Dire che Ahmadinejad è “il nuovo Hitler” non è solo una grande idiozia. Dobbiamo reagire al conformismo e alla prepotenza che con scuse sempre più insostenibili ci vogliono trascinare a una nuova grande guerra

Paragonare Ahmadinejad a Hitler, anzi sostenere addirittura che lui è già il nuovo Hitler, può darsi che faccia fare bella figura e raccattare qualche voto tra gli oltranzisti, ma è una affermazione da perfetti imbecilli, per giunta in mala fede, perché totalmente campata per aria.  Eppure, ecco quanto ha declamato il presidente del parlamento israeliano, Reuven Rivlin, dirigente del Likud, durante una cerimonia commemorativa della Shoà: “Il mondo ha visto ieri il ritorno di Adolf Hitler, che questa volta ha la barba e si esprime in Farsi” e ancora: “Le sue parole sono le stesse, le aspirazioni sono le stesse, la determinazione di dotarsi dei mezzi per realizzarle è la stessa determinazione minacciosa”. Rivlin ha anche biasimato la Svizzera per la accoglienza riservata ad Ahmadinejad “nel nome della neutralità”. Rivlin ha pronunciato le sue parole riferendosi alle dichiarazioni del capo del governo iraniano a Ginevra alla conferenza contro il razzismo chiamata Durban II perché la prima si tenne in Africa nella città di Durban, e vide anche allora non solo gli Usa strapparsi i capelli per le affermazioni di vari leader sul razzismo di Israele. Per parte sua il presidente Shimon Peres ha ringraziato i Paesi che hanno deciso di boicottare la conferenza: “Le camere a gas sono sparite, ma i veleni rimangono”. Tra i veleni, rimangono però anche e soprattutto le centinaia di bombe atomiche clandestine israeliane, delle quali peraltro proprio Peres è il papà. E che si tratti di veleni lo dimostra il fatto che l’armamento nucleare israeliano è vissuto – inevitabilmente – dai vari Paesi arabi e islamici come una minaccia, visto anche che per esempio in Italia in molti – da Vittorio Messori in su e in giù – danno apertamente per scontato che Israele prima o poi le userà, e anzi applaudono entusiasti a questa prospettiva. Paragonare il capo del governo iraniano a Hitler è sbagliato sotto vari profili. Il primo è lampante: Ahmadinejad non ha ammazzato nessuno, cosa che invece non si può dire non solo dell’esercito israeliano, ma anche dei vari ministri e capi di governo di Israele, che da Golda Meir in poi hanno preso la strana – e illegale – abitudine di commissionare ai loro servizi segreti omicidi “mirati” di palestinesi. Pratica abominevole condannata anche dall’Onu, oltre che da un mare di organizzazioni israeliane ed ebree non israeliane. E pratica che se fosse utilizzata dalla Cina o dall’Iran scatenerebbe le proteste di piazza di mezzo mondo, con in testa i nostri eroi “grandi firme”. Idem se fosse utilizzata dagli Usa, e infatti negli Usa vari giornali hanno messo sotto accusa il gentiluomo Rumsfeld proprio perché quando era intimo di Bush alla Casa Bianca ha ordinato qualche omicidio contro “terroristi”. E Dio solo sa se erano terroristi, visto che per esempio non lo era affatto l’egiziano che è stato rapito dalla Cia a Milano con il volenteroso concorso di cialtroni nostrani. In ogni caso anche i terroristi, come i mafiosi e i pluri killer della mafia, camorra, ecc., o a suo tempo i nostri terroristi altoatesini o sudtirolesi che dir si voglia, si processano e non si assassinano senza processo. Ahmadinejad inoltre fino ad oggi non ha scritto nessun “Mein Kampf” né nulla di simile, mentre invece l’attuale ministro degli Esteri di Israele, l’immigrato russo Avigdor Lieberman, ha assieme al proprio partito Israel Beitanu il programma di espellere da Israele tutti i non ebrei, cioè di deportare in massa oltre confine tutti i palestinesi e arabi, più o meno tre milioni di esseri umani. Il lato comico, o meglio tragico della faccenda è che le ricerche sul dna citate perfino da un rabbino di Venezia hanno dimostrato che gli ebrei alla Lieberman, piovuti dall’ex Urss, sono molto meno discendenti degli ebrei di 2-3.000 anni fa di quanto invece lo sono proprio i disgraziati che Lieberman vorrebbe così simpaticamente cacciare secondo il suo piccolo “Mein Kampf” politico che però in Europa e Usa NON suscita nessuno scandalo.

Ma paragonare il capo del governo iraniano a Hitler è sbagliato anche per un altro motivo. In Israele e tra gli ebrei non israeliani è ormai tutto un fiorire di inviti, articoli e libri a voltar pagina, a non restare sempre prigionieri della “Storia che non passa”, a lasciarla passare come tutti gli altri popoli e guardare finalmente avanti anziché sempre e solo indietro, sempre prigionieri della Shoà e di Hitler. “Sconfiggere Hitler” è il titolo di un bel libro di Avraham Burg ( http://www.ibs.it/code/9788854502727/burg-avrahm/sconfiggere-hitler-per.html ) scritto proprio per stimolare gli israeliani a non restare sempre prigionieri del passato e di conseguenza lividi di odio contro chiunque non vada loro a genio per i più disparati motivi, specie contro chi non applaude a tutte le efferatezze contro i palestinesi. Burg si rivolge ai suoi concittadini prigionieri del passato, sempre pronti a lanciare Urbi et Orbi la sempre più insostenibile accusa di antisemitismo tentando di imporre la sempre più disonesta e ormai frustra equazione ebreo=israeliano e israeliano=ebreo. Non a caso anche noi nel nostro piccolo del blog abbiamo conosciuto cialtroni di questo tipo, imbecilli di varia natura e calibro che lanciano l’accusa di antisemitismo prima e dopo i pasti, a mo’ di aperitivo e digestivo o riflesso condizionato tipo cane di Pavlov, gentaglia che da ormai oltre un anno sparge il proprio liquame in altri blog se solo non si applaude man mano sempre e comunque anche l’ultima strage e rappresaglia fatta dai militari israeliani compresi i piloti killer o i manovratori assasini armati di grandi bulldozer che, come Moshe Nissim premiato anziché chiuso in galera, si vantano di avere demolito case palestinesi senza aspettare che gli occupanti ne escano per mettersi in salvo.  Burg è figlio di un fondatore di un partito religioso che è stato ministro per 40 anni, inoltre è stato presidente del parlamento israeliano, ma evidentemente di pasta diversa dal concionatore di bassa lega attuale. “Sconfiggere Hitler” – edito in Italia da neri Pozza – reca come sottotitolo “Per un nuovo universalismo e umanesimo ebraico” e il New Yorker così lo ha recensito: “Avraham Burg denuncia una parte sempre maggiore e più accesa della società israeliana che disprezza la politica democratica. Descrive un Paese militaristico e xenofobo, ossessionato dall’Olocausto, e vulnerabile, come la Germania degli anni Trenta, all’azione di una minoranza estremistica”. Ed ecco come l’editore lo presenta nel sistema IBS di vendita dei libri on line: “La memoria della Shoah ha reso Israele indifferente alle sofferenze altrui. Il paese nella sua instabilità è ormai simile alla Germania degli anni Trenta. Il sogno e l’ideologia sionista hanno fallito. È il momento di abbandonare l’antica mentalità del ghetto accerchiato e di rivalutare la figura universalistica dell’ebreo della diaspora. Sono tesi molto provocatorie, che hanno suscitato un enorme dibattito e innumerevoli polemiche a partire dalla pubblicazione di “Sconfiggere Hitler” in Israele, nel 2007. L’autore, notissima figura pubblica israeliana, ex presidente del Parlamento, figlio di un uomo politico di grande influenza, ha avviato una critica radicale ai fondamenti attuali dello Stato di Israele, alla sua identità collettiva definita, sessant’anni dopo Auschwitz, quasi esclusivamente in rapporto con l’Olocausto”.

Probabilmente Burg ignora che il rabbino capo di Roma, Di Segni, pur di dare addosso a suo tempo ai pacifisti dalle bandiere arcobaleno contrari alla guerra in Iraq è arrivato a definire gli iracheni “i babilonesi di oggi”, con un chiaro e ridicolo riferimento all’odio evidentemente ancora oggi vivo contro i “babilonesi” stile Nabuccodonosor, cioè di 25 e passa secoli fa! Colpevoli secondo la vulgata di “avere ridotto in schiavitù gli ebrei e di averli deportati a Babilonia”. Tralasciamo il fatto che gli ebrei non sono mai stati deportati come schiavi, né a Babilonia né in Egitto, come hanno dimostrato perfino archeologi e docenti israeliani ed ebrei: queste e molte altre storie della bibbia sono solo belle leggende letterarie e spesso frottole nate per bassi motivi politico e/o “religiosi”, cose di cui la bibbia abbonda come qualunque altro “libro sacro”, e anzi sotto questo profilo l’Egitto dovrebbe reclamare all’Onu e far causa a Israele per lo scarso amore verso gli egiziani che la pasqua ebraica evidentemente comporta dati i falsi storici anti egiziani piuttosto odiosi su cui è basata. Da quando Ben Gurion, primo presidente di Israele e iniziatore della pulizia etnica di massa contro i palestinesi, diede l’incarico al grande archeologo ebreo Yigael Yadin di cercare i “titoli legali” della legittimità di Israele sulle terre dei palestinesi, cioè le prove archeologiche di ciò che sostiene la bibbia, è stato tutto un fiorire di delusioni. Yadin lavorò “come un negro” – o un falashà? – setacciando tutto il Sinai e la terra di Canaan, e più di recente gli archeologi ebrei Israel Finkelstein, israeliano, e Neil Asher Silberman, belga, hanno definitivamente dimostrato che sono stupende frottole sia l’emigrazione di Abramo da Ur che la schiavitù in Egitto e il mirabolante vagare in massa per il Sinai per ben 40 anni in attesa delle tavole della legge date da Dio a Mosè, tavole il cui testo originale lascia sbigottiti anche per la sua disumanità. Il buon Dio infatti si è affannato – tra l’altro – ad avvertire che “le colpe dei padri ricadono sui figli, anche fino alla terza e alla quarta generazione”: più che Dio, un pastore barbaricino armato di coltello, violento, vendicativo  chiuso nell’orizzonte delle sue capre sarde.

Da notare che Finkelstein è israeliano e di nome si chiama Israel! Ed è docente universitario di archeologia a Tel Aviv, non a Kabul. Ciononostante a causa delle sue scoperte, compreso il fatto che non c’è mai stata nessuna “Terra Promessa” da Dio per il semplice motivo che gli ebrei di quella terra erano semplici aborigeni, è odiatissimo da molti israeliani, specie se rabbini. Se l’ebreo Spinoza, uno dei massimi filosofi europei, già invitava a buttar via la bibbia, il nostro docente universitario Mario Liverani dimostra come sia il caso almeno di andare “Oltre la Bibbia”,  titolo di un suo bel libro ( http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep8-liveran.htm ) che conferma in altri modi ciò che anche Finkelstein e Silberman hanno dimostrato. E la Storia dimostra che perfino la Diaspora è solo un mito: vari secoli prima che la conquistassero i romani, gli ebrei se l’erano già squagliata in massa dalla Palestina, quanto mai arida e inospitale a dispetto della nomea fasulla di “Terra Promessa” addirittura da Dio in persona, tant’è che avevano già dato vita ai ben noti quartieri ebraici di Alessandria e della stessa Roma, oltre che ad un nugolo di latri in tutto il mondo mediterraneo. Gli stessi romani, quando hanno schiacciato le ribellioni ebraiche e distrutto il tempio di Gerusalemme non hanno certo fatto come a Cartagine e soprattutto non hanno cacciato via né deportato le masse. Persa la guerra contro l’occupazione romana molti ebrei se ne sono andati così come molti tedeschi se ne sono andati dalla Polonia o molti italiani dall’Istria  dopo la seconda guerra mondiale e moltissimi nostri meridionali sono emigrati dopo l’unità d’Italia fatta dai Savoia e ritagliata sugli interessi dl Nord Ovest, cioè del loro Piemonte e zone limitrofe.

Le scoperte dei vari Yadin, Finkelstein e Silberman hanno portato una persona onesta come l’archeologo domenicano francese Roland de Vaux ad ammettere ad alta voce, sia pure con grande dolore data la sua fede cristiana e il saio di domenicano: “Se la fede storica di Israele non ha fondamento storico, questa fede è erronea, e di conseguenza la è anche la nostra fede”. Problema che a dire il vero si dovrebbe porre anche per l’Islam, ma per ora tralasciamo le faccende di fede religiosa che sono per definizione basate su miti e certo non su verità storiche per il semplice motivo che queste fanno comunque torto a qualcuno mentre invece quelle possono consolare tutti. Quel che conta è che i “titoli legali” di cui andava in cerca Ben Gurion e per i quali tanto sangue è versato da 60 anni semplicemente non esistono. La legittimità di Israele, specie a fronte della comunità internazionale e dei laici di tutto il mondo non accecati da fanatismi di sorta, è fondata non sulle fole bibliche, ma sul fatto che da 60 anni esiste e quindi ha diritto di continuare ad esistere esattamente come lo Stato palestinese avrebbe diritto di esistere anch’esso. Sotto questo profilo, qual è la differenza tra chi come Ahmadinejad non vuole che neppure Israele, come del resto nessun altro Stato civile anziché tribale,  debba essere per forza governato da una sola etnia e chi come Lieberman e ormai di fatto l’intero governo israeliano non vuole, assolutamente non vuole che nasca lo Stato dei palestinesi?

Ciò che invece è bene non tralasciare è che Di Segni è prigioniero addirittura di Nabuccodonosor e dei babilonesi…. Di Segni è prigioniero cioè non solo della seconda guerra mondiale e di Hitler, cioè del secolo scorso, ma perfino di fatti di più o meno 2.500 anni fa. Chissà che torcicollo, poverino, a furia di guardare sempre così indietro. Non vorrei mancare di rispetto a nessuno, ma qui c’è da chiedersi se si deve ridere o piangere. Il lato comico, o meglio tragico è che Di Segni s’è accanito con dotte citazioni biblico-talmudiche contro il simbolo dell’arcobaleno bandiera di quei pacifisti, ma non ha mai detto nulla di simile, anzi non ha proprio fiatato e se n’è stato invece ben zitto quando alla nota rappresaglia militare israeliana contro Jenin, sfociata nel noto “piccolo” massacro, gli alti comandi diedero il nome proprio di Arcobaleno: “Operazione Arcobaleno” era infatti il nome di quella “piccola” mattanza che non può essere passata inosservata neppure ai molto attenti occhi di Di Segni a casa delle enormi polemiche cui diede vita, compreso l’intervento dell’Onu, inutile come sempre, e il suo tentativo di mandare propri uomini nella martoriata Jenin, proposta prontamente respinta da Israele come tutte le altre che prevedono lo schieramento di uomini dell’Onu in veste di osservatori o peacekeeping. Poi non ci si può sorprendere se – come è clamorosamente stato rivelato dai giornali israeliani – ci sono rabbini in Israele che hanno incitato i militari a non avere scrupoli nella mattanza a Gaza, come peraltro in mattanze precedenti. Non vorrei che a furia di torcersi il colo per guardare sempre e solo indietro anziché anche in avanti ci si trovasse prima o poi di fronte a “mesopotamici”, magari iracheni, che facendo altrettanto e (s)ragionando allo stesso modo pretenderanno il ritorno a Ur dei discendenti di Abramo, visto che da Ur se ne erano andati “appena” più o meno 3.000 anni fa… Accampando proprio i “titoli legali” garantiti dalla bibbia, un Ben Gurion mesopotamico di oggi potrebbe pretendere di comandare sui discendenti dei mesopotamici partiti con Abramo da Ur, noti in seguito come ebrei. Quando la logica e i “titoli legali” vengono usati a mo’ di elastico delle mutande, allargabile o restringibile a piacere, caratteristica tipica sia delle mutande che di tutti i cosiddetti libri “sacri”, non si può escludere nulla, neppure eventuali follie di questo genere.

Come si vede Burg, che non è certo di sinistra, ci va giù pesante, come ci vanno giù pesante molti altri israeliani, per esempio il giornalista Gideon Levi e le molte organizzazioni pacifiste israeliane di cui trovate il link sulla destra del nostro blog. Ci vanno con mano piuttosto pesante anche ebrei italiani come Moni Ovadia e Gad Lerner, dei quali dei quali riporto alcuni interventi alla fine di questo mio articolo. Tutti molto più pesanti dell’affermazione di Ahmadinejad a Ginevra sul razzismo di Israele. Le parole di Rivlin e di Peres, per non dire le esibizioni dei nostri opinionmaker, sono quindi speciose, e anche un po’ ridicole. Oltretutto, sono offensive anche verso le vittime della Shoà, usate a ogni piè sospinto per giustificare anche l’ingiustificabile e tappare la bocca ai critici: strumentalizzare così i vari milioni di vittime della Shoà, usandoli a mo’ di feticcio, gli stessi di cui fino a pochi decenni gli scampati e i sopravvissuti preferivano non parlare anche perché è difficile – e certo non solo per gli ebrei – spiegare come mai Hitler e i nazisti nella realizzazione dei genocidi non abbiano incontrato nessuna resistenza armata oltre quella del ghetto di Varsavia.

Israele non è razzista, certo, però gli stessi falashà, cioè gli ebrei portati via dall’Etiopia con un gigantesco ponte aereo israeliano, si sono lamentati per il trattamento un po’ razzista cui sono fatti segno. E c’è anzi un bel libro, “Vai e vivrai”, dal quale è stato tratto il bel film omonimo, centrato proprio sulla discriminazione cui sono fatti segno i falashà. Fatto incredibile e tribale, il libro e il film raccontano che il rabbinato israeliano li ha obbligati a “purificarsi” pungendo il pene dei maschi per versare una goccia di sangue secondo l’antichissima teologia riassunta da S. Paolo: “Senza versamento di sangue non c’è perdono”. Israele non è razzista, certo, però sono apertamente razzisti non solo i partiti ultrareligiosi, niente affatto solo folcloristici, ma soprattutto l’attuale ministro degli esteri Avigdor Lieberman, che con il suo partito Israel Beitanu non vede l’ora di poter “traferire”, cioè deportare, i palestinesi in blocco e gli arabi con cittadinanza israeliana, che evidentemente sono visti peggio dei falashà. Israele non è razzista, certo, ma i deliri e i progetti politici di Lieberman cosa hanno di diverso dalla nostre leggi razziali di infausta memoria? Israele non è razzista, certo, ma pretendere che i cittadini di etnia araba o palestinese per non essere un domani deportati oltre confine giurino fedeltà a Israele “Stato degli ebrei” cosa ha di diverso dal giuramento di fedeltà al fascismo preteso durante il nostro Ventennio nero?

Le persone oneste come Burg hanno capito che bisogna cambiare registro. Ridurre l’ebraismo al solo tifo per Israele sempre e comunque significa di fatto svuotare il ruolo che nel corso della Storia gli ebrei hanno sempre avuto di refrattarietà e antidoto ai totalitarismi. La politica sionista arabofoba su cui da decenni insistono i governi israeliani, ben diversa dal sionismo di un Judah Magnes, riduce sempre più Israele a un enorme ghetto in un’epoca in cui i ghetti non hanno più motivo di esistere perché la globalizzazione abbatte i confini anche se non sempre in modo equo. Fare di Israele un altro ghetto oltre che anti storico significa anche esportare in Medio Oriente incubi e colpe che sono dell’Europa, la vera responsabile del “Crimine dell’Occidente” , titolo di un bel libro di Viviane Forrester che ha un sottotitolo emblematico ed esplicativo: “Alle radici del conflitto arabo-israeliano” (  http://www.ibs.it/code/9788879287432/forrester-viviane/crimine-dell-occidente ).  Lo Stato di Israele è nato per volontà dell’Onu, che però aveva deciso la parallela e gemella creazione ANCHE dello Stato palestinese, ucciso quando ancora era un feto, e di recente si è scoperto che Israele è nato soprattutto per le mire antiamericane di Stalin, così come è documentato che, poco simpatico agli Usa che pure hanno fatto molto per quel voto dell’Onu, dal ’67 in poi è invece diventato il cane da guardia della Casa Bianca in quella parte del mondo, cane che ha man mano imparato a far ballare al padrone la propria musica, come vorrebbe fare adesso anche con Obama.

Stando così le cose, la sceneggiata di alcuni Paesi europei, guidati dalla sempre più pavida e sempre più al rimorchio Italia, con un ministro degli Esteri tra i più scialbi e meno capaci che si siano mai visti su piazza, Paesi che da Ginevra sono scappati “per evitare accuse di razzismo a Israele” è stata solo una iniziativa penosamente servile. Oltre che politicamente irresponsabile. Perché si può criticare o accusare anche pesantemente di razzismo e anche peggio tutti, dagli Usa alla Cina, dalla Turchia all’Inghilterra fino al Vaticano, ma non Israele? Perché certe cose le possono dire Burg e infiniti altri, ma se le dice un capo di governo iraniano dobbiamo ingannare l’opinione pubblica facendo credere che è in preparazione un’altra Shoà? La libertà di critica, anche sballata, non è uno dei fondamenti della convivenza civile e della democrazia, oltre che del diritto internazionale? Si vuole assolutamente farci passare dalla “pura razza ariana” alla “pura razza israeliana”… Per giunta buttando a mare i Burg e i molti altri come lui. Che tristezza. E che vergogna. Che Israele faccia la sua politica, che ovviamente gronda “sangue e merda” come la politica di qualunque altro Stato, non mi scandalizza e non mi fa rabbrividire più di tanto. Quello che mi scandalizza e mi fa rabbrividire è la nostra ipocrisia. Particolarmente lurida perché va ad aggiungersi alle molte, troppe malefatte da noi compiute sia contro gli ebrei che contro gli arabi. I governi israeliani non è che cerchino di nascondere o negare le loro malefatte più di tanto, esibiscono i muscoli, i carri armati, i bombardamenti e gli omicidi più o meno “mirati”  perché sanno di poter contare sui rapporti di forza a loro favore e quindi del resto se ne possono fregare, Onu e diritti internazionali compresi. Naturalmente si illudono – come tutti coloro che usano la violenza militare anche a sproposito – che i rapporti di forza resteranno in eterno a loro favore, ma questo è un altro discorso. Invece noi come sempre sentiamo anche il bisogno di spacciarci per brava gente, e quindi preferiamo voltarci dall’altra parte, usare Israele di fatto come ferro di lancia contro il mondo arabo, come cuneo che lo divida, e continuiamo a blaterare di “processo di pace” e di “Stato palestinese” sapendo bene che ormai sono solo frottole, truffe e miraggi, ce ne fottiamo in realtà anche delle vittime israeliane, e facciamo finta di non sapere che siamo ben felici di lasciar fare a Israele “il lavoro sporco” anche per noi, come mi ha fatto giustamente notare una italiana che vive a Sderot e ci tiene a far sapere che è ebrea. Se Israele fa mattanze come quelle di Gaza o assale il Libano con violenza militare spropositata è solo perché noi permettiamo lo faccia, glielo lasciamo e anzi  glielo facciamo fare perché ci fa comodo. Porcamente comodo. Ovviamente ci illudiamo che sia solo Israele a pagare anche in futuro le conseguenze una politica sempre più in un vivolo cieco, ma di solito la Storia non fa di questi sconti: la Storia sa bene come si svolgono i fatti, e non si lascia incantare da film come “Italiani brava gente”…. La Storia sa bene che è ladro sia chi ruba che chi gli tiene il sacco.

Questa mania di rimuovere le nostre colpe addossandole ad altri che non c’entrano assolutamente, per far pagare loro lo scotto che dovremmo invece pagare noi, prima o poi ci costerà cara. Hitler è stato un fenomeno europeo e cristiano, anzi cattolico, non arabo e musulmano, e nel mondo arabo o islamico nulla di simile potrebbe mai sorgere né mai se visto da che mondo è mondo. Hitler e il nazismo sono stati gli alleati dell’Italia e in una guerra tanto criminale quanto demenziale chiamata Seconda Guerra Mondiale. Gli ebrei li abbiamo perseguitati, e a volte sterminati, noi, noi mondo cristiano, Italia e Chiesa compresa, non gli iraniani (!) o gli arabi. Almeno a certe disonestà dovrebbe esservi un limite e anziché dire scemenze i vari Frattini, Fini e compagnia ragliante meglio farebbero a dare almeno una occhiata al libro “Genocidio, una passione europea” ( http://www.ibs.it/code/9788831796675/bensoussan-georges/genocidio-una-passione.html ). Poi – come ho già detto altre volte – c’è il libro “Olocausto americano” ( http://www.ibs.it/code/9788854502727/burg-avrahm/sconfiggere-hitler-per.html ), che più correttamente dovrebbe intitolarsi, al plurale, “Olocausti americani”, e ci sono vari bei libri che documentano le infinite mattanze, pulizie etniche e genocidi perpetrati da noi europei un po’ in tutto il mondo. Ovviamente brandendo la santa croce, i santi vangeli e la santissima bibbia, il vero bolo velenoso iniziale che giustamente Spinoza consiglia di buttare a mare, per impadronirci di terre altrui e ridurre in catene chi ci abitava. Sarebbe più saggio lasciare la Chiesa e i vari cleri fanatici alle loro responsabilità e quindi al loro destino anziché continuare a tenere la testa sotto la sabbia finché i vari fans dei vari Ben Gurion, Rivlin e Peres, fans sempre meno dissimili dai fans di Hamas, ci trascineranno in una nuova guerra. Ovviamente per esportate “valori e democrazia”, come ha imparato a balbettare anche Berlusconi, meglio se con le scarpe di cartone, la mantellina e armi “forgiate dalla Madre Patria”, ma utili solo per far fare quattrini ai loro costruttori e venditori.

Ma attenzione: tanta imbecillità, malafede e falsificazione dei dati reali non è fine a se stessa o necessariamente destinata alla sconfitta solo perché nega e stravolge la realtà, i fatti e la Storia. Anzi. E’ infatti funzionale ed alleata alla grande offensiva in atto contro la laicità, l’intelligenza critica e l’intelligenza scientifica, offensiva guidata in Italia dal Vaticano che sempre più sproloquia anche in fatto di scienza con un papa che attacca volentieri proprio la scienza e gli scienziati. Se il Vaticano tracima in tema di “religione”, cioè di fatto in tema di politica e interessi materiali camuffati da religione, i suoi lacchè e il nostro governo sono all’attacco contro la laicità, l’intelligenza critica e l’intelligenza scientifica indebolendo e demolendo man mano la scuola, l’Università, la ricerca e la stessa storia italiana, vedi i vergognosi balletti contro i partigiani e i continui tentativi di scardinare anche la Costituzione. (Caro Ignazio La Russa, ma allora i liberatori chi sono, solo gli americani contro i quali voi fascisti avete voluto fare la guerra alleandovi perfino con i nazisti? Si rende conto di cosa significa e comporta tutto ciò per i neofascisti come lei?) Del resto l’attacco alla laicità e all’intelligenza critica da parte del partito berluscone viene realizzato anche con la demolizione continua della decenza e la buona educazione tramite l’inondazione di volgarità, rutti, sbraco di tutti i tipi, “ammorbidimenti”, servilismi, conformismi  e vere e proprie falsificazioni operate dalle tv tenute al guinzaglio da Arcore. Siamo diventati il paese dei “diritti del concepito” quando sono fin troppi i nati cui viene negato il diritto di andarsene con dignità, costretti all’alimentazione forzata per decenni anche contro la propria volontà pur di far incassare i quattrini di questo mostruoso “mantenimento in vita” alle greppie cui attinge il Vaticano. Per non parlare dei nati che diritti non ne hanno e dei nati uccisi per i motivi più futili, dal fumo all’alcol, dalla mascalzonaggine al volante a quella dei “datori di lavoro” che se ne fregano delle prevenzione, fino alle guerre “giuste” cui a volte partecipiamo di rincalzo.

Siamo rimasti l’unico Paese occidentale nelle cui scuole pubbliche si insegna conteporaneamente la scienza e la religione, ovviamente cattolica alla faccia della Costituzione e per giunta con insegnanti scelti dai vescovi, cioè da un altro Stato (= Vaticano). In Occidente siamo ormai l’unico Paese nei cui luoghi pubblici, tribunali e ospedali compresi, si deve essere afflitti dalla esposizione di crocifissi alla faccia della Costituzione e dei molti che cattolici non lo sono o non lo vogliono comunque più essere. Siamo diventati il Paese nemico delle ricerche sulle staminali. Siamo diventati il Paese della Memoria intesa come mancanza di memoria per tutto ciò che ci disturba e ci pesa sulla coscienza, perciò ricordiamo solo il genocidio contro gli ebrei, come avessero il monopolio della sofferenza, ma solo quello perpetrato dai nazisti, tacendo sul genocidio nazista dei rom e altri obbrobbri della nostra alleata Germania nazista, ma tacendo anche sulle persecuzioni e discriminazioni contro gli eberi operate dalla Chiesa e sorvolando allegramente su tutti gli altri genocidi compiuti dagli europei, italiani compresi, un po’ quà e un po’ là nel mondo per “esportare la civiltà”. Infine, furbizia geniale davvero italiana, definendo “nazisti” e “antisemiti” ora questi e ora quelli, ma tutti rigorosamente fuori dai confini europei come se i nazisti fossero (e fossero stati) solo e sempre gli “altri”, ci facciamo un gigantesco bidet della coscienza nazionale: una bella rimozione della Storia e delle nostre responsabilità, compreso l’antisemitismo che è pur sempre nel dna di troppi, antisemitismo doppio visto che sono semiti non solo gli ebrei ma anche gli arabi.

Lavata così a buon mercato la coscienza e nascosto lo sporco sotto il tappeto, siamo diventati il Paese che più applaude al Diritto al Ritorno degli ebrei, assenti dalla Palestina da anche più di 2.000 anni, e che più fischia contro il diritto al ritorno, peraltro sancito anche dall’Onu e dal diritto internazionale, dei palestinesi che in Palestina ci hanno abitato fino a ieri, per non dire del tifo che molti di noi fanno per il “diritto biblico” degli israeliani hanno di cacciare da casa e dalla terra loro anche gli arabi e i palestinesi non ancora fuggiti.  Che strano: facciamo il tifo per il “ritorno” in Palestina di chi non c’è mai stato, ma per quanto ci riguarda, per quanto riguarda cioè il territorio italiano, lo neghiamo o lo concediamo col contagocce ai 100 milioni di italiani che ci vantiamo essere emigrati nel mondo dopo l’Unità d’Italia….

E’ evidente che tutto ciò significa gettare la logica e il raziocinio – oltre che la giustizia – alle ortiche, abbassare cioè il livello di intelligenza critica e di razionalità anche scientifica. Tutto ciò è il contorno e a volte il piatto forte del massiccio e spesso forsennato attacco in atto dall’Italia agli Usa contro il razionale e la continua esaltazione dell’irrazionale, spacciato spesso come “mistero” . Se non si può ancora impiccare in piazza Darwin e l’evoluzionismo  vietandone lo studio a scuola si può però blaterare massicciamente di “disegno intelligente”, modo un po’ contorto per attribuire a Dio l’intelligenza affermando che per noi è incomprensibile come il suo disegno e quindi ci si deve affidare ai suoi intermediari chiamati Chiesa e  clero…. Col gigantesco ricorso collaterale anche a maghi, fattucchiere, leggitori di tarocchi e della mano, dei fondi di caffè e del futuro, spesso ospiti in televisione, per non parlare del diluvio di telepredicatori negli Stati Uniti, dove ovviamente ognuno telepredica una cosa diversa da quella telepredicata dagli altri, esattamente come da secoli e secoli accade per le interpretazioni “autentiche” della bibbia, dei vangeli, che fanno a cazzotti tra loro anche dopo avrene definito “veri” solo quattro sulla marea di versioni che ne esistevano, e anche del corano nonostante abbia una origine molto più recente e almeno in apparenza meno controversa. Nonostante i troppi e sanguinosi fallimenti, è di nuovo in atto un gigantesco tentativo di imporci tabù e Verità preconfezionate, ovviamente  a spese delle verità. Come è noto, ne risente anche il giornalismo: stando così le cose è purtroppo inevitabile.

Abbassare il livello di intelligenza critica di un Paese o di una intera civiltà serve per meglio “guidarne” le popolazioni a un qualche altro “scontro di civiltà”. I Romani quando conquistarono i regni ellenistici arrestarono e demolirono l’altissimo livello delle scienze già raggiunto allora, cosa ben rappresentata dalla loro uccisione di Archimede nella conquista di Siracusa, perché a loro la scienza non serviva: per produrre, o meglio per far produrre agli altri, e godere di agi e ricchezze preferivano l’abbondanza di manodopera gratuita ottenuta con la conquista di enormi masse di schiavi per mezzo delle guerre continue che amavano fare. I  cristiani quando cominciarono a radicarsi e ad avere potere commisero tra i loro primi crimini l’incendio della gigantesca biblioteca di Alessandria, come dire di Internet oggi, e l’assassinio di Ipazia, donna colpevole di essere un genio della matematica. Oggi spira un brutto venti simile, ma su scala più vasta: da Washington al Vaticano, da Kabul a Roma, dall’Everest al Cairo, da Gerusalemme a Gaza è tutto un dare addosso alla laicità e all’intelligenza critica, è tutto un pretendere il bacio alla pantofola della “tradizione”, vale a dire sotto sotto alla pantofola del clero locale, e un pretendere che tutti si bevano e anzi si ingozzino delle relative fole, miti e balle varie. scambiare la letteratura per verità, e magari massacrare gli “altri” su una tale base, non è MAi stata una bella né felice cosa.

Quando è crollato il comunismo “realizzato”, cioè l’Unione Sovietica, dal Vaticano ai fondamentalisti americani passando per i soliti Casini e Pera è stato tutto un tripudio di cori per il “risveglio di Dio”. Bene. Anzi, male. Non s’è infatti svegliato solo il Dio di questi o di quelli, ma il Dio man mano diverso che ognuno invoca e pretende sia l’unico, il solo e il vero alla faccia del Dio altrui, a seconda dei casi e del marchio di fabbrica utile per cacciare i palestinesi o per odiare gli ebrei. Comunque sempre utile per calpestare le donne e vietare possano decidere di se stesse… Il papa si è fregato le mani un po’ troppo in fretta: anche le masse islamiche, “liberate” dal comunismo in Urss e dintorni, sono corse a prostrarsi davanti al loro Allah. Gli zelantissimi “studenti coranici, noti anche come Taliban, all’epoca ammiratissimi da tutte le nostre riviste femminili e portati poco meno che come esempio dai papalini d’Occidente, iniziavano anche la corsa verso le Torri Gemelle di New York…

Se per un Berlusconi signore delle tv, della pubblicità e del blablablà consumista sarebbe una vera pacchia avere come popolazione 60 milioni di consumatori piuttosto scarsi in capacità critiche e quindi ancor più creduloni, tutta questa belle gente, fanatici in malafede o illusi in buona fede, ci sta invece trascinando di nuovo verso il baratro. Questa bella gente è gente che non sa vivere senza scatenare i periodici massacri noti come guerre. Ed essendo gente moderna e di mondo non vedono l’ora che si usino anche le bombe atomiche, e non solo in modo sperimentale in qualche lontano atollo o sotterraneo del Nevada. Chi crede nella Fine del Mondo o Armageddon che dir si voglia, chi crede che farsi saltare per aria assieme ad innocenti sia la chiave del paradiso, tutti costoro non vedono l’ora di poter favorire la Fine con un bel botto nucleare. Le guerre hanno sì il pregio di massacrare un sacco di gente “infedele” o “selvaggia”, ma anche il difetto di non portare mai alla “redenzione” definitiva tramite Fine del Mondo. Una bella e sana guerra nucleare offre invece questa allettante possibilità. Un bel progresso, non c’è che dire.

E’ per tutti questi motivi che ci si deve opporre al Nuovo Oscurantismo e rilanciare invece l’Illuminismo, pretendere che il Terzo Stato conti quanto giusto e non che contino come una volta solo il clero e i nobili, cioè oggi i ricchi, i potenti e i parassiti di vario calibro.

Ed ecco alcune delle cose cosa scritte da Moni Ovadia e Gad Lerner capaci di mandare in bestie un Rivlin o un Peres:
http://www.libreidee.org/2009/01/moni-ovadia-perche-israele-ha-voluto-questa-guerra-miope/
– “La pace fra israeliani e palestinesi non è mai stata così lontana: le ultime elezioni consegnano Israele a una destra che in nessun modo potrebbe far digerire al paese un accordo coi palestinesi già rivelatosi “impossibile” per la leadership di centro-sinistra. «Ritengo che una simile eventualità non sia più un sogno, ma un mito», afferma Moni Ovadia su l’Unità il 13 febbraio. Il leader del Likud, Bibi Netanyahu, ha escluso ogni minima variazione dello status quo (occupazione permanente, nessuna restituzione dei territori), e «con l’inevitabile appoggio del partito razzista di Lieberman» avrà facile gioco nell’imporre come condizione non negoziabile il rifiuto di ogni concessione territoriale.

«L’opposizione, allo stato delle cose, è inesistente – accusa Ovadia – grazie al vergognoso comportamento di Ehud Barak e di tutti i dirigenti del Mapai che non hanno saputo trovare niente di meglio che misurarsi in una gara muscolare con il centro e la destra per contendersi con loro il palio del peggiore in campo, mettendo in vendita l’anima per un pugno di inutili voti».

Visto che non ci si può aspettare niente di buono dal nuovo governo di Israele, secondo Moni Ovadia non resta che interrogare gli attori della governance mondiale: Usa, Europa, Onu. «Sapranno rifiutare le aperte dichiarazioni di illegalità» giunte da Netanyahu e «condannarla senza mezzi termini come inaccettabile per una democrazia» o continueranno a «raggirare con atroce ipocrisia il sempre più abbandonato popolo palestinese?»”.
http://www.libreidee.org/2009/03/lerner-scherza-col-fuoco-limpresentabile-governo-di-israele/
http://www.libreidee.org/2009/04/moni-ovadia-fine-del-mito-democratico-di-israele/

Post scriptum: senza dimenticare che se in Iran c’è a capo del governo un Ahmadinejad anziché un molto più moderato Katami la responsabilità e di George W. Bush. Il suo essersi inventato di sana pianta “l’Asse del male”  ha gelato la stagione delle riforme che a Teheran Katami aveva aperto, anche a favore delle donne, così come ha mandato in malora il lavoro di Bill Clinton per risolvere con la Corea del Nord tutti i problemi, missili e “atomiche” coreane comprese, con i relativi trattati pronti da firmare. L’estemporanea iniziativa di Bush ha ovviamente offeso gli iraniani, che al momento dl voto – democratico quanto quello nostro, degli Usao di Israele – hanno dato la preferenza ai loro Storace. Con i noti risultati non proprio esaltanti.

Gli iraniani, gente la cui civiltà risale a oltre 4 mila anni fa, non hanno certo dimenticato che gli Usa hanno stroncato la loro nascente democrazia quando venne eletto a capo del governo Mossadeq e Wahington, per impedire i suoi piani di nazionalizzazione dell’industria petrolifera,  organizzò un colpo di Stato e corruppe con una forte somma lo scià Reza Pahlevi  perché destituisse e arrestasse per alto tradimento Mossadeq. Processato e condannato, Mossadeq a differenza di Saddam non venne ucciso, ma “solo” condannato a vita agli arresti domiciliari. In compenso i comunisti e presunti tali condannati a morte furono migliaia. Tutto ciò è stata la premessa per il successivo arrivo di Khomeini al potere. Altro che le facili panzane tanto di moda!

373 commenti
« Commenti più vecchi
  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Conosco diversi socialisti, solo a parole, di fatto sono capitalisti come gli altri. Anita.

    cara Anita, vorrei tanto farti conoscere un po’ di comunisti delle mie parti…molto, ma molto distanti da Di Vittorio…
    Non farmi continuare…

  2. israeliani per la pace, non come certe nostre conoscenze - 1
    israeliani per la pace, non come certe nostre conoscenze - 1 says:

    New Profile Targeted by Government of Israel

    Dear friends of the Israeli refuser movements,

    New Profile, one of the organizations that receives grants from the Refuser Solidarity Network, has been targeted for harassment and persecution by the Government of Israel. Please read the following background about this situation and join Jewish Voice for Peace in taking action to pressure the Attorney General of the State of Israel to stop this harassment.

    Many thanks for your support,
    Steven Feuerstein
    For the RSN Board of Directors

    Jewish Voice for Peace (JVP) Alert—from Sydney Levy

    Let me cut down to the chase. We have just learned that a number of Israeli peace activists have had their computers confiscated, have been called for interrogations, and have only been released upon signing agreements not to contact their political friends for 30 days. We are asking you to contact the Israeli Attorney General to demand an immediate stop to this harassment.

    The activists targeted are members of New Profile, a group of feminist women and men daring to suggest that Israel need not be a militarized society. They are being wrongfully accused of inciting young people—like the shministim—not to enlist in the army. The charge is not true. While New Profile does not tell youngsters not to enlist, they certainly support those who do not: pacifists, those who oppose the occupation, and others. New Profile informs them of their rights and gives them legal support when necessary. But Israel is a country that does not acknowledge the basic human right to conscientious objection.

    The government’s accusation against New Profile is not new. It has been out there for some time, as a source of harassment. Today’s police actions tighten the screws considerably. We’ve seen how international pressure has helped get many shministim out of jail. Now it’s time to put as much pressure so that Israeli peace activists can do their work free of intimidation.

    I leave you with a note from New Profile: “These recent acts confirm what we have been contending for many years: the militarism of society in Israel harms the sacred principles of democracy, freedom of expression and freedom of political association. One who believed that until now criminal files were conjured up “only” for Arab citizens of Israel saw this morning that none of us can be certain that s/he can freely express an opinion concerning the failures of society and rule in Israel.

    Background information

    Please see this report from Ynetnews: Six arrested for promoting draft-dodging

    For more information from Jewish Voice for Peace (JVP) please see: Jewish Peace News

    Press Release from New Profile

    26 April 2009

    New Profile Movement: Harsh Police Attack on Freedom of Expression

    The Police Detained Political Activists from Ramat Hasharon, Tel Aviv, Jerusalem and Beer Sheva

    “One who believed that criminal cases due to political activism are conjured up “only” for Arab citizens discovers that s/he is also liable to be detained due to the expression of opinions concerning the failures of the society and rule in Israel.”
    Amongst the detainees—a 70 year old ceramic artist, the daughter of a family of “Righteous among the Nations” from Holland, a grandmother to six Israeli grandchildren.
    This morning the Israeli police descended upon the homes of political activists, members of the feminist movement New Profile, which acts for the civil-ization of society in Israel and against the undue influence of the military on life in the country.

    The police demanded that the activists turn over the computers located in their homes, and among other things took the computers of partners of the detainees and in one case also the computer of a fourth grade pupil, the daughter of one of those interrogated. The computers of family members were returned after the activists were released on bail.

    Amongst those interrogated: Analeen Kish, aged 70, a ceramics artist, daughter of a family of the the “Righteous among the Nations” who converted to Judaism after her marriage to Holocaust survivor Dr. Eldad Kish, active in organizations of Dutch Holocaust survivors in Israel. The pair have six grandchildren; Miriam Hadar, age 51, an editor and translator, mother of two, married to professor of psychology Uri Hadar. The two women were born in Holland and continue to hold Dutch citizenship.

    Additionally detained for interrogation were Amir Givol, a resident of Jerusalem, Sergei Sandler, a resident of Beer Sheva, and Roni Barkan, a resident of Tel Aviv. The computers of all those interrogated were taken by the police, who presented search warrants.

    All five were interrogated in the Ramat Hachiyal station in the Yarkon Region of the police. At the conclusion of the interrogation they were released on bail and under limitng conditions, and all were told that during the next 30 days they are forbidden to contact other members of the movement.

    The New Profile Movement expressed rage over the interrogation and the demand to not have contact with other members, which means a partial paralysis of the activities of this important organization in civil society in Israel.

    Attorney Smadar Ben Nathan, who is representing New Profile, said that the investigation of the police is focusing on the website of New Profile, which has links to other sites on the internet. Ben Nathan added that the New Profile Movement is a recognized non-profit association which acts openly and publicly, in accordance with the law, and the use of a criminal investigation in this context is invalid and exaggerated, and stands in opposition to freedom of expression.

    New Profile is a feminist movement established ten years ago. The movement has been warning for years of the exaggerated and destructive influence of Israeli militarism on civilian life, and provides legal aid and social support to young people desiring not to do military service, both for political and personal reasons.

    The New Profile Movement noted today: “These recent acts confirm what we have been contending for many years: the militarism of society in Israel harms the sacred principles of democracy, freedom of expression and freedom of political association. One who believed that until now criminal files were conjured up “only” for Arab citizens of Israel saw this morning that none of us can be certain that s/he can freely express an opinion concerning the failures of society and rule in Israel.”

    For interviews:
    Dr. Diana Dolev, telephone: 052 872 8300
    Attorney Smadar Ben Nathan, telephone: 052 358 9775

    For further details:
    Ofra Leith, telephone: 0502 4372
    Eilat Maoz, Coordinator of the Women’s Coalition for Peace, telephone: 050 857 5729

  3. israeliani per la pace, non come certe nostre conoscenze - 2
    israeliani per la pace, non come certe nostre conoscenze - 2 says:

    Coalition of Women for Peace
    30 April 2009

    Dear friends,

    You have probably heard about the police investigation started against activists of New Profile on charges of incitement to avoid military service. New Profile is a CWP member organization, a feminist movement working to de-militarize the Israeli society. The political persecution of non-violent peace activists in Israel has intensified since the attack on Gaza (when over 800 activists, most of them Palestinian citizens, were arrested).

    In response, we:

    >> Initiated an ad in Ha’aretz and collected signatures of 30 leading civil society organizations and the left political parties
    >> Received enforcement of 23 women’s organizations to our call, gaining high visibility in the media (Hebrew: http://www.haaretz.co.il/hasite/spages/1081845.html English: http://haaretz.com/hasen/spages/1081838.html )
    >> Are organizing a direct action tonight, planning to enter the police station on Dizengoff street and voluntarily submit ourselves to questioning. If struggling against the military hegemony in Israel is a crime, we should all be charged.

    ***

    WHO IS NEXT?
    Ad in Ha`aretz
    April 28, 2009

    On Sunday this week police investigation was started against activists of `New Profile`, on charges of incitement to avoid military service. Starting an investigation against a movement whose activity is legal and legitimate, is aimed at stifling voices which threaten the militarist hegemony and militarist culture in the Israeli society.

    This severe violation of the Freedom of Speech and the Freedom of Association threatens all of us. Today New Profile is the target – tomorrow, all who dare to think independently, express themselves freely, and promote justice and equality.

    We call for an immediate stop to the investigation against New Profile and to the persecution of political activists in Israel.

    WE ARE ALL NEW PROFILE!

    Signed by the following organizations (by Hebrew alphabetical order)

    * Ahoti (My Sister) For Women in Israel
    * Itach-Ma`achi, Women Lawyers for Social Justice
    * Isha Le`Isha (Woman for Woman), Haifa Feminist Center
    * Altufula – Nazareth
    * Balad Party
    * Communist Youth Alliance
    * Bat Shalom
    * Gush Shalom
    * The Fifth Mother
    * Public Committee Against Torture in Israel
    * The Israeli Committee for A Middle East free of Nuclear, Chemical and Bacteriological Arms
    * Israeli Committee Against House Demolitions
    * Center for Defence of the Individual
    * The Israeli Communist Party
    * The Alternative Information Center
    * Social TV
    * Association for Women`s Economic Empowerment
    * The Jaffa Group
    * Hithabrut-Tarabut
    * Zochrot
    * Hadash – Democratic Front for Peace and Equality
    * Yesh Gvul
    * Machsom Watch
    * Musawa Center
    * Adalah – Judicial Center for the Rights of the Arab Minority in Israel
    * Psychoactive
    * Coalition of Women for Peace
    * Kol Ha`Isha (Woman`s Voice) – Feminist Multicultural Center
    * Tmura (Change) – The Judicial Center for Prevention of Discrimination
    * Tandi – Democratic Women`s Movement in Israel

    Assault on the adherents of peace and democracy follows after Lieberman took over the police and state prosecution”
    Press Release April 27, 2009

    Uri Avnery: Police offensive against New Profile activists – a violation of the Freedom of Speech. This assault on the adherents of peace and democracy follows after Lieberman took over the police and state prosecution.

    “The police assault on activists of ‘New Profile’ and ‘The Center for the Defence of the Individual’, the detention of activists, among them grandmothers, and confiscation of computers constitutes a severe attack on the Freedom of Speech in Israel” warns Uri Avnery of the Gush Shalom movement. “The activity of New Profile – an organization which opposes the militarism of Israeli society and gives counseling to Conscientious Objectors – is considered by the police to be ‘incitng to shirking’ – a severe legal charge.

    Just a few weeks have passed since the Netanyahu-Lieberman government took office (or should one say Lieberman-Netanyahu) – and already a brute offensive is launched against the adherents of peace and democracy. Indeed, the appointment of the new Minister of Police was from the ranks of the party headed by Lieberman.

    Details from the New Profile press release:

    This morning police descended upon the homes of activists in New Profile, a feminist movement whose proclaimed aim is “civilization of society in Israel” and “opposition to the undue influence of the military on daily life”. Five activists were detained and interrogated in the Ramat Hachiyal Police Station. Amongst those interrogated: Analeen Kish, aged 70, a ceramics artist, daughter of a family of the ‘Righteous among the Nations’ who converted to Judaism after her marriage to Holocaust survivor Dr. Eldad Kish, active in organizations of Dutch Holocaust survivors in Israel. Additionally detained for interrogation were Amir Givol, a resident of Jerusalem, Sergei Sandler, a resident of Be’er Sheva, and Roni Barkan, a resident of Tel Aviv.

    The computers of all those interrogated were taken by the police, as were computers belonging to their partners and children – in once case the computer of a fourth grade pupil, the daughter of one of those interrogated. The computers of family members were returned after the activists were released on bail.

    All five were interrogated station in the Yarkon Region of the police. At the conclusion of the interrogation they were released on bail and under “limiting conditions” – in particular, a prohibition upon making contact with other members of the movement during the next 30 days, which implies a severe disruption and partial paralysis of its activities.

    Also raided were the offices of the ‘The Center for the Defence of the Individual’ in East Jerusalem – an organization mainly involved in helping Palestinians who encounter difficulties with the military government’s bureaucracy. The police tried to confiscate the Center’s computers too. Center activists refused to hand them over, as much of the material in these computers was given to its lawyers as part of a lawyer-client relations, which police is not entitled to access.

    Attorney Smadar Ben Nathan, who is representing New Profile, said that the investigation of the police is focusing on the website of New Profile, which has links to other sites on the internet. Ben Nathan added that the New Profile Movement is a recognized non-profit association which acts openly and publicly, in accordance with the law, and the use of a criminal investigation in this context is invalid and exaggerated, and stands in opposition to freedom of expression.

    New Profile had stated that the police acts confirm what they had been contending for many years,. i.e. that the militarization of Israeli society harms the sacred principles of democracy, freedom of expression and freedom of political association, and that those who believed that criminal charges are only trumped up ‘only’ against Arab citizens of Israel saw this morning that none of us can be certain that s/he can freely express a dissident opinion.

    Other peace groups can only concur.

    Contact: Uri Avnery 0505-306440, Adam Keller, 03-5565804 or 0506-709603
    Dr. Diana Dolev: 052 872 8300; Attorney Smadar Ben Nathan, 052 358 9775
    Ofra Leith:Â 050 552 4372; Eilat Maoz, Women’s Coalition for Peace, 050 857 5729

    From abroad: replace first 0 by +972

    And, from Jewish Voice for Peace:

    Support Israeli activists Today

    We have just learned that a number of Israeli peace activists have had their computers confiscated, have been called for interrogations, and have only been released upon signing agreements not to contact their political friends for 30 days. We are asking you to contact the Israeli Attorney General to demand an immediate stop to this harassment

    http://salsa.democracyinaction.org/o/301/campaign.jsp?campaign_KEY=27127

    Last update – 13:23 29/04/2009

    Feminist groups threaten to swarm police station over arrest of leftists

    By Ofri Ilani, Haaretz Correspondent

    Tags: New Profile, Israel News

    A coalition of feminist organizations warned the public security minister on Tuesday that it would flood the interrogation rooms in the Yarkon District station to protest the arrest of several members of a leftist group that has been accused of encouraging would-be conscripts to dodge the draft.

    This past week, seven members of the organization, New Profile, were arrested for allegedly encouraging Israeli teens to refuse entry into the Israel Defense Forces. Over 20 feminist groups are urging Public Security Minister Yitzhak Aharonovitch to immediately halt the investigation.

    “We are strenuously insisting on upholding the right to protest against the militarism and the belligerence of Israeli society, and we are expressing our repugnance at the attempts to silence it,” the groups wrote in a letter to Aharonovitch.

    Advertisement

    “We are watching with trepidation the assault on the rights and the civilian freedoms of Palestinians and Jews in Israel, which has escalated since the attack on Gaza in January of this year,” the letter continued.

    “We view the investigation against New Profile as another step in the regime’s efforts to clamp down on the democratic plain and to suppress political protest. We call for the immediate cessation of the investigation, the attempts to sow fear, and all effort to oppress and persecute political activists.”

    Women’s groups are planning a demonstration in front of the police station on Dizengoff Street in Tel Aviv, where the questioning of the activists is taking place. The feminists say they plan to submit voluntarily to police questioning “because all of us are fighting for a just and democratic society

  4. israeliani per la pace, non come certe nostre conoscenze - 3
    israeliani per la pace, non come certe nostre conoscenze - 3 says:

    * Ahoti (My Sister) For Women in Israel
    * Itach-Ma`achi, Women Lawyers for Social Justice
    * Isha Le`Isha (Woman for Woman), Haifa Feminist Center
    * Altufula – Nazareth
    * Balad Party
    * Communist Youth Alliance
    * Bat Shalom
    * Gush Shalom
    * The Fifth Mother
    * Public Committee Against Torture in Israel
    * The Israeli Committee for A Middle East free of Nuclear, Chemical and Bacteriological Arms
    * Israeli Committee Against House Demolitions
    * Center for Defence of the Individual
    * The Israeli Communist Party
    * The Alternative Information Center
    * Social TV
    * Association for Women`s Economic Empowerment
    * The Jaffa Group
    * Hithabrut-Tarabut
    * Zochrot
    * Hadash – Democratic Front for Peace and Equality
    * Yesh Gvul
    * Machsom Watch
    * Musawa Center
    * Adalah – Judicial Center for the Rights of the Arab Minority in Israel
    * Psychoactive
    * Coalition of Women for Peace
    * Kol Ha`Isha (Woman`s Voice) – Feminist Multicultural Center
    * Tmura (Change) – The Judicial Center for Prevention of Discrimination
    * Tandi – Democratic Women`s Movement in Israel

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    col suo 350, Sylvi mi dà una valida spalla per chiarire come NON funziona il comunismo.
    Chiarisce anche come non possa funzionare un sistema economico in cui non ci sia un ‘interesse privato’ diretto al miglioramento economico.
    Che poi è un argomento ben focalizzato all’epoca da Krusciov con un esempio: “il contadino che sente la vacca lamentarsi di notte, non va a soccorrerla, perchè tanto non è la sua. La lascia morire, tanto il giorno dopo glie ne daranno un’altra e, se non glie la danno, ancora meglio perchè lavorerà di meno.”

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, nel 1977 nel porto di Dubrovnik ho visto ormeggiato un mega yacht oceanico. Mi è stato detto che apparteneva ad un uomo politico yugoslavo, non ricordo a chi.
    Ovviamente lo yacht era di proprietà del popolo, il funzionario lo aveva solo in uso…

  7. Faust x marco
    Faust x marco says:

    … ha ragione cc… ti nutri e vomiti gossipp… Faust nel suo illetteralismo, cerca di capire, ed è questo il mio interesse x il blog di arruotalibbera… il fatto è cche mischi le carte del mazzo e ti scegli le carte da tenere… non ho scritto quel cche riporti e mmale!!!

    non xcche il socialismo è un sistema contro la natura umana

    non è la mia frase… ma ho scritto:

    il comunismo è contro la natura umana.
    Marco Tempesta
    filosofo e martire

    sono due cose diverse e da te manipolate…
    … PPoi, marcolino settebbellezze, agosto è da venire, invece di chiederlo a pasquino… xcche non ci spieghi tu le differenze fra comunismo e socialismo… eeee cche ne dici… ddai!!
    Faust

  8. Faust x Sylvi
    Faust x Sylvi says:

    Concludo: a livello personale e famigliare era una vita accettabile, soprattutto perchè i giovani andavano “a navigare”.
    A livello sociale la cooperativa assomigliava sempre più alla “sua fabbrica”. Uno sfacelo.
    Come si è visto!

    come al solito marco legge quelcche gli pare… eppenso cche chiudo qqui sta perdita di tempo apparlare di megayact dei magnaccioni di qualsiasi colore, comunisti, come banchieri dei quali, questi ultimi ( oggi autori criminali della truffa capitalista usuraia, ai poveri del mondo..) marco ne parla estasiato e ammirato e li indica al mondo… ( ma xcche i megayact dei capitalisti e dei banchieri… non sono soldi rubbati al poppolo???… e di cchi vuol far credere cche cè lha + lungo…

    … xcche i generali capitalisti… viaggiano x mare in canoa… ma smettila marcolino settebbellezze… smettila di gossippare…

    Cara Sylvi, quel cche descrivi è chiaro… “si viveva dignitosamente “le famiglie”… amme ggia basta,( nel mondo capitalista non esiste la dignita, ma laffarismo arraffismo e legoismo individualista, con le miserie conseguenti, frutto di una cultura capitalista violenta e criminale… lo sfruttamento delluomo sulluomo è criminale..

    x dirti quel cche penso dei paesi dellest.. anche alloro son mancate, i metodi educativi x una societa socialista e le tv comunitarie educative e socialista… oltre ai bluff da bambini scemi dei due blocchi.. la corsa agli armamenti atomici… in primis) ci sono tanti socialismi, quello dei paesi dellest era solo un ideologia con al centro la vita materiale ( indottrinamento fine a raggiungere il benessere, secondo la propaganda, le comunicazioni sociali x leducazione al socialcomunismo, non ccè stata han fallito ed han pagato… x rinascere ppiu forti e democratici Oggi nel Socialismo Bolivariano, il socialismo deve essere capito dalla comunita x poterlo praticare ed adattarlo alle realta comunitarie, il comunismo è marxismo dogmatico… il socialismo di ieri è morto, come il capitalismo truffatore cche sta tirando le cuoia in questi gg… il socialismo di Oggi è marxismo democratico… mi capisci… vogliamo parlare del fallimento di molti paesi a sistema capitalista usuraio e cosiddetti democratici??… cche versano nella miseria ppiu nera… quel cche descrivi di quel paese y/o paesi… è vvero e xquesto sono crollati ma era il comunismo di Tito e degli altri paesi del blocco dellest … hanno fallito e li hanno buttati ggiu… Next!! y adelante… Oggi se non si vuol fare dietrologia, si deve parlare del marxismo democratico o bolivariano… i socialcomunisti di marco tempesta che coincidono con quelli del nano contumace e prescritto… non esistono ppiu… I paesi caraibici e latinoamericani ci stanno provando e lo stanno facendo bbene… La lotta è ardua, ma il popolo vive degnamente come non era mai successo… Viva il socialismo bolivariano!!! Viva!!
    Faust

    NON è FALLITO IL COMUNISMO o il socialcomunismo… è fallita la gestione di cchi comandava… NON IL MARXISMO SOCIALISTA… eppoi basta me sto arrompere… appresso a gossippari… dispari nei gg pari…

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,

    vivo Tito, i burocrati, soprattutto serbi, ai quali lui si appoggiava per puntellare il suo potere, divennero potenti e sfrontati.
    Facevano una vita di lusso, la corruzione era senza limiti, dal più alto in grado all’infimo.

    Ricordo che quando facevamo il visto di entrata, in barca, eravamo molto ben provvisti di vino, e di sigarette e whisky comprati ai free shop; dove non c’era ormeggio ,il nostromo del porto ritrovava immediatamente il posto per noi!
    Se fossimo arrivati all’ora di marenda,tempo intoccabile, la milicja diventava efficiente allungando qualche “mandola”!!!
    E più a sud andavi e peggio era!

    Devo dire che in Slovenia non era la stessa cosa, avevano mantenuto le tradizioni austro-ungariche!
    Più austro che ungariche!

    La sinistra e molti in questo blog, non tengono conto della natura umana!

    mandi Sylvi

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,
    mi rifaccio alla mia riga sopra.

    Gli yugoslavi, perchè si sentivano tali e ne erano orgogliosi, hanno cominciato a scricchiolare quando, soddisfatti i bisogni primari, con i viaggi, la Tv, i turisti, hanno scoperto i bisogni secondari…

    Hanno scoperto “i pesi morti” che li incatenavano, lo stato incapace di fare il secondo salto, l’ideologia che li soffocava, la mancanza di prospettive per il futuro. La mancanza di speranza!

    Caro Faust, istruire il popolo, per qualsiasi dittatura, è micidiale, perchè il popolo comincia a ragionare con la sua testa e allora sono guai per chi li comanda!
    Il popolo diventa “cittadino” con diritti e doveri!
    Questa è la Rivoluzione!

    Per me la libertà è libertà di studio,e libertà di lavoro ma non quello all’italiana!

    mandi sylvi

  11. Faust x Sylvi
    Faust x Sylvi says:

    Per me la libertà è libertà di studio,e libertà di lavoro

    … prima facciamo mangiare e sanare tutti, ppoi ne parliamo… neeee!! anzi ne parleranno i cittadini se non ne sono contenti, Next e si cambia, ma uomini non il sistema… come in ogni democrazia.. cosa succede nel capitalismo, cambiano uomini ma non il loro sistema, scritto nella costituzione e cosi è anche x Il socialismo bolivariano, oggi in rapida espansione nel mondo, mentre il capitalismo sta fallendo…
    Faust

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    I post “Israeliani per la pace”.

    Ho tolto dai titoli dei post 352, 353 e 354 le parole che rendono insultante il paragone con “certe nostre conoscenze”. Non perché certi individui non meritino gli insulti, ma perché ho già chiesto di evitare personalismi che – oltre a non interessarci – svalutano l’importanza del contenuto di quei tre commenti.
    Un saluto.
    pino nicotri

  13. Peter
    Peter says:

    xAnita e Linosse

    la caratteristica dell’influenza ‘ordinaria’ e’ appunto quella di far morire di complicanze polmonari e cardiache persone piu’ o meno debilitate, cioe’ anziani ed immunodepressi per varie ragioni.
    La caratteristica delle pandemie influenzali (che io sappia, perche’ per fortuna non ne ho ancora vista una in atto, l’ultima era del 1968) e’ di far morire persone ancora giovani ed in buona salute, spesso in gran numero, almeno se non ci sono farmaci adatti a combattere il virus. La ‘Spagnola’ del 1918-19 fece morire 50 milioni di persone, piu’ delle due guerre mondiali messe insieme. In una rivista affidabile di pochi mesi fa si leggeva che una vera pandemia, qui in UK, potrebbe teoricamente uccidere fino a 750.000 persone (e non si sapeva ancora del H1N1 del Messico).
    Finora 176 morti in Messico, 8 casi confermati in UK, nessun morto. Molti casi sospetti sparsi in tutto il mondo. In Spagna, si e’ avuto il primo caso ‘autoctono’ giorni fa, nel senso che il malato non era stato all’estero. Evidentemente era stato in contatto con viaggiatori

    Peter

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,
    personalmente , non ho mai fatto una sola citazione “ideologica” su questo Blog.
    Se la trovi , ne riparliamo.

    cc

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Per cui tanto per riepilogare e lasciando fuori l’ideologia si può tranquillamente concludere che :

    1) il capitalismo ha ancora ampi margini di sopravvivenza anche se nella forma che dai tempi di Roosvelt ama farsi chiamare Economia di mercato che si sviluppa attraverso “regimi sic democratici e che vede il suo meccanismo di sviluppo costretto a incentivare “bisogni” secondari in India e in Cina tali da permettere a quei due paesi di diventare in futuro il motore trainante dell’economia mondiale.
    Infatti come giustamente sottolineato , tutto sommato a trainare la baracca sono stati gli a”alti consumi americani” e la loro propensione a risparmio zero a far succedere tutto questo pò pò di disastro mondiale.
    Incidentalmente la propensione a risparmio zero guarda caso era, direi, incentivata dai bisogni secondari, case di lusso, tv al plasma, suv e quat’altro (sogno americano?)
    2) Che in tutto questo in Cina ed India si distruggano le culture di queste due civiltà è un fatto del tutto secondario .
    3)Finito la benziana Umana , semprechè resti ancora qualche ” briciola della famosa natura, bisognerà andare su Marte.(ma di questo ne parleremo nel prossimo secolo)
    4) la tecnologia(le nuove tecnologie energetiche) in tutto questo giocheranno un ruolo importante, ma non decisivo in ultima analisi , ovvero in questo meccanismo o garantiscono “plus-valore)(trucco direbbe Marco)oppure se faà tranquillamente a meno.
    5) E l’iitally , beh ottimismo siamo dei “virtuosi ” del risparmio ,del Gossip, poi noi siamo abituati in fondo alle baraccopoli, tendopoli, tipo quella di Sacramento( usa).
    Le faremo sparire dai media, solo che a differenza di Sacramento, temo che gli Italici non pianteranno il tricolore al centro della tendopoli.
    magari quella del squadra del cuore , siamo o non siamo forse il paESE DAI MILLE CAMPANILI!!

    Infine , ma secondo VOI , tutto queste menate, hanno forse qualcosa a che vedere con L’ecomia politica e le analisi marxiste!
    Lascio ai Posteri l’ardua sentenza, intanto Noi ottimismo , allegria e consoliamo la Veronica , non è la prima nè sarà l’ultima perbacco…
    Allegria , ottimismo e Libertà
    e cara Sylvi abasso i titini, e non oso dirlo, viva la foca..

    cc

  16. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    Ma va’ Faust, a chi gliela racconti….?

    Ciao, Anita

    ..rraccontamela invece tu, cosa mi dici del tuo negretto socialista??? e delle riforme socialiste nel tuo incredibbile paese adottivo… quante altre nazionalizzazioni vi servono x vincere sul numero di nazionalizzazioni fatte in Venezuela dal Cnte Chavez e il socialismo bolivariano… Socialismo Ammerigano!! non suona bene!!! ma è ggiaqqui!! Viva Obama!!! viva il socialismo del XXI Siglo!! Viva Chavez!!! e cche gli individualisti anarchici… ccche si fottano…

    Cara Anita… ecchi te lavrebbe mai detto, che saresti diventata socialista, la vita è una ruota, cche vogliamo farci… cara piccola vedetta e raccontatrice lombarda in terra estranea, ma ppoi terra amica… ormaila vedetta è tuttuno con lalbero in cui abita… da sempre!!! rraccontaci Anita degli United States Socialist of Nort America… sono tutto antenne… raccontaglielo anche a marcolino settebbellezze, llui cche ciancia cche il socialismo marxista è contro la natura umana… ora delle misure eccezionali, misure in usO nei socialismi marxisti, I DEMOCRATICI CERCANO DI RIPARARE AI DANNI DEL MARIONETTATO BUSCCC.. nazionalizzando tutti i ladri e gli usurai…. delle forme delleconomia politica del socialismo, stanno salvando il capitalismo usuraio guerrafondaio dalla catastrofe sociale ed economica nei paesi poveri ( se a fottersi fossero solo i paesi capitalisti, nun me ppo ffrega de meno… se la sono cercata… ma purtroppo cchi sta pagando sono i poveri del mondo…) Cara Anita…. Buon Socialismo democratico e nazionalizzato- socialistizzato…
    Ne sono felice e cche marco tempesta… come i capitalisti si fottano!!! cchiaramente tu dolce de mi corazon, sei perdonata!! errare umanum est… http://www.vvuaddurmi.now
    Faust
    sono in ascolto della notizia di fiat-crysler… My good!! non ccè ppiu religione…

  17. Peter
    Peter says:

    direi che in questo blog imperversa un miasma di tipo sifilitico, cioe’ distruttivo e senza speranza…

  18. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    …mi è rimasto in tastiera… devo dire cche lAnita è si capitalista, ma non è usuraia, anche se partecipa ai benefici… e ha sempre tenuto a precisare che non è guerrafondaia… x dire!!!
    The United States Socialist of Nort America… ccio ripensato… ssuona bbene… USSNA… o USSA… dovro abituarmi aqquesta novita muy interessant..
    Faust

  19. Faust x Peter
    Faust x Peter says:

    … Faust non ne è affetto anche xcche non mi sento malato e non so della malattia cche tu trovi nel blog, hhhaaa!!! ho capito il cervello… la sifilide… ssi, Peter ho capito… evvado addurmi cuntent!!! felice anche se vittima… la sai la grande nuova ggegnialata di alto volo pensieristico, di marcolino settebbellezze…

    Il comunismo è contro la natura umana… ooooohhhh!!! grande!!! Peter, tu che ami lomeopatia, cosa pensi di questo Pensiero dArte???
    Una perla di alta filosofia…cciao, caro… ala proxima!!! non si finisce mai di meravigliarci… marco lalchimista… suona meglio di 3ccartista!!
    Faust

  20. Anita
    Anita says:

    x Faust #369

    Dove l’hai letto che sono diventata socialista?

    Il Presidente cerca di farci credere che non e’ socialista…tra poco il governo si impadronira’ di tutte le industrie e ci dettera’ come mangiare, bere, soffiarci il naso e che carta igienica usare.
    Purtroppo il governo non e’ un buon business manager, vedi cosa e’ successo ad incominciare dalle banche para-governative, Fannie Mae e Freddie Mac e gli imbroglioni di ACORN…

    Guarda che di benefici non ho mai ottenuto, il governo non mi ha mai dato un centesimo, non ho nemmeno usufruito per le scuole dei miei figli, abbiamo pagato per l scuole private e sono ancora pesantemente tassata per le scuole pubbliche.
    Ho anche pensato ad una assicurazione in caso di degenza prolungata, costosa, ma non voglio essere di peso al governo.

    Anita

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