Sì o No?

Votare Sì o votare No? Non è la prima volta, e temo non sia l’ultima, che in Italia una votazione si presenta come drammaticamente decisiva: da una parte il paradiso e dall’altra l’inferno; da una parte la salvezza e dall’altra la dannazione, la catastrofe; da una parte la libertà e dall’altra la dittatura, del comunismo o della Chiesa quando esistevano ancora il Partito Comunista Italiano e la Democrazia Cristiana. Non guardo mai la televisione, ma sere fa mia moglie ha voluto che assistessi alla puntata di Porta a Porta dedicata appunto all’ormai imminente referendum. Beh, devo dire che Renzi, che non gode (neppure lui) delle mie simpatie, una cosa ben chiara e vera l’ha detta: “Non è vero che se vince il No ci troviamo nel paradiso delle riforme auspicate dall’onorevole Giorgia Meloni tifosa del No”.
Se vince il No, c’è il rischio molto concreto che succeda una delle seguenti due cose:

– si va a un governo tecnico, magari affidato allo stesso Renzi, che difficilmente realizzerebbe a fare buone cose concrete in grado di ribaltare la situazione evitando che alle prossime elezioni vincano Grillo e Salvini (o chi per lui alla Lega Nord, visto che Umberto Bossi ne ha finalmente capito l’inadeguatezza), evitando che vincano cioè i due Masaniello che farebbero di corsa quello che vedremo tra poche righe.
– Renzi si dimette, come fece scioccamente a suo tempo D’Alema, e quasi di sicuro al posto di un governo tecnico capace e duraturo, che è nei sogni non solo dell’Economist, si corre a nuove elezioni. Che la Lega di Salvini e il Movimento 5 Stelle di Grillo vincerebbero a mani basse. Per fare poi un governo che realizzi i sogni targati Meloni o i miei? Nossignori! La prima cosa che Salvini e Grillo farebbero è l’Itexit, cioè l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea. Cosa che i due Masaniello e molti sognano. Lo sognano perché non si rendono conto di due cose:

– il ritorno dall’euro alla lira azzererebbe di colpo i nostri sudati risparmi personali, farebbe esplodere se non il debito estero di sicuro l’inflazione, cioè l’aumento dei prezzi ovvero il costo della vita, che appunto svaluterebbe o vaporizzerebbe i nostri risparmi, i risparmi delle a chiacchiere tanto decantate famiglie, e ci renderebbe ancor più marginali in campo economico finanziario mondiale;
– dopo l’ Itexit, l’Unione Europea crollerebbe. E l’Europa tornerebbe al suo ordine sparso e alle sue divisioni che nel corso dei secoli e secoli hanno scatenato innumerevoli guerre, di ogni tipo, e provocato decine di milioni di morti, distruzioni e devastazioni immani. L’Europa, divisa di suo da troppo tempo, diventerebbe anche un vaso di coccio tra vasi di ferro di enormi dimensioni come la Cina, la Russia, gli Usa e potenze economico militari crescenti come la Turchia e l’Iran. Con l’Inghilterra che come sempre favorirebbe le suddivisioni europee per trarne un suo vantaggio. Tempo 10-15 anni il Vecchio Continente sarebbe molto probabilmente devastato da una nuova grande guerra, e anche senza guerra si ridurrebbe a diventare bocconi, province o protettorati delle grandi fauci dei giganti nominati poco fa.
 All’Italia – che fino ai primi anni ’60, cioè fino a poco più di 50 anni fa, aveva le pezze al culo ed era terra di emigranti con le valigie di cartone e che agli Usa, crollata l’Urss, non interessa già più da vari anni – non resterebbe che il classico “Franza o Spagna purché se magna”. Dove però non di Franza o Spagna si tratterebbe, bensì di Cina, India, Arabia Saudita, Qatar…

Sì, certo, il sole sorgerebbe ancora, per dirla con Obama, ma non sulla realizzazione dei sogni di Meloni, D’Alema, Grillo, ecc., bensì su un panorama destinato a diventare un panorama di decadenza e ininfluenza.
Esagero? Spero tanto di sì. Ma temo tanto di no. ATTENZIONE: il predominio, il benessere e i vari privilegi del territorio geografico chiamato Europa sul resto del mondo durano da secoli e secoli, e ora si stanno affievolendo sempre di più. La Storia dimostra che prima o poi qualunque potenza, impero e grande ricchezza tramonta o crolla. Con effetti di solito rovinosi. Cerchiamo di non favorire il tramonto dell’Europa sotto forma di crollo e di non accelerarlo a spallate facendo largo al dilagare degli antieuropeisti.

Sono certo che vincerà il No, lo capisco dai molti discorsi che sento e leggo di persone di vari ceti sociali, abitanti al nord, al centro, al sud e nelle isole, persone di idee politiche le più diverse. E’ evidente che vincerà il No. Ma io, oltre a essere abituato a non salire mai sul carro del vincitore, non voglio avere nulla a che fare con quelle che temo siano le conseguenze di una tale vittoria. Non voglio avere responsabilità e rimorsi di coscienza.  

Se vincesse il Sì non accadrà certo quella deriva verso l’autoritarismo e addirittura il fascismo  sbandierata come certezza e spauracchio dai tifosi del No. Non mi risulta che negli Usa, in Francia, in Germania, in Inghilterra e in altri Paesi dell’Unione Europea  l’autoritarismo e tanto meno il fascismo se la facciano da padroni, pur avendo  tutti Paesi con un sistena politico ben diverso dal “bicameralismo perfetto” del BelPaese. In alcuni di quei Paesi vige anzi il presidenzialismo e in altri addirittura la monarchia, eppure non sono meno democratici dell’Italia. O no? Trovo francamente ridicolo l’allarme lanciato da un mio collega che per dissuadermi a votare Sì mi ha pubblicamente ammonito a non dare il mio voto a chi “se vince non ci farà più votare!”.

Quello che però trovo preoccupante in Renzi e altri supporter del Sì è l’affermazione che bisogna governare l’Italia “con la stessa efficienza e rapidità di decisioni con la quale viene gestita un’azienda”. Preoccupante per due motivi. Primo: una società civile e un Paese di decine di milioni di persone NON sono un’azienda. Per lo stesso motivo per il quale non sono una caserma. E se qualcuno si azzardasse a dire che bisogna governare l’Italia “con la stessa efficienza e rapidità di decisioni di una caserma” verrebbe preso a pernacchie e accusato di autoritarismo. Secondo: tutte le grandi aziende italiane hanno fatto cilecca, dalla Fiat alla Zanussi, dalla Olivetti all’Alitalia. Di quale “efficienza aziendale” e di quali manager da prendere come esempio per i politici parlano o meglio straparlano dunque Renzi&C? Meglio farebbero a non usare quel paragone, altrimenti il sospetto che le loro siano solo chiacchiere è inevitabile.
Per concludere: tra il Sì e il No c’è solo da scegliere il male minore. Il meglio in assoluto – come sempre, del resto – non è all’ordine del giorno. E stiamo attenti a non fregarci con le nostre stesse mani sbattendo la porta in faccia alla realtà in nome di un meglio nominalistico, che non essendo possibile provocherebbe solo guai, o per antipatia verso Renzi, i renziani e il renzismo. Stiamo attenti a non imitare il tizio che per far dispetto alla moglie si tagliò i testicoli.

P. S. 1) – Nel mio piccolo, anch’io ho in mente una riforma che ritengo migliore e più semplice di quelle agitate o auspicate da ormai gran tempo, riforma che vede come asse centrale una drastica riduzione dei parlamentari e delle Regioni, queste da ridefinire sull’esempio dei Laender tedeschi: ogni regione deve essere ritagliata su quelli che sono stati regni o repubbliche o comunque Stati con una storia alle spalle e non invenzioni burocratico campanilistiche come sono invece le attuali Regioni italiane. Farei eccezione per le isole e il Sud ex regno delle Due Sicilie, dove le Regioni anziché solo una o due potrebbero essere tre (Sicilia e altre due per il resto del Meridione), più la Sardegna. Ma so bene che NON è che se vince il No viene adottata la riforma che vorrei io.

           2) – Sì, certo, la Costituzione italiana è la più bella del mondo e andrebbe difesa a spada tratta evitando qualunque cambiamento. Il problema però è che per troppe cose è rimasta lettera morta. Difendere in toto qualcosa che in 70 anni non è stata pienamente realizzata  nonostante il sistema politico fosse ben più forte, strutturato e radicato di quanto accada oggi significa fare pura retorica.

32 commenti
  1. caino
    caino says:

    Due parole ancora (mi spiace..)

    Pino ha detto bene se riparte l’inflazione con la liretta , sarà pur vero che magari si esporterebbe di più,e quindi si “presume” potrebbe essere che riparta l’occupazione, ma è sicuro che i risparmi andranno a farsi fottere (quelle delle famiglie , beninteso. Pensate un po’ cari signori solo ad affitti e benzina.
    Del destino delle banche , non mi pronuncio, probabilmente apriranno succursali delle “Band” off China et similia..
    Le cose però, i benefici presunti non saranno conseguenziali alla maledizione inflattiva che si abbatterà sui soliti ,che non potranno più sostenere i figli ,i quali a loro volta torneranno pur di campare a vivere con il precariato …a salari da fame, (il Capitale non fa sconti) sic..altro che diritti Costituzionali ..ma a che cazzo pensano i grilloti poveracci come me ..mangeranno divertendosi con faccee bucche o sui siti della Casaleggio ed associati o magari prenderanno un tanto a firma, Falsa !
    Meglio non parlare della fine che potrà fare Previdenza (pensioni),ed assistenza sanitaria !
    Gli italioti in genere si sono sempre tagliati i Maroni da soli, salvo poche volte nella loro storia!
    Sperem!

    caino

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Cari tutti,
    prendo atto del fatto che moltissimi non voteranno al Referendun in quanto referendum ma lo faranno pensando a cosa succederebbe se …. Ottima idea se non fosse che il parco degli indovini in politica è sempre stato molto fallace. Anche solo poche settimane fa.
    Io invece voterò NO come ho deciso da tempo e non solo per dire NO al governo del primiaaa, sotto qualunque facciata si presenti, ma soprattutto per totale avversione al progetto ed alla modalità con cui questa riforma è stata messa ed è alla nostra attenzione.
    1. Una riforma costituzionale dovrebbe essere preceduta da un amplio ed approfondito dibattuto e non da una lite tra comari voluta ed imposta dal primiaaaa secondo i suoi abituali sistemi relativi ai suoi tratti di carattere che non appaiono del tutto bene armonizzati.
    2. Si tratta di una riforma scritta da semianalfabeti non in grado di scrivere un testo adeguato. Del tutto indegno del livello della Carta attualmente in vigore.
    3. Il primiaaaa è per sua struttura del tutto incapace di creare una riforma costituzionale coerente ed adeguata ai bisogni del Paese visto che è un uomo che non sa parlare con la gente, non ne conosce né capisce i problemi, non sa ascoltare. L’unica cosa in cui eccelle sono la manovra e le battute: questa è la riforma costituzionale delle battute. Agl’ittagliani cipppiace!…
    4. Questa riforma non da né darà alcuna risposta alle esigenze del paese visto che è solo il prodotto degli interessi elettorale del primiaaaa (come per altro fece prima di lui il Banana). E’ una riforma di parte che copre interessi di una piccola parte
    5. I candidati primiaaa avranno il diritto scegliersi i loro candidati alle elezioni alla Camera il che creerà delle maggioranze bulgare e blindatissime, quali non si sognava neppure il pregevole Banana.
    6. Questa riforma dà all’esecutivo dei poteri esorbitanti addirittura con la possibilità di controllare sia l’elezione del Presidente della Repubblica sia quella del Consiglio Superiore della Magistratura. Sarebbe una vera autarchia priva di veri meccanismi e di vere istanze di controllo.
    7. Ed infine: proviamo ad immaginare che cosa potrebbero fare con una riforma del genere personaggi come il Bassi, il Banana (che ottenne quasi il 50% dei voti solo qualche anno fa) o il Crassi, Dio l’abbia in gloria.
    8. Concludo dicendo che se chiunque altro avesse proposto una riforma costituzionale del genere la parte progressista del paese sarebbe insorta. La sinistra Italiana ed europea ha del tutto perso il proprio senso di identità e vota per una riforma di destra proposta da un uomo di destra. Agl’ittagliani cipppiace… ma non sarò io con il mio voto a favorire il possibile affossamento della libertà politica reale nel Paese. Io sono di sinistra e resto di sinistra, e neppure pentito.
    9. Quindi non voterò per una riforma di destra, proposta da un politico di destra per interessi (che sarebbero stati definiti mafio-clerico-fascisti) che non hanno proprio nulla a che spartire con quelli del paese. A ciascuno il suo.
    Un saluto a tutti Uroburo

  3. peter
    peter says:

    Strano il commento ‘testo scritto da semianalfabeti’, dato che il presidente Renzi parla un italiano splendido, il primo presidente del consiglio, che mi risulti, con tale qualita’ da molto, molto, molto tempo…ok, può’ darsi che il testo non lo abbia scritto lui stesso. Aggiungo che Renzi parla anche un inglese decente, come attestano le sue interviste alla BBC viste da me, e mi pare che parli francese bene, dato che conversava con Hollande senza interpreti (e dubito che il presidente francese parlasse una parola di italiano). Ergo poscia il ‘cippiace agli italiani’, citato da non so chi o cosa, il caro Uroburo lo attribuisca meglio a certi politicanti delle sue parti, ed ancora di più’ l’espressione ”primiaa’ da repubblica delle banane (o del Banana, per essere piu’ preciso).
    Il referendum concerne profonde réforme costituzionali, e non dovrebbe essere inteso come un’occasione per votare contro Renzi. Il sistema bicamerale ‘perfetto’ del caxo esiste praticamente solo in Italia, e venne evidentemente disegnato per creare un impasse ad ogni tentativo serio di riforma;
    basti vedere che per approvare di recente una legge che equiparava i figli ‘illegittimi’ ai legittimi camera e senato ci hanno messo 1300 giorni. Declassare e ridimensionare il senato amo va benissimo, come pure la riduzione del numero totale dei parlamentari; evviva! ne avete piu’ in Italia che in USA, un paese di oltre 300 milioni di persone.
    La riforma non sara’ perfetta, ma bisogna pur cominciare. Altre potranno forse seguire in futuro, ad iter parlamentare accelerato!
    Chi vota ‘no’ favorisce i leghisti e gli altri che vogliono solo la frantumazione politica dell’Italia prima, dell’Europa poi. Lo vedrebbe anche un cieco.
    Forse che i leghisti sono ‘piu’ vicini’ agli umori e desideri della gente e del fantomatico ‘paese’, dato che Uroburo dice spesso che gli operai del Nord votano en masse per loro?! Sono loro la fantomatica ‘sinistra’? Renzi almeno alcune riforme progressiste le ha fatte, ed ha a mente TUTTO il paese.
    Il presidente attuale e’ l’unica sinistra di governo che l’Italia sia in grado di esprimere all stato attuale delle cose; e’ per inciso in linea col riformismo alla Blair in UK, ed alla Clinton in US; per l’Italia, scusatemi, e’ già moltissimo. Sia detto senza alcuna condiscendenza da un sig. Nessuno come me, che ha due cittadinanze. Tenetevelo, teniamocelo caro, che piaccia o no io lo vedo come un ‘Ezio’ appena appena in grado di tenere i barbari alle porte.

    La carta costituzionale italiana era un ossimoro, scritta con bellissime parole ed alta finalità’ di intenti, ma chi la compose nell’immediato Dopoguerra la vedeva sicuramente come una lunghissima lettera a papa’ Natale, allora infinitamente piu’ di oggi, col paese in macerie fumanti, e la gente che moriva letteralmente di fame. Almeno in Germania gli americani risparmiarono ai tedeschi sogni e fatiche inutili, e gli imposero di tradurre (piu’ o meno) in tedesco la loro costituzione federale, amen; di qui i landers e tutto il resto; salvo un presidente totipotente che ovviamente in Germania non volevano (gli americani, intendo).

    Detto cio’, sono pessimista. Nessuno si aspettava realmente quest’anno il Brexit (che di fatto, comunque, dubito avvera’ mai nei termini dei deficienti che lo hanno fatto votare con menzogne ed inganni); nessuno si aspettava, ancora meno, l’elezione del superpopulista Trump, ma e’ avvenuta anche quella. Ora ci manca la vittoria del no e la caduta del governo in Italia per fare l’ en plein.
    E magari nel 2017 ci toccherà’ vedere anche l’ascesa di Le Pen all’Eliseo.
    Come si fa a cambiare pianeta?!

    Peter

  4. peter
    peter says:

    a proposito, gli errori di battitura dipendono dalla mia tastiera, che mi ‘corregge’ spesso pensando che scriva in un’altra lingua…e poi a me tocca correggere la tastiera…

    P.

  5. Peter
    Peter says:

    Ricordo a tutti che l’Italia e’ ‘il bel paese dove ‘l SÍ suona’, ed oggi lo deve essere piu’ che mail.

    Il lapsus freudiano mancato di Popeye di sopra voleva essere ‘make America (a) THREAT again’, che e’ esattamente cio’ che e’ accaduto con la infausta, disgraziatissima, abominevole elezione di Mr Trump.

    P.

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    VI RICORDO CHE DA IERI SERA NON SI PUO’ FARE PROPAGANDA ELETTORALE.
    UN SALUTO
    pino nicotri

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Egregio signor Popeye,
    ma è proprio lei? Ne sarei particolarmente lieto.
    Beninteso al di là della notoria diversità dei nostri punti di vista e delle nostre visioni del mondo.
    Comunque un cordialissimo benvenuto. U.

    PS. per tutti.
    Ho votato, proprio come avevo preannunciato.
    Non ho mai visto così tanta gente ai seggi: c’era una coda che arrivava in corridoio.
    Non so cosa voglia dire ma la mia impressione è che ….
    … lasciamo perdere. u.

  8. Peter
    Peter says:

    Ecco lasci perdere, perche’ un forte afflusso dalle SUE parti non preannuncia proprio nulla di buono. Absit iniuria etc.

    Il vostro presidente ha fatto un colossale errore nei mesi prima del voto, ammesso da lui stesso.

    Spero che il fattore dirimente saremo noi, italiani votanti all’estero. Il 60% degli italiani a Londra ha un diploma di laurea, la percentuale piu’ alta tra gli emigrati italiani nel mondo.

    P.

  9. caino
    caino says:

    Penso che…

    Penso che Peter abbia ragione..
    Penso inoltre che la miglior analisi sia stata quella di Pino Nicotri.
    Dunque concludo che, almeno personalmente, non avrò da rimpiangere nulla ,se non condividere un futuro triste ed incerto insieme ai “pentiti” a cominciare da stasera. .
    Povera Europa !

    caino

  10. caino
    caino says:

    Ps –
    Nel frattempo non ci resta che attendere i validi contributi che il Sig Poppy porterà ,senza dubbio, al Blog,come sempre ha fatto nel passato ,che almeno io ricordo benissimo !

    caino

  11. Peter
    Peter says:

    Prima buona notizia politica dell’anno, l’estrema destra ha perso in Austria le presidenziali, dopo una rielezione decisa 6 mesi fa.
    Il neopresidente fa gli auguri a Renzi.

    P.

  12. caino
    caino says:

    Si ,Peter.! Buone notizie dall’Austria ,sembrerebbe !
    Interessante pure il “profilo” del vincitore. , se i dati verranno confermati !

    caino

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Non so perchè ma avrei l’impressione che il Paese non vi abbia capiti. Poverini!
    E pensare che avete tanto pensato a lui ed al suo futuro.
    Ingrato Paese non avrai le nostre ossa. U.

  14. Popeye
    Popeye says:

    Caro Uroburo,
    Di nuovo ha ragione. Credo che abbiamo lo stesso obiettivo. Vogliamo un popolo che ha la potenza di scegliere il proprio destino via le scelte politiche. Vogliamo che tutti hanno le stesse opportunità nella vita basato sulle proprie capacità. La differenza tra noi due e’ nella selezione del sistema politico più adatto a arrivare all’obiettivo.
    Ho votato NO perché la proposta del cambio nella costituzione peggiorava il sistema politico italiano. L’unico obiettivo era di facilitare il governare dell’italia non per il bene degl’italiani ma per il bene di loro stessi, le banche, e la EU cioè la Germania.
    Un caro saluto.
    Popeye.

  15. Peter
    Peter says:

    Ho sempre saputo che l’estrema destra, ora dominante in Italia, e certi sedicenti ‘sinistri’ abbiano in fondo gli stessi obbiettivi e siano da sempre la rovina dell’Italia. Prima Prodi, ora Renzi, per citare solo i progressisti piu’ recenti, rovinati dai populisti, fascisti, legaioli, e dalla ‘estrema’ sinistra del caxo che dir si voglia.
    E ora? Chiede Le Monde, uno dei giornali stranieri che sperava in Renzi, mentre il Guardian preannuncia il caos. Le ‘banche’ italiane di cui blatera Pepeye hanno un debito di 286 miliardi di euro, lo sapeva?

    Renzi non doveva promettere dimissioni in caso di perdita del referendum, un errore che persino Cameron, sei mesi fa, NON fece, dato che da’ un’arma formidabile agli avversari politici. Punto.

    La rotta della Grecia si apre ora per l’Italia. Nave senza nocchiero in gran tempesta….

    Ben il 65% degli italiani all’estero ha votato SI. Da lontano, vediamo bene cosa cuoce nel calderone Italia, senza sentirne il calore opprimente.

    Ci pensi, caro sig Popeye reduce, presumo, dall’aver mandato un pagliaccio, un buffone, un pericolo vivente per tutti noi alla massima carica del suo sfortunato paese.

    Quanto al ‘paese ingrato’, oltre alle nostre ossa non avra’ i nostri soldi, questo e’ poco ma sicuro. E l’euro gia’ crolla contro il dollaro.
    Uroburo potra’ rimangiarsi la sua massima preferita, ‘Dio non ha pieta’ degli imbecilli’. Amen.

    P.

  16. caino
    caino says:

    Conseguenze del referendum !

    Vedo che a Uroburo ,con il passare del tempo, aumenta il tasso di “humor”

    caino

  17. caino
    caino says:

    Mentre mi erano sfuggiti gli studi sulla Costituzione Italiana di Poppy, non ci resta altro che attendere una proficua sintesi tra i sistemi politici di Uroburo e Popeye .
    Sintesi che ci condurrà verso inevitabili e proficui “destini” dei nostri due popoli.

    caino

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    A tutti
    Cari tutti,
    non mi sembra proprio il caso di rispondere alle vostre malignerie né alle vostre osservazioni più o meno vagamente ingiuriose: contenti voi ….
    Vorrei però chiarire bene a tutti gli interessati, a cominciare dal signor Popeye, che le mie divergenze diciamo così ideologiche dal suo sistema politico e di pensiero non sono mutate.
    Quello che è invece radicalmente mutato è lo spirito nel quale intendo vivere questa diversità.
    Sono stato molte volte villano, scortese, inutilmente aggressivo ed irrispettoso nei confronti del signor Popeye, a volte in modo gratuito e senza nessuna reale ragione.
    Di questo mi scuso perché me ne dispiace molto, non certo di avere io le mie idee e lui le sue.
    Tuttavia tutti hanno diritto di avere le loro idee, anche quelle che non condivido e mi sembra doveroso da parte mia, almeno ora, distinguere le divergenze ideologiche dal rispetto per le persone.
    Non è obbligatorio pensare che chi ha idee diverse dalle mia sia anche un cretino o un mascalzone: interessi diversi hanno necessariamente ideologie diverse, ma gli interessi personali sono e rimangono del tutto legittimi.
    Potrei dire la stessa cosa anche alla signora Anita, al Marco Tempesta ed a Rodolfo: vorrei esprimere a tutti il mio rammarico per le mie passate intemperanze verbali, che –almeno questo mi sia riconosciuto – raramente scendevano al livello delle persone ma si fermavano abitualmente a quello delle idee.
    A tutti un saluto U.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro signor Popeye,
    anche secondo me la riforma Renzi era un assai mal congegnato scritto costituzionale legato ad gioco di potere, del tutto estraneo a quella sinistra di cui era formalmente l’espressione ma piuttosto caratteristico di una cultura decisionista e poco riflessiva (“correre, correre” era uno dei suoi slogan, uno slogan di lontane origini fasciste) anch’essa assai poco di sinistra (almeno in Italia).
    L’Ittaglia è un paese complicatissimo in cui convivono parti di diversissimo livello culturale che tuttavia non si possono abolire con un tratto d’imperio. Un personaggio come il Renzi – incapace di riflettere, incapace di mediare, incapace di capire [la sua ultima confessione: “Non pensavo mi odiassero tanto” potrebbe essere il degno epirtaffio di un superficialone insipiente] – sarebbe l’ultimo in grado di creare un sistema condiviso.
    Un uomo di rottura come lui aumenta a dismisura la conflittualità interna del sistema, che di per sé avrebbe al contrario bisogno di tranquillità e di equilibrio, un’altra dote a lui del tutto estranea. Renzi e solo Renzi, seguendo la sua mala genia, ha provocato un feroce conflitto di tutti contro tutti, pensando di trarne profitto. Nessuno gli aveva chiesto di legare il suo destino alla riforma, che avrebbe dovuto essere lasciata al Parlamento e non certo imposta dal governo. Non aveva senso che si dichiarasse solo contro tutti come ha fatto. Era stato eletto per tenere a bada il Grullo e per creare una legge elettorale decente: ha clamorosamente fallito ambedue gli obiettivi.
    Finalmente se ne va lasciando dietro di sé le classiche macerie di una crisi di regime voluta solo da lui ma fatta pagare al Paese intero, secondo le solite modalità caratteriali di cotesto genere di persone.
    Ho votato contro alla sedicente riforma per queste precise ragioni costituzionali nella convinzione che la riforma Renzi non avrebbe risolto nessuno dei problemi del paese ma li avrebbe tutti aggaravati; cosa che è stata detta anche del fascismo e che io ho sempre detto del berlusconismo e del bossismo.. Contemporaneamente ho preso al volo la rara occasione di tirare un calcio negli stinchi ad un politico con cui non ho nulla da spartire perché non lo riconosco parte della sinistra, cosa che potrei dire anche di Blair ma non dei due Clinton.

    Ho letto con attenzione al suo messaggio a me indirizzato della cui cortesia la ringrazio.
    Penso che le pari opportunità debbano tener conto anche di chi capacità non ha, o ne ha scarse, perché anche loro fanno parte del mondo, pagano le tasse, muoiono in guerra, sono insomma anch’essi esseri umani che hanno diritto di vivere. Un diritto che deve essere rispettato.

    Per parte mia sono arrivato alla conclusione che un sistema di totale proprietà pubblica (di stile sovietico, per intenderci) sia disfunzionale perché sacrifica fino ad abolirla la grande molla dello spirito di iniziativa privato che sa trovare infinite possibilità di miglioramento del sistema.
    Dobbiamo però ben sapere che il sistema privato e totalmente individualistico e del tutto indifferente ai bisogni della collettività, almeno in via di principio. Ed anche che il privilegio economico diventa rapidissimamente privilegio politico e quindi oligarchia (informale, che è il vero problema).
    Un caro saluto anche a lei U.

  20. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,

    beh.. comprenderai che il tuo piccolo post a commento del risultati non era così chiaro .
    Io l’ho definito infatti, umoristico .
    Per il resto (e lo dimostra il tuo pacato dissentire dal sig Popeye semmai ve ne fosse stato bisogno) il Voto apre una serie di problemi non indifferenti, sul breve periodo.
    Infatti, il mio si , al referendum era “informato” proprio a questo e a poco altro.
    Tra l’altro non riscontravo e nemmeno adesso lo riscontro un così grave attacco alle libertà democratiche e nemmeno al diritto di scegliere o meno i propri rappresentanti ,in un mondo da spettacolo (meglio da avanspettacolo).
    Posso solo sperare che la innata capacità dinamica del Capitalismo di sapersi rinnovare, e le innate capacità degli “individui “dei singoli ,(come ancora da te sottolineato) (nel nostro caso “italiane)mi consentano una serena vecchiaia (credo proprio di dover assentarmi nel breve periodo, come dire accomiatarmi ..)

    due notarelle a margine…

    La prima

    Penso che ancora Oggi, si possa dissentire pacatamente dal Mein Kampf in fondo Adolf a me personalmente non ha fatto nulla di personale e nemmeno da Benito,o da Giuseppone..in fondo altro non facevano che pensarla in modo diverso da me ,come Oggi si potrebbero altrettanto intrattenere serrati dibattiti con Salvini o con la Meloni (si potrebbe discettare sul numero di navi e sul numero di profughi da reimbarcare o da far affondare in mare aperto , nella malaugurata ipotesi non si sapesse dove farli sbarcare )
    Penso anche che sarebbe da discutere la costruzione di un muro di 8000 KM lungo le coste ,potrebbe essere un incentivo all’occupazione.
    Nel caso si potrebbe chiedere consulenza a Trump o a Popeye.
    E perché no, pure a Putin , la Siberia è vasta e c’è il permafrost da sciogliere.
    Problemi tecnici che penso non interessino più di tanto i tanto giovani che hanno votato no e che aspettano lavoro e che giustamente attendono risposte

    La seconda

    Sembra per il momento che i mercati ignorino le tante “preoccupazioni” che taluni si fanno sul nostro destino (di Patria) il che vuol dire che già sono stati presi provvedimenti (sapendo com’era chiaro che avrebbe vinto il No o che non gliene frega un cazzo a nessuno e che il referendum altro non era che un gigantesco Reality tanto per decidere sul fatto che Renzi stava sul “cazzo” a molti.(e si è visto).

    la terza

    Ho visto che negli USA hanno inventato degli occhiali che accecano le telecamere.
    Penso di prenotarne un paio. Non mi va che nelle mie passeggiate ,qualcuno mi riconosca e magari mi chieda cosa penso degli italiani in genere

    caino

    Dimenticavo i grullini ..forza ragazzi al voto e subito al Governo a battere pugni e a sconfiggere i cattivi a colpi di click e clock

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    non mi pare che il livello di discussioni di cotesto blog potesse essere paragonato a quello degli anni Trenta con lo scontro tra nazi e kommy. Il paragone mi sembra esagerato, francamente un po’ fuori dal suo reale contesto. Ma naturalmente ognuno vede le cose con i suoi occhi, giustamente.
    Che il progetto costituzionale defunto non fosse pericoloso dipende dai contesti: secondo me nelle mani di certa gente lo sarebbe stato moltissimo. Insomma una revisione costituzionale ad usum Delphini come prassi usuale del Belpaese. E la storia recente di cotesto paese è piena di personaggi pericolosi.
    La tua nuova veste di scettico blu mi sembra un po’ in contrasto con la tua fermissima fede negli schemi teorici del marxismo. Ecco appunto, teorici, proprio come quel testo che avevi mandato è che ho faticosamente letto. Teorici. La realtà è sempre un po’ diversa dagli schemi.
    Un saluto U.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Poffare! Si è votato per un uomo di destra spacciandolo per l’unica sinistra possibile (ouhhhyeaaaahhhhh) e mo’, dopo una delle più clamorose tramvate della storia repubblicana, si scopre che dopo il governo Renzi c’è il Renzi 2.
    Direi che almeno la metà di quel suo striminzito 40% è composto da gente che l’aveva sempre osteggiato ma che è stata convinta in extremis dal timore per il salto nel buio, il giochino (cinico) del parolaio fiorentino. (#staitranquilloEnrico) ….
    Una fede direi religiosa. U.

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Per CC: parliamo di cose serie.
    Fatta prima Supa con verze tipo Alaska larghe 80 cm. Dei mostri. Sta cuocendo.
    Scoperto che ormai la si trova dappertutto come zuppa canavesana ma viene cucinata come una vera e propria zuppa: verze bollite e poi aggiunta di pancetta e fontina.
    Io preferisco la tua ricetta alla quale mi attengo scru-po-lo-sa-men-te, Secondo me è più buona.
    PS: L’anno scorso ho messo sul mio orto un metro e mezzo cubo di letame: prodotti da campionato e meno malattie..L’ho già comperato per la primavera.
    Tu quando pianti i piselli? E i fagioli? E i fagiolini?
    Un caro saluto U.

  24. Peter
    Peter says:

    Che piaccia o no, Renzi e’ l’unica sinistra DI GOVERNO possibile oggi in Italia, e se non lui un altro come lui; direi che lui e’ preferibile dato che giovane, dinamico, ambizioso, ormai con una certa esperienza di governo e desideroso di cambiare le strutture obsolete e cadenti della stravecchia repubblica. Purtroppo non ha dimostrato molta intelligenza politica per la ragione detta e ripetuta di sopra (ed ammessa da lui stesso recentemente).
    Ovviamente la maggioranza degli italiani e’ troppo conservatrice, fascistoide, xenofoba, terrorizzata da ogni cambiamento, piena di se’ e diffidente dei piu’ giovani (specie se con potere) per accettarlo d appoggiarlo. Questo e’ quanto.
    E poi il signore di cui sopra osa accusare NOI di aver paura di salti nel buio!!!!
    L’altrrnativa al mnistro Renzi e’ un salto nella brace, cosa che non vi auguro ma temo avverra’.
    Renzi ha almeno capito, o gli hanno fatto capire in Europa, che bisogna appunto ‘correre’, dato che l’Italia e’ in spaventoso ritardo su praticamente TUTTO.

    Senza simpatia

    P.

  25. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,

    sono contento che continui ad adottare la “mia” (si fa per dire) ricetta per la Supa.
    Ora va perfin di moda una “Supa” ancora più povera .Quasi solo pane raffermo e cavolo con però brodo molto ricco (pollo e carne).
    Io non ho inventato nulla, l’ho vista fare da mio padre e pertanto ,altro non faccio che perpetuare la tradizione.
    All’orto ancora non ci penso.

    caino

    ps- Per il resto..

    In realtà è, e resta valido “salire” un tanticchio nell’analisi ; si scopre che il Capitale è trionfante, solo che diventa sempre più difficile ed ardua la strada per trovare nuove scuse da tradurre in nuove ideologie .Restano sempre meno Nemici ” da inventarsi.
    Resto sempre dell’idea che il “popppolo sovrano” ragiona di panza e temo per le “beate” anime nobili che vedono intelligenza e buona fede ovunque.
    Una volta erano ebrei e “comunisti.”. ora neri e musulmani.
    Mentre a quel che vedo sparare “cazzate” rende sempre bene.

  26. caino
    caino says:

    Parlando di “cazzate”…

    Vedo del nuovo che avanza in politica, tra una Appendino che prepara ” pacchetti “per turisti gay a Torino e una Raggi che a Roma di sera gira per cassonetti !
    Non lo so, ma Salvini potrebbe in questa ottica di New ” political” fustigare in pubblica piazza ,un diversamente italiano ,di diversa religione, e diversamente “etnico “non importa il colore della pelle.
    Tutto serve in fondo, per acchiappar voti ai fini di salvare la Democrazia parlamentare.
    A ognuno il “loro”.

    caino

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