Blonde Redhead addio!

Chissà per quale motivo malsano quando il musicbiz si interessa finalmente di un artista e decide di lanciarlo alla grande sul mercato, quello automaticamente cambia pelle, perde i connotati che ci hanno fatto innamorare, non sembra più lui. Arriva al successo quando non lo merita più. E’ successo a tanti, troppi. Che sia il discografico a pretendere una virata easy listening o viceversa che sia questa ad attirare l’attenzione di quello, il risultato non cambia. Sentire per credere l’ultimo disco dei Blonde Redhead, “Penny Sparkle”. Te li ritrovi ultimamente dappertutto, e sempre con lodi sperticate. Peccato che non siano più loro. Che mi frega se fanno graziose canzoncine? Io voglio ben altro. Dove sono quelle melodie oblique, dolenti e insolenti, alla Elephant woman? Che me ne faccio di questi tre mosci, con tanto di tastiere anni Ottanta che mi schifavano già allora? E che comunque altri hanno già usato, magari anche meglio, trent’anni fa? Ma dai…

1 commento
  1. luca moretti
    luca moretti says:

    io li vidi al brancaleone nel 1999, quando erano ancora nella loro fase post-punk – conservo ancora a casa dei miei une delle due bacchette del batterista :-).
    Hanno raggiunto l’apice con melody of certain damaged lemons, poi da lì caduta libera…

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