La terna in azione contro l’unità e le libertà dell’Italia

Non vorrei essere allarmista, ma ho l’impressione che si stia sottovalutando l’effetto globale del combinato disposto rappresentato dalla terna Berlusconi-Lega-Chiesa, terna da qualche settimana entrata in una fase particolare, ossessiva temo non solo a causa del solleone.

1 – Le minacce al mondo della comunicazione giornalistica da parte di Berlusconi sono decisamente inaccettabili in qualunque Paese occidentale democratico, negli Usa addirittura impensabili. Tant’è che Obama è inerte sotto la marea di accuse, falsi e calunnie vomitatagli ormai quotidianamente addosso dal mondo dei repubblicani e dell’imprenditoria orfana dei Bush ben deciso a far fallire anche il suo progetto di assistenza sanitaria, oltre a quello della pace in Medio Oriente e di un accordo o almeno modus vivendi decente con l’Iran.

Il Chiavaliere a dondolo somiglia sempre più a un caudillo bolso, vanesio, anche un po’ ridicolo con la sua aria da eterno Casanova ultra stagionato, tenuto su a siringhe e fisicamente somigliante ormai a una piccola ma pingue botte su gambette elevate da paurosi tacchi alti, equivalente pedestre in basso del trapianto di capelli in alto. Bolso, un po’ ridicolo e un po’ patetico col suo continuo parlarsi addosso per accampare meriti nazionali e internazionali in tutti i campi, ma deciso a tutto pur di restare a galla e non correre il rischio di pagare – finalmente – il dovuto alla giustizia. Per il Chiavaliere e per fortuna dell’Italia pare proprio tramontata la possibilità di trasferire l’uso del suo “Letto Grande” da palazzo Grazioli al Quirinale, donde avrebbe potuto magari nominare la adorata Carfagna, la Gelmini e la Brambila prime ministre…

Berlusconi però, proprio perché stretto nel vicolo cieco del tramonto, per giunta poco glorioso e con fischi di per ora non piccola parte del pubblico, tende a diventare pericoloso. Per evitare si pensi che il suo folclore sia solo al livello di spaccone e bauscia brianzolo è bene dare un occhiata alla sua “conferenza stampa” (?) in questo video e notarne sia le parole che tono: http://www.youtube.com/watch?v=G6Ob-vca-HQ

Senza dimenticare il crescendo di accuse ai giornalisti di Repubblica, definiti perfino “delinquenti”, tant’è che Ezio Mauro sabato 8 è stato costretto a rispondergli per le rime, sia pure con il consueto stile asciutto da piemontese di poche parole.

Cesare andò a conquistare le Gallie e iniziò a diventare quello che è diventato perché oberato dai debiti doveva trovare il modo di pagarli, e la guerra ai poveri cristi dei galli fu un ottimo investimento. Berlusconi è sceso in campo non poer debiti, ma – al contrario – per eccesso di ricchezza e volontà di non doverne rendere conto, soprattutto sulle sue origini, e comunque di non farsela ridurre anche se sarebbe stato utile, nell’interesse generale e nazionale italiano, ridurgliela drasticamente, evitando il monopolio cancro che ingrassa lui e divora la decenza in Italia. Così come sarebbe stato utile fare rispettare la legge, compresa quella che almeno sulla carta impedisce le cariche politiche a chi usufruisce di concessioni statali, e Sua Emittenza usufriva ed usufruisce delle concessioni televisive, per le quali peraltro ha sempre pagato meno di una pipa di tabacco nonostante siano per lui una autentica miniera d’oro.

Il cancro berlusconiano è risolvibile solo in un modo: si faccia una bella legge che dichiari il Chiavaliere non indagabile da parte della magistratura, dopodiché lo si inviti ad andare a godersi la vecchiaia da qualche altra parte del mondo. Con tutti i quattrini che ha non c’è bisogno che si trasferisca in Tailandia per ingozzarsi in santa pace e senza problemi di bernarda anche – eventualmente – decisamente minorenne. Visto che ci ha tenuto a dichiarare che adora “le donne, anche le ministre” e visto che possiede anche begli aerei privati, potrebbe farsi raggiungere comodamente dalle Carfagne, Gelmini, Brambille e affini.

2 – Veniamo alla Lega, la cui imbecillità è pari solo all’ignoranza e all’irresponsabilità dei suoi dirigenti. L’imbecillità appare nella sua enormità dalla pretesa dei dialetti a scuola. Lasciamo stare che una tale idiozia non esiste in nessuna parte del mondo, il problema è: quali dialetti? In Lombardia il dialetto milanese è molto diverso da quello comasco, così come da quello pavese e da quello bresciano, per non parlare del bergamasco dal suono quasi trogloditico. E dunque: quali dialetti vorrebbe l’ormai “andà” Umberto Bossi, adoratore della CornaMusa una cui sonata è finita male? In Puglia il dialetto di Lecce è diverso da quello di Taranto e di Bari, per non parlare del grecanico. E l’albanese della Piana degli Albanesi, o il cimbro dei pochi superstiti dei cimbri spazzati via con i teutoni dai romani? Lo insegniamo o non lo insegniamo? In Sardegna si fa presto a dire “dialetto sardo”, ma a parte il fatto che si tratta di una lingua, quale dei dialetti sardi insegneremo?

L’imbecillità da ubriaconi molesti da osteria, con tutto il rispetto per gli ubriaconi, traspare da queste follie legaiole da agosto torrido anche a causa di un fatto molto semplice: chi insegnerà questa marea di dialetti? Voglio dire: chi assume, forma e paga le decine di migliaia di insegnanti necessari? La signora ministra riscaldata Gelmini, per motivi misteriosi assisa sul divano della Pubblica Istruzione, ha infatti deciso tale e tanti tagli alla scuola pubblica che ormai tra poco resteranno solo gli occhi per piangere e i quattrini per pagare gli insegnanti di religione nominati dai prefetti dello Stato estero Vaticano.

La grancassa sui fondi per gli Atenei virtuosi, cioè più meritevoli perché più produttivi ed eccellenti, viene suonata senza tener presente che i tagli alle Università sono mooooolto più grandi dell’elemosina ai virtuosi. Ho l’impressione che per battere cassa i rettori dovranno mettersi in minigonna, spalmarsi di vaselina ove meglio si conviene e darsi anche loro alle seratine e naottatine allegre del padrone di palazzo Grazioli e villa Certosa. Non si sa mai…

L’Umberto Bossi dall’espressione del viso e della voce ormai terremotata dal dopo ictus, nella sua visita pastorale ai terremotati abruzzesi non ha perso l’occasione per dire castronerie addirittura più grandi del solito, perciò di calibro galattico: “La Turchia non deve entrare mai in Europa, anche perché con quelli abbiamo sempre guerreggiato”. Da quando anche lui ha rischiato la pelle e s’è reso conto che c’è una fine per tutti, anche Bossi se l’è fatta sotto e da mangia “vescovoni”, come li chiamava una volta, è diventato l’alfiere del papa: “L’Europa dovrebbe essere guidata dal papa”. Cosa si fa per comprarsi un posto in paradiso, specie quando ci si è ritrovati con una scossetta di terremoto negli emisferi cerebrali.

A parte il fatto che ormai la Turchia ha perso interesse a entrare nella Comunità Europea, defezione che pagheremo cara, il ragionamento di Bossi è, mi si permetta il termine, il classico esempio di ragionamentro del cazzo, con tutto il rispetto dovuto a quest’ultimo. Infatti, anche la Francia e la Germania si sono fatte guerre per un bel pezzo, ma proprio per questo anziché (s)ragionare come il senatùr e continuare quindi a farsi guerre hanno capito che è meglio far parte della Comunità Europea e darsi intanto una moneta comune. Per questo, la Germania ha umilmente rinunciato al suo panzer monetario, quel marco tedesco diventato robusta fondamenta non solo della Germania, altro che le coglionate di Bossi e dei patetici adoratori dei suoi “attributi”, peraltro buoni ormai come ex voto o pelle secca da CornaMusa appesa al chiodo.

Bossi e i suoi ovviamente lo ignorano, ma anche i vari Stati europei si sono fatti querre tra loro, perfino la guerra dei trent’anni e quella del cento anni, per non parlare della prima e seconda guerra mondiale, ma proprio per questi inutili e pazzeschi disastri hanno finalmente capito che è meglio unirsi.

Bossi e i suoi ignorantoni certo lo ignorano, ma perfino l’Italia, da loro tanto vituperata, è stata per secoli sede di guerra tra nugoli di Stati e signorie, compreso lo Stato del suo caro papa. Chissà, anzi, forse è per questo che Bossi&C vogliono sfasciare l’unità d’Italia, per tornare alle guerre tra pezzi dello Stivale? Che gli ictus facciano danni, a volte seri, lo sapevo, ma che ne facessero fino a questo punto, complice forse la caldana estiva, lo ignoravo.

3 – Infine, as usual, la Chiesa. Questa volta ha (stra)parlato l’arcivescovo di Torino Severino Poletto. Ovviamente per dare addosso alle donne e scongiurare, come da copione non solo bimillenario, il pericolo che possano decidere del proprio corpo, “oggetto” del quale la Chiesa da sempre pretende sia invece soggetto a leggi, maschili, e alla da lei asserita volontà di Dio, prudentemente maschile anche quello. “Da un punto di vista dottrinario le donne che scelgono la pillola del giorno dopo sono delle assassine”. Giusto. Forse.

Dico forse perché si tratta, come per infiniti altri casi, di dottrine inventate man mano dalla Chiesa, e di cui non c’è nessuna traccia nei vangeli. Tanto meno nella scienza, sempre peraltro aborrita dal colle vaticano. Sta di fatto che se dal punto di vista dottrinale della Chiesa le donne che scelgono la pillola sono delle assassine, così come erano dei criminali Galilei e tutti gli uomini che hanno fatto in Europa la scienza e molto altro, dal punto di vista “dottrinale” dell’ateismo o anche solo del laicismo e della semplice decenza, così come anche della Costituzione, il continuo ricorso al terrorismo psicologico-religioso contro i politici che decidono di testa loro e alla calunnia sistematica contro le donne si chiama canagliaggine. Oltre che mangiar pane a tradimento, visto che anche i prefetti nominati dal Vaticano come il signor Poletti campano con le tasse pagate da tutti, comprese quelle che loro chiamano indecentemente “assassine”.

Ormai è urgente rileggersi una serie di autori, da Marsilio da Padova a Machiavelli e Guicciardini e oltre. E nel caso Bossi&C riuscissero a spaccare l’Italia, il papa e la sua corte, ovviamente di miracoli, speriamo se li portino nel loro pezzo di Padania.

384 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,

    la corazzata Potemkim , non è di per sè una “cagata pazzesca” è un grande film di Sergei Eisenstein,dove agli inizi della Filmografia Muta ,oltre ai “contenuti generali” ,vengono introdotte tecniche , inquadrature, prime piani,sequenze , mai viste prima.

    Può diventare “una cagata pazzesca”, quando questo film ,come qualsiasi altra”opera” d’arte, diventano “culti”,religioni, per adepti ect,ect con tanto di sacerdoti e seguaci ..!!
    Anche l’arte ,come qualsiasi altra “opera umana” risente dei tempi delle mode e dei contesti in cui nacquero,vissero,operarono gli artisti ..non c’è l’arte, ma ci sono le arti, figlie del loro tempo poichè gli artisti lo sono.

    Gli artisti poi come tutti gli umani hanno le virtù le loro debolezze , i loro vizi, le loro piccole o grandi “vigliaccherie quotidiane come i loro eroismi.

    La domanda da porsi e a cui sovente mi riesce difficile dare risposta e se le opere abbiano o meno vita “propria” indipendentemente da chi le ha prodotte.
    Senza contare che un’analisi seria , di quello che sta dietro per esempio alle “grandi opere”, non debba comportare sempre la conoscenza della storia delle migliaia di uomini che l’hanno realizzata!

    cc

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Leggo, di primo acchitto, su Repubblica online :
    “150 parlamentari passeranno il Ferragosto in carcere”.
    Quasi sono cascato dalla sedia; ma nò! opperdindirindina!
    Si comincia a fare sul serio!.. mi sono detto.
    Macchè, ..vanno solo a fare passerella.
    C.G.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    trovo la Corazzata Potemkin un grande film. Naturalmente oggi si fa cinema in tutt’altro modo ma rimane un gande capolavoro: Anche se io, di Eisenstein, preferisco il Nevskij e Ivan il Terribile.
    Un saluto U.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e x Controcorrente

    Una cagata pazzesca sono semmai i film di Fantozzi e il fatto che il suo interprete passi da tempo come un intellettuale. La Corazzata Potemkin è un film che esprime bene e con potenza una serie di cose, di cui abbiamo perso non solo memoria, ed è più o meno inevitabile, ma anche la possibilità di potersele anche solo immaginare dato che viviamo in una melassa che tutto omologa e al livello più basso.

    x Anita
    Non ci sono troll. Chi a volte non firma inserisce comunque il suo recapito e-mail, che nel forum però non compare.

    Un saluto.
    pino

  5. Anita
    Anita says:

    x Faust

    A proposito di gitani, non ci hai detto come e’ andata la tua giornata con loro.

    Mi sembra che tu abbia scritto che ce lo avresti fatto sapere.

    Ciao, Anita

  6. alessandro
    alessandro says:

    Per tempesta e uroburo:::
    Il discorso sui dialetti non e’ cosi’ semplice come l’ha evidenziato Tempesta.
    La polemica sui dialetti si sviluppo’ soprattutto negli anni cinquanta e sessanta del Novecento.
    Il piu’ notevole difensore dei dialetti fu Pasolini che aveva proprio esordito poeticamente in dialetto friulano………(fu subito recensito dal grande Contini).
    L’idea chiave di Pasolini era questa:::l’italiano nazionale e’ quello delle industrie del nord e della televisione;questo italiano pero’ toglie spontaneita’ e vivacita’ e bellezza ai discorsi degli italiani che si trovano a parlare in un modo che fondamentalmente non gli appartiene;gli appartiene invece la lingua della madre,il dialetto come lingua della propria identita’.
    Questa tesi era mediata dalla linguistica di quegli anni e da De saussure che aveva distinto tra langue(lingua sociale) e parole(come lingua individuale).
    L’italiano oggi e’ lingua del potere………..e pure l’inglese.
    Ma dietro le parole esiste una creativita’ che detesta il potere
    e,quindi, anche il modo in cui esso si esprime.
    Ci stanno poeti che per esprimersi poeticamente usano il dialetto,per esempio Baldini,Scataglini,Loi,,,,,,,,,e il vecchio Zanzotto del petel.
    Io sono per il dialetto.

  7. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cari Pino e Uroburo,
    sono in sintonia, la mia era una provocazione…,ma vedo che anche in questo caso i contributi di tutti noi ,giungono ad una “sostanza” condivisa

    Accolgo l’invito
    e propongo

    ECCO L’APRILE (IL LAMENTO DEL CARCERATO)

    (inf. Gino Gigli)

    Ecco l’Aprile il fiore della vita
    e l’aria è piena di soavi odor
    vedo laggiù tra l’erbetta rifiorita
    quelli che si amano di un immenso amor.
    Io amo degli augelli il gorgheggiar
    sugli alberi e sulla verdura
    amo col piede calpestar
    i prodotti della natura
    ma quando scorgo quel sentier
    che mi conduce dove bramo
    tutti i miei sogni e i miei pensier
    volano verso colei che amo.
    Ecco l’estate il caldo è soffocante
    nelle officine il bravo lavorator
    pien di fatica e di sudor grondante
    mentre il borghese sprezza questo sudor.
    Io dei martelli amo il martellar
    sull’incudine dell’officina
    amo del gallo il salutar
    con la sua sveglia mattutina
    e sento nel mio cuor
    una forte armonia
    quello che sento non so cos’è
    so ben d’amarla alla follia.
    Cade la neve nel freddo invernale
    vedo sui tetti camini a fumar
    il focolare riscalda assai male
    tutto è silenzio fuori che nel mar.
    Amo del fulmine il ritornar
    sopra lo scoglio che l’arresta
    amo dei tuoni il rumoreggiar
    quando si scopre la tempesta
    ma quando leggo nel suo cuor
    che più non mi ama come prima
    mi affliggo nel dolor
    dopo i miei sogni alla mattina.
    Ed ora chiuso in questa oscura cella
    dimenticato da colei che amo ancor
    se ci ripenso mi manca la favella
    ed il ricordo mi rattrista ognor.
    E nella notte amo ascoltar
    il grido della sentinella
    amo la luna salutar
    quando rischiara la mia cella
    ma quando penso all’avvenir
    alla mia libertà perduta
    vorrei baciarla e poi morir
    mentr’ella dorme all’insaputa.

    banale ,semplice…

    cc

  8. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,
    al mio modo di vedere chi scrive cambiandosi il nick in un forum affiatato, rimane sempre un “troll”.

    E’ uno/a che non ha il coraggio di mettere il suo nick conosciuto, spesso per insultare gratis.

    Cari saluti, Anita

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Cerutti Gino

    Quando ho letto il titolo ho pensato a un golpe da qualche parte. Poi dal sottotitolo ho pensato per una frazione di secondo che avessero messo in galera 150 nostri parlamentari e sono rimasto disorientato, della serie “Mi sono distratto e deve essere successo qualcosa….”.
    Titolo affascinante, forse volutamente ironico, forse scivolato e forse amo per pesci d’agosto. Zaia e Kazzeroli lo avrebbero voluto in dialetto….
    Un abbraccio.
    pino
    P.S. Te l’avevo detto che non valeva la pena sprecarsi con certa gente.

  10. alessandro
    alessandro says:

    A Controcorrente:
    Credo che bisognerebbe distinguere:
    ci sono autori che sono cosi’ dentro il mondo che distinguerli dalle loro opere risulterebbe azzardato;altri autori che sono fuori dal mondo e la cui opera vive per se’.
    E’ assurdo distinguere l’opera di Pasolini da Pasolini stesso,mentre lo si puo’ fare benissimo con l’opera di Proust o con L’Ulisse di Joyce. O NO?

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino
    La CEI (te la dico tutta: Conferenza Episcopale Italiana) parla di “bieco illuminismo” versus l’esclusione dei preti dagli scrutini..eccetera eccetera.
    Come può l’ illuminismo essere bieco?
    màh..
    C.G.

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Alessandro,

    temo fortemente che il Sig Bloom,sia un personaggio molto di questo mondo!
    Di Proust,non sono mai riuscito a finire un libro..quindi non saprei..!!

    cc

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!!
    ….come faceva in continuazione (e continua a fare in un’altro blog) il suo pop-pop-piripop-eye?
    Proprio così.
    C.G.

  14. alessandro
    alessandro says:

    Controccorrente ,il punto non era se Bloom fosse o meno di questo mondo ma se si poteva distinguere e separare l’opera dal suo autore.

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Ma non ci sono forumisti che offendono altri forumisti, e questo è l’importante.
    Un saluto.
    pino

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Cerutti Gino

    Ma mi hai letto nel pensiero? E preceduto di poco.
    Di bieco c’è l’esistenza di questi figuri, rottami di un passato che non vuole passare, eversori ormai pericolosi perché in combinato disposto, o in combutta, con le Gelmini, i Chiavalieri, le Binetti e altri personaggi. Per non dire di un tizio con la paciosa faccia da mortadelliere che è stato ministro della pubblica istruzione addirittura del centro “sinistra” (?) e che è la causa della schifezza cassata dal Tar del Lazio. Ci sono anime morte da romanzo russo, e ci sono anime morte da povera Italia.
    Vado a tuffarmi.
    pino

  17. Vox
    Vox says:

    Storie di ordinario razzismo

    israele: Conducente cerca di impedire a una donna di origine etiope il transito sul suo bus

    La donna, 23 anni, ha raccontato a Ynet la sua umiliante esperienza. Il conducente ha chiuso le porte dell’autobus mentre lei cercava di salire, gridandole: “Kushit (termine dispregiativo) tu in Etiopia non avevi nemmeno le scarpe, qui le hai, perche’ non vai a piedi?”

    La giovane donna e’ riuscita a salire lo stesso, subendo ulteriori offese e intimidazioni da parte del conucente.
    La compagnia alla quale appartiene l’autobus (Egged) ha promesso di indagare sul caso.

    http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3760647,00.html

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Alessandro,
    la tua analisi è esatta per quel che riguarda il mio carattere.
    Se però analizzi attentamente, dico attentamente, tutta la questione, ti accorgerai che c’è qualcosa che non quadra.
    Io non chiamo generoso chi mette il verme all’amo, perchè non lo mette per nutrire il pesce; non chiamo generoso chi mette il formaggio nella trappola, perchè non lo mette per nutrire il sorcio. Eppure, chi non conosce il fine ultimo dell’azione, sarà portato a giurare che il primo è un benefattore dei pesci perchè dà loro nutrimento ed anche un benefattore dei sorci, per la stessa ragione.
    Mai fidarsi delle apparenze.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La Padania oggi
    parla in veneziano
    —-
    I lombardi saranno molto contenti…e così i trentini, i piemontesi, i valdostani, i liguri e gli emiliani.

  20. alessandro
    alessandro says:

    Vorrei sottolineare,,,,per maggiore completezza,,,che le storie di ordinario razzismo ci sono OVUNQUE……….
    Esiste ,invece, un’altra storia strana di chi il razzismo lo vede solo da qualche parte……….e lo esaspera.
    Io personalmente non mi sono mai fidato di chi esaspera certe posizioni.

  21. Faust x Alessandro
    Faust x Alessandro says:

    C’e’ sempre qualcuno che ti dice cosa e’ meglio
    cosa e’ sbagliato
    come bisogna vivere
    cosa bisogna cercare………

    …chiediti xcche lo fanno?? Se vuoi conoscere un uomo, osserva come si muove (agisce) non da quel che dice… secondo le teorie di marco tempesta… nessuno ffa gniente aggratis… ( lui parla sempre di se stesso..) ma non è vero. Nel mio caso mia madre mi ha sempre fatto da mamma… aggratis… anzi gli sono costato una fortuna e non tanto economicamente. ma di preoccupazioni e spaventi… ed ancor oggi mi fa da madre… aggratis..
    … Ale, mi sembra che sei tu che mi hai proposto di fare un quiz x sapere il nome del mio amico attore… ( lo sai che posso parlare di me come ne ho voglia, ma non posso coinvolgere altri… senza che lo sappiano..) In ogni caso questo è il quiz e x favore la risposta me la invii x email a me nikcometa@live.it o a Pino al suo email.. tuo padre conosce lindirizzo…. e dopo diro al blog se hai indovinato o no… senza rivelare nel blog il nome.. grazie e scusa… e la domanda è: ccè un attore che nel suo cognome ha una sola B, ma tutti ne mettono due..??
    Faust

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Quando tipi cosi’ si incontrano forse e’ necessario fare delle rinuncie.Probabilmnte Tempesta dovra’ dare meno spazio all’IO
    mentre Faust dovra’ calmare la sua Passione. (Alessandro)
    —-
    Due tipi così si incontrano una volta, poi mai più, almeno per quel che mi riguarda. Per me il Tu è sempre venuto prima dell’Io e credo di averlo dimostrato infinite volte. Ciò non significa che debba mortificare l’Io, come non lo mortifica nessuno di noi qui dentro. Ognuno esprime la propria personalità in maniera forte, spesso polemica e aggressiva. Sempre in buona fede, però.
    Questa è la discriminante per me irrinunciabile.

  23. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta::::::::::.
    lo so e ho capito,,,,,,,,,,,,,,,,ma il mio ingenuo suggerimento sta nell’addormentare ogni tanto la ragione,le sue regole, la sua morale…………e incontrare l’altro dove meno te lo aspetteresti.

  24. alessandro
    alessandro says:

    No faust.non sono stato io a voler sapere il nome e cognome del tuo amico attore……………..pero’,questo si, mi piacerebbe sapere i poeti che hai conosciuto personalmente.

  25. Vox
    Vox says:

    @ Alessandro

    E’ vero, il razzismo esiste dovunque. Scene molto simili sarebbero possibili anche in Italia, dove degli immigrati sono stati picchiati e perfino uccisi.
    Qui pero’ vorrei mettere in evidenza una cosa: non ci si puo’ dichiarare l’unico stato democratico del Medioriente e fare queste cose. E’ pur sempre ipocrisia. E tacerlo e’ acquiescenza. Qui, come in qualunque altra parte del mondo.

    Inoltre, uno stato che si dichiari per soli ebrei e’ uno stato che ha il razzismo insito nelle sue stesse fondamenta. Provi a immaginare per un momento cosa succederebbe se noi dichiarassimo l’Italia lo stato degli italiani, la Germania lo stato dei tedeschi, la Francia lo stato dei francesi, e cosi di seguito. Lei lo troverebbe normale? Io no. E infatti non funziona cosi’.

    E per finire, uno stato che sta esercitando apertamente – e oserei dire impunemente – un regime di apartheid e compiendo quotidiane azioni di pulizia etnica, non puo’ sempre nascondersi dietro la scusa ormai trita dell’antisemitismo. Quindi i “sospetti” lasciamoli da parte, perche’ qui si tratta di questioni umane.

    Mi rendo conto che lei preferisca dedicarsi ad elevate tematiche poetiche, magari lo preferirei anche io e lo faccio nel privato, ma su questo blog mi preme parlare di cose, purtroppo, meno leggiadre.

  26. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Caro Kompare,
    in quei tempi era epidemico.
    Non solo, si spacciavano per altri sul forum, usando i loro nick o nomi.

    Il mio in primo piano, poi c’era anche il “portinaio” che contava i post giornalieri, io ero miracolosa scrivevo anche nel sonno o assente per ragioni tecniche o per brevi vacanze.

    Proprio così.
    Anita

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    il mio ingenuo suggerimento sta nell’addormentare ogni tanto la ragione,le sue regole, la sua morale…………e incontrare l’altro dove meno te lo aspetteresti.

    caro Alessandro, io sono cresciuto in mezzo alla strada. So riconoscere chi è pronto a venderti per molto meno di trenta denari…facendoti credere di esserti amico. Perchè dovrei voler incontrare da qualsiasi parte, reale o metaforica, un elemento del genere?
    L’insegnamento che dovevo avere, l’ho già ricevuto in gioventù: ovevro stare in guardia da chi ghigna invece di sorridere; tenere lontano chi ti porge la destra, nascondendo il pugnale nella sinistra e pronto a dartelo nella schiena se pensa di poterne ottenere un vantaggio. Non c’è solo questo, c’è di peggio, ma preferisco non entrare nei dettagli, non ho alcuna intenzione di polemizzare, per me la faccenda è chiusa qui. Mi dispiace solo che diversi qui dentro abbiano visto solo il formaggio e non la trappola. Affari loro. Ognuno si guardi il deretano suo.

  28. Peter
    Peter says:

    xAlessandro

    cosa vuol dire ‘separare un autore dalla sua opera’, esattamente? Pubblicare poesie o scritti senza note biografiche e magari storiche? credo lo si puo’ fare tranquillamente con chiunque autore, anche se e’ molto raro, persino nelle edizioni ultraeconomiche.
    Credo che i ‘romanzi-inchiesta’ (ed i films) di Pasolini, e le sue poesie, si possano leggere tranquillamente senza sapere troppo sulla sua vita personale e sessualita’, se e’ questo che intende. Per converso, non capisco bene perche’ per Pasolini si’, e gli altri autori da lei citati no (o viceversa). Direi che la vita personale cessa, forse, di essere rilevante solo quando qualcuno e’ diventato un classico, da secoli. Credo che a pochi, oggi, interessi realmente la vita privata di Shakespeare o Dante, anche perche’ non se ne sa poi tanto. Ed in ogni caso non e’ indispensabile per godere le commedie e tragedie di Shakespeare. O per capire la Divina Commedia, se se ne capisce il linguaggio.
    Forse di Proust non c’e’ bisogno di sapere molto perche’ di se’ dice gia’ tutto lui stesso

    un saluto

    Peter

  29. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … hai ragione cara Anita, ma purtroppo essendo un finto naif… scrivo di ggetto e come dice Alessandro… se mi viene la Passione… Ti prometto che raccontero la mia giornata con i Rom, nei campi legali ed in quelli clandestini (nascostissimi..) di miseria ne ho vista molta in giro x il mondo… Qui vicino, fuori da casa mia… senza andare a Calcutta, ccè gente che vive peggio delle bestie… Una gran tristezza e una delusione… dai miei ricordi dei campi rom, dove ccio passato la puberta ad oggi… beh!! parliamo di unaltra storia… I campi x nomadi dei miei tempi, erano delle grandissime caravan, pulite ed elegantissime… anche se mi ricordo materassi completamente neri e pieni di parassiti, sui quali cciho giocato e passato molti momenti della mia infanzia… si anche quelli erano zingari, non erano poveri, avevano attivita lecite e/o fuorilegge, ero un ragazzino e non me ne sono mai accorto, non ci facevo caso… anche xcche i carabbignieri, non venivano mai, mentre nel campo legale e comunale di milano allentrata o alluscita (allinterno del campo non entrano se non quando sono in tanti e tutti insieme) ho incontrato due pattuglie di polizia cche sono arrivati hanno poi fatto inversione di marcia e se ne sono andati accompagnati da qualche battuta in romeno. Controllano a distanza i movimenti dei residenti o visitanti… Ma mi viene da raccontare del mio amico Florel ( faccio il suo nome xcche da lui autorizzato) moglie e 5 figli, dall 89 che vive a Milano nei campi zingari., è un rom regolare con residenza nei container con servizi, del campo, lavora come artigiano, fa i soffitti e i controsoffitti e vuole VIVERE del suo lavoro… e vuole continuare cosi… è lombrosianamente sparlando ( una cazzata..) un ariano puro e si vedono le caratteristiche somatiche dei bellissimi 5 figli, che lombrosianamente o no… sono diversi da molti altri di discendenza mischiata… e si nota avvista normale… Si la storia è un ppo lunga da raccontare, anche xcche se non racconto i particolari, i dettagli e la scenografia dell intorno, con scambio di occhiate ( ero dissimulatamente scanneato (radiografato) dai vicini, ma conoscendo il linguaggio dei movimenti, dei gesti e delle occhiate… e dei tempi… non mi è stato difficile stabilire il contatto e lasciar entrar dentro di me loro e loro lasciavano entrare me, naturalmente dopo le prime due ore di radiografie… Poi nelle restanti sei, nessuno mi ha guardato o trattato come un “gaggio” è stato un successo ( marco tempesta direbbe che hanno riconosciurto il Leader… ma non è il mio linguaggio) ma non strano, conoscevo come guardare nei loro occhi e loro nei miei… e soprattutto i tempi armoniosi degli scambi di occhiate… Florel mi viene a prendere a casa e mi porta nella sua casa( container attrezzato) naturalmente faccio amicizia con Pey, il figlio di Florel di 6-7anni…io avevo, come sempre il marsupio nascosto sotto la maglietta, molto ben mimetizzato e Pey, difatti non lo vede, ma con un cellulare morto (rotto) in mano me lo porge (allunga) chiedendomi se volevo far cambio con lui di cellulari ma non avendo niente in mano gli chiedo xcche lui mi dava il suo cellulare in cambio del mio, se non avevo un cellulare… passa il tempo e mentre il suocero di Florel (dentatura a full di oro in bbella vista sui passanti) suonava musica Rom col suo violino… si infittisce il rapporto fra me e Pey e gli insegno a girare il tubo che aveva in mano, come fanno le marjorette… aveva le dita piccoline e non ci riusciva, ma ha imparato la teoria… (come doveva muovere le dita…) ma soprattutto che non ci riusciva xcche non era quello il bastone adatto… e tturna…. come dicono a Genova, mi ripropone ad ogni intervallo della lezione di marjorette, il cambio di cellulari… tirava fuori dalla tasca il suo cellulare rotto e me lo allungava riproponendomi lo scambio… in breve ho capito cche lui era sicuro cche avessi un cellulare… tutti hanno un cellulare, mi diceva lui.. ed il tuo dove ce lhai?? anchio secondo lui ne dovevo avere uno… sia io che Florel, siamo curiosi di sapere se aveva notato il marsupio, ma abbiam capito che non lo aveva visto… (anche xcche da quando sono arrivato, sono sempre stato seduto, quindi il marsupio proprio non si vedeva.. ) ma Pey era sicuro che ce lavessi… e tanti altri bei momenti con Pey e gli altri fratelli che mi stavano intorno, manco fossi la madonna… fra una birra da litro e un altra che mi son bevuto in 2 ore, quando mi sono alzato e si è visto il marsupio… con forza voleva far cambio di cellulare, lho preso da parte e gli ho detto di darmi il suo cellulare, che lavrei fatto riparare… si ma in pegno dammi il tuo finche non mi riporti il mio… madonnina santa… lho ripreso da parte e gli ho chiesto xcche avrei dovuto far scambio con lui… visto che il mio era sano e il suo rotto…. xcche il mio è rotto, mi ha risposto… intanto va sulle ginocchia del padre e gli domanda…”ma è lui il tuo amico gaggio dellospedale??” Florel conferma e lui di rimando… ma non è un gaggio, non vuole il mio cellulare… Siamo scoppiati a ridere, il padre contento del figlio che involontariamente mi aveva fatto un grosso complimento, meravigliato che anche lui come tutti gli altri mi trattavano come uno di loro, dopo mi ha detto che non assomigliavo e non facevo o dicevo le solite cose cche fanno i gaggio, quando vanno a visitarli al campo…
    ..continua…
    Faust

  30. Faust x Alessandro
    Faust x Alessandro says:

    …di poeti conosciuti, diciamo professionisti, Jose Antonio Ayuso, scrittore dominicano, amici x 20 anni… ed altri che non erano solo poeti, ma scrittori, storici, letterati… ovunque sono stato ho sempre avuto la casa piena di intellettuali… Uno fra i piu importanti Marzio Veloz Maggiolo, anche lui mio amico ventennale. A lui ho raccontato una storia che sto ancora scrivendo, un romanzo, Marzio ne fece una sinopsi che inviai a Roma x depositarlo alla SIAE (diritti dautore) visto che non mi fidavo dei dominicani… Ma ho conosciuto centinaia di poeti della domenica… in Latinamerica cchi ha studiato, scrive poesie… Ho letto il post di Pino sui poeti e poesie… rimango della convinzione che è un gioco da intellettuali… unaltro modo di scrivere una storia, un emozione… Uno sport dElite… cche gioca con le parole e cerca la telepatia… gli incolti non ne capiscono un H… mentre sempre gli incolti, apprezzano la pittura e tante altre Arti… Prendetela cosi come lo dico… daltronde non ho una conoscenza seppur minima della poesia, non ne conosco neanche una… aaa si la prima strofa del 5 maggio… ei fu siccome immobile stette la spoglia immemore, miope (?! orba mi sembra cafone..) di tanto spiro… etc.. ma altre non ne so… quindi la mia non è una opinione pensata, ma piuttosto una provocazione… x capire di ppiu ed animare il fluire dei post nel blog… difatti stanno rispondendo tutti… In conclusione ne so meno di prima… x esempio le rime baciate… xmme sono come le parole crociate… bbbasta… calmi ..calmi… me ne vadomenevadooo!!
    Faust

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