Dire che Ahmadinejad è “il nuovo Hitler” non è solo una grande idiozia. Dobbiamo reagire al conformismo e alla prepotenza che con scuse sempre più insostenibili ci vogliono trascinare a una nuova grande guerra

Paragonare Ahmadinejad a Hitler, anzi sostenere addirittura che lui è già il nuovo Hitler, può darsi che faccia fare bella figura e raccattare qualche voto tra gli oltranzisti, ma è una affermazione da perfetti imbecilli, per giunta in mala fede, perché totalmente campata per aria.  Eppure, ecco quanto ha declamato il presidente del parlamento israeliano, Reuven Rivlin, dirigente del Likud, durante una cerimonia commemorativa della Shoà: “Il mondo ha visto ieri il ritorno di Adolf Hitler, che questa volta ha la barba e si esprime in Farsi” e ancora: “Le sue parole sono le stesse, le aspirazioni sono le stesse, la determinazione di dotarsi dei mezzi per realizzarle è la stessa determinazione minacciosa”. Rivlin ha anche biasimato la Svizzera per la accoglienza riservata ad Ahmadinejad “nel nome della neutralità”. Rivlin ha pronunciato le sue parole riferendosi alle dichiarazioni del capo del governo iraniano a Ginevra alla conferenza contro il razzismo chiamata Durban II perché la prima si tenne in Africa nella città di Durban, e vide anche allora non solo gli Usa strapparsi i capelli per le affermazioni di vari leader sul razzismo di Israele. Per parte sua il presidente Shimon Peres ha ringraziato i Paesi che hanno deciso di boicottare la conferenza: “Le camere a gas sono sparite, ma i veleni rimangono”. Tra i veleni, rimangono però anche e soprattutto le centinaia di bombe atomiche clandestine israeliane, delle quali peraltro proprio Peres è il papà. E che si tratti di veleni lo dimostra il fatto che l’armamento nucleare israeliano è vissuto – inevitabilmente – dai vari Paesi arabi e islamici come una minaccia, visto anche che per esempio in Italia in molti – da Vittorio Messori in su e in giù – danno apertamente per scontato che Israele prima o poi le userà, e anzi applaudono entusiasti a questa prospettiva. Paragonare il capo del governo iraniano a Hitler è sbagliato sotto vari profili. Il primo è lampante: Ahmadinejad non ha ammazzato nessuno, cosa che invece non si può dire non solo dell’esercito israeliano, ma anche dei vari ministri e capi di governo di Israele, che da Golda Meir in poi hanno preso la strana – e illegale – abitudine di commissionare ai loro servizi segreti omicidi “mirati” di palestinesi. Pratica abominevole condannata anche dall’Onu, oltre che da un mare di organizzazioni israeliane ed ebree non israeliane. E pratica che se fosse utilizzata dalla Cina o dall’Iran scatenerebbe le proteste di piazza di mezzo mondo, con in testa i nostri eroi “grandi firme”. Idem se fosse utilizzata dagli Usa, e infatti negli Usa vari giornali hanno messo sotto accusa il gentiluomo Rumsfeld proprio perché quando era intimo di Bush alla Casa Bianca ha ordinato qualche omicidio contro “terroristi”. E Dio solo sa se erano terroristi, visto che per esempio non lo era affatto l’egiziano che è stato rapito dalla Cia a Milano con il volenteroso concorso di cialtroni nostrani. In ogni caso anche i terroristi, come i mafiosi e i pluri killer della mafia, camorra, ecc., o a suo tempo i nostri terroristi altoatesini o sudtirolesi che dir si voglia, si processano e non si assassinano senza processo. Ahmadinejad inoltre fino ad oggi non ha scritto nessun “Mein Kampf” né nulla di simile, mentre invece l’attuale ministro degli Esteri di Israele, l’immigrato russo Avigdor Lieberman, ha assieme al proprio partito Israel Beitanu il programma di espellere da Israele tutti i non ebrei, cioè di deportare in massa oltre confine tutti i palestinesi e arabi, più o meno tre milioni di esseri umani. Il lato comico, o meglio tragico della faccenda è che le ricerche sul dna citate perfino da un rabbino di Venezia hanno dimostrato che gli ebrei alla Lieberman, piovuti dall’ex Urss, sono molto meno discendenti degli ebrei di 2-3.000 anni fa di quanto invece lo sono proprio i disgraziati che Lieberman vorrebbe così simpaticamente cacciare secondo il suo piccolo “Mein Kampf” politico che però in Europa e Usa NON suscita nessuno scandalo.

Ma paragonare il capo del governo iraniano a Hitler è sbagliato anche per un altro motivo. In Israele e tra gli ebrei non israeliani è ormai tutto un fiorire di inviti, articoli e libri a voltar pagina, a non restare sempre prigionieri della “Storia che non passa”, a lasciarla passare come tutti gli altri popoli e guardare finalmente avanti anziché sempre e solo indietro, sempre prigionieri della Shoà e di Hitler. “Sconfiggere Hitler” è il titolo di un bel libro di Avraham Burg ( http://www.ibs.it/code/9788854502727/burg-avrahm/sconfiggere-hitler-per.html ) scritto proprio per stimolare gli israeliani a non restare sempre prigionieri del passato e di conseguenza lividi di odio contro chiunque non vada loro a genio per i più disparati motivi, specie contro chi non applaude a tutte le efferatezze contro i palestinesi. Burg si rivolge ai suoi concittadini prigionieri del passato, sempre pronti a lanciare Urbi et Orbi la sempre più insostenibile accusa di antisemitismo tentando di imporre la sempre più disonesta e ormai frustra equazione ebreo=israeliano e israeliano=ebreo. Non a caso anche noi nel nostro piccolo del blog abbiamo conosciuto cialtroni di questo tipo, imbecilli di varia natura e calibro che lanciano l’accusa di antisemitismo prima e dopo i pasti, a mo’ di aperitivo e digestivo o riflesso condizionato tipo cane di Pavlov, gentaglia che da ormai oltre un anno sparge il proprio liquame in altri blog se solo non si applaude man mano sempre e comunque anche l’ultima strage e rappresaglia fatta dai militari israeliani compresi i piloti killer o i manovratori assasini armati di grandi bulldozer che, come Moshe Nissim premiato anziché chiuso in galera, si vantano di avere demolito case palestinesi senza aspettare che gli occupanti ne escano per mettersi in salvo.  Burg è figlio di un fondatore di un partito religioso che è stato ministro per 40 anni, inoltre è stato presidente del parlamento israeliano, ma evidentemente di pasta diversa dal concionatore di bassa lega attuale. “Sconfiggere Hitler” – edito in Italia da neri Pozza – reca come sottotitolo “Per un nuovo universalismo e umanesimo ebraico” e il New Yorker così lo ha recensito: “Avraham Burg denuncia una parte sempre maggiore e più accesa della società israeliana che disprezza la politica democratica. Descrive un Paese militaristico e xenofobo, ossessionato dall’Olocausto, e vulnerabile, come la Germania degli anni Trenta, all’azione di una minoranza estremistica”. Ed ecco come l’editore lo presenta nel sistema IBS di vendita dei libri on line: “La memoria della Shoah ha reso Israele indifferente alle sofferenze altrui. Il paese nella sua instabilità è ormai simile alla Germania degli anni Trenta. Il sogno e l’ideologia sionista hanno fallito. È il momento di abbandonare l’antica mentalità del ghetto accerchiato e di rivalutare la figura universalistica dell’ebreo della diaspora. Sono tesi molto provocatorie, che hanno suscitato un enorme dibattito e innumerevoli polemiche a partire dalla pubblicazione di “Sconfiggere Hitler” in Israele, nel 2007. L’autore, notissima figura pubblica israeliana, ex presidente del Parlamento, figlio di un uomo politico di grande influenza, ha avviato una critica radicale ai fondamenti attuali dello Stato di Israele, alla sua identità collettiva definita, sessant’anni dopo Auschwitz, quasi esclusivamente in rapporto con l’Olocausto”.

Probabilmente Burg ignora che il rabbino capo di Roma, Di Segni, pur di dare addosso a suo tempo ai pacifisti dalle bandiere arcobaleno contrari alla guerra in Iraq è arrivato a definire gli iracheni “i babilonesi di oggi”, con un chiaro e ridicolo riferimento all’odio evidentemente ancora oggi vivo contro i “babilonesi” stile Nabuccodonosor, cioè di 25 e passa secoli fa! Colpevoli secondo la vulgata di “avere ridotto in schiavitù gli ebrei e di averli deportati a Babilonia”. Tralasciamo il fatto che gli ebrei non sono mai stati deportati come schiavi, né a Babilonia né in Egitto, come hanno dimostrato perfino archeologi e docenti israeliani ed ebrei: queste e molte altre storie della bibbia sono solo belle leggende letterarie e spesso frottole nate per bassi motivi politico e/o “religiosi”, cose di cui la bibbia abbonda come qualunque altro “libro sacro”, e anzi sotto questo profilo l’Egitto dovrebbe reclamare all’Onu e far causa a Israele per lo scarso amore verso gli egiziani che la pasqua ebraica evidentemente comporta dati i falsi storici anti egiziani piuttosto odiosi su cui è basata. Da quando Ben Gurion, primo presidente di Israele e iniziatore della pulizia etnica di massa contro i palestinesi, diede l’incarico al grande archeologo ebreo Yigael Yadin di cercare i “titoli legali” della legittimità di Israele sulle terre dei palestinesi, cioè le prove archeologiche di ciò che sostiene la bibbia, è stato tutto un fiorire di delusioni. Yadin lavorò “come un negro” – o un falashà? – setacciando tutto il Sinai e la terra di Canaan, e più di recente gli archeologi ebrei Israel Finkelstein, israeliano, e Neil Asher Silberman, belga, hanno definitivamente dimostrato che sono stupende frottole sia l’emigrazione di Abramo da Ur che la schiavitù in Egitto e il mirabolante vagare in massa per il Sinai per ben 40 anni in attesa delle tavole della legge date da Dio a Mosè, tavole il cui testo originale lascia sbigottiti anche per la sua disumanità. Il buon Dio infatti si è affannato – tra l’altro – ad avvertire che “le colpe dei padri ricadono sui figli, anche fino alla terza e alla quarta generazione”: più che Dio, un pastore barbaricino armato di coltello, violento, vendicativo  chiuso nell’orizzonte delle sue capre sarde.

Da notare che Finkelstein è israeliano e di nome si chiama Israel! Ed è docente universitario di archeologia a Tel Aviv, non a Kabul. Ciononostante a causa delle sue scoperte, compreso il fatto che non c’è mai stata nessuna “Terra Promessa” da Dio per il semplice motivo che gli ebrei di quella terra erano semplici aborigeni, è odiatissimo da molti israeliani, specie se rabbini. Se l’ebreo Spinoza, uno dei massimi filosofi europei, già invitava a buttar via la bibbia, il nostro docente universitario Mario Liverani dimostra come sia il caso almeno di andare “Oltre la Bibbia”,  titolo di un suo bel libro ( http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep8-liveran.htm ) che conferma in altri modi ciò che anche Finkelstein e Silberman hanno dimostrato. E la Storia dimostra che perfino la Diaspora è solo un mito: vari secoli prima che la conquistassero i romani, gli ebrei se l’erano già squagliata in massa dalla Palestina, quanto mai arida e inospitale a dispetto della nomea fasulla di “Terra Promessa” addirittura da Dio in persona, tant’è che avevano già dato vita ai ben noti quartieri ebraici di Alessandria e della stessa Roma, oltre che ad un nugolo di latri in tutto il mondo mediterraneo. Gli stessi romani, quando hanno schiacciato le ribellioni ebraiche e distrutto il tempio di Gerusalemme non hanno certo fatto come a Cartagine e soprattutto non hanno cacciato via né deportato le masse. Persa la guerra contro l’occupazione romana molti ebrei se ne sono andati così come molti tedeschi se ne sono andati dalla Polonia o molti italiani dall’Istria  dopo la seconda guerra mondiale e moltissimi nostri meridionali sono emigrati dopo l’unità d’Italia fatta dai Savoia e ritagliata sugli interessi dl Nord Ovest, cioè del loro Piemonte e zone limitrofe.

Le scoperte dei vari Yadin, Finkelstein e Silberman hanno portato una persona onesta come l’archeologo domenicano francese Roland de Vaux ad ammettere ad alta voce, sia pure con grande dolore data la sua fede cristiana e il saio di domenicano: “Se la fede storica di Israele non ha fondamento storico, questa fede è erronea, e di conseguenza la è anche la nostra fede”. Problema che a dire il vero si dovrebbe porre anche per l’Islam, ma per ora tralasciamo le faccende di fede religiosa che sono per definizione basate su miti e certo non su verità storiche per il semplice motivo che queste fanno comunque torto a qualcuno mentre invece quelle possono consolare tutti. Quel che conta è che i “titoli legali” di cui andava in cerca Ben Gurion e per i quali tanto sangue è versato da 60 anni semplicemente non esistono. La legittimità di Israele, specie a fronte della comunità internazionale e dei laici di tutto il mondo non accecati da fanatismi di sorta, è fondata non sulle fole bibliche, ma sul fatto che da 60 anni esiste e quindi ha diritto di continuare ad esistere esattamente come lo Stato palestinese avrebbe diritto di esistere anch’esso. Sotto questo profilo, qual è la differenza tra chi come Ahmadinejad non vuole che neppure Israele, come del resto nessun altro Stato civile anziché tribale,  debba essere per forza governato da una sola etnia e chi come Lieberman e ormai di fatto l’intero governo israeliano non vuole, assolutamente non vuole che nasca lo Stato dei palestinesi?

Ciò che invece è bene non tralasciare è che Di Segni è prigioniero addirittura di Nabuccodonosor e dei babilonesi…. Di Segni è prigioniero cioè non solo della seconda guerra mondiale e di Hitler, cioè del secolo scorso, ma perfino di fatti di più o meno 2.500 anni fa. Chissà che torcicollo, poverino, a furia di guardare sempre così indietro. Non vorrei mancare di rispetto a nessuno, ma qui c’è da chiedersi se si deve ridere o piangere. Il lato comico, o meglio tragico è che Di Segni s’è accanito con dotte citazioni biblico-talmudiche contro il simbolo dell’arcobaleno bandiera di quei pacifisti, ma non ha mai detto nulla di simile, anzi non ha proprio fiatato e se n’è stato invece ben zitto quando alla nota rappresaglia militare israeliana contro Jenin, sfociata nel noto “piccolo” massacro, gli alti comandi diedero il nome proprio di Arcobaleno: “Operazione Arcobaleno” era infatti il nome di quella “piccola” mattanza che non può essere passata inosservata neppure ai molto attenti occhi di Di Segni a casa delle enormi polemiche cui diede vita, compreso l’intervento dell’Onu, inutile come sempre, e il suo tentativo di mandare propri uomini nella martoriata Jenin, proposta prontamente respinta da Israele come tutte le altre che prevedono lo schieramento di uomini dell’Onu in veste di osservatori o peacekeeping. Poi non ci si può sorprendere se – come è clamorosamente stato rivelato dai giornali israeliani – ci sono rabbini in Israele che hanno incitato i militari a non avere scrupoli nella mattanza a Gaza, come peraltro in mattanze precedenti. Non vorrei che a furia di torcersi il colo per guardare sempre e solo indietro anziché anche in avanti ci si trovasse prima o poi di fronte a “mesopotamici”, magari iracheni, che facendo altrettanto e (s)ragionando allo stesso modo pretenderanno il ritorno a Ur dei discendenti di Abramo, visto che da Ur se ne erano andati “appena” più o meno 3.000 anni fa… Accampando proprio i “titoli legali” garantiti dalla bibbia, un Ben Gurion mesopotamico di oggi potrebbe pretendere di comandare sui discendenti dei mesopotamici partiti con Abramo da Ur, noti in seguito come ebrei. Quando la logica e i “titoli legali” vengono usati a mo’ di elastico delle mutande, allargabile o restringibile a piacere, caratteristica tipica sia delle mutande che di tutti i cosiddetti libri “sacri”, non si può escludere nulla, neppure eventuali follie di questo genere.

Come si vede Burg, che non è certo di sinistra, ci va giù pesante, come ci vanno giù pesante molti altri israeliani, per esempio il giornalista Gideon Levi e le molte organizzazioni pacifiste israeliane di cui trovate il link sulla destra del nostro blog. Ci vanno con mano piuttosto pesante anche ebrei italiani come Moni Ovadia e Gad Lerner, dei quali dei quali riporto alcuni interventi alla fine di questo mio articolo. Tutti molto più pesanti dell’affermazione di Ahmadinejad a Ginevra sul razzismo di Israele. Le parole di Rivlin e di Peres, per non dire le esibizioni dei nostri opinionmaker, sono quindi speciose, e anche un po’ ridicole. Oltretutto, sono offensive anche verso le vittime della Shoà, usate a ogni piè sospinto per giustificare anche l’ingiustificabile e tappare la bocca ai critici: strumentalizzare così i vari milioni di vittime della Shoà, usandoli a mo’ di feticcio, gli stessi di cui fino a pochi decenni gli scampati e i sopravvissuti preferivano non parlare anche perché è difficile – e certo non solo per gli ebrei – spiegare come mai Hitler e i nazisti nella realizzazione dei genocidi non abbiano incontrato nessuna resistenza armata oltre quella del ghetto di Varsavia.

Israele non è razzista, certo, però gli stessi falashà, cioè gli ebrei portati via dall’Etiopia con un gigantesco ponte aereo israeliano, si sono lamentati per il trattamento un po’ razzista cui sono fatti segno. E c’è anzi un bel libro, “Vai e vivrai”, dal quale è stato tratto il bel film omonimo, centrato proprio sulla discriminazione cui sono fatti segno i falashà. Fatto incredibile e tribale, il libro e il film raccontano che il rabbinato israeliano li ha obbligati a “purificarsi” pungendo il pene dei maschi per versare una goccia di sangue secondo l’antichissima teologia riassunta da S. Paolo: “Senza versamento di sangue non c’è perdono”. Israele non è razzista, certo, però sono apertamente razzisti non solo i partiti ultrareligiosi, niente affatto solo folcloristici, ma soprattutto l’attuale ministro degli esteri Avigdor Lieberman, che con il suo partito Israel Beitanu non vede l’ora di poter “traferire”, cioè deportare, i palestinesi in blocco e gli arabi con cittadinanza israeliana, che evidentemente sono visti peggio dei falashà. Israele non è razzista, certo, ma i deliri e i progetti politici di Lieberman cosa hanno di diverso dalla nostre leggi razziali di infausta memoria? Israele non è razzista, certo, ma pretendere che i cittadini di etnia araba o palestinese per non essere un domani deportati oltre confine giurino fedeltà a Israele “Stato degli ebrei” cosa ha di diverso dal giuramento di fedeltà al fascismo preteso durante il nostro Ventennio nero?

Le persone oneste come Burg hanno capito che bisogna cambiare registro. Ridurre l’ebraismo al solo tifo per Israele sempre e comunque significa di fatto svuotare il ruolo che nel corso della Storia gli ebrei hanno sempre avuto di refrattarietà e antidoto ai totalitarismi. La politica sionista arabofoba su cui da decenni insistono i governi israeliani, ben diversa dal sionismo di un Judah Magnes, riduce sempre più Israele a un enorme ghetto in un’epoca in cui i ghetti non hanno più motivo di esistere perché la globalizzazione abbatte i confini anche se non sempre in modo equo. Fare di Israele un altro ghetto oltre che anti storico significa anche esportare in Medio Oriente incubi e colpe che sono dell’Europa, la vera responsabile del “Crimine dell’Occidente” , titolo di un bel libro di Viviane Forrester che ha un sottotitolo emblematico ed esplicativo: “Alle radici del conflitto arabo-israeliano” (  http://www.ibs.it/code/9788879287432/forrester-viviane/crimine-dell-occidente ).  Lo Stato di Israele è nato per volontà dell’Onu, che però aveva deciso la parallela e gemella creazione ANCHE dello Stato palestinese, ucciso quando ancora era un feto, e di recente si è scoperto che Israele è nato soprattutto per le mire antiamericane di Stalin, così come è documentato che, poco simpatico agli Usa che pure hanno fatto molto per quel voto dell’Onu, dal ’67 in poi è invece diventato il cane da guardia della Casa Bianca in quella parte del mondo, cane che ha man mano imparato a far ballare al padrone la propria musica, come vorrebbe fare adesso anche con Obama.

Stando così le cose, la sceneggiata di alcuni Paesi europei, guidati dalla sempre più pavida e sempre più al rimorchio Italia, con un ministro degli Esteri tra i più scialbi e meno capaci che si siano mai visti su piazza, Paesi che da Ginevra sono scappati “per evitare accuse di razzismo a Israele” è stata solo una iniziativa penosamente servile. Oltre che politicamente irresponsabile. Perché si può criticare o accusare anche pesantemente di razzismo e anche peggio tutti, dagli Usa alla Cina, dalla Turchia all’Inghilterra fino al Vaticano, ma non Israele? Perché certe cose le possono dire Burg e infiniti altri, ma se le dice un capo di governo iraniano dobbiamo ingannare l’opinione pubblica facendo credere che è in preparazione un’altra Shoà? La libertà di critica, anche sballata, non è uno dei fondamenti della convivenza civile e della democrazia, oltre che del diritto internazionale? Si vuole assolutamente farci passare dalla “pura razza ariana” alla “pura razza israeliana”… Per giunta buttando a mare i Burg e i molti altri come lui. Che tristezza. E che vergogna. Che Israele faccia la sua politica, che ovviamente gronda “sangue e merda” come la politica di qualunque altro Stato, non mi scandalizza e non mi fa rabbrividire più di tanto. Quello che mi scandalizza e mi fa rabbrividire è la nostra ipocrisia. Particolarmente lurida perché va ad aggiungersi alle molte, troppe malefatte da noi compiute sia contro gli ebrei che contro gli arabi. I governi israeliani non è che cerchino di nascondere o negare le loro malefatte più di tanto, esibiscono i muscoli, i carri armati, i bombardamenti e gli omicidi più o meno “mirati”  perché sanno di poter contare sui rapporti di forza a loro favore e quindi del resto se ne possono fregare, Onu e diritti internazionali compresi. Naturalmente si illudono – come tutti coloro che usano la violenza militare anche a sproposito – che i rapporti di forza resteranno in eterno a loro favore, ma questo è un altro discorso. Invece noi come sempre sentiamo anche il bisogno di spacciarci per brava gente, e quindi preferiamo voltarci dall’altra parte, usare Israele di fatto come ferro di lancia contro il mondo arabo, come cuneo che lo divida, e continuiamo a blaterare di “processo di pace” e di “Stato palestinese” sapendo bene che ormai sono solo frottole, truffe e miraggi, ce ne fottiamo in realtà anche delle vittime israeliane, e facciamo finta di non sapere che siamo ben felici di lasciar fare a Israele “il lavoro sporco” anche per noi, come mi ha fatto giustamente notare una italiana che vive a Sderot e ci tiene a far sapere che è ebrea. Se Israele fa mattanze come quelle di Gaza o assale il Libano con violenza militare spropositata è solo perché noi permettiamo lo faccia, glielo lasciamo e anzi  glielo facciamo fare perché ci fa comodo. Porcamente comodo. Ovviamente ci illudiamo che sia solo Israele a pagare anche in futuro le conseguenze una politica sempre più in un vivolo cieco, ma di solito la Storia non fa di questi sconti: la Storia sa bene come si svolgono i fatti, e non si lascia incantare da film come “Italiani brava gente”…. La Storia sa bene che è ladro sia chi ruba che chi gli tiene il sacco.

Questa mania di rimuovere le nostre colpe addossandole ad altri che non c’entrano assolutamente, per far pagare loro lo scotto che dovremmo invece pagare noi, prima o poi ci costerà cara. Hitler è stato un fenomeno europeo e cristiano, anzi cattolico, non arabo e musulmano, e nel mondo arabo o islamico nulla di simile potrebbe mai sorgere né mai se visto da che mondo è mondo. Hitler e il nazismo sono stati gli alleati dell’Italia e in una guerra tanto criminale quanto demenziale chiamata Seconda Guerra Mondiale. Gli ebrei li abbiamo perseguitati, e a volte sterminati, noi, noi mondo cristiano, Italia e Chiesa compresa, non gli iraniani (!) o gli arabi. Almeno a certe disonestà dovrebbe esservi un limite e anziché dire scemenze i vari Frattini, Fini e compagnia ragliante meglio farebbero a dare almeno una occhiata al libro “Genocidio, una passione europea” ( http://www.ibs.it/code/9788831796675/bensoussan-georges/genocidio-una-passione.html ). Poi – come ho già detto altre volte – c’è il libro “Olocausto americano” ( http://www.ibs.it/code/9788854502727/burg-avrahm/sconfiggere-hitler-per.html ), che più correttamente dovrebbe intitolarsi, al plurale, “Olocausti americani”, e ci sono vari bei libri che documentano le infinite mattanze, pulizie etniche e genocidi perpetrati da noi europei un po’ in tutto il mondo. Ovviamente brandendo la santa croce, i santi vangeli e la santissima bibbia, il vero bolo velenoso iniziale che giustamente Spinoza consiglia di buttare a mare, per impadronirci di terre altrui e ridurre in catene chi ci abitava. Sarebbe più saggio lasciare la Chiesa e i vari cleri fanatici alle loro responsabilità e quindi al loro destino anziché continuare a tenere la testa sotto la sabbia finché i vari fans dei vari Ben Gurion, Rivlin e Peres, fans sempre meno dissimili dai fans di Hamas, ci trascineranno in una nuova guerra. Ovviamente per esportate “valori e democrazia”, come ha imparato a balbettare anche Berlusconi, meglio se con le scarpe di cartone, la mantellina e armi “forgiate dalla Madre Patria”, ma utili solo per far fare quattrini ai loro costruttori e venditori.

Ma attenzione: tanta imbecillità, malafede e falsificazione dei dati reali non è fine a se stessa o necessariamente destinata alla sconfitta solo perché nega e stravolge la realtà, i fatti e la Storia. Anzi. E’ infatti funzionale ed alleata alla grande offensiva in atto contro la laicità, l’intelligenza critica e l’intelligenza scientifica, offensiva guidata in Italia dal Vaticano che sempre più sproloquia anche in fatto di scienza con un papa che attacca volentieri proprio la scienza e gli scienziati. Se il Vaticano tracima in tema di “religione”, cioè di fatto in tema di politica e interessi materiali camuffati da religione, i suoi lacchè e il nostro governo sono all’attacco contro la laicità, l’intelligenza critica e l’intelligenza scientifica indebolendo e demolendo man mano la scuola, l’Università, la ricerca e la stessa storia italiana, vedi i vergognosi balletti contro i partigiani e i continui tentativi di scardinare anche la Costituzione. (Caro Ignazio La Russa, ma allora i liberatori chi sono, solo gli americani contro i quali voi fascisti avete voluto fare la guerra alleandovi perfino con i nazisti? Si rende conto di cosa significa e comporta tutto ciò per i neofascisti come lei?) Del resto l’attacco alla laicità e all’intelligenza critica da parte del partito berluscone viene realizzato anche con la demolizione continua della decenza e la buona educazione tramite l’inondazione di volgarità, rutti, sbraco di tutti i tipi, “ammorbidimenti”, servilismi, conformismi  e vere e proprie falsificazioni operate dalle tv tenute al guinzaglio da Arcore. Siamo diventati il paese dei “diritti del concepito” quando sono fin troppi i nati cui viene negato il diritto di andarsene con dignità, costretti all’alimentazione forzata per decenni anche contro la propria volontà pur di far incassare i quattrini di questo mostruoso “mantenimento in vita” alle greppie cui attinge il Vaticano. Per non parlare dei nati che diritti non ne hanno e dei nati uccisi per i motivi più futili, dal fumo all’alcol, dalla mascalzonaggine al volante a quella dei “datori di lavoro” che se ne fregano delle prevenzione, fino alle guerre “giuste” cui a volte partecipiamo di rincalzo.

Siamo rimasti l’unico Paese occidentale nelle cui scuole pubbliche si insegna conteporaneamente la scienza e la religione, ovviamente cattolica alla faccia della Costituzione e per giunta con insegnanti scelti dai vescovi, cioè da un altro Stato (= Vaticano). In Occidente siamo ormai l’unico Paese nei cui luoghi pubblici, tribunali e ospedali compresi, si deve essere afflitti dalla esposizione di crocifissi alla faccia della Costituzione e dei molti che cattolici non lo sono o non lo vogliono comunque più essere. Siamo diventati il Paese nemico delle ricerche sulle staminali. Siamo diventati il Paese della Memoria intesa come mancanza di memoria per tutto ciò che ci disturba e ci pesa sulla coscienza, perciò ricordiamo solo il genocidio contro gli ebrei, come avessero il monopolio della sofferenza, ma solo quello perpetrato dai nazisti, tacendo sul genocidio nazista dei rom e altri obbrobbri della nostra alleata Germania nazista, ma tacendo anche sulle persecuzioni e discriminazioni contro gli eberi operate dalla Chiesa e sorvolando allegramente su tutti gli altri genocidi compiuti dagli europei, italiani compresi, un po’ quà e un po’ là nel mondo per “esportare la civiltà”. Infine, furbizia geniale davvero italiana, definendo “nazisti” e “antisemiti” ora questi e ora quelli, ma tutti rigorosamente fuori dai confini europei come se i nazisti fossero (e fossero stati) solo e sempre gli “altri”, ci facciamo un gigantesco bidet della coscienza nazionale: una bella rimozione della Storia e delle nostre responsabilità, compreso l’antisemitismo che è pur sempre nel dna di troppi, antisemitismo doppio visto che sono semiti non solo gli ebrei ma anche gli arabi.

Lavata così a buon mercato la coscienza e nascosto lo sporco sotto il tappeto, siamo diventati il Paese che più applaude al Diritto al Ritorno degli ebrei, assenti dalla Palestina da anche più di 2.000 anni, e che più fischia contro il diritto al ritorno, peraltro sancito anche dall’Onu e dal diritto internazionale, dei palestinesi che in Palestina ci hanno abitato fino a ieri, per non dire del tifo che molti di noi fanno per il “diritto biblico” degli israeliani hanno di cacciare da casa e dalla terra loro anche gli arabi e i palestinesi non ancora fuggiti.  Che strano: facciamo il tifo per il “ritorno” in Palestina di chi non c’è mai stato, ma per quanto ci riguarda, per quanto riguarda cioè il territorio italiano, lo neghiamo o lo concediamo col contagocce ai 100 milioni di italiani che ci vantiamo essere emigrati nel mondo dopo l’Unità d’Italia….

E’ evidente che tutto ciò significa gettare la logica e il raziocinio – oltre che la giustizia – alle ortiche, abbassare cioè il livello di intelligenza critica e di razionalità anche scientifica. Tutto ciò è il contorno e a volte il piatto forte del massiccio e spesso forsennato attacco in atto dall’Italia agli Usa contro il razionale e la continua esaltazione dell’irrazionale, spacciato spesso come “mistero” . Se non si può ancora impiccare in piazza Darwin e l’evoluzionismo  vietandone lo studio a scuola si può però blaterare massicciamente di “disegno intelligente”, modo un po’ contorto per attribuire a Dio l’intelligenza affermando che per noi è incomprensibile come il suo disegno e quindi ci si deve affidare ai suoi intermediari chiamati Chiesa e  clero…. Col gigantesco ricorso collaterale anche a maghi, fattucchiere, leggitori di tarocchi e della mano, dei fondi di caffè e del futuro, spesso ospiti in televisione, per non parlare del diluvio di telepredicatori negli Stati Uniti, dove ovviamente ognuno telepredica una cosa diversa da quella telepredicata dagli altri, esattamente come da secoli e secoli accade per le interpretazioni “autentiche” della bibbia, dei vangeli, che fanno a cazzotti tra loro anche dopo avrene definito “veri” solo quattro sulla marea di versioni che ne esistevano, e anche del corano nonostante abbia una origine molto più recente e almeno in apparenza meno controversa. Nonostante i troppi e sanguinosi fallimenti, è di nuovo in atto un gigantesco tentativo di imporci tabù e Verità preconfezionate, ovviamente  a spese delle verità. Come è noto, ne risente anche il giornalismo: stando così le cose è purtroppo inevitabile.

Abbassare il livello di intelligenza critica di un Paese o di una intera civiltà serve per meglio “guidarne” le popolazioni a un qualche altro “scontro di civiltà”. I Romani quando conquistarono i regni ellenistici arrestarono e demolirono l’altissimo livello delle scienze già raggiunto allora, cosa ben rappresentata dalla loro uccisione di Archimede nella conquista di Siracusa, perché a loro la scienza non serviva: per produrre, o meglio per far produrre agli altri, e godere di agi e ricchezze preferivano l’abbondanza di manodopera gratuita ottenuta con la conquista di enormi masse di schiavi per mezzo delle guerre continue che amavano fare. I  cristiani quando cominciarono a radicarsi e ad avere potere commisero tra i loro primi crimini l’incendio della gigantesca biblioteca di Alessandria, come dire di Internet oggi, e l’assassinio di Ipazia, donna colpevole di essere un genio della matematica. Oggi spira un brutto venti simile, ma su scala più vasta: da Washington al Vaticano, da Kabul a Roma, dall’Everest al Cairo, da Gerusalemme a Gaza è tutto un dare addosso alla laicità e all’intelligenza critica, è tutto un pretendere il bacio alla pantofola della “tradizione”, vale a dire sotto sotto alla pantofola del clero locale, e un pretendere che tutti si bevano e anzi si ingozzino delle relative fole, miti e balle varie. scambiare la letteratura per verità, e magari massacrare gli “altri” su una tale base, non è MAi stata una bella né felice cosa.

Quando è crollato il comunismo “realizzato”, cioè l’Unione Sovietica, dal Vaticano ai fondamentalisti americani passando per i soliti Casini e Pera è stato tutto un tripudio di cori per il “risveglio di Dio”. Bene. Anzi, male. Non s’è infatti svegliato solo il Dio di questi o di quelli, ma il Dio man mano diverso che ognuno invoca e pretende sia l’unico, il solo e il vero alla faccia del Dio altrui, a seconda dei casi e del marchio di fabbrica utile per cacciare i palestinesi o per odiare gli ebrei. Comunque sempre utile per calpestare le donne e vietare possano decidere di se stesse… Il papa si è fregato le mani un po’ troppo in fretta: anche le masse islamiche, “liberate” dal comunismo in Urss e dintorni, sono corse a prostrarsi davanti al loro Allah. Gli zelantissimi “studenti coranici, noti anche come Taliban, all’epoca ammiratissimi da tutte le nostre riviste femminili e portati poco meno che come esempio dai papalini d’Occidente, iniziavano anche la corsa verso le Torri Gemelle di New York…

Se per un Berlusconi signore delle tv, della pubblicità e del blablablà consumista sarebbe una vera pacchia avere come popolazione 60 milioni di consumatori piuttosto scarsi in capacità critiche e quindi ancor più creduloni, tutta questa belle gente, fanatici in malafede o illusi in buona fede, ci sta invece trascinando di nuovo verso il baratro. Questa bella gente è gente che non sa vivere senza scatenare i periodici massacri noti come guerre. Ed essendo gente moderna e di mondo non vedono l’ora che si usino anche le bombe atomiche, e non solo in modo sperimentale in qualche lontano atollo o sotterraneo del Nevada. Chi crede nella Fine del Mondo o Armageddon che dir si voglia, chi crede che farsi saltare per aria assieme ad innocenti sia la chiave del paradiso, tutti costoro non vedono l’ora di poter favorire la Fine con un bel botto nucleare. Le guerre hanno sì il pregio di massacrare un sacco di gente “infedele” o “selvaggia”, ma anche il difetto di non portare mai alla “redenzione” definitiva tramite Fine del Mondo. Una bella e sana guerra nucleare offre invece questa allettante possibilità. Un bel progresso, non c’è che dire.

E’ per tutti questi motivi che ci si deve opporre al Nuovo Oscurantismo e rilanciare invece l’Illuminismo, pretendere che il Terzo Stato conti quanto giusto e non che contino come una volta solo il clero e i nobili, cioè oggi i ricchi, i potenti e i parassiti di vario calibro.

Ed ecco alcune delle cose cosa scritte da Moni Ovadia e Gad Lerner capaci di mandare in bestie un Rivlin o un Peres:
http://www.libreidee.org/2009/01/moni-ovadia-perche-israele-ha-voluto-questa-guerra-miope/
– “La pace fra israeliani e palestinesi non è mai stata così lontana: le ultime elezioni consegnano Israele a una destra che in nessun modo potrebbe far digerire al paese un accordo coi palestinesi già rivelatosi “impossibile” per la leadership di centro-sinistra. «Ritengo che una simile eventualità non sia più un sogno, ma un mito», afferma Moni Ovadia su l’Unità il 13 febbraio. Il leader del Likud, Bibi Netanyahu, ha escluso ogni minima variazione dello status quo (occupazione permanente, nessuna restituzione dei territori), e «con l’inevitabile appoggio del partito razzista di Lieberman» avrà facile gioco nell’imporre come condizione non negoziabile il rifiuto di ogni concessione territoriale.

«L’opposizione, allo stato delle cose, è inesistente – accusa Ovadia – grazie al vergognoso comportamento di Ehud Barak e di tutti i dirigenti del Mapai che non hanno saputo trovare niente di meglio che misurarsi in una gara muscolare con il centro e la destra per contendersi con loro il palio del peggiore in campo, mettendo in vendita l’anima per un pugno di inutili voti».

Visto che non ci si può aspettare niente di buono dal nuovo governo di Israele, secondo Moni Ovadia non resta che interrogare gli attori della governance mondiale: Usa, Europa, Onu. «Sapranno rifiutare le aperte dichiarazioni di illegalità» giunte da Netanyahu e «condannarla senza mezzi termini come inaccettabile per una democrazia» o continueranno a «raggirare con atroce ipocrisia il sempre più abbandonato popolo palestinese?»”.
http://www.libreidee.org/2009/03/lerner-scherza-col-fuoco-limpresentabile-governo-di-israele/
http://www.libreidee.org/2009/04/moni-ovadia-fine-del-mito-democratico-di-israele/

Post scriptum: senza dimenticare che se in Iran c’è a capo del governo un Ahmadinejad anziché un molto più moderato Katami la responsabilità e di George W. Bush. Il suo essersi inventato di sana pianta “l’Asse del male”  ha gelato la stagione delle riforme che a Teheran Katami aveva aperto, anche a favore delle donne, così come ha mandato in malora il lavoro di Bill Clinton per risolvere con la Corea del Nord tutti i problemi, missili e “atomiche” coreane comprese, con i relativi trattati pronti da firmare. L’estemporanea iniziativa di Bush ha ovviamente offeso gli iraniani, che al momento dl voto – democratico quanto quello nostro, degli Usao di Israele – hanno dato la preferenza ai loro Storace. Con i noti risultati non proprio esaltanti.

Gli iraniani, gente la cui civiltà risale a oltre 4 mila anni fa, non hanno certo dimenticato che gli Usa hanno stroncato la loro nascente democrazia quando venne eletto a capo del governo Mossadeq e Wahington, per impedire i suoi piani di nazionalizzazione dell’industria petrolifera,  organizzò un colpo di Stato e corruppe con una forte somma lo scià Reza Pahlevi  perché destituisse e arrestasse per alto tradimento Mossadeq. Processato e condannato, Mossadeq a differenza di Saddam non venne ucciso, ma “solo” condannato a vita agli arresti domiciliari. In compenso i comunisti e presunti tali condannati a morte furono migliaia. Tutto ciò è stata la premessa per il successivo arrivo di Khomeini al potere. Altro che le facili panzane tanto di moda!

373 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    carissima Syvi,
    i problemi “connessi” con la vita eterna per il momento ancora non fanno parte del mio scarno bagaglio intellettuale..
    Però è anche vero che si può sempre migliorare…

    cc

    Infatti è lecito chiedersi se le donne pedalino anche nell’aldilà ..tu che dici..?

  2. Faust x quelli che sono e devono vincere sullaltro... competere, anche nel ffare allammore...convinti di essere ippiu mmeglio intelliggenti, quelli cche fanno abluzioni con prezzemolo, menta e miele... e allo specchio vedono il comunismo cche alloro piace
    Faust x quelli che sono e devono vincere sullaltro... competere, anche nel ffare allammore...convinti di essere ippiu mmeglio intelliggenti, quelli cche fanno abluzioni con prezzemolo, menta e miele... e allo specchio vedono il comunismo cche alloro piace says:

    Quelli che del comunismo o socialismo ( diversi ma cuggini del papi Carl Marx… ) pensano che dovrebbe COMPETERE X VINCERE sui capitalismi… Il concetto di competizione e di vincere, vabbene se parliamo di competizioni sportive, ma manipolatore di coscenze, quando lo spirito di competere e vincere su di in altro simile, si applica alla vita dellUmanita, agli affetti ed agli interessi dellindividuo umanista, cooperativo e solidale… principi e valori negati dal confuso negazionista sociale del marco tempesta

    … questa del comunismo estraneo alla natura è da immarcare in una bacheca… supera qualsiasi ignoranza conosciuta…( ppuo essere anche mala fede…) non si finisce mai di indignarsi, quando un presunto homo sapiens, mischia competizione sportiva di individui, con ideologie sociali… NELL UMANISMO NON ESISTE LA COMPETIZIONE X ACCAPARRARSI IL MANGIARE … o il lavoro o la casa… o prevaricare un altro simile…

    “cio che chiamamo comunismo è estraneo alla natura umana…”
    cche perla di puro nazismo… o nazismo dArtista… inarrivabbile!!!

    …scrive il marco tempesta

    Ciò che chiamiamo comunismo è del tutto estraneo alla natura umana che inevitabilmente, come in tutte le corse, mostrerà gente che va più avanti e più veloce di altri. Porre limiti di percorso e di velocità è del tutto contro natura.

    … xmme sono i pensieri del marco cche sono contronatura… anche gli animali si associano x un bene comune… gli animali cche vivono fuori dal branco, sono destinati apperire, come gli individualisti anarchici alla marco tempesta… in una societa socialista, capisco lavversita di marco x il comunismo, ma non condivido…
    Faust

  3. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Come diceva quel ritornello “pippobaudesco”

    Viva le donne, Viva le belle donne
    che sono le Colonne dell’Amor !!
    Veronica rassegnati, quando le reclute giugevano in caserma si diceva loro …recluta ..”Muta e rassegnata”

    cc

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    mi onori nel chiamarmi Comunista, in realtà mi sa proprio che per l’ultimo viaggio mi tocchi di riabbracciare la Fede “perduta e smarrita..
    Ma si , ma si, è troppo bello vedere come va oggi il mondo..!!

    cc

  5. sylvi
    sylvi says:

    x CC,

    sicuramente no!
    Le “vergini” sono impegnte;
    le altre pure…a far pedalare miscredenti,atei, agnostici, comunisti e sindacalisti!
    Sylvi

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    allora siamo d’accordo su tutto.
    Il mio amico nazi la pensa diversamente ed in effetti manteniamo tra noi un pacifico disaccordo.
    Un saluto U.

  7. Linosse
    Linosse says:

    Inciampare TRE volte sulla stessa pietra e cadere sempre nella stessa buca è umano ,perseverare è inutile e controproducente
    Tutti con la trombetta e tamburo a magnificare l’indice di ascolto,di gradimento, dell’ingrato non gradito “papi”simbolo paladino del “difensore della famiglia,vita,libertà ecc.”RINVIGORITO ancor di più e quando è necessario in “famiglia”.
    Mi fa ricordare un’altro che si è reso famoso con il detto :
    “Che si parli bene o male di me non importa,l’IMPORTANTE E CHE SI PARLI DI ME”
    Siamo alle solite ,quanto tempo ed inchiostro sprecato!e per chi!!!!!!
    Io per non sbagliare,tenendo in conto gli effetti catastrofici della sua onnipresenza,continuo a toccarmi per non essere toccato dal malefico influsso.
    Un consiglio:
    Forse è MEGLIO parlare del tempo ed IGNORARLO completamente!
    L.

  8. a proposito di hvg/Goldkorn
    a proposito di hvg/Goldkorn says:

    Il fatto che il prodissimo huato van ghetz abbia finito col mandare in bestia perfino una persona mite come Goldkorn, che è pure ebreo come lui, la dice tutta sulla squisita signorilità e assoluta mancanza di volgarità del primo. Goldkorn infatti è arrivato a paragonarlo ai nazisti!!!!!!!
    Ma non è questo il punto principale, perchè di hvg non ce ne frega assolutamente nulla. Il punto principale è che ne esce confermata sia la enorme pazienza di Nicotri, che ha sopportato per mesi e mesi mister hvg senza mai arrivargli a dare del nazista, sia la giustezza del suo distinguere sempre tra sionisti e non sionisti, tra sionisti che odiano gli arabi e sionisti che non odiano nessuno, tra filoisraeliani a costo della bomba atomica e israeliani che invece vogliono la pace e perciò detestano la linea vicolo cieco del loro governo, l’ultimo dei quali è di indecenza assoluta.
    Che hvg sia arrivato a dire a Goldkorn che “anche” (?) per lui gli unici ebrei buoni sono quelli massacrati è un fatto di gravità, inciviltà e schifezza inaudite.
    Avrei preferito tenermi alla larga da simili orrori, ma non vorrei sfuggisse a qualcuno la gravità e la pericolosità dei comportamenti alla hvg.
    Davide

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    NELL UMANISMO NON ESISTE LA COMPETIZIONE X ACCAPARRARSI IL MANGIARE ( Faust)
    ————
    No, eh? Nessuno compete, tra gli animali e gli umani, per accaparrarsi il mangiare, vero?

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    anche gli animali si associano x un bene comune… gli animali cche vivono fuori dal branco, sono destinati apperire, come gli individualisti anarchici alla marco tempesta…
    ————–
    Si vede, caro Faust, che tu non hai mai osservato l’atteggiamento degli animali nei confronti del cibo. Non hai mai visto agire le gerarchie, il dominante che fa la prima scelta e guai a chi si avvicina…e così via dal più forte al più sfigato. La Natura predilige il più forte e il più intelligente, abbandonando lo sfigato al fine della sopravvivenza della Specie. Il senso morale è contro natura e deve SEMPRE fare i conti col più forte, col più prepotente, col più egoista. La Natura non è mai generosa verso il debole. L’intelligenza sta nell’incanalare costruttivamente le energie del più forte, del più prepotente, del più egoista. Non esiste educazione o costrizione che tenga, non si può frenare la Natura, la si può solo INCANALARE spostando il bersaglio delle manifestazioni negative in funzione positiva. Concetto lontanissimo dal comunismo, che quindi è NATURALMENTE perdente. Il trucco sta nel creare una ‘convenienza economica’ per tutti, una possibilità reale ed efficace di miglioramento del proprio stato individuale.
    Ed ora parliamo dell’individualismo.
    Il progresso dell’umanità è e sempre stato opera dei singoli individualisti, non delle masse amorfe. Il concetto del formicaio o dell’alveare non è applicabile all’Essere Umano. Un Einstein vale molto di più di un milione di semplici laureati in matematica. Un Renzo Piano vale molto di più di un milione di semplici laureati in architettura.
    Il lavoro di équipe non è, come si può erroneamente credere, lavoro di massa, ma di singoli individui dove ognuno apporta la propria individuale creatività al servizio di un unico progetto.

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il miglior sistema di governo, attualmente, dovrebbe essere la social democrazia.
    Il guaio è che in Italia, negli schieramenti politici di tutti i tipi prevale, o meglio prevarica, la mentalità democristiana: clientelismo, affarismo, pressappochismo, ‘campi tu e campo io’.
    Novità negli assetti sociali le vedremo tra un po’ con l’applicazione delle tecnologie futuristiche esistenti al momento solo come progetto. La società si adegua in funzione della disponibilità di risorse, non per imposizioni ideologiche.

  12. Linosse
    Linosse says:

    M.T sostiene che”La società si adegua in funzione della disponibilità di risorse, non per imposizioni ideologiche.”
    dalle ultime notize la disponibilità delle risorse riferite ai dodici mesi dell’anno ,se ricordo bene,copre solo fino al mese di settembre poi….TUTTI IN VACANZA!.
    Vedremo come noi umani da buoni saltimbanchi ci adegueremo alla bisogna senza “imposizioni ideologiche”di sorta.L.

  13. Peter
    Peter says:

    qui si discute dei massimi sistemi, mentre sembra profilarsi una pandemia influenzale. L’ONU dice che siamo a livelli pre-pandemici. Citta’ del Messico e’ allo standstill, tutte le attivita’ di scambio e gli affollamenti sono tenuti al minimo indispensabile. Obama rifiuta di chiudere le frontiere. La Francia chiede giustamente all’EU di sospendere tutti i voli col Messico, proposta rifiutata. Emergono nuovi casi un po’ dovunque…
    Tuttavia un virologo giapponese fa notare che la virulenza del virus fuori dal Messico e’ ancora molto bassa, ed a suo avviso e’ un virus debole. Invece la vera minaccia per lui e’ ancora H5N1, il virus aviario. Teme che ammassare farmaci contro quello suino distolga risorse dalla vera minaccia….mah, chi ci capisce niente

    Peter

  14. L
    L says:

    X Peter 313
    La minaccia della “febbre maiala” come direbbe un toscano è certamente seria ma non mi fa dimenticare che”la casistica delle ultime terribili malattie che, secondo i media, avrebbero dovuto dipingere scenari postapocalittici per l’umanità: encefalite spongiforme bovina (“mucca pazza”) 139 casi nel mondo, SARS 890, influenza aviaria 369 casi ” (Da Orizzonte degli eventi, blogtroll in elenco a destra)per cui sommando i tre effetti si ha un totale di 1398 casi in almeno 10 anni,come dire un 0,0000233% di casi umani.Ho letto che nel caso della influenza aviaria solo in oriente sono stati uccisi almeno 110 milioni di uccelli .
    Per curiosità si hanno casistiche di vittime umane nel mondo della SEMPICE INFLUENZA da raffreddore.
    L.

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Il ministro Roberto Maroni dice che c’è lo zampino degli “amici degli amici” anche nelle leggi in via di approvazione!
    ——————-
    SICUREZZA:MARONI, EMENDAMENTO APPALTI? SOSTENUTO DA LOBBY

    Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiedera’ la fiducia sul ddl sicurezza se dalla riunione con i capigruppo di maggioranza martedi’ prossimo non emergera’ chiarezza sul provvedimento. Che alcune norme siano bocciate, sostiene Maroni, “capita una volta, la seconda volta’ gia’ il dubbio che non sia un incidente c’e’. Se poi come e’ successo l’altra notte, anche su di una norma condivisa da tutto il governo, condivisa da tutti i ministri basta un emendamento sostenuto da certe lobby per svuotare di significato un importante norma di contrasto alle infiltrazioni mafiose… Se basta questo, sono preoccupato e, quindi, ho chiesto l’incontro di martedi’ per capire come procedere. Dopo di che se avro’ la garanzia che si puo’ andare avanti tranquillamente, bene; altrimenti chiedero’ al governo, presentando un emendamento, di mettere la fiducia”.

  16. Continua lo strangolamento e la strage contro Gaza
    Continua lo strangolamento e la strage contro Gaza says:

    L’iniziativa di una onlus genovese: 40 tonnellate di aiuti
    “Saremo noi a consegnarli, non li abbiamo voluti cedere”
    Gaza, dopo cinquanta giorni entrano i container italiani
    L’Unicef: “Situazione delicatissima per migliaia di bambini”
    di ANNA MARIA SELINI

    STRISCIA DI GAZA – Dopo cinquanta giorni ce l’hanno fatta. I due container, con 40 tonnellate di aiuti alimentari, dell’onlus genovese “Music for peace”, sono entrati finalmente nella Striscia di Gaza: nei prossimi giorni gli aiuti verranno distribuiti direttamente, porta a porta, alla popolazione palestinese colpita dalla recente offensiva israeliana.

    Un’attesa estenuante, complicata dalla burocrazia, l’intervento dell’Egitto e le restrizioni del governo israeliano, che i volontari, con alle spalle 14 missioni in aree di crisi, hanno superato, riuscendo là dove numerose ong internazionali e anche alcuni governi stranieri, hanno fallito. Un video prodotto dai volontari di Music for Peace, già mostrato da Repubblica.it, infatti, nelle scorse settimane aveva documentato le migliaia le tonnellate di aiuti alimentari provenienti da tutto il mondo bloccate ai confini con la Striscia, spesso lasciate marcire sotto il sole.

    “Ad appena un mese dal mio recente viaggio a Gaza – ha dichiarato il Presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora – la situazione resta quanto mai delicata. Basti pensare che il territorio di Gaza è stato oggetto di un blocco per 22 mesi. Solo nel mese di marzo sono entrati una media di 132 camion ogni giorno, rispetto ai 475 nel maggio 2007″.

    Partiti il 9 marzo da Genova con 4 container (due con 20 tonnellate di medicinali, due con 40 tonnellate di aiuti alimentari), i volontari genovesi sono arrivati al porto di Alessandria d’Egitto l’11 marzo e il 17 al valico di Rafah, unica porta d’accesso dall’Egitto alla Striscia di Gaza. Da lì è cominciato il calvario. Giorni di estenuanti trattative con i funzionari del valico, i servizi egiziani, l’ambasciata italiana in Egitto, finché sono stati fatti entrare solo i container con i medicinali.

    Il carico alimentare è stato invece rifiutato dalle autorità egiziane e rispedito nella cittadina di El Arish, a 40 km dal valico. Lì è stato preso in consegna e depositato nei magazzini del World Food Program, in attesa del lasciapassare israeliano e dell’ambasciata italiana a Tel Aviv. E’ lì che gli aiuti sono rimasti fino all’altra notte, quando finalmente sono stati fatti transitare da un altro valico, quello egiziano-israeliano di El Auga, e fatti entrare nella Striscia di Gaza.

    “A differenza di alcune ong o governi stranieri – spiega Stefano Rebora, presidente di Music for Peace – ci siamo rifiutati di consegnare il materiale ad altri, sotto forma di donazione, come viene suggerito di fare, per esempio, dalla Mezza luna rossa egiziana. Abbiamo sempre minacciato di tornarcene a casa con tutto, non mi sono mai separato dalle chiavi dei container e dalla documentazione che attesta tutti i passaggi e le trafile che abbiamo dovuto superare, memori delle esperienze in altre 14 missioni in giro per il mondo (Iraq, Afghanistan, Sarawi, Sri Lanka nella zona Tamil, ecc.). Anche se questa è stata sicuramente la più complicata”.

    Una delle ultime difficoltà da superare per i volontari ha avuto il sapore del miele, ma tutt’altro che dolce: in ogni pacco alimentare ne era contenuto un vasetto, per un totale di 2000 circa. “Sembrerebbe che una legge vieti l’importazione di miele in territorio israeliano – spiega Rebora -. Ci hanno chiesto di toglierlo, ma avrebbe voluto dire aprire confezioni compresse, praticamente sotto vuoto, compromettendo l’intero carico. Dobbiamo ringraziare l’ambasciata e il consolato italiani, il loro impegno e supporto sono stati decisivi, così come quello di numerosi parlamentari italiani, di tutti gli schieramenti”.

    I volontari dell’associazione, in collaborazione con alcune ong palestinesi, hanno già iniziato a distribuire il cibo (e il miele), casa per casa, nelle famiglie e nelle zone più martoriate della Striscia, in particolare al nord.

    A più di tre mesi dalla cessazione delle ostilità a Gaza, la ricostruzione e ripresa delle normali attività, già precarie, è lontana dall’essere partita. Secondo l’unicef, il 10% della popolazione di Gaza rimane senza energia elettrica e il 9% ha scarso accesso all’acqua potabile.

    Le cliniche di assistenza di base dell’UNRWA, nel sud del territorio, hanno registrato una significativa prevalenza di malattie infettive legate alla qualità dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari. Le famiglie hanno ancora un accesso limitato a beni di prima necessità come cibo, carburante e denaro contante. “Anche se il conflitto si è concluso 100 giorni fa, i bambini di Gaza continuano a soffrire, sia fisicamente che psicologicamente – afferma Patricia McPhillips, rappresentante speciale dell’Unicef nel Territorio Palestinese Occupato -. È fondamentale che le forniture e i materiali necessari per il recupero e la riabilitazione siano lasciati entrare”.

    “Personalmente ho contato più di cento bambini malati di cancro – dichiara Azmi Al Astal, direttore dell’unità di salute mentale della Mezza luna rossa di Gaza – ma allo stato attuale non abbiamo le strutture adeguate per curarli e l’uscita è impedita dalle autorità israeliane. Il destino di questi bambini è uno solo”.

    (29 aprile 2009)

  17. ERODE E' ANCORA ISRAELIANO
    ERODE E' ANCORA ISRAELIANO says:

    “Anche se il conflitto si è concluso 100 giorni fa, i bambini di Gaza continuano a soffrire, sia fisicamente che psicologicamente – afferma Patricia McPhillips, rappresentante speciale dell’Unicef nel Territorio Palestinese Occupato -. È fondamentale che le forniture e i materiali necessari per il recupero e la riabilitazione siano lasciati entrare”.

    “Personalmente ho contato più di cento bambini malati di cancro – dichiara Azmi Al Astal, direttore dell’unità di salute mentale della Mezza luna rossa di Gaza – ma allo stato attuale non abbiamo le strutture adeguate per curarli e l’uscita è impedita dalle autorità israeliane. Il destino di questi bambini è uno solo”.

  18. Anita
    Anita says:

    x L

    Negli Stati Uniti in questi primi mesi dell 2009 sono morte 13’000 persone a causa di complicazioni dell’influenza comune.
    In genere persone anziane, neonati, persone con auto immune deficiency.

    La differenza e’ che l’influenza suina fa vittime tra persone giovani e sane.
    In ogni caso la malattia e’ stata portata da persone che hanno visitato il Messico.
    Due casi confermati nel vicino Massachusetts, un caso sospetto in una scuola a 10 minuti da casa mia, una ragazza di ritorno dal Messico, si sapra’ domani di sicuro.

    Anita

  19. Faust x quelli che sono e devono vincere sullaltro... competere, anche nel ffare allammore...convinti di essere ippiu mmeglio intelliggenti, quelli cche fanno abluzioni con prezzemolo, menta e miele... e allo specchio vedono il comunismo cche alloro piace
    Faust x quelli che sono e devono vincere sullaltro... competere, anche nel ffare allammore...convinti di essere ippiu mmeglio intelliggenti, quelli cche fanno abluzioni con prezzemolo, menta e miele... e allo specchio vedono il comunismo cche alloro piace says:

    No, eh? ” Nessuno compete”, tra gli animali e” gli umani,” per accaparrarsi il mangiare, vero?

    Nel sistema di comunita socialiste, LA COMPETIZIONE NON ESISTE..
    .. COMME TTE LO DEVO DIRE??? non si lavora in EQUIPE ma In COMUNE… la societa socialista lavora in cooperativismo… ma cosa cazzo insisto apparlare con una testa che non ssa e anche se uno cerca di spiegarsi meglio… llui insiste con lUomo individualista… NEL SOCIALISMO LA COMPETIZIONE NON ESISTE… lindividualismo è solo di coscenza e nello sport… la competizione è solo nello sport… se non conosci altro sistema al di la del unico cche conosci… ed il socialismo è x te una favola… quindi ignori come funziona e come si struttura… allora tttacii… altrimenti se continui a non capire la differenza o le differenze… fra comunita socialista e capitalismo usuraio e consumista… erripeti addisco rotto… allora sei un propagandista… cosa credi di fare il 3ccartista con Faust.. ssei come tante altre volte… ffuoristrada 4×4
    … at salut, barlafuss!!!
    Faust

  20. Linosse
    Linosse says:

    X Anita 318
    Aggiornamento sulla minaccia del virus suino
    “Il Los Angeles Times ricorda che l’INFLUENZA COMUNE fa ogni anno più di 36.000 morti negli USA e tra i 500.000 e il milione nel mondo”
    L.

  21. Linosse
    Linosse says:

    Lasciamo in pace i maiali il virus non proviene da loro.
    Da Repubblica oggi:
    “13:04 Maiali innocenti, l’Oms sta cercando nuovo nome
    Dopo le lamentele di tutti gli allevatori di maiali, che hanno visto crollare le proprie attività dopo la diffusione di quella che e’ stata chiamata anche a livello ufficiale febbre suina, l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ esamina oggi la possibilita’ di dare un nome diverso al virus. Già le autorita’ sanitarie degli Stati Uniti hanno deciso di rinominarla influenza ”2009 H1N1”, proprio a sottolineare che non sono i maiali la causa del contagio.”
    L

  22. Anita
    Anita says:

    x L

    Appunto, nei primi 4 mesi 13’000 sono morti dell’influenza comune, dalle complicazioni.

    L’ha detto la nuova Health Secretary, Kathleen Sebelius, proprio ieri nel discorso della sua conferma.

    Anita

  23. Faust x quelli che sono e devono vincere sullaltro... competere, anche nel ffare allammore...convinti di essere ippiu mmeglio intelliggenti, quelli cche fanno abluzioni con prezzemolo, menta e miele... e allo specchio vedono il comunismo cche alloro piace
    Faust x quelli che sono e devono vincere sullaltro... competere, anche nel ffare allammore...convinti di essere ippiu mmeglio intelliggenti, quelli cche fanno abluzioni con prezzemolo, menta e miele... e allo specchio vedono il comunismo cche alloro piace says:

    …questa tua filosofata, dimostra, se ce ne fosse bisogno, cche ttu non hai mai lavorato in catena di montaggio o in comunita cooperativiste

    ma di singoli individui dove ognuno apporta la propria individuale creatività al servizio di un unico progetto.

    La filosofata qqui sopra, applicala al lavoro dipendente, vediamo accosa serve la creativita individualista, forse a ccapire come non farsi sfruttare o non finire sotto una pressa o in un forno… e mi fermo qqui…. sperando cche ttu capisca cche stiamo parlando di due cose diverse e ttu una delle due non le conosci, non la capisci e ne parli male sparando frasi e giudizi accazzo… confondendo craxi con il Socialismo… evvabbe, ma in fffffoondo, la tua ignoranza è solo tua!! Mi sono stancato… di discutere di aria trifolata, con uno che respira con la maschera in faccia, non x i polmoni ma x il cervello… e gli animali, parli delle belve feroci evvabbe!! se ti riferisce ai domestici anche di questi non ssai una mazza…. eccome tuo solito mischi le carte come ppare atte… ma ripeto… ttuo problema… La societa cche tu rappresenti esiste da, diciamo 2000 anni, e la realta del fallimento dei tuoi modelli è davanti agli occhi del mondo… il povero è sempre ppiu povero ed il ricco è sempre ppiu ricco… nevvero???

    Chiaramente il tuo sistema cche tanto magnifichi… non è giusto e funziona tragicamente… ma quelli come tte… non cercano un altro sistema… x quelli come te, esiste solo il capitalismo usuraio, lo sfruttamento del meno capace avvantaggio del Vincente… non importa se il Vincente sia un delinquente o criminale… x quelli come te, ” i soldi comprano tutto e non solo beni materiali ma le coscienze e la dignita delluomo… optional cche evidentemente non conosci…

    il comunismo è contro la natura umana… permettimi marco… apri gli occhi cche devo dirti cche… ma vva a ccaga!! senza offesa… nee… quanno cce vvo, cce vvo…
    Adios eolico barlafuss biologico ed anarchico infigatista… at salud
    Faust

  24. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Da M. tempesta..

    ..Il trucco sta nel creare una ‘convenienza economica’ per tutti, una possibilità reale ed efficace di miglioramento del proprio stato individuale.

    Appunto, però per favore l’uso della parola “TRUCCO” è alquanto “sospetta”…non trovi?
    Potresti per cortesia usare un termine più appropiato a quanto sostieni, diversamente non capisco quello che vuoi affermare

    cc

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,

    gli “idealisti” in modica misura sono indispensabili, anzi meglio se anche un po’ sognatori!
    Sono il sale e forse anche il pepe!!!
    Ma quando dici che “nel socialismo la competizione non esiste” affermi un sogno di socialismo, un’utopia di umanesimo.
    Se desideri campare fino a vedere un mondo socialista realizzato, dove non c’è individualismo, nè egoismo, ne accaparramento ecc. ecc. attrezzati a vivere come Matusalemme…

    Marco cita la natura e gli animali, e ha ragione, gli animali accaparrano per l’inverno, per la prole, ma quanto “serve” non di più.
    L’uomo è un altro discorso! qui sta la differenza!
    Ho già raccontato l’esperienza del cooperativismo in ex Yugoslavia; un disastro che mandò a picco l’economia e portò alla disgregazione del Paese.
    E quella volta ci credevo anch’io!

    Mi pare che Peter , tempo fa parlasse dell’invidia come sentimento prettamente umano: E’ così!

    Solo che l’nvidia può prendere due strade:
    quella positiva .
    -posso anch’io essere come lui se mi impegno-

    e quella negativa.
    – perchè lui ha e io no? lo danneggio per rubargli quello che ha INGIUSTAMENTE!
    Perchè la “fortuna degli altri” è sempre ingiusta!

    Meglio sarebbe: mi accontento di ciò che mi serve…ma…che cosa mi serve? quanto mi serve?
    Utopia anche questa!

    Tu fai bene a difendere il tuo sentire, ma perchè maltrattare il povero Marco che, nonostante sia un artista riesce anche ad avere un piede per terra?

    ariviodisi
    Sylvi

  26. Faust x Sylvi
    Faust x Sylvi says:

    Marco cita la natura e gli animali, e ha ragione, gli animali accaparrano per l’inverno, per la prole,

    ma quanto “serve” non di più.

    ..appunto, quel cche dico io degli animali almeno domestici… e non lo dice, ne lo pensa marcolino… è chiaramente scritto nella tua frase qqui sopra… ma tu dici cche ha raggione marco… cche non ha capito il paragone da me fatto fra animali e uomo… volutamente??
    capisco che hai visto il socialismo slavo- sovietico e altri… ma questi hanno perso e sono stati cacciati via x malversazione e corruzzione… non xcche il socialismo è un sistema contro la natura umana… in altri paesi ed ancor pochi, sta rivoluzionando la vita sociale, lavoro, salute, scuola, economia socialista… gli eterni popoli poveri, oggi vivono una vita degna, certo ancora sotto gli standard di di vita di marco tempesta…. secondo llui e secondo tte, muoiono ancora di fame… non pensando acche con il capitalismo criminale, morivano letteralmente di fame… essenza nessun diritto… eccheddiamine!!!

    Dimmi na cosa Sylvi, io non so, ma prima del comunismo nei paesi dell est, come viveva la plebe, il popolo analfabeta e proletario???
    Faust

  27. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,

    riflettendo su quanto da te affermato negli ultimi “post”,per la verità in modo sovente “poco organico” e a volte farragginoso , mi sono venute in mente alcune parole che PPPasolini pronunciò al congresso dei radicali italiani credo l’anno della sua morte…. stava parlando del processo di “borghesizzazione totale che si stava verificando in tuuti i paesi e in modo drammatico in Italia…
    _________________________________

    ” Da questo punto di vista le prospettive del capitale appaiono roseee: I bisogni indotti dal vecchio capiatle erano in fondo molto simili ai bisogni primari.I bisogni invece che il nuovo capitalismo può indurre sono totalmente e perfettamente inutili e artificiali.Ecco perchè attraverso essi,il nuovo capitalismo non si limiterebbe a cambiare storicamente un tipo di uomo: ma l’umanità stessa: va aggiunto che il consumismo può creare rapporti sociali nuovi IMMODIFICABILI,sia creando nel caso peggiore,al posto del vecchio clerico-fascismo un nuovo tecno-fascismo(che potrebbe comunque realizzarsi solo a patto di chiamarsi anti-fascismo): sia , com’è più probabile,creando come contesto alla propria ideologia edonistica, un contesto di falsa tolleranza e di falso laicismo : di falsa realizzazione ,cioè dei diritti civili.
    In ambedue i casi lo spazio per una ideale alterità rivoluzionaria verrebbe ristretto all’utopia o al ricordo : riducendo quindi la funzione dei partiti marxisti ad una funzione social-democratica, sia pure, dal punto di vista storico, completamente nuovo.

    ____________________________
    Ci sono in questo discorso di PPP, parti “profetiche” che si sono realizzate e parti no , vedasi la parte sui diritti e sul laicismo, almeno in Italia, oggi si assiste ad un arretramento( in Italy) , non c’è falso laicismo di chi ci governa, e gli attacchi sono portati ai diritti veri…ma per altri parti concordo con PPP..
    Salvo che esiste un “discorso” più generale , che immancabilmente ci riporta ai “nove mesi” di Linosse ed è quello dell’Economia Politica in generale.
    Tu hai quindi , dal mio punto di vista “torto” e non mi importa se a breve o a lunga scadenza, hai torto e non serviranno “le pali eoliche ” a trarci d’impaccio”, ne ha formare “nuove coscienze , che possano impedire i nove mesi.

    un caro saluto
    cc

  28. Faust x cc
    Faust x cc says:

    negli ultimi “post”,per la verità in modo sovente “poco organico” e a volte farragginoso

    Faust cche è un illetterato, lo definisce ” treccartista” come il nano… No, forse esagero, il nano P2ista è ppiu vvero!!!
    Faust

  29. Anita
    Anita says:

    Questa e’ una ricerca sul significato della parola “socialismo” nel corso della storia.

    Ha come scopo principale quello di osservare l’evoluzione del suo significato nel tempo, fornire strumenti per il dibattito e in ultima istanza verificare il significato stesso che la parola assume oggi.

    http://www.illaboratorio.net/sto_01.html

    Interessanti le interpretazioni nei vari decenni.
    Conosco diversi socialisti, solo a parole, di fatto sono capitalisti come gli altri.

    Anita

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,
    non mi interessa,come ti definisce Faust, io “faccio” le mie di osservazioni e non mi preoccupo affatto di quanto esse possano coincidere o meno con quelle di altri.
    E’ sulla “sostanza” che amo confrontarmi,diversamente non scriverei su un Blog come questo.

    cc

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ps- Ho già avuto modo di dire in altre occasioni, che la verità non sta nelle sue “rappresentazioni” temporanee.
    In questo senso non esiste una verità , ma bisogna cercarla con l’analisi e gli strumenti per avvicinarvisi, sono simili al metodo scientifico e poco hanno a che vedere con le “nostre” convinzioni personali , o con l’umore temporaneo , proprio per questo mi permetto di dire che tu hai torto con le tue analisi e le tue conclusioni poichè a mio avviso sono un misto di diverse e parziali concezioni .
    La più evidente è l’uso che tu fai del mondo della natura e degli animali con quello degli uomini , facendo derivare da essi le tue previsioni sul comportamente umano.
    Mi paiono datate e anche un tantino “pericolose”.
    Se così fosse,credo che ancora saremmo sugli alberi delle “savane” a grattar zecche e pulci e contendere il territorio ai leopardi.
    L’individualismo è solo una delle componenti che ci hano permesso di scendere dagli alberi, non ti sembra che proprio invece l’organizzazzione e lo sviluppo della socialità sia quello che ci ha permesso , appunto di superare il pur lodevole lavoro di toglierci zecce a vicenda?

    cc

  32. Pasquino
    Pasquino says:

    To marco tempesta { 29.04.09 alle 19:15 } n. 290.

    You are impudently evasive like all the elever people in this country.

    So in you emerges the bragging of a mediocre person.

    L’m not interested in your answer because i think it will be stupid as usual.

    ——————-

    Pour marco tempesta { 29.04.09 alle 19:15 } n. 290

    Vous tergiversez impudemment comme tous les malins de ce payis.

    Voilà, en vous emerge la fanfaronnerie des médiocres.

    Votre réponse ne m’itéresse par car je suppose qul’elle sera stupid comme toujours.

    ———————

    Fuer marco tempesta { 29.04.09 alle 19:15 } n.. 290

    Sie biegen frech um die Ecke wie alle Schlaue in diesem Land.

    So in ihnen taucht die Angebrei der Schwachen auf.

    Ihre Antwort interessiert mich nicht weil ich denke dass Sie bloed wie immer sein wird.

  33. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita ,
    hai ragione, si tratta di una discussione “nominalistica”.
    In effetti anche il nazismo si chiamò nazional-socialismo.
    Per non parlare delle pulsioni “sociali del fascismo.
    vedi ti potrei dare un’indicazione per la caccia al tesoro, vedi di scovare quali sono gli elementi che hanno sempre dato un “fastidio” maggiore e poi forse magari ti accorgi di qualcosa..
    Per il passato , per il presente, per il futuro..

    ciao
    cc

    Ps- Anche per il capitalismo si possono fare le stesse operazioni.
    A volte si è nascosto abilmente anche dentro i cosiddetti paesi a socialismo reale.

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ho commesso un errore nello scambiare un messaggio di Faust come se fosse stato di Marco(il 328.)
    Questo errore però, nulla toglie a quanto affermato nel mio 330

    cc

  35. Faust x cc
    Faust x cc says:

    caro cc,

    discussione “nominalistica”.
    In effetti anche il nazismo si chiamò nazional-socialismo.

    hai ragione x marco è il nome o la nomea è lunica cosa cche conosce… il resto sono cchiacchiere trifolate, non sa come rivoluziona la struttura ed i valori sociali della comunita socialista… Se ppoi a marco piacciono i lustrini ed i colori cche scoppiano… ed è certo cche ssa tutto!! beh!!

    il comunismo è contro la natura umana.
    Marco Tempesta
    filosofo e martire

    … allepoca dei desaparecidos ero in Ecuador ed il presidente della societa che mi pagava, tornato da un viaggio in Baires, alla mia domanda sui generali criminali fascisti, ha paragonato il comunismo a un cancro da estirpare… gli sputai in faccia, licenziandomi di fatto… leggerino al confronto di un pensiero profondo del marco tempesta, cche disconosce la natura umana di unideologia, prodotto dellumano…

    il comunismo è contro la natura umana… Non ci dormiro, stanotte… non so se riderne (ma sarebbe fuori luogo, conoscendo lintelligenza del marco) o suicidarmi x farmi piacere… o ppensare alla figa…!!!
    Faust

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust, quando i tuoi tanto amati capi di stato sudamericani ed i loro ministri avranno lo stesso tenore di vita dei loro campesinos, SOLO ALLORA si potrà parlare di comunismo.
    Per il momento, è solo populismo.
    Il chè non toglie che i campesinos ne stiano avendo dei benefici, indubbiamente.
    Ma NON E’ comunismo, non c’è UGUAGLIANZA dove persiste il PRIVILEGIO di chi parla di comunismo ma ha un tenore di vita non paragonabile a quello dei ‘compagni lavoratori’.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pasquino, quando mi saprai dire che differenza passa tra socialismo e comunismo, in Italia e nel mondo, si potrà cominciare a ragionare e a vedere chi di noi due è superficiale.

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pasquino, non usare il traduttore automatico, le tue scritte sono piene di sgrammaticature.

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, l’organizzazione e lo sviluppo della socialità sono una risposta darwiniana alla conservazione della Specie.
    Infatti, nel momento in cui cadono le convenzioni ( la guerra ne è uno degli esempi più evidenti), il castello di socialità e mutuo soccorso cade inesorabilmente e la maggior parte dei combattenti si comporta col ‘mors tua vita mea’ per non dire di peggio, ad ulteriore dimostrazione di quanto asserisco.

  40. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro faust,
    in effetti da questo punto di vista le discussioni sulla Sx italiana sul Pd,su Dipietro e su chi c’è l’ha più lungo assumono dal mio punto di vista un non so che di “sfizioso”.
    Partecipo solo perchè certe “coglionate” nel merito degli errori della Sx cpmpresa quella radicale, più che far parte di una seria discussione sul futuro appartengono al mondo del Gossip più che alla realtà.
    Anche le discussioni della validità delle leadership, sul modello (sempre del chi c’è la più lungo)mi interessano poco.
    Sovente si ignora un semplice fatto , le leadership più vistose ed eclatanti si fondano anche sulle condizioni oggettive in cui esse si formano.
    Ovvero c’è bisogno di entrambi i fattori.

    Vedi oggi esordisce sulla Stampa di Torino certo Calabresi ..ed è un sostanziale”peana” sulle grandi qualià e doti di Obama.
    Alla “malizia” apparterrebbe il “retropensiero” di dire …Vorrei un pò vedere se fosse il contrario con l’accordo Chrysler e Fiat alle porte.
    Ovvero magari anche solo quello di dire che al di là delle doti di Obama, la sua (di Obama) in fondo non fosse anche una leadership attentamente preparata e programmata in molti ambiemti e circoli statunitensi , sulla spinta del clamoro “tracollo ” del Buschismo.
    In fondo se si leggono bene certi articoli del passato era più che evidente che si doveva passare “gradualmente” dal Unilateralismo al Multipolarismo delle decisioni.
    Come del fatto più che evidente che si ostini a chiamare “crisi finanziaria” quella che oggettivamente è una crisi reale dovuta a sovrapproduzione ed incapacità di allocazione di una marea di prodotti a condizioni remunaretive.
    Credimi lo sapevano da tempo ed i giochini in “borsa”e finanziari erano dei palliativi tesi a remunerare i capitali in attesa di nuovi lumi..poi è anche vero che il giochino gli è esploso tra le mani ..
    Si in questo quadro anche la Sig Veronica con i suoi mal di pancia , che non sposteranno un voto è parlare “sfiziosamente..

    cc

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    Novità negli assetti sociali le vedremo tra un po’ con l’applicazione delle tecnologie futuristiche esistenti al momento solo come progetto. La società si adegua in funzione della disponibilità di risorse, non per imposizioni ideologiche. MT
    ——————————————————-
    Caro Marco,
    la tua ultima frase riprende paro paro quel che diceva Marx. Poffare, sei marxista senza neanche saperlo!
    Invece la tua idea che le tecnologie possano variare il sistema di potere esistente è vagamente singolare e del tutto smentita dalla storia dell’umanità, almeno finora.
    E’ ben vero che nuove ricchezze chiedono una redistribuzione del potere, ma questo si risolve sempre in una cooptazione delle nuove classi emergenti all’interno dei poteri costituiti.
    Quando si ha a che fare con una classe dirigente imbecille, come quella francese dell’Ancien Régime si ha una rivoluzione, i cui risultati possono essere vari.
    Le rivoluzioni popolari sono state TUTTE (almeno ch’io ricordi), prima o poi, spazzate via.
    Le tecnologie politicametnre parlando non cambiano MAI nulla e tu, come al solito, confondi i tuoi sogni con la realtà.
    Un caro saluto U.

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    non xcche il socialismo è un sistema contro la natura umana
    —-
    Non lo è infatti, ma stiamo parlando di socialismo, non di comunismo, le due cose sono diverse.
    Ho l’impressione che secondo Faust socialismo e comunismo significhino una cosa sola, in senso generale rivolto ai poveracci: “quel che è mio (cioè niente) è da mettere in comune con quello degli altri (qualunque cosa posseggano)”.
    Oppure, se mai il poveraccio dovesse possedere qualcosa: “quel che è mio resta mio, quel che è degli altri si divide tra tutti”.

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,
    ma che fai ci prendi tutti per fessi con il tuo 343 ?
    Andiamo al bar margherita e prendiamoci un’aperitivo , tutti insieme poi andiamo a Figa e così almeno ci si diverte!
    Scusa , ma questi mi sembrano discorsi da mercato delle verdure, santa pazienza..
    Non undiscorso tra persone serie adulte e vaccinate..alle intemperie!

    santa pazienza , scusa ancora
    cc

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mah, caro U., io ritengo che, smorzata l’importanza globale del petrolio, risolto il problema del cibo e dell’acqua, tutte cose che si possono già fare con le tecnologie già esistenti, se solo lo si volesse, il passo successivo sarebbe quello di omologare le ricchezze diversificando le produzioni in modo che ognuno abbia qualcosa da comprare dall’altro, beni o servizi che siano, in maniera equilibrata. Alta finanza mondiale non realizzabile a brevissimo termine, ma non credo che dovremo aspettare tanto a lungo, la vedranno i nostri nipoti.
    A ben vedere, si tenta di farlo già adesso, anche se in maniera caotica, irrazionale e con forti sperequazioni che sono l’indice degli errori del capitalismo. Un capitalismo che si può correggere in funzione di riequilibrio (non di livellamento, attenzione) pur mantenendo la spinta individuale a ‘crescere’. economicamente.

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, quel mio post non porta discorsi ideologici, ma fotografa la maniera pratica di intendere il comunismo da parte dei comunisti, nel momento in cui mettono le mani in pasta.
    Non prendere a modello il PCI toscano o romagnolo ( o piemontese, se vuoi), che non ha fatto comunismo ma ha fatto in prevalenza sindacalismo, o al massimo socialismo, che è cosa diversa dal comunismo. Prendi a modello le società in cui si è tentata un’economia comunista e dove inesorabilmente sono venuti a galla i privilegi dei pochi, le malversazioni e le sperequazioni, che alla fine hanno portato al crollo dei regimi.

  46. LUISA MORGANTINI: in Israele mobilitazione contro il governo della guerra
    LUISA MORGANTINI: in Israele mobilitazione contro il governo della guerra says:

    Care tutte e tutti,
    domenica scorsa 7 attivisti dell’organizzazione pacifista e femminista israeliana New Profile, sono stati arrestati con l’accusa di incoraggiare i giovani israeliani a diventare obiettori di coscienza e a rifiutare di fare il servizio militare. La polizia israeliana ha fatto irruzione nelle loro case, interrogandoli e requisendo i loro computer. Sono stati rilasciati con “alcune restrizioni” , tra cui il divieto a non entrare in contatto con altri attivisti dell’organizzazione nei prossimi 30 giorni, il che significa di fatto, bloccare le loro attività politiche.

    A fronte di quanto accaduto, più di 30 organizzazioni pacifiste Israeliane hanno messo un annuncio su Ha’aretz per dimostrare solidarietà a New Profile e chiedere che la polizia smetta immediatamente di investigare. (vi allego sotto annuncio pubblicato con le firme).

    Da questa mattina più di 20 gruppi femministi della Coalition of Women for Peace (di cui New Profile fa parte) hanno fatto appello al Ministero della Pubblica Sicurezza perchè le indagini sugli attivisti siano immediatamente interrotte, e si sono dichiarate – in caso contrario pronti ad “inondare” le stanze usate per gli interrogatori nella stazione di Yarkon District, per protestare con forza contro gli arresti.

    Nel comunicato stampa che hanno fatto circolare (vedi sotto) si legge che “le indagini contro New Profile sono un altro passo dei tentativi del governo (Israeliano) per mettere a tacere qualsiasi protesta politica”. Al seguente link potrete sottoscrivere la petizione che chiede di fermare le intimidazioni e le indagini contro New Profile. Firmate numerosi e numerose.

    http://salsa.democracyinaction.org/o/301/campaign.jsp?campaign_KEY=27127

    Un abbraccio,

    Luisa Morgantini

  47. marco tempesta
    marco tempesta says:

    per Pasquino, 342: è tutto qui il tuo apporto alla discussione?
    E’ evidente che non hai niente da dire di serio e sensato.
    E’ facile tirarsi indietro a questa maniera, quando non si hanno argomenti validi da mettere nel piatto.

  48. marco tempesta
    marco tempesta says:

    per CC:
    ..Il trucco sta nel creare una ‘convenienza economica’ per tutti, una possibilità reale ed efficace di miglioramento del proprio stato individuale.

    Parlo di ‘trucco’ perchè bisogna ingannare la natura umana, la tendenza pressocchè insopprimibile del ‘mors tua vita mea’.
    La si inganna creando artificialmente un motivo di guadagno entro il quale incanalare l’arrivismo, l’egoismo e tutti quei sentimenti negativi generati dall’insicurezza esistenziale, anch’essa insopprimibile in quanto innata e mirata alla conservazione della Specie, fine ultimo della Natura.

  49. sylvi
    sylvi says:

    Caro Faust,

    eccomi qua a tentare di raccontarti .

    Fin dove arrivava l’Impero, prima della IGM, la scuola era ovunque, l’analfabetismo non esisteva.
    In Dalmazia, circa un migliaio di isole con pochi abitanti, c’era la scuola.
    Porto Buso, isolotto fra Grado e Lignano, dove passava il confine fra Austria e Italia, c’era la scuola, i ruderi ci sono ancora!
    L’Austria rispettava le lingue del posto e tutto, compresi i documenti catastali, era nella lingua auctotona.

    Tito, in Dalmazia, portò in tutte le isole, la luce e la posta , e non fu una sciocchezza!
    Immagina paesini con 50 abitanti con luce, posta e scuola!
    La popolazione viveva poveramente, come dappertutto, con i prodotti del territorio e il “postale” teneva ogni giorno i collegamenti, salvo mal tempo , con Fiume, Zara, Spalato ecc.
    Tito aveva disseminato le industrie in tutto il territorio (1°errore, costose e dispersive).
    Nel suo progetto di cooperativismo, le fabbriche erano dei lavoratori che avrebbero avuto una base di salario che sarebbe stato compensata con i “dividendi” di fine anno.
    Nominalmente a tutti uguale.
    L’orario andava dalle sette alle due, con la” marenda” in mezzo di un’ora che diventava due!
    Ognuno aveva il tempo di coltivare il suo campicello!

    Ma fin dall’inizio ci fu chi era “più uguale” o perchè dirigente o perchè politico di controllo.
    Il controllo politico era ferreo in qualsiasi istante della vita .
    E naturalmente, i “più svegli” si scavarono piccole nicchie di privilegi!
    Chi abitava e lavorava nelle città, possedeva ancora, dal tempo degli Austriaci, i terreni e le case paterne nelle isole.
    Andavano a pescare, coltivavano l’orto, ricavavano la legna per scaldarsi.
    -Il bisogno aguzza l’ingegno-, erano molto ben organizzati.
    Ma la fabbrica languiva, nessuno la sentiva sua perchè capivano che non lo era.
    I prodotti erano non competitivi con l’ occidente, ma anche con i mercati dell’Est o con i Paesi- non allineati non vendevano.
    In queste condizioni per mantenere una scuola decorosa, una sanità anche efficiente, territori come il Kosovo o il Montenegro
    diventava impossibile.
    E non parlo di strade, ponti ecc. tutte come si tempi degli austriaci.

    Concludo: a livello personale e famigliare era una vita accettabile, soprattutto perchè i giovani andavano “a navigare”.
    A livello sociale la cooperativa assomigliava sempre più alla “sua fabbrica”. Uno sfacelo.
    Come si è visto!
    L’idea buona si è scontrata con l’avidità di pochi, una politica oppressiva che annullava le capacità dell’individuo e la fannullaggine e il disinteresse di tutti!

    Amen
    Sylvi

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