L’AMARA LEZIONE DEL DEBITO PUBBLICO DELLA GRECIA, AGGRAVATO DALLE CURE EUROPEE

L’amara lezione del debito pubblico della Grecia
Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
Sette anni dopo l’inizio dei salvataggi finanziari, la Grecia sembra messa peggio di prima.
Nel 2000 il mercato aveva smesso di finanziare il debito pubblico greco. Allora i Paesi della zona euro, con vari accordi bilaterali, concessero crediti per 52,9 miliardi.

Nel 2012 si comprese che non era sufficiente. L’European Financial Stability Facility (EFSF), la struttura europea per l’aiuto finanziario ai Paesi europei in difficoltà, appena creata, varò perciò un secondo programma di aiuti finanziari pari a 141,8 miliardi di euro.
Neanche questo bastò. Nel 2015 l’European Stability Mechanism, il Meccanismo europeo di stabilità che è succeduto all’EFSF, ha varato un nuovo, il terzo, programma di salvataggio di 86 miliardi di euro in cambio di riforme strutturali, intese come politiche di massiccia austerità.

Ogni mese, dopo avere controllato se i tagli al bilancio sono stati fatti e dopo che il governo greco dichiara la sua intenzione di continuare con simili politiche, si negozia con Atene il versamento di una parte del sostegno finanziario. Il prossimo luglio, per esempio, serviranno 7,3 miliardi per coprire i debiti e gli interessi in scadenza e per evitare il default dello Stato.
Di conseguenza, dei 340 miliardi di euro di debito pubblico greco, la metà è nelle mani dell’EFSF e dell’ESM.
La colpa è soltanto di Atene? Sono state tutte valide le politiche di aiuto e di austerità imposte? Oppure il cosiddetto Meccanismo europeo di stabilità è stato la ricetta sbagliata?

Si ricordi che alla fine del 2010 il debito pubblico greco era pari al 148% del Pil che era di circa 220 miliardi di euro. La disoccupazione era del 12,5% e il 27,6% dei greci viveva sotto la soglia di povertà. Gli ultimi dati dicono che il debito pubblico è salito al 183% del Pil, che nel frattempo si è ridotto a 186,5 miliardi di euro. La disoccupazione sarebbe intorno al 26% e la percentuale di poveri avrebbe raggiunto il 34,6% dell’intera popolazione.

Dalla recessione iniziale, aggravata dal consolidamento fiscale e dalle politiche di austerità, si è arrivati alla depressione economica. Nel frattempo i contributi dell’Unione europea sono serviti soprattutto per pagare gli interessi sul debito dovuti alle banche e, in parte, a garantire il traballante sostegno sociale.
Che cosa deve ancora succedere perché Bruxelles, Berlino e anche Atene capiscano che una tale politica fallimentare non può continuare?
Da parte sua, il Fmi non dà risposte concrete, ma si limita soltanto a stimare che entro il 2060 il debito pubblico della Grecia potrebbe essere pari al 260% del Pil.

L’assurdo, però, sta nel fatto che, nonostante il bilancio statale rimpicciolisca, l’austerità ha determinato un avanzo primario di circa 3,5 miliardi di euro! Se non si conta il pagamento del servizio sul debito, Atene avrebbe più entrate che uscite!
In questo modo, secondo noi, la Grecia non può uscire dalla crisi, anzi, si sta scavando una fossa più profonda. Per finanziare il suo debito pubblico è costretta a pagare il 6% d’interesse, pari a circa 18 miliardi di euro l’anno. Ciò nonostante che il tasso d’interesse della Bce sia vicino a zero! E’ una vera e propria beffa.

Si rammenti inoltre che nel frattempo la Bce è intervenuta a sostegno delle banche europee, in primis di quelle tedesche e francesi, acquistando le obbligazioni del governo greco in loro possesso.
Secondo il Financial Times, Francoforte avrebbe speso 40 miliardi di euro per comprare dalle banche titoli greci con un valore facciale di 55. Ha fatto un favore alle banche poiché sul mercato il prezzo di tali obbligazioni sarebbe stato molto inferiore.
E’ una spirale senza fondo, ma non infinita nel tempo. Potrebbe essere “fermata” dall’eventuale default sovrano della Grecia, con inevitabili contagi sistemici per il resto dell’Europa, o, come auspicabile, dalla decisione europea di affrontare l’emergenza del debito e il rilancio dell’economia, ma senza imporre il fardello dell’austerità.

Ci sembra inevitabile la cancellazione e/o il congelamento di parte del debito. Il resto dovrebbe essere ripagato attraverso l’aumento delle risorse derivanti dalle nuove politiche di sviluppo e non con gli avanzi primari di bilancio, come purtroppo accade oggi.
La Grecia, come l’Italia, ha risorse importanti, a partire dal turismo e dalla cultura Necessita però, di sviluppare anche le sue manifatture, le nuove tecnologie, la ricerca. Al riguardo riteniamo molto importante per la Grecia, ma anche per l’Europa intera, la partecipazione fattiva alla realizzazione dei progetti e delle infrastrutture legate alla Nuova Via della Seta. Il porto del Pireo è stato già venduto a investitori cinesi che, sembra, vogliano trasformarlo in un importante hub.

Se, però, il Pireo fosse soltanto un porto di transito, sarebbe una svendita degli interessi greci e di quelli europei. Se diventasse, invece, la leva di uno sviluppo tecnologico e industriale allora potrebbe essere il volano di un’effettiva crescita dell’economia greca.
L’Italia non può essere indifferente, deve attivarsi perché il nodo Grecia sia sciolto positivamente. E’ nell’interesse del nostro Paese, che è il fulcro naturale di tutte le politiche economiche e di sviluppo del Mediterraneo e anche dell’Africa.

*già sottosegretario all’Economia **economista

17 commenti
  1. sylvi
    sylvi says:

    Mia figlia è a Creta da due settimane.
    I turisti sono trattati con la consueta affabilità e cortesia greche, anche se i prezzi sono allineati all’EU, almeno per gli ospiti.
    Nei loro piccoli negozietti però è preclara la feroce crisi che stanno attraversando: le tavolette di detersivo per la lavatrici e lavastoviglie vengono vendute sciolte, una o due alla volta.
    Lo zucchero si pesa in ettogrammi…e così via con tutto il resto.
    Da noi succedeva cr 60anni fa!
    Visto dal basso ciò che Lettieri e Raimondi descrivono nella macro realtà.
    Povera gente…e NOI???

    Sylvi

  2. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    osservando, durante l’ascolto dell’Inno russo che è molto bello, in basso a sx mentre la bandiera garrisce al vento si intravvede un sole che splende.
    Ho visto abbastanza albe sul mare per capire che è il sole che sorge radioso.
    Che sia sempre quel sol dell’avvenire anche sotto il governo di Putin???

    Sulla matematica scriverò appena posso.

    Sylvi

  3. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Sua figlia e’ molto coraggiosa. Infatti i prezzi ‘turistici’ nelle isole greche sono di solito persino al di sopra della media EU. Ricordo che meno di 10 anni fa un espresso appena bevibile in una delle isole costava fino a 3 euro. Con trasporti pubblici scarsissimi e mal funzionanti. E non oso pensare cosa succederebbe se un turista si sentisse male e finisse in un ‘ospedale’. Per cui sono ormai molti anni che non ci vado piu’.

    Va ancora peggio a turisti non europei, per cosi’ dire. Una coppia di australiani di mia conoscenza vennero derubati in Atene. Ebbero la pessima idea di andare a fare denuncia in una stazione di polizia, dove vi era un sono poliziotto, che guardava la tv. Il tipo li sbatte’ fuori subito, dichiarando che accettava solo denunce per omicidio…

    P.

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    hai parlato spesso della quantistica in molti post del passato.
    Mi sono sforzata di informarmi su internet; ad un certo punto ho rinunciato a capire.
    La mia formazione matematica di basa è scarsa, come era uso al tempo dei miei studi, risentiva pesantemente del sistema gentiliano che privilegiava la letteratura e gli studi classici in generale. E il cervello matematico ne ha risentito.

    Infatti i licei scientifici erano negletti; a Udine aveva fama , oltre al classico, l’ITI che sfornava tecnici di ogni branca: edile, meccanica, aeronautica ecc.
    Erano tempi eroici per chi usava più i laboratori che la lezione frontale.
    Bei ragazzoni piuttosto ruspanti! Ma , tolti quelli del classico con la puzzona sotto il naso, quelli del liceo scientifico…vuoi mettere…è stata la mia prima cotta!!!
    Parlavano di matematica, di fisica.. avevano le mani curate e affusolate.e io già allora ci capivo poco.
    Tutto finì per incomprensione scientifica.
    Però ho sposato uno che studiava costruzioni aeronautiche invece di uno che mi avesse recitato a memoria la Ginestra o Passer deliciae meae puellae di Catullo.
    Era destino!
    Infatti quasi subito mi iscrissi alla Mathesis, ( società italiana scienze matematiche) e frequentai i suoi corsi praticamente per trentanni.
    Ma i quanti erano troppo distanti dalla mia formazione e dalla mia comprensione.
    Il buio rimase.
    Non è che io dovessi insegnare i quanti, ma sarebbe servito ad aprire finestre nella mia testa infestata di ragnatele matematiche.
    Ma ritengo che della matematica “classica” io fossi riuscita a non dire sciocchezze!
    Naturalmente nella scuola primaria, che è sommamente sbagliato ritenere, come fa anche il mio consuocero, corso di studi che non deve fornire basi rigorosamente scientifiche.
    Io affermo che se si fornisce a bambini dagli 8 ai 10 anni un rigoroso ragionamento matematico elementare, poi lo si ritrova nelle scuole superiori.
    Ma per fare un ragionamento logico elementare bisogna porre paletti mentali, basi salde che come diceva sempre Uroburo ( a proposito dov’è?) io non ho avuto nella mia carriera scolastica!!! Sigh!

    Ricordo che i militari in caserma, appena si rimpadronivano della lingua scritta, riuscivano a risolvere operazioni e problemi che mi lasciavano stupita e ammirata.
    In terza elementare per la lingua oltre la quinta per la matematica.
    Mi sono anche data spiegazioni psicologiche dello sviluppo mentale riferito all’età riguardo alle due discipline: lingua e matematica.
    Però…anche riferito a mio nipote, se non c’è una comprensione il più completa possibile della lingua, il ragionamento matematico NON segue.

    Sylvi

  5. Peter
    Peter says:

    Il povero nipotino di Sylvi viene assillato parecchio a quanto pare, e tenuto sotto attenta osservazione.
    Non sono pero’ affatto d’accordo con la chiusa del post di sopra, cioe’ l’opinione di Sylvi che il ragionamento matematico si informi di parole e quindi strutture verbali. La matematica e’ infatti un linguaggio separato, come lo e’ a modo suo anche la musica. Vi sono bambini prodigio in ambo i campi (e negli scacchi, un altro ancora) , i quali si esprimono fin da piccolissimi con equazioni o pentagrammi senza avere per nulla una conoscenza matura del linguaggio parlato o scritto. Un esempio estremo ma che illustra bene il concetto che processi mentali diversi si esprimono in modi diversi.

    Vi sono almeno nove tipi diversi di intelligenza. Si sa che i bravi matematici sono anche bravi in processi logico-deduttivi, ma non e’ sempre vero il contrario, come osservava Dawkins (un famoso genetista neodarwiniano); Dawkins pensa che Darwin sia l’uomo di scienza piu’ importante che sia mai esistito, data la fondamentale importanza dell’evoluzione; per capire il modo in cui l’evoluzione funziona la matematica e’ decisiva ma Darwin ne era molto carente! In ‘l’origine delle specie’ vi e’ una parte matematica, scritta da uno dei figli di Darwin (il quale sarebbe poi diventato economista di una certa fama).

    Si parva licet, ho sempre avuto un’intelligenza media, nulla di speciale (o non sarei qui, come si usa dire…), con aspetti interessanti in campo linguistico e logico fin da piccolo. Stranamente, ero decisamente bravo anche in matematica, anche se la odiavo, forse per il modo in cui mi veniva insegnata. Ricordo con piacere che talvolta risolvevo sia problemi aritmetici che trigonometrici in modi apparentemente diversi da quelli insegnati, il che irritava i miei insegnanti (gia’ dalle elementari).

    Invece non ho mai capito un accidente di musica, ed ho spesso guardato con ammirazione i compositori e direttori d’orchestra, appunto perche’ mi sono sempre sembrati di un altro pianeta.

    P.

  6. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,

    penso proprio che “sotto Putin” non vi sia nessun Sol dell’avvenir alle porte.
    Almeno ” quel” Sol dell’avvenir .
    In merito ai tuoi dubbi sui “quanti” sappi che in ultima analisi altro non sono che ” derivati ” dell’osservazione della natura microscopica ,poiché le leggi classiche della Fisica non riuscivano a spiegare certi fenomeni che avvenivano in natura.
    La nostra osservazione sensitiva pensa ad un “mondo” di continui, mentre in realtà bisogna pensare al ” discreto”, ovvero i fenomeni fisici si manifestano per salti discreti di energia solo che nel macroscopico non è dato a noi accorgercene.
    Il tutto ha a che fare con la matematica in modo relativo, nel senso che la speculazione pura ha a volte anticipato la descrizione di certi fenomeni ,a volte invece ha inseguito.
    Mi sto chiedendo infatti dove possa portare la ricerca puramente speculativa di numeri primi sempre più grandi ,visto che quelli da uno a cento per il gioco del “lotto” li conosciamo.
    Ma non si sa mai..
    Detto ciò parrebbe che , alla luce delle dichiarazioni di Stephen Hawking odierne , ci sia poco da fare e che tutti i nostri sforzi , altro non sembrano che “miseri peti” ,per mettere insieme un mondo miserevole che si rivolta nel fango dell’economia di Mercato.
    Infatti il vero “buco nero” sembrerebbe il debito greco, in alternativa le casse INPS secondo le recenti affermazioni di Boeri.
    Basti infine ricordare che la vera ragione del crollo dell’Impero romano fu proprio la “mancanza di Schiavi ” visto che quelli presenti erano poco prolifici (i furboni avevano infatti compreso che mettere al mondo altri schiavi sangue del loro sangue , non era proprio il massimo del loro destino.
    AD MAIORA SEMPER mia cara….visto che ormai è assodato che pure a me , tocca sovvenzionare quei “spendaccioni di Veneti, come si dice : “si privatizzano i profitti e si socializzano le perdite, come ultima fase di economia di mercato …sic et simpliciter ..”

    caino

  7. Peter
    Peter says:

    Parliamo un po’ di cose piu’ pratiche ed immediate?
    Anche perche’ la Grecia in fondo e’ meglio lasciarla perdere. I greci da almeno 2000 anni hanno sviluppato un gia’ innato talento a cadere sempre in piedi, oserei dire, a dispetto o in ragione di una certa percentuale di ‘sangue greco’ che presumibilmente mi scorre nelle vene.

    Orbene, migliaia e migliaia di migranti vengono dall’Africa in Italia. Ben vengano, mi verrebbe da dire, dati gli occhioni speranzosi ed impauriti dei bambini di cui i gommoni sono stracarichi. Ma cosa li attende?

    Vedo resoconti contrastanti da fonti diverse. La Repubblica plaude alla ‘nuova’ guardia costiera libica addestrata dagli europei etc etc. Nuova rispetto a quando? Infatti ieri sentivo alla tv (inglese) che la guardia costiera libica coopera attivamente coi trafficanti di persone, dai quali sicuramente prendono laute percentuali. Nonostante i 200 milioni di euro dati da Roma alla Libia mesi fa.

    Sempre su Repubblica, leggo che l’Austria si preparava a mandare l’esercito con mezzi corazzati al Brennero, in chiara violazione delle normative europee. Poi avrebbero cambiato idea in seguito ad una telefonata con Gentiloni.

    P.

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    se spendiamo qualche miliardino per salvare il MPS , o il Banco Etruria, e non mi risulta che la Toscana abbia una economia che tira , possiamo altrettanto salvare qualche Banca Veneta del Veneto che ha ripreso a tirare gagliardamente la carretta di tutto lo Stivale.
    O ti piacciono i dindini veneti solo quando c’è da andare all’incasso?

    Sylvi

  9. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,

    sinceramente Banca Etruria,o Montepaschi,hanno lo stesso peso.
    Volevo solo ricordarti che di mezzo ci sono pure le BANCHE VENETE, ovvero a dimostrazione che dal Nord al Sud o all’Est o all’ovest gli allocchi si equivalgono .
    In merito all’incasso : ” Santa Maria Maddalena ” ,ma di che cazzo stai parlando ?
    Le libere sic economie forti si internazionalizzano (W L’internazionale) e globalizzano, i cretini si dividono per etnie ,culture, religioni tradizioni ,fattucchiere e stregoni …

    caino

  10. Peter
    Peter says:

    Il sangue bizantino non esiste, semmai sarebbe una cultura, condivisa del resto da tutti gli italiani per quanto ne rimane.

    P.

  11. caino
    caino says:

    Forse che esiste il sangue greco. .di che colore di grazia ? Poi ancora Spartano, Ateniese, ,tebano ,macedone ,turco, forse “levantino “?
    O forse anche ellenistico -albanese ? (Pirro)

  12. caino
    caino says:

    X Sylvi

    Dimenticanza

    A dimostrazione che tutto il mondo è paese ,i bravi impiegati veneti ,figli della kultura austro-ungarica, vendevano ai pensionati veneti le stesse “porcherie” che in Toscana .
    Ovviamente sotto ricatto. .una moda quella degli ” obiettivi ” nata con la kultura anglosassone del liberismo imperante.
    Ovviamente, come già detto, i bravi pensionati veneti, al pari dei toscani ,compravano, compravano..
    Mentre gli austeri imprenditori veneti (vd Zonin) , e mi stupisce il fatto (i toscani figli dei Medici non mi stupiscono), si lasciassero andare ad atteggiamenti pratici ,che mai più mi sarei aspettato da gente allevata secondo gli “austeri” costumi di cui tante volte si è “cianciato ,anche in questo Blog.
    Eh sì , mia cara , a dimostrazione del fatto che tutto il mondo è paese , come da almeno anni 10 ,vado dicendo.

    caino

  13. Peter
    Peter says:

    x CC

    La tua obiezione dimostra che sei bizantino almeno quanto me.

    Se parliamo di sangue nel senso di genetica di popolazioni, la risposta e’si. Tenendo pero’ sempre a mente che le differenze genetiche tra popolazioni umane diverse non superano lo 0.2% di tutto il genoma, e che uomo e scimpanze’ hanno il 96% dei geni in comune…

    Si e’ visto che le popolazioni balcaniche in genere hanno forti somiglianze genetiche tra loro e coi greci, il che dimostra una certa omogeneita’, e sono piuttosto differenti da quelle italiche.
    Si e’ anche visto che la struttura genetica della popolazione italiana e’ rimasta una delle piu’ stabili al molto da tempo immemorabile, e nonostante tutte le proverbiali e famigerate invasioni….
    Pertanto, gli italiani hanno la percentuale piu’ alta al mondo di geni neandertaliani.

    Gli antichi greci, comunque, stabilirono grandi colonie nell’Italia meridionale e Sicilia, lasciando dei segni importanti. Tuttavia preferirono le regioni piu’ occidentali (Calabria, Sicilia, Campania) per i loro maggiori insediamenti, forse per via del fatto che gli antichi messapi erano molto piu’ coriacei e resistenti alle invasioni via mare.

    P.

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    La civiltà bizantina è stata una delle migliori, ma per l’interesse della Chiesa è stata demonizzata e l’aggettivo “bizantino” è usato in senso spregiativo, sinonimo di capzioso. La stessa cosa è successa con Nerone, sempre per interesse della Chiesa. Invece per interesse dei Savoia e dell’unità d’Italia da loro fatta (male e sulla base dei loro tornaconto) sono stati demonizzati i Borboni, vedi l’aggettivo “borbonico”.
    Un saluto.

  15. Peter
    Peter says:

    x Nicotri

    Sono del tutto d’accordo, ma la cattiva reputazione dei Borbone ( che in fondo non erano per nulla peggio dei Savoia, se non altro perche’ piu’ clementi e ‘distratti’ come antichi sovrani) si deve anche alla retorica settentrionale post-unitaria secondo la quale nel Mezzogiorno non funzionava nulla, si era arretratissimi etc. Le analisi dello storico Villari confutarono in buona parte tali argomentazioni, almeno per la citta’ di Napoli di allora, la piu’ popolosa d’Europa e con una produzione industriale non troppo male per l’epoca.

    Per i bizantini, va anche notato che tutte le popolazioni mediorientali (ho chiacchierato a volte con egiziani, persiani, turchi…) li hanno sempre chiamati ‘romani’, quantunque Costantinopoli o Bisanzio depose il latino gia’ nel VII secolo, dopo il regno di Giustiniano.

    U. Eco notava argutamente nel suo bel romanzo ‘Baudolino’ che i latini del Medio Evo erano divenuti fanatici legulei, ossessionati dalle dispute giuridiche, mentre i bizantini, liberi dal ferreo controllo papale, erano divenuti molto sofistici nelle dispute di tipo teologico.
    Tuttavia e’ noto che bizantinismo ha una valenza appunto spregiativa per i motivi da lei detti, cioe’ sofistico, polemico, cavilloso etc.

    Un saluto

    Peter

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