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La nostra solidarietà a Berlusconi colpito in faccia da uno squilibrato. Ciò non toglie però che deve smetterla di mentire e che deve dimettersi. Ecco perché, e senza bisogno né di Spatuzza né dei Graviano

Come spiegavo a una nostra forumista nel mio ultimo commento della puntata precedente, gli squilibrati esistono in tutto il mondo, ma ciò non toglie che colpire per giunta in pubblico un capo di governo, spaccandogli un labbro e rompendogli un dente, come è successo a Berlusconi, è cosa grave e inammissibile. Per fortuna non ci sono state conseguenze drammatiche o tragiche, e per fortuna il gesto è frutto di uno squilibrato anziché dell’idiozia di un gruppetto “politico”, eventualità che avrebbe precipitato il Paese nel baratro: è chiaro infatti da troppi sintomi che nelle file del partito berluscon-bossiano non aspettano altro che poter “regolare i conti”. Immagino però che gli untori di professione soffieranno sul fuoco comunque sulle prime pagine dei giornali, e del resto Berlusconi paga bene i suoi mazzieri mediatici.

E che i suoi mazzieri si metteranno alacremente all’opara è già chiaro fin dalle prime parole attribuite a Berlusconi al pronto soccorso. Leggo infatti sul sito di un quotidiano:
“Comunque Berlusconi, riferisce chi gli ha fatto visita, si è detto “amareggiato” per “questa campagna di odio nei miei confronti. Questo è il frutto – ha spiegato – di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l’aspettavo…”. Berlusconi a tutti ha ripetuto di essere stato nei giorni scorsi nel mirino di una campagna di veleni. “Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni”. Al di là dell’amarezza, il Cavaliere ha sottolineato di non voler minimamente farsi impressionare dall’episodio. “Sono ancora qui e non mi fermeranno””.
Per parlare così ci vuole una bella dose di irresponsabilità e di faccia di bronzo. Se c’è qualcuno che conduce una campagna di odio è proprio lui, Berlusconi Silvio, che da mesi – anomalia unica nell’intero Occidente democratico –  accusa in continuazione i magistrati – fino alla Corte Costituzionale! – e ormai anche il presidente della Repubblica.
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La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina Minardi. Le cui parole, a differenza di quelle delle D’Addario sui vizi di Berlusconi, sono immediatamente assurte al rango di verità rivelata. Proprio quando in Vaticano accelerano la volontà di beatificare papa Wojtyla

Non c’è che dire: il titolo del mio libro sul caso Orlandi è quanto mai azzeccato: “Dai Lupi Grigi alla banda della Magliana”. Ma ieri, nel corso di otto interviste per radio e agenzie e due per Raitre, sono rimasto sgomento per la generale mancanza di memoria. Comprensibile, visto che si tratta di una piece, una tragedia camuffata da farsa che però si vuole spacciare come dramma mondiale, “rapimento mediatico” – come l’ha ironicamente bollato il magistrato romano Severino Santiapichi – che si trascina da oltre 26 anni… Soprattutto i giovani, che ne sanno? Non sempre c’è tempo per documentarsi, e in ogni caso come orientarsi nell’oceano di chiacchiere, balle, depistaggi, deliri e inganni vari rifilati ai mass media, e da questi supinamente avvalorati, per oltre un quarto di secolo? Ma la disinvoltura di queste ore lascia sgomenti. Se non peggio. Anche perché è una spia di come in Italia si sia sfarinato e si vada sfarinando un po’ tutto, in particolare ciò che dovrebbe essere robusto e non sfarinabile, a partire dalla politica e dalle istituzioni, assi portanti della democrazia e della pacifica convivenza civile. Se si arriva a privatizzare perfino l’acqua, in attesa forse di privatizzare anche l’aria, si può ben privatizzare e appaltare anche la verità di turno…. Ma veniamo al sodo.

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La Chiesa della vergogna

Contro i nazisti e lo sterminio su scala industriale degli ebrei, dei rom, dei prigionieri e di altri  ancora non ha speso neppure una parola. Contro la sentenza di Bruxelles contraria all’imposizione del crocifisso sui muri delle scuole pubbliche la Chiesa ha invece scatenato una tempesta di parole e non solo di parole. Una vera e propria fiera del ridicolo e delle falsità, con la più reazionaria e integralista gerarchia del clero impegnata a blaterare lezioni di “sana laicità”.  Forse l’idiozia più grossa l’ha sparata il segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone quando col suo sorriso a 48 denti ha tuonato che “L’Europa ci regala le zucche vuote di Halloween”, peraltro preferibili di molto alle devastazioni, guerre, roghi di esseri umani, di libri e di intere biblioteche, a partire da quella di Alessandria, e alle troppe persecuzioni e stragi regalateci dalla Chiesa nel corso dei secoli.

Bertone sorride a 48 denti felice della subalternità dei politici e mass media italiani, che non hanno il coraggio di rinfacciargli l’avere firmato nel 2001, assieme all’attuale papa, anche lui chissà perché sempre molto sorridente, l’ordine a tutti i vescovi del mondo di nascondere alle autorità civili dei rispettivi Paesi tutti i casi di pedofilia nel clero. Ordine che non è mai stato rinnegato. Un bel campione della Chiesa e della carità cristiana questo Bertone, per non dire di Ratzinger, a suo volontario della gioventù hitleriana. Continua a leggere