Jackson Hole: i banchieri centrali si improvvisano “sindacalisti”

Jackson Hole: nulla di nuovo sotto il cielo delle banche centrali
di Mario Lettieri* Paolo Raimondi**
*Sottosegretario all’economia del governo Prodi
**Economista

La riunione annuale dei banchieri centrali a fine agosto a Jackson Hole, nello stato americano del Wyoming, sorprendentemente ha dibattuto intensamente i problemi della disoccupazione, dei salari e dell’occupazione.
Non è stato così negli incontri degli anni scorsi quando a Jackson Hole solitamente venivano annunciate le politiche monetarie più accomodanti per la finanza, come quelle dei Quantitative Easing e della liquidità facile.
Sono diventati sindacalisti o hanno inaspettatamente compreso che il lavoro e l’economia reale devono essere prioritari rispetto agli interessi della finanza? Non lo crediamo.
Questa improvvisa preoccupazione per il mondo del lavoro è legittima ma un po’ sospetta. I livelli di disoccupazione sia in Usa che nella zona euro infatti finora sono serviti proprio per giustificare la continuazione di quelle politiche monetarie.
Il presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, ha esordito sostenendo che, dall’inizio della politica del QE3 di  settembre 2012 fino ad oggi, il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,1% al 6,2%. Per raggiungere tale risultato la Fed ha “drogato” il sistema immettendo, come noto, liquidità per circa 2.000 miliardi di dollari. Ha comprato bond  di stato e una marea di titoli speculativi abs di dubbia qualità, che adesso sono sui libri contabili della Fed.
Janet Yellen ha dovuto ammettere però che si sta “sovrastimando il miglioramento ottenuto”. Infatti dall’inizio della crisi i lavori a tempo parziale (part time job) sono saliti al 5% dell’intera occupazione. Sul mercato del lavoro si è avuto anche una “polarizzazione” tra i posti di lavoro di alta e quelli di bassa qualificazione, a discapito di quelli di media qualificazione (il cosiddetto ceto medio) che sono sempre stati la parte più consistente e reale del mondo del lavoro.
Secondo noi, molto più significativo del tasso di disoccupazione, che misura la perdita dei posti di lavoro, è quello della partecipazione della forza lavoro, che indica il rapporto tra coloro che per età dovrebbero essere nel mercato del lavoro e chi lo è effettivamente. Questo tasso è purtroppo diminuito per una serie di ragioni dovute agli effetti negativi della crisi, quali lo scoraggiamento, la disabilità, il prolungamento del periodo scolastico ed il prepensionamento. Si tratta di disoccupati “nascosti” che però non entrano nel calcolo del tasso di disoccupazione.
Per cercare di coprire la responsabilità della crisi finanziaria globale nel crollo dell’apparato industriale e nell’aumento della disoccupazione, la Fed sostiene che i problemi del mercato del lavoro erano già iniziati nel 2000 e poi successivamente aggravati da un certa rigidità che non ha permesso di tagliare sufficientemente i salari.
Tutto ciò ha indotto la governatrice a concludere che la politica monetaria accomodante dovrà continuare anche se la disoccupazione è scesa sotto la soglia del 6,5%, al cui raggiungimento la Fed avrebbe dovuto ritornare a comportamenti “normali”. Evidentemente adesso è l’inflazione sotto il 2% a mantenere alta la tensione e la necessità di essere “accomodanti”.
E’ la stessa analisi elaborata in “salsa europea” da Mario Draghi a Jackson Hole.
Certamente i problemi in Europa, anche quelli del mercato del lavoro, sono dovuti soprattutto alla mancanza di una politica comune.
Secondo la Bce nella zona euro, oltre agli iniziali effetti negativi della crisi con il crollo verticale della produzione e del commercio, il problema principe, a differenza degli Usa, sarebbe la gestione dell’alto debito pubblico.
Noi riteniamo tale analisi non sorretta da dati credibili. Infatti se si sommasse il debito pubblico americano a quello dei due colossi del credito ipotecario, Fannie Mae e Freddie Mac, che furbescamente sono mantenuti fuori dai conti pubblici, si arriverebbe facilmente ad un debito pubblico complessivo di circa 150% rispetto al Pil americano. Se si aggiungesse anche quello privato il debito totale degli Usa sovrasterebbe di molto l’equivalente europeo.
In Europa la mancanza di politiche produttive convincenti ha portato all’esplosione della disoccupazione soprattutto nella fascia di giovani tra 15 e 24 anni, che è passata dal 15% del 2007 al 24% del 2013. In Italia ha raggiunto il 43,7%!
La causa, indicata sia dalla Fed che dalla Bce, sarebbe stata la mancanza di un Quantitative Easing europeo. Ciò ha indotto Draghi ad annunciare che “a settembre lanceremo la nostra prima Operazione di Rifinanziamento di Lungo Termine che ha già riscosso un interesse significativo da parte delle banche. La preparazione degli acquisti sui mercati di asset-backed-security (abs) procede speditamente e crediamo che possa contribuire a facilitare la creazione di credito. Tali acquisti dovrebbero contribuire in modo significativo a diversificare i nostri canali di creazione di liquidità”.
Non si possono comunque sottovalutare le preoccupazioni per l’opacità del sottostante dei titoli abs che, si ricordi, sono in gran parte speculativi.
In definitiva a noi sembra che a Jackson Hole si sia consapevolmente voluto rimuovere ancora una volta le responsabilità delle banche centrali nella crisi.
Nei passati 6 anni la Fed e la Bce avrebbero dovuto operare in due direzioni per aiutare l’economia ad uscire dalla palude: introdurre regole stringenti contro la speculazione e riportare il sistema bancario alla sua mission creditizia primaria.
Ad oggi si può dire che su entrambi i fronti le banche centrali hanno fallito.
64 commenti
« Commenti più vecchi
  1. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    sicuramente tutta la ex Yugoslavia non arriva a venti milioni di abitanti.
    La guerra, oltre ai morti in battaglia, quelli delle stragi etniche, delle pulizie etniche, ha fatto fuggire un numero impressionante di profughi in tutti i Continenti.
    Nell’ordine di altri milioni.
    E se si toglie il Kosovo, dove si riproducono come conigli, e idem nella parte musulmana della Bosnia, tutti gli altri Stati hanno un incremento di natalità sugli standard europei.
    Sarajevo è un esempio controcorrente.
    Prima della guerra aveva cr 550000 abitanti.
    Nonostante la guerra abbia fatto massacri, i giovani e famiglie intere di saraeviti di etnia serba e croata ed altre siano fuggiti altrove senza ritorno,ed abbia perciò quasi dimezzato gli abitanti, ora grazie ai musulmani supera di parecchio i 700000 ab.!!!

    Invece vorrei che lei mi illuminasse sulle sue fonti che descrivono le condizioni dei diritti civili e di vita in generale in Russia.
    La vita in generale, che sappia io, ha indubbiamente delle difficoltà economiche, molta gente vive indubbiamente in maniera che potremmo riportare ai nostri anni sessanta/settanta.
    Consideri che l’Italia ad oggi non è ancora tutta cablata e lei pretenderebbe che lo fosse la Russia dal Baltico a Vladivostok?
    Hanno sicuramente problemi di casa,… il mercato ora è libero con tutte le conseguenze …hanno problemi di fine mese e di emigrazione.
    Ma i capisaldi: sanità, scuola ci sono e sono ancora eccellenti.
    I diritti civili…noi italiani non dovremmo parlare di libertà di stampa altrui, visto che siamo agli infimi posti nelle graduatorie mondiali!
    Non dovremmo parlare di giustizia, di corruzione ecc. ecc. guardiamo la nostra trave.
    Quanto all’aggressività di Putin… lei guardi a casa sua dove Cameron minaccia guerre e sfracelli ad ogni piè sospinto.

    Non so che giornali lei legga, ma se sono come quelli della sua giornalista che vedeva Osama bin Laden passeggiare per Sarajevo durante l’assedio….glieli raccomando!
    Quasi meglio la Pravda!

    Sylvi

  2. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Siamo alle solite. Cerchero’ di non essere troppo polemico, dati i soi santi protettori, ma non e’ facile.
    Che sanita’ e scuola in Russia siano ‘eccellenti’ lo sa solo lei. Vada a farsi una mastectomia o un trapianto di rene la’ e poi mi sapra’ dire. A meno che non vada nelle cliniche private di Putin o gli oligarchi.
    L’educazione russa e’ penosa, con poche eccezioni, e chi ha soldi manda i figli a studiare fuori. Qui se ne sa qualcosa…
    Quanto a diritti civili, mi chiedo dove viva lei. Non esiste uno stato di diritto, chi protesta viene arrestato, chi dimostra idem, chi critica Putin non ne parliamo. E’ un paese medievale.
    Almeno meta’ della popolazione russa emigrerebbe se potesse, ovvero se li volessero ad ovest.
    Lei stessa ammette le incomgruenze interne di un paese immenso ed arretratissimo, allora dove si appoggia la pazza volonta’ di annettersi paesi che vogliono e devono essere autonomi? A costo di una guerra globale, per giunta.
    Cameron minaccia quali sfracelli? Sta’ calmo e buono in attesa di elezioni, la democrazia cinica quanto si vuole protegge anche da guerre ed interventi armati. Poi io paragonavo Putin al mite Obama, non a Cameron, che pure e’ mite e pacato. Obama ha ormai tutti i capelli grigi, per non dire bianchi, nel volgere di pochi anni.
    I profughi iugoslavi postulati da CC sarebbero oltre il doppio della popolazione reale, dunque dava i numeri o no?
    Direi che lei ha una mentalita’ proprio serba, in praticamente tutto, compreso l’odio antimusulmano nei Balcani, e la russofilia ad oltranza.

    Sarebbe poi il caso che lei ed altri commentaste idee espresse da me o altri senza condimenti interpretativi fasulli, tipo e’ cosi’ che ragionano inglesi, italoinglesi, pugliesi, molisani o altro, sono categorie che non spiegano nulla e puzzano di accanito provincialismo, se sono buono, vero razzismo se sono suscettibile. E se io invece la sfotto un po’ come friulana, e’ solo perche’ e’ lei che lo sbandiera ognora, ‘noi friulani’, ‘noi del nordest’ etc, cosa che io non faccio MAI. ‘Voi friulani’ avete bisogno del gas di Putin, ma davvero? Fate la coda con 100 milioni di germanici e 60 milioni di altri italiani, prego!

    Poi io per lei sarei doppiamente ‘castrato’ , come italiano non posso parlare di diritti civili, come britannico non posso parlare di guerra!
    Facciamo allora che parlo di diritti civili da britannico, e di guerra da italiano, ok?!
    Le assicuro comunque che i diritti civili in italia valgono molto piu’ che in Russia, e gli inglesi sono molto meno guerrafondai ed aggressivi dei russi.
    Il refrain ‘guardatevi a casa vostra’ , tipicamente italico, e’ il motto della Mussolini quando la intervistano giornalisti stranieri, a proposito…

    Cui prodest la mia risposta? Lei non legge o finge di non leggere mai critiche o risposte che non le garbano, domani dica pure dei nipotini, della incantevole natura di Grado o del ‘suo’ Adriatico, e via pattinando glissando…senza neve per ora.

    ‘Notte

    Peter

  3. caino
    caino says:

    I DATICHE IO CITO….

    Idati che io cito sul numero totale dei rifugiati a causa delle guerre sono tratti dalla Stampa di Torino del 25 Agosto e dicono chiaramente che apartire dal conflitto in Kosovo del1999, quindi 10 anni dopo il fatidico 1989, erano 37,7milioni nel 2013 la cifra raggiunge i 51,2 milioni nel 2013, con un differenziale Di 14milioni,non si sa a questo punto se imputarli alla esportazione di democrazia nel mondo..o meno…che so all, intervento di forze diaboliche oscure…che solo gli esorcisti anglosasoni altrimenti detti “English Wanker” potrebbero interpretare diversamente…!

    PARLANDO DI DATI SPECIFICI POI GLI SFOLLATI DI SERBIA SONO227.000 E 84.000 DI BOSNIAERZEGOVINA, SEMPREPRESI DALLA STESSA FONTE CHE NON MI RISULTA ESSERE IL SSOVIET DI PIETROBURGO AMENO DI ERRORI….
    Infine quindi per essere stata una storia che finisce si puo concludere dati alla mano che invece e appena cominciata…

    Caino

  4. caino
    caino says:

    Ps..io di penoso ci vedo solo la non volontadileggere idati, ma di rifugiarsi nelle paturnie ideoogiche personali

  5. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Forse certi ‘Italian twats’ potrebbero scrivere in modo meno oscuro ed indecifrabile, il che darebbe meno adito ad errori? Senza riferimenti personali, obviously.

    Quanto alle ‘paturnie personali penose’, lascio perdere che e’ meglio.

    Peter

  6. caino
    caino says:

    ECCO BRAVO LASCI PERDERE….

    Lei come Myskin, ha una totale paralisi, ma non della volonta, a di altro…ben piu grave..

  7. Peter
    Peter says:

    x Caino

    perche’ urla, carissimo? scrivere a stampatello significa quello.
    Il suo ultimo post mi ha davvero fatto male, colpito al cuore.
    Soprattutto per la sua cultura forte di cosi’ tali e tante letture. Bravo, mi compiaccio.

    Peter

    ps
    chi era Myskin?! parente di Trotskij??

  8. Peter
    Peter says:

    x Caino

    oh, capisco. Scusi la mia ignoranza.
    Ho sempre preferito altri grandi russi. Ad esempio Puskin. Lei mi ricorda molto ‘la figlia del capitano’, ad esempio.

    Peter

  9. Peter
    Peter says:

    Apprezzo anche Bulgakov. Detestava Stalin. Sylvi mi ricorda ‘il maestro e Margherita’. Dove Sylvi e’ il maestro, e Margherita se l’e’ data a gambe…

    Peter

  10. Peter
    Peter says:

    Anita mi ricorda ‘Anna Karenina’ di Tolstoij, vai a sapere perche’.
    Rodolfo e molti altri scomparsi mi ricordano ‘le anime morte’ di Gogol.

    Peter

« Commenti più vecchi

I commenti sono chiusi.