Dopo il Biafra, la Libia: la Francia non perde il vizio. E non lo perde neppure l’Occidente

Chissà se anche questa volta i bombardamenti “chirurgici” contro Gheddafy gli ammazzeranno un’altra bambina, figlia adottiva, come quella ammazzata nel 1986 dai piloti americani che per cercare di ucciderlo su ordine criminale del presidente Reagan bombardarono casa Gheddafy massacrando un po’ di gente, ma mancando l’obiettivo designato. In ogni caso, non trattandosi di bambina e vittime israeliane e tanto meno ebree non ce ne può, come si dice a Roma, “fregà de meno”. “Tripoli brucia”, titolano infatti giulivi i nostri giornali. Al nostro cinismo e alla nostra mancanza di scrupoli e memoria non c’è limite.

Come che sia, ha ragione il marito di Carla Bruni, noto anche come Sarkozy: “La Francia si assume le proprie responsabilità di Fronte alla Storia”. La Storia però non è smemorata e contrariamente alle signore tipo Carla Bruni e affini non si lascia incantare e portare a letto con belle frasi ad effetto. La Francia infatti di fronte alla Storia ha già la responsabilità dell’invasione napoleonica dell’Egitto e del sanguinoso sfruttamento coloniale non solo dell’Algeria vicina di casa della Libia aggredita in queste ore. Il marito di Carla Bruni farebbe meglio a tenere a mente che in tempi più recenti la Francia ha di fronte alla Storia la grave responsabilità della tragedia del Biafra, la cui secessione dalla Nigeria fu criminalmente foraggiata da Parigi per poter mettere le mani sul petrolio di quelle terre.  Prima della lunga guerra civile per il Biafra, con il solito per noi irrilevante contorno di qualche milione di morti ammazzati con armi vendute dall’Europa, la Nigeria era un Paese in via di forte sviluppo grazie al suo petrolio. Dopo la guerra per il Biafra la Nigeria è diventata terra di emigrazione di donne venute a migliaia anche in Italia per vendere sesso a basso costo. Senza dimenticare le precedenti responsabilità inglesi nel devastare parte di quel territorio, specie il Benin, dal quale quando ne hanno conquistato la capitale hanno razziato in un solo giorno, tra molto altro, migliaia di splendide statue in bronzo, parte delle quali fanno sfoggio di sé nei musei londinesi. Era l’epoca in cui i re del Benin facevano a gara con i re di Francia e Versailles in fatto di sfarzo. Visto che il marito di Carla Bruni evoca la Storia è bene essere precisi, completi e non barare. Anche perché con la Storia non si può barare.
Duole dover sospettare che il marito di Carla Bruni abbia fretta di far fuori Gheddafy per evitare che questi renda di pubblico dominio, come un suo figlio ha imprudentemente minacciato di fare, i documenti comprovanti il suo accettare finanziamenti sottobanco anche proprio dai libici per la sua scalata alla presidenza della Francia. Non è dignitoso, tanto meno di fronte alla Storia, accettare quattrini che quando fa comodo si definiscono ufficialmente puzzolenti. Soprattutto non è dignitoso, di fronte alla Storia, scatenare una guerra per evitare di essere sputtanato in piazza per motivi privati. Il Chiavaliere si limita a fare una guerra contro i magistrati a base di parole e leggi su misura, finora non ha ammazzato nessuno né invaso terre altrui. Dove ha inviato soldati, Iraq e Afganistan, lo ha fatto solo come appoggio di serie B e comunque trascurabile, finora non s’è ancora sognato, a differenza del marito di Carla Bruni, di scatenare una guerra vera, con bombardamenti e morti ammazzati.

Due piccioni con una fava: all’estero mettere le mani sul petrolio altrui e all’interno creare una situazione di emergenza tale da permettere al marito di Carla Bruni e al suo governo di rafforzarsi e durare. Ne trae vantaggio anche il nostro capo del governo, che con una guerra in atto scatenata da Stati europei può di schivare meglio i processi e indicare i magistrati addirittura come nemici della Patria. Non c’è nessun bisogno di ricorrere magari alle bombe di “terroristi” armati dai servizi segreti come avvenne in Italia nel ’69, fino alla strage di piazza Fontana a Milano, le bombe infatti i berlusconiani sperano arrivino sotto forma di missili o attentati “libici”, e più in generake “islamici”. In ogni caso il governo e il Chiavaliere sono salvi, sono più sicuri di andare avanti.
La Francia però di piccioni ne prende uno in più, tre anziché due: lanciandosi in avanti prima di tutti all’assalto della Libia favorisce la sua Total e la mette in quel posto alla nostra Eni, che dalla Libia prende il 26% del nostro fabbisogno petrolifero. Lo scopo è semplice, anche se lo negherebbero tutti sdegnati: acuire le difficoltà economiche dell’Italia e anche quelle politiche tramite il diluvio di nuovi arrivi di disperati, che esaspererà la Lega fino magari a un qualche punto di rottura. La Francia infatti assieme alla Germania non vede l’ora di cacciarci dalla Comunità Europea, almeno dalla moneta unica, perché siamo un peso economico e una mina politica vagante data la incapacità di fare le riforme necessarie e la capacità dei poteri parassiti di restare al comando fottendosene del debito pubblico. Berlusconi tempo fa per fare un piacere a Israele e agli Usa, ai quali anche a causa del bunga bunga non può dire troppi no, ha ordinato all’Eni di interrompere ogni rapporto con l’Iran, che non solo ci fornisce petrolio non meno della Libia, ma ci ha anche reso partners di alcuni grandi impianti di estrazione. Una mossa, quella contro l’Iran e di fatto contro l’Eni, che aveva anche il pregio di favorire le tasche del giro berluscone: meno petrolio arriva dall’Iran più ne deve arrivare dalla Libia dell’amico – e maestro di bunga bunga – Gheddafy e assieme al gas dalla Russia dell’amico Putin, due bei tipi con i quali il Chiavaliere secondo gli Usa è in affari. Ora però grazie al marito di Carla Bruni rischiamo di trovarci non solo senza il petrolio iraniano, ma anche senza quello libico: in totale, sparisce oltre il 50% dei nostri rifornimenti petroliferi! In altre parole, una tragedia. Di quelle vere. Oltre al pericolo di disastro militare o terroristico anche in casa nostra.
Tutte cose che però in Rai gli augusti Spazzolini e le ex spie della Cia modello Ferrara si guardano bene dal dire, occupati come sono ad applaudire, così come si limita sempre ad applaudire la stampa più o meno prona modello Il Giornale o Panorama, ai quali ormai fa concorrenza perfino un rotocalco di pettegolezzi e vacuità varie come “Chi” dell’impagabile, si fa per dire, signorino Signorini.

Il metodo è sempre quello: foraggiare e armare una qualche opposizione che ci faccia comodo, dai generali golpisti argentini ai talebani, per abbattere i governi che non fanno i nostri interessi, oppure invadere Paesi altrui con la scusa di “difendere la popolazione”, come è stato fatto in Iraq due volte di fila. Mi pare fosse il generale Fabio Mini a scrivere pochi anni fa su L’espresso che con la scusa dell'”intervento umanitario” abbiamo trovato il modo di fare le guerre facendo finta di volere la pace. E, in Italia, di rispettare la Costituzione, che le guerre le ripudia di qualunque tipo esse siano. Siamo talmente abituati a stuprare la verità e la realtà da non renderci conto della profonda follia, ipocrisia e contraddizione insite nel concetto, e nella pratica, della “guerra umanitaria”! I bombardamenti francesi e americani stanno facendo in Libia una marea di morti, esattamente come quelli israeliani a Gaza, ma noi siamo felici perché “difendiamo la popolazione”, “difendiamo i civili”. Strano modo di difenderli quello di accopparli in misura maggiore di quanto potrebbe fare Gheddafy per riportare la situazione alla normalità. Vedo che i siti internet titolano giulivi “Tripoli brucia”. Durante la prima guerra del Golfo, cioè durante il primo attacco contro l’Iraq voluto dagli Usa i bombardieri e i missili americani si sono accaniti contro le truppe di Saddam ormai in fuga, massacrando non meno di 40-60 mila uomini. Di morti Saddam ne avrebbe fatti molto meno se si fosse tenuto lui il Kuwait. Per la “libertà e la democrazia” del quale abbiamo fatto una guerra, partecipandovi anche noi italiani con l’aviazione, per poi ovviamente fottercene e della democrazia e della libertà, tant’è che il Kuwait è ancora un regno proprietà privata del solito parassita messo sul trono da Londra o da Washington o da Parigi. Non a caso teniamo in piedi un potere come quello che opprima quanto meno le donne in Arabia Saudita e lasciamo che il solito sceicco parassita massacri nel suo Barhain chiede libertà né più e né meno come l’hanno chiesta in Tunisia e in Egitto. Anzi, facciamo finta di niente di fronte al fatto che il parassita padrone del Barhain il massacro lo ha fatto fare grazie all’arrivo proprio di truppe saudite. Accorse su mezzi corazzati made in Usa e dintorni. Per la seconda guerra contro l’Iraq abbiamo inventato la formula della “guerra preventiva”, ovviamente una guerra “giusta” perché faceva comodo a noi. E’ anche sulle laudi a quella guerra che hanno fatto carriera giornalistica spie della Cia come Giuliano Ferrara. Non guardo mai la tv, ma immagino che Ferrara, che combinazione vuole sia tornato da poco nuovamente sui teleschermi Rai, tesserà le lodi di questa nuova guerra, e con lui i vari augusti Spazzolini e simili cantori.

“Chi pensa che la guerra è bella e che valga più della pace, è storpio di mente”: lo ha detto Cartesio, francese e fondatore del pensiero moderno, scientifico. Ma evidentemente il marito di Carla Bruni non ha letto Cartesio. Non lo hanno letto neppure tutti i laudatori interessati che intonano il solito coro della “guerra giusta”. Con la loro logica danno ragione a chi per esempio volesse la guerra a Israele o invadere la cosiddetta Padania per dar man forte alle Camicie Verdi che vogliono la secessione dall’Italia. Ognuno infatti di ciò che è giusto ha un suo concetto, una sua visione. Ciò che è giusto per noi può essere ingiusto per altri, e viceversa. Ovviamente. Però come sempre anziché trattare per trovare un punto di equilibrio comune preferiamo ricorrere alla forza  quando siamo convinti di poterla fare franca. Sono secoli che invadiamo terre altrui seguendo questa logica. Ho già fatto notare più volte come il Medio Oriente sia dall’invasione dell’Egitto da parte di Napoleone in poi la prova clamorosa del nostro fallimento anche e soprattutto morale. Von Clausewitz diceva che la guerra è la prosecuzione, con altri mezzi, della politica. L’Occidente della famosa “civiltà superiore” ha invece capovolto il concetto: per noi la politica è solo la prosecuzione, con altri mezzi, della guerra…. Alla quale amiamo tornare ogni volta che se ne presenta l’occasione. Prima abbiamo “esportato la civiltà” di Roma. Poi abbiamo “esportato la vera religione”. Poi abbiamo nuovamente “esportato la civiltà”, questa volta non più di Roma ma dell’Europa coloniale. Poi abbiamo “esportato il liberalismo”, in nome del quale gli Usa hanno trascinato il Giappone nell’epoca industriale, con le note tragiche conseguenze. Poi abbiamo “esportato la libertà”, cioè la nostra contro i sistemi socialisti o comunisti foraggiando un gran numero di colpi di Stato e di massacri di “comunisti”.
Ora “esportiamo la democrazia”. Sempre a cannonate. Ma, cosa curiosa, dopo averla uccisa in culla quando nasceva da sola, come in Iran, Cile, Congo, Argentina, Indonesia, Grenada, ecc.

Duole dirlo, ma il metodo classico, di cui ho parlato sopra, si è affinato imparando dal metodo israeliano usato da 60 anni in Palestina: bastonare il “nemico” per frantumarne gli assi portanti della società, che senza ossatura non può che collassare e rifugiarsi nel fanatismo religioso, peraltro speculare al fanatismo talmudico, o in governi più o meno proni. Il fanatismo religioso del “nemico” è per noi cosa comodissima e utilissima, ci permette infatti di avere un ottimo alibi per bollarlo come nemico e mobilitare di conseguenza l’opinione pubblica, vedi il caso Gaza e Hamas. In quanto a governi fantocci, l’Afganistan, l’Iraq e l’Anp ne sono begli esempi. Copiare dagli israeliani ci porta però al contagio del delirio di onnipotenza e della guerra continua. In Israele infatti la reazione al “vento della democrazia” arrivato il 15 marzo anche a Gaza e nei rimasugli della Palestina provoca reazioni tanto per cambiare scomposte. Il leader dell’ANP Abu Mazen e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh dovrebbero vedersi nei prossimi giorni, sull’onda della forte richiesta di unità e riconciliazione nazionale dei movimenti esplosa in piazza il 15 marzo. Forse saranno costretti a risolvere anche la questione della riforma dell’Olp, dove Hamas non è presente ma dovrebbe entrare. Forse risolveranno anche il problema delle divergenze sulle elezioni, che Abu Mazen dice di prevedere entro i prossimi sei mesi mentre Hamas le ha sempre bollate come “illegittime”.
Il possibile incontro è visto di buon occhio dall’inviato ONU, Robert Serry, che lo ha pubblicamente auspicato. Sono invece negativi e di condanna i commenti delle  autorità israeliane, che grazie alla divisione tra Hamas e ANP hanno buon gioco nel continuare all’infinito l’occupazione della Cisgiordania e l’assedio di Gaza. In un’intervista rilasciata alla rete Usa CNN il capo del governo israeliano Netanyahu non solo ha barato paragonando Hamas ad Al-Qaeda, ma ha addirittura affermto che la riconciliazione tra le due parti palestinesi significherebbe “la fine del processo di pace”. Facendo finta che il “processo di pace” non sia già stato ucciso e sotterrato da tempo proprio dai governi israeliani, come hanno inequivocabilmente dimostrato di recente anche i “palestinian papers”.

L’Italia ha compito 150 anni. Il papa ha avuto la faccia di bronzo di dire che la Chiesa è un buon collante per gli italiani. Dimenticando di dire che proprio la Chiesa ha impedito che l’unità d’Italia fosse realizzata quasi mille anni prima, per l’esattezza dai longobardi, e ha poi pure impedito che fosse realizzata dagli svevi. Senza contare che Garibaldi e i Savoia per arrivare finalmente a fare l’Italia unita hanno dovuto prendere a cannonate proprio l’esercito pontificio e le mura della forcaiola Roma papalina.

466 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Se lei non sa distinguere tra links e grafici, non e’ colpa mia.

    Io le ho mandato :

    Iraq auction oil

    La foto, non il link. non c’era niente da aprire.

    Forse lei si e’ confuso col mio sistema di sicurezza.

    Anita

    Rispondi
  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ah, bèh…
    pensavo a qualche sua “avanche”.
    C.G.

    x rudolfo.

    “Direi poi.. che ognuno di noi ha le sue originalita´, c´e´per esempio chi ha l´originalita´di essere stronzo o idiota”.

    Eben, in tedesco
    Per l’appunto, in italiano.
    C.G.

    Rispondi
  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xNicotri
    ho scritto pochi giorni fa´che e´sbagliato OGGI CONTINUARE a fare certi discorsi….che hanno fatto il loro tempo.
    Il suo post Nr.398 non mi ricorda altro …anche se impostato in un´altra maniera il post di cg:-
    “Cerutti Gino { 20.03.11 alle 11:16 }
    “I palestinesi saranno schiacciati come cavallette…le teste spaccate contro le rocce e i muri”.
    (Yitzahak Shamir, Primo Ministro israeliano, “New York Times”, 1/4/1988)”

    Una risposta che non c´entrava un cazzo con quello che avevo argomentato io.
    E sottolineavo inoltre che se tra gli Israeliani e i Palestinesi la cosa dovesse funzionare come funziona qui tra me e voi…la pace resterebbe solo una chimera.
    Che lei poi insinui il mio non essere Italiano , Tedesco, Israeliano o
    vattela a pesca….nun me tange,,,davvero ppe niente.
    Rodolfo

    Rispondi
  4. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    PS:

    Lei e’ un gran maleducato.
    Si ricordi che e’ stato lei a chiedere il mio indirizzo, non io il suo.

    Anita

    Rispondi
  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x403
    hahhahahhaahahhaa
    ma quella frase era dedicata a te e tu lo hai subito capito……per questo hai reagito subito e proprio su quella frase.
    Sei cosi facile a capire…direi che sei proprio …..infantile.
    Rodolfo

    Rispondi
  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Sì, però mi riferivo alla tua “originalità”.
    Lampante, tacita, inconfondibile.
    vai.
    C.G.

    x Signora Anita.
    È vero. Ma ho il terrore dei virus.
    Mi dicono gli esperti che i più pericolosi per una piattaforma Windows, con il quale ogni tanto lavoro, sono quelli provenienti dagli US, zona RI e dall’Isola di Pasqua.
    Per un Mac molto meno, è più compatto e lascia poco spazio
    a quei dannati animaletti.
    C.G.

    Rispondi
  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Preoccupati piuttosto della tua “inconcludentità” (sob!)
    Ne avrai di che lavorarci sopra…
    Ari-vai.
    C.G

    Rispondi
  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Egregio, le litanie è lei a dirle e a ripeterle. In modo anche non onesto. Lo dimostra il suo insistere a dire che “non a senso oggi” dire certe cose, mentre insiste a ripetere minchiate vecchie di 2.700 anni. Lei ha la strana pretesa di non limitarsi a esprimere le sue opinioni, come tali legittime, ma a voler insegnare agli altri cosa devono pensare e dire, dando per giunta le pagelle. Sono anni che lo fa, il fine è chiaro.
    So bene che per lei le mie “vecchie litanie non portano da nessuna parte”, per il semplice motivo che l’unica sua preoccupazione NON è andare da qualche parte, ma solo far deragliare l’andamento del forum e far perdere tempo a tutti a rispondere alle sue cazzate.
    nel mio posti “vecchia litania” le ho risposto solo per farle rilevare la sua pesante e penosa maleducazione. E le non oneste ripetute contraddizioni.
    pino nicotri

    Rispondi
  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Si parla poi di 8 morti in due diversi attacchi Israeliani….e si piagnucola.
    Ma che ci si domandasse il perche´di quei attacchi.
    I razzi che arrivano quotianamente in Israele non sono noccioline e vengono spediti con l´intenzione di uccidere.
    Non e´forse irresponsabile da parte di Hamas?
    Si continua fino a provocare una reazione….e si vuole ricordare che gli Israeliani hanno reagito solo dopo tre settimane in cui giornalmente sono stati lanciati razzi nella cittadina di Beer Sheva.
    La strada di Hamas e´sbagliata, quei morti sono stati provocati da loro stessi. L´atto terroristico di Gerusalemme complichera´le cose ulteriolmente e per i Palestinesi non sara´piacevole.

    Rispondi
  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xNicotri
    Egregio, le litanie è lei a dirle e a ripeterle. In modo anche non onesto. Lo dimostra il suo insistere a dire che “non a senso oggi” dire certe cose, mentre insiste a ripetere minchiate vecchie di 2.700 anni.


    Non vorrei essere polemico, ma me ne vuole accennare almeno una delle minchiate da me scritte in questo blog e vecchie di 2700 anni?Prego

    Rispondi
  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non avevo letto il suo 410 per intero, mi ero dapprima soffermato sulle “minchiate vecchie di 2700 anni”….
    pero´dopo aver letto per intero mi sono accorto che una mia permanenza in questo blog diventa per me insostenibile.
    Tiro dunque le consequenze e lo sciacquone e vi saluto tutti definitivamente.
    Rodolfo

    Rispondi
  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 23.03.11 alle 12:50 }In ogni battaglia della guerra l’esercito americano ebbe la meglio. Nella più famosa battaglia, l’offensiva di Tet (inizio primo d’anno 1968), i nord vietnamiti furono trucidati e i Viet Cong sparirono come forza partigiana nel sud.
    Nell’anno 1968 questi sono i caduti: 16.592 Caduti USA 27.915 Caduti Sud Vietnam 14.000 Civili Sud Vietnam 181.149 Viet Cong, Nord Vietnam Regolari, e bifolchi di kakkatuu
    ——————————————–
    Mio caro e buon signor Popeye,
    lei è proprio incapace di uscire dai suoi schemi da sottosviluppato intellettuale e quindi non è in grado di capire quel che sta dietro all’apparenza delle cose.
    L’offensiva del Tet ha spezzato il morale dei soldati useggetta e soprattutto ha fatto capire al popolo useggetta ed alla classe politica che la guerra sarebbe continuata molto più a lungo di quanto voi non potevate sopportare. Ve ne siete andati perchè il vostro popolo non ne poteva più, dando così ragione ad Ho Chi Min che aveva detto: “Potete anche uccidere dieci dei miei uomini mentre io ne uccido soltanto uno dei vostri, ma anche con questa disparità voi perderete ed io vincerò”.
    Secondo i dati da lei portati il rapporto non è stato di 1 a 10 ma di 1 a 4; i russi hanno vinto la II GM subendo perdite in un rapporto 1 a 7. In realtà il conto delle perdite come lo fa lei non dice assolutamente nulla. Sono dati che può portare solo un cretino.
    La realtà più banale è che voi siete un popolo di vigliacchi senza nerbo e di fronte a gente che ha il coraggio di combattervi voi vi squagliate. Il vostro governo è imperialista ma il vostro popolo non ha le palle per esserlo.
    Inoltre lei commette un errore concettuale ulteriormente indicativo della sua povertà intellettuale: Compito di una guerriglia (o se preferisce di una guerra asimmetrica) non è quello di combattere in campo aperto ma di logorare il nemico in mille scaramucce con poche perdite ma per voi insopportabili.
    Avete perduto e siete stati buttati fuori a calcinculo. U.
    PS. Se siete stati sconfitti da un popolo di bifolchi vuol dire che voi valete ancora di meno.

    Rispondi
  13. Popeye
    Popeye says:

    x U
    Vai a raccontarla ai tuoi nipotini. Non ho tempo da perdere con te. Conosco già le tue opinioni da anni e sono solo un sacco di panzane.
    Dialogo solo con persone che hanno una mente aperta.
    Sorry!

    Rispondi
  14. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    E’ male informato….

    Comunque tutti hanno qualche fobia.

    Mi dica allora perche’ ha chiesto il mio indirizzo.

    Che strano, dal RI e dall’Isola di Pasqua nel Sud Pacifico. 8)

    La maggioranza dei virus e dei phishings vengono dalla Cina.
    Fortunatamente, il mio PC e’ aggiornato e con tre’ sicurezze.
    Senno’ non sarebbe campato per sei anni privo di problemi.

    Giornalmente ricevo una media di 100 e-mails, solo una e’ stata bloccata e veniva dall’Italia.

    Anita

    Rispondi
  15. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Persone come lei mi fanno dispiacere mille volte di piu’.

    L’Europa e’ piena dei nostri cimiteri di guerra dove sono sepolti i nostri incapaci vigliacchi senza nerbo bifolchi che hanno data la loro vita per salvare il culo di gente come lei.

    Anita

    Rispondi
  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Mi dica allora perche’ ha chiesto il mio indirizzo”.

    Lei signora Anita, sa perfettamente il motivo di quella mia richiesta.

    La sua pedanteria, a volte, è davvero straordinaria. Roba da Guiness dei primati.
    Buona giornata.
    C.G

    Rispondi
  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Questa è una delle ultime volte che le rispondo, perché il giochino di imepgnare le persone, me compreso, in continui commenti a vuoto con lei è ormai più che evidente, addirittura frustro. Di Israele e degli ebrei min interessa tanto quanto degli altri Stati o diritti ad uno Stato, come quello palestinese che non ci sarà mai, e delle altre popolazioni, palestinesi e sfruttati africani o indios in testa.
    Le minchiate vecchie di 2.700 annisono tutte quelle basate sulla bibbia, libro in gran parte orribile, cantore di un Dio orribile, libro comunque non più vecchio di 2.700 anni, cioè a dire inventato per cercare di stare al passo con centri culturali e politici altrui grandiosi come la città di Ur, l’intera Mesopotamia e l’intero Egitto.

    I perché di quagli ALTRI otto morti, per un totale di oltre 1.500 nella sola Gaza e altri 6.371 palestinesi nel resto della Palestina sotto il tallone militare israeliano (e senca contare i 4-6.000 palestinesi massacrati in Libano), sono gli stessi delle 1.083 vittime israeliane. Ognuno infatti la vede dal suo punto di vista, e comunque i palestinesi NON hanno mai invaso né rubato terre altrui, sono invece espropriati delle loro grazie alla politica Usa e dell’Europa. Non hanno neanche compiuto i 240 assassinii “mirati” commessi invece dal governo israeliano col contorno delle vittime collaterali.
    Anziché fare gli untuosi e interessatissimi cantori dell’una o dell’altra parte, si dovrebbe cercare di farli ragionare ENTRAMBI. Lei invece è tra quelli che aizza una parte contro l’altra e pretende che chi non accetta il diktat della destra israeliana, in gran parte fascio-talmudica, avrà solo ulteriori angherie. Un comportamento, il suo, indegno di una persona civile.
    Tutto qui.
    Buona giornata.

    Rispondi
  18. Peter
    Peter says:

    x Anita

    suvvia cara, Uroburo lo dice sempre in senso buono.
    Faceva in realta’ un confronto tra i soldati occidentali, non solo ‘usaegetta’, e quelli orientali, compresi i vietnamiti, ma non solo. E’ un discorso avvenuto anche tra me e lui tempo fa. Non che io non sapessi come combattevano i giapponesi, mentre dei soldati russi morti come mosche senza reale motivo durante la guerra pensavo che fossero dei semplici ‘caxxoni’, un pregiudizio forse dovuto al fatto che i russi sono caucasici di modo, orientali di fatto…Per inciso, non credo che gli orientali non si curino delle perdite umane, purche’ gli bastino per vincere uno scontro.
    Il vecchio duce italicus, mentre perdeva la guerra, brontolo’ che solo Stalin ed il Mikhado potevano ordinare di combattere fino all’ultimo uomo, per cui a loro le cose in guerra andavano meglio. Non aggiunse Hitler, che pure era un freddo dittatore…ma i tedeschi, per quanto molto piu’ validi in guerra degli italiani (e forse anche dei vostri) non credevano neanche loro in missioni suicide o kamikhaze, resistere fino all’ultimo uomo, etc…
    Nel caso poi vietnamita, U. osserva giustamente che facevano una guerriglia, non un combattimento aperto campale che non si potevano assolutamente permettere. La conseguenza fu che gli invasori fecero brutali bombardamenti al napalm, causando milioni di vittime civili, o per meglio dire non combattenti: total war.

    Ciao, Peter

    Rispondi
  19. Peter
    Peter says:

    x Anita

    una precisazione pero': la guerra in Europa la vinsero i russi. Avrebbero vinto anche senza lo sbarco in Normandia, che avvenne a ‘fait accompli’, cioe’ dopo che i russi avevano sconfitto i tedeschi ed invadevano l’Europa. L’unico reale contributo dato dagli angloamericani fu i bombardamenti a tappeto in Germania, molto utili ancorche’ criticati da Pino.
    La guerra russo-tedesca sarebbe forse entrata in stallo senza i bombardamenti alleati, ma era comunque tecnicamente gia’ vinta dai russi con Stalingrado e dintorni.
    Ci avete si’ salvato il culo, ma non dai nazisti (questo lo fecero i russi, in sostanza), ma da Stalin. Eccetto per l’Europa dell’Est…

    Peter

    Rispondi
  20. sylvi
    sylvi says:

    …La realtà più banale è che voi siete un popolo di vigliacchi senza nerbo e di fronte a gente che ha il coraggio di combattervi voi vi squagliate. Il vostro governo è imperialista ma il vostro popolo non ha le palle per esserlo.Uroburo

    caro Uroburo,
    le sue “indiscutibili” verità, tal che se fossero di Fede, non solo lasciano meravigliati …ma anche molto perplessi sul fatto che lei, persona che “parrebbe ” intelligente e colta si lasci andare a giudizi così incontestabili…secondo lei!!!
    Non devo difendere il popolo americano…non ora non qui, ma difendo un fatto di basilare regola di convivenza civile dove accanto a concetti di giustizia, di uguaglianza di solidarietà, di cui molti qui si riempiono la bocca, ci sta anche, ci deve stare, la RICONOSCENZA!!!
    Dire che gli americani hanno fatto molti o moltissimi errori, è cosa ben diversa che dire che sono dei vigliacchi.
    Questo non è accettabile , da nessun onesto europeo, ma soprattutto da nessun italiano.
    Perchè è una falsità!
    sE ANCHE FOSSE NATO DOPO LA FINE DELLA GUERRA, E ANCHE SENZA GUARDARE AL SUO” CORTILE” , come faccio io,qualche libro e qualche racconto di genitori dovrebbe averla illuminata su ciò che gli americani hanno fatto in Italia e per l’Italia, per l’Europa!
    Non sono cose da vigliacchi!

    Già, ma se lei crede che i Partigiani abbiano fatto tutto loro…
    Io invece, come Anita, guardo quelle miriadi di crocette bianche che caratterizzano il territorio in cui vivo, lei guardi il suo!,
    r erano ragazzini, che avrebbero potuto stare a casa loro…invece sono rimasti qui!!!
    PERCHE’ IO potessi crescere libera! E anche LEI!
    In questo blog, lei soprattutto, sta ancora blaterando sulle infamie di guerra in Libia, anche dopo che abbiamo chiesto ignominiosamente perdono, pagato e leccato, leccato come cani anzi peggio,…il delinquente di turno;
    lei sta ancora insultando i soldati italiani “costretti”ad andare in guerra e quindi ad uccidere o essere uccisi…e contemporaneamente insulta insopportabilmente un popolo che ci ha difesi e sfamati!
    Le motivazioni si possono analizzare DOPO,DOPO…
    Nel frattempo sono morti…per NOI.

    Qui poi, soprattutto in Carnia, se non ci fossero stati LORO,… con gli inglesi, quelli si che gettavano il pane nelle pozzanghere o nei letamai perchè i bambini si gettassero a raccattarlo…
    e non ci sono molti cimiteri inglesi da queste parti…dalle sue???

    Vigliacchi e senza nerbo…gli americani?
    Da che pulpito, italiano, viene la predica!!!

    buonagiornata
    Sylvi

    Rispondi
  21. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Lei che sa di Storia, e non di fantasia, potrebbe commentare con dati di fatto, con notizie riguardanti le economie dei belligeranti europei, il
    fantasmagorico post 420?
    Perchè a me vien da ridere!
    Sylvi

    Rispondi
  22. Peter
    Peter says:

    x la giuliva giuliana

    che a lei venga da ridere non mi stupisce, ma non credo sia dovuto ad un qualsivoglia senso dell’umorismo.

    Le economie dei belligeranti?
    Vuole dire che i tedeschi persero coi russi che avevano un’economia infinitamente peggiore? e cosi’ gli americani coi vietnamiti?
    Si’, si parlava proprio di quello…anche se lei capisce ‘giulivamente’, ed elabora ‘giulianamente’…
    Mi saluti la fauna locale, so che lei e’ bucolica…

    Peter

    Rispondi
  23. Popeye
    Popeye says:

    x professo’
    Dimmi allora perché Stalin insisteva a un secondo front? Se Stalin poteva fare tutto da se, dato i suoi disegni, non l’ho avrebbe fatto e si poteva estendere in tutta l’Europa.
    I revisionismo della storia continua …. per i perdenti.

    Rispondi
  24. Peter
    Peter says:

    x Poppy giulivo

    perche’ era ovvio che un secondo fronte avrebbe aiutato in termini di perdite umane risparmiate (russe), finanziarie, logistiche, etc etc. Elementare, Watson. In sostanza, non gli pareva giusto, ed aveva del tutto ragione, che il ‘brunt’ della guerra in termini di vite e sofferenze umane fosse sostenuto in grande prevalenza dalla Russia, anche se buona parte di cio’ era dovuta alla sua condotta ‘demenziale’ della guerra.
    Ma non vi e’ nessun dubbio che l’unica vera battaglia decisiva in Europa fu Stalingrado, ed il revisionismo qui lo fai solo tu.
    Lo sbarco in Normandia avvenne tardi, nel ’44 inoltrato, quando anche i polli sapevano che i tedeschi avevano perso al quadrato.
    Il vero interesse degli alleati nello sbarco era ormai solo di arrivare a Berlino prima dei russi, o almeno insieme.
    Anche la guerra in Italia dopo lo sbarco in Sicilia del ’43 si poteva concludere molto prima, salvo che Us se la prese moolto comoda…

    L’unico punto interrogativo e’ se Stalin avrebbe accettato un compromesso con Hitler nell’ipotetica assenza di accaniti bombardamenti alleati in Germania, che secondo molti ebbero un effetto catalizzatore nel crollo tedesco. Ma non vi sono dubbi che i russi avessero gia’ vinto praticamente da soli

    Peter

    Rispondi
  25. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 24.03.11 alle 8:44 } caro Uroburo, le sue “indiscutibili” verità, tal che se fossero di Fede, non solo lasciano meravigliati …ma anche molto perplessi sul fatto che lei, persona che “parrebbe ” intelligente e colta si lasci andare a giudizi così incontestabili…secondo lei!!!
    Già, ma se lei crede che i Partigiani abbiano fatto tutto loro…
    ————————————-
    Cara Silvy,
    sono molto di fretta e quindi risponderò a tutti questa sera. A lei una sola nota.
    Io espongo i MIEI punti di vista,basati su quel che ho letto, studiato, capito. Non ho Fedi quindi non ritengo che quel che affermo debba essere creduto. E neppure penso che i miei punti di vista debbano essere incontestabili. Io la penso così e lei esponga i suoi punti di vista.
    Non capisco bene che differenza ci sarebbe, secondo lei, tra me e chiunque altro in questo blog.

    Non ho mai sostenuto chei partigiani hanno fatto tutto loro, al contrario …. Ho detto che il vero contributo della lotta partigiana non è stato militare ma politico,almeno da noi.
    Certo che se lei non legge o, letto, non capisce ma continua a ruminare i suoi argomenti triti e ritriti …..
    Un saluto U.

    Rispondi
  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    le battaglie di Mosca e Stalingrado sono state vinte dai russi da soli. A Kursk i crucchi hanno perso clamorosamente, ed i bombardamenti erano appena cominciati.
    Come dice lei la guerra è stata vinta ad Est, ed i crucchi lo sapevano benissimo.
    Curioso che il pregevole signor Popeye, quello che ha vinto la guerra in Viet Nam e stravinto in Corea, non lo sappia.
    Un saluto U.

    Rispondi
  27. Popeye
    Popeye says:

    x professo’
    Tu dimentichi tutti gli aiuti che gli americani mandavano ai russi. Senza quell’aiuto oggi tu parleresti un bel tedesco da far invidia a CG e Rodolfo.
    Adesso abbiamo un altro esperto di storia fantascienza: il professo’!

    Rispondi
  28. Peter
    Peter says:

    x Popeye

    senza gli US, oggi TU, Anita, io e gli altri probabilmente parleremmo russo come seconda lingua, da fare invidia a Vox, come e’ successo a cechi, polacchi, ungheresi…

    Peter

    Rispondi
  29. Popeye
    Popeye says:

    x professo’
    Avevi detto che non mi rispondevi più? Che successo?
    Oh! Adesso era ovvio! How convenient!
    Di nuovo la tua ignoranza e’ eccezionale. Se sapesse qualcosa di storia conoscerebbe che il generale Montgomery, per dire, di Suo Maesta’ King George, essendo un asshole di ottima qualità, prese tutto il suo tempo a marciare dalla punta della Calabria fino a Salerno perché alla prima donna Monty non era stato affidato comando totale degli alleati. Lo stesso Monty fece la stessa cosa a Caen Francia e non parliamo della farsa che combino cercando di prendere il ponto a Arnhem. Se le sue risorse le avrebbero date a Patton, i russi li avrebbe incontrati nella Polonia e, se lasciato fare, li avrebbe respinti fino agli Urali.
    Non ho scritto niente su Stalingrado. Ma questa battaglia fu persa da Adolfo, tanto ammirato dal culo della tua camicia.
    Poi lo sbarco a Normandy fu il 6 di giugno 1944 e non nel tardi 44.
    Ovviamente continui a parlare di cose che non sai e confermare che sei a flaming ass (asino fiammante).
    Il tuo giulivo “imbroglione”.

    Rispondi
  30. Popeye
    Popeye says:

    Ovviamente non sono di abitudine di inventarmi cose che non so come fa quello che e’ vicinissimo alla camicia del professo’!

    Rispondi
  31. Popeye
    Popeye says:

    La fine della seconda GM fu l’inizio della guerra fredda. La Corea e Vietnam sono sola evidenzia dei scontri della guerra fredda che si era riscaldata. La guerra fredda fini’ con la sconfitta della USSR. Tutti sappiamo chi ha vinto la guerra fredda. Il resto e’ tutto quacquaraquismo revisionista evidenziato dalle smanie mentali degli amici c.&c. Punto.

    Rispondi
  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    FACCIAMO DECISAMENTE SCHIFO, PEGGIO DEI VAMPIRI. CON QUELLO CHE SPENDIAMO PER L’AGGRESSIONE ALLA LIBIA POTREMMO SALVARE MILIONI DI BAMBINI CHE MUOIONO DI FAME AL RITMO ORMAI DI UNO OGNI 6 SECONDI. E MAGARI POTENZIARE LE SCUOLE, LE UNIVERSITA’ E LA RICERCA SCIENTIFICA.
    ———————
    Francesco Grignetti per “la Stampa”
    MURALES GHEDDAFI

    Le guerre costano caro, si sa. Una guerra super tecnologica come quella dei cieli di Libia costa carissima. Secondo le prime stime di fonte americana, in quattro giorni di campagna aerea sono stati spesi 800 milioni di euro. Senza parlare del sangue e del sudore, restando ai freddi conteggi economici, si calcola che la missione «Odissea all’alba» costerà un miliardo di dollari nel solo primo mese. Poi si vedrà.

    Se le cose per il regime dovessero precipitare presto, come si augurano nelle cancellerie e negli stati maggiori, tutto dovrebbe andare in discesa. Anche l’impegno militare. E quindi anche le spese relative. Ma al momento nessuno sa come finirà.

    Per arrivare a cifre tanto stratosferiche, si pensi che ogni missile Tomahawk costa almeno un milione di euro. È un concentrato di tecnologie e di esplosivi. E nella prima salva di missili, nella notte tra sabato e domenica, di Tomahawk inglesi e americani ne sono stati lanciati più di cento da navi e sottomarini contro una ventina di obiettivi della difesa aerea libica.

    Fino a due giorni fa, la Coalizione aveva impiegato almeno 162 Tomahawk. I bombardieri B-2 avevano totalizzato 25 ore di volo, a un costo di almeno 10 mila dollari l’ora. Analisti di fonte inglese confermano che le missioni aeree britanniche costano 300 mila euro a velivolo. Considerando i 10 caccia impiegati per pattugliare la no fly zone si può arrivare alla spesa di 3-4 milioni di euro al giorno.

    L’Italia ha messo a disposizione della Coalizione otto aerei, quattro Tornado nell’assetto antiradar e quattro caccia intercettori Eurofighter. A parte il costo vivo del velivolo (30 milioni di euro per il Tornado e 100 milioni per l’Eurofighter) ogni ora di volo di questi bestioni dalle accelerazioni eccezionali costa almeno 32 mila euro.

    E i conti sono presto fatti: dalla base di Trapani i Tornado da quattro giorni si alzano in volo a coppie, accompagnati da un terzo velivolo per il rifornimento in volo. Sono missioni che durano circa tre ore. Ogni missione di ricognizione su Cirenaica e Tripolitania significa quasi 300 mila euro.

    Finora gli italiani non hanno mai sparato. Non ce n’è stato bisogno. Se i piloti dei Tornado avessero però lanciato uno dei loro speciali missili Harm (Homing Anti-Radiation Missile) che sono in grado di riconoscere le emissioni elettromagnetiche di un radar e le inseguono finché non lo colpiscono, sarebbero stati altri 200 mila euro che se ne andavano in fumo.

    Per mare, intanto, si va muovendo una piccola flotta. Nel canale di Sicilia incrociano già la portaerei «Garibaldi» e il cacciatorpediniere «Andrea Doria»: hanno a bordo un sofisticato sistema di missili antimissile, integrato con il sistema di sorveglianza satellitare e aerea, per fare da scudo nel caso malaugurato di una ritorsione del raiss. Nessuno dimentica gli Scud B lanciati nel 1986 contro Lampedusa.

    Ebbene, la sola portaerei, che a bordo ha sette aerei Harrier a decollo verticale e un paio di elicotteri, costa circa centomila euro al giorno in termini di carburante. Una nave da guerra brucia infatti una quantità impressionante di gasolio. Tanto che la nave da battaglia ha bisogno di avere sempre nelle vicinanze una nave-rifornimento. In questo caso è la rifornitrice «Etna».

    Davanti alla Libia, inoltre, messe a disposizione della flotta Nato che ha il compito di far rispettare l’embargo (ma senza alcun compito anti-immigrazione) ci sono la fregata «Euro» e il pattugliatore d’altura «Comandante Borsini». Presumibile che tutte assieme queste cinque navi brucino, è il caso di dirlo, almeno trecentomila euro al giorno.

    In America è già polemica sui costi di questa guerra. Per tacitare sul nascere le discussioni, l’Amministrazione ha fatto sapere che l’operazione è pagata con somme regolarmente stanziate dal Congresso. «Non abbiamo in programma di fare richieste per ulteriori fondi», ha detto il portavoce dell’Ufficio Management and Budget della Casa Bianca.

    È stato mandato avanti un militare tutto d’un pezzo come il capo di stato maggiore della Marina americana ammiraglio Gary Roughead: «Dato che le nostre forze si trovavano già sul posto – ha minimizzato – queste spese sono state integrate. Vi sono alcune ore di volo supplementari di cui tener conto, ma per esempio alcuni apparecchi per la guerra elettronica erano comunque impegnati sull’Iraq».

    Rispondi
  33. Anita
    Anita says:

    Peter

    Caro Peter,

    le Nazioni est europee temevano i Russi quanto i tedeschi.
    La gente che ci e’ passata ancora ricorda, ed i loro figli ricordano sia dai racconti dei genitori, sia da memorie da bambini.
    La stessa popolazione russa temeva Stalin.

    Gli US invasero la Sicilia nel 1943, arrivarono quasi fino al nord Italia dove furono fermati per oltre un anno dai tedeschi.
    Tutto era bloccato ed i bombardamenti intensificati.
    Il Nord Italia era tagliato dal Centro e Sud Italia.

    Io abitavo li’….gli aerei Inglesi mitragliavano la popolazione, sulle piazze e sulle strade di campagna.
    Ad un certo punto, verso la fine, non si sapeva se erano inglesi o tedeschi.
    Mia mamma era sfollata ad nord est di Milano, mi mandava a Milano in bicicletta per comprare le sigarette alla borsa nera per il suo compagno. (mia mamma era senza testa)
    Piu’ di una volta mi sono trovata a sorpassare bestiame, pecore, camion, carri e gente mitragliata, mi mettevo la bici sulla spalla e proseguivo…
    Due volte mi rifugiai in un solco al lato della strada fiancheggiato da alberi o cespugli.
    Avevo 14 anni percio’ ricordo benissimo.

    Ciao, Anita

    Rispondi
  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    E I SOLDATI AMERICANI, COME TUTTI I SOLDATI DEL MONDO IMPEGNATI IN GUERRE E OCCUPAZIONI MILITARI, SI DIVERTONO ADAMMAZZARE CIVILI IN AFGANISTAN. IN VIETNAM AVEVANO IMPARATO DAI FRANCESI….
    ——————————————
    Dagotraduzione dallo “Spiegel Online”
    Soldati americani ammazzano civili afghani per gioco

    Gli Stati Uniti e la NATO sono preoccupati per come il mondo reagirà alla pubblicazione delle immagini che sono la prova degli omicidi commessi dai soldati americani in Afghanistan. Le immagini sono apparse nell’ultima edizione dello Spiegel, uscita in edicola lunedì.

    Il Segretario di Stato Hillary Clinton ha già telefonato al ministro degli esteri afghano per discutere della situazione. Anche il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Tom Donilon è in contatto con i funzionari di Kabul. Il caso minaccia di rovinare le già fragili relazioni tra USA e Afghanistan, in un momento cruciale: i due paesi stanno negoziando i termini per creare nel paese basi militari americane permanenti.

    In una dichiarazione del Colonnello Thomas Collins, l’esercito americano – mentre una corte marziale sta per processare i 12 soldati sospettati di essere coinvolti nelle uccisioni – si è scusato per le sofferenze causate dalle immagini. Le azioni commesse nelle foto, si legge nella dichiarazione, sono “ripugnanti per noi in quanto esseri umani e contrarie ai principi e ai valori degli Stati Uniti. Sono in fortissimo contrasto con la disciplina, professionalità e rispetto che hanno caratterizzato il lavoro dei nostri soldati nei quasi 10 anni di operazioni militari”.

    LA REAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA
    Al quartier generale della NATO temono che nei prossimi giorni in Afghanistan verranno organizzate rabbiose proteste, o anche attacchi contro i battaglioni NATO. “Le immagini hanno un potenziale enorme qui in Afghanistan”, ha detto un generale allo Spiegel Online.
    Soldati americani ammazzano civili afghani per gioco

    “La nostra esperienza ci dice che ci potranno volere un paio di giorni, ma alla fine la rabbia della gente dovrà sfogarsi”. Sono quasi 100 giorni che l’Alleanza Atlantica, sotto la direzione dell’esercito americano, si prepara alla pubblicazione delle foto.

    Lo scandalo ha fatto muovere le più alte cariche di entrambi i paesi. Pochi giorni fa, il vice-presidente Joe Biden ne ha parlato con il presidente afghano Hamid Karzai. Anche David Petraeus, capo delle truppe NATO in Afghanistan, incontrerà Karzai per discutere della faccenda. Gli USA sperano che promettendo dure punizioni per i responsabili, Karzai non farà pubbliche (e arrabbiate) dichiarazioni sullo scandalo.

    GLI OMICIDI
    L’articolo dello “Spiegel” ricostruisce, con nuovi dettagli, gli omicidi di civili afghani da parte di uno “Squadrone della morte” costituito da soldati americani. Uno degli accusati, il caporale Jeremy Morlock, 22 anni, ha confessato gli omicidi tre mesi fa. Morlock sarà alla prima udienza della corte marziale domani, giovedì.

    L’articolo descrive le atrocità commesse, senza una particolare ragione, contro persone innocenti. Nella foto in cui si vedono due soldati in posa accanto a un cadavere, la vittima è Gul Mudin, un afghano ucciso il 15 gennaio 2010, nel villaggio di Mohammed Kalay

    Dopo aver ucciso “per il divertimento di uccidere”, i soldati si sono poi premurati di far passare tutti gli omicidi come legittima difesa.
    Soldati americani ammazzano civili afghani per gioco

    Nei documenti dell’indagine, si legge che in un caso i militari hanno fatto esplodere a vuoto una bomba a mano per simulare un attacco da parte dei talebani. Uno dei soldati (Adam Winfield, 21 anni) avrebbe raccontato questi dettagli a suo padre in una chat su Facebook: “hanno fatto finta che il tipo gli aveva lanciato la granata, e poi lo hanno massacrato”.

    Il 22 febbraio 2010, altro attacco simulato, altro omicidio: un membro dello “Squadrone della morte” prima ha sparato dei colpi con un vecchio Kalashnikov, poi ha tirato fuori un’altra pistola e con quella ha ucciso il ventiduenne Marach Agha.

    In un terzo incidente, di nuovo il trucco della bomba a mano lanciata dagli americani per far finta di aver subito un attacco. Così è stato ucciso Mullah Allah Dad.

    I 12 soldati sono anche accusati di profanazione di cadavere, possesso illegale di immagini di cadaveri, abuso di droga e atti di violenza contro commilitoni.

    Rispondi
  35. sylvi
    sylvi says:

    sempreverdi certi proverbi: anche oltremanica , fra i verdi pascoli di pecore e pecorai.

    -Se mia nona la gaveva le rode, la jera ‘na bicicleta-
    -Col se e col ma storia no se fa.-

    Lei, acido come i pomodori del suo orto,confonde i suoi desiderata con la realtà.
    Non la seguirò nelle sue elucubrazioni, anche perchè io non avrei parlto russo, ma serbo-croato, proprio perchè Tito è stato l’unico capace di mandare a quel paese il cominform con tutto Stalin.
    Continui con chi le darà udienza!

    Sylvi

    Rispondi
  36. Popeye
    Popeye says:

    E I SOLDATI AMERICANI, COME TUTTI I SOLDATI DEL MONDO IMPEGNATI IN GUERRE E OCCUPAZIONI MILITARI, SI DIVERTONO ADAMMAZZARE CIVILI IN AFGANISTAN. IN VIETNAM AVEVANO IMPARATO DAI FRANCESI….
    —————-
    No Signor Nicotri, non tutti i soldati americani e non tutti quelli del mondo fanno cosi’.
    NE ERANO TRE!
    SARANNO PROCESSATI!
    E NON SARANNO FATTI SANTI CON 72 VERGINI DA CONQUISTARE.

    UNA GRANDE DIFFERENZA!

    Rispondi
  37. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    Caro P.
    Come va dalle tue parti?
    Qui sembra il mese di gennaio, tutto bianco di nuovo….credo che stia finendo di nevicare.
    About 2″- 3″.
    Anita

    Rispondi
  38. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    avevo gia’ letto il contenuto del suo post 437.
    Doloroso da leggere e peggiore perche’ implica tutti i soldati americani.

    Anita

    Rispondi
  39. Popeye
    Popeye says:

    Cara Anita,
    Anche qui e’ piovoso e la temperatura un poco sopra zero.
    Il mio albero di magnolia che aveva incominciato a sbocciare cosi e’ rimasto per quasi una settimana. Speriamo che il gelo non brucia i fiori.

    Rispondi
  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Poppy,
    che fine hanno fatto quei criminali che per una scommessaTRA LORO una cassa di birra a chi passava sotto i cavi della funivia del Cermis hanno tranciato la fune facendo cadere la cabina con una trentina di persone a bordo?
    Dopo il “processo” sono stati impiccati, abbrustoliti su una sedia o gli hanno dato uno schub di siringa come fate con gli assassini in US.

    Sono militari e non assassini?
    Ah bèh.. fossero stati poveri cristi la legge del taglione non se la sarebbero di certo risparmiata.
    Vero Poppy?

    C.G.

    Rispondi
  41. Popeye
    Popeye says:

    x CG
    Senti ignorante, credi veramente che quei militari si erano alzato quella mattina e si hanno detto andiamo a ammazzare civili?
    Con persone come te e’ impossibile discutere perché sei cieco dall’odio. Tu specialmente che prendi un assassino come Che Guevara come eroe. Non ti devo dire come si chiamano persone come te!

    Rispondi
  42. alessandro
    alessandro says:

    Per tutti::::::::::::::::::::::::::::::
    Si vorrebbe che la Storia fosse tutto e si crede che l´uomo abbia un senso solo in quanto essere storico.
    Dentro la Storia vive effettivamente l´uomo o, forse, vivono le istituzioni, i poteri economici e,quindi, un mezzo uomo
    disintegrato in cerca di spiegazioni che la Storia sola non puo´ dargli?
    Il quadro(il teatro?) diventa piu´ interessante se si aggiungono
    alcune correnti filosofiche ,psicologiche e linguistiche che hanno parlato d´un Uomo che e´ determinato dalle strutture e dalle quali non puo´ venirne fuori.
    Insomma , avremmo un uomo destrutturato e “formato” dalla Storia e che, ADDIRITTURA, critica, qualche volta e radicalmente,
    la stessa Storia che lo forma…quando,in realta´, la Storia(che e´ soprattutto storia dei poteri e dei saperi) non conosce la Morale
    che sarebbe,invece, cio´ che potrebbe permettere il vivere insieme al di la´ delle nostre idee(che poi nostre totalmente non sono mai).
    La Storia e´ truccata e gli uomini si azzuffano in nome di qualcosa che non dipende da loro, soprattutto a livello di azione.

    Bisognerebbe volersi un po´ piu´ bene
    perche´ anche le Silvy, le Anite..ecc.ecc.
    al di la´ delle loro idee…vanno amate
    al di la´ della Storia ,al di la´ dei giudizi.

    La storia ha previsto tutto e si ripete:
    si ripete tra i ricchi e i poveri
    con le guerre
    e col dominio delle menti.
    La storia prevede pure quelle quattro menti eccelse che diranno qualcosa di nuovo e prevede anche,purtroppo, la loro morte.

    La storia pero´ non prevede che tra coloro che la pensano diversamente ,anche molto diversamente, possa nascere non l´accusa, il vai vai,
    ma l´Unita´dello sguardo, non dello sguardo alla Sartre,
    dello sguardo dove si vede l´Altro in carne e ossa:come me.

    La storia dei poteri e dei saperi andrebbe disintegrata
    e ,per far questo, quantomeno bisognerebbe non odiare
    il diverso:per quanto diversi si possa essere il mio sangue e´ il tuo,il tuo il mio.

    saluti…

    Rispondi
  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    rispondo a lei perché lei mi sembra l’unico in grado di ragionare intermini realistici.
    La ringrazio quindi per il suo n.420.
    Io ho scritto testualmente: Uroburo { 23.03.11 alle 23:56 } “La realtà più banale è che voi siete un popolo di vigliacchi senza nerbo e di fronte a gente che ha il coraggio di combattervi voi vi squagliate. Il vostro governo è imperialista ma il vostro popolo non ha le palle per esserlo”.
    Per costruire un sistema imperiale (usiamo il concetto di impero invece dell’imperialismo perché l’argomento è più semplice) bisogna che ci sia una classe dirigente che ha delle mire imperiali e ci sia un popolo disposto a farsi carico di guerre che comportano perdite umane e gravosi investimenti finanziari in vista di un guadagno futuro. Insomma far fatica oggi per guadagnare di più domani. E’ la storia di tutti i paesi che hanno avuto una politica imperiale: dagli Assiri ai Persiani, ai Macedoni, ai Romani, ai Franchi, agli Inglesi: sacrifici, anche duri, in cambio di guadagni futuri.
    Il popolo useggetta, fondamentalmente isolazionista, preferirebbe vivere per i fatti suoi lasciando il resto del mondo a farsi i propri ma la classe dirigente useggetta ha una visione più ampia delle cose e vuole moltiplicare i guadagni. Il popolo, come sempre, segue ma solo a condizione che la fatica non sia troppa: da sempre il numero delle perdite useggetta in una guerra non può superare certi livelli perchè poi il popolo si irrita e non segue più.
    Eisenhower, che non era un grande generale ma era certamente un grande politico, l’aveva capito benissimo e la sua lentezza nelle operazioni belliche in Europa, oltre per continuare a svenare inglesi e russi, aveva queste motivazioni.
    Per di più i soldati useggetta, per il riconoscimento unanime di tutti coloro che hanno combattuto contro di loro, sono dei pessimi soldati dai nervi molto fragili (nei film urlano sempre, cosa curiosissima).
    Il mio giudizio era quindi una valutazione su piano strettamente militare: i soldati useggetta scappano quando hanno di fronte qualcuno deciso e determinato che combatte fino in fondo. Ad un livello più amplio, quello politico, constatavo che la dirigenza useggetta vorrebbe conquistare il mondo ma che il suo popolo non la segue.

    La determinazione nel combattere non è solo quella degli attacchi alla kamikaze. I crucchi non hanno mai concepito l’esistenza di attacchi suicidi ma erano soldati che non cedevano e che combattevano con grande determinazione.
    Gli orientali in genere, anche quando non concepiscono attacchi suicidi come cinesi e vietnamiti, hanno una concezione della vita troppo diversa dalla nostra. Un po’ come i russi la sacrificano senza troppi problemi. I crucchi invece davano una grande importanza a risparmiare le perdite, ma nel combattimento non si tiravano indietro.
    Un caro saluto U.

    Rispondi
  44. Uroburo
    Uroburo says:

    423 sylvi { 24.03.11 alle 8:52 }potrebbe commentare con dati di fatto, con notizie riguardanti le economie dei belligeranti europei, il fantasmagorico post 420?
    ———————————————————-
    Cara Silvy,
    credo che lei confonda il n. 420 di Peter, che condivido, con il 421. Tuttavia condivido anche il 421.
    Le sconfitte che hanno spezzato la colonna vertebrale della Wehrmacht sono tutte accadute sul fronte orientale: Mosca 41, Stalingrado 42, Kursk ed Orel luglio 43, Ucraina inverno 44-45, Minsk giugno 44, Polonia inverno 45.
    I bombardamenti sulla Germania sono diventati veramente importanti solo con il 1943 ma non hanno rallentato la produzione bellica tedesca, che nel 1944 è stata la più alta della guerra.
    Il vero salto di qualità è stato solo dall’ultima parte del 1944 quando i bombardamenti hanno cominciato a colpire la produzione del carburante.
    La produzione bellica russa era doppia di quella tedesca in carri, tre volte e mezzo in artiglieria, due e mezzo in mitragliatrici, una volta e mezzo in aerei.
    L’unica riserva che avrei sul messaggio n. 421 di Peter è di ordine demografico: i russi hanno tanto sprecato il loro potenziale umano che se la guerra fosse continuata per altri sei mesi al ritmo di 25.000 perdite al giorno (750.000 al mese, circa 100 divisioni), non avrebbero più avuto uomini da mandare al fronte.
    Un saluto U.

    Rispondi
  45. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 24.03.11 alle 8:44 }
    Io invece, come Anita, guardo quelle miriadi di crocette bianche … erano ragazzini, che avrebbero potuto stare a casa loro…invece sono rimasti qui!!!
    … lei sta ancora insultando i soldati italiani
    —————————————————-
    Mi riprometto di affrontare in altra sede il contributo useggetta alla liberazione dei popoli, per ora un paio di precisazioni.
    1) Le crocette bianche nei cimiteri militari useggetta – molto belli, per altro – sono sempre state pochine, rettorica a parte. La classe digerente useggetta non può permettersi perdite troppo alte perché il popolo non li seguirebbe. Come ha dovuto imparare a sue spese il generale Patton.
    2) Sono molto dispiaciuto ma ragazzini erano i soldati crucchi, alla fine della guerra; quelli useggetta erano uomini fatti. L’Useggetta non è mai, per fortuna sua, arrivato alla mobilitazione totale. Nessuno di loro avrebbe potuto rimanere a casa sua: la diserzione è un reato anche da loro. Tutti i soldati caduti rimangono lì: dove vuole che vadano?
    3) Mi piacerebbe che lei mi precisasse quando e come io avrei insultato i soldati italiani. Perché, sa, tra tutte le cose che lei mal capisce (vedi messaggio delle 12.07) ormai non mi stupisco più di niente.
    Un saluto U.

    Rispondi
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