Office of the Comptroller of the Currency (OCC), l’agenzia di controllo delle banche americane, a fine settembre 2016 ha affermato che il rapporto tra l’esposizione dei crediti e il capitale di base (credit exposure to risk-based capital) era del 433% per Goldman Sachs, rispetto al 216% della JP Morgan e al 68% della Bank of America.  Sempre secondo il citato rapporto, sei anni dopo l’entrata in vigore della riforma finanziaria Dodd-Frank, che obbligava le banche a sottoscrivere tutti i contratti derivati attraverso piattaforme regolamentate, la GS mantiene ancora il 76% dei suoi derivati in otc non regolamentati. Si tratta della percentuale più alta tra tutte le banche quotate a Wall Street.

 Come è noto l’opacità dei derivati otc ha giocato un ruolo determinante nella crisi finanziaria, in quanto le banche in quel periodo avevano in gran parte sospeso di farsi credito reciprocamente sospettando buchi nascosti. Di conseguenza le stesse hanno cercato di garantirsi contro eventuali crolli accendendo polizze presso le grandi assicurazioni, in particolare con il gigante AIG. Solo di recente è diventato noto che circa la metà dei 185 miliardi di dollari versati dal governo americano per salvare la citata AIG è andata a beneficio delle grandi banche “too big to fail”.  Infatti la GS ne avrebbe ricevuti ben 12,9 miliardi.

 Crediamo non debba sorprendere il fatto che la GS sia sempre stata al centro delle grandi indagini per far emergere i responsabili della crisi globale, né tanto meno il conoscere che la banca sia stata in prima fila nel tentativo di bloccare tutte le riforme del sistema bancario e finanziario americano.  E’ sorprendente, invece, che il presidente Trump continui a reclutare molti dei suoi uomini tra gli ex leader della GS. Da ultimo il suo team economico si è “arricchito” con l’arrivo di Dina Power, presidente della Fondazione della Goldman Sachs.

 Ma la nomina più provocatoria indubbiamente è quella di Jay Clayton a capo della Security Exchange Commission (SEC), l’agenzia governativa preposta al controllo della borsa valori, l’equivalente della nostra Consob. Clayton è un importante avvocato che ha lavorato per la GS, cosa che la di lui moglie fa ancora. Si tratta della stessa SEC che ha multato più volte Goldman Sachs per operazioni illegali di vario tipo: nel 2010 una multa di 550 milioni di dollari per operazioni fraudolente con titoli tossici immobiliari subprime e un’altra di 11 milioni  nel 2012 perché alcuni suoi analisti avevano segretamente favorito dei clienti ben selezionati.

 Anche la Federal Reserve nell’agosto 2016  le ha inflitto una sanzione di 36,3 milioni di dollari per aver usato informazioni confidenziali risultanti da operazioni di controllo fatte dalla stessa Fed. Per non dire della condanna a pagare 120 milioni per manipolazioni fatte sui tassi di interesse comminata nel dicembre dell’anno scorso dalla  Commodity Futures Trading Commission (CFTC), l’agenzia che ha il compito di controllare le borse delle merci e delle relative operazioni in derivati finanziari.

 Non è un caso, quindi, che nelle settimane passate alcuni senatori americani abbiano chiesto alla Goldman Sachs di  rendere pubbliche le sue attività di lobby contro la legge di riforma Dodd-Frank e di conoscere l’ammontare dei profitti risultanti dalla sua cancellazione. Si ricordi che tra i primi provvedimenti del presidente Trump c’è stata l’abrogazione della citata legge.

 Evidentemente, purtroppo, il presidente americano ha dimenticato quando da lui stesso detto qualche settimana fa: “Per troppo tempo, un piccolo gruppo nella capitale della nostra nazione ha raccolto i compensi governativi, mentre la gente ne ha sostenuto le spese. Washington ha prosperato, tuttavia il popolo non ha condiviso la sua ricchezza”. E’ il classico esempio di quanta distanza a volte c’è tra il dire e il fare.  

*già sottosegretario all’Economia  **economista

 

12 commenti
  1. caino
    caino says:

    All’Uroburo , ormai, non resta che ingoiarsi la testa. Ci siamo vicini.

    caino

    Questa volta nemmeno il riformismo riuscirà a fermarlo.
    Prossima ed inutile mossa , tasseremo i “robot”

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    com’è noto io ritengo che il sistema abbia grandi, grandissime, forze ancora inutilizzate.
    Escluse tragedie di tipo ecologico (dall’asteroide all’esplosione dell’anidride carbonica imprigionata nei mari, ad una nuove terrificante serie di esplosioni vulcaniche) credo che il sistema continuerà ancora per rmooooolto tempo.
    Magari in un modo un po’ meno pacifico di quanto non sia stato in questi ultimi quasi ottant’anni, perchè l’Useggetta potrebbe continuare a pretendere di essere l’unica super-potenza dimenticando i suoi notori limiti sul campo, e quindi potrebbe scapparci fuori una guerra con qualche altra grande potenza.
    Il fatto è che noi non sappiamo nulla di come sono distribuite le forze in campo cibernetico. L’unico che potrebbe forse saperne di più mi sembra Popeye.
    Un saluto U.

  3. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,,

    Sappiamo che dietro la nube opaca della nostra ignoranza e l’incertezza sugli esiti dettagliati degli eventi, le forze storiche che hanno plasmato il secolo continuano ad agire. Viviamo in un mondo catturato, sradicato, trasformato dal titanico processo tecnico-scientifico dello sviluppo del capitalismo, che ha dominato i due o tre secoli passati.》
    E ancora: 《Le stesse strutture delle società umane, comprese alcune basi sociali dell’economia capitalista, sono sul punto di essere distrutte dall’erosione di ciò che abbiamo ereditato dal passato della storia umana

    Ovvio che non è farina del mio sacco !(troppa enfasi )
    In tutti i casi, toglierei qualche oo dal tuo ” molto” ,sei troppo enfatico!

    caino

    ps _per farla in breve ,nel mio post non ho parlato di tempi, non faccio il meteorologo !
    Speravo di attivare una discussione sulla tassazione dei Robot ! (prosaicamente ,per il breve periodo )
    Per chiudere a Poppy non ho nulla da chiedere , né da sapere.
    I suoi ultimi “post” sono talmente scontati ed ovvi…

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    per la verità l’idea di chiedere un parere a Popeye era solo mia.
    Può darsi che io sia enfatico, ma tuttavia nella sostanza mi sembra che nulla infici la mia opinione, ovviamente a parte i sogni rivoluzionari di alcune parti ultra-minoritarie della sinistra. Il sistema mi sembra complessivamente stabile,nel suo strutturale squilibrio. Ma è la vita stessa ad avere un parziale equilibrio, visto che è sempre in perenne movimento.
    Scusa ma il tema delle tasse mi sembra banale: si tassano tutte le attività economiche che possono dare guadagno, senza eccezioni, questo almeno nei paesi civili. Da noi invece si tassano solo i lavoratori dipendenti perchè gli altri non guadagnano nulla, com’è ovvio…
    Un saluto U.
    PS. Domani semino le patate.

  5. caino
    caino says:

    Non è un po’ tardi per le patate ?

    caino

    ps-Io non nutro particolari simpatie per “le sinistra” ultra minoritarie, soprattutto poi se si presentano alle elezioni.

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Tardi??? Okka…!
    Qui si semina sempre tra fine di marzo e primi di aprile. Le patate, intendo che per il resto ormai si va a maggio magari anche verso la fine.
    Ho fatto la stessa cosa anche nei due scorsi anni.
    Ed ho raccolto alla fine di luglio, dopo circa 100-120 giorni.
    Strano perchè da me è certamente più caldo: le montagne sono più basse ed i duemila sono un tantino più lontani.
    Ed i piselli quando li metti giù?
    Un caro saluto U.

    CC io credo molto poco alle analisi, che trovo puramente filosofiche, per cui la fine è ormai certa e prossima …. Ad essere sincero non sono neppure ben sicuro che la fine sia certa.
    Sono di sinistra perchè sto strutturalmente dalla parte dei più deboli ma senza convinzioni nè credenze escatologiche.

  7. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    tutto sta a capire quello che vuol dire “stare strutturalmente “dalla parte dei più deboli.
    In quanto ai destini ultimi dell’uomo, non penso a chi vuoi alludere ,nel vasto e variegatissimo panorama delle “sinistre “.

    caino

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    hai ragione si tratta di un’espressione che potrebbe avere significati diversi per le varie persone.
    Per me vuoi dire che essere di sinistra molto prima che essere il prodotto di un ragionamento, che è in realtà venuto dopo, è stato il prodotto di una visione del mondo. O se preferisci di un modo di essere, di un carattere. Non lo sapevo ancora, naturalmente, ma ero così fin da bambino; infatti fin da allora “tifavo” per gli indiani e non per i comboi, perchè i primi difendevano le loro terre dalle invasioni dei bianchi. Proprio come i palestinesi dagli israeliani.
    I ragionamenti, la filosofia, i testi, sono venuti ben dopo, quando ero già all’università. U.

  9. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Si direbbe che avesse ragione sul piano di Trump di attaccare prima o poi la Siria. Non tanto per il bombardamento giustificato, a mio avviso, della base siriana da cui e’ partito l’abominevole gas tossico, quanto per il fatto che adesso US dice che Assad deve sparire. Il che provoca le ire del Cremlino. Insomma, la tensione internazionale monta.

    Putin si conferma per quello che e’ sempre stato; la Siria e’ per lui ‘uno stato sovrano’, e la sua popolazione puo’ essere mangiata in insalata al suo interno…

    Un saluto

    P.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    naturalmente tutto può essere nella vita. Però i primi bombardamenti a gas, quelli che hanno dato origine ai bombardamenti occidentali, erano stati fatti dagli integralisti islamici, usando gar fornito dall’Arabia Saudita ma proveniente dalla Turchia. Come del resto avevano subito dichiarati siriani e russi.
    Giusto per amor di precisione…..
    Un saluto U.

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Da Repubblicaonline

    Fmi, Banca Mondiale e Wto: il mea culpa della globalizzazione. E ora si studia il reddito di cittadinanza
    In vista dei consueti incontri di primavera a Washington e del G20 di Amburgo, il Fondo montetario ha unito le forze con la Banca mondiale e l’Organizzazione mondiale del commercio Wto per elaborare un rapporto sulla globalizzazione: “Il commercio ha avuto effetti negativi su alcune tipologie di lavoratori e su alcune comunità”

    Ma che è questo covo di kommmunisti!?!?!?

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