La facoltà della memoria storica

La memoria è una facoltà molto particolare, dalle potenzialità incredibili. La memoria non è solo una cosa che riguarda il nostro passato personale (in questo caso sarebbe meglio parlare di “ricordo”). La memoria è un qualcosa di storico, che riguarda l’intero genere umano.

In un certo senso tutti, a prescindere dal tempo e dallo spazio, ci ricordiamo cose comuni, poiché le sentiamo nella stessa maniera. Nella memoria infatti è implicito il desiderio, l’emozione, la sensibilità… Nel senso che vi sono cose che non si possono dimenticare, poiché sembrano far parte del Dna della nostra specie, come p.es. quando amiamo qualcuno o quando qualcuno di caro ci muore. Son cose che riaffiorano sempre alla mente, anche a distanza di molti anni, tant’è che finiamo col provare gli stessi sentimenti della prima volta. Questo accade in tutti.

Ma la memoria è storica anche per un’altra ragione. Quando, nei libri che leggiamo, vediamo esperienze di dolore, di sofferenza morale o materiale, noi ci chiediamo sempre come avremmo potuto risolverle, anche se, rispetto al nostro presente, esse sono distanti migliaia di anni. Noi guardiamo il passato cercando di immedesimarci nelle situazioni e nei personaggi che gli appartengono.

Lo facciamo istintivamente, come se fra loro e noi non ci fosse alcuna barriera insormontabile a dividerci. La differenza sta solo negli aspetti formali, negli strumenti che si usano: la sostanza invece è la stessa.

Se sentiamo fortemente i problemi del presente, il passato ci può essere più vicino di quanto non lo sia stato per chi lo viveva con una consapevolezza superficiale. Per certe cose noi possiamo avere la medesima memoria di chi ci ha preceduto di secoli e secoli.

Quali cose è presto detto: il senso della libertà, della giustizia, della verità, dell’onestà… Noi possiamo capire chi ha sofferto ingiustamente nel passato, meglio di quanto abbia potuto farlo lui stesso o un suo contemporaneo. Dipende dall’intensità con cui si affrontano le cose.

Noi abbiamo memoria della sofferenza di tutta la storia e non riusciamo a dimenticare nulla, anzi preferiamo immedesimarci con la sofferenza di tutti e ci chiediamo sempre cosa avremmo fatto al loro posto, e ci duole il fatto di non poter parlare coi diretti interessati e di doverci inventare degli ipotetici dialoghi.

Sarebbe bello poter ricapitolare, tutti insieme, la storia del genere umano, per poterci chiarire sul perché delle scelte compiute. Abbiamo bisogno di fare chiarezza, ripulendo la nostra memoria dalle incrostazioni dei pregiudizi.

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