“Aprite le porte”, un appello di 56 Premi Nobel e 202 eurodeputati contro il blocco di Gaza

“Aprite le porte”, un appello di 56 Premi Nobel e 202 eurodeputati contro il blocco di Gaza
56 Premi Nobel, 202 eurodeputati, ma anche Michel Rocard, Yasmina Khadra, Martin Gray, Noam Chomsky… firmano l’appello “Aprite le porte” per chiedere che sia definitivamente tolto l’assedio a Gaza.

Nella striscia di Gaza, su una lista di 4000 “prodotti autorizzati” da Israele (prima dell’assedio imposto nel giugno 2007), oggi ne sono tollerati solo da 30 a 40, ed un milione e mezzo di persone restano imprigionate, sottoposte all’arbitrio più totale. E senza che il cuore di Obama si spezzi neppure un po’…..
Libri, dischi, vestiti, tessuti, scarpe, aghi, lampadine elettriche, candele, fiammiferi, strumenti musicali, bandiere, coperte, materassi, tazze, bicchieri… sono vietati e non possono essere introdotti se non attraverso i fragili tunnel che collegano la striscia all’Egitto, bersagli di bombardamenti ripetuti. Nel 2008 più di 50 persone sono morte in questi tunnel, a causa di crolli. Nessuno dei materiali necessari per la ricostruzione (cemento, porte, vetri, finestre…) è autorizzato, dopo gli spaventosi bombardamenti del dicembre 2008 – gennaio 2009. Il tè, il caffè, la semola restano vietati (cfr, inchiesta di Amira Hass “Israel bans books, music and cloche from enetring Gaza, Haaretz, 17 maggio 2009).
56 Premi Nobel, tra cui 10 Nobel per la pace, 202 membri del Parlamento Europeo (2004-2009), oltre ad altre personalità, partecipano con la ONG Peace Lines alla campagna “Aprite le porte”, perché sia definitivamente tolto l’assedio a Gaza, e per una serie di scarcerazioni, secondo criteri umanitari e giuridici.
Noi chiediamo a tutti i dirigenti politici ed ai membri del nuovo Parlamento Europeo, di fare tutto il possibile perché si giunga a queste scarcerazioni – tra le quali quella del sergente Shalit e dell’ex ministro dell’educazione Al Shaer, riarrestato il 19 marzo, in violazione del diritto internazionale.
L’Europa e l’Union pour la Méditerranée non possono continuare a tollerare ai propri confini simili condizioni di privazione e di soffocamento.

L’appello “Aprite le porte”
Israele deve porre fine al blocco di Gaza, a tutte le carneficine, e permettere a Gaza di aprirsi al mondo, in modo da rendere possibile una economia vitale.
I Palestinesi devono porre fine a tutti gli attacchi di razzi su Israele e sugli israeliani.
Gli esseri umani non sono moneta di scambio.
Il Palestinesi devono liberare il sergente Shalit, che tengono prigioniero da quasi tre anni.
Gli israeliani, che detengono più di diecimila persone nelle loro prigioni, devono liberare un numero significativo di donne prigioniere, di malati, quelli più anziani, alla scadenza di lunghe condanne, oltre ai prigionieri in detenzione amministrativa, ivi compresi tutti i membri eletti del Parlamento palestinese.

56 Premi Nobel

Premi Nobel per la Pace: Mgr Carlos Belo, il Dalai Lama, Shirin Ebadi, John Hume, Mairead Maguire, Adolfo Pérez Esquivel, Mgr Desmon Dudu, Cora Weiss (Rappresentante delle Nazioni Unite, Ufficio internazionale della pace), Betty Williams, Jody Williams.

Premi Nobel per la Chimica: Peter Agre, Paul Berg, Thomas Cech, Elias Corey, Robert Curl, Johann Deisenhofer, Manfred Eigen, Richard Ernst, John Fenn, Herbert Hauptman, Alan Heeger, Dudley Herschbach, Roald Hoffmann, Robert Huber, Sir Harold Kroto, Yuan T. Lee, William Lipscomb, Jens Skou.

Premi Nobel per la Medicina: Baruj Benacerraf, Günter Blobel, Arvid Carlsson, Christian de Duve, Martin Evans, Edmond Fischer, Roger Guillemin, Louis Ignarro, Erwin Neher, Marshall Nirenberg, Paul Nurse, Richard Roberts, E. Donnall Thomas, Torsten Wiesel.

Premi Nobel per la Fisica: Zhores Alferov, Albert Fert, Donald Glaser, John Hall, Brian Josephson, Tony Leggett, Jack Steinberger, Gerardus ‘t Hooft, Daniel Tsui, Martinus Veltman.

Premi Nobel per la Letteratura: Dario Fo, Elfriede Jelinek, Wole Soyinka.

Premi Nobel per l’Economia: James Mirrlees.

202 Parlamentari Europei:

Francia: Kader Arif, Catherine Boursier, Françoise Castex, Madeleine Jouye de Grandmaison, Harlem Désir, Hélène Flautre, Nicole Fontaine (ex Presidente del Parlamento europeo), Jean-Paul Gauzès, Marie Anne Isler Béguin, Anne Laperrouze, Alain Lipietz, General Philippe Morillon, Elisabeth Morin, Gérard Onesta (Vice-Presidente del Parlamento), Béatrice Patrie, Martine Roure, Tokia Saïfi, Margie Sudre, Bernadette Vergnaud, Francis Wurtz.

Germania: Alexander Alvaro, Angelika Beer, Hildrud Breyer, André Brie, Daniel Cohn-Bendit, Michael Cramer, Evelyne Gebhardt, Rebecca Harms, Milan Horáček, Gisela Kallenbach, Jo Leinen, Helmut Markov, Cem Özdemir, Tobias Pflüger, Horst Posdorf, Heide Rühle, Frithjof Schmidt, Feleknas Uca, Sahra Wagenknecht, Gabriele Zimmer.

Gran Bretagna: Christopher Beazley, John Bowis, Sharon Bowles, Chris Davies, Bairbre de Brún, Andrew Duff, Jill Evans, Sajjad Karim, Jean Lambert, Caroline Lucas, Elizabeth Lynne, David Martin, Linda McAvan, Malcolm Harbour, Claude Moraes, Bill Newton Dunn, John Purvis, Alyn Smith, Diana Wallis (Vice-Presidente del Parlamento).

Belgio: Ivo Belet, Frieda Brepoels, Philippe Busquin, Giovanna Corda, Jean-Luc Dehaene, Véronique de Keyser (Capo della missione di osservatori dell’Unione Europea per le elezioni legislative in Palestina, Vice-Presidente del gruppo di lavoro sul Medio Oriente), Gérard Deprez, Mia de Vits (Questore), Saïd El Khadraoui, Mathieu Grosch, Alain Hutchinson, Pierre Jonckheer, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Bart Staes, Dirk Sterckx, Johan Van Hecke, Anne Van Lancker.

Spagna: Maria Badia i Cutchet, Barbara Dührkop Dührkop, Josep Borrell Fontelles, Juan Fraile Cantón, Vicente Miguel Garcés Ramón, Martí Grau i Segú, Ignasi Guardans Cambó, David Hammerstein, Mikel Irujo Amezaga, Miguel Angel Martínez Martínez (Vice-Presidente del Parlamento), Emilio Menéndez del Valle, Willy Meyer Pleite, Raül Romeva i Rueda.

Irlanda: Liam Aylward, Colm Burke, Brian Crowley, Proinsias de Rossa, Avril Doyle, Marian Harkin, Jim Higgins, Mary Lou McDonald, Mairead McGuinness, Gay Mitchell, Sean O Neachtain, Eoin Ryan, Kathy Sinnott.

Italia: Vittorio Agnoletto, Giuletto Chiesa, Fabio Ciani, Luigi Cocilovo (Vice-Presidente del Parlamento), Monica Frassoni, Donata Gottardi, Umberto Guidoni (astronauta), Sepp Kusstatscher, Luisa Morgantini (Vice-Presidente del Parlamento), Pasqualina Napoletano, Vittorio Prodi.

Svezia: Jan Andersson, Göran Färm, Hélène Goudin, Anna Hedh, Jens Holm, Maria Robsahm, Carl Schlyter, Inger Segelström, Eva-Britt Svensson, Åsa Westlund, Anders Wijkman.

Olanda: Emine Bozkurt, Dorette Corbey, Jan Cremers, Elly de Groen, Lily Jacobs, Joost Lagendijk, Kartika Tamara Liotard, Jules Maaten, Erik Meijer, Jan Marinus Wiersma.

Lituania: Laima Liucija Andrikienė, Arūnas Degutis, Jolanta Dičkuté, Gintaras Didžiokas, Eugenijus Gentvilas, Vytautas Landsbergis, Eugenijus Maldeikis, Justas Vincas Paleckis, Aloyzas Sakalas.

Repubblica Ceca: Richard Falbr, Věra Flasarová, Jaromir Kohliček, Jiri Mastalka, Miloslav Ransdorf, Vladimir Remek, Daniel Stro, Tomas Zatloukal, Jaroslav Zvěřina.

Portogallo: Maria da Assunção Esteves, Edite Estrela, Armando França, Ana Maria Gomes, Ilda Figueiredo, Jamila Madeira, Miguel Portas.

Grecia : Costas Botopoulos, Giorgios Dimitrakopoulos, Dimitris Papadimoulis, Antonios Trakatellis, Nikolaos Vakalis, Ioannis Varvitsiotis.

Cipro : Adamos Adamou, Panayiotis Demetriou, Ioannis Kasoulides, Marios Matsakis, Yiannakis Matsis, Kyriacos Triantaphyllides (Presidente Delegazione per le relazioni col parlamento Palestinese).

Polonia : Adam Gierek, Urszula Krupa, Wiesław Stefan Kuc, Leopold Rutowicz, Tadeusz Zwiefka.

Romania : Cristian Silviu Busoi, Gabriela Creţu, Magor Imre Csibi, Renate Weber.

Finlandia : Satu Hassi, Piia-Noora Kauppi, Reino Paasilinna, Sirpa Pietikäinen.

Slovenia : Mihael Brejc, Mojca Drčar Murko, Jelko Kacin, Alojz Peterle

Danimarca : Margrete Auken, Johannes Lebech, Soren Sondergaard.

Lettonia : Guntars Krasts (ex Primo Ministro della Lettonia), Tatjana Zdanoka.

Lussemburgo : Erna Hennicot-Schoepges, Claude Turmes.

Austria : Harald Ettl, Karin Resetarits.

Bulgaria : Mariela Velichkova Baeva.

Slovacchia : Árpád Duka-Zólyomi.

Ungheria : Magda Kósáné Kovács.

Estonia : Toomas Savi.

Malta : Louis Grech.

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Per adesioni e contatti: Roberto_Morgantini@er.cgil.it

82 commenti
Commenti più recenti »
  1. Peter
    Peter says:

    xPino

    forse bisognerebbe distinguere tra UE (unione politica federativa) e zona euro o ‘eurozone’. Cacciare un paese membro dall’UE e’ quasi impossibile, a meno di palese e deliberata violazione dei trattati, dopo vari moniti e sanzioni.
    Invece cacciare un paese dalla zona euro non e’ poi tanto difficile, visto che vi sono dei precisi standards economici e finanziari da rispettare di continuo, non solo all’ingresso.
    Detto cio’, hanno poi ammesso persino la Grecia ed il Portogallo…
    Invece vi sono ancora molti paesi UE che non fanno parte dell’euro, l’ipotetica seconda ondata si riferisce a quello. Mi accingo ad andare in uno di quelli, la repubblica Ceca, con entusiasmo.

    un saluto

    Peter

  2. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    ho seguito il suo illuminato consiglio: ho comprato una mangiatoia di legno di peccio della Val Gardena che naturalmente mi è costato più di un Luigi!

    Ma io non ho mai dichiarato che le sue convinzioni derivino dalla sua miscredenza. Caso mai questo sarà stato l’arrivo dei suoi studi.

    Perchè mi insulta regolarmente, ritenendomi incapace di formulare un’idea frutto della mia poca intelligenza e dei miei studi e anche della frequentazione di atei?
    Me la rigira, e non solo lei a dire il vero, con il fatto della mia cattolicità che dovrebbe guidare acriticamente le mie scelte.
    Perchè solo gli atei e gli agnostici sanno elaborare un pensiero critico?
    A me paiono più intolleranti, fanatici e settari di tanti cattolici che conosco, e molto meno critici con i “loro”numerosi dei o feticci!

    O il vostro è un ateismo di comodo per costruirvi un’etica su misura coerente come le scarpe di D’Alema?

    Le auguro una buona domenica.
    Io vado a seguire in barca “la graesana”, regata di barche d’epoca con vela latina.

    Sylvi

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Quando la Comunità Europea decise di creare l’euro la Germania capitanava coloro che preferivano che l’Italia entrasse nell’euro dopo, non subito. Si parlava di “Europa a due velocità”, e fu Prodi a spuntarla per entrare subito. In effetti, ci vogliono cacciare non tanto dalla Comunità, ma dell’euro, che però finisce – mi pare – col diventare quasi la stessa cosa, specie se pensiamo agli scenari futuri. Solo che quando hanno definito le condizioni e le modalità per entrare nell’euro si sono dimenticati di definire anche quelle per essere accompagnati alla porta.
    Buon viaggio nella repubblica ceca.
    pino

  4. Peter
    Peter says:

    xFaust

    caro Faust, grazie del chiarimento, lo apprezzo molto.
    Su ‘nature or nurture’ riguardo la sessualita’ delle persone non si finira’ (forse) mai di discutere. Puo’ darsi che tra i due ‘estremi’ vi siano molte situazioni intermedie, come dice Marco T., per le quali sia nature che nurture contribuiscono, non lo nego.
    Una base genetica robusta non viene pero’ ormai negata, dato che circa il 10% di qualsiasi popolazione al mondo ha un orientamento omosessuale ben definito: troppo costante per essere legato a cultura, inibizioni, modelli familiari o sociali (pensiamo ad Arabia Saudita, Iran, certi paesi dell’estremo oriente o anche Europa…). Uno studio canadese ha associato l’aumento della attrazione per lo stesso sesso (nei maschi) col numero crescente di fratelli maggiori di eta’, il che porrebbe l’accento su ‘nurture’. Pero’ c’e’ chi ribatte che le gravidanze precedenti potrebbero modificare l’ambiente uterino ed ormonale in cui si trova il feto ‘ultimo venuto’…

    un saluto

    Peter

  5. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    cara signora (senza ironia), mi dispiace se si sente offesa, ma non mi pare di averla insultata, tantomeno regolarmente. Anche i miei riferimenti alla sua fede religiosa, pur necessari nel contesto della discussione, sono sempre stati molto rari: lei me li attribuisce spesso anche quando non li faccio!!
    Non dubito della sua intelligenza e senso critico, ma come lei stessa dice ognuno ha le sue fisse (anch’io, beninteso, ma in questo caso mi riferisco alle sue, dato che le sue obiezioni contro modelli alternativi di famiglia mi paiono chiaramente pregiudiziali e contro l’evidenza dei fatti…).
    Spero che la mangiatoia abbia successo, la mia era solo una battuta, ma come vede ‘reality always outdoes the imagination’.
    Spero sinceramente che si goda la regata. Buona domenica ed auguri per il nipotino

    Peter

  6. Fusse ca fusse la volta bona che ce lo levamo dalli cojoni 'sto Berluschioni?
    Fusse ca fusse la volta bona che ce lo levamo dalli cojoni 'sto Berluschioni? says:

    Sia l'”Independent” che il “Times” tornano sulla vicenda del premier
    “Segnali di pericolo sul suo futuro politico”. E fanno il nome di Draghi per la successione
    “Ultimi giorni alla corte di re Silvio”
    I giornali inglesi ipotizzano le dimissioni
    Intervista a Barbara Montereale che parla di “aria quasi competitiva”
    tra le ragazze alle feste del Cavaliere. E conferma il regalo da diecimila euro
    di ENTICO FRANCESCHINI

    LONDRA – “Gli ultimi giorni della corte di re Silvio” s’intitola il paginone dell’Independent di oggi. E il Times ricostruisce su due pagine la vicenda con un grafico della “ragnatela di connessioni nel mondo di Silvio”, ipotizzando che le pressioni per costringere il premier a dimettersi continueranno e indicando nel governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, un possibile primo ministro ad interim che ne prenda il posto.

    Il caso Berlusconi continua dunque a rimanere al centro dell’attenzione dei media e dell’opinione pubblica mondiale, in particolare in Gran Bretagna, dove la stampa nazionale sembra particolarmente colpita da una vicenda a base di “sesso, bugie e videotape”, per parafrasare un noto film di alcuni anni or sono.

    “Berlusconi sembrava immune dagli scandali, ma le sensazionali notizie di caroselli sessuali a base di feste, modelle e denaro stanno facendo sentire il loro peso sul premier”, scrive l’Independent. L’inchiesta dell’ex-corrispondente da Roma Peter Popham ricostruisce gli ultimi sviluppi della faccenda, notando in particolare le crescenti critiche della Chiesa cattolica, “che sta cominciando quietamente a tenere Berlusconi a distanza” e “l’accumularsi di segnali di pericolo” per il suo futuro politico. L’articolo sottolinea che perfino uno dei suoi più fidati consiglieri, Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, ha recentemente tracciato “un’analogia tra l’attuale situazione di Berlusconi e quella di Mussolini il 24 luglio 1943″, il giorno prima che il duce fu destituito dal re. “La defezione di Ferrara”, nel fronte dei critici di Berlusconi, scrive Popham, “fa parte degli effetti collaterali del divorzio chiesto da Veronica Lario”, poiché Il Foglio è parzialmente di proprietà della (ancora per poco, a quanto pare) moglie del leader del Pdl.

    Anche il Times pubblica un paginone sul caso. Un articolo di Lucy Bannerman, inviata a Bari, ricostruisce la rete di amicizie dichiarate e sotterranee che portano dal capoluogo pugliese fino alla residenza romana di Berlusconi e alla sua villa di Porto Rotondo in Sardegna. L’articolo contiene tra l’altro una nuova intervista a una delle giovani donne che hanno fatto visita al premier in più occasioni, Barbara Montereale, la cui automobili è bruciata nei giorni scorsi per un misterioso incendio doloso, la quale dice al Times che quando fu invitata in Sardegna a metà gennaio “c’erano un sacco di ragazze che non si conoscevano tra loro” e parla di un’atmosfera “quasi competitiva”.

    La Montereale conferma quando affermato in precedenti occasioni, cioè che per la sua presenza in Sardegna ricevette 11 mila euro, mille dall’uomo d’affari pugliese Giampaolo Tarantini, che l’aveva accompagnata, e 10 mila come “regalo” da Berlusconi.

    Un secondo articolo, un commento del corrispondente da Roma Richard Owen, nota che, due mesi dopo l’inizio dello scandalo con la partecipazione al compleanno per i 18 anni di Noemi Letizia, Berlusconi cerca di mettere insieme una strategia, “mantenere la calma e andare avanti come niente fosse”. Ma è “troppo tardi”, la mancanza di una reazione convincente fino a questo momento hanno lasciato “la sua squadra in uno stato d’assedio”. Per di più, scrive Owen, l’economia continua a declinare, con Mario Draghi, il governatore della Banca d’Italia, “indicato da alcuni come possibile premier a interim” se Berlusconi dovesse dimettersi, che questa settimana ha accusato il governo di “non avere una credibile via d’uscita” dalla recessione. L’articolo sottolinea che Berlusconi ha dovuto posticipare la discussione di una legge che dovrebbe multare severamente i clienti delle prostitute a causa dell’imbarazzo che provocherebbe un dibattito sul tema in parlamento alla luce degli incontri tra il premier e le escort e per la definizione che di lui ha dato il suo avvocato come “utilizzatore finale” di tali servigi.

    Il Times rileva che Berlusconi affida sempre più spesso il compito di apparire in pubblico in sua vece al “fidato luogotenente Gianni Letta”, dando la colpa all’artrite che lo affligge, per cui riceve iniezioni di cortisone. L’articolo si conclude ipotizzando che la salute “potrebbe essere una scusa” per rassegnare le dimissioni e prevede che le pressioni per dimettersi continueranno anche in autunno.

    Il paginone del Times è illustrato da un ampio grafico che ricostruisce “la ragnatela” dei rapporti fra tutti i personaggi che ruotano attorno a Berlusconi e che sono coinvolti in qualche modo nello scandalo, da Veronica Lario alla cosiddetta “ape regina” Sabine Began, da Noemi Letizia alla escort Patrizia D’Addario; e un riquadro a parte cerca di spiegare ai lettori inglesi il significato di termini come “velina”, “meteorina” e “valletta”, il nuovo vocabolario della politica italiana al tempo di re Silvio.

  7. Peter
    Peter says:

    caro Pino

    d’accordo. Non per pignoleria, ma le dispiace non usare un’espressione cosi’ obsoleta come CEE? non esiste piu’ da anni…
    Era ancora peggio quando arrivai qui, e mi dicevano che venivo dal ‘Common Market’ scomparso ancora prima, questo glielo concedo. La UE e’ un’unione politica a tutti gli effetti, sarebbe il caso di riconoscerlo…
    Vado nella repubblica Ceca, non in Cecoslovacchia!
    un saluto

    Peter

  8. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Cosi’ parti per la Repubblica Ceca.
    Non ho seguito tanto il forum, come hai deciso sulla Repubblica Ceca?
    Quando partirai?
    Niente Italia quest’anno?
    ~~~~~

    Sulle adozioni da parte di coppie omosessuali, ci sono troppe varianti per essere pro o con.
    Io conosco due famiglie il cui padre e’ un transvestite, le figlie da piccole adoravo il padre, adesso adulte non lo vogliono neanche vedere.

    Se una coppia e’ stabile e non flamboyant, non ci vedo niente di negativo.

    Ciao,
    Anita

  9. ber
    ber says:

    Io non credo che Berlusconi si dimette per far posto a Draghi,…
    i direttori della banca d’Italia hanno salvato spesso questo paese dal baratro.
    Ma qui siamo di fronte ad un Berlusconi cocciuto,psicopatico,
    arrivista e presuntuoso,…un uomo del genere preferisce che il suo paese precipiti nel baratro.
    Spero di sbagliarmi.

  10. ber
    ber says:

    Israele non aprira’ le frontiere di Gaza senza forti pressioni internazionali,…e per farlo,dopo una lunga lotta,preferiranno
    u guadagno per loro,…cioe’ un dazio.
    E’ stato creato un mostro che sara’ difficile sfamare.

  11. ber
    ber says:

    Caro Peter,
    era il 1969,la CCE incominciava a rodarsi,…a Londra,quando hanno visto il mio passaporto italiano mi hanno fatto un sacco di domande
    e mi hanno dato un visto di 7(sette) giorni…
    Da allora a Londra sono stato sempre di passaggio.
    Comunque, congratulazioni per la tua integrazione.
    Un saluto,Ber

  12. Veronica gliele canta chiaro ai palafrenieri del Chiavaliere
    Veronica gliele canta chiaro ai palafrenieri del Chiavaliere says:

    La moglie del premier scrive al Corriere della Sera per replicare ad Angelo Rizzoli e a sua moglie:
    “Grave l’accusa di ‘destabilizzare’ i miei figli. Incresciosi gli insulti alle mie amiche”
    “Troppi giudicano senza sapere”

    MILANO – “Egregio Direttore, evidentemente il fermo proposito mio e del mio avvocato, di mantenere la vicenda della separazione da mio marito sul piano della compostezza, infastidisce (non capisco perchè) persone che non dovrebbero avere alcun interesse per la questione, e che certamente non hanno alcun titolo per esprimere pubblicamente giudizi al riguardo”.

    Veronica Lario prende nuovamente carta e penna per scrivere una lettera al ‘Corriere della sera’ e replica ad Angelo Rizzoli, “persona che non ho mai conosciuto, la cui moglie Melania, che pure non ho mai conosciuto, era già stata prodiga nei miei confronti, qualche tempo fa, di consigli non richiesti nè graditi (Corriere della Sera del 23 maggio). Che queste persone – non si sa da quale cattedra o pulpito – insultino quattro mie ‘amiche milanesi’, non meglio identificate, tacciandole di crassa ignoranza, è increscioso ma anche ridicolo. E’ grave e intollerabile, invece, che il signor Rizzoli mi accusi, dalle colonne del Suo giornale, di ‘destabilizzare’ i miei figli, e in particolare ‘il più piccolo, Luigi, che andrebbe invece sostenuto: a volte ci si ritira nella religione come fuga dal mondo”.

    Per Veronica Lario, Rizzoli così mostra “oltre a tutto, di considerare i sentimenti religiosi di mio figlio, che riguardano solo lui e che non sono certo nati in queste settimane, come un fenomeno anomalo e patologico; cosa forse naturale, purtroppo, per chi non riesce nemmeno a immaginare che possano esistere valori diversi da quelli materiali. Per buona fortuna, Luigi non è affatto in fuga dal mondo, e ha sufficiente forza morale per valutare lo squallore di quelle parole. Ma vorrei ugualmente che venisse lasciato in pace, come me e le mie figlie. E possibilmente anche le mie amiche”.

  13. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Quote:
    ” E senza che il cuore di Obama si spezzi neppure un po’…..”

    Lei non sa quello che sta combinando in casa.
    Sta dettando a tutti come dobbiamo vivere e morire, mangiare, insomma sta prendendo controllo della nostra vita, via regole, tasse e creando un pandemonio di Czars incompetenti su tutti i campi, i quali creeranno montagne di paperwork che nessuno controllera’.

    Sta creando le tasse sui “sins” = “peccati”.
    Come vino, birra, alcolici, sigarette, dolciumi, etc….
    Come se non fossero gia’ tassati abbastanza.
    Vuole levare i “fast food” ristoranti dalla comunita’ nere, perche’ sono troppo grassi….

    E questo e’ solo l’inizio.
    Abbiamo eletto il nostro Padrone assoluto!

    Poi perche’ la parola Czar, non siamo in Russia.

    Anita

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    A proposito di Russia…sto sorvegliando la casa di una mia amica che è andata in ferie. Oggi pomeriggio, su sky, mi son fatto una carrellata di emittenti televisive straniere. Dopo aver ascoltato tutto il discorso di Zapatero per una nuova stazione a Madrid e un po’ del discorso del sindaco ( tutto in spagnolo, che mi sono accorto seguire benissimo, nonostante l’abbia bazzicato una quindicina d’anni fa e poi abbandonato), dopo aver ascoltato i vari telegiornali inglesi e francesi come di solito, dopo aver passato velocemente in rassegna al jazeera e al arabia, che mostravano l’una le violenze in Iran e l’altra la festa di Hariri in Libano, nonchè la bbc in arabo ( di cui non capisco assolutamente nulla), mi sono fermato su un paio di canali russi, in russo ovviamente, altra lingua di cui conosco quattro o cinque parole al massimo. Beh, devo dire che mi sono divertito moltissimo nell’ora e mezzo in cui sono rimasto incollato al video: i russi sono caciaroni peggio dei napoletani, simpaticissimi. Sul primo canale che ho seguìto è comparso un gruppo folkloristico di una decina di persone, con una musica popolare molto allegra, una cantante che sembrava veramente una napoletana e degli abiti di una ricchezza cromatica mozzafiato. Dopodicchè, un cantante checca fradicia fino al midollo, con un balletto maschile di effeminati. Poi, altri cantanti varii, da cui ho evinto che la loro musica moderna fa schifo. Ho cambiato e mi son messo a seguire una specie di commedia che parlava di una giovane cantante tipo biondo-fata svedese- gambe di 2 metri, che arrivava ad incidere il suo primo cd. Il tutto, entro una storia d’amore. Per stare oltre un’ora a seguire la storia senza capire una parola a parte priviet, spasiba, i vari saluti e qualche altra minima parola, vuol dire che era un racconto costruito bene. I russi del racconto, napoletanissimi in tutto. Non ho finito di guardare perchè dovevo andar via, ma niente toglie che in qualche punto si saranno anche messi a cantare O’sole mio.

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per quel che riguarda Gaza, Obama dovrà fare la voce mooooolto grossa, per ottenere qualche risultato.
    Quanto poi il risultato possa durare, non ci scommetterei una lira. Dopo un po’, saranno punto e a capo.

  16. Silvio, Silvio delle mie brame....
    Silvio, Silvio delle mie brame.... says:

    —–chi è la più troja del tuo merdame?
    Veronico Laria

  17. Peter
    Peter says:

    x17

    veramente la CNN dice che sarebbe abbastanza in molti paesi, ma non, si direbbe, in Italia…il che e’ un po’ diverso.
    Una delle persone intervistate in Italia dice che lo scandalo accresce la vergogna per l’Italia di chi non ha votato per lui, ma fa aumentare la sua popolarita’ tra i suoi supporters.
    Sono d’accordo con Ber che ‘Mr Sorriso’, ovvero il primiaa dalla faccia , denti e capelli rifatti, non se ne frega assolutamente nulla del ‘bene del paese’, un concetto a lui assolutamente alieno, visto che lo identifica con le sue tasche ed il suo potere personale.
    Insomma, le sue dimissioni sono dovutissime, ma il punto e’ anche che un individuo simile non dovrebbe stare li’ in primis per un conflitto d’interessi grande come un grattacielo…
    Sara’ davvero un caso alla ‘Al Capone’? condannare un assassino plurimo per una banale evasione fiscale? a volte i miracoli accadono…

    Peter

  18. Peter
    Peter says:

    xAnita

    si’, vado domani. E’ una citta’ che merita di essere vista, molto popolare qui dove mi trovo. E poi, l’exchange rate e’ piuttosto favorevole (eh eh).
    A proposito, Obama ha ragione: i fast foods sono una rovina. L’obesita’ della popolazione nera in US e’ spaventosa

    ciao, Peter

  19. Vox
    Vox says:

    @ Pino
    E malgrado tutto quanto hai descritto, non sento i quotidiani ululare in prima pagina contro Israele. Solo contro l’Iran. Questo perche’, si sa, dire cose cattive di Israele, anche se sono la verita’, non va bene, fa troppo antisemita (in base alle leggi ad personam, anzi, ad populum, che ci hanno imposto).
    La mancanza di vergogna e’ seconda solo alla mancanza di equilibrio (due pesi e due misure che diventano 20, 40, 50, +n).
    Poi viene anche la mancanza di umanita’, una caratteristica molto diffusa tra l’umanita’.

  20. Peter
    Peter says:

    xBer

    grazie, un’integrazione che pero’ mi e’ costata del bello e del buono in termini di fatica ed impegno personali, ed e’ stato il risultato di una scelta anch’essa personale. Ma come dicevo ad altri, dove c’e’ il gusto non c’e’ perdenza…
    Anni fa un mio caro amico ristoratore, anche lui pugliese, mi fece vedere il suo primo permesso permanente di lavoro, mi pare datato 1969…su quel documento ingiallito era classificato come un ‘alien’. Tieni conto che a quell’epoca tutti i cittadini del vastissimo Commonwealth britannico avevano libero accesso al Regno Unito, e per naturalizzarsi britannici bastava che avessero una residenza e facessero domanda…
    Tony (il suo nome d’arte) non ha mai fatto domanda di cittadinanza, nonostante una moglie e due figlie inglesi, che capiscono il suo italiano ma non ne parlano una parola.

    un saluto

    Peter

  21. Vox
    Vox says:

    Questa e’ proprio una perla:

    Gli Usa che accusano l’Iran di torturare dei prigionieri!!!
    (Il bue a corna multiple ramificate che da’ del cornuto all’asino)

    http://www.foxnews.com/story/0,2933,529267,00.html

    La tortura e’ buona e giusta e necessaria solo se ad applicarla sono gli Usa. Tutti gi altri son cattivi.
    Per il resto, come detto sopra (22).

  22. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Non paragoni le cosidette torture dell’ Iran o di altri paesi asiatici e non solo con Guantanamo.
    Non aggiungo altro…..

    Anita

  23. Vox
    Vox says:

    Nel frattempo, tanto per non perdere l’allenamento, ecco un altro bombardamento di un villaggio Afghano che porta vita, salute e tripudio agli abitanti locali, i quali si alzano ogni mattina intonando la preghiera: “Dacci oggi la nostra bomba quotidiana, o Padre Nero che stai lassu’ nella tua Casa Bianca”.

    VIDEO

    http://informationclearinghouse.info/article22924.htm

  24. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Ma certo, cara Anita, COME possiamo MAI paragonare le torture americane con quelle di tutti gli altri? Ma ci mancherebbe.

    Come diceva mia nonna, “e pirit’ e zi’ Marietta so’ tutti confetti ricci” (dove “piriti” e’ l’equivalente napoletano di scorregge).

  25. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    ma ti credi davvero che i “fast food” nei quartieri neri siano quelli che li fanno ingrassare?

    E prima quando non ne esistevano?

    In certe razze di neri e’ genetico, cosi’ come e’ genetico in alcune razze bianche.
    Anche regionali, le donne del sud Italia hanno piu’ tendenza ad ingrassare.
    Lo vedo nelle diverse famiglie, mi basta solo andare in negozi in sezioni Italiane.
    Il cibo conta, certamente, ma se e’ genetico Obama non ci puo’ far niente.
    Il mio punto era che il nuovo Presidente si intrufolando in tutti i settori della nostra vita, cosa non ben accetta.

    Da anni, anzi decenni ci sono campagne per il miglioramento della salute, ma non deve essere imposto.

    Ciao, Anita

  26. Anita
    Anita says:

    x VOX

    La mia frase era mal messa.

    Comunque, quelle che sono state chiamate torture a Guantanamo non sono da paragonare a decapitazioni, tagli di mani, lingue, occhi, nasi, lapidazioni, impiccagioni, frustate and so on, usate in altre nazioni.

    I prigionieri di Guantanamo non volevano e non vogliono ritornare nelle loro nazioni, compresi gli Uighurs cinesi.
    Stanno godendo una vita da pascia’ in Bermuda, sono ben pasciuti ed in piena salute.

    Il Presidente BHO ha detto poco fa’ che probabilmente non sara’ possibile chiudere Guantanamo alla data prefissa, cioe’ il prossimo gennaio 2010.

    Come se non lo sapevamo prima……..

    Si e’ preso il nick giusto.
    Mi ricorda del vecchio megafono del gira dischi Cetra o della RCA.

    Anita

  27. Vox
    Vox says:

    I prigionieri di Guantanamo non volevano e non vogliono ritornare nelle loro nazioni, compresi gli Uighurs cinesi.
    Stanno godendo una vita da pascia’ in Bermuda, sono ben pasciuti ed in piena salute.
    @ Anita

    Cosa aspettiamo, ragazzi? Mettiamoci tutti in fila per farci arrestare e deportare in un lager americano. Altro che terme! E tutto gratis!

  28. Vox
    Vox says:

    TRASPARENZA

    La Federal Reserve (che di “federale” ha solo il nome, poiche’ e’ un’organizzazione completamente PRIVATA che stampa denaro per gli Usa A INTERESSE e tiranneggia l’intera economia mondiale a uso e beneficio di pochissimi “eletti”), con l’appoggio dei banchieri internazionali, minaccia di distruggere l’economia americana se dovessero esserle imposti dei controlli finanziari.

    Un’organizzazione privata che rifiuti dei controlli da parte dello stato e risponda con delle minacce degne di terroristi, se non si trattasse della Federal Reserve, cosa le farebbero?

    Bernake a Guantanamo: questo si che sarebbe l’inizio di un vero cambiamento, Mr. President!

    http://wakeupfromyourslumber.blogspot.com/

    Articolo e video

    Federal Reserve, backed by international banking cartel, makes a threat to destroy USA if The Fed is audited…

  29. ber
    ber says:

    Cara anita,
    belle le canzoni che hai mandato a Vox,Grazie.
    Circa Obama,
    Gli Usa stavano troppo a destra,troppa gente faveva troppi soldi giocando in borsa,e operai che non avevano nemmeno la sanita’pagata,e che,dopo una vita di lavoro fallivano per una operazione banale.
    Un po’ di equilibrio ci voleva,…l’assestamento non sara’ indolore,
    ma risparmiando sulla bolletta energetica ed altro,…anche questa
    crisi passera’ senza troppi traumi,…Gli Usa e’ un grande paese, sia nei pregi che nei difetti.
    Un caro saluto,Ber

  30. Damocle
    Damocle says:

    Una ONG accusa l’esercito di sevizie ai detenuti palestinesi

    Anche il Servizio di sicurezza, Shin Bet, sarebbe implicato

    Una ONG israeliana ha accusato l’esercito e il Servizio di sicurezza interna, lo Shin Bet, di ammanettare crudelmente i detenuti palestinesi.

    La denuncia appare in un rapporto pubblicato mercoledì 24, in Israele.

    Nel suo rapporto annuale, il “Comitato pubblico contro la tortura in Israele” afferma che i detenuti palestinesi sono sistematicamente “ammanettati per molte ore in modo da causare loro dolore ed umiliazione al momento degli arresti o degli interrogatori”.

    Questi maltrattamenti “possono essere assimilati alla tortura e sono contrari alla legge israeliana e a quella internazionale, oltre che alle decisioni della Corte Suprema che proibisce l’uso della tortura”, scrive la ONG. producendo 547 testimonianze di detenuti, raccolte negli ultimi dodici mesi.

    Il rapporto si poggia anche sulla testimonianza di un soldato che ha operato nella Cisgiordania occupata, raccolta da un’altra ONG “Rompere il silenzio”. Egli afferma che nei centri in cui si svolgono gli interrogatori, “i detenuti sono ammanettati per molte ore e talvolta per giorni interi anche quando non esiste il minimo rischio di evasione” ed ha citato anche dei casi di detenuti ammanettati ai gomiti e trascinati doloranti nei locali dei centri.

    L’esercito ha risposto smentendo, con un comunicato, d’infliggere sevizie ai palestinesi arrestati ed affermando di “rispettare la legge israeliana e internazionale, riguardo al trattamento dei sospettati di terrorismo che minacciano la sicurezza d’Israele”.

    Ovviamente ogni commento appare superfluo.

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Quando si dice il clima…
    In Ittaly ormai ,perfettamente in linea con le” repubbliche delle banane”…
    _____________________________________

    Barracuda, donzelle e pesci luna
    Mediterraneo mare “tropicale”
    Nel nostro mare avvistate sempre più spesso specie tipiche dei mari caldi. Vittorio Innocente, subacqueo e recordman, ha incontrato e fotografato un barracuda a Portofino. “Ormai è anche nei menu della Riviera”

    _______________________________________________

    Allegria ….e …clima politico, clima naturale, tendono ad integrarsi in perfetta sintesi….i barracuda poi, ormai sguazzano a loro agio…
    Qualcuno sa dirmi com’è la carne di barracuda ?

    cc

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ma allora lo zampino dei soliti noti c’è per davvero?
    L’arresto di otto cittadini iraniani funzionari dell’ambasciata d’Inghilterra a Teheran è difficile sia stato effettuato senza neppure uno straccio di indizio di colpa. Pertanto, c’è da supporre che effettivamente almeno l’Inghilterra si desse da fare, come del resto da sempre, per intromettersi negli affari interni dell’Iran. Ricordo che il sistema planetario di spionaggio elettronico Achelon, se non ricordo male criticato come minaccia anche dalla Comunità Europea, può captare qualunque telefonata, fax, sms, e-mail, messagio Facebook o Twitter, ecc,. ed è a conduzione e beneficio Usa-Inghilterra. Sarei felice se la pressione occidentale portasse alla caduta del regime clericale e a una democrazia piena e degna di questo nome, ma se non provvedono in primo luogo gli iraniani non si otterrà nulla se non di fare aumentare la repressione a spese degli stessi iraniani. I quali, è bene notarlo, stanno manifestando contro le asserite truffe elettorali, ma NON contro il regime teocratico o contro il fatto che la repubblica iraniana sia una repubblica islamica. Anche se l’opposizione alla teocrazia c’è, è troppo debole, tant’è che negli anni scorsi è stata repressa brutalmente ed è radicata più che altro tra gli iraniani all’estero. In ogni caso, NON pare proprio ci sia neppure l’ombra di una opposizione contraria alla islamicità della repubblica iraniana.
    Tutto ciò dovrebbe farci riflettere. E far capire che le manovre angloamericane sono un azzardo, oltre che il solito tentativo di tenere sotto controllo il petrolio e il gas di quella parte di mondo anche per avitare possa avvantaggiarsene la Cina, vera mega potenza industriale, economica, militare, scientifica e politica del futuro prossimo.
    Buona domenica a tutti.
    pino

  33. ségolene
    ségolene says:

    x cc
    Allegria ….e …clima politico, clima naturale, tendono ad integrarsi in perfetta sintesi…
    ——————-
    caro cc, tieni conto che nel mediterraneo c’erano già gli squali..
    invece i pesci commestibili (tonno, branzini, cefali..) diminuiscono!

    il berlusca sta infettando anche il mare!

  34. x Nicotri
    x Nicotri says:

    Che ne direbbe se otto italiani funzionari dell’ambasciata iraniana a Roma interferissero negli affari interni italiani per conto del regime di Teheran, magari per far diventare anche l’Italia una repubblica islamica? Sarebbe contento? No di certo. E allora perché rompe i coglioni facendo il tifo per la “pressione occidentale”? Non credo le piacerebbe una “pressione orientale” sull’Italia, perciò eviti anche lei i famosi due pesi e due misure.
    Allah&Akkah

  35. Oh Chiavaliere, oh Chiavalier delle mie brame....
    Oh Chiavaliere, oh Chiavalier delle mie brame.... says:

    …..chi ti lecca di più il kulo nel tuo strame?
    S. Ankè, vergine e martire

  36. x Ignazio Posa Dinu
    x Ignazio Posa Dinu says:

    O Belbo, e li pecuri tutti te li sei finiti? H-ai V-isto G-ente o solo pecuri?
    Grazie De Ledda

  37. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Si’ e’ una bella presentazione in collegamento instataneo con diverse localiata’ che dimostra la diversita’ degli Stati Uniti.

    Non capisco quello che dici circa Obama.
    Sta stampando soldi “like a drunken sailor”, noi, cioe’ quelli che pagano le tasse, ne siamo terrorizzati, sono debiti non sostenibili.

    La sanita’ e’ sempre stata alla portata di tutti, nessuno puo’ essere rifiutato.
    Se poi credi alla pubblicita’…va bene lo stesso.
    Adesso siamo gia’ stati avvisati che le assicurazioni private hanno chiesto un incremento del 15-16%, Medicare salira’ ogni mensile e…elimineranno servizi che fino ad ora erano preventivi.
    Molti dottori se ne vanno, ho gia’ visto una riduzione nei servizi e nel personale, si stanno coprendo per sopravvivere i cambiamenti.

    Le bollette energetiche avranno un incremento insostenibile per molte famiglie e per pensionati con un introito fisso.
    Il Presidente ci ha gia’ avvisato, me non ci ha detto come faremo a pagare tali incrementi.

    Quasi tutti gli Stati stanno tagliando servizi e posti di lavoro, le tasse di proprieta’ sono in serio aumento, mentre il valore delle case e’ diminuito.

    Io non ho ancora ricevuto il mio assessment annuale per le tasse di proprieta’ e sono dovute il 15 di luglio.
    La ragione e’ perche’ i cittadini si stanno ribellando e ci sono raduni nei diversi comuni.
    Raduni molto vociferi e numerosi, tanto che devono muovere i meetings in palestre.

    Si’, gli USA sono un gran paese, speriamo che non affondi….

    Ciao Ber, un abbraccio.
    Anita

  38. Il porcume berluscone sulla stampa estera che non si autocastra come invece fanno Minzolini&C
    Il porcume berluscone sulla stampa estera che non si autocastra come invece fanno Minzolini&C says:

    Nuovi articoli sul Sunday Times e Telegraph. Le dichiarazioni della D’Addario sulle feste
    Altri interventi sul Novel Observateur in Francia e su El Pais in Spagna
    La stampa inglese e lo scandalo di Silvio
    “Anche Gianni Letta ha preso le distanze”
    dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

    LONDRA – Gianni Letta, sottosegretario e più fidato collaboratore di Silvio Berlusconi, ha preso le distanze dal premier e rifiuta i suoi inviti a cena. Lo scrive il Sunday Times, citando fonti anonime dall’interno del governo. L’indiscrezione fa parte dell’ampia copertura che la stampa britannica continua a dedicare agli scandali che coinvolgono il primo ministro italiano. Sia il Times che il Telegraph della domenica gli dedicano una pagina intera. E l’Independent parla della vicenda in un editoriale.

    Il Sunday Times, più diffuso trai domenicali “di qualità” con circa due milioni di copie vendute, scrive in una corrispondenza da Bari dell’inviato John Follain che “insiders”, ovvero fonti dall’interno, fonti che conoscono bene Berlusconi e il suo entourage, “dicono che Gianni Letta si è distanziato dal premier e da alcuni mesi declina i suoi inviti a cena”. Un collaboratore “disamorato” del presidente del Consiglio dichiara al giornalista inglese: “Berlusconi si è trasformato nell’opposto di re Mida, sporca tutto quello che tocca”. Notando anche le critiche al suo comportamento espresse dalla chiesa cattolica, il giornale afferma che le rivelazioni sulla sua vita privata hanno indebolito politicamente il leader del Pdl, e sebbene non ci sia una minaccia immediata, “alleati nella sua coalizione di centro destra si azzardano in privato a contemplare un’era post-Berlusconi”.

    L’articolo contiene anche una serie di dichiarazioni di Patrizia D’Addario, la escort pugliese che ha visitato due volte Berlusconi a Palazzo Grazioli e vi ha trascorso una notte con lui. “Non ho mai dormito”, racconta la donna di cui Berlusconi sostiene di non ricordare il volto, “era instancabile, un toro”. Secondo la sua ricostruzione, il premier la condusse in camera da letto quasi alle 4 del mattino, dopo che le altre ragazze se n’erano andate. La D’Addario dice che Berlusconi fece mezza dozzina di docce ghiacciate durante la notte e lei lo raggiunse sotto la doccia a sua richiesta. A un certo punto, secondo quanto la donna ha raccontato in seguito a un amico, “d’improvviso smise di muoversi e pensai fra me e me, grazie a Dio, si è addormentato. Ma non durò molto”.

    La escort confida di essersi sentita imbarazzata quando un membro dello staff del premier entrò in camera da letto al mattino, con un vestito per Berlusconi, ricordandogli che doveva fare una dichiarazione pubblica sulla vittoria di Barack Obama, eletto presidente quella notte. La D’Addario lo attese in bagno, dove scattò varie foto. Più tardi accese il registratore del suo telefonino, dove si sente la voce di un uomo che dice: “Vuoi tè o caffè?” Lasciò la residenza di Berlusconi alle 11, ma mentre tornava a Bari lui le telefonò: “Bambina mia!”, le disse, chiedendo poi perché avesse la voce roca. E lei gli spiegò: “Per via delle docce”.

    Il Sunday Times riferisce anche il contenuto di una successiva telefonata fra la D’Addario e Barbara Montereale, un’altra partecipante alla cena a Palazzo Grazioli. “Ti ricordi come mi carezzava mentre eravamo sul sofà? E come carezzava te e guardava me?”, chiede la D’Addario. E la Montereale replica: “Era disgustoso, faceva tutto di fronte alle guardie del corpo”. Il domenicale inglese riporta poi le rivelazioni del settimanale L’espresso sulle conversazioni telefoniche in cui Berlusconi avrebbe descritto all’uomo d’affari pugliese Giampaolo Tarantini che tipo di donne voleva invitare a Roma e in Sardegna, compreso il colore dei capelli e le misure, con dettagli spesso “spinti” su cosa succedeva ai party notturni.

    Il Sunday Telegraph pubblica invece un ritratto di Berlusconi (e dell’Italia), a firma dello scrittore inglese Tobya Jones, che vive da un decennio nel nostro paese, autore del libro “The dark heart of Italy” (Il cuore tenebroso dell’Italia). Come mai, si chiede Jones, Berlusconi è ancora primo ministro, nonostante tutti gli scandali del passato, le accuse di falsa testimonianza, di ostruzione della giustizia, di collusione con la mafia, di appartenenza a una loggia massonica, di evasione fiscale e di corruzione di pubblici ufficiali, alle quali si aggiungono ora le notizie sulle sue feste con decine di giovani fanciulle? Lo scrittore dà una serie di motivazioni. Primo, l’Italia è talmente abituata agli scandali, che non ci fa più caso e anzi non ne può più. Secondo, almeno per qualcuno, le infedeltà del premier suscitano invidia e ammirazione. Terzo, Berlusconi si presenta come un “uomo qualunque, una persona semplice che non appartiene alla elite snob della politica, uno a cui piacciono le cose che piacciono a tutti, il denaro e le donne”. Quarto: la sinistra è fragile e divisa, per cui non offre un’alternativa valida. Quinto: essere “furbi” e “spregiudicati”, in Italia, è considerata da alcuni una virtù. E sesto, le critiche dei media stranieri possono ottenere l’effetto di rinsaldare il sostegno verso Berlusconi, perlomeno in quella parte della popolazione che, dopo secoli in cui l’Italia è stata dominata da potenze straniere, è determinata a tenere gli stranieri fuori dai propri affari.

    Il commento di Sarah Sands, columnist del quotidiano Independent, suona come un corollario delle ragioni offerte da Jones sul Telegraph: “Forse ogni nazione ha lo scandal, o che si merita. In un paese famoso per la sua televisione pornografica, la sua indifferenza per il processo politico e per la sua storicamente rilassata visione dello stupro, Berlusconi non è un mostro”. Ma poi conclude che, anche in un paese simile, l’atteggiamento del premier va oltre i limiti della dignità.

    In Europa. Il settimanale francese Nouvel Observateur sottolinea come i nuovi scandali abbiano fatot precipitare il gradimento di Berlusconi sotto il 50 per cento per la prima volta da quando è ritornato al governo nel 2008. “Malgrado tutto – scrive il settimanale francese – chi lo sostiene di più sono proprio i cattolici”.

    “Le donne del G8 boicotteranno Berlusconi?”. A chiederselo è un altro autorevole settimanale francese, L’Express, che dà spazio alla richiesta di 4 docenti universitarie che in vista del G8 di Genova stanno raccogliendo firme per chiedere a Carla Bruni e a Michelle Obama tra le altre, di boicottare il summit dei Grandi all’Aquila. “Finora – si chiede L’Express – hanno ottenuto 6,500 firme. Cresceranno?”

    Lo spagnolo El Paìs invece dedica un reportage agli “scandali di Berlusconi”, intitolandolo “Le pericolose amicizie di Papi”. Nel pezzo vengono riassunti i rapporti di Berlusconi con Tarantini, Patrizia D’Addario e Barbara Montereale. “Tra soli 12 giorni – prosegue il corrispondente da Roma, Miguel Mora -, il politico e magnate milanese accoglierà i leader del G8 dove si riscriveranno le regole della finanza globale tra gli scandali che ne stanno minando la credibilità”

  39. Anita
    Anita says:

    Mi sembra che la stampa straniera non abbia una buona opinione dell’Italia, non solo di Berlusconi.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Tobya Jones, che vive da un decennio nel nostro paese, autore del libro “The dark heart of Italy” (Il cuore tenebroso dell’Italia).
    Come mai, si chiede Jones, Berlusconi è ancora primo ministro, nonostante tutti gli scandali del passato, le accuse di falsa testimonianza, di ostruzione della giustizia, di collusione con la mafia, di appartenenza a una loggia massonica, di evasione fiscale e di corruzione di pubblici ufficiali, alle quali si aggiungono ora le notizie sulle sue feste con decine di giovani fanciulle?
    Lo scrittore dà una serie di motivazioni.
    Primo, l’Italia è talmente abituata agli scandali, che non ci fa più caso e anzi non ne può più.
    Secondo, almeno per qualcuno, le infedeltà del premier suscitano invidia e ammirazione.
    Terzo, Berlusconi si presenta come un “uomo qualunque, una persona semplice che non appartiene alla elite snob della politica, uno a cui piacciono le cose che piacciono a tutti, il denaro e le donne”.
    Quarto: la sinistra è fragile e divisa, per cui non offre un’alternativa valida.
    Quinto: essere “furbi” e “spregiudicati”, in Italia, è considerata da alcuni una virtù.
    E sesto, le critiche dei media stranieri possono ottenere l’effetto di rinsaldare il sostegno verso Berlusconi, perlomeno in quella parte della popolazione che, dopo secoli in cui l’Italia è stata dominata da potenze straniere, è determinata a tenere gli stranieri fuori dai propri affari.

    Il commento di Sarah Sands, columnist del quotidiano Independent, suona come un corollario delle ragioni offerte da Jones sul Telegraph:
    “Forse ogni nazione ha lo scandal, o che si merita.
    In un paese famoso per la sua televisione pornografica, la sua indifferenza per il processo politico e per la sua storicamente rilassata visione dello stupro, Berlusconi non è un mostro”.
    Ma poi conclude che, anche in un paese simile, l’atteggiamento del premier va oltre i limiti della dignità.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~

    In un paese simile?
    Ehi, gli altri “paesi” non scherzano, ma le loro magagne le tengono coperte, tanto c’e l’Italia da dileggiare.

    Anita

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