Poche settimane alla guerra israeliana contro l’Iran? Guerra basata su una frottola “atomica” sorella gemella di quella usata dagli Usa per invadere l’Iraq

Manca ancora poco, ma pare dunque che ci siamo: il fanatico Benjamin Netanyahu ha deciso di attaccare l’Iran. Lo strombazzano da qualche giorno i giornali risportando anche i piani segreti dei bombardamenti israeliani, rivelando anche che il governo Netanyahu ha calcolato che ci saranno 30 giorni di guerra e non più di 5-600 vittime israeliane. E quante iraniane? Non frega nulla a nessuno, tanto non sono ebrei… Mah, questa nuova “guerra lampo” mi ricorda quella tedesca, la famosa la Blitzkrieg che ha riempito i cimiteri e  che si è visto come è finita, e mi ricorda anche la “passeggiata” Usa in Iraq.

Il razzismo francamente indecente dei sostenitori della decisione di Netanyahu mette in capo argomentazioni che fanno accapponare la pelle. In Italia si distingue per questo il sito fasciosionista Informazione Corretta. La trovata per spingere il gregge dell’opinione pubblica occidentale ad accettare anche questa guerra è una versione della truffa “atomica” con la quale gli Usa hanno invaso l’Iraq, provocando la morte di decine o centinaia di migliaia di persone e una serie non piccola di altri orrori. Questa volta le sirene d’allarme un tanto al chilo ululando che l’Iran sta per superare o ha superato l’arricchimento al 20% dell’uranio e che quindi “è in grado di costruire la superbomba atomica”. Frottola comparsa anche sul Corriere della Sera e che sarebbe divertente se non avesse uno scopo tragico. Per costruire una atomica infatti l’uranio isotopo 238, di per sè militarmente inservibile, deve essere arricchito con il 90-95% di uranio isotopo 235, molto più instabile e capace di quella fulminea “reazione a catena” in cui consiste l’esplosione di una bomba atomica. Con l’uranio 238 arricchito ad appena il 20% ci si possono fare tuttalpiù dei fermacarte…. Scherzi a parte, lo si usa nell’industria medica, ma non è utilizzabile per bombe di nessun tipo.

Insomma, anche questa volta abbiamo la faccia peggio del culo. E’ così che pian piano Israele prima e l’Occidente poi si scavano la fossa. Vedremo. Chi vivrà vedrà.

Personalmente non credo molto che Israele attaccherà. Non ho tempo per farla ora, la farò prossimamente, ma l’analisi delle forze militari israeliane porta a ritenere che può si sferrare un colpo, ma inefficace. Può solo ritardare ma non bloccare l’evetuale marcia iraniana verso la produzione di atomiche, ammesso che davvero intanda costruirle nonostante NON ci sia NULLA che lo dimostri, tanto meno gli impegni presi pubblicamente dall’Iran, dall’adesione al trattato di non proliferazione nucleare alle dichiarazioni dei suoi governanti. Aggiungo però che in Israele e nel settore della finanza e dei circoli internazionali che la sostengono c’è chi spinge per la guerra all’Iran intesa soprattutto come spinta al tracollo economico dell’Europa per prenderla al guinzaglio nello “scontro di civiltà” che nella testa di alcuni signori potrebbe fruttare a Israele la palma della guida politico morale dell’Europa se non dell’Occidente, fissazione ad esempio della colona Fiamma Nierenstein eletta nel parlamento italiano e dei vari intellettuali a gogò come Henry Bernard Levy, e col tempo anche un forte ridimensionamento della stessa religione e cultura cristiana a favore di una espansione dell’ebraismo. Ci sono piani e sogni che si spingono infatti molto in avanti, molto più di quanto si possa credere….

Nel breve periodo, i guerrafondai israeliani e i loro accoliti con l’attacco all’Iran puntano a costringere gli Usa a intervenire, un po’ come la Germania nel ’40 dovette intervenire fino in Grecia per evitare il tracollo dell’invasione italiana, e magari a far perdere le elezioni a Obama: il candidato repubblicano e il suo vice, un super cattolico super sionista e super islamofobo, non vedono infatti l’ora di poter scendere in guerre al fianco di Isarele contro non solo l’Iran. Come che sia, in realtà Israele ha già iniziato la guerra contro l’Iran uccidendo suoi scienziati nucleari e sabotando reattori nucleari e sistemi di comunicazione. Se fosse l’Iran a fare le stesse cose contro Israele tutto l’Occidente si sarebbe messo ad urlare. Invece con Israele chiudiamo allegramente, come sempre, entrambi gli occhi da bravi complici.

Come sempre, i governanti israeliani e i loro volenterosi supporter fuori Israele accampano la Shoà come scusa per fare la guerra che pare si accingano a fare. Barano anche in questo. La Shoà, nota anche con il termine blasfemo di Olocausto, è un prodotto peculiare della cultura cristiana occidentale, che ha fatto il bis del plurisecolare genocidio di nativi americani, prodotto che NON può essere replicato in nessun’altra parte del mondo perché nessuno al mondo odia o ha odiato gli ebrei come i cristiani e in particolare i cattolici. Riporto un sintetico ed efficace manifesto israeliano che sbugiarda il governo Netanyahu e lo accusa di usare la Shoà per i propri fini.

Riporto qualche link utile ad avere un quadro meno a senso unico e vedere come viene venduta la balla della tomiche iraniane con l’uranio arricchito appena al 20%. E riporto anche brani di quanto propagandato nel 2009 dalla cantate istraeliana Noa, abbreviazione di Achinoan Nini, per supportare la mattanza israeliana a Gaza, e la risposta che le ha dato il regista anch’esso israeliano Udi Aloni. Anche questo dimostra che in Israele nonostante un governo di destra senza rivali non tutto fila liscio. Noa passa per pacifista! Ed è stata invitata dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia a cantare ad agosto nel corso di uno spettacolo pubblico. Ho votato Pisapia e quasto invito a Noa mi spinge a pentirmene perché lo reputo un grossolano errore, al servizio della solita propaganda filosionista arabofoba e quindi di fatto anche antisemita visto che gli arabi sono semiti.

http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/poll-most-israelis-oppose-attack-on-iran-nuclear-facilities-1.458743#.UCzdVstNUTU.facebook

http://italian.irib.ir/analisi/asse-roma-berlino-tel-aviv

http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_14/iran-israele-tempi_ad92304c-e5d4-11e1-aa1f-b3596ab6a873.shtml

Dalla “Lettera di Noa agli amici palestinesi”, gennaio 2009, durante l’aggressione di Israele a Gaza:

Io so che nel profondo del vostro cuore DESIDERATE la morte di questa bestia chiamata Hamas che vi ha terrorizzato e massacrato, che ha trasformato Gaza in un cumulo di spazzatura fatto di povertà, malattia e miseria”. … “Posso soltanto augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve esser fatto, e VI LIBERI definitivamente da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, oggi chiamato Hamas” “.

La risposta del regista israeliano Udi Aloni alla lettera di Noa:

Cara Achinoam Nini [vero nome di Noa],

ho scelto di rispondere a te e non all’intera destra rabbiosa, perché credo che il tradimento del campo della pace superi il danno causato dalla destra migliaia di volte. La facilità con cui il campo della pace si accoda ai ruggiti di guerra ostacola la creazione di un significativo movimento che possa fare una vera resistenza all’occupazione. Tu ruoti gli occhi, usi le tue parole d’amore al servizio dei tuo popolo conquistatore e chiedi ai palestinesi di arrendersi con voce tenera. Tu dai a Israele il ruolo di liberatore. A Israele – che, per oltre 60 anni, li ha occupati e umiliati. “Io so dove è il vostro cuore! E’ proprio dove è il mio, con i miei figli, con la terra, con il cielo, con la musica, con la SPERANZA!” scrivi, ma Achinoam, noi abbiamo preso la loro terra e li abbiamo imprigionati nel ghetto chiamato Gaza.

Abbiamo coperto i loro cielo con i jet da combattimento, svettanti come angeli dell’inferno e seminando morte a caso. Di quale speranza stai parlando? Abbiamo distrutto ogni possibilità di

moderazione e di vita in comune nel momento in cui abbiamo saccheggiato la loro terra, mentre eravamo seduti con loro al tavolo del negoziato. Possiamo aver parlato di pace, ma li abbiamo derubati anche degli occhi. Essi volevano la terra data loro dal diritto internazionale, e noi abbiamo parlato in nome di Dio.

… Hamas non è il mostro, mia cara Achinoam. È il figlio del mostro. L’occupazione israeliana è il mostro. Essa e solo essa è responsabile per la povertà e la malattia e l’orrore. Siamo stati così spaventati dalla sua leadership laica, che ha minato la nostra visione della Terra di Israele, che abbiamo scelto di finanziare e sostenere Hamas, nella speranza che da una politica di “divide et impera” avremmo potuto andare avanti con l’occupazione per sempre, ma quando la cosa ci si è ritorta contro, tu scegli di incolpare l’effetto invece della causa.

Tu scrivi: “Io posso solo augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve essere fatto, e, infine, VI LIBERI da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, e oggi chiamato Hamas … Sarebbe lo stesso se la tua sorella palestinese scrivesse: “Speriamo che Hamas faccia il lavoro per voi, e vi liberi della Destra ebraica”. Quindi, forse, invece di ordinare a un popolo al quale abbiamo asportato chirurgicamente ogni barlume di speranza, potresti aiutare i tuoi fratelli e sorelle in Palestina a liberarsi dall’occupazione, dall’oppressione e dall’arrogante colonialismo inflitto dal tuo paese. Solo allora li puoi invitare a lottare democraticamente e riportare la Palestina allo stato mentale in cui era prima che noi li spingessimo in un angolo del muro che abbiamo costruito.

E se i tuoi fratelli in Palestina scelgono Hamas, devi rispettare la loro scelta, proprio come le nazioni del mondo hanno rispettato Israele quando ha scelto l’omicida Sharon. Hamas lo devono

combattere loro, proprio come tu hai combattuto lui. Questa è la democrazia. Solo allora potrete tu e i tuoi fratelli da entrambe le parti di Palestina e Israele condividere – da uguali – la gioia della terra, il cielo e la musica; solo allora riusciremo a combattere insieme per la parità, per ogni uomo e ogni donna che vivono nella nostra terra santa”.

254 commenti
« Commenti più vecchi
  1. sylvi
    sylvi says:

    ===Altrimenti dovremmo sostenere la tesi che non tanto la scuola in sè ma un certo tipo di scuola porta alla pace.
    Che sarebbe una tesi diversa da quella sostenuta dalla Silvy.== Uro

    Caro Uroburo,

    nonostante lei abbia fatto il capobidello, ho l’impressione, a volte, che lei parli di una Scuola del tutto diversa della mia, di quella che io ho nella testa; e non è assolutamente quella del fascismo e , per molti anni, del dopoguerra.
    Se lei considera che i nuovi Programmi della Scuola Primaria o Elementare sono del 1955…quelli della novella Scuola Media dell’obbligo sono addirittura del 1974…
    Lei capisce che prima che i nuovi programmi raggiungano l’intero Stivale, e soprattutto le teste degli insegnanti…possiamo tranquillamente affermare che la “cultura comunista” si è tranquillamente sovrapposta alla vecchia “cultura fascista” creando un miscuglio micidiale del quale stiamo ancora pagando i risultati aberranti.
    La Scuola fascista era formata da libri e insegnanti indottrinati…per gli ins. antifascisti non c’era spazio, come sa!
    Nel dopoguerra…ci si inventò libri e insegnanti democristiani e comunisti…sì,sì e , forse ancora, molti fascistisotto mentite spoglie!
    Ricordo un esame di quinta, dove ero commissaria, e l’insegnante di classe, meridionale sic, che orgogliosamente faceva spiegare ai bambini tutte le cose “buone” fatte da Mussolini…chiesi ai bambini se Mussolini avesse fatto “qualcosa di male”…non seppero rispondermi.
    Completai l’informazioni e feci mettere tutto a verbale!

    E così la Scuola restava molto “irregimentata” come dice Peter, a cui devo dare ragione, purtroppo!

    Qui ai confini noi insegnanti, eravamo forzatamente , almeno molti di noi decisi a cambiare, costretti a rivedere continuamente… obbiettivi, metodi, mezzi, strumenti!
    Io ho parlato di questa Scuola…quella dei mezzi di informazione plurimi, quella della cultura rivolta all’esterno e perciò sempre soggetta a confronto.
    Questa, io ritengo, sia la Scuola della Pace.

    un saluto
    Sylvi

  2. Daniele
    Daniele says:

    Allora la soluzione e’ di mettere a morte gli insegnanti di quelli che ammazzano specialmente se sono fascisti meridionali.
    Subito scopriremo che il fascismo nacque a Napoli. Inventato da un maestro “meridionale” che poi emigro’ al nord italia e divenne l’insegnante di Mussolini.

« Commenti più vecchi

I commenti sono chiusi.