Draghi serve Caffé forte alla BCE

La lezione di Federeico Caffè per la Bce

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

Recentemente, anche nel mezzo di una crescente contestazione giovanile e studentesca,  Mario Draghi è venuto a Roma per celebrare il centenario della nascita dello scomparso economista Federico Caffè. Draghi era stato suo allievo all’Università La Sapienza di Roma. Parlando della “eredità di pensiero” di Caffè, il governatore della Bce ha ricordato come per il professore “fare politica economica significasse: analisi della realtà, rifiuto delle sue deformazioni, impiego delle nostre conoscenze per sanarle”.

Non conosciamo tutte le intenzioni e i progetti di Draghi per poter dare un giudizio definitivo. Possiamo però dire con certezza che la Bce, e certamente per responsabilità non solo di Mario Draghi, non sta facendo molto per sanare le riconosciute deformazioni del sistema. Non si pretende che la banca centrale copra il vuoto politico lasciato dalla mancanza di capacità e volontà di governo a livello europeo.

Quando la Bce si è mossa con decisione e in modo corretto ha prodotto dei risultati importanti. Si ricordi soltanto come la famosa frase di Draghi “difenderemo l’euro con ogni mezzo” mise fine ad una destabilizzante speculazione internazionale contro il debito pubblico di alcuni Paesi più deboli che minava la stessa esistenza dell’Unione europea.

Oggi si vorrebbe che la Bce con coraggio riconoscesse che certe politiche monetarie di sua competenza non hanno funzionato e non funzionano. Perciò occorre mettere in cantiere azioni nuove e più efficaci. Il fatto che, come Draghi ha ribadito nel discorso di Roma, le banche ancora intermedino quasi l’80% del credito nell’eurozona, non può significare che bisogna accettare di essere sottomessi a questo meccanismo inefficace.

Si noti che la situazione del sistema bancario internazionale, anche quello europeo, è peggiorata grandemente negli ultimi anni. Secondo il rapporto dell’European Systemic Risk Board i bilanci delle banche europee sono cresciuti a dismisura. Nel 2013 il totale delle loro attività era già di oltre tre volte il Pil dell’Ue.

Anche il loro processo di concentrazione è cresciuto enormemente. Dal 2000 gli attivi delle tre maggiori banche di ciascun Paese europeo sono aumentati e di molto. Ad eccezione dell’Italia. Un dato che merita maggior attenzione e valutazione visto che tutti gli organismi internazionali di controllo indicano proprio nel gigantismo delle banche “too big to fail” una delle maggiori cause della persistente crisi finanziaria globale. Queste anomalie delle banche europee si manifestano di conseguenza nel grave peggioramento del tasso di leverage, nel rapporto cioè tra il capitale proprio e i loro attivi (asset) che in media è sceso dal 6% degli anni novanta al 3% del 2008.

Tali squilibri diventano ancora più pericolosi se si raffrontano gli attivi con le “montagne” dei derivati Otc tenuti fuori bilancio. E’ una disfunzione speculativa di tutte le grandi banche mondiali. In Europa è ancora più grande. Mentre per  le 5 grandi banche americane, ciascuna con più di 40 trilioni di dollari di derivati, il rapporto Otc/attivi  è di 25-50 volte, per la Deutsche Bank, la più grande banche europea, con i suoi 75 trilioni di dollari di Otc, esso è di ben 100 volte! Davvero non si comprende perché la Bce non inviti con forza il governo tedesco a “fare bene questo suo compito a casa” e a prendere le necessarie misure per correggere l’evidente gravissimo rischio finanziario sistemico.

Nella sua analisi Mario Draghi ha anche ricordato che nell’eurozona gli investimenti privati dal 2007 sono calati del 15% e quelli pubblici del 12%. Ha aggiunto che per usciere dalla recessione occorre operare non solo sul fronte dell’offerta ma anche della domanda di credito per investimenti.

A nostro modesto avviso sul fronte dell’offerta occorre individuare strade alternative a quelle bancarie per portare credito di lungo periodo e a bassi tassi di interesse direttamente alle imprese che vogliono lavorare. Si pensi, per esempio, ai project bond, ai minibond, a nuovi fondi di investimento, a nuovi sportelli di credito fuori dal circuito bancario. Sul fronte della domanda non si può contare soltanto sulla “magia del mercato” e sulla spontanea volontà del mondo imprenditoriale e del lavoro. Occorre che l’Unione europea e i singoli Paesi promuovano grandi e piccoli progetti di modernizzazione delle infrastrutture, della messa in sicurezza dei territori, di nuove tecnologie sul territorio europeo e anche di partecipazione attiva nei grandi lavori programmati dai Paesi del Brics, a cominciare dalla Cina e dalla Russia, per dare più spazi alle imprese.

E’ forse opportuno citare alcune idee di Federico Caffè che furono profetiche e ancora valide oggi.

“Da tempo sono convinto – scriveva – che la sovrastruttura finanziario-borsistica con le caratteristiche che presenta nei paesi capitalisticamente avanzati favorisca non già il vigore competitivo ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio, che opera sistematicamente a danno di categorie innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori.”

Aggiungeva che “poiché il mercato è una creazione umana, l’intervento pubblico ne è una componente necessaria e non un elemento di per sé distorsivo e vessatorio.”

E ammoniva che “al posto degli uomini abbiamo sostituito i numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze umane abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili.”

Parole sante più che mai calzanti per la situazione odierna.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

35 commenti
  1. caino
    caino says:

    Da tempo come Federico Caffe’..sono convinto anche io…pero’ sono convinto che non deve essere la compassione nei confronti delle sofferenze umane…questa e’ una falsa pista, mentrr invece bisogna prendere atto…
    C’e’ molta differenza ENORME

    Caino

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    in effetti il messaggio era indirizzato a te e non al Gino. Ho letto male il mittente ma ricordo benissimo l’agriturismo, il risotto, l’ex-professoressa ed i suoi meravigliosi blue jeans. Varamente notevole …
    Un saluto U.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Poffarbacco, quando ho visto il sito in rifacimento mi sono detto: Vupoi vedere cheil buon vecchio Pino cambia lòòòòk (ouhhyeaahhhh). Ebbene sì. Spèero almeno ceh l’orario ora sia q

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    ??? Ha fatto tutto da solo e mi ha mangaito il prosieguo!… Mah ….
    Comunque: vedo che l’orologio è sempre in ritardo.
    Non sono molto convinto che sia una buona idea mettere insieme i commenti di Galavotti e quelli di Pino che sono diversisismi per interessi e stile.
    I caratteri sono piccoli e si fa fatica a leggerli; oltre a tutto risaltano poco sullo sfondo.
    Non sempre l’invio riesce e comunque dovrebbe essere indicato chiaramente con un InvIa o Submitt. Commento all’articolo è confusivo.
    Un saluto a tutti Uroburo

    • Anita
      Anita says:

      Uroburo ha ragione, i caratteri sono piccoli, si possono ingrandire, io uso il 125 %. Ma sono sbiaditi , sono grigi anziche’ neri.

      Anita

  5. sylvi
    sylvi says:

    La foto del precedente Arruotalibera mi faceva pensare a spazi caldi che si perdevano nel profumo di fieno e nell’afa estiva.
    Questo nuovo è moderno, essenziale, bello…ma , come certe case arredate minimaliste perchè piacciono all’architetto, bisognerà aggiungerci un qualcosa di vissuto, di personale per renderlo accogliente.
    Infatti di primo acchito intimidisce!

    Sylvi

  6. caino
    caino says:

    A me Mi piace, e poi non trovo cattva l’idea seguire un ordine temporale nelle segnalazione dei post..per esempio il pezzo di Enrico, non so quanto voluto o casuale, casca a fagiuolo nel dibattito ull’utilita’ o meno dell Storia.

    Caino

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Fatto enorme coniglione ruspante (2.300 gr. pulito!!!) con favolosa polenta artigianale. In sei spazzolato tutto. Dicesi TUTTO!!! ‘azzoduncane!
    Bevuto Bourgogne millesimé e Dolcetto di Ovada.
    La prossima volta brasato con polenta e castagne al latte.
    E presto supa e cazzeula …
    Domani credo che mangerò i resti della polenta con pregevole Gorgo (nzola)
    Un saluto a tutti U.

  8. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Ma caro Uroburo, anche se il coniglio pulito era di oltre due chili, una volta cotto non resta poi molto. Sei persone erano decisamente troppe! L’anno scorso ne facemmo due per quattro persone, ne avanzo’ un po’, ma non tanto.

    Un saluto

    P.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    se si chiede ad un macellaio quanta carne bisogna prendere per persona rispondono dai due ai tre etti a testa (di carne cruda). Io ho preso il massimo ed anzi anche di più perchè erano complessivamente (compreso pancetta e salsiccia) 2650 grammi cioè quattro etti e mezzo a testa.
    C’è da dire che si trattava di un piatto unico accompagnato da un chilo di polenta, di cui mi saranno rimasti quattro etti scarsi. Dopo abbiamo preso un dessert (torta gelato e veneziana) ed alla fine tisane e caffè.
    Comunque quattro su sei hanno fatto il bis.
    Mi è venuto proprio bene soprattutto perchè l’ho rosolato bene ed a lungio: circa 20 minuti. E poi ci ho sfumato un bicchierone di vino, quindi altri 5-10 minuti.
    Un saluto U.

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    io cucino rarissimamente il coniglio, perchè Giacomo, traumatizzato da bambino da un bel coniglietto col quale giocava,e un giorno lo vide misteriosamente scomparso. Non ne volle più sapere di conigli vivi e morti.. Ha ripreso da pochi anni a mangiarlo, magari con poco entusiasmo.
    Ricordo che nelle isole dalmate ci invitarono a pranzo e avevano preparato coniglio, un lusso inimmaginabile per chi mangiava pesce 365 gg l’anno. Lui capì, anche con qualche calcio mio sotto il tavolo, di far onore a una simile accoglienza.

    Io , per attenuare il sapore selvatico, lo “scaldo” in una larga padella per fargli ” buttare l’acqua”, poi lo rosolo regolarmente.
    In mancanza di lepre, quando ho amici che mi aiutano a mangiarlo, lo faccio in salmì, con polenta gialla bramata.
    Ma i miei amici non nascondono di preferire che io cucini pesce, che a casa loro mangiano di rado.
    Comunque in cucina, quando ci sono ospiti, meglius est abundare quam deficere!

    Sylvi

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    come ho scritto la mia ricetta è antica: non si cucina più nulla di simile ed io non ho mai trovato qualcosa di analogo nelle moderne ricette. Si fa rosolare il coniglio per una decina di minuti in qualche cucchiaio d’olio appunto perchè perda l’acqua che ha un cattivo sapore (il mio coniglio, garantitomi come ruspante, ne ha perduta pochissima) poi si aggiunge della pancetta tresa tagliata a dadini e si continua ancora la rosolatura. Quando il coniglio ha fatto la crosta di rosolatura si aggiunge un bicchierone di vino rosso robusto e lo si fa evaporare. Poi si aggiunge una cipolla, due spicchi d’aglio, uno scalogno, un gambo di sedano, il tutto tagliato a fettine. Si gira e rigira e poi si aggiungono gli odori (rosmarino, salvia, timo, alloro, pepe, ginepro, cannella, noce moscata, chiodi di garofano. Si rigira ancora e si aggiunge un bicchierpone di brodo vegetale o di acqua calda con un dado). A questo punto si copre e si fa cuocere a fiamma dolcissima oppure si mette in forno a 150* per un’ora controllando ogni quarto d’ora lo stato dell’arte (ieri sera ho usato il forno). Dopo un’ora si aggiusta di sale. Dopo un’altra mezzora si aggiungono le interiora e la salsiccia; dopo un quarto d’ora si aggiungono i funghi (porcigni!) ammollati in acqua tiepida. Si regola la quantità di sugo (tanto con la polenta poso senza) e si porta in tavola.
    Io non ho mai fatto il coniglio in salmì: mi sembra una fartica sprecata. So però che altri lo fanno.
    Ieri sera hanno spazzolato tutto senza un attimo di sosta; segno di successo ….
    Un saluto U.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Niujoook, notte.
    Due maialio scendono le scale di un grattacielo durante una cosiddetta ispezione verticale (ouhhyeaaahhhh).
    Nella penombra sentono qualcosa. Uno dei due cava il regolare cannone d’ordinanza e spara (non si sa quanti colpi ma di solito i maiali useggetta non sparano un colpo solo). Beccano uncittadino, negro ma nella penombra presumo che non si vedesse tanto) che stava prendendpo l’ascensore con ola fidanzata e disarmato.
    Il capo dei maiali dice che si è trattato di un tragico equivoco. Una volòta erano “poche mele marce”, adesso è un tragico equivoco. In realtà i maiali useggetta prima parano e poi ti chiedono chi sei.
    Il tutto però democraticamente, come s’usa costaggiù.
    Un saluto U.

  13. caino
    caino says:

    IL COGLIONE DELL’ORSO…in bella vista….

    Un tempo antico le mie contrade erano ancora abitate da orsi e cervi…
    Cinghiali del luogo…i MAILI OVVIAMENTE SEDEVANO A TAVOLA

    Tipica cena Medievale tra maiali…da una novella delle mie parti

    Sul lino paglierino della tovaglia ricamata, tra le forme di profumato pane tridicale disposte con gusto tta scifi di cristallo e boccali di vino asprigno, nei piatti posati su patene di argento comparvero via via, trance di cinghiale affumicato, peperoni al forno con salsa piccante, trote fario del luogo in carpione, ravioli al ripieno di pernice.Piatto forte della serata :un maestoso quarto posteriore di orso, il testicolo ancora in sito a dimostrazione del sesso….

    La mia domanda e’ ma il cogione dell’orso secondo VOI si mangiava o era messo li per figura?
    Domanda inquietante!

    Caino

  14. caino
    caino says:

    Caro Pino,
    MI ERA SFUGGITA LA NOTIZIA, MA BETULLA E’STATO RIAMMESSO NELL’ORDINE DEI GIORNALISTI?

    Caino

  15. sylvi
    sylvi says:

    « Voce dal sen fuggita
    Poi richiamar non vale;
    Non si trattien lo strale
    Quando dall’arco uscì »
    (Pietro Metastasio, Ipermestra, Atto II, scena I)

    Aaaahhh, povero Landini che si ingarbuglia fra dichiarazioni, semi smentite, e affermazioni di essere stato incompreso!!!
    Finalmente ci ha chiarito, cosa che sospettavamo da parecchio!!!, che l’onestà sta dalla parte della classe operaia e la disonestà ovviamente è caratteristica degli imprenditori.
    E lui sta coi primi e Matteo Renzi con i secondi!

    E siamo sempre là: l’operaio infingardo e ladro è sempre e comunque onesto; l’imprenditore è sempre e comunque uno schiavista!
    Non mi fa arrabbiare l’affermazione; mi fa arrabbiare che passino i decenni; che le situazioni sociali e politiche cambino radicalmente; che la prima donna , che sa cinque lingue cinque, vada nello spazio con un americano e un russo;
    Il mondo si rivolta come un calzino…e in Italia c’è ancora la classe operaia che va in paradiso a piedi, perchè non si costruisce, a prezzi concorrenziali neppure più la Panda.
    E già! Samantha Cristoforetti è nello spazio; Landini e la Camusso in Piazza…sempre più soli e sempre più inca..ati!
    E strillano entrambi: VOGLIAMO LAVORO!!!
    E non credono nemmeno in Dio perchè glielo invii!
    Intanto le Scuole professionali, quelle serie, ce n’è ancora!, lamentano carenze di iscritti non solo per barbieri e panettieri, ma anche per operai specializzati in elettrotecnica, meccanica, robotica…e via elencando!
    che ne pensano i due campioni del sindacalismo dello Sciopero Generale?
    Saranno anche , secondo le loro immutate convinzioni, gli imprenditori i colpevoli; ma erano quelli che facevano gli pseudo imprenditori, e che si tenevano in piedi con i sostanziosi contributi dello Stato, le Milano, le Torino, le Genova e soprattutto la Roma …da bere e magnaare!
    Intanto , gli altri, quelli che pagavano sempre il conto, tiravano la carretta. Ora hanno persino perso la carretta!

    Io so quel che pensa un giovane imprenditore che vorrebbe essere onesto, che vorrebbe rapporti industriali corretti secondo le leggi.
    In Italia non si può, anche volendo. Non ci sono le condizioni per rapporti di lavoro equilibrati, per regole condivise senza imbrogli.

    Per ora si gioca a chi ha il pelo più fitto nello stomaco…ed in fondo Marchionne è il più bravo…Landini se ne faccia una ragione.
    Ma davvero siamo condannati a relazioni sociali e lavorative su chi imbroglia e sfrutta di più???
    Nessuno mi parli dei poveri operai al solito innocenti e schiavizzati dai soliti sfruttatori del popolo!!!
    SVEGLIA! il tempo passa e le situazioni cambiano.
    Di Lenin e Marx ne ho piene le scatole!

    Sylvi

  16. caino
    caino says:

    Se hai piene le tasche di lenin e marx, potevi dirlo subito, risparmiandoti una lunga tiritera sul resto.
    Landini e Camusso con I due sopracitati, c’entrano come I cavoli a merenda, anche se a onor del vero, se si ha fame si possono benissimo mangiare, quando manca la cioccolata…visto che la produzione di cacao, gia’ oggi soddisfa solo l’80% della domanda.
    Per cui proporrei una scorta di cacao, prima che I prezzi schizzino alle stelle, e buone letture di Apollinaire o Apuleio, merenda insieme al cioccolato..direi una buona ricetta per evitare la depressione…
    In effetti , meglio di quelle letture della vecchia barba, che aumentano l’acidita’ di stomaco o nel dubbio la depressione.
    Per adesso sembra chr la depressione colpisca solo gli elettori…un malessere diffuso..ancora privo di consapevolezzs..

    Caino

  17. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    mi pare che di cioccolato anti depressione abbia bisogno una gran parte del popolo italiano, te compreso!
    Invece io stasera ho previsto una “minestra del cavolo”: un po’ di porro fatto appassire in pochi dadini di prosciutto, le cimette di cavolo cotte dolcemente, riso e prezzemolo tritato infine!
    A merenda mangio frutta.
    Da noi è tempo di mele e di strudel…di tanto in tanto il tiramisu ricoperto di cacao, perchè il mascarpone ricomincia ad essere genuino.
    e se vuoi , a tirarla per le lunghe, posso andare avanti per un pezzo, senza dire un bel niente, esattamente come hai fatto tu!!!

    Certo è che mi inchino al tuo grande amore per il Barbone.

    Che ne pensa tua moglie???

    Sylvi

  18. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    se e’ solo per questo, non e’ che tu nel post precedente, hai detto molto di piu’…di quello che dici di solito e da anni.
    Domenica ho cucinato I cavoli in agrodolce , con mele a fette e sceto balsamico, accompagnando il tutto con I soliti Wurstel.
    Andavo di fretta, poi I soliti cavolfiori impanati, due carotine alburro.
    Salvo le carote e I w il resto prodotto del mio orto..
    Di politica incasa si parla poco,….mia moglie e’ UNA SALARIATA ATTIVA, IO UNSALARIATO ormai passivo…per cui fattidue conti, restano pochi marchesi e duchi…..
    In merito alla vecchia barba, grszie a te, ho riscoperto un autore che pendavodi conoscere anche se non ho studiato dalle suore,,, le mie all’asilo erano ancora ferme alla rivoluzione francese borghese, figurarsi parlare del carletto..sarebbero svenute…
    Cosa vuoi un auyore non si ama simette alla prova e devo dire che leggendolo seriamente, oggi miscappa da ridere, confronyandolo con la crisi odierna e I balbetti di economisti e politi odierni..
    Che vuoi, ognuno si diverte come puo’,di questi tempi..

    Caino

  19. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    concordo con te che quello che mi hanno insegnato le suore sulle teorie del Barbuto sia assolutamente insufficiente, anche perchè le suore erano proprio assenti nella mia formazione storico- filosofica.
    Proprio non c’erano fisicamente! Ma pare inutile che io ti ripeta che avevo professori privi di velo in testa !
    Se così fosse stato, le suorine avrebbero toppato alla grande nei risultati della mia educazione!

    Per il resto…hai ragione , ripeto le stesse cose da anni; ma la cosa peggiore è che nessuno mi dà torto nella sostanza di quel che dico, perchè niente non solo è cambiato, ma tutto è peggiorato.
    Non ho il potere per modificare la situazione, ma anche ce l’avessi, mi rendo conto che disincrostare decenni di politiche oscene, decenni di ideologie che navigavano, e continuano a navigare, in pianeti lontani da una sana vita sociale che comprendesse le varie facce della società, sia cosa lunga e faticosa.
    Per me Renzi e quelli che lo circondano capiscono e ci provano con volontà e realismo. Tutti gli altri chiacchierano e si perdono dietro a un sogno mai realizzato!

    notte
    Sylvi

  20. caino
    caino says:

    Quello che dici ti mette in sintonia perfetta con quello che dicono I media di successo e di potere oggi, il che non puo’essere criticato “a priori”,ovvero non ti faccio una colpa di essere nella corrente che “tira”per lamaggiore…io remo contro , per il momento….ma vedo che ormai siamo in tanti a remare…ognuno per proprio conto pero’..per il momento..
    Cosa vuoi il tempo e’ soggettivo…ma la storia inesorabile!

    Notte
    Caino

  21. caino
    caino says:

    Prendiamo un esempio a caso :Le ultimr elezioni…regionali..I medis di successo meytono si’ in risalto il dato dell’astensione, ma lo accompagnano al giudizio fel buon Renzi,il quale ci assicura che non e’ un problema..e se lo dice Renzi, possiamo stare tutti tranquilli..o no ?
    Il fatto e’che Renzi puo’ dire qurllo che gli pare, ma la Storia continua…capisco chr a molti frega poco., ma in fondo in prospettiva a me che frrga di Renzi, ci sono fatti che ttavalicano ampiamente quelllo che puo’dire l’attuale Presidente del Consiglio pro-tempore, in sostanza del’attuale teatrino della politica mediatica, un renzi in piu’ o in meno cambia nulla se appena si alza lo sguardo oltre il proprio mero nasetto,..lui e’solo uno dei tanti, nello schema nemmeno uno dei peggiori, dal punto di vista “comunicativo”…
    Ma se per Politica si intende qualche cosa di diverso per cui valga la pena di dannarsi allota Renzi e’ un nanetto che fa bene , anzi ottimamente la sua parte…in fondo nel teatrino dei nani, lui sembra quasi un gigante…

    Caino

  22. caino
    caino says:

    In fondo come disse Mark Twain ….Se votare contasse davvero qualche cosa, non ce lo farebbero fare…

    Amen
    Personalmente dopo lunghi patemi, personalmente devo ammettere, che le conclusioni a cui giungo alla mia veneranda eta’..sono ad imbuto…mamma mia, quanto tempo sprecato

  23. Peter
    Peter says:

    Il gran giuri’ a Ferguson, Missouri, ha deciso che il poliziotto che uccise Il diciottenne disarmato M. Brown l’ agosto scorso, in pieno giorno con sei proiettili, non sara’ incriminato. Il corpo venne lasciato per ore alla vista dei passanti per strada. Il giuri’ era composto da nove bianchi e tre neri.
    I tumulti a Ferguson sono riesplosi e la guardia nazionale e’ stata chiamata. La citta’ e’ a grande maggioranza nera, ma la polizia ed il consiglio comunale sono quasi tutti bianchi.
    Insomma, sembrano gli anni Sessanta, nonostante un presidente nero.

    Peter

  24. Peter
    Peter says:

    A prescindere dal razzismo e dalla situazione particolare dello stato del Missouri, direi che il sistema del giuri’ composto da persone ‘profane’ e’ una grande stronxata. La decisione di incriminare o meno dovrebbe essere di esclusiva pertinenza di un magistrato, che se ne assume poi la piena responsabilita’, citando i fatti ed i codici. E quindi esponendosi a critiche.

    P.

  25. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    il re ordinò che alcuni uomini probi (quattro per ogni villaggio o dodici per ogni hundred o centena) dichiarassero sotto giuramento se qualcuno nel villaggio o nella centena fosse accusato o solo sospettato di essere ladro, assassini o brigante o avesse dato rifugio a ladri, assassini o briganti dal 25 ottobre 1154, giorno della sua elezione. Le loro dichiarazione dovevano essere rese agli sceriffi e poi ripetute davanti ai giudici. Tutti coloro che venivano arrestati in base alle succitate dichiarazioni dovevano venire giudicati soltanto dai giudici del re, dovevano essere sottoposti all’ordalia dell’acqua[1], e i beni mobili del colpevole passavano al re. Le persone malfamate la cui innocenza era provata dall’ordalia dell’acqua dovevano, ciononostante, abbandonare il regno. Le contee che non avevano carceri dovevano costruirle per alloggiare i prigionieri in attesa dei giudici. Costituzioni di Clarendon di Enrico II

    Enrico II fu sicuramente un grande uomo e un grande Re.
    -Tutto il popolo è chiamato, con le debite garanzie, ad amministrare la giustizia, e con le stesse regole in tutto il Regno.-
    I Giudici popolari odierni sono l’espressione di quella grande intuizione democratica che ha rivoluzionato la Giustizia laica, ma ha soprattutto “tagliato le unghie” a quella clericale, quella del Papa di Roma,

    Devo io spiegarle la storia d’Inghilterra???

    Sylvi

  26. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi, e’ la prima volta che dice qualcosa di ‘positivo’ sull’ Inghilterra, ma temo che la storia non sia fatta ‘da grandi uomini’ ne’ ‘da grandi re’, mi spiace deluderla.
    Nel Medio Evo, e non solo, si incoraggiava la delazione. La giustizia moderna non si basa sulla reputazione delle persone, note o meno come ‘briganti’, o ‘ladri’ o ‘stupratori’ o ‘falsari’, ma si basa su accuse precise, cioe’ fatti, circostanze provate o da provare, date, testimonianze precise etc etc. Non si deve, o dovrebbe, tener conto di reputazione, colore della pelle, cultura, professione etc etc.
    In ogni caso,
    L’ origine dei ‘dodici pari’ che giudicano credo risalga alla Magna Charta, quindi dopo gli eventi da lei indicati.
    Credo che Enrico II volesse espropriare un po’ di roba ed incamerarla a spese dei ‘colpevoli’, altrimenti non si sarebbe preso tanto disturbo.
    Dicevo, comunque, nel post di sopra che la incriminabilita’ o meno di un poliziotto non dovrebbe essere ‘democraticamente’ decisa da una giuria, che semmai puo’ decidere dopo se qualcuno e’ colpevole o meno una volta fatto il processo secondo l’ ordinamento del luogo. Si tratta ovviamente del mio personale parere.
    Credo che il magistrato inquirente abbia tutto il giudizio e la capacita’ di decidere professionalmente da se’, o dovrebbe averli.
    Qui in Inghilterra, a proposito, qualunque morte dovuta alle forze dell’ ordine passa automaticamente alla IPCA, una commissione indipendente che esamina l’ operato dei poliziotti.
    Vi e’ un giuri’ nominato dal magistrato inquirente anche qui, ma le sue competenze sono di stabilire se si tratti di omicidio o morte accidentale, o ‘verdetto aperto’. Non credo possa decidere se si possa procedere o meno, ma non sono un legale.

    Un saluto

    P.

  27. Peter
    Peter says:

    Di sicuro, non vi e’ nulla di democratico nell’avere una citta’ a grande maggioranza nera dominata da poliziotti e consiglieri bianchi.

    P.

  28. Peter
    Peter says:

    Ci tengo a precisare, ancora una volta, che la cultura dominante in US non e’ certo quella di origine britannica.
    L’ inglese vi e’ parlato ampiamente ma non e’ neanche riconosciuto come ‘lingua ufficiale’. Anita lo disse piu’ volte.
    Il gruppo etnico europeo piu’ rappresentato nella discendenza di oggi e’ quello tedesco. Quello irlandese e scozzese sono ampiamente rappresentati. Quello inglese in senso stretto e’ esiguo, forse addirittura inferiore a quello italiano.
    Quello ispanico vi e’ ampiamente rappresentato attraverso i latinos, che pero’ di europeo non hanno quasi nulla.

    P.

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