Non è imbarazzante che i due lord protettori vaticani di Berlusconi siano la strana coppia che a suo tempo ha ordinato l’omertà mondiale su tutti i casi di pedofilia del clero cattolico?

E dunque Berlusconi si dice sicuro che Ferdinando Casini finirà col correre in soccorso del suo governo mollando il cosiddetto terzo Polo, vale a dire Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. La sicumera del Cavaliere deriva dall’insistenza del pressing del Vaticano su Casini, dato che questi è cattolico praticante e il Vaticano si sente sempre autorizzato a mettere i piedi nel piatto della politica italiana con la scusa del “dovere morale” di fare da guida ai credenti. Casini in effetti di recente a proposito delle “raccomandazioni” d’Oltretevere s’è lasciato sfuggire un ambiguo “ne terrò conto”. Il supporter principale della pressione pro Berlusconi, chiaramente in nome del papa, è il segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone, che negli ultimi tempi avrà anche cominciato a essere amato un po’ meno di prima da Ratzinger, ma usa comunque da sempre interferire pesantemente con la vita politica della Repubblica italiana. Lo scorso luglio il cardinale si è incontrato a cena a casa di Bruno Vespa con lo stesso Berlusconi e altri membri di peso del governo e delle istituzioni italiane. Una presenza, anzi una invadenza quella di Bertone particolarmente inopportuna a causa di una sua ben precisa grave pecca. E’ stato lui infatti a firmare nel giugno 2001, assieme all’allora cardinale Ratzinger, l’ordine scritto ai vescovi di tutto il mondo di nascondere alle autorità civili dei rispettivi Paesi qualunque caso di pedofilia nel clero e perfino qualunque caso di adescamento sessuale di maggiorenni avvenuto approfittando del sacramento della confessione. All’epoca l’attuale papa era il capo della Congregazione per la dottrina della fede, in precedenza chiamato Tribunale dell’Inquisizione, e Bertone era il suo vice. Il loro ordine parlava chiaro: intimava ai vescovi  il segreto sugli abusi sessuali di parte non trascurabile dell’intero clero del mondo cattolico e ordinava di segnalarli solo alla Congregazione dell’ex Inquisizione. Le conseguenze di quell’incredibile ordine scritto sono tristemente note, venute alla luce solo grazie a una lunga seri di scandali di pedofilia nel clero degli Usa, Austria, Irlanda, Australia, ecc.

Suscita uno strano effetto vedere anche i nostri politici pendere spesso e volentieri da questra strana coppia, il papa e il suo segretario di Stato, sapendo che hanno delle ben precise responsabilità nel più grave scandalo della Chiesa dopo la seconda guerra mondiale. Ma suscita uno strano effetto anche il silenzio dell’informazione giornalistica, compresa quella di sinistra. Non è certo solo Vespa a tacere sia nel salotto di casa sua dopo cena sia nel salotto televisivo di Porta a Porta. Comprensibile quindi che dal silenzio si finisca poi per arrivare all’omertà complice, come nel caso del tanto decantato libro intervista a papa Ratzinger del giornalista Peter Seewald, libro edito di recente e dal titolo fin troppo privo di modestia: “Luce del mondo”. Una strana luce, visto che lascia al buio una faccenda di dimensioni mondiali e di peso niente affatto scarso. Che il libro sia agiografico passi, questo genere di libri intervista ai potenti, che per giunta già da vivi pretendono di essere chiamati Santità, possono infatti solo essere laudatori, ma il giornalista Seewald riesce a strafare. Ratzinger si dilunga a parlare di pedofilia nel clero cattolico e a un certo punto nomina Macial Maciel Degollado, il fondatore dei Legionari di Cristo, organizzazione blasfema fin dal nome visto che Cristo NON ha certo bisogno di legionari, cioè di militari pronti a sgozzare il prossimo. E quando parla di Decollado il papa lancia una strana accusa: “In qualche modo era molto ben coperto”. Degollado, defunto due anni fa, aveva una vita sessuale non dico da bunga bunga, ma certo piuttosto sfrenata: come ci spiega Ratzinger,  per decenni ha collezionato bambini e donne, “mettendo al mondo anche figli”.
Che Degolado fosse “coperto” è evidente, però Ratzinger dimentica tre particolari .
Il primo è che quando finalmente lo scandalo dell’accanimento pedofilo di Degollado è scoppiato Ratzinger si è guardato bene dal mandare il vizioso fondatore dei Legionari di Cristo in galera o almeno sotto processo nei tribunali civili, preferendo invece ordinargli una vita, per quel che ne restava, di penitenza e preghiere… Un po’ poco. O no? Il secondo particolare dimenticato da “Sua Santità” è che è stato proprio lui a firmare, nel giugno 2001, l’ordine che permetteva anche a Decollado, ma non solo a lui, di continuare tranquillamente la propria vita di abusi sessuali. Infine, il terzo particolare: per quell’ordine Ratzinger è stato accusato in un tribunale del Texas di cospirazione contro la giustizia. E se l’è cavata solo grazie all’elezione a papa: poiché il papa è anche il capo di Stato del Vaticano, George W. Bush ha avuto il pretesto utile per ordinare al magistrato di concedergli l’immunità conseguente. A questa clamorosa notizia ha dedicato a suo tempo solo qualche riga frettolosa il Corriere della Sera e il partito radicale.
Trovo francamente sbalorditivo, degno più di un venditore di tappeti che di un papa, il fatto che Ratzinger anche di recente abbia pubblicamente ammesso le pesanti colpe pedofile del clero cattolico, ma sempre tacendo quelle che sono le sue responsabilità personali. Un silenzio che è anche un pessimo esempio per i suoi credenti, i quali si sentono così autorizzati a tacere anche loro le proprie colpe in altri campi anziché fare un sincero mea culpa ogni qual volta fosse invece opportuno  e necessario.

L’eterno sorrisone a 32 denti di Bertone ha un’altra valida spiegazione. Le decine di fedeli fiorentini, maschi e femmine, che dopo anni e anni di stupri consumati su di loro dal parroco Lelio Cantini, e di menefreghismo della curia fiorentina riguardo le loro drammatiche segnalazioni, hanno denunciato tutto per iscritto nel 2007 al papa e al segretario di Stato vaticano, cioè a Ratzinger e a Bertone, del tutto ignari di rivolgersi proprio ai principali corresponsabili della “copertura” al prode parroco Cantini!
E sì, Bertone ha giustamente di che ridere a 32 denti. Non abbiamo invece nulla da ridere noi italiani: i nostri politici infatti continuano atenere in palmo di mano e spesso e volentieri a prendere ordini dai due firmatari dell’orrendo ordine del giugno 2001. Semmai avremmo da protestare, con in testa i cattolici. Come è avvenuto in Polonia e in Irlanda, quando i rispettivi governi, sconvolti da scandali di pedofilia del clero, hanno costretto il Vaticano a riprendersi i due porporati, pedofilo uno, protettore dei pedofili il secondo, inviati a guidare il clero dei rispettivi Paesi. Noi invece abbiamo Berlusconi che cena con Bertone per chiederne l’aiuto politico e Casini che su pressione dello stesso Bertone non è affatto escluso che “tenga presente” per mantenerlo in sella.

475 commenti
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  1. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Anita,
    hai ragione ,cancello gli USA e lascio L’umanità , tanto sono la stessa cosa !

    cc

  2. A Z Cecina Li
    A Z Cecina Li says:

    Nella totale indifferenza e scarsità di notizie.
    Da una segnalazione raccolta su Facebook.

    “E’ ancora mistero attorno al container radioattivo che si trova nel porto di Genova dal 14 luglio scorso. Sull’intera vicenda si è soffermato il quotidiano locale Il Secolo XIX.
    Nessuno sa, a oggi, perché quel container si trovi ancora lì. Di certo c’è solo una cosa, a quanto pare. Che è altamente radioattivo: il 20 luglio scorso alcuni controlli hanno infatti riscontrato che il box emette un quantitativo di radiazioni notevolmente superiore al livello di guardia. Da allora il container stesso è stato spostato al più distante e isolato terminal 6 di Prà Voltri. La zona che lo circonda è stata circondata da barriere che dovrebbero limitare il livello di radioattività. Nessuno può, ovviamente, avvicinarsi più di tanto. Nessuno dovrebbe.

    Il materiale radioattivo che si trova all’interno del container dovrebbe essere smaltito il prossimo febbraio. Si tratta, secondo gli esami effettuati, di Cobalto 60. Una sostanza che in passata veniva utilizzata anche all’interno degli ospedali, prima che se ne scoprisse l’altissima tossicità. In attesa dello smaltimento, si sta cercando in tutti i modi di limitare la fuoriuscita delle radiazioni, circondando l’area con altri container colmi d’acqua e di cemento….” >>> Continua
    http://www.newnotizie.it/2011/01/04/porto-di-genova-il-giallo-del-container-radioattivo/

    Da sei mesi un qualcosa che potrebbe anche essere una cosiddetta “bomba sporca” e li sulla banchina del porto ed il governo del fare di fargli un recinto di container per limitare le radiazioni e non ha neppure pensato di fargli un “cappotto” di piombo che è l’unico sistema per bloccare veramente le radiazioni. S pensa addirittura di aprirlo con un robot sul posto, a 400 metri dalle case, pura follia, quando si trova una bomba d’aereo inesplosa si si spostano interi quartieri e se al momento dell’aperture si trattasse veramente di una “bomba sporca” che fa Booommm!!!!!

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  3. A Z Cecina Li
    A Z Cecina Li says:

    Nella totale indifferenza e scarsità di notizie.
    Da una segnalazione raccolta su Facebook.

    “E’ ancora mistero attorno al container radioattivo che si trova nel porto di Genova dal 14 luglio scorso. Sull’intera vicenda si è soffermato il quotidiano locale Il Secolo XIX.
    Nessuno sa, a oggi, perché quel container si trovi ancora lì. Di certo c’è solo una cosa, a quanto pare. Che è altamente radioattivo: il 20 luglio scorso alcuni controlli hanno infatti riscontrato che il box emette un quantitativo di radiazioni notevolmente superiore al livello di guardia. Da allora il container stesso è stato spostato al più distante e isolato terminal 6 di Prà Voltri. La zona che lo circonda è stata circondata da barriere che dovrebbero limitare il livello di radioattività. Nessuno può, ovviamente, avvicinarsi più di tanto. Nessuno dovrebbe.

    Il materiale radioattivo che si trova all’interno del container dovrebbe essere smaltito il prossimo febbraio. Si tratta, secondo gli esami effettuati, di Cobalto 60. Una sostanza che in passata veniva utilizzata anche all’interno degli ospedali, prima che se ne scoprisse l’altissima tossicità. In attesa dello smaltimento, si sta cercando in tutti i modi di limitare la fuoriuscita delle radiazioni, circondando l’area con altri container colmi d’acqua e di cemento….” >>> Continua
    (ma il link non pasa)
    Da sei mesi un qualcosa che potrebbe anche essere una cosiddetta “bomba sporca” e li sulla banchina del porto ed il governo del fare di fargli un recinto di container per limitare le radiazioni e non ha neppure pensato di fargli un “cappotto” di piombo che è l’unico sistema per bloccare veramente le radiazioni. S pensa addirittura di aprirlo con un robot sul posto, a 400 metri dalle case, pura follia, quando si trova una bomba d’aereo inesplosa si si spostano interi quartieri e se al momento dell’aperture si trattasse veramente di una “bomba sporca” che fa Booommm!!!!!

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 29.12.10 alle 9:49 } Se il governo si prende e gestisce più del 50% dei beni prodotti dai cittadini non e’ molto lontano da governi komunisti, molto apprezzati e desiderati dall’incredibile U. di P. Meno male che va in montagna per una settimana per rinfrescarsi il cervello. Speriamo che l’anno nuovo gli aprira’ il cervello a nuove idee. Ma temo che non sarà il caso.
    Popeye { 31.12.10 alle 16:14 } . Anche i fascisti e nazisti erano socialisti o no?
    ———————————————————-
    Cari tutti,
    sono tornato ieri sera da una settimana di simpatica vacanza in montagna. Neve e freddo polari ma paesaggi da cartolina.
    Un saluto ed un augurio di buon anno a tutti, compreso il pregevole signor Popeye che non perde mai occasioni per NON dire sciocchezze. Tutte le volte che scrive il poverino ci fa assistere a delle vere e proprie débacle intellettuali. Volendo sorvolare sulla volgarità strutturale del suo primo messaggio sopra riportato.

    Dunque, dunque …… Mussolini ed Hitler erano socialisti. Affermazione straordinariamente interessante, soprattutto se fatta da un mostro di cultura storica come il nostro.
    Per la verità il Follefuehrer non ha mai avuto nessuna radice che in qualche modo si potesse collegare con il socialismo: aveva deciso di chiamare socialismo nazionale una sua personalissima visione della politica in cui tutto doveva essere sacrificato, diciamo così, all’interesse nazionale (che per la verità era razziale e quindi sovranazionale). In un’epoca nella quale sembrava che il movimento operaio potesse porsi come classe egemone ha chiamato il suo partito “Partito operaio nazionalsocialista tedesco”. Ma assolutamente non uno dei punti cardine del socialismo per come lo conosciamo storicamente ha avuto albergo nella confusa ideologia hitleriana.
    In compenso il povero Adolf non ha MAI rinnegato le sue origini cattoliche, che, almeno storicamente, hanno avuto moltissimi punti di contatto con la storia e la prassi naziste: ad esempio il totalitarismo inquisitorio, l’intolleranza per qualunque concezione anche solo diversa, il millenario antisemitismo, il perenne servizio per gli interessi del padronato ….
    Ehhhh sì: usando i profondissimi sistemi del pregevole signor Popeye, potremmo dire che Auschwitz era una creazione cattolica ….. Grande inteletuale il pregevole signor Popeye: ci ha dato una visione nuova e, direi, folgorante.
    Quanto a Mussolini, al di là dell’essere stato addirittura segretario del Partito Socialista – cosa che purtroppo è solo indicativa della straordinaria confusione intellettuale ed organizzativa di quel partito – è ben noto a chiunque conosca la storia, quindi non al pregevole signor Popeye, che il povero Truce non ha mai letto un solo libro di Marx. La sua visione politica non era in nulla socialista ma era piuttosto simile a quella di Sorel che era, a sua volta, molto più vicino all’anarchismo di Bakunin che al marxismo.
    Quindi neppure questa pretesa (del coltissimo e profondissimo signor Popeye) paternità può essere accettata, prescindendo dal motivo di fondo, che un uomo, politico oppure no, si giudica dalle sua azioni e non certo dal nome che si dà, magari per convenienza.
    Il Buce ha distrutto il partito socialista e le sinistre italiane, tutte in blocco e senza eccezioni, per vent’anni; ricorrendo a qualunque mezzo, compreso l’omicidio politico, che è sempre tanto piaciuto al democratico signor Popeye.

    Questo quanto ai fatti storici. Che naturalmente non hanno proprio nulla in comune con le fantasie maligne, volgari, diffamatorie e totalmente inventate del povero signor Popeye.
    Un saluto a tutti U.

  5. Peter
    Peter says:

    il socialismo ha sempre avuto molte anime, ed assumere che la sua unica vera radice fosse quella marxista e’ alquanto arbitrario.
    Il riferimento al cattolicesimo di Hitler come fonte ‘storica’ della sua intolleranza e totalitarismo e’ invece plausibile ma non necessario, infatti altrettanto totalitario ed inquisitorio era il ‘comunismo’ di Stalin, il quale con Hitler si sarebbe inteso perfettamente sul terreno comune dell’antisemitismo. E Stalin non era certo cattolico.
    Ricordiamo poi anche il diffuso antisemitismo degli ambienti socialisti ed anarcoidi ottocenteschi, del quale si ritrovano degli echi anche oggi, or qua or la’…
    Infine, un po’ di fair play non guasterebbe. Se Hitler era sempre stato tutto meno che socialista, Mussolini era nato e cresciuto nel socialismo di quei tempi, per bene o male che fosse, e vi aveva anche fatto una discreta carriera al suo interno. Non era prescritto leggere Marx, che a quanto vedo era chiamato ‘comunista’ gia’ allora

    Peter

  6. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,
    non hai tutti i torti,infatti anche Craxi era socialista,e Pure Berlusconi se si vuole ha avuto “venature socialiste”,anche il Labour si definisce socialista, pensa anche Tony Blair era un socialista.
    Il mondo la “famiglia dei socialisti” è grandissima e ci stiamo dentro tutti:
    Su cosa sia poi il “Il socialismo” è un’altra questione.

    cc

    pensa che Rudy si definisce socialista, e in fondo anche Popone potrebbe avere “venature” socialiste…

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Non facciamo confusione.
    1) – Intanto il termine antisemitismo andrebbe cambiato, è infatti sbagliato anzi assurdo usarlo per riferirsi agli ebrei perché NON sono semiti se non in ormai minima parte e comunque meno degli arabi, compresi i palestinese che gli israeliani autodefinitisi ebrei e semiti vogliono cacciare. Lassurdità dell’uso della parola antisemitismo per indicare in realtà l’antiebraismo l’ha già dimostrata a suo tempo Koestler e ai nostri giorni l’ha dimostrata, in modo non più confutabile, lo storico israeliano ed ebreo Shlomo Sand nel suo recente libro “L’invenzione del popolo ebraico”, tradotto in italiano con il solito ritardo molto sospetto e molto coraggiosamente edito da Rizzoli. Libro fondamentale. Poiché i vari Netanyahu e Lieberman, per quanto impresentabili per vari motivi tra loro diversi, NON sono semiti, bensì europei tanto quanto me e te, mentre invece sono semiti i malcapitati palestinesi che loro vogliono cacciare o ridurre a bantustan, ne consegue implacabilmente che sono semmai antisemiti proprio i vari Netanyahu, Lieberman&C.
    2) – Premesso che è bene NON parlare più di antisemitismo inteso come antiebraismo o antigiudaismo che dir si voglia, ma direttamente di antiebraismo, c’è da dire che si tratta di un fenomeno ESCLUSIVAMENTE docuto ai romani prima e ai cristiani dopo. L’antipatia verso gli ebrei o meglio verso alcune loro comunità dimostrate nel corso della Storia da vari popoli non sono molto diverse dall’antipatia verso altri popoli o da quella degli ebrei verso i “gentili” o “goim” che dir si voglia, termini che hanno assunto nel pensiero e nella tradizione ebraica un significato spregiativo. Ma l’antipatia è purtroppo ammissibile, non lo è invece la persecuzione e la ferocia. Che sono un prodotto ESCLUSIVO, ripeto, dei romani prima e dei cristiani dopo, infine dei cristiani cattolici di osservanza, appunto, romana. Anche i pogrom di cui si sono macchiati per esempio i russi sono una conseguenza di un odio seminato dai romani, coltivato dai cristiani e reso maniacale, fino al crimine, dai cattolici. Dare dell'”antisemita”, cioè dell’antiebraico, a Stalin è di moda e facile, ma non è molto corrisponente al vero. Sia perché Stalin destinò agli ebrei un pezzo della Russia come loro Stato sia perché in realtà le sue lotte contro settori ebraici russi, e solo russi, non erano altro che un modo per sbarazzarsi della concorrenza nella lotta per il potere politico. Gli ebrei russi infatti avevano dato molto al comunismo bolscevico e sovietico, nato peraltro per opera di un ebreo quale era Marx, così come era ebreo, se non sbaglio, anche Engels. Così come, NON dimentichiamolo mai, gli ebrei (e i massoni) hanno avuto un ruolo non secondario anche nella Rivoluzione Francese, senza la quale saremmo ancora servi dell’Oscurantismo papalino. Donde un supplemento d’odio della Chiesa contro gli ebrei (e i massoni), oltre che contro i comunisti.
    Come è nato l’odio della Chiesa contro gli ebrei? NON è nato solo come conseguenza dell’assurda, ridicola, demenziale e blasfema affermazione che si tratta del “popolo che ha ucciso Gesù”, affermazione che per quanto demenziale ha nutrito e formato il pensiero cristiano e cattolico in particolare per ben 16 secoli, a dimostrazione che le masse dei credenti sono davvero un gregge. In mano a pastori indegni. L’odio dei cristiani verso gli ebrei è nato come odio ereditato dai romani e fatto proprio, anzi perfezionato con la minchiata del “popolo che ha ucciso Gesù”, sorvolando ipocritamente e soridamente sul piccolo particolare che Gesù semmai lo avevano ucciso i romani, visto che era stato il romano Ponzio Pilato a legittimare la sentenza, che se ne sia lavato o no le mani (invenzione postuma dei cristiani, essendo inconcepibile, e quindi, impossibile per un governatore romano, per giunta feroce come Pilato, lavarsene le mani delle proprie prerogative, delle quali erano invece gelosissimi).
    Il problema è quindi: come è nato l’odio dei romani verso gli ebrei? Semplice, e splendidamente narrato nel voluminoso “Roma e Gerusalemme” di Martin Goodman, edizioni Laterza. Tutto nasce dal fatto che Vespasiano, diventato imperatore dopo la solita serie di intrighi e delitti, a differenza dei suoi predecessori NON aveva un curriculum di glorie militari che, come per i suoi predecessori, giustificasse la sua nomina a imperatore. Così ha colto al volo la possibilità di “coprirsi di gloria” sulla pelle dei giudei, cioè degli abitanti della Giudea, soffocandone in modo decisamente e insolitamente feroce una rivolta, fino alla distruzione del Tempio nell’agosto del ’70 d. C. per mano di suo figlio Tito. L’escalation NON era stata voluta però dai giudei, o ebrei che dir si voglia, ma dalla volontà dei romani di dar loro una lezione vendicandosi dell’annientamento nel ’66 di una intera legione al comando del cretino Cestio Gallo. Cretino perché arrivato a domare una rivolta fino a conquistare lo spazio antistante il Tempio fece la cazzata di ripensarci e si ritirò inspiegabilmente, per giunta facendo passare i suoi soldati per una valle adatta alle imboscate. E infatti… Stesso errore già compiuto da varo in Germania e prima ancora dai Romani imbottigliati alle famose Forche Caudine, con annesse terribili vendette per lavare l’onta.
    Una volta che i Flavii, a partire da Vespasiano e Tito, fondarono la legittimità politico-militare della loro ascesa al titolo di imperatore sulla dura sconfitta dei giudei, ne conseguì che i loro successori NON avevano nessun interesse a cambiare le cose. Tanto più che gli ebrei NON si sono mai fatti molto amare, né ad Alessandria né a Roma né altrove a causa della mania di abitare in quartieri separati e a causa del particolare concetto di purezza a causa del quale per esempio non sedevano volentieri a tavola con i “gentili”, cioè con i non ebrei. E così questa comunità cominciò a diventare troppo spesso il capro espiatorio di situazioni con le quali NON c’entravano niente. Insomma, come spesso accade, una mania politica, nata per opportunismo e per motivi di potere, diventò anche una moda. Che i cristiani, soprattutto con l’exploit che ebbero grazia a Costantino, furono lesti a fare propria aggravandola e teorizzandola “teologicamente”. Un bel modo da parte del particolare ramo dell’ebraismo chiamato cristianesimo di sbarazzasri della concorrenza degli altri ebrei! Oltretutto, a partire da S. Paolo, che era un cittadino romano e NON giudeo, i cristiani cominciarono a portare in dono al potere romano la legittimazione assoluta e “teologica” dello schiavismo, risolvendo così a favore del potere esistente il problema della mano d’opera, che esplodeva periodicamente con rivolte degli schiavi a volte massicce. Sia ben chiaro: anche gli ebrei avevano gli schiavi! Ma almeno in linea di massima erano tenuti a liberarli ogni sette anni. E’ come dire che la Fiat e Marchionne ogni sette anni devono “liberare” gli operai delle catene di montaggio promuovendoli per esempio al rango di impiegati. E’ chiaro che per la Fiat e Marchionne sarebbe un grave problema, visto anche che è già un problema il fatto che gli operai non siano solo forza lavoro ma anche esseri umani… S. Paolo non ha fatto altro che legittimate “telogicamente” il fatto che alla Fiat gli operai possono restare tali a vita, per giunta senza sindacato e pensione. L’unico sindacato ammesso era il cristianesimo, nel senso che gli schiavi non avevano nulla da lamentarsi in quanto eguali ai loro padroni sì, ma solo perché loro “fratelli in Cristo”. Non a caso S. Paolo rispedì al suo padrone lo schiavo Filemone che, per giunta battezzato cristiano!, era scappato per rifugiarsi da lui. Da bravo romano e cattolico S. Paolo raccomandò solo, ipocritamente, che i padroni trattassero umanamente gli schiavi e che questi amassero il loro padrone in quanto loro “fratelli in Cristo”.
    S. Agostino ha fatto di più e di peggio: se sei schiavo è perché Iddio lo ha voluto! Ergo, non puoi certo ribelarti alla volontà di Dio…. Infine, per secoli, la Chiesa ha reso la vita terrana una valle di lacrime dove era necessario soffrire (eccetto che per il clero, papa in testa, che se la spassava) se si voleva poi andare in paradiso. Insomma, per guadagnarsi la vita eterna e il paradiso nell’aldilà era necessario vivere una vita d’inferno nell’aldiquà. Tutti concetti per fortuna totalmente estranei alla cultura e tradizione ebraica. E S. Agostino, nel suo zelo leccaculesco verso i romani, forse perché un “immigrato di merda” algerino, come direbbero oggi i leghisti di Bossi e Borghezio, ci tenne a raccomandare che gli ebrei era bene che continuassero ad essere tali per la maggior gloria della Chiesa, che poteva additarli infatti al pubblico disprezzo in quanto “polo deicida”, vale a dire “uccisori di Gesù”! La comunità ebraica romana fu fatta così decadere a prova vivente della gloria della Chiesa e della miseria dei “deicidi”. Pazzesco, ma vero. E agli ebri furono riservati i mestieri ritenuti indecorosi, compreso il maneggio dei quatrini.
    3) – Dall’antipatia e odio solo religioso si è passati al sopruso anche politico grazie alla “scoperta” dell’America di Colombo. I reali di Spagna per finanziare le costose flotte oceaniche necessarie per depredare le Americhe andarono a prendersi i quattrini dove ce n’erano in discreta quantità: dagli ebrei spagnoli, che vennero infatto espropria di tutto e cacciati in massa dopo che per ben 800 anni avevano vissuto senza nessun problema e anxi in ottima coabitazione con gli arabi islamici padroni della Spagna prima della “reconquista” per mano dei “cattolicissimi” re Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castilla. Molti degli ebrei cacciati dalla Spagna di rifugiarono a Roma, dove tuttora nell’ex ghetto ebraico esiste la “sinagoga spagnola” o ciò che ne resta.
    Hitler era cattolico. Anzi, a onta delle chiacchiere che lo vogliono ateo e nonostante avesse un nonno forse ebreo (cosa che oggi gli darebbe imemdiatamente diritto a diventare cittadini israeliano e rubare anche lui terra ai semiti palestiensi!), fino all’ultimo venne definito “un buon cattolico” da non ricordo ora quale cardinale tedesco. Ne fa fede, comunque, l’amore di papa Pacelli, Pio XII, per la “diletta Germania” hitleriana e i suoi non pochi salamelecchi, auguri e invocazioni di Dio a salvaguardia della sua salute, messi per iscritto a favore dello stesso Hitler.
    Conclusione: l’antiebraismo che ancora oggi vive magari inconsciamente in troppe teste (quasi sempre cristiane, delle varie confessioni e subconfessioni e sette) è una tossina seminata per motivi politici dagli imperatori romani della famiglia dei Flavii, conservata dai loro successori e allevata con cura per ben 16-17 secoli dalla Chiesa. I palestinesi in definitiva fanno le spese, per mano israeliana, di responsabilità che sono romane e cristiane, cioè nostre. Cattoliche in particolare, dato che la Chiesa cattolica non a caso di definisce come “Chiesa Cattolica Romana”.
    Buona Befana!
    pino

  8. Peter
    Peter says:

    x Pino

    ho letto per sommi capi il suo lungo post.
    Nessuna confusione, mi dispiace. Ammesso che l’antisemitismo (o antiebraismo se preferisce, ma uso il conio ottocentesco e forse anteriore perche’ mi riferivo a quella realta’ storica nel post di prima) sia davvero TUTTO di origine romana, cosa di cui dubito assai nonostante Goodman, cio’ non sposta di un millimetro il fatto che anche Stalin fosse antisemita, anche se molto disposto a servirsi di loro, come del resto gli altri europei avevano sempre fatto, lo dice lei stesso.
    Posso controllare, ma mi pare che Stalin avesse escluso categoricamente gli ebrei dal comitato centrale o come si chiamava, e prendesse in giro i comunisti iugoslavi perche’ nel loro ve ne era uno.
    Come e’ cosa risaputa (lo dice anche U. Eco, e non nel romanzo ma nell’intervista) che molti vecchi socialisti fossero anche antisemiti.

    un saluto e buona Epifania anche a lei. Qui non si festeggia…

    Peter

    ps
    a proposito, noto con dispiacere il massacro dei cristiani copti in Egitto dei giorni scorsi. Tanto piu’ che un mio caro amico qui in UK e’ un cristiano copto di origine egiziana. Ma come diceva Vox, tutti vivono in pace, sunniti con sciiti, cristiani con musulmani, come nella ex-Iugoslavia finche’ i perfidi Yankees…

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino,
    dimmi un pò, tra l’altro sei pure uno storico?
    Domanda: c’è un nesso tra Vespasiano e …vespasiani?
    Sai, queli “luoghi” di quando eravamo ragazzi dove ci mettevamo in fila sbottonandoci la pattina e cantando a squarciagola ” chi non piscia in compagnia è un ladro o una spia”
    ??
    C.G.

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    PERCHE’, COME HO DIMOSTRATO NEL MIO POST PRECEDENTE, NONOSTANTE CHE INDIVIDUALMENTE SIAMO TUTTI SOCIALISTI ,popone compreso,NON C’E’ IL SOCIALISMO NEL MONDO ?

    SARA’ MICA PERCHE’ ,CI SONO TROPPI SOCIALISTI?

    PERSONALMENTE SONO MOLTO CRITICO SUL COMPORTAMENTO DEL MAGGIORE PARTITO DI OPPOSIZIONE,MA SU UNA COSA SONO D’ACCORDO, HA FATTO BENE A CHIAMARSI SEMPLICEMENTE PARTITO DEMOCRATICO E BASTA,PER DUE MOTIVI
    a) HA ELIMINATO UN PO’ DI CONFUSIONE,E ALMENO LE EVENTUALI “CAZZATE” CHE COMMETTE NON SONO IMPUTABILI AL SOCIALISMO
    B)IN QUESTO MODO RIMARCA CHE IL SOCIALISMO FORSE STA PIU’ CHE NELLE DEFINIZIONI, NEI FATTI..!!

    In questo senso possiamo aprire una discussione su cosa siano o meno fatti socialisti !!

    cc

  11. Peter
    Peter says:

    non voglio pensare alla funzione di uno stato ‘ebraico’ fondato in URSS da Stalin per gli ebrei…
    Un modo sbarazzino di creare un bel campo di concentramento a cielo aperto…Ovvio che tutti gli ebrei sovietici scomodi sarebbero stati cortesemente invitati a fare fagotto ed andarvi, bon gre’ mal gre’…Del resto, dopo Stalin mi risulta che molti vennero mandati in Israele, anche se di ebreo ormai non avevano nemmeno il nome…ma come una blogger ci insegnava, si risaliva ai nonni, ai ‘finti’ battezzati, etc etc.

    Peter

  12. controcorrente
    controcorrente says:

    Ecco che si affaccia alla ribalta un”Socialista “..
    TREMONTI

    http://www.repubblica.it/economia/2011/01/06/news/crisi_tremonti-10902520/?ref=HREA-1

    Prego, chi fosse interessato ,al di là delle battute, di leggere bene ,quello che Lui dice ..
    Nel senso che “Il nostro” con qualche annetto di ritardo,dice cose molto interessanti..
    Infatti si potrebbe per esempio ridefinire Il SOCIALISMO,a partire dalle sue osservazioni…
    Per carità poi , NON VI VENGA IN MENTE DI CHIAMARLO “socialismo scientifico”,sarebbe troppo marxista, e si sa che l’unico non socialista era proprio Carlo Marx !!

    cc

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Come per una automobile (che non c’era) o un treno o un vestito, Meglio utilizzare termini più aderenti alla realtà, dimostrata, dei nostri giorni che termini e categorie ottocentesche, drammaticamente fuorvianti.
    Stalin era antisemita NON perché comunista o simili, ma perché cristiano, ortodosso, per giunta educato in una scuola di gesuiti, i massimi “teorici” dell’antiebraismo. I dirigenti ebrei che colpì politicamente li colpì NON perché antiebraico, ma per motivi di concorrenza nel potere. L’antiebraismo è stato certo presente ANCHE tra dirigenti comunisti e socialisti, ma NON come regola, a differenza della normalità fascista o cattolica. Gli imbecilli e i mascalzoni infatti esistevano anche tra comunisti e socialisti, come esistono ovunque, anche tra ebrei, I presume. Stamo attenti ai boomerang, perché con questo modo di ragionare si può sosstenere che gli ebrei sono sempre stati “anticristiani”! Basta leggere la Torah, e lo si appura con certezza, anche se però non è vero. L’odio è stato seminato dai cristiani contro gli ebrei, e non viceversa. All’inizio i cristiani, che NON si distinguevano dagli ebrei, predicavano indisturbati anche nel Tempio di Gerusalemme, senza che gli ebrei avessero nulla da ridire oltre a eventuale compatimento o ironia verso quegli “ebrei che sbagliano”. Gli ebrei si sono chiusi a riccio non per scelta, visto che anche loro erano diventati universalisti con l’ellenismo, ma per difendersi dal comportamento della Chiesa specie quando questa ha preteso, a chiacchiere, che si convertissero al cristianesimo. Atteggiamento razzista che la Chiesa – o comunque il mondo cattolico reale – ha tuttoggi verso gli ebrei, che solo da pochissimo tempo non definisce più “perfidi ebrei” e “popolo deicida” come ha invece vergognosamente fatto per 18 secoli. L’oltranzismo dei vari Netanyahu-Lieberman&C, compreso quello dei loro fans alla Nirenstein o i vari accaviggì, così come le posizioni alla Rodolfo, io non le condivido neppure da lontano, però ho sufficiente onestà intellettuale per capire e ammettere pubblicamente che sono (anche) una conseguenza dei quasi bimillenari soprusi cristiani. Se ne rendeva conto anche il purtroppo scomparso intellettuale e poeta palestinese Edward Said. Purtroppo scorrerà ancora molto tempo, e non poco sangue, prima che anche chi strumentalizza vecchi odi per i propri interessi politici si renda conto o venga abbandonato dai propri sostenitori perché si rendono finalmente conto che la realtà è cambiata. Oggi un accaviggì ci può stare sulle palle, ma nessuno si sogna di negargli diritti pari ai nostri, nessuno cioè – dal Polo Nord al Polo Sud, da New York a Vladivostok – si sogna di trattarlo come nella sua “patria” elettiva trattano i palestinesi.
    L’antiebraismo tra comunisti e socialisti è sempre stata una eccezione, se non altro perché si tratta di movimenti fondati da ebrei (anche se Marx come Spinoza si smarcò dal natio ebraismo), mentre invece è sempre stato la regola tra cristiani, liberali, democristiani, fascisti o nazisti che fossero. Nessun comunista o socialista “antisemita” (?) si è mai sognato di spedire gli ebrei nei campi di concentramento o di privarli dei diritti civili o di farli licenziare! Né avrebbero mai fatto le crociate, una delle vergogne della Chiesa e dell’Europa. Questi concetti devono essere ben chiari, altrimenti si confondono i fischi con i fiaschi e gli imbecilli con i criminali, per giunta incalliti.
    Un saluto.
    pino

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.

    Non sono uno storico, ma studio la Storia. E cerco di raccapezzarmici….
    Sì, i vespasiani, orinatoi pubblici, si chiamano così perché prendono il nome dall’imperatore Vespasiano. Lui organizzò la raccolta in appositi vasi dell’orina dei romani, per venderla. L’orina era infatti molto usata nell’industrie e nell’artigianato dei tessuti, mi pare, ma non sono sicuro, anche della concia. La vendeva e si teneva i quattrini, coniando a bella posta il motto “Pecunia non olet”, che tradotto significa “I quattrini non puzzano”. Nel suo caso, non puzzavano di orina…. Nel caso dei nostri fabbricanti e commercianti di armi, fino al fosforo bianco e alle atomiche, “l quattrini non puzzano” non di orina, ma di carne umana in quantità bibliche.
    Un saluto.
    pino

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    M’era sfuggita una tua frase sul pezzo di Urss destinato da Stalin agli ebrei. NON era un campo di concentramento, anche se immagino non fosse divertente viverci, se non altroi perché di posti dove era divertente vivere all’epoca di Stalin non credo ce ne fossero molti. Ho letto da qualche parte le lodi di Luciano Canfora proprio perché Stalin è stato il primo a “ridare” uno Stato agli ebrei, anche se Canfora, benché ottimo storico, in questo caso si sbaglia e di grosso. Gli ebrei avevano già governato il regno dell’Adiabene e quello di Kazari, oltre a un pezzettino dell’attuale Marocco e a un territorio concesso mi pare dagli zar non ricordo se attorno alla Romania o dalle parti degli Urali, dove però non avevano il pieno governo e forse subivano qualche discriminazione.
    Bada che di recente – diciamo uno o due anni fa – s’è scoperto, e anche scritto, che l’attuale Stato di Israele è nato soprattutto grazie a Stalin. Forse per togliersi dai piedi pacificamente quanto restava degli ebrei russi, a dire dei malevoli di professione, ma i documenti dicono che contava di poter avere Israele nel campo antimperialista, se non altro perché non pochi sionisti erano socialisti e comunque di sinistra.
    Beh, per oggi può bastare.
    Un abbraccio.
    pino

  16. controcorrente
    controcorrente says:

    GLI EUROBOND SONO “SOCIALISTI” ???

    Domanda dalle “cento pistole”,che però alla luce di quello che ha denunciato Tremontik è vessata in “primis” dalla finanza internazionale che si troverebbe a non poter più speculare sui debiti sovrani di singoli paesi dell?EU in difficoltà.
    I Tedeschi a quanto mi risulta sono ancora scettici, tormentati dal fatto che il loro “modello di sviluppo” è di tipo renano,e convinti che alla lunga visto che il Modello di competizione e tra Continenti e non più tra stati se l’Europa dovesse smembrarsi ,loro rimarrebbero alla lunga con il “cerino ” in mano.
    Gli Inglesi , “lasciamo perdere..loro sono sempre stati i “socialisti della finanza e dell’imperialismo, per cui nemmeno a parlarne..
    Di certo Tremontik li vede bene,(gli eurobond) poichè sà con certezza che NOI non possiamo reggere, e cerca di giocare anticipo perchè sa che affogando il debito nel mare più vasto continentale ci porrebbe al riparo momentaneamente dagli attacchi “socialisti” delle piazze mondiali della pirateria ,e si sa chi sono sempre stati i migliori pirati sulle due sponde atlantiche,(pardon corsari,la differenza con i primi e che questi hanno la licenza di uccidere)(e perciò sono assolti)

    Sant’Agostino e San Paolo , però sono contro Tremonti, in quanto Grecia ,Irlanda,Portogallo,Spagna e a breve Italia ,non è giusto che vivano al di sopra dei loro mezzi, ed anche LA SYLVI in questo E’ brava teologa..Lei infatti andrà in Slovenia a predicare il verbo..
    Poveri “socialisti”..

    cc

    ps – Intanto noi aspettiamo gli Investimenti Fiat a Mirafiori..

  17. Shalom: Appello alle donne per ricordare e omaggiare la memoria di Jawaher Abu Rahmeh, uccisa dall’occupazione israeliana
    Shalom: Appello alle donne per ricordare e omaggiare la memoria di Jawaher Abu Rahmeh, uccisa dall’occupazione israeliana says:

    Venerdì 7 gennaio
    Ore 11.30 a Bil’in
    Appello alle donne per ricordare e omaggiare la memoria di Jawaher Abu Rahmeh, uccisa dall’occupazione israeliana

    Mentre il mondo celebrava il nuovo anno, Jawaher Abu Rahmeh, donna palestinese di 36 anni residente nel villaggio di Bil’in, è stata
    uccisa dai gas lacrimogeni utilizzati in modo massiccio dalle forze di
    occupazione israeliane contro persone nonviolente e pacifiche –
    Palestinesi, Israeliani e Internazionali – che insieme manifestavano
    per fermare il Muro e l’Occupazione.
    Jawaher ogni venerdì manifestava, marciando verso la barriera di
    separazione che ruba la terra dei contadini palestinesi per la
    costruzione di nuove colonie israeliane. Come molte altre donne
    palestinesi, Jawaher era coraggiosa, fiera e piena di dignità.
    Sua madre stava ancora vivendo il lutto per la perdita del suo amato
    figlio, Bassem, anche lui ucciso due anni fa dall’Esercito israeliano.
    Adesso, accanto a lui, dovrà piangere anche la perdita della sua amata
    figlia. È nostro dovere essere accanto alla famiglia Abu Rahmeh in
    questo nuovo, terribile momento di perdita e profondo sacrificio.
    Non possiamo dimenticare Jawaher e la sua lotta per la libertà e il
    diritto di vivere nella sua terra.
    Nonostante la brutalità dell’Occupazione, i palestinesi non rinunciano
    ai loro diritti e alla libertà.
    La resistenza pacifica e nonviolenta sta crescendo nei villaggi e
    nelle città per lottare e porre fine all’Occupazione, agli
    insediamenti illegali e alla loro espansione, al Muro dell’Apartheid,
    all`assedio di Gaza e alle politiche razziali imposte ai palestinesi
    nella vita di ogni giorno.
    Questo venerdì 7 gennaio alle 11.30 facciamo appello a tutte le donne
    perché partecipino ad una veglia silenziosa a Bil’in, per esprimere il
    nostro dolore e cordoglio per la perdita di una donna palestinese
    gentile e coraggiosa, una resistente nonviolenta, Jawaher Abu Rahmeh.
    Il nostro obiettivo è che la veglia silente e vigile sia udita come un
    tuono in tutto il mondo. Dobbiamo rendere omaggio a Jawaher e a tutte le donne palestinesi che lottano per i diritti del loro popolo alla
    libertà e all’autodeterminazione, per la fine dell’Occupazione e per
    l’ottenimento di tutti quei diritti che spettano ad ogni essere umano.

  18. Anita
    Anita says:

    Negli US la popolazione ebraica e’ di circa 7’000’000.

    Sono concentrati pricipalmente nel Nord Est, in California ed in Florida.
    Un alta % e’ di origine Russa.

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5b/Jewish_population_in_the_USA_in_2000.svg/800px-Jewish_population_in_the_USA_in_2000.svg.png
    —————————————————–

    Dopo la seconda guerra mondiale circa 2’000’000 furono rimpatriati in Russia dove furono imprigionati.

    http://www.fas.harvard.edu/~gstudies/russia/lessons/backgd.htm

    Tutti i miei amici sono ed erano di origine Russa.

    Anita

    PS:

    Il secondo link puo’ interessare Peter, e’ lungo ed in Inglese.

  19. Anita
    Anita says:

    Il tuo commento è in attesa di moderazione.

    E’ una novita’ per me…chi lo modera?

    Anita

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    POPE B 16 ci conforta.e . riannunzia che l’Universo non è “casuale” e di sicuro data la premessa di sicuro secondo logica Agostiniana ha un fine…

    Penso che abbia ragione,in fondo siamo vicini “al fine “nell’affermazione che il Fine si sta concretizzando con l’Economia Mondiale Capitalistica, che si può concretizzare con la Sobrietà Cattolica..!!( I sobrii sono quelli che avranno il regno dei Cieli)
    Che Dio sia Capitalista è già stato più volte affermato da valenti “teologi”,ma ciò però pone un problema serio…com’è possibile che DIO abbia programmato tutto questo Caos sistemico?
    Agostino direbbe che è una questione di predestinazione,di che non si sa essendo il caos poco predestinabile, qualche altro che il caos serve a metterci alla prova…!!
    Di sicuro ,sappiamo soltanto che la Sylvi è ancora in ferie !!

    cc

  21. controcorrente
    controcorrente says:

    Il Caso dell’Alpino Miotto morto in Afghanistan..e le DUE VERSIONI SULLA SUA MORTE..!!

    Prima versione : L’alpino Miotto ,durante una missione di pattugliamento ,muore ad opera di un cecchino che gli spara durante la missione

    Seconda versione ,ormai accreditata :
    L’alpino Miotto, muore in combattimento , in uno scontro a fuoco durante un attacco di Forze avversarie,mentre accorre a difendere le postazioni e spara sugli assalitori,avversari..

    Direte , ma che differenza c’è , resta il fatto dell’ineludibile decesso dell’Alpino Miotto,in tutti i casi morto compiendo il proprio dovere !!

    E invece cari amici, esiste una “sottile” differenza, che i soliti pasticcioni ipocriti ,volevano dar a bere con la prima versione dei fatti…ed è tutta “politica” e non priva di conseguenza, se ci pensate bene –lascio a voi indovinare ,quale..eh,eeh!!

    cc

    Secondo una logica,che io non amo,si comprende meglio il desiderio dell’alpino Miotto, anzi il suo Diritto, più che legittimo nel secondo caso ad essere sepolto nel “cimitero degli eroi” ,ovvero dei caduti in combattimento contro i nemici..
    Infatti avete mai sentito di poliziotti, caduti ed essere sepolti in Cimiteri di Guerra, visto che ufficialmente l’Italia che io sappia non ha dichiarato guerra a nessuno..?

  22. Anita
    Anita says:

    x CC

    visto che ufficialmente l’Italia che io sappia non ha dichiarato guerra a nessuno..?

    ——————————————————————–

    Ti sei dimenticato il secolo scorso?

    Francia, Uk, Grecia, Giappone, USA….

    Anita

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Articolo 11 della Costituzione italiana:
    “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione alle
    controversie internazionali”.

    E se c’è qualche faccia di mexxa come LaRissa che smanetta dicendo che facciamo parte della Nato “con i suoi obblighi”:

    “I Paesi membri si impegnano, com’è stabilito nello statuto dell’ONU, a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale”.

    Quindi siamo là illegamente, a tenere il moccolo agli usaescippa, senza se e senza ma.
    C.G.

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Lei fa confusione, Komare, come suo solito.

    Dal 1948 il mio Paese ha una costituzione (forse una delle migliori se non la migliore in assoluto) che parla chiaro.

    P.S.: Il musolino non ha mai dichiarato guerra al Giappone, era suo alleato. Nè tanto meno agli US, intervenuti nel conflitto perchè, a “mezzadria” dovevano spartirsi l’Europa con i kommmmmunisti di Stalin.

  25. controcorrente
    controcorrente says:

    IL CASO CESARE BATTISTI….!!

    Caro Antonio,
    ho visto che in una qualche misura ti sei attivato su face-book a richiamare alla pubblica attenzione ,gli argomenti per i quali ,con il beneficio del dubbio, avrebbero indotto il Presidente Lula a non concedere l’estradizione anche in considerazione della decisione a maggioranza strettissima contraria della Suprema Corte Brasiliana che la concedeva.
    Direi , fiato sprecato…visto che nessun giornale italiano , che io sappia, ha richiamato quegli argomenti che stanno sepolti negli archivi del WEB e che ognuno può andare a cercarsi individualmente..

    Vorrei qui adottare anch’io il metodo Gilioli dichiarando però che conosco poco l’argomento e pure gli atti processuali.., per cui vado a naso o meglio a “baffo di talpa cieca”

    Escudo a priori che la Carla Bruni con la sua grazia sia intervenuta sul presidente Lula…sono “sciocchezze”che bevono normalmente i “vermi scemi ” che catturo nelle mie gallerie !!
    Non mi schiero con gli entusiasmi di certi e ben definiti intellettuali francesi, non certo, perchè mi stanno sulle “balle ” loro, ma piuttosto perché ho sempre giudicato ambigue e poco produttive dal mio punto di vista ,certe loro elucubrazioni teoriche..
    Rifiuto quindi il metodo etico del “premesso che Cesare Battisti” mi sta sulle balle adottato da Giglioli ,che peraltro al contrario non mi sta certo sulle balle (lui Gilioli)

    Vado dunque al sodo…
    A)Non conosco i fatti e gli atti processuali e non so chi sia umanamente Cesare Battisti
    B) Ho letto le osservazioni sui suoi processi e le sue condanne..

    pertanto
    C) Mi pare poco corretto che trattando di quegli argomenti i Giormali italiani , tutti o quasi tutti , con sfumature diverse ,non le abbiano ricordate e questo fatto mi rende Sospettoso, molto Sospettoso..
    Concludo,dicendo che se devo compiere un atto di fede, nei confronti di Giudici e PM dell’epoca ,allora non tutti i giudici possono essere comunisti(fanatici) ,quantomeno ,ed allora Berlusconi , dovrebbe tranquillamente farsi “processare” con la convinzione che il verdetto sarà giusto ed equo.
    Che ho una starna impressione, indipendentemente dal fatto che Cesare Battisti sia(o meno) quel Mostro assassino,certamente se di mostro si tratta di mostro indubbiamente cretino, tanto per rifarmi alla definizione di cretino data da Pino, per altri motivi..per cui attendo come tutte le cose che la cosa “battisti” cada nel dimenticatoio in cui sono avvolti tutti i “fatti di sangue d’Italia”
    Amen
    ciao
    cc

    ps- Così Anche la Russa quando avrà finito di Ulurare al vento ,potrà magari tranquillamente andare a farsi processare per concorso morale nell’assassinio dell’agente Marino..

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Corrigenda:
    I Paesi membri della Nato si impegnano come è stabilito nello statuto dell’ONU..eccetera.
    C.G.

  27. Peter
    Peter says:

    x Pino

    ci sara’ molto di vero in cio’ che dice, ma io direi che Stalin, e certo non solo lui in URSS, fosse antisemita o antiebraico perche’ russo all’epoca…oltreche’ cristiano ortodosso. E’ sicuro sui gesuiti? quelli sono cattolici.

    un saluto

  28. Peter
    Peter says:

    x Pino

    ci sara’ molto di vero in cio’ che dice, ma io direi che Stalin, e certo non solo lui in URSS, fosse antisemita o antiebraico perche’ russo all’epoca…oltreche’ cristiano ortodosso. E’ sicuro sui gesuiti? quelli sono cattolici.

    un saluto

    peter

  29. Peter
    Peter says:

    x CG

    il regno d’Italia dichiaro’ guerra a Francia e UK nel ’40, agli USA nel ’41.
    Incredibile ma vero

    Peter

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Vero.
    Però sappiamo anche che fu la Germania, l’Italia era solo un manichino.
    Una utile idiota.
    C.G.

  31. controcorrente
    controcorrente says:

    Veramente caro Peter,
    Il Giappone attacca gli Usa, gli Usa dichiarano guerra la Giappone e Italia e Germania, vincolate dal patto tripartito dichiarano guerra agli USA.
    Ma che differenza fa ?
    Quello che non capisco eè se sono in Guerra con Il terrorismo Internazionale, in missione di pace e di aiuti,o sono in guerra contro i Talebani grandi amici degli Usa e degli Inglesi ,contro i Sovietici..sei tu “forse ” quello che mi chiarirà le Idee ??

    cc

  32. Vox
    Vox says:

    io direi che Stalin, e certo non solo lui in URSS, fosse antisemita o antiebraico perche’ russo all’epoca…
    @ Peter

    Si informi meglio, prima di sparar panzane.
    Non per difendere Stalin, ma per amore di obiettività:

    – in primo luogo, non era affatto russo: padre Osseta del Sud e madre georgiana (quindi nulla di slavo nel DNA by far)

    – in secondo luogo, “odiava” talmente gli ebrei, che ne aveva ben nove nel suo governo + ne aveva sposata una in seconde nozze (Allilueva).

  33. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Se non erro Churchill scrisse a Mussolini implorandolo di non allearsi con la Germania.
    Nel 1940 Mussolini era ancora in una posizione neutrale.

    Churchill amava l’Italia anche se non necessariamente i suoi cittadini.
    —————————

    Bye, devo muovermi per andare a rinnovare la mia patente.
    Siccome sono una vecchietta, dopo i 70 anni si deve rinnovare ogni due anni, invece di cinque.

    Misurano la vista e prendono una nuova foto, poi danno una temporanea ed in giorni arriva la nuova patente.

    Anita

  34. Anita
    Anita says:

    post -#429-

    Volevo dire Germania, non Giappone.

    Ed era solo in risposta a CC, il quale ha scritto:

    “visto che ufficialmente l’Italia che io sappia non ha dichiarato guerra a nessuno..?”

    Anita

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    Anita,
    era chiaro il “riferimento” all’oggi e non a Ieri , quando eravamo uno Noto Stato Fascista ed aggressore di popoli che non ci avevano fatto nulla di male!!

    cc

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    ANSA dell’ultima ora:
    Il Ministro della Guerra , in tenuta da combattimento La Russa, annuncia la Scoperta dei Marziani !!
    —–
    La Russa: informato tardi di attacco
    Il ministro della Difesa nel luogo dove lo scorso 31 dicembre è stato ucciso il giovane alpino di Thiene: Ci attaccano perché stiamo restituendo zone di territorio agli afgani

    cc

    Il prossimo attacco delle valorose truppe italiane si scatenerà contro i Venusiani…quando si dice che la realtà supera la fantasia..vi ricordate “Fascisti su Marte”, beh quel film è ampiamente superato dagli eventi…

  37. Anita
    Anita says:

    x VOX

    About Stalin’s private life, little is known beyond the fact that he seems always to have been a lonely man.

    His first wife, a Georgian girl named Ekaterina Svanidze, died of tuberculosis, a terrible disease that attacks the lungs and bones.
    ( o forse il tifo)

    His second wife, Nadezhda Alleluyeva, killed herself in 1932, apparently over Stalin’s dictatorial rule of the party.
    (tutta la sua famiglia fu giustiziata)

    The only child from his first marriage, Jacob, fell into German hands during World War II (1939–45; a war fought between the Axis—Germany, Italy, and Japan—and the Allies—led by Britain, France, the Soviet Union, and, later, the United States) and was killed.

    The two children from his second marriage outlived their father, but they were not always on good terms with him.

    The son, Vasili, an officer in the Soviet air force, drank himself to death in 1962.
    The daughter, Svetlana, fled to the United States in the 1960s.

    Svetlana vive nel Wisconsin, credo che sia ancora viva.

    Anita

  38. Shalom: cominciano ad andare in galera gli israeliani che protestano a favore dei palestinesi!
    Shalom: cominciano ad andare in galera gli israeliani che protestano a favore dei palestinesi! says:

    JONATHAN POLLAK IN CARCERE DALL’11 GENNAIO
    Condannato il 27 dicembre a tre mesi di carcere per aver partecipato nel 2008 a una manifestazione in bicicletta per protestare contro l’assedio a Gaza, l’attivista israeliano di “Anarchici contro il muro” comincera’ a scontare la pena tra qualche giorno.

    Roma, 06 gennaio 2011, Nena News (nella foto Jonathan Pollak con il padre prima della sentenza) – Il giudice della Pretura di Tel Aviv Yitzhak Yitzhak ha giudicato colpevole Pollak di assemblea illegale per aver partecipato nel gennaio del 2008 ad una manifestazione in bicicletta di Massa Critica contro l’assedio di Gaza; lo ha condannato a tre mesi di carcere con inizio dall’11 gennaio 2011. Pollak è stato l’unico arrestato in tale protesta ed è stato accusato di non aver fatto altro che andare in bicicletta, come tutti gli altri manifestanti. La sentenza attiva una più vecchia condanna a tre mesi, sospesa, inflitta a Pollak in un precedente processo per aver contestato la costruzione della Barriera di Separazione. Un ulteriore periodo di tre mesi di carcere gli è stato inferto a seguito dell’attuale sentenza; verrà fatto scontare ora.

    A proposito della sua condanna, Pollak, nei confronti della sentenza, ha sostenuto: “In questo caso, mi ritengo incapace di esprimere rimorso [….]. Se Vostro Onore deciderà di procedere infliggendomi la condanna detentiva sospesa, andrò in prigione senza frapporre ostacoli e a testa alta. Ritengo che sarà lo stesso sistema giudiziario a dover abbassare gli occhi di fronte alle sofferenze inflitte agli abitanti di Gaza, proprio come abbassa gli occhi e distoglie lo sguardo tutti i giorni, quando si trova faccia a faccia con le realtà dell’occupazione.”

    Il 31 gennaio 2008 alcuni dimostranti avevano partecipato alla manifestazione in bicicletta di Massa Critica per le vie di Tel Aviv, protestando contro l’assedio di Gaza. Durante la contestazione Pollak era stato arrestato dalla polizia in borghese, che lo aveva riconosciuto perchè aveva partecipato ad altre proteste e perché, come avevano affermato in tribunale, avevano dedotto che era lui l’organizzatore e il personaggio a capo dell’iniziativa. Dopo l’arresto di Pollak, alla manifestazione era stato concesso il permesso di proseguire indisturbata; si era conclusa senza ulteriori incidenti o fermi.

    L’arresto e la successiva imputazione appaiono essere il risultato di una vendetta della polizia, più che la conseguenza del comportamento tenuto da Pollak durante l’evento; Pollak non era stato l’unico del gruppo dei manifestanti a comportarsi esattamente in questo modo, tuttavia è stato l’unico ad essere preso di mira. Oltre a ciò, le iniziative ambientali di Massa Critica hanno luogo regolarmente a Tel Aviv, ma mai si sono scontrate con una tale reazione. Altre manifestazioni che hanno causato blocchi del traffico di assai maggiore gravità (ad esempio il corteo di protesta di migliaia di motociclisti) mai hanno portato ad arresti. e certamente mai hanno determinato schedature con accuse penali o incarcerazione.

    Avv. Gaby Lasky, difensore di Pollak: “La polizia non solo ha preso di mira Pollak in una folla di persone che stavano facendo proprio le stesse cose, ma ha preso di mira l’intera manifestazione di protesta per nessun altro motivo che la posizione politica. A Tel Aviv hanno luogo regolarmente avvenimenti dello stesso tipo, senz’alcun intervento della polizia, figuriamoci poi arresti ed incarcerazioni.”

    Discorso di Pollak sulla sentenza:

    “Vostro Onore, una volta giudicato colpevole è consueto che l’accusato chieda clemenza alla corte ed esprima rimorso per aver commesso il reato. Comunque non mi ritengo capace di farlo. Fin dal suo inizio, in questo processo non vi è stato in pratica alcun disaccordo sui fatti. Come afferma l’atto d’accusa, ho effettivamente percorso in bicicletta, allo stesso modo degli altri, le strade di Tel Aviv, per disapprovare l’assedio di Gaza. Ed effettivamente, mentre stavamo pedalando sulle biciclette, che legalmente sono veicoli idonei alla strada, possiamo aver rallentato un po’ il traffico. L’unica e banale discordanza in tutto questo caso ruota attorno alle testimonianze udite dagli investigatori della polizia che hanno affermato che ho svolto un ruolo guida durante tutto il giro di protesta in bicicletta, cosa che io, come del resto tutti i testimoni della difesa, nego.

    Come detto prima, a questo punto del processo è uso pronunciare parole di rimorso, mentre in realtà preferirei esprimere il mio rammarico per quanto riguarda un aspetto particolare dei fatti avvenuti quel giorno: se ho un rimorso nel cuore, è, proprio come ho sostenuto durante il processo, nel non aver svolto quel giorno alcun ruolo preminente nella protesta, e di non aver adempiuto perciò al mio compito di fare tutto ciò che fosse in mio potere per cambiare la situazione intollerabile degli abitanti di Gaza e porre fine al dominio di Israele sui palestinesi.

    Durante gli atti processuali Vostro Onore ha dichiarato, e verosimilmente ancor più dichiarerà in futuro, che un processo non è una questione di politica, bensì di diritto. A questo replico che non c’è quasi nessuna discordanza in questo processo se non di tipo politico. La corte può aver intralciato l’allestimento di un’adeguata difesa quando si è rifiutata di ascoltare le argomentazioni riguardanti la discriminante politica nella condotta della polizia; comunque perfino dalle testimonianze ammesse è risultato evidente che una discriminante di questo tipo esiste.

    L’argomento del mio presunto reato, così come ciò che lo motivava, era di tipo politico. Questo è qualcosa di ineludibile. Lo stato di Israele sottopone a un assedio illegittimo, disumano e illegale la Striscia di Gaza che è ancora, secondo il diritto internazionale, un territorio occupato. L’assedio, effettuato in mio nome come pure nel Vostro, in effetti nel nome di tutti noi, è una punizione collettiva crudele che viene inflitta a comuni cittadini, residenti nella Striscia di Gaza, soggetti senz’alcun diritto sotto l’occupazione israeliana.

    Di fronte a questa realtà e in opposizione ad essa, il 31 gennaio 2008 scegliemmo di esercitare la libertà di parola concessa ai cittadini ebrei di Israele. Tuttavia, risulta che qui. nella nostra una-delle-molte-false-democrazie del Medio Oriente, perfino questa libertà non è più garantita, nemmeno ai figli privilegiati della società.

    Non sono sorpreso dalla decisione del tribunale di incarcerarmi, sebbene non nutra alcun dubbio che le nostre azioni di quel giorno sono conformi alle definizioni più fondamentali ed elementari del diritto di protestare.

    Effettivamente, come il pubblico ministero ha evidenziato, una pena carceraria pendeva sul mio capo dal momento della protesta in bicicletta, essendo stato condannato in precedenza per un identico articolo di legge. E, anche se sono tuttora convinto di non aver commesso un qualunque reato, ero consapevole della possibilità che, in base alla giustizia israeliana, mi si comminasse la condanna sospesa.

    Devo aggiungere che, se Vostro Onore decide di procedere infliggendomi la condanna detentiva sospesa, andrò in carcere senza frapporre ostacoli e a testa alta. Ritengo che sarà lo stesso sistema giudiziario a dover abbassare gli occhi di fronte alle sofferenze inflitte agli abitanti di Gaza, proprio come abbassa gli occhi e distoglie lo sguardo tutti i giorni quando si trova faccia a faccia con la realtà dell’occupazione.”

    Testo inglese in http://popularstruggle.org/content/pscc-media-coordiantor-sentenced-3-months-prison-tells-judge-ill-go-prison-my-head-held-high – tradotto da Mariano Mingarelli

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Lo modero io, ovviamente. Vanno in moderazione automaticamente tutti i commenti con più link.
    Un salutone.
    pino

  40. Vox
    Vox says:

    A PROPOSITO DI SOCIALISMO

    PERCHE’ WASHINGTON ODIA HUGO CHAVEZ
    Mike Whitney

    A fine novembre, il Venezuela è stata colpito con violenza da piogge torrenziali ed inondazioni che hanno causato 35 morti e hanno lasciato circa 130.000 persone senza casa. Se George Bush fosse stato presidente, invece che Hugo Chavez, gli sfollati sarebbero stati spediti sottotiro in campi di prigionia improvvisati — come il Superdome– come è successo con l’uragano Katrina.

    Ma non è così che lavora Chavez. Il presidente venezuelano ha promulgato velocemente leggi “speciali” che gli hanno concesso poteri per garantire aiuti di emergenza e alloggi per le vittime dell’alluvione. Chavez ha poi sgomberato il palazzo presidenziale e lo ha trasformato in un alloggio per 60 persone, che sarebbe l’equivalente di convertire la Casa Bianca in un rifugio per senzatetto. Le vittime del disastro sono ora sfamati e accuditi dallo stato fino a quando non potranno ritornare alle loro case e a lavorare.

    I dettagli degli sforzi di Chavez sono stati ampiamente omessi dai media statunitensi dove è invece regolarmente demonizzato come un “potente di sinistra” [“leftist strongman” NdT] o un dittatore. I media rifiutano di ammettere che Chavez ha ridotto la diseguaglianza nei redditi, eliminato l’analfabetismo, fornito assistenza medica a tutti i venezuelani e innalzato i tenori di vita. Mentre Bush ed Obama stavano espandendo le loro guerre e spingendo per tagliare le tasse ai ricchi, Chavez era occupato a migliorare le vite dei poveri e bisognosi, respingendo al tempo stesso l’ultima ondata di aggresione statunitense.

    Washington disprezza Chavez perchè non è disposto a consegnare le vaste risorse del Venezuela alle multinazionali e ai banchieri.

    E’ per questo che l’amministrazione Bush ha provato a deporre Chavez nel fallito colpo di stato del 2002, ed è per questo che l’incantatore Obama continua tutt’oggi a lanciare attacchi velati a Chavez.

    Washington vuole un cambio di regime in modo da insediare una marionetta che consegni le risorse del Venezuela alle grandi compagnie di petrolio e al tempo stesso renda la vita dei lavoratori un inferno…
    Continua su
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7838

  41. Peter
    Peter says:

    x Vox

    vedo che lei e’ un’esegeta del panslavismo…o del purismo slavo, per meglio dire.
    Del resto, ha anche sostenuto che i rumeni non fossero affatto slavi, mentre vi sono molte radici slave almeno nella lingua, accanto a quelle latine.
    Georgiano o no, Stalin era considerato russo e ne condivideva lingua e cultura…
    Quanto alla moglie, si informi lei su come considerasse le donne e quali aneddoti circolavano (con molta cautela all’epoca) in merito, ma sospetto che lei lo sappia benissimo.
    Dopo la guerra come minimo, non mi risulta vi fossero piu’ ebrei nel komintern (se si chiamava cosi’). L’antiebraismo di Stalin era comunque cosa nota. Se i russi lo fossero meno dei georgiani o kazakhistani, non saprei. La vodka ed il lavoro duro (per chi lo faceva) rendono tolleranti…

    Peter

  42. Vox
    Vox says:

    E A PROPOSITO DI CAPITALISMO

    LO STRANO CASO DELLA Y
    da un art. di Giulietto Chiesa

    […] Date un’occhiata, sul retro di ogni banconota c’è un numero di serie. Visto? Ebbene, non è solo un numero di serie. E’ una summa enciclopedica della cultura dell’inganno. E della ferocia di quello che lorsignori chiamano il “mercato”, ma che non ha molto a che vedere con il mercato, in cui compratori e venditori sono, in un certo senso, alla pari. Dicevo: numero di serie. Ma non comincia con un numero, bensì con una lettera dell’alfabeto inglese. E qui c’è un primo lucchetto da aprire.

    Quella lettera sta per un paese, tra quelli che fanno parte, per ora, della “zona euro”. Adesso vi sfido a trovare una sola banconota da 50 euro che cominci con la Y il suo numero di serie.

    Se la trovate sappiate che è un residuo sfuggito misteriosamente a una spietata caccia all’uomo, pardon alla banconota. Le altre, quelle già catturate, cioè quasi tutte, stanno racchiuse in un qualche caveau della banca Centrale Europea. E, se un giorno usciranno, sarà soltanto perché i greci le hanno riscattate con il loro sangue. Letteralmente.

    Infatti quella Y sta per Grecia. Voi direte: e perché mai la Grecia l’hanno chiamata Y? Risposta. La ragione è la stessa per cui la Germania l’hanno chiamata X, la Francia sta per U, l’Italia sta per S, l’Austria sta per N, la Spagna sta per V, il Belgio è Z, la P è Olanda, l’H è la Slovenia e così via criptando.

    L’obiettivo è di impedire al pubblico, cioè a noi, che queste monete usiamo tutti i giorni, di capire a chi “appartengono” questi soldi. Appartengono è parola impropria. In ogni caso non appartengono a noi, ma alle banche centrali dei singoli paesi, le quali a loro volta non appartengono ai singoli paesi ma alle banche private che ne riempiono i consigli di amministrazione.

    In sostanza queste banconote, con la loro bella lettera criptata, sono il contributo che ciascun paese ha dato alla moneta comune europea. Ora si dà il caso che la Grecia è andata in bancarotta. Non ha più un soldo, è in mutande e deve restituire il prestito del Fondo Monetario Internazionale e della X, ovvero Germania, a tassi d’interesse vertiginosi.

    Dunque, alla chetichella, cosa fa la Banca Centrale Europea?

    Ritira dalla circolazione tutti gli euro di provenienza greca. L’imperativo è evitare sorprese. Vuoi vedere che il popolo greco, preso da improvviso raptus, decide di dichiararla lui la bancarotta, unilateralmente, manda a quel paese il suo governo, capitanato da quell’agente del “consenso washingtoniano” che si chiama Papandreu, e fa come l’Argentina, cioè non paga più nessun debito?

    Per questo li hanno espropriati in anticipo. Se, per caso, i greci decidono di andarsene dall’euro, devono trovarsi all’asciutto. Completamente. Che ripartano da zero, che si arrangino stampando di nuovo le loro vecchie dracme…

    Avrete notato, tra l’altro, che la stessa operazione la stanno facendo con l’Irlanda. Che il prestito del FMI non lo voleva. Infatti ha resistito per tre mesi alle ingiunzioni perentorie. Poi ha ceduto. Si è mai visto una banca che ti vuole prestare dei soldi a tutti i costi, che ti corre dietro in strada per darti il suo obolo? Ecco, adesso assistiamo alla caccia al debitore che non vuole prestiti da parte di potenziali creditori, apparentemente molto generosi, in realtà usurai della peggiore specie.

    Così, adesso spariranno, anzi stanno già sparendo, le banconote di grosso taglio con la J, che stanno appunto per Irlanda.

    Poi spariranno le M, che stanno per Portogallo.

    Prima o poi toccherà anche all’Italia. Chi comanda questa sarabanda?

    Wall Street comanda.

    Il dollaro sta andando a picco. Ha bisogno di un euro subalterno e di una Europa senza sovranità, che paghi il debito americano, visto che i cinesi non lo fanno più… Così non avremo più neanche questa misera Europa, ma una succursale di Wall Street.
    Giulietto Chiesa
    http://www.megachip.info/rubriche/34-giulietto-chiesa-cronache-marxziane/5362-europa-succursale-di-wall-street.html

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