Il continuo martellare di Berlusconi contro la magistratura e pretendere di diventare non giudicabile somigliano più a un atteggiamento da capo di governo o a quello di chi è uso delinquere e intende continuare a farlo impunememte?

Siamo alla pochade o all’anticamera della tragedia? Nello Strapaese la situazione è sempre grave, ma non è mai seria. Questa volta però mi sa tanto che oltre che grave la situazione è anche seria… E miserabile.
Credo che miserabile sia l’aggettivo più adatto per definire il comportamento non solo e non tanto di Silvio Berlusconi, quanto di chi gli dà retta e gli regge il sacco. Arrossisco di vergogna e sono imbarazzatissimo non solo quando spiego la situazione italiana a qualche amico straniero, ma anche quando ne parlo e tento di spiegarla a qualche familiare, ad amici e soprattutto ai figli di miei amici, cioè ai giovani. Parlare loro di Berlusconi e delle sue manovre per farla franca mi dà sempre l’impressione di parlare di qualcosa di sporco, di molto sporco e disonesto, tanto da mettere in imbarazzo chi ne parla. E sì che non è facile che io mi trovi in imbarazzo anche perché di norma cerco di evitare le situazioni eccessivamente sgradevoli e mi tengo alla larga da quelle spregevoli.Una delle cose spregevoli è il giustificazionismo accampato da intellettuali e giornalisti che si piccano di essere grandi giornalisti solo perché hanno fatto carriera, spesso in modi che non tutti accetterebbero. I vari Ferrara, Rossella, Feltri e compagnia cantante insistono a dire che scopavano tutti i potenti o i ricchi e famosi anche in passato, da Charlie Chaplin a Picasso, da Napoleone a Giulio Cesare, ecc. Giusto. Ma è stupefacente la disinvoltura con la quale questi personaggi fanno finta di non sapere che un capo di governo, come pure un capo dell’opposizione, di un Paese democratico non può comportarsi neppure nella vita privata come Cesare o Napoleone e neppure come Picasso o Chaplin. La specialità di questi bei tipi è dunque solo quella di menare il can per l’aia, spostare il discorso per instradarlo su binari morti o surreali. Insomma, dire calzate e rintronare il pubblico con un continuo blablablà apparentemente privo di senso, ma in realtà ben imbottito di un senso molto preciso: far perdere tempo e far perdere di vista il vero problema.

L’ultima trovata di Berlusconi e dei suoi squallidi camerieri è ancor più indecente di quelle precedenti, ancor più sfacciatamente finalizzata solo ed esclusivamente a non far pagare al Chiavaliere il conto dei reati di cui è imputato e per i quali è sotto processo. Ma che Sua Emittenza ormai deliri è comprensibile, roso com’è dalla comprensibile paura che debba davvero rispondere delle sue malefatte  non solo alla giustizia quanto soprattutto all’opinione pubblica, cioè anche ai suoi elettori. La paura che venga pubblicamente dimostrato come e quanto ha mentito pro domo sua. Altro che la già buffonesca buffonata del sostenere che anche se dovessero venire condannato in uno dei suoi (gravi) processi non si dimetterebbe “per difendere la democrazia”. La democrazia ormai si difende solo costringendo Berlsuconi a fare fagotto e a smetterla di occupare la poltrona di primo ministro. Se è comprensibile che Berlusconi straparli e deliri, è molto meno comprensibile che tanti politici, intellettuali e giornalisti si acconcino a dargli retta e a sostenerne le pretese come fossero discorsi normali anziché ormai solo maniacali e pericolosamente incostituzionali.

Che un cattolico di vaglia come Vito Mancuso o egocentrico e meno di vaglia come Vittorio Messori si esibisca in penose piroette “intellettuali”, facendo sfoggio di cultura da don Ferrante moltiplicato mille, pur di dare sempre e comunque ragione alla Chiesa, è comprensibile: la Chiesa corrompe gli animi e banalizza la cultura da secoli. Ma che ci siano così tanti politici e personaggi comunque pubblici pronti a fare a favore di Berlusconi la parte di un Mancuso o di un Messori o perfino di una Binetti è davvero inconcepibile. E’ roba da Paese malato, roba davvero da Strapaese come neppure un repubblica delle banane può essere.

Faccio un esempio tra i minori e meno notati: come è possibile che un professionista come Bruno Vespa pubblichi libri che parlano di Berlusconi, cioè del suo datore di lavoro di fatto? Per giunta, se non ho capito male, pubblicati dalla casa editrice dello stesso datore di lavoro. Come è possibile che questo stesso datore di lavoro batta poi i pugni sul tavolo perché il contratto Rai di Vespa venga approvato senza fiatare sul fatto che le cifre faraoniche sono parse eccessive perfino ai vertici di viale Mazzini? Anche fossimo in una situazione normale – ma NON lo siamo – il minimo che si possa dire è che si tratta di rapporti ineleganti. Ma del tipo di ineleganza tipica degli incesti…

A questo punto, dato anche l’egocentrismo irresponsabile dei Rutelli, che mentre il palazzo brucia hanno come unica preoccupazione quella di costruirsi un nuovo cavallo a dondolo, e data l’inconsistenza da panna montata della sinistra, la cosa più logica e conseguente è fare una legge che definisca il signor Berlusconi Silvio non soggetto alle leggi penali italiane. E non soggetto neppure alle leggi civili, visto che i suoi camerieri sono all’opera – senza morire di vergogna e neppure arrossire – per evitare che le aziende del Padrone paghino il dovuto non solo a un privato cittadino come Carlo De Benedetti, ma neppure al fisco! Più sbraco e più indecenza di così si muore. Solo Idi Amin Dada, il dittatore ugandese che non disdegnava fare assassinare i suoi nemici per farne gustose bistecche, faceva un tale scempio della decenza e delle leggi del suo stesso Paese.

Di Pietro non mi ha mai convinto neppure quando faceva il magistrato, ancor meno mi convince ora che fa il politico, attività che in Italia andrebbe vietata a magistrati, giornalisti, religiosi, militari e avvocati. Ma il 5 dicembre andrò a Roma per partecipare alla manifestazione del “No Berlusconi day”. Del resto ho lanciato mi pare per primo – sia pure nel mio piccolo – l’idea di una manifestazione nazionale contro la permanenza del Chiavaliere a palazzo Chigi già l’indomani della grande manifestazione nazionale a Roma per la libertà di stampa.

Il comportamento di Berlusconi e dei suoi sodali, camerieri e lanzichenecchi, è gravissima, molto più grave di quanto si pensi. Lasciamo pure stare la P2 e l’eccessiva vicinanza di mafiosi di grosso calibro. Sta di fatto che in 15 anni Sua Emittenza si è fatto confezionare ben 18 leggi a suo esclusivo beneficio. Ripeto: 18 leggi! Repubblica giovedì 12 novembre le ha elencate tutte pignolescamente, a partire dal luglio dell’ormai lontano 1994, quando il Chiavaliere si era installato a palazzo Chigi da soli tre mesi. Ma Repubblica sbaglia. Per difetto!  Le leggi che Sua Emittenza si è fatto confezionare sono 19, e in un arco più lungo dei 18 anni dallo sbarco a palazzo Chigi. Bisogna infatti aggiungere il decreto legge, poi diventato legge, voluto in fretta e furia da Bettino Craxi per permettere alle tre reti televisive del suo fornitore di carne fresca – attricette e show girl televisive – di trasmettere su tutto il territorio nazionale senza più limiti e pastoie di nessun tipo.

Per qual piacere Craxi – si è in seguito scoperto – è stato abbondantemente pagato con una pacata di miliardi di lire, pari a una paccatona di milioni di euro di oggi. Per le successive altre 18 leggi ad personam hanno fatto soldi e carriera vari fidi, politici, giornalisti, “opinion leader”, deputati, senatori, avvocati e servitori vari. In compenso però il parlamento è stato ridotto a zero, derubato delle sue competenze, vale a dire del dibattito politico che – ve ne sarete accorti tutti – non sia un debole pigolio o una miserabile acquiescenza. Mi chiedo, tra l’altro, come sia possibile che Berlusconi abbia gettato la maschera, dimostrando pubblicamente quanto del resto già noto, e cioè che in spregio alle vigenti leggi sui limiti di concentrazione editoriale il vero editore de Il Giornale è lui, e nonostante ciò nessun politico della sinistra faccia notare questo nuovo mettersi le regole sotto i tacchi. Evidentemente le tossine messe in circuito dal berlusconismo sono tali e tante che hanno, tra l’altro, narcotizzato anche la sinistra, sminuendone le capacità di percezione e perciò anche di reazione e di azione.

Diciamo la verità, sia pure misurando attentamente le parole: il continuo voler sfuggire alle leggi e anzi volergli stare sopra, di cui Berlusconi fa in continuazione sfoggio sempre più pervicace e affannato, più che al comportamento di un primo ministro somiglia a quello di una persona che non solo era usa a delinquere in passato, con la conseguente comprensibile preoccupazione di non pagare le proprie colpe, ma che è anche usa a delinquere ancora oggi e che per giunta intende continuare a delinquere anche domani. Il continuo trapestio contro le vigenti leggi, il continuo sparare a zero contro la magistratura dalla Sicilia alla Lombardia e il continuo volersi far fare su misura un abito da persona che non può essere giudicata per nessun motivo, tutto ciò si attaglia più a un lestofante che vuole avere mano libera per (illeciti) lucri futuri che a un capo di governo di una democrazia occidentale.

Ancor meno un tale atteggiamento, incorreggibile e ormai quasi ventennale, si adatta a chi, come Berlusconi, si proclama innocente, cosa sulla quale gli crediamo senza indugio alcuno, mentre si adatta invece, ripeto, a chi intende continuare a condurre in porto business illegali sa usual. Strano che Berlusconi non lo capisca… Ancor più strano che non riescano a farglielo capire i vari Ghedini. A voler malignare, ci sarebbe di che malignare in abbondanza. Continuare ad accusare buona parte della magistratura italiana di complottare contro di lui è solo una calunnia. Come mai Berlusconi insiste con tale calunnia? Come capo di governo non potrebbe certo permettersela, perché è impensabile – tanto che non è MAI accaduto – che un capo di governo dia di matto calunniando in questo modo perfino la magistratura. Alla calunnia permanente – contro la magistratura! – è più facile faccia ricorso chi ha già ampia dimestichezza con reati di una certa entità, visto anche che la calunnia è una reato da mandato di cattura d’ufficio, cioè senza bisogno di querela da parte del calunniato.

Si badi bene che sotto questo profilo Berlusconi è passibile di arresto in ogni momento, specie quando colto in flagranza, cioè quando conciona in tv o in conferenza stampa ricicciando le sue stralunate accuse di complotto contro di lui delle “toghe rosse” (?) da Palermo a Milano.
Come si vede la situazione è davvero pesante. Da fine impero. O da fine della repubblica.

———————

Post scriptum: Berlusconi di recente ci ha tenuto a dichiarare pubblicamente che lui non è ricattabile. Bene. Gli crediamo sulla parola. Però un capo di governo che si dice d’accordissimo prima con la politica demenziale, guerrafondaia e inquinante di un George W. Bush e poi anche con quella diametralmente opposta – almeno finora e almeno a parole – di un Obama, somiglia di più a una persona che può essere tirata per il bavero che a una priva di scheletri nell’armadio o di immondizia sotto il tappeto.

216 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    mio carissimo cc,

    su una cosa hai ragione ; gli ins.BAMPINI, salvo lodevoli eccezioni se permetti, hanno sempre capito poco o nulla del mondo del lavoro, delle sue dinamiche ecc.ecc.
    AZ non potrà che confermare.
    D’altra parte le materie economiche e scientifiche sono sempre state le cenerentole di fronte alle letterarie…a tutti i livelli!
    In Italia, naturalmente!!!
    Ne avrei di vicende da raccontare!

    Gli ingegneri sono il frutto di questa sudditanza, se non sostenuti da Santi Familiari!

    Michelangelo, Leonardo facevano il “progetto” e “mettevano le mani in pasta”.
    Cosa c’è di strano?
    Forse troppi, anche allora, erano quelli che sapevano “mettere le mani in pasta” senza saper leggere il progetto.

    Ma questo discorso ci porterà molto lontano, su questo, che hai capito benissimo, possiamo tornare!
    Come possiamo tornare su una SQUOLA che è rimasta chiusa in se stessa, con stipendi indecorosi agli insegnanti troppo numerosi e incerti fra comprare un libro o un giocattolo al figlio!!!

    Altro che albero di Natale!
    Vorrei mettere una targa,non nastrata, agli insegnanti “martiri”
    che hanno coraggiosamente combattuto le loro battaglie con le pezze nel culo!!!
    Non mi ci metto fra loro, anche se le mie pezze le ho cucite anch’io!
    Però, negli anni, qualcosa ho capito del mondo del lavoro, e l’ho travasato a Scuola; e ti dirò molto schiettamente che molti “lavoratori” che venivano a scuola a insegnare agli insegnanti ad insegnare perchè “loro” lavoravano, con le mani, mica come quei frichettoni…
    Behh, hanno la squuuuolaa che si meritano!!!!!!!!!!

    Cenerentola va, prima di perdere la scarpina…con quel che costano…
    Buonanotte mio ben, riposa seren, gli angioletti lassù….

    E’ il rimbambinimento!!!!

    Sylvi

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Sono stato negli studi Rai di corso Sempione per partecipare a due programmi di Raitre, il secondo dei quali era tg3 Linea Notte. Al ritorno ho ascoltato in auto Radio Popolare e ho letto le home page dei principali giornali. Trovo fantastico come si sia passati dalle certezze, durate VENTI ANNI, sulla pista turco-sovietica alle nuove certezze. Con la Minardi dichiarata infallibile nel giro di poche ore e un paio di membri della banda della Magliana dati in pasto come colpevoli con certezza, anzi con sicumera. Quando però di tratta del Chiavaliere o di Dell’Utri o di Previti allora non bastano neppure le sentenze ripetute nei tre gradi di giudizio……
    E’ tutto talmente deprimente, buffonesco e delirante, che preferisco rimandare a domani la nuova puntata del blog.
    Che Paese disgraziato, che giornalismo da sagrestia. Che mancanza di memoria…..
    ‘Notte.
    pino

  3. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Complimenti Pino, per i tuoi interventi a TG3 e Linea Notte, chiaro e pacato nei toni, sei molto “televisivo” anche come aspetto, il capello però appare un po’ più bianco.
    ___________

    Cari Sylvi e CC.

    La fabbrica, almeno quella che ho conosciuto io, la fabbrica chimica molto automatizzata dove è principalmente la “macchina” che fa la produzione e l’uomo la controlla e la ripara quando serve, una realtà dove pensare e comunicare è più importante e produttivo che sudare finisce inevitabilmente per essere anche una grande scuola, di tecnica ma anche di vita, di cultura generale e politica.
    Ho avuto al “professionale” una professoressa di italiano storia e geografia che non so se l’aveva appreso alle serali, ma sapeva molto di lavoro e di lavoratori, al corso di perfezionamento in programma extra ministeriale di cultura civica, oltre alla costituzione ci fece studiare la struttura dei contratti di lavoro, non a caso nel consiglio di fabbrica gli allievi di quell’insegnante.
    I giovani ingegneri quando entravano in fabbrica dovevano imparare tutta la parte pratica dagli operai, quelli che non disdegnavano di sporcarsi un po’ le mani di grasso facevano in fretta e diventavano bravi gli altri restavano negli uffici a fare i passacarte.

    Chi lo sa se prima o poi ci sarà un novello Marx in grado di ridefinire anche teoricamente classi e categorie degli anni 2000.
    Probabilmente è più difficile sentirsi Classe per i laureati e per “il popolo delle partite IVA” rispetto ai lavoratori della catena di montaggio, ma sono anche convinto che quando questi prenderanno coscienza della loro “proletarizzazione” (uso per convenzione il termine che mi è culturalmente odioso) avendo strumenti culturali di ben altro livello per organizzarsi, allora per i padroni del vapore saranno amarissimi cavoli loro.

    Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it

  4. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    ….. non a caso nel consiglio di fabbrica gli allievi di quell’insegnante…. Manca un – “erano la maggioranza” – rimasto nella penna ansi in tastiera.
    Antonio

  5. Marta
    Marta says:

    che acume ministro Alfano…..!!

    Forse (involontariamente) Alfano, “finalmente”, ha detto la verità!!
    Dopo tutta la cagnara sul processo breve l’illuminato ministro dichiara che il rischio di prescrizione è “soltanto” del 1%.
    Ma allora signor Ministro lo poteva dire sin dall’inizio che riguardava solo una persona!!!
    Pero`che mente.
    Buona giornata a tutti M.

  6. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    Caro Pino mi dispiace essermi persa tg3 Linea Notte, se sono in casa non manco di seguirla. Purtoppo ero fuori, sai se è possibile vederla da qualche parte?
    Ti ringrazio ciao M.

  7. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    L’acqua è l’elemento primordiale per eccellenza: uno degli elementi fondamentali nella vita dell’uomo e attualmente anche uno dei diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni donna che popolano il nostro pianeta.

    Padre Alex Zanotelli

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Non so se esistaino i podgast anche per le trasmissioni di Raitre. A Linea Notte ho potuto parlare poco, ma nella trasmissione di un’oretta prima invece ho potuto spiegare meglio varie cose.
    E’ spaventoso come di colpo le stesse minchiate di un anno e mezzo fa siano state fatte diventare di colpo verità rivelate. Che la faccenda puzzi lo capisce anche un bambino. I mass media italiani invece…. Per oltre 20 anni raccontano la panzana dei terroristi turchi Lupi Grigi che hanno “rapito Emanuela per scambiarla con Alì Agca”, l’attentatore di papa Wojtyla, e poi di colpo come se niente fosse mollano i Lupi turchi e sposano la Banda romana.
    W l’Ittaglia!
    Un caro saluto.
    pino

  9. Linosse
    Linosse says:

    “L’acqua è l’elemento primordiale per eccellenza: uno degli elementi fondamentali nella vita dell’uomo e attualmente anche uno dei diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni donna che popolano il nostro pianeta. Padre Alex Zanotelli ”
    Dai e ridai sono riusciti a privatizzarla per cui ci PRIVERANNO anche di questo ex diritto.Non ci resta che sperare nella “danza della pioggia” se vogliamo avere qualche lacrima dal cielo o cominciare a mobilitarci.
    L.

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro Az e anche CC,

    anche se non so molto, anzi nulla come dice il “caroCC”, di lavoro e dinamiche di fabbrica, qualcuna l’ho visitata, anche all’estero.
    Posso aggiungere che la robotica ha vari stadi di sviluppo, in alcuni è sufficiente il tecnico adibito al controllo, in altri ci vuole l’igegnere altamente specializzato e questo va sempre di più allargandosi. Scuola quindi e aggiornamento continuo, che costa!!!

    Le dinamiche umane di fabbrica e gli eventuali conflitti mutano perchè muta il lavoro, la fatica e i ritmi, e anche le figure di riferimento che non sono il padrone o il capo, ma possono essere lo psicologo o addirittura l’equipe.
    Ragionare in termini di classe mi sembra azzardato.
    Inoltre il pannello comando registra ogni intervento e movimento del lavoratore sulla macchina, nell’arco dell’intera giornata, perchè i robot sono programmati per lavorare 24/24h.
    Un buon tecnico, un buon ingegnere sono una risorsa dell’azienda e nessuno ha interesse a privarsene.
    E lo stesso può licenziarsi perchè sa che troverebbe lavoro immediato. Questo ho visto in Germania.

    Secondo me voi due ragionate ancora in termini di “diritti imposti” al “padrone”, di salvaguardia del lavoratore “sempre e comunque”.
    Io penso che il lavoratore preparato saprà far valere i suoi diritti, i sindacati come consulenti del lavoro, quello impreparato o fanullone se ne andrà senza bisogno dell’art. 18!
    Perchè il fannullone o il furbo danneggerà il team…

    CC dice che aumenta il pil e cresce la disoccupazione…che molti padroni avevano già la ristrutturazione nel cassetto…può darsi…
    poichè gli imprenditori sono persone oneste o disoneste esattamente come i lavoratori, ci saranno i furbi e i delinquenti…

    Vorrei solo dire che lo Stato ha sempre foraggiato la FIAT…e non solo… per permettere ai suoi” padroni” di darsi alla bella vita…e a molti operai di far finta di lavorare…vedasi poi la Panda in Polonia…
    Chi ha controllato che queste sovvenzioni andassero a buon fine, cioè che ci fossero fabbriche dove si faceva un buon prodotto e si garantivano i diritti dei lavoratori?

    Chiudo perchè temo che il post si impianti, ma moltissime altre sarebbero le cose da dire.
    Concludo soltanto dicendovi che si possono dividere solo le ricchezze che si producono!!!
    I deboli, coloro che non ce la fanno, sono un altro paio di maniche!

    ciao Sylvi

    x AZ
    grazie mille, sto cercando!

  11. sylvi
    sylvi says:

    Leggo oggi sulla Repubblica che :
    La Corte suprema elvetica ha condannato un ingegnere disoccupato perchè è andato in ferie e ” non si è messo a caccia di un nuovo impiego continuando a pesare sulla collettività”.

    Cara Marta ma in Svizzera siete negrieri!!!
    Io conosco qui più di un disoccupato, sono giovani e senza figli, che stanno programmando le ferie di Natale, chi alle Canarie chi a Sharm El Sheik…
    la ricerca del lavoro può attendere fin che c’è l’assegno della collettività…

    ciao Sylvi

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    ma non hai ancora capito , possibile??che il mio ragionamento è proiettato nel futuro,quando parlo di una nuova classe generale!
    Si vede benissimo che anche tu ,come molti ,parlano per stereotipi,senza aver letto un rigo di Marx o di Engels, o almeno di averne letto i Bignami.
    Ormai non me ne faccio neanche più un cruccio…è prassi consolidata.
    Da tempo immemorabile “l’operaio massa di fabbrica” non è più che un mito.
    Sta diventando sempre più residuale sotto il profilo di una rappresentazione di “interessi generali”.
    Anche se nel numero , nonostante tutto, rappresenta ancora molto,più di quanto si voglia far credere..dal punto di vista di un progresso di coscienza rappresenta ben poco….tant’è che vota Lega a riprova di un nuovo corporativismo..
    Antropoligicamente è mutato,nel volgere di poche generazioni,perdendo pure le radici contadine da cui era arrivato…
    E’ una “macchina ” ormai totalmente presa nel meccanismo “consumo riproduzione”…
    A far sorgere un’abbozzo di una nuova classe generale “intelletuale” questa volta saranno la combinazione della “nuova economia ” che si va delineando e la percezione che ormai la laurea è solo più un mito per il riscatto sociale che un tempo era quasi automatico…
    Troppo pochi i posti “economicamente appaganti”per una grande massa …di richiedenti…e non serve essere tra i migliori , questo vale solo in pochi casi..!!

    Salteranno i meccanismi del consenso prima o poi, poichè la nuova economia è incapace di riprodurli come un tempo passato..!!
    Mia cara, c’è molto Marx in quello che vado dicendo, più del vecchio “ottocento” che ti ostini ad affibiare a me e ad Antonio.
    Infine guarda che quello che dico non sono per niente delle novità, in parte come già detto queste considerazioni sono state sviluppate nel passato e solo oggi alla luce di crisi sempre più globali se intravveddono “i veri protagonisti del futuro”, fuori dai vecchi schemi legati al progresso tecnologico imponente del secolo breve.
    Le metropoli si vanno allargando…direbbe qualcuno,i protagonisti saranno altri da quelli pensati però..!!

    cc

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    A Lione avrai sicuramente visitato la Cattedrale di Saint-Jean dove tuttora si svolgono riti religiosi in gallico.
    Quando anni fa lo feci io, rimasi stupefatto. La paragono a Nôtre Dame di Parigi e a San Marco di Venezia.
    Di chiese antiche mi sono fatto una discreta cultura anche perchè ne ho visitate tantissime.
    Saluti.
    C.G.

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