LA GRANDE SFIDA DELLE INFRASTRUTTURE GLOBALI

Brisbane: la grande sfida delle infrastrutture globali

Mario Lettieri* Paolo Raimondi **

Abbiamo imparato a non aspettarci dai summit del G20 cambiamenti significativi e di importanza sistemica per l’economia soprattutto per la finanza. Anche da Brisbane in Australia, purtroppo, è arrivato lo stesso messaggio. Si ammette però che “l’economia globale è vulnerabile a futuri choc, resta la fragilità finanziaria e i rischi esistenti sono esacerbati da tensioni geopolitiche”.

Tuttavia dal comunicato finale del meeting di novembre emergono alcuni passaggi interessanti.

In un mondo dove i Paesi del Brics risultano essere le uniche locomotive della ripresa è intollerabile che dal 2010 gli Stati Uniti continuino a bloccare la riforma delle quote di controllo del Fondo Monetario Internazionale e quindi quella della governance mondiale.

Per questa ragione Brisbane ha dato tempo fino alla fine del 2014 per ratificare quanto concordato, dopo di che si dovrebbe procedere alla realizzazione dei nuovi assetti.

In una economia globale ancora dominata dai paradisi fiscali e da “sistemi bancari ombra”, che permettono a tutte le grandi multinazionali private di scegliersi i posti fiscalmente più convenienti per la domiciliazione delle proprie attività, il G20 afferma di voler lavorare unitariamente per una riforma del sistema fiscale internazionale. In futuro “i profitti dovrebbero essere tassati dove operano le attività economiche che li producono e dove il valore viene creato”. Si tratta di una dichiarazione di buona volontà, come una delle tante registrate in passato, attesa però alla prova dei fatti.

Il passo avanti più significativo ci sembra sia il riconoscimento della mancanza di investimenti globali nelle infrastrutture che riteniamo sia il vero freno per la ripresa.

Perciò il G20 promuove la “Global Infrastructure Initiative” (GII), un programma pluriennale di grandi lavori per migliorare la qualità degli investimenti infrastrutturali pubblici e privati. Si consideri che la necessità mondiale di infrastrutture è stimata in 57 trilioni di dollari e gli investimenti richiesti potrebbero essere di 3 trilioni di dollari all’anno.

A Brisbane si è deciso di aggiornare i canali di informazione sui vari programmi e progetti e di creare nuovi meccanismi di finanziamento di lungo termine per coinvolgere sia gli investitori istituzionali che le reti di PMI. Secondo noi è la strada maestra per indirizzare i flussi finanziari verso l’economia reale, a partire dalle infrastrutture di base, e toglierli alla speculazione finanziaria che, come è noto, opera nel breve periodo.

E quindi i Paesi del G20 hanno deciso anche di creare un “Global Infrastructure Hub”, una piattaforma di coordinamento tra i governi, il settore privato, le banche di sviluppo e le altre organizzazioni internazionali per realizzare i grandi lavori e le grandi infrastrutture nel mondo, nonché gli investimenti nei settori delle PMI.

Il succitato Hub opererà da Sidney con un mandato di 4 anni ed un budget di 10-15 milioni di dollari all’anno che saranno sottoscritti volontariamente da tutti i Paesi, anche non del G20, da organizzazioni internazionali e da privati. Sarà una “centrale” privata ed indipendente, controllata da un consiglio direttivo di fatto in mano ai rappresentanti del cosiddetto mondo avanzato. In ogni caso, se dovesse funzionare in modo corretto, le sue potenzialità non sarebbero irrilevanti.

Nel contesto il G20 di Brisbane ha anche avallato la recente iniziativa della Banca Mondiale per un “Global Infrastructure Facility”, di fatto un progetto molto simile, se non un doppione dell’Hub menzionato.

Sarebbe opportuno prima di tutto chiarire se la GII del G20, visto che avrà una strutturazione molto privata, sia la stessa “Global Infrastructure Initiative” lanciata due anni fa dalla McKinsey & Company insieme ad altre entità private americane e internazionali.

In merito quindi sorgono legittimi dubbi sulle vere intenzioni operative e degli Stati Uniti e dell’Ue-Banca di Sviluppo

Mentre si ricordi che finora sono stati i Paesi del Brics ad avviare a realizzazione in modo concreto e indipendente una serie di importanti infrastrutture. Si tratta dei grandi corridoi di sviluppo terrestre, ma anche marittimo, avviati dalla Cina, dalla Russia, dall’India. Il Brasile per altro verso sta lavorando per una moderna infrastrutturazione dell’interno continente latino americano. Purtroppo la grande sfida rimane ancora l’Africa.

Per finanziare i vari progetti i Brics hanno creato una Banca di Sviluppo con 100 miliardi di dollari di capitale. Inoltre stanno sorgendo anche delle banche di sviluppo regionale come la Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB).

Non vorremmo che la Facility della Banca Mondiale ed in particolare la GII fossero, più che promotrici di iniziative, degli strumenti per “incapsulare” le attività dei Brics per un controllo più stringente da parte del cosiddetto mondo occidentale. Sarebbe di fatto un sabotaggio e un atto assai grave. Occorre una grande consapevolezza delle necessità globali ed il coraggio dei veri governanti “visionari” per battere le logiche egoistiche del passato e guardare all’universo mondo in un’ottica unitaria di un vero sviluppo diffuso e pacifico.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

27 commenti
  1. caino
    caino says:

    Lodevole
    DELLE DUE IPOTESI PIU’probabile la seconda, conoscendo le galline, si possono arguire le qualita’delle uova, realisticamente parlando.

    Caino

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    La Rus è un po’ in crisi ultimamente, anche per la continua fuiga di capitali che loro non riescono a contrastare, come per altro dovrebbero.
    Ma la Cina scoppia di denaro e quindi fare delle infrastrutture Mosca-Pechino nondovrebbe essergli difficile.Si parla di una Transiberiana veloce e di un oleodotto-gasdotto.
    Ma secondo me sia la Cina sia la Rus soffrono diproblemi di base:la prima è un paese arid, molto arido e con moltissima acqua inquinata. Ed ambedue sono dittature nelel quali le direttive vengono dall’alto,e perennemente inritard, e la soluzione preferita ai problemi è quella repressiva. Che o ottiene rapidamente i suoi scopi oppure apre a sua volta altri problemi. La Cina non ha risolto i problemi del Sinkiang e neppure quelli delTibet. La Russia ho sempre il problema dei musulmani ed in generale quello di una produttività industriale da Terzo Mondo.
    Insomma come ompetitori all’Useggetta me li vedo malino.
    Un saluto U.
    Per PIno
    Io non vedo una pippa. Ed il grassetto verde è proprio il massimo.Ma non potevi lasciarlo nero e visibile?

  3. caino
    caino says:

    Deduco caro Uroburo che vi siano poche speranze….
    Che la Burocrazia del Capitalismo di Stato sia piu’inefficiente e’ un dato storico ed oramai scontato..pero’ la rapineria del sistema finanziario capitalistico borghese tocca ormai punte “esilaranti”,la produttivita’ che dovrebbe essere regina del libero mercato, non sa piu’cosa produrre , l’anarchia regna sovrana in mancanza di pianificazione.
    In sostanza tra Scilla e Cariddi…
    Intanto i Russi e i cinesi si riarmano, giustamente per stare al passo e le tecnologie non sono poi cosi’malaccio, L’India pure…
    O il comunismo o la barbarie
    Barbarie

    Caino

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    dubito seriamente che i Brics possano essere un’alternativa all’Useggetta ma mi piacerebbe tanto che fossero una controparte non eludibile. Con l’Useggetta bisogna porre dei limiti alla sua arrogante prevaricazione perchè pensare di batterli sul campo è pura megalomania. Invece favorire una presa di distanza tra Europa ed Useggetta potrebbe essere una buon obiettivo a lungo termine.
    Purtroppo passerà il trattato di commercio nord-atlantico che sarà una rilevante fregatura per tutti noi ma un bel sollievo per loro. A dimostrazione del fatto che la nostra è tutta una classe dirigente (blairiana o più modernamente renziana) di emeriti traditori.
    Quanto alla pianificazione, dipende chi la fa: se sono dei rozzi beduini come i rus allora funzionerà male. Se la facessero i crucchi, l’Useggetta (come già successo nel secolo scorso) o gli scandinavi, allora potrebbe andare benissimo.
    Il fatto è che per imparare ad organizzare ci vogliono decenni, come sappiamo bene noi ittagliani e per avere spirito imprenditoriale anche di più. E’ impossibile imparare ad organizzare o ad intraprendere se non in un contesto di larghe libertà individuali che devono creare una forma mentis Non si possono creare imprese artigianali o piccole industrie su comando e questo terreno fertile è del tutto carente in Rus, in Cina e perfino in Ittaglia, soprattutto al Sud. Non si diventa imprenditori per decreto.
    La realtà è che la Rus paga ancora ora, a distanza di quasi un secolo, la collettivizzazione forzata delle campagne e lo sterminio dei kulaki e di ogni e qualunque forma di diverse visioni del mondo nel PCUS. Proprio come noi ittagliani paghiamo ancora ora un’unità d’Ittaglia realizzata manu militari, senza nessun riguardo e sotto il tallone di quella che era forse la dinastia più ottusa d’Europa.
    Dio non ha pietà degli imbecilli. Sto diventando fatalista ….. U.

  5. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Traditori e’ una parola grossa, mio caro, forse non hanno o avevano molte altre scelte.
    Non so del trattato di commercio nord-atlantico.
    In generale, i russi non mi inspirano alcuna fiducia. Senza conoscere molti particolari, mi sento molto piu’ tranquillo dalla parte americana. Quanto ad arroganza e prevaricazione, i russi non scherzano, o meglio non scherzerebbero se non vi fosse un ombrello atlantico.

    Un saluto

    P.

  6. Peter
    Peter says:

    In rete sotto nord atlantico in italiano vi e’ solo la Nato.
    In inglese, vi si trova NAFTA, un accordo di libero scambio tra US, Canada e Messico, che pero’ risale al 1994…

    P.

  7. caino
    caino says:

    http://it.m.wikipedia.org/wiki/Fatti_di_Watts
    Un po’ di storia ..quasi contemporanea.non guasta mai…

    Ma cavolicchio come passa il tempo…sembra oggi..e poi cavolacchio, manco piu’ mi ricordavo che le “scimmie” non potevano votare nel 1965..solo l’altro ieri…solo tre anni prima di Praga…
    E adesso che da anni votano…qualcuno mi spieghi l’atcano e le differenze tra ieri , solo ieri ed oggi per quello che capita..
    Il mondo e’bello perche’ IN fondo non cambia mai…in certe precise cose solo
    Ma gurda un po’ che stranezze.

    Caino

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    dico anch’io la mia sul nuovo blog. Effettivamente devo aggiustarmi gli occhiali per leggere agevolmente i post!
    Poi…i post numerati erano veramente comodi e il riferimento a un blogghista più semplice!
    Ma diamo tempo…al tempo! Intanto farò copia-incolla come qui sotto. Un saluto Sylvi

    Il fatto è che per imparare ad organizzare ci vogliono decenni, come sappiamo bene noi ittagliani e per avere spirito imprenditoriale anche di più. E’ impossibile imparare ad organizzare o ad intraprendere se non in un contesto di larghe libertà individuali che devono creare una forma mentis Non si possono creare imprese artigianali o piccole industrie su comando e questo terreno fertile è del tutto carente in Rus, in Cina e perfino in Ittaglia, soprattutto al Sud. Non si diventa imprenditori per decreto. Uroburo

    caro Uroburo,
    diventare imprenditori, e soprattutto FONDAMENTALE , imprenditori che intendono operare in un contesto di legalità, di sviluppo sociale e di grande senso di cooperazione?
    Tu dici che ci vuole una forma mentis, se significa avere coraggio, voglia di rischiare, preparazione adeguata …e anche molto altro. è vero.
    E Tutto questo , ovviamente partendo da ZERO, coinvolge qualsiasi progetto di famiglia che diventa una cosa ben diversa dalla famiglia del lavoratore dipendente.
    E’ necessario inoltre annodare legami con associazioni sul territorio e non solo.
    Ma se anche tutto questo ci fosse, e mancasse il supporto dello Stato, che dovrebbe essere disponibile e collaborativo nelle leggi e nella burocrazia, se mancasse la fiducia dello Stato verso il cittadino che intraprende…allora tutto sarebbe inutile. e avremmo cittadini, come in Italia, che intraprendono con enormi fatiche, NONOSTANTE LO STATO.
    Ma quanti? e per quanto tempo possono reggere?

    Nel 1976, il terremoto in Friuli distrusse una intera Regione. Ovunque morti e macerie diffuse.
    Andreotti, ( anche lui ne fece qualcuna di giusta) ,nominò Commissario straordinario Giuseppe Zamberletti, che dimostrò con i fatti che anche un democristiano poteva avere un bel paio di palle. MA non decise da solo, si affidò al Governo regionale, ebbe fiducia nei Sindaci. Insomma fece RETE con l’intera Regione.
    La stessa cosa non successe in Irpinia , pochi anni dopo, nonostante ci fosse già un embrione di Protezione Civile che era nata appunto in Friuli.
    Mancò la collaborazione Stato- Regione; mancò il coinvolgimento fattivo dei cittadini e dei loro Sindaci con lo Stato.

    Ma parlando di imprenditoria…il Friuli era diventato un intero cantiere…Sulle Grandi infrastrutture vegliava Zamberletti; poi c’era la Regione che progettava, ma ai Sindaci venne affidata la ricostruzione del territorio e il controllo capillare delle spese.
    I cittadini presentavano progetti e spese, il Sindaco controllava.
    E sulla piccola ricostruzione agivano gli artigiani del territorio. C’era lavoro per tutti!
    Molti operai, allora , sognarono di diventare imprenditori. Molti tentarono di provarci; ragazzi bravi e competenti nel loro lavoro, ed erano edili, falegnami, idraulici, elettricisti …
    La grande maggioranza lasciò dopo alcuni anni e tornò a fare le tranquillizanti otto ore!!!
    Oggi…ben pochi sono rimasti di quella eroica stagione. Sono quelli che hanno saputo evolversi con i tempi che cambiano, nonostante le enormi difficoltà di questi ultimi anni. Sono quelli che hanno una sfida con i tempi odierni, e che non vogliono mollare!

    Se solo non dovessero combattere contro uno Stato patrigno!

    Sylvi

  9. sylvi
    sylvi says:

    x Caino

    Parole parole parole…

    se osservo le fonti alle quali ti ispiri… non posso che darti ragione!

    Ps: Da un po’ presenti segni di regressione politica e ideologica!
    Cambia letture!!! Per il tuo bene!

    Buonanotte
    sylvi

  10. caino
    caino says:

    Sara’ un effetto della senilita’…
    La mia impressione invece e’quella di aver buttato via un sacco di tempo, quando invece l’evidenza era a portata di mano.Come si diceva un tempo..cattivi maestri.

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    anch’io, come la Silvy, preferisc i messaggi numerati. E la grafica di ora mi sembra decisamente peggiore di quella vecchia, soprattutto perchè non è ben leggibile.
    Un saluto U.

  12. x Uroburo
    x Uroburo says:

    x Sylvi e Uroburo

    L’ho già detto a chi si occupa del”ringiovanimento” del blog, ma finora senza risultato. Gli ho dato tempo fino a mercoledì prossimo per risolvere i problemi o tornare alla vecchia grafica.
    Un saluto
    pino

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    mi piace molto l’idea di una rotazione tra le culture, per non parlare della vicinanza delle stesse. Però mi spieghi come faccio a ruotare in un orto di 30 metri quadri che porterò a 40 quest’anno (ho bisogno di spazio per le patate) chiuso tra una selva di alberi (tra cui un castagno) piantati dal mio vicino a sud-est e la sua casa a sud-ovest? In realtà l’orto prende sole solo durante le ore centrali del giorno, che d’estate sono almeno otto..
    Posso fare al massimo una quindicina di aiuole larghe anche meno di un metro. Insomma la prima volta che vieni ti faccio vedere bene il sito.
    Tutto quel che ho capito è che cetrioli e cornetti non si piantano vicini e men che meno vicini ai pomodori perché si arrampicano reciprocamente. Quindi rampicante circondato solo da colture basse. Ma per il resto non saprei come fare.
    Però accetto volentierissimo suggerimenti e soprattutto spiegazioni. Qui oppure en privé a tua scelta. Un saluto U.

    Per PINO
    Anche il Uroburo says in corsivo (quando lo copi viene in corsivo e non in grassetto!!??) mi sembra una inutile complicazione.

  14. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    e così l’evidenza era a portata di mano!!!…come la Turco che piange calde lacrime sulla sx del tempo che fu; come la Bindi che brama scissioni dell’eterna sx scissa in mille rivoli; come le “giovani leve ” alla Fassina, alla Civati, alla Cuperlo che ascoltano il dalema che però non si mostra, perchè ” vai avanti cretino” come si diceva in un vecchio film:
    Come Landini che, contro ogni logica ed economia , spasima per la statalizzazione di tutte le aziende, neppure la Cina e la Russia arrivano a tanto!
    Noi italiani, soli soletti sul Mediterraneo siamo i più furbi in assoluto!!!
    Come la Camusso che sorride solo quando sente la parola “patrimoniale”!

    Hai presente Wilma e la clava? Vatti anche a guardare il blog di Ciwati sull’argomento, dove si dice che la minoranza deve decidere sulla maggioranza perchè così vuole la democrazia moderna!!!!
    Insomma un casino pazzesco di un partito allo sfascio che non ha nè progetti, nè idee, nè visione di futuro.
    E allora…molti come te, si rifugiano nel bozzolo delle certezze passate, senza il coraggio di affrontare una strada nuova, di tentare un nuovo sentiero. Se poi la strada vecchia ti garantisce anche fior di emolumenti a spese del solito imbecille Pantalone…tanto meglio!
    Infatti questi idealisti del piffero non li ho ho mai visti rifiutare emolumenti, gratifiche e vitalizi. Anzi!!!

    Avrei parecchio altro da dire, io che appartengo alla categoria di chi vuol guardare oltre le mura del Medioevo!
    già, perchè il Nuovo Medioevo, il vostro, è passato , con la globalizzazione!.

    Restate pure nel vostro guscio così sicuro, ma siete fuori!
    In questo Paese di nostalgici del passato, di comunisti passati che non vogliono essere chiamati tali…di ideologi che non sanno dove mettere in pratica le loro idee confuse…siete pronti per fare harakini!
    Fregherete per un po’ anche quelli che vogliono andare oltre! Ma non per molto!
    Il mondo corre…e chi resta indietro …beh sono affari suoi!

    Amen
    Sylvi

  15. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,

    hai ragione il mondo corre , probabilmente dove vada, solo alcuni lo sanno altri si adeguano nella speranza di stargli dietro, altri formulano ipotesi strampalate del tipo :la globalizzazione smentisce “il comunismo”,(quello di Marx ed Engels),mentre semmai e’vero il contrario.
    Ti pregherei pero’ di smettere di appiopparmi affinita’elettive con tutta quella serie di personaggi che elenchi…usi una tecnica vecchia..ti invrnti i bersagli e poi spari nella convinzione di colpire pure altri bersagli..nella fattispecie pure il sottoscritto…sarebbe come dire stante molte tue affermazioni del passato che pure tu sei “razzista” e pure un pochino nostalgica..fascistella..io a questo giochetto non ci sto da tempo…per cui libera di lanciare i tuoi strali contro chi cacchio preferisci..sinceramente me ne frega assai poco…ma non per rispondere a mie affermazioni..io osservo e metto in evidenza alcune cose del mondo..se danno fastidio, pazienza..
    Infatti oggi ho letto che pure l’Olanda ha ritirato il suo Oro e se lo porta a casa al pari della Germania, e della Russia..chissa’ perche’..una manovra congiunturale o altro?
    Marine le Pen per esempio invita la Banca di Francia a fare altrettanto.chissa’ perche?
    Tu certamente che sei in corsa insieme al mondo saprai spiegarmi gli arcana di questi fatterelli..
    Io cosa vuoi sono un residuato bellico, che legge libri in Sumero

  16. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    nella speranza di fornirti informazioni a breve…che ovviamente saranno parziali e purtroppo non risolutive, in quanto il clima attuale per colpa della Camusso, non aiuta un prospero avvenire dei propri orticelli..piove Sincadato Ladro…., infattii anche i cavoli miei sono sotto attacco di lumachine da un paio di giorni…per cui stavo pensando a dei Gulag di confinamento..ti auguro una serena notte..nella speranza di poter misurare presto il ph del tuo orto e di li cominciare a fare una serie di valutazioni

    ciao
    Caino

  17. caino
    caino says:

    Misteri del libero mercato

    I paesi OPECe la Russia non tagliano la produzione di Petrolio,e gli iuessei con il loro scisto vanno in crisi ,mi sembra una gara….a chi c’e’ piu’lungo..
    Sicuramente ci sara’chi e’aggiornato e corre dietro al mondo che informera’ noi poveri mortali di dove va il mondo…noi siamo fermi all’olio di pietra

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    Scalfari scrive l’omelia domenicale, tu invece più modestamente quella quotidiana. Talvolta capendo a modo tuo ma magari sono io ad essere poco aggiornato.
    Che proprio la Bindi brami scissioni non mi risulta, anzi!
    Che le giovani leve siano al traino di D’Alema (rispetto alle attuali digggggerenze comunque un genio!) nemmeno.
    Che Landini voglia nazionalizzare tutte le imprese è solo un’idea tua, assai irrealistica.
    Ed infine la Camusso …. ouuuhhyeaaahhhhh!!!! Merssa coem la metti tu parrebbe che le patrimoniali sian pane quotidiano nel Bel Paese … Erore! Siamo uno dei pochi paesi d’Europa che ha fatto due guerre mondiali e moltissime altre (siamo forse il paese più bellicoso d’Europa, da che esistiamo!) che non ha MAI avuto un’imposta patrimoniale. Il che vuol dire che la classe digggerente, che certo non è fatta dai nomi da te citati, ha imposto ad u n paese che non le voleva un numero spropositato di guerre e poi le ha pure messe in conto al suddetto, loro non tirando mai fuori un ghello.
    Naturalmente poi mi vieni a parlare degli imprenditori ONESTI (maiuscolo tuo!). E quanti sarebbero, di grazia?
    E poi ci sono gli emolumenti! Qui sono d’accordo con te: personalmente pagherei i politici come un qualunque quadro della pubblica amministrazione (3000 euri al mese senza spese ma con i viaggi gratuiti alla sede di lavoro. Punto e stop. Tuttavia guarda che gli emolumenti sono decisi dai vari parlamenti (ahimè purtroppo con i voti del PD) e quelli sindacali sono realmente bassi.
    Insomma la tua è la solita demagogia di sempre con la tendenza, veramente un po’ fuori dalla realtà, di attribuire la colpa di tutto lo sfascio del paese ad una parte sola, la sinistra, ouuhhyyyeaaaahhhhh, che però ha governato fino ad ora al massimo una decina d’anni su 153. Quisquilie! La sinistra è ontologicamente responsabile, dai tempi del Diluvio Universale in poi. Ouhyeaaahhhh!!!!!
    Dominus vobiscum, et cum spiritu tuo. U.
    PS: Che la modernità possano essere Renzi, lo Squinzi e Travaglio dice bene sul livello del paese.

  19. caino
    caino says:

    http://diciottobrumaio.blogspot.it/2014/11/i-diritti-del-padrone.html#more

    Da accompagnare come omelia alla s. Messa,la prolusione e’di Rosy Bindy,che ovviamente si nasconde con pseudomino.
    Forse non tutti sanno che la Rosy E’ la nipote di Dolores Ibarruri detta la PASIONARIA…
    COMUNQUE di pasionarie nel mondo ve ne sono di tutte le tendenze..questo per non essere tacciati di fare preferenze…

    Testo direttamente tradotto dall’ accadico antico,con prefazione di Gilgamesh

    buonnna dommenicaaa

    Cainissimo

  20. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    Se rileggi ti accorgerai che io non ho scritto imprenditori ONESTI maiuscolo. Te lo sei inventato tu!

    che la Rosy Bindi paventi-auspichi-minacci una scissione della sx l’ho lerro su Repubblica cartacea, non su Libero!
    che Cuperlo sia stato e sia al traino fedele di D’Alema , a Trieste lo sanno anche i cefali che al tramonto guizzano sul Molo Audace!
    Che Landini auspichi una rinazionalizzazione spinta di tutte le Aziende statali, parastatali, semistatali, Fiat compresa nella miglior tradizione della sinistra comunista italica… e con i risultati che già abbiamo gustato nel passato, lo ha dichiarato lui a dx e a manca, in tv e sui giornali…forse conciona troppo e allora si dimentica di quel che dice.
    Che la Camusso infine possa proporre una patrimoniale in un Paese dove il Catasto è una barzelletta, dove il lavoro nero è industrializzato, dove l’evasione fiscale dei grandi patrimoni è un’arte, dove la patrimoniale finirebbe col colpire il piccolo ingenuo mona che crede nello stato di diritto, perchè tutti gli altri sono già in Svizzera o in Lussemburgo da mo?….. per me la Camusso o è in mala fede o parla a vanvera . come del resto sta facendo il Sindacato da qualche decennio!

    E questi sono fatti, non omelie!
    Che poi la sx abbia governato 10 anni su 100 e rotti…è una tua fantasia non c’è dubbio!
    Se poi fosse vero…è stata brava, perchè ha superato un ventennio fascista andando subito dopo al Governo..a fare che? illuminami!
    Ha poi giustificato i “compagni che sbagliano” della stagione delle Brigate Rosse anche nelle fabbriche!
    Ha approvato uno Statuto dei Lavoratori che definire di dx sarebbe arduo!!!
    Intere Regioni governate da una sx dura e pura, sovvenzionata dall’URSS, giornali, cultura , almeno una Tv nazionale in mano salda alla sx…
    Andrebbe bene…ma che ha fatto??? Anche il suo preziosissimo d’alema che blaterava e blatera di sx ma non disdegnava e non disdegna ” i lussi” della dx?
    Con quanto vive d’alema al mese, e tutti i suoi seguaci???
    Altro che omelia; sto parlando come moglie di un imprenditore che, per tenere duro, per riuscire a pagare i salari ai dipendenti, si sta rosicchiando persino i risparmi per il funerale.
    Non accetto lezioni da nessun sinistro operaio o pensionato o sindacalista, molto tutelati, che, loro si bravissimi a fare le omelie , quando c’è da guardare al di là del loro orticello di cavoli e patate sono più orbi delle talpe che mi stanno bucherellando il giardino!

    Sylvi

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