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Nulla di nuovo: usare gli estremisti per squalificare e frantumare l’opposizione. Berlusconi andrebbe davvero processato per alto tradimento non solo della realtà

Ho scritto più volte ironicamente che Berlusconi andrebbe processato per alto tradimento della realtà, visto che da decenni usa le sue televisioni per far credere che la realtà sia quella di comodo che viene esibita in continuazione dai teleschermi, ingannando e tradendo così l’Italia intera e soprattutto i giovani. Ora però, dopo la pubblicazione delle sue telefonate eversive, con le quali auspica la discesa in piazza di milioni di suoi sostenitori armati, la distruzione del tribunale più scomodo per lui e l’assedio di un giornale, per l’ironia resta poco spazio. Scherzando ho scritto più volte che il capo dello Stato dovrebbe fare come fece il re con Mussolini: convocarlo per un colloquio e  farlo portar via dai carabinieri su un’autombulanza. Ora c’è poco da scherzare: Napolitano è tenuto a convocare Berlusconi e a obbligarlo a dimettersi. Il governo di centrodestra può proseguire sotto la guida di Roberto Maroni o Giulio Tremonti o Pisanu o di una personalità esterna che goda di prestigio e che sappia fare il capo del governo per almeno fare le due o tre cose essenziali, compreso il cambio dello sciagurato sistema elettorale, e poi magari andare a nuove elezioni.

Se Berlusconi riesce invece a farla franca anche questa volta, dopo che ha dimostrato di essere anche peggio del Caimano del film di Nanni Moretti, che a fine film fa proprio attaccare con le molotov dai suoi fans il tribunale di Milano, allora significa che l’Italia è messa molto peggio di quel che si crede: la strada verso un duro ridimensionamento della democrazia e verso l’impoverimento irreversibile è tutta in discesa, con possibili esiti di rottura dell’unità nazionale e con scontri da guerra civile. I fattacci di Roma a contorno della manifestazione degli Indignati sono una scintilla che sia pure per un attimo illumina e lascia intravedere una tale strada. Continua a leggere

Pasqua amara: Berlusconi e gli assalti alla Costituzione, Tettamanzi-Ratzinger e il silenzio sulla pedofilia nel clero, Arrigoni e il doppiopesismo degli ipocriti

1) Francesco Cossiga nel ’92 venne accusato di “attentato alla Costituzione e alto tradimento” per avere mantenuto il segreto sull’esistenza della struttura  chiamata Gladio. Oggi invece nessuno si pone il problema se non compia tali reati Berlusconi, che per non finire condannato in tribunale ha deciso di alterare nettamente a favore dell’esecutivo l’equilibrio paritario e l’indipendenza reciproca dei tre poteri dello Stato, esecutivo, legislativo e giudiziario, svuotando così di fatto le basi della stessa Costituzione della Repubblica italiana. Non solo. Con l’ultima – per ora – trovata, vale a dire con la proposta di modifica dell’articolo 1 della Costituzione presentata dal parlamentare del PdL Remigio Ceroni, Silvio Berlusconi non avrà più bisogno di diventare presidente della Repubblica perché assumerà poteri superiori anche a quelli del capo dello Stato restandosene tranquillamente dove si trova, cioè a palazzo Chigi, da dove potrà manovrare pro domo sua come più gli pare e piace.  Ceroni infatti spiega che la sua proposta di legge costituzionale vuole mettere sopra le altre istituzioni il parlamento in quanto “titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. Guarda caso, l’dea di Ceroni, che dice di volerla presentare “a titolo personale”, arriva dopo che Berlusconi si è dimostrato capace di comprare un buon numero di parlamentari in modo da assicurarsene la maggioranza, per giunta una maggioranza servilmente prona ai suoi più incredibili voleri, sempre più centrati sui suoi oscuri interessi giudiziari anziché sugli interessi degli italiani tutti. E’ chiaro che con un Berlusconi dominus del parlamento a suon di acquisti di “responsabili” e affini – responsabili che passeranno alla storia come responsabili dello sfascio – il rendere il parlamento più elevato di tutte le altre istituzioni, compresa la presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale, di fatto significa far diventare Berlusconi dominus dell’Italia intera. Che c’entra tutto ciò con la democrazia, fosse pure una democrazia presidenziale come quelle francese o statunitense? Tutto ciò non somiglia invece almeno un po’ a un “attentato alla Costituzione”, se non anche all’alto tradimento? Come mai la sinistra che si accanì contro Cossiga, scagliandogli contro tali accuse per una questione tutto sommato di scarsa importanza, ha un atteggiamento debole di fronte ai danni sempre più irreparabili che Berlusconi arreca e intende ancor più arrecare all’Italia? Anziché lasciare il campo alle sparate di Asor Rosa, la sinistra meglio farebbe a reagire con la decisione e durezza che la situazione richiede. Ovviamente, senza una linea politica credibile e praticabile, e senza una dirigenza che guardi avanti anziché combattersi nel solito modo, è difficile se non impossibile contrastare come dovuto le manovre di fatto eversive di Berlusconi.

Uno spettacolo desolante, se non decisamente orrendo, è stato di recente il dibattito tra Flores D’Arcais e Massimo D’Alema moderato dal direttore de L’Espresso Bruno Manfellotto. Tra il modo livido col quale D’Arcais vuole dare lezione a tutti (ma lui cosa ha fatto di rilevante nella sua vita per poter pontificare?) e ghigliottinare a più non posso e la supponenza gelida di D’Alema, un “diriggente” che s’è fatto usare e fregare da Berlusconi, Bossi e Cossiga, c’è poco da stare allegri. In più, ricompare spesso il molto fallimentare Uòlter Veltroni, giustamete detto anche Wòlterloo,  con le sue prediche ecumeniche, lui che è il principale responsabile dello strapotere di Berlusconi. Veltroni aveva promesso che se ne sarebbe andato in Africa, inceve è rimasto in Italia a continuare a far danni. Visto che è l’animatore della “Sinistra (?) per Israele”, non potrebbe andarsene in Israele? Magari portandosi appresso quel sacco di mer…aviglie che è Giuliano Ferrara, strapagato con i soldi nostri tramite la Rai per far ciò che mglio gli riesce, vale a dire il leccator cortese berluscone. A casa della senatrice italiana Fiamma Nirenstein, colona sulla terra rubata ai palestinesi tra Gerusalemme e Betlemme per farne la colonia di Gilo, c’è si curamente posto. Continua a leggere