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Calciatore argentino del Napoli posa per una rivista gay

Che il calcio nostrano – o fors’anche quello mondiale – non ami commistionare omosessualità e pallone è cosa risaputa. C’è di meglio (o di peggio) da noi nel far sapere che il machismo la fa da padrone; che i calciatori omosessuali non se ne vedono e quindi non esistono; che sì, la curva è omofoba ma che volete, in fondo vale il risultato e la passione degli uni e degli altri per il pallone.

Il discorso vale così tanto che qualche tempo fa un calciatore parecchio osannato da noi, tale Gattuso  si mise di traverso sulla matrimonialità gay e i diritti alle coppie di fatto volute dal governo Zapatero.  «Per me le nozze sono tra un uomo e una donna, quelle tra omosessuali mi scandalizzano perché sono uno che crede nella famiglia da quando sono bambino e per chi crede nella religione una cosa del genere è molto strana», disse l’osannato.

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Un marinaio americano si rifiuta di andare con le prostitute e viene brutalizzato per due anni

In tempi in cui il servizio militare in Italia era obbligatorio, spesso i ragazzi in libera uscita, orfani temporanei dei propri affetti e delle proprie amicizie, si accompagnavano e costruivano rapporti sodali con altri ragazzi gay che conoscevano per strada, nei pressi delle caserme, in qualche cinema dove si rifugiavano a trascorrere il tempo. Ne venivano fuori storie che si trascinavano per il periodo nella naja, rimpiazzate dalle nuove leve. Era un modo che salvava tutti, da una parte e dall’altra, mentre qualcuno narrava di notti di fuoco nelle camerate o nei bagni dei casermoni.

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In Gran Bretagna un bimbo di 12 anni diventa il trans più giovane

Choc in Gran Bretagna dopo che i genitori di un bambino di appena 12 anni, all’apertura dell’anno scolastico, hanno mandato il proprio figlio a scuola con indosso abiti femminili e un nuovo nome da donna. Forse nessuno si sarebbe accorto di quel cambiamento se alcuni suoi compagni non l’avessero riconosciuta e subito presa di mira con ogni tipo di vessazioni e cattiverie. A quel punto il pandemonio, con sollevazione generale dei genitori che si sono detti sconcertati per quell’episodio e per non essere stati avvertiti dalla scuola. Ora, la famiglia vive sotto la protezione della polizia, dopo che sono arrivate minacce ritenute serie, contro i genitori della bambina. Continua a leggere

i lefebvriani: “Gay come nazisti”

Ora, speriamo, Benedetto XVI prenderà posizione chiara e netta, altro che riabilitazione, riavvicinamento alla gerarchia vaticana e perdono verso i lefebvriani, quella specie di setta religiosa staccatasi dalla Chiesa ufficiale perché contraria a qualsiasi riforma voluta dal Concilio Vaticano II. L’ennesima sfida hanno pensato di rivolgerla verso la comunità omosessuale tedesca che si prepara, come nel resto del mondo, a festeggiare i Gay Pride e i 40 anni dei moti di Stonewall. La bordata dei lefrebviani tedeschi, che ha scatenato polemiche in Europa e anche da noi, è quella di aver paragonato “i gay come i nazisti”. Detto da loro,potrebbe indurci ad ilarità, ma le parole sono così forte  e vergognose da dimenticare il sorriso.

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